Archivi categoria: USCC

Mobil50 (1)

IMSA – Uno-due Cadillac nelle prime libere di Sebring. Sanna fuori da Lamborghini

Inizia bene per Cadillac il weekend di Sebring: le due V-Series.R sono infatti in cima alla lista dei tempi dopo le prime libere svoltesi nel pomeriggio italiano.

E’ Renger van der Zande, alla sua 100ma gara IMSA, a primeggiare con l’esemplare del Chip Ganassi Racing col tempo di 1.48.279 davanti a Jack Aitken e la #31 dell’Action Express/Whelen Racing nonostante un’escursione alle leggendaria turn 10 da parte di Tom Blomqvist. I due sono separati da ben mezzo secondo. A seguire la migliore delle Porsche, con Nick Tandy e le due Acura del WTR w/Andretti.

Per l’occasione la Cadillac #01, le due Corvette ufficiali del Pratt Miller, la Lexus #14 del Vasser Sullivan e la Porsche #91 iscritta alla Michelin Pilot Challenge del Kellymoss w/Riley adottano una speciale livrea dorata per festeggiare il 50mo anniversario della partnership con Mobil 1 a Sebring.

Problemi di elettronica per la Porsche Proton, arenatasi in curva 1 e non più tornata in pista, mentre ha siglato le prime miglia sui bump anche la Lamborghini SC63, che chiude lo schieramento delle GTP. Di oggi la notizia delle dimissioni di Giorgio Sanna da capo della divisione sportiva del marchio del Toro, ruolo che ricopriva dal 2015; al suo posto ad interim Rouven Mohr, capo del settore tecnico Lamborghini. Le dimissioni di Sanna, assente peraltro in Qatar, da quel che ci risulta non sarebbero da ricondurre alle prestazioni della nuova vettura.

UA

Tra le LM P2 è il TDS con Mikkel Jensen a svettare con 1.51.342 davanti alle due Oreca di United Autosports di Paul di Resta, superato di appena 21 millesimi, e Ben Hanley. P9 per la Ligier del Sean Creech Motorsport, reduce dalla difficile prestazione di Daytona, mentre è rimasta ferma ai box invece la vettura di ERA Motorsport, ricordiamo meritata vincitrice a Daytona, con problemi al motore Gibson.

Da segnalare infine la conferma di Toby Sowery quale terzo pilota delle gare lunghe della Michelin Endurance Cup per il Crowdstrike by APR al fianco di Colin Braun e George Kurtz.

Ed è proprio la Lexus dorata GTD Pro di Jack Hawksworth a segnare la migliore prestazione tra le GT, col tempo di 2.00.202, appena 94 millesimi meglio della Ferrari di Risi Competizione con Daniel Serra. Il pilota brasiliano è alla ricerca della prima vittoria a Sebring dopo la pole del 2022.

A seguire l’altra RC F GT3 iscritta in GTD con la stellina Parker Thompson, la Porsche “Rexy” di AO Racing di Seb Priaulx e la migliore delle Corvette con Tommy Milner.

Cetilar

Migliore fra le Ferrari, la 296 GT3 di Cetilar Racing, terza in GTD con Antonio Fuoco, mentre la vettura di Conquest Racing si è limitata a degli in&out, come peraltro la BMW del Paul Miller Racing.

La giornata proseguirà con altre due sessioni di libere, alle 3.00 PM ET, vale a dire alle 20.00 nostrane, e alle 7.45 PM ET, in attesa delle qualifiche di domani alle 11.20 AM ET.

Piero Lonardo

Foto: Mobil 1 Racing, United Autosports, Cetilar Racing

I risultati delle Libere 1

_PL55966 (1)

WEC/IMSA – Ganassi lascerà Cadillac a fine anno

La notizia è rimbalzata ieri sera dagli States: il Chip Ganassi Racing terminerà a fine anno il rapporto con General Motors riguardante le Cadillac schierate nel WEC ed in IMSA.

Il contratto originario prevedeva la chiusura del rapporto triennale, che prevede lo schieramento delle V-Series.R  in entrambi i campionati, a fine 2024. Fin qui una sola vittoria per la nuova GTP col team in terra americana, a Laguna Seca, mentre nella serie mondiale, pur mancando la vittoria, va ricordato il podio di Le Mans dello scorso anno, oltre al bel quarto posto di Lusail di due settimane fa.

La vettura schierata da Action Express Racing dal canto suo ha conquistato il titolo con Pipo Derani ed Alexander Sims, insieme alla vittoria di Sebring 2023 e al più recente secondo posto alla Rolex 24 at Daytona. Il team diretto da Gary Nelson potrebbe espandersi a due vetture nel corso della prossima stagione, mentre la scelta per il WEC vede in pole position United Autosports e TF Sport.

Il team Ganassi, che va detto fin qui ha sempre spinto per un doppio effort nella serie mondiale, ipotesi alla fine negata dai vertici del costruttore e che potrebbe essere alla base del divorzio, potrebbe presto impegnarsi in un nuovo programma con Ford, insieme alla quale ha gestito con successo le GT, programma che la casa dell’Ovale ha recentemente anticipato – anche nel paddock di Lusail – potrebbe essere in cantiere. Ovviamente il pensiero vola agli scontri epici fra Ford e Ferrari a Le Mans, questa volta, a distanza di qualche anno, nella categoria top.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

_PL55401

IMSA – Col BoP di Sebring si torna all’antico per le GTD

In settimana si è parlato tanto, talvolta a sproposito, del BoP adottato dal WEC in Qatar e delle sue conseguenze. L’IMSA, ente patrocinatore del WeatherTech SportsCar Championship, con un pragmatismo tutto statunitense, ha deciso di buttare via il metodo appena varato a Daytona per le GTD, basato sulla ricerca di una performance comune sulla base dei dati forniti dai costruttori, per tornare ad una metodologia che tiene conto dei dati pregressi.

Col benestare di tutti i costruttori, stante anche il precedente delle penalizzazioni a Ferrari e BMW per aver ecceduto nelle prestazioni previste, l’IMSA ha cosí ripreso completamente il controllo delle equivalenze esposte nelle tabelle diffuse nella giornata di oggi per la 12 Ore di Sebring.

Daytona come noto rappresenta un’eccezione rispetto al resto delle piste che animano la serie, e cosí non c’è da meravigliarsi se il BoP tra le due gare della Florida differisce sostanzialmente per ogni marchio, sia tra le GTP che le GTD. Il confronto quindi lo faremo con le equivalenze dello scorso anno.

Appesantite le Cadillac, che lo scorso anno si imposero con Action Express davanti alla BMW in una gara ad eliminazione insieme ad Acura e Porsche. Da 1.038 kg le V-Series.R passano a 1.060 ma potranno disporre di 7 kW di potenza massima (fa 513 a 520) e di 918 MJ per stint.

Le Acura, per contro, godranno di un peso simile all’edizione 2023 (1.055 kg contro 1.054 del 2023) ma di una potenza massima ridotta da 520 a 512 kW con 910 MJ per stint, similmente alle rinnovate Porsche, trionfatrici a Daytona, ora a 1.049 kg con 508 kW massimi e 904 MJ per stint. Peso minimo ridotto invece per le BMW, che con 10 kg in meno si portano a quota 1.030, ma anche in questo caso potenze ridotte da 905 a 898 MJ per stint e 506 kW massimi.

Infine la nuova Lamborghini, al debutto nella serie americana, che partirà con 1.044 kg, 513 kW di potenza massima e 908 MJ per stint.

Ancora più difficile il compito dei legislatori delle GT, con la bellezza di 11 marchi in gara. In generale, vetture appesantite rispetto allo scorso anno con punte di ben +50 kg per le Lamborghini, che comunque non risulteranno le più pesanti in pista. L’onore va alle Mercedes che correranno con 1.390 kg a vuoto che si contrappongono ai 1.315 kg delle Ford Mustang, alleggerite rispetto a Daytona, cosí come le Lexus. Solo 10 kg extra invece per le nuove Corvette rispetto al season opener.

Le Ferrari 296 GT3 manterranno lo stesso peso minimo di 1.380 kg e la medesima mappatura del turbo rispetto allo scorso anno, cosí come le BMW M4 GT3, dominatrici nel 2023 tra le GTD, mentre le McLaren e la versione Evo dell’Aston Martin Vantage GT3 godranno di un incremento di potenza.

Le Porsche infine, che con Pfaff Motorsports trionfarono nell’ultima edizione in GTD Pro, sconteranno un peso di 1.360 kg (30 in più di Daytona e 20 più del 2023) ma potranno respirare a pieni polmoni grazie ad un incremento dei restrittori d’aria di ben 3,5 mm (X2) rispetto a Daytona, +1,5 mm ciascuno rispetto allo scorso anno. Per concludere, tutti i modelli subiranno modifiche alla capienza massima dei serbatoi, la cui capacità varierà dai 113 litri delle Lamborghini ai 99 delle BMW.

La parola andrà alla pista a partire da giovedí 14 marzo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

_PL54803 (1)

IMSA – 58 vetture pronte per Sebring

Fra due weekend torna il WeatherTech SportsCar Championship con la 12 ore di Sebring. Per la seconda parte della cosiddetta 36 ore della Florida, che torna in solitario dopo aver condiviso negli ultimi due anni l’appuntamento col WEC, sono attese la bellezza di 58 macchine, 5 in più del 2023.

Occhi puntati sulla Lamborghini SC63, che farà il proprio debutto anche nella serie americana dopo il debutto in Qatar, con Matteo Cairoli, Andrea Caldarelli e Romain Grosjean. Tra gli equipaggi spiccano nuovamente gli assi dell’IndyCar: oltre al già citato pilota francese sono attesi Scott Dixon, Tom Blomqvist e Colton Herta tra le 11 GTP, più il deb Colin Braun tra le LM P2 e Kyle Kirkwood in GTD Pro.

Qualche cambiamento nelle line-up Porsche, con Fred Makowiecki ad unirsi sulla 963 Penske #6 a Nick Tandy e Mathieu Jaminet, e Julien Andlauer a rimpiazzare Neel Jani sull’esemplare di Proton/Mustang Sampling al fianco di Gianmaria Bruni ed Alessio Picariello.

Tra le LM P2, da segnalare la presenza di Malthe Jakobsen, vincitore a Daytona per il Crowdstrike by APR, sull’Oreca del DragonSpeed con Rasmus Lindh ed Henrik Hedman, mentre niente doppio impegno per Ben Keating, schierato solamente sull’Oreca #2 di United Autosports.

In GTD Pro, tornano i vincitori di Daytona di Risi Competizione con Davide Rigon, Daniel Serra e James Calado. Assente rispetto a Daytona la Mercedes del Sun Energy 1, mentre l’unica differenza tra le GTD è data dall’assenza della Porsche del Kellymoss with Riley. Saranno infine ancora una volta quattro le Ferrari iscritte nella classe riservata ai Pro/Am con i vincitori 2022 di Cetilar Racing, Triarsi Competizione, AF Corse e Conquest Racing.

L’appuntamento per la 12 Ore di Sebring è per le 10.05 AM ET di giovedí 14 marzo con le prime libere. Qualifiche alle 12.20 PM ET di venerdí 15 e start della 72ma edizione della classica della Florida alle 9.40 AM ET, corrispondenti alle 15.40 nostrane, di sabato 16 marzo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’entry list della 12 ore di Sebring

Risiwin

IMSA – Ferrari e BMW perdono i punti di Daytona, ma non il risultato sportivo

A distanza di un mese dal suo epilogo in pista, l’IMSA, ente patrocinatore del WeatherTech SportsCar Championship, ha annunciato di avere penalizzato i costruttori Ferrari e BMW per i risultati ottenuti alla 62ma Rolex 24 at Daytona.

La motivazione risiederebbe nelle prestazioni, ritenute superiori al previsto, da parte delle 296 GT3 e delle M4 GT3, prestazioni che, secondo la nuova interpretazione del Balance of Performance del campionato, avrebbero dovuto essere dichiarate fedelmente nei GT Manufacturers Technical Working Groups, l’organismo incaricato di raccogliere i dati dei costruttori per stabilire le equivalenze.

Il risultato sportivo, che ha visto trionfare in GTD Pro la Ferrari di Risi Competizione, non verrà comunque toccato, ma, al contrario di quanto accaduto nel 2023 all’Acura vincitrice del Meyer Shank Racing, non verranno ritoccati nemmeno i punteggi ottenuti da piloti e teams sia nelle classifiche del WeatherTech SportsCar Championship che della Michelin Endurance Cup.

Quindi anche la BMW del Paul Miller Racing non verrà privata del terzo posto tra le GTD Pro, cosí come le Ferrari di AF Corse, Conquest Racing e Triarsi Competizione, classificatesi alle spalle della Mercedes del Winward Racing, trionfatrice in GTD.

Ricordiamo che il prossimo appuntamento con la serie continentale americana è per la 12 Ore di Sebring, in programma il 16 marzo.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari Races

Daytona copia

WEC/IMSA – Hypercar tricolori: Ferrari in IMSA? Mah.. Un thailandese per Isotta Fraschini. Sogno Alfa Romeo

Il successo della Ferrari 296 GT3 all’ultima Rolex24 at Daytona, ennesimo trionfo delle GT del Cavallino, ha permesso ad alcune testate nostrane di riportare alla ribalta il tema del ritorno della Ferrari nella categoria top delle gare americane.

I ricordi dei trionfi dei prototipi del Drake sono sbiaditi nel tempo, se non consideriamo le vittorie della 333 SP, la barchetta nata quasi per errore, ma che ha rappresentato l’unico trait d’union fra gli anni ’60 e ’70 e la stagione appena conclusa.

Ferrari_win

Tornerà la Ferrari a competere per l’assoluto a Daytona, a Sebring e alla Petit Le Mans, cosí come è stato per la 24 Ore di Le Mans? A nostro avviso allo stato attuale si tratta solo di affascinanti speculazioni, perchè, aldilà di quanto concordato da ACO ed IMSA, cioè permettere alle più sofisticate LMH, come la 499P trionfatrice sulla Sarthe, di gareggiare nella stessa classe delle LMDh su entrambe le sponde dell’oceano, non può esservi un reale interesse da parte del costruttore italiano a mettersi in gioco senza un vero contender che giochi alle sue stesse regole.

D’altra parte Toyota, che peraltro negli States ha profondi interessi economici, ben più di Ferrari, se ne guarda bene dal mettere in campo forze e denari per una campagna che potrebbe solo nuocerle, e la Aston Martin, non ce ne voglia nessuno, al momento non rappresenta una motivazione abbastanza forte per giustificare un potenziale sbarco nel 2025, anno in cui la Valkyrie LMH dovrebbe calcare le piste anche in IMSA.

Peraltro, ci ricordava tempo addietro il boss delle attività sportive endurance e GT, Antonello Coletta: “I costruttori vengono per competere con Ferrari.” Dovessero quindi scendere in campo le 499P negli States, potremmo assistere a due scenari assolutamente contrastanti fra loro, con altre case pronte a confrontarsi sullo stesso piano con il marchio più conosciuto al mondo, oppure, più facilmente, un fuggi fuggi generale per evitare di essere schiacciate dalla potenziale strapotenza delle LMH.

Quale di questi scenari interessa ai boss dell’IMSA? Sicuramente non il secondo, stante l’attuale momento di grazia dell’endurance a stelle e strisce, con quattro costruttori impegnati nella massima categoria, cinque a partire da Sebring con l’arrivo di Lamborghini, e ben 11 GTP ai nastri di partenza di ogni gara.

In definitiva, la possibilità esiste, sicuramente qualcuno ci sta pensando più di altri, ma al momento è legata a troppi fattori per essere un argomento di discussione. Se ne potrà riparlare quindi, forse, solo assai più avanti, magari sotto forma di un impegno privato nelle mani di Risi Competizione e di Cetilar Racing.

Alfa_LM

Sempre speculazioni hanno riguardato negli scorsi mesi il possibile ritorno di Alfa Romeo alle gare di durata. Alcune testate (sempre italiane) hanno dato praticamente per scontata la cosa, ipotizzando addirittura l’utilizzo delle Peugeot 9X8 rebrandizzate con l’altro marchio del gruppo Stellantis.

A dire il vero a noi sembrava incredibile che ciò potesse accadere, men che meno in questi termini. Bene, i più attenti avranno letto che qualche giorno fa, ai microfoni del sito francese L’Argus, il CEO del Biscione, Jean-Philippe Imparato, si è dichiarato “poco convinto dall’equazione economica” in un contesto in cui l’arrivo di numerosi produttori sta generando una “tendenza all’inflazione delle spese.”

Se non è un no questo…. quindi, con buona pace dei tanti sostenitori del marchio di Arese, che proprio con le vittorie degli anni ’30 a Le Mans si è costruita un DNA corsaiolo, poi ribadito negli anni eroici della F1, crediamo che i tempi non siano propizi per rivedere in pista le eredi delle mitiche 33.

IF_Monza

Passiamo infine a chi sappiamo debutterà per davvero nella prossima stagione del World Endurance Championship, il Davide Isotta Fraschini, pronto a misurarsi in pista con i tanti Golia nella classe regina. La Tipo 6 LMH Competizione ha infatti completato nei giorni scorsi la necessaria omologazione.

All’appello, dopo la formalizzazione dell’accordo con Duqueine, con l’esperto Jean-Karl Vernay a fare da chioccia al talentino Alex Garcia, manca ancora il terzo pilota.

Bennett

Al momento il candidato maggiormente favorito ci risulta essere tale Carl Bennett. Sconosciuto ai più, il 19enne di origine thailandese ha gareggiato in precedenza in varie serie di F4 a partire dal 2022, più quattro gare nell’Eurocup-3, serie di matrice spagnola lanciata lo scorso anno, prima di lanciarsi con l’Oreca LM P2 del team francese nell’Asian Le Mans Series, al fianco del danese Oliver Rasmussen e del veterano John Falb. Vedremo a breve, visto che il Qatar è dietro l’angolo, se questa voce corrisponderà a verità.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo su originale Ferrari, Ferrari Races, Stellantis/Alfa Romeo, Isotta Fraschini, Carl Bennett FB page

Porsxhe7_pres

IMSA – Nasr e la Porsche beffano Cadillac a Daytona. Ferrari festeggia con Risi Competizione, più il podio delle GTD

Con un finale al cardiopalma, come spesso accade nelle gare lunghe del WeatherTech SportsCar Championship, la Porsche si aggiudica la 62ma Rolex 24 at Daytona. Dopo una battaglia durata sostanzialmente per tutta la gara, Felipe Nasr e la 963 #7 approfittano della 15ma ed ultima neutralizzazione per uscire dalla pitlane meglio di Tom Blomqvist, incaricato dello stint finale sulla Cadillac dell’Action Express.

Con ancora mezz’ora sul cronometro, il pilota britannico ha cercato in tutti i modi di ricucire il breve distacco sul battistrada, sul quale la V-Series.R aveva già avuto la meglio in almeno tre occasioni durante la gara, l’ultima appena 20’ prima, ma non c’è stato niente da fare, ed il tre volte campione IMSA va a festeggiare sul podio insieme ai compagni Dane Cameron, Matt Campbell e Josef Newgarden.

Cadillac grande sconfitta quindi di questa giornata dopo un dominio assoluto nella Roar e nelle libere, anche con la #01 del Team Ganassi, a lungo al comando ma persa a 9 ore del traguardo per un problema di natura elettrica, ma anche le altre vetture con chassis Dallara, le BMW, hanno ceduto sull’affidabilità, perdendo terreno prezioso.

Il “joker” giocato da Porsche a termini di regolamento, ha portato quell’affidabilità spesso mancata, soprattutto nel WEC, ma anche maggiori prestazioni, come dimostra la quarta posizione dell’altra 963 Penske nonostante le ben quattro penalità per eccesso di consumo di energia, ma anche le due Porsche private possono festeggiare l’arrivo, con la #5 di Proton quinta a pieni giri.

Nel mezzo l’Acura #40, il cui equipaggio, capitanato da quel Louis Deletraz sempre più determinante, ha saputo far fronte ad un paio di inconvenienti in gara; peccato per Filipe Albuquerque e l’altra ARX-06, ancora una volta in debito con la fortuna per colpa di un cablaggio.

ERA_N

Anche la gara delle LM P2 è stata all’altezza delle aspettative. Complice il ban della categoria cadetta dalla serie mondiale, il parco partenti si è ulteriormente arricchito e ciò ha comportato un innalzamento del livello di competizione.

Alla fine sono state ben cinque le vetture a completare a pieni giri, e otto in totale al traguardo sulle tredici iscritte. Il successo alla fine ha arriso ad ERA Motorsport, già trionfatrice qui nel 2021, con un equipaggio che fa perno ancora sul veterano Ryan Dalziel. Niente da fare per i tutti i giovani leoni d’oltreoceano, tra cui ha spiccato sicuramente Malthe Jakobsen ed il Crowdstrike by APR, terminati ad appena 6”8 dai vincitori.

Completa il podio uno dei nuovi effort, il Riley pluricampione in LM P3, mentre necessiterà di una dovuta revisione l’esperimento Ligier del Sean Creech Motorsport, in evidenza, oltre che per la splendida livrea, per le tante neutralizzazioni procurate alla gara, ben quattro delle quindici occorse, anche se va ricordato che l’unica JS P217 in gara è stata completamente ricostruita dopo le ultime libere di venerdí.

Risi_GD

Solo una Mercedes infine rovina la festa totale Ferrari in GT. Risi Competizione torna a vincere, prima volta in GTD Pro e con la 296 GT3. Il successo, che mancava al team di Houston dalla Petit Le Mans 2019, è dovuto a tre degli alfieri di quell’impresa: James Calado, Daniel Serra ed Alessandro Pier Guidi, cui come lo scorso anno si è unito Davide Rigon.

La Ferrari #62 ha visto cadere uno ad uno tutti gli avversari più pericolosi, a partire dalla Lexus, poi la McLaren Pfaff, entrambe le Corvette, ed infine la BMW del Paul Miller Racing, quest’ultima ad onor di cronaca a leadership già acquisita, dando inoltre quella dimostrazione di affidabilità che era completamente mancata nel debutto dello scorso anno.

Peccato per le Lamborghini di Iron Lynx, con la #19 attardatissima al traguardo come le nuove Mustang, ulteriore delusione della gara, mai in contention, afflitte da problematiche di gioventù. A podio, oltre alla citata BMW, che chiude al terzo posto dopo un problema all’ultimo pit, la Porsche di AO Racing.

Winward2

Solo la Mercedes del Winward Racing infine si è frapposta ad una tripletta delle Rosse in GTD. Il team texano fa il bis del 2022 con Russel Ward, Indy Dontje, Philip Ellis – tutti già presenti due anni or sono – e Daniel Morad, pure al secondo successo sul circuito della Florida dopo la vittoria 2017 con la Porsche di Alegra Motorsports.

Miguel Molina nel finale non è riuscito ad avvicinarsi abbastanza alla AMG GT3 Evo #57 per tentare i sorpasso decisivo, e piazza la 296 GT3 di AF Corse #21 al secondo posto, a precedere gli esemplari di Conquest Racing di uno spettacolare Albert Costa, e di Triarsi Competizione trascinati da Alessio Rovera, i quali hanno avuto anche il piacere di condurre la gara nell’ultimo terzo. All’appello manca solo la vettura del Cetilar Racing, che pure ha saggiato la leadership, che purtroppo ha compromesso la propria gara a causa di un’uscita di strada da parte di Antonio Fuoco.

Per oggi è tutto. Rivedremo gran parte dei protagonisti odierni fra meno di due mesi per la 12 Ore di Sebring.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, ERA Motorsport, Ferrari Races, Winward Racing

L’ordine di arrivo della 62ma Rolex24 at Daytona

Winward

IMSA – Daytona: ad un’ora dalla bandiera a scacchi, Cadillac rompe gli indugi. Ferrari-Risi leader indisturbata in GTD Pro

Quando manca meno di un giro della lancetta grande a Daytona, la Cadillac di Action Express ha deciso di rompere gli indugi e iniziare a tirare con Tom Blomqvist. Il driver britannico ci ha messo pochi minuti a ricomporre il distacco dalla Porsche #7, che non è mai salito oltre i 10”, e sverniciare un alquanto remissivo Felipe Nasr, il quale aveva tentato un inutile overcut per accumulare più vantaggio.

La terza posizione è al momento saldamente nelle mani dell’equipaggio dell’Acura #40 del WTR w/Andretti, stante la difficoltà da parte dell’altar Porsche Penske, di mantenere un equilibrio soddisfacente fra prestazioni e consumi.

Affascinante la battaglia fra le LM P2. ERA Motorsport, grazie a quasi tre ore di corsa libera, ha mantenuto il vantaggio sul Crowdstrike by APR, che ancora una volta con Malthe Jakobsen al volante, sta tentando di ricucire il distacco, che a 60’ dal termine ammonta a 14”. Sono comunque ben cinque le vetture ancora nello stesso giro, capitanate da Tom Dillmann con l’Oreca di Inter-Europol.

In GTD Pro, dramma per la BMW del Paul Miller Racing, che a causa di un errato montaggio del disco freno anteriore destro, è costretta ad una sosta extra, perdendo cosí anche la seconda piazza a vantaggio della Porsche di AO Racing. Un giro pieno permette alla Ferrari di Risi Competizione di pregustare il successo finale sfiorato due anni or sono.

Tra le GTD infine, la Mercedes del Winward Racing e Daniel Morad sono l’ultimo baluardo rimasto ad un successo delle 296 GT3 anche in questa categoria. Dietro la AMG GT3 #57 infatti scalpitano le due Ferrari di AF Corse #21 e Conquest Racing, con Miguel Molina ed Albert Costa al volante.

In questa categoria sono ben sette le vetture nello stesso giro, compresa le altre Mercedes del Korthoff Preston e Lone Star Racing, la Ferrari di Triarsi Competizione e la Lexus #14, che però con -50’ sul cronometro, si ferma in fiamme fuori dalla pitlane, provocando la 15ma Full Course Yellow della giornata, che potrebbe rimescolare le carte in tavola.

Piero Lonardo

Foto: Winward Racing

La classifica dopo 23 ore di gara

ERA_sunset

IMSA – Daytona, 20ma ora: Nasr trascina la Porsche. Ko Corvette

Dopo 20 ore a Daytona, la Porsche Penske #7 è sempre al comando della Rolex24 davanti alla Cadillac di Action Express. Felipe Nasr nel corso della diciannovesima ora riesce ad uscire davanti a Jack Aitken nel rush della pitlane, affollata in regime di Full Course Yellow.

La neutralizzazione, che chiude un periodo di quasi tre ore di corsa libera, è stata chiamata per recuperare il cofano motore della Ligier LM P2 del Sean Creech Motorsport, responsabile quindi sinora di ben quattro delle quattordici neutralizzazioni.

Dietro i due major contender, Kevin Estre con l’altra 963 Penske si reimpossessa della terza piazza dopo aver ceduto in corsia box al sempre coriaceo Neel Jani; a seguire sempre l’Acura #40 e l’altra Porsche del JDC-Miller, uniche GTP a pieni giri fino allo scadere della 20ma ora, allorquando proprio Estre era protagonista di un fuori pista che lo poneva ancora una volta fuori dal giro dei primi.

In LM P2, Jakobsen, su una strategia leggermente diversa dal resto del lotto, regala provvisoriamente la leadership di categoria a Christian Rasmussen e alla vettura di ERA Motorsport, in precedenza sorpassata da Tom Dillmann, ora al volante per Inter-Europol/PR1 Mathiasen. In seguito Rasmussen tornerà legittimamente al comando, creandosi un cuscino di sicurezza nei confronti del reserve driver Peugeot Hypercar.

Sono invece le Ferrari a movimentare la competizione fra le GT. James Calado, nonostante una sosta estesa in regime di Full Course Yellow per cambiare i dischi freni posteriori, mantiene la seconda posizione alle spalle della BMW del Paul Miller Racing e poi ritorna addirittura al comando delle GTD Pro. La terza piazza è appannaggio della Porsche di AO Racing.

In GTD invece è l’esemplare di Triarsi Competizione a dare spettacolo, respingendo a lungo la Mercedes di Indy Dontje per la testa della categoria, salvo poi dover cedere la leadership alla Mercedes del Winward Racing. Purtroppo una toccata da parte della BMW del Paul Miller Racing, sanzionata solamente con un warning, spedisce fuori pista la 296 GT3 #023, che perde leggermente il contatto col leader, ora insidiato a distanza dalla Lexus #12, che sornionamente ha condotto una gara attenta, con l’obiettivo del risultato finale.

Da segnalare i problemi occorsi alle altre tre Corvette in gara, dopo quanto accaduto alla #3. La Z06 GT3.R #4 iscritta da Pratt Miller in GTD Pro prosegue attardata di 16 giri, mentre i due esemplari di AWA in GTD sono invece stati entrambi costretti al ritiro per malfunzionamenti al servosterzo (la #13) ed elettrici (la #17).

Piero Lonardo

Foto: ERA Motorsport

La classifica dopo 20 ore di gara

Porsche7_Firew

IMSA – Daytona: a tre quarti di gara, è nuovamente testa a testa Porsche-Cadillac

Davanti alla Rolex24 at Daytona c’è sempre la Cadillac di Action Express. I vari tentativi di sorpasso delle due Porsche Penske, le più accreditate contender della V-Series.R residua, sembravano portare ad una doppietta provvisoria delle due 963 al termine della diciottesima ora, ma Matt Campbell doveva cedere il passo per le gomme fredde, mentre la #6 di Mathieu Jaminet incappava nella terza penalità per consumo eccessivo di energia per stint e andrà a scontare uno Stop+10” subito dopo lo scadere dell’ora.

Poco dopo un piccolo errore da parte di Jack Aitken contribuiva a riavvicinare la 963 #7, mentre la vettura gemella scivolava in P5, dietro alla Porsche di Proton Competition, che alla fine passava davanti, e all’Acura rimasta in gara. All’inizio della quindicesima ora problemi anche per la BMW #25, costretta ai box per problemi al cambio e fuori dai giochi, come l’altra LMDh di Monaco, per la vittoria.

Cambio della guardia anche tra le LM P2, dove la bella gara di “Spike” subiva uno stop, con Matthew Brabham, al debutto nella categoria, incapace di resistere agli attacchi delle vetture di ERA Motorsport e Tower Motorsport. Brabham poi terminava nelle gomme dell’infield Internaional Horseshoe a gomme fredde e provocava l’uscita numero 14 della vettura di servizio.

I piloti di ERA Motorsport però non avevano fatto i conti con Malthe Jakobsen, il quale portava la vettura del Crowdstrike by APR alle spalle dell’Oreca #18. Il sorpasso comunque avveniva in pitlane e la stellina danese guadagnava subito un robusto distacco sul pur esperto Ryan Dalziel.

In GTD Pro, tra i due litiganti al momento va a godere la BMW del Paul Miller Racing, che è riuscita ad accumulare, grazie ad una notevole porzione di corsa libera, un discreto vantaggio sulle Corvette e sulla Ferrari di Risi Competizione. Nicky Catsburg e James Calado inseguono a 10” e 23” secondi rispettivamente, mentre la Z06 GT3.R #3 è stata costretta ad abbandonare l’inseguimento a causa di un problema, probabilmente derivante da un contatto, alla parte posteriore destra del posteriore. Anche la Lamborghini di punta di Iron Lynx, la #19, è stata costretta ad una lunga sosta nel corso della quattordicesima ora.

Tre le GTD infine, lo strapotere Mercedes è messo in discussione dalla Ferrari di Triarsi Competizione grazie ad uno stint spettacolare di Alessio Rovera, il quale riesce e porsi anche al comando allo scadere delle 18 ore. Riccardo Agostini restituirà poi la posizione a Daniel Morad dietro alla AMG GT3 del Winward. La BMW di Turner Motorsport, a lungo terza forza della categoria, è stata invece costretta ad una lunga sosta ai box, come in precedenza la McLaren di Inception Racing per un problema all’alternatore.

Le uniche altre vetture a pieni giri sono le altre Mercedes di Lone Star Racing e Korthoff Preston Motorsports e la Lexus #12. Purtroppo la splendida gara di Cetilar Racing è stata rovinata da un paio di uscite di strada da parte di Antonio Fuoco che sono costate 9 tornate alla Ferrari #47 per le opportune operazioni.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

La classifica dopo 18 ore di gara