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WEC – Le due Toyota nello stesso giro si preparano al gran finale

Smaltito l’hype per il ritiro della Corvette di testa, con Perrodo ed il boss AF Corse, Amato Ferrari, a porgere le proprie scuse al box statunitense per l’errore commesso, la direzione gara prende la palla al balzo per raffreddare gli animi a fronte del contatto dell’Oreca meglio piazzata del WRT di Robin Frijns, che si gira e picchia ad Indianapolis, chiamando in causa per la prima volta la Safety Car.

Dietro la Porsche di servizio si allineano in primis i nuovi duellanti della GTE-Pro, Fred Makowiecki e Alessandro Pier Guidi, che dopo il successivo restart, circa 20’ dopo, mantengono le posizioni sino alla prima sosta utile. Qui in AF Corse si opta per mantenere le gomme mentre al box Porsche veniva fatto un pit completo con l’ex di lusso Gianmaria Bruni a prendere il volante della 911 #91.

La nuova leadership estesa della Ferrari dura peró solo circa 20’, in quanto Pier Guidi è costretto ad uno stop inatteso per la foratura lenta della posteriore destra: Bruni cosí può guadagnare senza lottare circa 56” e balzare in testa alla categoria.

Davanti a tutti le due Toyota sono ora nello stesso giro, forse a preparare il consueto gran finale combinato, con la Glickenhaus #709 terza a 4 tornate.

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Tra le LM P2, la marcia trionfale dell’Oreca Jota #38 subisce un rallentamento a causa di una foratura lenta, che costringe il team inglese ad una sosta extra. Prema Racing ne approfitta per avvicinarsi a circa 1’. Stabile P3 ormai l’altra Jota.

Qualche problema anche per la #45 di Algarve Pro Racing, leader tra le Pro/Am, a causa di un’uscita di strada da parte di James Allen che costringe il team portoghese al cambio del muso e alla perdita di uno dei due giri di vantaggio sulla vettura del Nielsen Racing.

Gli ultimi colpi di questo scorcio di gara vengono dal contatto fra la Porsche Proton #93 – quella di Fassbender per intenderci – con Zach Robichon alla guida, e la Ferrari del JMW, nella sabbia ad Arnage, e dalla Ferrari Iron Lynx di Claudio Schiavoni, che viene sbattuto fuori dall’Oreca LM P2 del Panis Racing all’ultima curva. Quest’ultima viene giudicata colpevole dalla direzione gara.

A tre ore dalla bandiera a scacchi, la classifica delle GTE-Am vede sempre l’Aston Martin di TF Sport a condurre sulla rimontante Porsche del WeatherTech Racing e sulla #77 del Dempsey-Proton. Ad un giro l’altra 911 dell’Hardpoint/Absolute e la Vantage del Northwest AMR.

Piero Lonardo

Foto: 24H Le Mans

La classifica dopo la ventunesima ora di gara

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WEC – Corvette ko, ed in GTE-Pro comanda Ferrari

Nella prima mattinata di Le Mans continua ad affiorare prepotente la fatica, che si è concretizzata con una serie di errori. Per primo Brendan Iribe, che si schiantava alla prima chicane; la Porsche Project 1/Inception Racing superstite era sesta in GTE-Am.

Durante la Slow Zone era poi la volta di Laurents Hörr di terminare nelle gomme a Mulsanne con l’Oreca LM P2 del DKR. Proseguiva poi Riccardo Pera, il quale si girava ad Indianapolis con la Porsche del GR Racing, propiziando l’errore anche per una Glickenhaus.

Più tardi protagonista sempre la Porsche nero-arancio, che induceva all’errore l’Alpine, che terminava nelle gomme. A parte la Porsche #56, tutte queste vetture hanno potuto riprendere la gara.

Ma il maggiore colpo di scena avviene allo scadere della diciottesima ora, con Francois Perrodo che sbatte contro il guardrail la Corvette #64 di Alexander Sims, il quale stava riprendendo la testa della GTE-Pro sulla Ferrari di James Calado.

La manovra dell’Oreca #83, che verrà punita da 3’ di Stop&Go, è stata sicuramente non voluta, propiziata da uno scarto dell’Oreca di Algarve Pro Racing che il transalpino stava passando. Coincidenza l’incidente, che lascia la Ferrari al comando della categoria con circa 16” di vantaggio sulla Porsche #91, avveniva un istante dopo l’annuncio del ritiro ufficiale dell’altra Corvette. Peraltro in casa AF Corse possono contare su freni appena rinnovati, grazie all’operazione svolta durante il periodo di Slow Zone.

Nulla è mutato invece in testa alla gara, con le due Toyota separate da un giro e la Glickenhaus #709 a 4 giri. In LM P2 Jota conduce sempre con quasi un giro di vantaggio sulla vettura del Prema Orlen, inseguita dalla seconda macchina del team inglese. Algarve Pro Racing mantiene il comando tra le Pro/Am.

In GTE-Am infine, ci sono due Aston Martin al comando, con Nicki Thiim chiamato a recuperare il drive-through comminato a Paul dalla Lana per track limits. A seguire ben tre Porsche di WeatherTech Racing, Dempsey-Proton (la #77) e Hardpoint/Absolute.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari Races

La classifica dopo la diciottesima ora di gara

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WEC – Toyota regala un brivido. Porsche, disastro a Mulsanne

La durezza di Le Mans inizia a mostrarsi dopo l’alba, protagoniste due delle vetture al comando nelle rispettive categorie.

In GTE-Pro, durante la sedicesima ora, la Porsche #92 va lunga all’entrata di Mulsanne, probabilmente a causa di una foratura lenta al posteriore. Sembra un’uscita innocua, ma dopo pochi metri il pneumatico anteriore destro esplode, rovinando l’anteriore della 911. Dopo una lenta ricorsa verso i box, la macchina viene portata dentro il garage per le riparazioni del caso e ne riesce dopo tre giri.

Va detto che il pilota danese era già andato lungo nello stesso punto un’ora prima nel tentativo di riprendere la Ferrari di Alessandro Pier Guidi, che nel frattempo aveva ceduto il comando alla più performante Corvette di Tommy Milner. La 488 insegue ora a 17” mentre la terza piazza diventa appannaggio di Richard Lietz con la Porsche #91 a 1’46”.

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Ma l’evento piú eclatante avviene allo scadere della sedicesima ora, con la Toyota in testa di Josè Maria Lopez ferma a Mulsanne. Ennesimo problema al sistema ibrido, già accusato qui (oltre che a Spa) dalla vettura gemella in prova.

Dopo il riavvio dei sistemi la GR010-Hybrid si dirige verso i box e, dopo diversi tentativi, riesce a ripartire con un giro di ritardo dalla vettura gemella di Brendon Hartley e tre di vantaggio sulla Glickenhaus #709.

Tra le LM P2, l’Oreca Jota #38 continua indisturbata al comando con quasi un giro di vantaggio sull’esemplare di Prema. La terza piazza sembra ora appannaggio dell’altra Jota, anche a causa della penalità – la seconda dopo quella sanguinosa delle fasi iniziali – assegnata alla #31 del WRT per il contatto che vedeva protagonisti alla chicane Daytona Sean Gelael e Sebastien Boourdais del Vector Sport.

Tra le Pro/Am, ARC Bratislava perde la leadership a favore di Algarve Pro Racing a causa di una lunga sosta per sistemare delle perdite d’olio. AF Corse insegue nello stesso giro, a oltre 1’.

In GTE-Am infine il diverso ciclo di pit fa alternare al comando Alessio Picariello con la Porsche Hardpoint/Absolute e l’Aston Martin del TF Sport, ora con Ben Keating al volante. Strategie simili fanno sí che anche la terza piazza sia in bilico tra la Porsche del WeatherTech Racing e la Vantage del Northwest AMR.

Piero Lonardo

Foto: Toyota Gazoo Racing, Corvette Racing

La classifica dopo la sedicesima ora di gara

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WEC – Cambio della guardia in Toyota. Aston al comando in GTE-Am

La notte di Le Mans sta lasciando spazio alla luce del giorno e le due Toyota hanno nuovamente cambiato ordine nel corso della 14ma ora di gara.

Kamui Kobayashi, autore di un super-stint notturno, nel corso della 16ma sosta ha infatti preso il comando sulla #8, che all’alba sconta circa 26” dall’altra GR010-Hybrid. La migliore delle Glickenhaus, la #709, segue a 3 giri di ritardo mentre la #708 vittima di problemi in serata si mantiene quarta a -8 tornate.

Nel mezzo, quarta assoluta, l’Oreca Jota leader delle LM P2. Prema si è ritagliata il ruolo di inseguitore ufficiale staccandosi dalla concorrenza, che prosegue con le vetture del Panis Racing, Penske e la seconda entry Jota. Il deb Tristan Vautier sta invece trascinando ARC Bratislava tra le Pro/Am, categoria che poteva rimanere prematuramente omogenea a causa della perdita di una ruota da parte della Ligier del CD Sport, che ha ripreso comunque la via dopo le opportune riparazioni.

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In GTE-Pro una improvvisa sosta per cambiare i freni della Porsche di testa, la #92, lascia al comando al termine della 15ma ora la Ferrari del campione WEC Alessandro Pier Guidi, inseguito da presso dalla Corvette di Tommy Milner. Michael Christensen “vede” comunque gli avversari nel mirino, mentre l’altra 911 sconta un distacco maggiore, pur rimanendo nello stesso giro dei primi.

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Cambio della guardia infine in GTE-Am. Cooper MacNeil riesce infatti nell’incredibile impresa di perdere tutto il vantaggio accumulato dai teammates e deve cedere la leadership all’Aston Martin del TF Sport.

Dietro la Vantage #33 si accomoda la Porsche dell’Hardpoint/Absolute, mentre l’altra Vantage del Northwest AMR completa il quartetto di testa. Migliore tra le Ferrari la #54 di AF Corse, settima, con la #71 costretta a cedere definitivamente le armi per un problema di motore.

Piero Lonardo

Foto: Toyota Gazoo Racing, Ferrari Races, TF Sport

La classifica dopo la quattordicesima ora di gara

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WEC – Disastro Corvette ad un terzo di gara. Problemi anche per una Glickenhaus

Corvette esce con le ossa rotte dalle seconde quattro ore di gara a Le Mans. Dopo essersi ricongiunta alla vettura gemella in testa in GTE-Pro, nel corso della settima ora Nick Tandy era costretto ad una sosta extra per cambiare i freni che lo riportava dietro le due Porsche.

Il vero dramma peró accadeva poco dopo, con Antonio Garcia lento all’uscita di Indianapolis. Una prima sosta per rimettere la C8.R #63 in pista non sortiva purtroppo effetti positivi e cosí la macchina veniva riportata ai box dove veniva riscontrato un danno alle sospensioni che richiedeva una riparazione estesa. Al momento la Corvette ha perso 15 giri ed è ancora all’interno del garage.

Problemi anche per la Ferrari #52, colpita da un prototipo. I meccanici AF Corse in questo caso erano più fortunati in quanto se la cavavano con una sosta veloce. Davanti a tutti in GTE-Pro ora ci sono le due Porsche condotte da Michael Christensen e Gianmaria Bruni.

La Porsche #91 ha scontato un drive-through per costante abuso dei track limits, mentre la Ferrari di Alessandro Pier Guidi, attardata inizialmente dal la medesima penalità assestata nelle prime fasi di gara, non è comunque lontana e durante le soste si piazza fra le due 911. A seguire, a pari giri, la Corvette superstite e la 488 #52; la terza Ferrari iscritta dal Riley Motorsport prosegue ad un giro.

Davanti le due Toyota si scambiano continuamente le posizioni, in una presunta battaglia fra le due crew forse destinata al pubblico. Fatto sta che anche una delle Glickenhaus, la #708 meglio piazzata, ha dovuto subire uno stop, dovuto all’uscita di Olivier Pla, fino a quel punto impeccabile terzo ancorchè a distanza, nel corso dell’outlap del pitstop numero 10.

Glick_sunsetCome nel caso della Corvette, è stato necessario un intervento aggiuntivo che peró è stato liquidato nel lasso di cinque giri. Restando sulle Hypercar, l’uscita di pista di Andrè Negrao alle Ford nel corso della sesta ora ha ulteriormente allontanato l’Alpine dalla lotta per il vertice, lasciandola a -8 giri dalle Toyota.

Dopo i duelli del primo quarto di gara, la classifica delle LM P2 pare essersi stabilizzata, con l’Oreca #38 di Jota a precedere la vettura di Prema Racing. La crew della #9 nelle fasi precedenti pareva risultare più lenta nelle fasi connesse ai pitstop rispetto ai leader, che grazie alle strategie ad un certo punto piazzavano un uno-due con la #28, ma ora il distacco fra le due vetture di testa sembra essersi assestato intorno ai 2’.

Quale terza forza sta emergendo il TDS X Vaillante grazie al solito Mathias Beche, mentre tra le Pro/Am si sono fatti largo i campioni ELMS di Algarve Pro Racing.

In GTE-Am infine, Cooper MacNeil è riuscito a non dilapidare il congruo vantaggio accumulato dai due Pro, e la Porsche del WeatherTech continua ora a condurre con 1’30” di vantaggio sull’altra 911 del Dempsey-Proton, ora affidata a Seb Priaulx. A seguire l’Aston Martin Northwest AMR con David Pittard e l’altra Porsche dell’Hardpoint con Alessio Picariello al volante.

Da segnalare il contatto fra la Ferrari di AF Corse/APM che ha comportato lunghe riparazioni anche per la Porsche dell’incolpevole Michael Fassbender, che più tardi si girerà al ponte Dunlop. La Porsche #46 del Project 1 di Matteo Cairoli è ufficialmente il primo ritiro di questa 24 Ore.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, 24H Le Mans, WEC

La classifica all’ottava ora di gara

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WEC – Dopo 4 ore, cambio della guardia in Toyota. Una Corvette rallentata in GTE-Pro

Il primo sesto di gara vede le due Toyota condurre in scioltezza senza particolari problemi fino alla metà della quarta ora, allorquando Josè Maria Lopez è protagonista di un lungo alla Indianapolis a gomme fredde che lo lascia appena dietro Brendon Hartley, che ha preso la guida della Gr010-Hybrid #8.

Dietro, la Glickenhaus #709 è stata in precedenza spinta precauzionalmente all’interno del box per una breve verifica e finiva in fondo al gruppo, salvo riprendere l’Alpine, penalizzata con un drive-through per una leggerezza di Nicolas Lapierre, il quale non ha rallentato abbastanza in regime di Slow Zone.

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La A480-Gibson perderà infine ulteriore terreno perchè in stallo in pitlane, ed al momento in cui scriviamo è all’interno del box Signatech. Ad ogni modo, la migliore delle SCG 007 è ancora nel giro delle Toyota ma è staccata di 1’08” dal leader.

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Interessante invece la lotta tra le LM P2 dietro la L’Oreca #38 di Jota e quella di Penske, la vettura di Prema Racing fa l’elastico tra la terza e la sesta posizione dopo un grande stint da parte di Lorenzo Colombo e ora occupa l’ottava piazza virtuale (è in corso il settimo round di pitstop) con Jota che piazza anche l’altra vettura in P2 davanti alla WRT #32 e a Penske. Migliore delle Pro/Am, la vettura di AF Corse con Alessio Rovera al volante, mentre il DKR è sceso in classifica a seguito di un contatto da parte di Jean Glorieux, uno dei tanti deb della categoria.

L’Oreca #83 si è resa incolpevolmente protagonista del contatto con la Ferrari #75 Iron Lynx di Pierre Ehret al termine della seconda ora. Tutte le 62 vetture iscritte sono comunque ancora in gara, anche l’Oreca del Vector Sport, risalita sino alla decima posizione, nelle gomme di Indianapolis a cura di Ryan Cullen.

La Corvette di testa è invece rimasta intruppata nel gioco delle Slow Zone nell’outlap, e ha dovuto cedere la leadership delle GTE-Pro alla gemella, ora guidata da Nick Catsburg. La C8.R #63 mantiene ora 33” di vantaggio sull’accoppiata Porsche. Più lontane le due Ferrari AF Corse, entrambe ancora nello stesso giro nonostante la penalità per track limits assegnata ad Alessandro Pier Guidi. Chiude la categoria la 488 del Riley Motorsports.

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In GTE-Am infine, è stata la volta dei gentleman, tra cui anche Michael Fassbender, al volante della Porsche Proton #93. Ad ogni modo, non è questa la 911 ora al comando, bensí l’esemplare del WeatherTech racing con Thomas Merrill al volante, il quale conduce con il robusto vantaggio di 1’30” sulla #77 del Dempsey-Proton di Christian Ried e sulla Aston Martin AMR di Paul Dalla Lana.

Migliore delle Ferrari, la #54 AF Corse con Francesco Castellacci, P5. Da segnalare il crash ad Indianapolis, per Nicolas Leutweiler, salito nell’abitacolo della Porsche precedentemente al comando del Project 1.

Piero Lonardo

Foto: Corvette Racing, Toyota Gazoo Racing, 24H Le Mans, WEC, Porsche Motorsport

La classifica alla quarta ora di gara

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WEC – Le Mans, Start: Toyota in controllo. Jota, DKR, Corvette e Project 1 leader nelle altre classi

La 90ma edizione della 24 Ore di Le Mans inizia col botto nel senso proprio della parola, a causa del contatto fra due delle protagoniste in LM P2, l’Oreca #22 di United Autosports e la #31 del WRT. E’ la prima ad avere la peggio, arenandosi nella sabbia a lato di curva 1.

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Davanti Sebastien Buemi e Mike Conway dalla prima fila si involano senza problemi sulle due Glickenhaus che hanno la meglio sull’Alpine, superata anche dall’Oreca LM P2 di Prema di Robert Kubica. Occorreranno un paio di giri a Nicolas Lapierre per riprendere il proprio posto in coda alle alter Hypercar.

Nessun problema invece per le Corvette in GTE-Pro, che mantengono la posizione di partenza mentre le due Porsche e le due Ferrari AF Corse presto le invertono, con Kevin Estre davanti a Fred Makowiecki e James Calado più avanti a prendere la P5 su Miguel Molina.

In GTE-Am invece la leadership Ferrari dura un amen e Harry Tincknell, il migliore tra le Porsche in qualifica, si appropria della prima posizione seguito da Ben Barker sull’esemplare del GR Racing.

Allo scadere della Slow Zone invocata dalla Direzione gara anche per la defaillance dell’Oreca LM P2 dell’Algarve Pro Racing di Sophia Florsch, lenta lungo il circuito per aver “cotto” l’attuatore del cambio nel giro di ricognizione, si fanno avanti le altre Porsche GTE-Am, particolarmente quella di Matteo Cairoli, che scala tutta la graduatoria per innalzarsi al comando della categoria. Dopo poco più di 20’ ci sono ben 6 Porsche davanti.

Le LM P2 inaugurano il primo giro di pit, e Rast si ritrova al comando fino all’inevitabile penalità di 1’ di Stop&Go per l’incidente in partenza. La leadership di classe passa quindi ad Antonio Felix da Costa, grazie all’efficienza del box Jota. Tra le Pro/Am, è Laurents Hörr, protagonista come diversi altri di un fuoripista nel warm-up della primissima mattinata, a condurre per il DKR sulla vettura di AF Corse.

Poco dopo è la volta delle Hypercar, e le Toyota approfittano per scambiare le posizioni, con Conway a prendere la testa della gara su Buemi, che lamenta sovrasterzo per radio. La nota positiva, aldilà dei distacchi, che si attestano già sui 22″ da parte del leader nei confronti delle Glickenhaus, e di 30″ sull’Alpine, consiste nel fatto che tutte e cinque le vetture hanno effettuato la prima sosta nel lasso di due giri.

Piero Lonardo

Foto: 24H Le Mans, WEC

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WEC – Le Mans: parziale dietrofront sul BoP per Alpine e Ferrari alla vigilia dello start

Ennesimo colpo di scena sul tema Balance of Performance alla 24 Ore di Le Mans. Le prestazioni nella Hyperpole da parte dell’Alpine che sono valse il terzo tempo in griglia a 4 decimi appena dalla migliore delle Toyota, hanno convinto l’ACO a modificare nuovamente le equivalenze delle Hypercar.

Per la gara l’ex-Rebellion R13 potrà disporre di 10 kW in meno rispetto a ieri, essendo stato portato il limite massimo a 417 kW, sempre a parità di peso.

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Ma non si tratta dell’unica modifica apportata alle equivalenze, perchè le Ferrari, che al contrario dopo il livellamento al basso di ieri si sono a fatica portate a 1”8 dalla Corvette in pole di Nick Tandy, sono state graziate di “ben” 0,02 bar di pressione al turbo in GTE-Pro e di 0,01 bar in GTE-Am.

Ricordiamo che dopo la Journèe Test, le 488 erano state castrate con -0,07 e -0,06 bar, oltre che da una riduzione della capacità del serbatoio di 3 litri in entrambe le categorie; quest’ultimo aspetto non è stato toccato dall’Endurance Committee, che in GTE-Pro correranno con 87 litri contro i 98 delle Corvette ed i 102 delle Porsche.

Atteso che non è la prima volta che il BoP viene modificato a ridosso della gara, speriamo che queste modifiche possano portare ad una gara realmente equa tra gli equipaggi, e di non dover assistere – anche se 24 ore son lunghe e può accadere di tutto – ad un monologo di Toyota nella classe regina e di Corvette, Porsche in GTE-Pro, classe che ricordiamo è all’ultima apparizione dopo quanto diffuso stamane nella consueta conferenza dell’ACO.

Piero Lonardo

Foto: 24HLeMans, Ferrari Races

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WEC – La prima immagine della Ferrari LMH

Ferrari ha inoltrato poco fa un comunicato che cita testualmente:

“10 giugno 1973, ore 16:00. Sventola la bandiera a scacchi dell’ultima 24 Ore di Le Mans in cui Ferrari è iscritta nella classe regina. A 49 anni da quella data, Ferrari svela i primi dettagli della sua Le Mans Hypercar con cui disputerà il FIA World Endurance Championship dal 2023.

La vettura, che inizierà nelle prossime settimane i primi test di sviluppo, evidenzia dal punto di vista del design forti richiami agli stilemi che contraddistinguono i modelli della gamma del Cavallino Rampante.

A poco più di un anno dall’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans del 2023, il conto alla rovescia per l’appuntamento con la storia, cinquant’anni dopo quell’ultima partecipazione, è ufficialmente partito.”

A corredo un’immagine dell’anteriore della Hypercar.

Nei giorni scorsi Ferrari ha inoltre ribadito ufficialmente la partnership con AF Corse anche per la gestione in pista della nuova arma di Maranello. Il team si schiererà come “Ferrari – AF Corse”, con l’obiettivo di continuare quella striscia vincente iniziata nel FIA GT 2006 con la F430 GT2 che già in quella stagione di esordio produsse i titoli piloti e team, poi proseguita nel WEC generando sei titoli tra piloti e squadre in GTE-Pro e GTE-Am, cinque titoli costruttori e ben tre trionfi alla 24 Ore di Le Mans.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari

WEC – Il futuro delle LM P2 e delle GT3. Fuji confermato. De Vries per Cimadomo in TDS

La tradizionale conferenza dell’ACO del venerdí di Le Mans, condotta da Pierre Fillon, è ancora una volta stata destinata a chiarire il futuro dell’endurance.

Alla presenza dei massimi vertici non solo dell’ACO e del WEC ma anche dell’IMSA, sono stati affrontati diversi temi di ordine pratico, prima fra tutti la transizione delle GTE in GT3.

A partire dalla prossima stagione nel WEC e a Le Mans non vi sarà più la classe GTE-Pro, ma solo la GTE-Am, cosí da “liberare”, consentitemi il termine, posti in griglia alle nuove Hypercar dei costruttori.

Le GT3, che come previsto verranno introdotte a partire dal 2024, correranno, a differenza degli States, in un’unica categoria Pro/Am e verranno dotate di un kit denominato “GT3 Premium”, probabilmente destinato alla sola Le Mans. Saranno inoltre adottati pneumatici di serie, secondo la medesima filosofia delle Hypercar.

Forniti maggiori chiarimenti anche sulla transizione alle nuove LM P2, che avverrà invece nel 2025. La base tecnica, che come noto sarà comune alle LMDh e che resterà in vigore almeno sino al 2030, potrà godere di una sorta di BoP chiamato “Adjustment of Performance (AoP), che sarà revisionato due volte l’anno (non per singola gara). Ciò per permettere ai vari telaisti: Oreca, Ligier, Multimatic, Dallara, una competizione maggiormente equilibrata.

Viene spontaneamente da domandarsi perchè questo meccanismo non è stato introdotto anche in precedenza sulle attuali LM P2, al posto del cosiddetto “Joker” una tantum (che infatti non è mai stato invocato da alcun costruttore) così da lasciare Oreca in regime di monopolio, ma meglio tardi che mai.

Non è stata infine esclusa la possibilità di dotare anche le LM P2 di un sistema ibrido, similmente – speriamo non troppo, anche perchè sennò si tratterebbe di un doppione – alle LMDh.

Novità anche riguardo al calendario: confermata la data del Fuji in settembre, è stato reso noto che il Bahrain continuerà ad ospitare il WEC sino al 2027. Confermata anche – per quanto non fosse in discussione – la data dell’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans il 10-11 giugno 2023. Al riguardo verrà realizzato un trofeo speciale, che verrà esibito in maniera itinerante a partire dal prossimo agosto a Pebble Beach.

TDS

Tornando ai fatti della corsa invece, una decisione senza precedenti, almeno nei tempi recenti, è stata presa dalla direzione gara della 24 Ore, e riguarda l’esclusione di Philippe Cimadomo dalla lista dei partenti.

Il gentleman del TDS X Vaillante si è reso autore di uno spettacolare crash nelle libere 3, generato per aver tentato un sorpasso su una GT senza sostanzialmente accorgersi di un altra LM P2 al suo fianco, nientemeno che quella che ha poi conquistato la pole del WRT.

In precedenza, il 62enne transalpino, regular ELMS quest’anno tra le Pro/Am con la medesima formazione, era stato protagonista di un’altra uscita di strada nelle libere 1.

Il team ha deciso di proseguire, utilizzando il telaio di scorta ed ingaggiando Nicky de Vries, reserve driver Toyota e quindi in possesso dei pre-requisiti per partecipare alla gara, salvo dover effettuare un minimo di tre giri nel warm-up di sabato mattina. Trattandosi di un pilota ranked platinum la vettura non verrà più schierata tra le LM P2 Pro/Am e potrà quindi ambire, con un equipaggio di prim’ordine, completato da Mathias Beche e Tijmen Van der Helm, al successo di categoria.

Ieri sera infine si sono svolte le ultime libere, che hanno visto primeggiare le due Toyota grazie ai giri veloci di Josè Maria Lopez e Sebastien Buemi. Migliori prestazioni nelle altre classi per Alex Lynn (LM P2), Jack Aitken (LM P2 Pro/Am), Nick Catsburg (GTE-Pro) e Harry Tincknell (GTE-Am)

Piero Lonardo

Foto: WEC, TDS

I risultati delle Libere 4