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WEC – Ogier, ottimo debutto nel Rookie Test

Oggi gran finale del World Endurance Championship è consistito nel Rookie Test sul circuito di Sakhir, teatro negli ultimi due weekend (qui si corre il sabato) del doubleheader che ha concluso la Season 9 della serie mondiale.

Messi un attimo da parte i veleni della querelle Porsche-Ferrari (la casa tedesca ha 96 ore di tempo per presentare appello contro la decisione della direzione gara), la pista è stata occupata per un totale di cinque ore, distribuite su due sessioni, dalle promesse della categoria selezionate da WEC e teams e da alcuni gentlemen.

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Occhi puntati come da previsioni sulla Toyota e su Sebastien Ogier, che nel pomeriggio, alla sua prima in circuito, ha staccato un buon 1.50.647. Il sette volte campione rally ha compiuto in totale 71 tornate. La migliore prestazione è stata comunque ben più bassa ed a cura dell’Alpine, che ha ruotato i suoi tre piloti titolari, segnando con Nicolas Lapierre 1.48.697.

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Spazio al mattino sulla GR010-Hybrid campione del mondo anche per il trionfatore delle LM P2, Charles Milesi, autore di un più consistente 1.49.636.

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Tanta attesa fra le LM P2 soprattutto per le tante esponenti del gentil sesso. A primeggiare in entrambe le sessioni proprio una di queste, Sophie Floersch, che nel pomeriggio ha staccato 1.51.179 con l’Oreca neocampione di categoria del WRT.

Ben più distanti le prestazioni delle altre tre femminucce, Alice Powell, Jamie Chadwick e Lilou Wadoux, che si sono alternate sulla vettura del Richard Mille Racing. Sull’Oreca del DragonSpeed è salito infine Sebastian Montoya, figlio del due volte trionfatore della Indy 500.

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Il verdetto delle GTE ha comportato la presenza del neocampione LM P3 ELMS, Laurents Hörr, su di una Ferrari 488 GTE Evo. A sorpresa non è stata allestita una delle due GTE-Pro, che pure hanno girato sia coi piloti ufficiali che con i prospect, bensí le due vetture che hanno corso in GTE-Am, la #83 campione e la #54.

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Alla fine Hörr, alla prima presa di contatto con una GTE, si è assestato sul 2.00.406, lontano dai tempi dei Pro, capitanati da Kevin Estre con la Porsche e 1.57.583. Da segnalare che sulla Ferrari Iron Lynx #60, a sorpresa ha preso la pista anche Robert Kubica.

Piero Lonardo

I risultati della Morning Session

I risultati della Afternoon Session

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Respinto il reclamo Porsche contro Ferrari, campione GTE-Pro

Dopo il turbolento finale della 8 Ore del Bahrain Porsche, come da aspettative, ha sporto reclamo nei confronti della Ferrari #51, rea di aver tamponato in T14 Michael Christensen, in quel momento leader della GTE-Pro, facendolo girare.

Tali contatti, da regolamento sportivo, dovrebbero essere riportati dagli Stewards, ma in questo caso Porsche ha contestato il fatto che è stato invece il direttore di gara, Eduardo Freitas, a prendere le decisioni in autonomia, cosa che invece è risultata essere non veritiera e che ha pertanto portato la direzione gara a respingere il reclamo.

Dopo il contatto tra le due vetture, il direttore di gara aveva imposto lo scambio delle posizioni, ma la Porsche #92 ha invece optato per una sosta ai box, invalidando cosí di fatto la decisione.

Ora Porsche, che ha disertato la cerimonia di premiazione dei campioni WEC 2021, dove peraltro non sono stati consegnati i trofei per le GTE-Pro, potrà appellarsi alla giustizia sportiva come da regolamento FIA.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Più Toyota per tutti! Pier Guidi regala vittoria e titolo GTE-Pro a Ferrari, che trionfa anche in AM

La 8 Ore del Bahrain ha visto l’ennesima vittoria con doppietta delle Toyota. In queste sei gare della Season 9 del World Endurane Championship, le nuove GR010-Hybrid, le prime vere hypercar scese in pista, hanno lasciato le briciole alla Rebell.. pardon Alpine, “grandfathered” per avere almeno un altro concorrente sicuro nella classe regina. Per la precisione il secondo posto di Spa e la pole di Portimao. Fine.

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Peccato non avere visto la Glickenhaus qui a Sakhir, perchè forse avrebbe movimentato un po’ la gara, come nello start di Le Mans; ad ogni modo onore a Brendon Hartley, Sebastien Buemi e soprattutto a Kazuki Nakajima, all’ultima gara in pista, mentre Mike Conway, Josè Maria Lopez e Kamui Kobayashi, che vincono nuovamente il titolo piloti.

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L’impresa del giorno peró è targata coi colori italiani, perchè Ferrari ha sbancato tra le GT. Dopo le polemiche della vigilia sul BoP, in GTE-Pro si è assistito ad una gara sprint di 8 ore una gara nella quale a 5’ dal termine Alessandro Pier Guidi, dopo un lungo inseguimento, ha preso la testa della categoria, complice un tamponamento alla Porsche di Michael Christensen, incaricato di portare al traguardo la Porsche #92 dei full-season Kevin Estre e Neel Jani.

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Il contatto, che ha lasciato la Ferrari #51 col cofano a penzoloni al momento risulta essere stato ritenuto quale incidente di gara e quindi Pier Guidi ed il neo-bi-papà James Calado hanno potuto festeggiare sul podio vittoria e campionato dopo la delusione di sabato scorso. Sempre parlando del podio di sabato scorso, gli alfieri Porsche hanno ritenuto di non voler festeggiare sul podio insieme agli equipaggi del Cavallino. La seconda Porsche ha di fatto tirato i remi in barca dopo la penalità assegnata per un’infrazione in pitlane.

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Ferrari ed AF Corse hanno festeggiato anche il titolo in GTE-Am per Alessio Rovera, Francois Perrodo e Nicklas Nielsen. Dopo un bellissimo forcing iniziale da parte della 488 del Cetilar Racing, l’equipaggio della Ferrari coi colori bretoni ha preso le redini della gara, dando addirittura un giro alla prime inseguitrice, la Porsche del Dempsey-Proton di Christian Ried, Jaxon Evans e Matt Campbell, che ha battuto sul filo di lana l’altra 911 del Project 1 di Matteo Cairoli, Riccardo Pera ed Egidio Perfetti.

Alla fine solo P4 per gli “azzurri*, attesi alla vigilia ad un risultato di maggiore impatto. Peggio è andata al major contender TF Sport, “fatto fuori” dall’altra Aston Martin di Paul dalla Lana al via e poi vittima di un contatto, risultato infine definitivo, con la Ferrari #54 intorno a metà gara.

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Tra le LM P2, ennesima vittoria del WRT, che sigla cosí una stagione perfetta come fu quella dello scorso anno di United Autosports. A podio insieme a Ferdinand von Habsburg, Charles Milesi e Robin Frjins gli altri due equipaggi di Jota Sport, con Anthony Davidson festeggiato anch’egli per l’ultima gara.

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Nelle LM P2/Am infine, vittoria, la quarta in sei gare, e titolo per Frits van Eerd ed il Racing Team Nederland. Decisivo Giedo van der Garde, ancora una volta capace di seminare la concorrenza nelle fasi iniziali, mentre gli altri gentlemen si sono più o meno equivalsi.

E’ tutto, per ora, per l’endurance mondiale 2021. Il WEC tornerà in azione il 18 marzo 2022 con la 1.000 Miglia di Sebring, che sarà preceduto dal prologo, sempre sul tracciato della Florida, del 12/13 marzo.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 8 Ore del Bahrain

Foto: Piero Lonardo

AsianLMS

Asian LMS – Storico accordo ACO/SRO

Siglato nella giornata di venerdí un accordo tra l’Automobile Club de l’Ouest (ACO), l’Asian Le Mans Endurance Management (ALMEM) ed il gruppo SRO per l’organizzazione dell’Asian Le Mans Series 2023.

I due più potenti organizzatori di gare GT uniranno le forze collaborando mutuamente, forti della propria expertize, per assicurare il successo della serie.

La contropartita di questo accordo vede acquisire all’organizzazione diretta da Stèphane Ratel due inviti automatici alla 24 Ore di Le Mans per il vincitore del Fanatec GT World Challenge Europe ed il vincitore della classifica combinata tra il vincitore del Fanatec GT World Challenge Asia e dell’Asian Le Mans Series.

Ricordiamo che nel 2024 le GT3, di cui SRO è specialista, sostituiranno le GTE nelle gare promosse dall’ACO.

Ulteriori dettagli di questa storica partnership verranno resi in seguito; nel frattempo l’Asian Le Mans Series si prepara alla sua stagione 2022, che come noto si dipanerà in due doubleheader consecutivi tra Dubai ed Abu Dhabi a partire dall’11 febbraio 2022.

Piero Lonardo

Foto: Asian Le Mans Series

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WEC – Respinto il reclamo di AF Corse

Respinto ufficialmente dalla direzione gara della 8 Ore del Bahrain il reclamo sporto da AF Corse relativamente all’applicazione del Balance of Performance.

Le motivazioni che hanno portato a questo rifiuto richiamano l’assoluta discrezionalità dell’applicazione di qualsiasi aggiustamento addizionale in tema di potenza, peso ed aerodinamica ai sensi dell’art.20 del regolamento tecnico del WEC.

I referenti di AF Corse avevano prodotto a supporto del reclamo un robusto fardello di documentazione che non è stato però ritenuto vincolante e come tale non è stato sostanzialmente preso in considerazione.

Difficile però capire, anche prendendo per assunto la decisione degli stewards, cosa è cambiato dalla vigilia della 6 Ore della scorsa settimana sino alla revisione approvata giovedí che ha dimezzato le restrizioni introdotte per le Ferrari.

Domani le Ferrari iscritte in GTE-Pro partiranno in seconda e quarta posizione a fianco delle Porsche, con Kevin Estre e Neel Jani che con la pole position conquistata nel pomeriggio hanno appaiato in testa alla classifica James Calado ed Alessandro Pier Guidi a quota 139 punti. L’unica soluzione possibile per i due portacolori della Rossa è quindi terminare davanti agli avversari.

Piero Lonardo

La griglia di partenza della 8 Ore del Bahrain

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Kobayashi non perdona ed è ancora pole. Albuquerque all’ultimo giro in LM P2, mentre Cetilar porta in alto la Ferrari in GTE-Am

Kamui Kobayashi conquista la quarta pole position su sei gare per la Toyota #7 nelle qualifiche della 8 Ore del Bahrain. Il driver giapponese non ha avuto rivali nella sessione, segnando il tempo stratosferico di 1.46.250, 8 decimi in meno della pole di venerdí scorso del compagno di squadra Brendon Hartley, che segue a circa 3 decimi.

Assai ridotto il distacco dell’Alpine di Mathieu Vaxivière, a soli 7 decimi dal leader, che fa sperare per la gara.

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Tra le LM P2, Filipe Albuquerque ha piazzato la zampata all’ultimo giro, allorquando la pole sembrava appannaggio di Norman Nato e del Realteam. P3, dietro il campione uscente, autore di 1.49.525, e alla migliore Oreca tra gli equipaggi Pro/Am, Antonio Felix da Costa, che domani insieme all’altra entry di Jota Sport e a quella del WRT si giocheranno il titolo di categoria.

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Nessuna nuova dal fronte dei regolamenti, ma la Ferrari di James Calado ha comunque rischiato il colpaccio, terminando a 160 millesimi da Kevin Estre e la sua Porsche, alla quinta pole, seconda consecutiva. A seguire Gianmaria Bruni e Daniel Serra.

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Ma l’impresa di giornata è targata Ferrari e per la precisione Cetlar Racing. Roberto Lacorte vince il duello fra gentlemen del Cavallino con Francois Perrodo e segna la prima partenza al palo per il team tricolore con 1.58.712.

A seguire ottima prestazione di Sarah Bovy delle Iron Dames e solo seconda fila per Egidio Perfetti con la migliore delle Porsche, quella del Project 1. Perrodo e soci per il titolo dovranno vedersela con Ben Keating, che partirà dalla quinta piazzola.

Domani la partenza della 8 Ore del Bahrain alle 14.00 locali (12.00 italiane). Dirette streaming sul sito WEC www.fiawec.com e sui canali della piattaforma Eurosport.

Piero Lonardo

I Risultati delle Qualifiche

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Hartley en-plein. Ferrari, protesta ufficiale

Brendon Hartley fa tre su tre nelle prove libere della 8 Ore del Bahrain, precedendo ancora una volta il compagno di squadra Kamui Kobayashi di 4 decimi col tempo non eclatante di 1.48.346.

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A seguire Antonio Felix da Costa che con l’Oreca LM P2 di Jota Sport ed il tempo di 1.51.188 sopravanza l’Alpine, cosī come Filipe Albuquerque con l’esemplare di United Autosports.

Ma la vera battaglia si sta svolgendo in direzione gara, dove AF Corse stamane ha inoltrato una nuova protesta contro il Balance of Performance assegnato alle Ferrari. L’udienza si è svolta intorno alle 11 e le decisioni dovrebbero essere rese note intorno alle 16, nel caso prima quindi delle qualifiche.

Nel frattempo la direzione gara ha contestato il formalismo del reclamo, che avrebbe dovuto essere compilato singolarmente per ciascuna macchina iscritta, dando comunque tempo ad AF Corse di provvedere.

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In pista, Kevin Estre ha limato il proprio limite segnato nelle libere 1 con 1.56.590, lasciando la migliore delle Ferrari con James Calado a quasi 2”. Nel mezzo, Gianmaria Bruni con l’altra 911 RSR-19.

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Si profila invece un bel duello in GTE-Am grazie ai giovani leoni di Ferrari e Porsche. A spuntarla Matteo Cairoli con la Porsche del Project 1 ed il tempo di 1.58.696, imitato da presso da Nicklas Nielsen ed Antonio Fuoco con le 488 GTE Evo di AF Corse e Cetilar Racing.

Da segnalare l’interruzione di 10’ circa, recuperati nel finale, per alcuni birilli usciti dalla sede insieme alla sabbia che contenevano.

In attesa delle decisioni sul BoP, appuntamento alle 17.20 locali (+2 ore rispetto all’Italia) per le qualifiche, che saranno trasmesse in diretta streaming sul sito WEC www.fiawec.com.

Piero Lonardo

I Risultati delle Libere 3 

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Scendono i tempi, anche delle Ferrari in GTE-Pro

Dopo una serata a dir poco burrascosa nonostante una temperatura esterna di circa 30°C, stamane al termine della seconda sessione di libere ci ritroviamo con una Ferrari al comando della GTE-Pro.

Si tratta dell’esemplare di Miguel Molina e Daniel Serra, con lo spagnolo al top con 1.57.509, 4 decimi in meno di Frederic Makowiecki, con la migliore delle Porsche ufficiali. Non ci risulta siano state effettuate ulteriori modifiche al BoP, per cui, stante i precedenti responsi della 6 Ore, l’unica interpretazione possibile è che in casa AF Corse si sia voluto dimostrare quale può essere il massimo effort della 488, indipendentemente dalle prestazioni della concorrenza.

Ricordiamo che nella serata di ieri si era sfiorato il ritiro delle due vetture dalla gara.

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Davanti si è ripetuto il copione di ieri, con Brendon Hartley al top con 1.47.763 davanti a Kamui Kobayashi. L’Alpine si è più o meno ripetuta, per cui il distacco dal vertice sale ora a 1”4.

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Tra le LM P2 è Giedo van der Garde a segnare la migliore prestazione con 1.50.513 davanti al campione uscente Filipe Albuquerque con l’Oreca di United Autosports e a Ferdinand Habsburg con la vettura capolista del WRT.

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Il gap tra le GT è meno marcato tra le Am, dove Matt Campbell e la Porsche Proton #77 conduce con 1.58.489 davanti alle Ferrari di Antonio Fuoco ed Andrea Piccini. Ricordiamo però che ieri Augusto Farfus con l’Aston Martin ufficiale ha girato 4 decimi sotto il limite odierno.

Se ieri sera la sessione si era svolta senza interruzioni, stamane una sola breve Full Course Yellow causata dal testacoda della Aston del D’Station di Satoshi Hoshino.

Si prosegue con la terza ed ultima ora di libere alle 13.20 locali, prima delle qualifiche, il cui start è previsto 17.20 (+2 ore rispetto all’Italia).

Piero Lonardo

I Risultati delle Libere 2

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Davanti il solito uno-due Toyota nelle prime libere della 8 Ore. Ferrari inviperita non spinge

Terminate da poco la prime libere della 8 Ore del Bahrain, atto finale della season 9 del World Endurance Championship. A differenza della prima parte del doubleheader degli Emirati, la gara di sabato si correrà principalmente col buio, come peraltro da tradizione qui, e quindi le prime libere si sono svolte totalmente alla luce delle fotoelettriche, con una temperatura decisamente più mite.

Davanti abbiamo assistito al solito uno-due Toyota, con Brendon Hartley autore di 1.48.490, 4 decimi meglio del compagno di squadra Kamui Kobayashi. Non si tratta ovviamente di un tempo monstre (ricordiamo che la pole del Koba per la 6 ore era di 1.47.049), ma comunque la migliore delle GR010-Hybrid ha rifilato un secondo a Nicolas Lapierre e all’Alpine-Gibson.

 

Ben distanti comunque le LM P2, con Norman Nato ad issare l’Oreca Pro/Am del Realteam con 1.50.792, a precedere Tom Blomqvist e la #28 di Jota di appena 28 millesimi. P3 per un altro equipaggio Pro/Am, quello del Racing Team Nederland con Giedo van der Garde.

Da segnalare la nuova line-up dell’ARC Bratislava, che presenta l’ex-campione WEC LM P2, Nelson Panciatici, e la giovane promessa britannica Oliver Caldwell al fianco del patron Miro Konopka. La squadra battente bandiera slovacca qui usufruisce dell’expertize dell’Algarve Pro Racing, con la presenza del titolare Stewart Cox. Come preannunciato inoltre, Tatiana Calderon completa l’equipaggio tutto al femminile del Richard Mille Racing.

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Vigilia come noto pregna di polemiche quella delle GT. Le due Ferrari iscritte in GTE-Pro da AF Corse sono uscite solo dopo mezz’ora dell’inizio della sessione e hanno compiuto 39 giri totali senza tirare, terminando agli ultimi due posti della lista dei tempi.

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Pare sia stata valutata addirittura l’eventualità di non uscire del tutto in segno di protesta dopo la revisione del BoP, ritenuta inefficace dai vertici delle competizioni GT del Cavallino, ma attendiamo un eventuale comunicato ufficiale per meglio comprendere le intenzioni in chiave gara, dove ricordiamo Alessandro Pier Guidi ed il neo due volte papà James Calado devono difendere, dopo una stagione spettacolare, un misero punticino contro le due Porsche ufficiali.

Dal canto suo Porsche ha lasciato trapelare ad alcuni media che non crede che il distacco reale in gara sia quello dimostrato nel corso della 6 Ore; ad ogni modo questo pomeriggio è stato Neel Jani a condurre tra le due 911 RSR-19, col tempo di 1.57.657 davanti a Richard Lietz.

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Gara libera invece in GTE-AM, dove oltre al BoP si scontano anche i kg del Success Ballast e soprattutto l’esperienza dell’equipaggio Pro/Am. A svettare è stato Augusto Farfus con l’Aston Martin ufficiale ed il tempo di 1.58.093, oltre 2 decimi meglio di Matteo Cairoli con la Porsche del Project 1; a seguire la migliore delle Ferrari quella del Cetilar Racing con Antonio Fuoco, a oltre mezzo secondo.

Da segnalare il ritorno di Claudio Schiavoni sulla 488 GTE EVo di Iron Lynx e di Julien Andlauer sulla Porsche Proton #88.

Domani il fitto programma prevede le ultime due sessioni di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 9.00, alle 13.20 e alle 17.20 locali (+2 ore rispetto all’Italia). Le qualifiche potranno essere seguite in streaming sul sito WEC www.fiawec.com.

Piero Lonardo

I Risultati delle Libere 1

Foto: Piero Lonardo

RoadAtl

USCC – 43 macchine alla Petit Le Mans. Ultimo atto per BMW M8 e le GTLM

Come sempre un plateau di lusso per la Petit Le Mans, con ben 43 vetture suddivise in cinque classi. Dopo l’appuntamento tutto GT del VIR infatti, nel season finale di Road Atlanta tutte le categorie saranno a giocarsi il successo in campionato.

In primis le DPi, che oltre alle 6 entry full-season presentano anche la seconda Cadillac dell’Action Express per Jimmie Johnson, Kamui Kobayashi e Simon Pagenaud, runner-up a Daytona lo scorso gennaio. Già nota la sostituzione di Olivier Pla con Helio Castroneves all’MSR, gli altri prototipi schiereranno le formazioni a tre con gli innesti degli assi di WEC ed IndyCar Mike Conway, Sebastien Bourdais, Alexander Rossi, Scott Dixon e Juan Pablo Montoya.

In campionato ricordiamo Filipe Albuquerque e Ricky Taylor conducono con 19 lunghezze su Pipo Derani e Felipe Nasr. Più lontano l’equipaggio Mazda, all’ultima apparizione nella categoria.

Questa Petit Le Mans sarà anche l’ultima edizione per le GTLM, che dal prossimo anno sarà sostituita dalle GTD-Pro. Tra le 6 vetture iscritte, oltre alle due Corvette che si giocano il titolo piloti, canto del cigno per le due BMW M8 GTE, mentre il WeatherTech Racing è atteso con ben due Porsche, anche se non si conosce ancora la line-up della #97.

Tra le LM P2, categoria che vede il ritorno di un’Oreca di United Autosports per James McGuire, Wayne Boyd ed il vincitore di Le Mans 2003, Guy Smith, il PR1 Mathiasen di Ben Keating e Mikkel Jensen deve gestire 113 punti sul neoacquisto dell’AXR Tristan Nunez e Steven Thomas. Considerando che i punti in palio, tra libere e qualifiche, sono le bellezza di 385, il team campione in carica non può dormire sonni completamente tranquilli.

Ben 10 inoltre le LM P3, con l’aggiunta dell’ultimo momento del FastMD Racing ed il ritorno del JR III Racing. Con un parco partenti cosí ampio, Gar Robinson, ancora una volta insieme a Felipe Fraga e Scott Andrews, nonostante le quattro vittorie e i due podi su sei gare disputate dovrà comunque faticare a gestire i soli 50 punti che lo separano dal CORE Autosport di Jon Bennett e Colin Braun, ultimi vincitori della categoria a Road America.

Infine le GTD, dove la lotta per il titolo è matematicamente estesa a sei equipaggi, dai leader dello Pfaff Motorsports, Zach Robichon e Laurens Vanthoor, a quota 2938, fino a Bill Auberlen e Robbie Foley con la BMW del Turner Motorsports con 2638. Questa dovrebbe essere anche l’ultima gara della M6 GT3, che dovrebbe cedere il passo alla nuova M4 GT3.

Ben 15 le vetture iscritte, col rientro della McLaren dell’Inception Racing e della Mercedes dell’Alegra Motorsports, con l’asso del DTM Dani Juncadella a far compagnia a Michael de Quesada e Daniel Morad.

Ancora una volta in una gara IMSA nessuna Ferrari al via, ma questo trend dovrebbe chiudersi nel 2022, almeno nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup, grazie all’inserimento di un team che attualmente sta concorrendo nel WEC…..

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L’azione in pista a Road Atlanta inizierà giovedí 11 novembre alle ore 9.20 AM locali con le prime libere. Qualifiche alle 3.45 PM di venerdí 12 e gara, della durata di 10 ore, a partire dalle 12.10 PM locali di sabato 13 novembre.

Piero Lonardo

L’entry list della 24ma Petit Le Mans

Foto: IMSA