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WEC – Toyota conclude al top la Journèe Test

Le Toyota saranno ancora una volta le vetture da battere a Le Mans? Considerando come hanno avuto la meglio sulla concorrenza nella Journèe Test, i test collettivi obbligatori odierni, pare di sí. La differenza non l’hanno fatta i tempi in quanto tali, quanto la facilità con la quale le GR010-Hybrid hanno potuto disporre della concorrenza.

Al mattino, Romain Dumas ha cercato nel finale di sessione di “piantare la bandierina” per Glickenhaus, ma immediatamente dopo Josè Maria Lopez ha rimesso a posto le cose col tempo di 3.31.626; nel pomeriggio, l’argentino ha ancora una volta preso la testa della lista dei tempi segnando il tempo di 3.29.896 sempre su Dumas.

Più lontana per ora l’Alpine, fanalino di coda delle Hypercar, come peraltro lo scorso anno. Ricordiamo che tutto il parco partenti deve fare i conti con la nuova benzina 100% rinnovabile introdotta in questa stagione da Total, che sul circuito di 13,6 km rappresenta un fattore nei consumi.

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Tra le LM P2, dopo che Will Stevens ha piazzato al mattino 3.33.964, si è riproposto il consueto duello portoghese tra Antonio Felix da Costa e Filipe Albuquerque, vinto da quest’ultimo col tempo di 3.32.099, 3 decimi meglio del connazionale (e dell’Alpine).

Migliore fra le LM P2/Am il solito Mathias Beche – obiettivamente un fuoriquota per la classe – davanti al deb Laurents Hörr del DKR e a Nicklas Nielsen con l’entry di AF Corse.

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In GTE-Pro si è delineata una certa superiorità da parte delle Corvette, con Tommy Milner ed Alexander Sims che hanno primeggiato rispettivamente nelle due sessioni. Il rinforzo della C8.R #64, che nel pomeriggio ha ritoccato di 7 decimi il tempo del teammate con 3.54.001, si ritrova però alle spalle a soli 36 millesimi il fresco vincitore della 1.000 Km del Paul Ricard del GTWC, rientrato come tanti altri piloti dagli impegni in giro per il mondo.

Qualche problema tecnico per entrambe le Porsche nella prima sessione non hanno poi impedito a Fred Makowiecki di chiudere il podio virtuale nel pomeriggio, a 2 decimi dal leader.

JOURNEE TEST - 24 HEURES DU MANS 2022

Ferrari sugli scudi infine in GTE-Am, nientemeno che con una tripletta capeggiata da Mikkel Jensen e la 488 del Kessel Racing / Car Guy davanti alla vettura del JMW Motosport col covincitore di Detroit-Belle Isle, Renger van der Zande, e a Pierre Ragues con l’esemplare iscritto da Spirit of Race col numero 71.

Unico ad infilarsi tra le 488, che piazzano anche Richard Heistand in P5 per Iron Lynx con la vettura divisa con Giancarlo Fisichella e Matteo Cressoni, David Pittard con l’Aston Martin AMR capolista del WEC.

Entrambe le sessioni sono state interrotte con red flag, la prima poco dopo la mezz’ora per la perdita di una ruota da parte dell’Oreca LM P2 del Panis Racing, mentre al pomeriggio Simon Mann ha chiuso anticipatamente le ostilità di circa 3’ con la Ferrari GTE-Am #21, fuori ad Indianapolis.

Oltre ció, diverse altre disavventure, tutte al mattino, senza però danni terminali alle macchine, che hanno tutte ripreso la pista in seguito.

Le 62 vetture riprenderanno la pista alle 14.00 di mercoledí 8 giugno per la prima delle quattro sessioni complessive di prove libere. Le qualifiche si svolgeranno sempre l’8 alle 19.00, mentre la mezz’ora riservata alla Hyperpole giovedí 9 alle ore 20.00, protagoniste le 6 migliori vetture di ogni categoria, in attesa dello start della 90ma 24 Ore di Le Mans, alle 16 di sabato 11 giugno.

Piero Lonardo

Foto: Toyota Gazoo Racing, Corvette Racing, United Autosports, 24H Le Mans

I risultati della Morning Session del Test Day

I risultati della Afternoon Session del Test Day

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USCC/WEC – Ecco la Acura LMDh che (per ora) non andrà a Le Mans

Diffuse oggi le prime immagini in livrea camo della Acura ARX-06, la nuova LMDh/GTP del ramo sportivo Honda.

La linea pare sostanzialmente riprendere quella della precedente ARX-05, pure sviluppata da Oreca, ora impegnata nel WeatherTech SportsCar Championship con il Wayne Taylor Racing e col Meyer Shank Racing dopo aver raggiunto il titolo nel 2019 e nel 2020 col Team Penske.

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Entrambi i team sono stati confermati quali portacolori del marchio nipponico per il prossimo anno nella serie IMSA; esclusa invece la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans 2023. Come riportato da un noto media statunitense, la partecipazione all’edizione del centenario della classica della Sarthe non è mai stata nei piani, mentre ogni possibilità di partecipazione nel 2024 dovrà comunque essere approvata dalla casa madre Honda.

Una decisione apparentemente controcorrente, dato l’hype attuale nei confronti delle Hypercar e considerato l’interesse che il WTR ha sempre dimostrato verso Le Mans, ma va ricordato che Acura è un marchio presente solo sul suolo nordamericano e che all’epoca la squadra di Wayne Taylor utilizzava telai Cadillac, costruttore che al contrario ha tutto l’interesse di ritornarvi dopo gli outing dei primissimi anni 2000.

Frattanto a Le Mans si è svolta la prima giornata del Pesage in Place de la Republique. I fans, una volta diradata la pioggia battente che ha complicato il programma della mattinata, hanno potuto nuovamente ammirare da vicino i bolidi che prenderanno parte alla 90ma edizione.

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Di scena tra le Hypercar l’equipaggio dell’Alpine, al momento in testa alla classifica del World Endurance Championship, mentre tra le livree si è fatta sicuramente notare quella del Nielsen Racing, impreziosita con riferimenti alle origini messicane di Rodrigo Sales, che con Ben Hanley e Matt Bell compone l’equipaggio dell’Oreca LM P2 #24.

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Domani si riprende con l’altra metà del lotto; per chi volesse assistere, disponibile il collegamento streaming sul canale YouTube della 24 Ore di Le Mans https://www.youtube.com/c/24heuresdumans

Piero Lonardo

Foto: Acura, 24H Le Mans, Nielsen Racing

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WEC – Ecco il BoP per la Journèe Test. Hardpoint out, Absolute in

Reso noto in giornata il Balance of Performance della 90ma 24 Ore di Le Mans. Come noto si tratta di un BoP specifico per la 24 Ore ed è passibile di modifiche dopo la Journèe Test di domenica.

Tra le Hypercar, le due Toyota correranno con 4 kg in più e ben 64 MJ in meno rispetto all’edizione 2021, e si troveranno a controbattere le più leggere Glickenhaus ed Alpine, posizionate rispettivamente a 1030 kg (peso minimo della SCG 007) e 952 kg dell’ex-R13 LM P1 contro i 1070 kg delle GR010-Hybrid. Ridotte però assai anche le potenze massime delle due contender in 910 MJ e 774 MJ contro gli 898 MJ dei trionfatori dello scorso anno.

In pratica si tratta delle medesime equivalenze della 6 ore di Spa, salvo una ulteriore riduzione di potenza assegnata all’Alpine di 23 MJ.

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Qualche differenza invece per le GTE-Pro sia rispetto al 2021 che all’ultima tappa del WEC. Le Ferrari trionfatrici lo scorso anno correranno con lo stesso peso minimo di 1269 kg ma con 4 litri di carburante in meno. Le 488 GTE Evo hanno corso a Spa con 1255 kg e 92 litri.

Modifiche anche alle equivalenze delle Corvette che, appesantite rispetto a Spa di 14 kg ma alleggerite rispetto allo scorso anno con 1269 kg, potranno anche disporre di un litro in più di carburante rispetto a Spa, 98 litri, uno in meno dello scorso anno.

Per ultime le Porsche, che manterranno il medesimo peso minimo del 2021 di 1295 kg, ben 31 in più di Spa, ma vedranno la propria autonomia potenzialmente aumentata con 102 litri, vale a dire la medesima di Sebring.

Differenziate anche le equivalenze in GTE-Am, dove le appesantite ma comunque più leggere Aston Martin (1.262 kg) se la dovranno vedere con le Ferrari a 1279 kg e le Porsche a 1295 kg – entrambe come lo scorso anno. Le 911 RSR-19 godranno come le sorelle iscritte tra le Pro di maggiore capacità del serbatoio con 99 litri contro i 92 delle Vantage ed i soli 87 (-4 litri rispetto al 2021) delle Ferrari.

Oltre al BoP, ricordiamo che in GTE-Am il Balance of Success vede i capolista della Aston Martin AMR appesantiti con 35 kg di zavorra contro i 30 dei “cugini” del TF Sport ed i 20 della Porsche #77 del Dempsey-Proton trionfatori a Spa. 5 Kg extra infine per la #46 del Project 1.

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Ancora una novità tra gli equipaggi, con la Porsche GTE-Am dell’Hardpoint a dichiarare forfait in favore dell’equipaggio di Absolute Racing, pure gestito da Proton. Niente debutto a Le Mans quindi per Katharine Legge e Rob Ferriol, con Martin Rump, Alessio Picariello ed Andrew Haryanto, sempre comunque – per regolamento – sotto la denominazione del team statunitense.

Come sempre alla Journèe Test sulle vetture si potranno alternare anche piloti di riserva oppure che ruoteranno all’interno delle diverse macchine dello stesso team. E’ il caso di Toyota, che ha listato Ryo Hirakawa, Brendon Hartley, Kamui Kobayashi e Mike Conway su entrambe le GR010-Hybrid, come WRT che ha fatto la stessa cosa con i suoi top driver Renè Rast e Mirko Bortolotti.

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Il Team Penske, all’ultima apparizione con l’Oreca LM P2, proporrà anche Mathieu Jaminet ed Harrison Newey, mentre il neoacquisto Peugeot, Paul di Resta, è atteso sull’Oreca #23 di United Autosports,  Matej Konopka dal canto suo potrà provare sulla entry di ARC Bratislava che ha svelato oggi i propri colori ed Alex Peroni su una delle due vetture di Algarve Pro Racing, come in ELMS. Jody Fannin infine è pure listato con la Ferrari del JMW vincitrice in GTE-Am nel 2017.

Il programma della Journèe Test prevede due lunghe sessioni, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 di domenica 5 giugno. Nel frattempo, a partire da domani tornerà il Pesage, le verifiche tecniche aperte al pubblico in Place de la Republique. Nelle foto di rito si sconteranno la tante assenze dovute alle concomitanze di Le Castellet (GTWC) e Detroit-Belle Isle (IMSA).

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’entry list della Journèe Test

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WEC/USCC – Cadillac e BMW, vernissage il 6 giugno. Mercedes svela una Hypercar.. che non correrà

Social network impegnatissimi in questi pochi giorni che ci separano dalla 24 Ore di Le Mans. BMW e Cadillac hanno reso noto che diffonderanno le immagini delle nuove LMDh rispettivamente lunedì 6 e giovedì 9 giugno.

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I relativi teaser fotografici hanno trovato spazio nelle bacheche degli organizzatori WEC ed ACO. Al riguardo ricordiamo che entrambi i prototipi sono stati sviluppato da Dallara Automobili.

Oggi invece era attesa un’altra presentazione, da parte nientemeno che di Mercedes. Il videoteaser riprodotto partiva dalla F1 per mostrare la silhouette di quello che poteva sembrare un prototipo. Peccato però che la realtà era diversa, in quanto trattavasi di una hypercar stradale, denominata AMG-One, dalle prestazioni stratosferiche grazie al motore utilizzato appunto in F1.

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Assolutamente niente impegno nella nuova categoria top endurance quindi per la casa della stella a tre punte, ma questa vettura, del costo su strada di ben 2.000.000 $ e dalla potenza di 1.049 HP, potrà solo affiancare l’Aston Martin Valkyrie nei sogni degli appassionati.

Piero Lonardo

Foto: Cadillac, BMW, Mercedes

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WEC – Le prime livree per Le Mans

Il paddock di Le Mans inizia ad animarsi con il montaggio delle hospitality e la presenza di alcune macchine, in attesa del ritorno delle verifiche pubbliche, il Pesage, a partire da venerdí 3 in Place de la Republique.

Nel frattempo vengono svelate alcune livree speciali per Le Mans, tra cui quella del Panis Racing, che ancora una volta, dopo le “art car” del 2021, si è affidata un progetto quasi fatto in casa, ideato dall’ingegnere dei sistemi del team, Benjamin Louis, alias ”Asphaaalt”.

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Altre composizioni già venute alla luce nel frattempo sono quella dell’unica Ligier iscritta tra le LM P2 da parte del debuttante CD Sport e una delle tante Ferrari iscritte in GTE-Am, quella di AF Corse per APM Monaco di Louis Prette, Vincent Abril e Conrad Grunewald.

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Resi noti i colori anche da parte di JMW Motorsport. La Ferrari #66 per Renger van der Zande, Mark Kvamme e Jason Hart si presenterà con dei colori diversi – oltre che con equipaggio diverso – rispetto a quelli utilizzati in ELMS.

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Infine, la 488 GTE Evo del Riley Motorsports iscritta in GTE-Pro per Sam Bird, Shane van Gisbergen e Felipe Fraga, che ha fatto bella figura di sè ai box di Watkins Glen in occasione della recente tappa statunitense del Ferrari Challenge.

Una novità anche fra gli equipaggi, con Thomas Merrill ad affiancare Cooper MacNeil e Julien Andlauer sulla Porsche GTE-Am del WeatherTech Racing al posto di Gianluca Giraudi.

Nominati infine anche il Grand Marshal, lo starter ed il premio Spirit of Le Mans dell’edizione 2022 della classica della Sarthe. A dare il via all’edizione numero 90 sarà Patrick Pouyanné, President e direttore generale di TotalEnergies. Gérard Larrousse, autore di uno storico back-to-back 49 anni fa con la Matra, accompagnerà invece le vetture verso la linea di partenza.

A Bill France infine il premio Spirit of Le Mans, abitualmente affidato a uomini e donne di valore del mondo dell’endurance, è stato assegnato a Jim France, presidente dell’IMSA e della NASCAR. Ricordiamo che, come segno tangibile della convergenza tra la massima serie endurance americana – simbolizzata anche dalla recente iscrizione quale Garage 56 di una vettura NASCAR della nuova generazione – e l’ACO, la prima chicane delle Hunaudières verrà denominata “Chicane DAYTONA”.

Piero Lonardo

Foto: Panis Racing, CD Sport, JMW Motorsport, Twitter

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WEC – Peugeot in gara a Monza!

Presentata poco fa mediante diretta YouTube la Peugeot 9X8 con la livrea definitiva. Nella cornice dell’Autodromo do Algarve, dove il team transalpino è presente per l’ennesima sessione di test, sono stati svelati i colori della nuova Hypercar del Leone.

A dire il vero la livrea non si discosta molto da quanto intravisto nelle preview degli scorsi mesi, cosí come peraltro la veste aerodinamica, che si conferma senza la famigerata ala posteriore.

La vera notizia della giornata invece consiste nell’annuncio del debutto in gara delle 9X8 già alla 6 Ore di Monza del prossimo luglio con entrambi gli esemplari iscritti. Il manichino visto a Monza dodici mesi or sono nell’ambito dalla presentazione ufficiale del programma sarà in display nel Museo di Le Mans nella mostra dedicata al marchio.

 

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James Rossiter andrà a sostituire Kevin Magnussen, tornato in F1 con la Haas, mentre gli equipaggi, almeno stanti le decalcomanie sulle portiere, dovrebbero essere composti da Jean-Marc Vergne, Mikkel Jensen e Gustavo Menezes e da Loic Duval, Paul di Resta e appunto James Rossiter, anche se il comunicato cita che le line-up dovranno essere confermate in seguito.

A partire da Monza però il WEC perderà l’Oreca LM P2 Penske. Il team statunitense ha infatti riportato che non prenderà parte alle gare successive alla 24 Ore di Le Mans, allo scopo di concentrarsi sullo sviluppo in pista della Porsche LMDh.

Non si esclude peraltro nemmeno il debutto in pista della nuova vettura di Stoccarda già all’interno della Season 10, approfittando della deroga concessa alle nuove vetture per meglio prepararsi alla prossima stagione.

Piero Lonardo

Foto: Peugeot Sport

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WEC/USCC – Lamborghini conferma LMDh dal 2024: sarà con WRT?

Lamborghini si è oggi unita ufficialmente ai ranghi delle Hypercar annunciando l’ingresso nel FIA World Endurance Championship e nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship a partire dal 2024.

Il costruttore ha affermato di aver scelto la soluzione LMDh, quindi con sistema ibrido comune, per partecipare al mondiale 2024 e alle gare americane.

L’annuncio avviene dopo la messa in pausa del programma Audi e si unisce nell’ambito del gruppo VW, alle “cugine” Porsche, in fase di avanzato sviluppo.

La gestione in pista, dopo un intenso periodo di collaudi nella prossima stagione, verrà affidata inizialmente ad un solo team, che schiererà una o due vetture in entrambi i campionati, e che verrà annunciato in seguito. Facile ipotizzare che WRT, in parola con Audi sin dalle prime indiscrezioni sul programma della casa dei quattro cerchi, sia in pole position per questo effort, ma anche Prema/Iron Lynx potrebbe essere della partita, eventualmente a partire dalla stagione successiva.

Da segnalare che il programma LMDh andrà ad integrare e non sostituire quelli già in corso gestiti da Lamborghini Squadra Corse, per i quali è stata appena presentata la Evo2 della Huracàn GT3, pronta a competere dalla prossima stagione.

“Questo passo nell’olimpo delle competizioni sportive segna una milestone importante per il nostro marchio – ha affermato Stephan Winkelmann, CEO di Lamborghini – e ci misureremo con i migliori sui tracciati più impegnativi”.

“D’altra parte, questo impegno darà al nostro programma sportivo ancora più visibilità, ma ci permetterà anche di testare tecnologie all’avanguardia: le nostre LMDh diventeranno i nostri più sofisticati laboratori su ruote.” Ha concluso Winkelmann.

Lamborghini si unisce quindi a Toyota, Glickenhaus, Ferrari, Peugeot, Porsche, BMW ed Alpine nella top class dell’endurance.

Messaggi di approvazione sono giunti dal presidente dell’ACO, Pierre Fillon, dal CEO WEC, Frédéric Lequien e dal boss IMSA, John Doohan.

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Piero Lonardo

Foto: Lamborghini. ACO

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WEC – Toyota si impone in una Spa ancora più pazza del solito. Trionfo Ferrari in GTE-Pro

Se si pensa ad un circuito che ospita gare pazze è umano pensare a Spa, ma in questa occasione la 6 Ore, secondo appuntamento del World Endurance Championship, si è superata.

Si poteva perdere il conto di quante safety car, red flag e Full Course Yellow sono state chiamate, in totale tre, sei e cinque rispettivamente, complice ovviamente il meteo delle Ardenne, con una gara iniziata sotto il sole, proseguita sotto una pioggia torrenziale che, pur diminuendo di intensità, non accennava a fermarsi, e l’ultima ora e mezza su pista ormai asciutta e la corsa alle slick.

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La leadership della Glickenhaus sulle Toyota è durata poco, fondamentalmente fino al primo pitstop, quindi le GR010-Hybrid hanno preso il comando della situazione. Anche stavolta però una sola Toyota è arrivata al traguardo, ancorchè il prima posizione, la #7 di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Mike Conway, dopo che Sebastien Buemi ha dovuto abbandonare la sua vettura lungo la pista, a seguito di insormontabili problemi elettrici (non certo un buon segno in vista di Le Mans).

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L’Alpine quatta quatta mantiene la leadership in campionato con un secondo posto di sostanza, mentre il pubblico belga si è potuto emozionare per il terzo posto assoluto dei campioni in carica del WRT, primi anche ovviamente tra le LM P2. Ad un certo punto si è pensato che la categoria cadetta potesse ambire al tanto agognato colpo grosso, ma l’asciugarsi della pista e le continue interruzioni hanno continuamente livellato i distacchi, favorendo il ricongiungimento con le hypercar.

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Completano il podio di categoria l’altra vettura del team in partnership con Realteam e l’unica macchina arrivata al traguardo di Jota di Will Stevens, Roberto Gonzalez e soprattutto Antonio Felix da Costa, strepitoso allo start e poi procacciatore della rimonta fino al podio.

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Tra le LM P2 Pro/Am, primo successo dopo le due pole position consecutive per Alessio Rovera Nicklas Nielsen e Francois Perrodo. I campioni in carica GTE-Am sono riusciti a non subire una dubbia penalità di ben 3’ per infrazioni in periodo di safety car.

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Questo il degno completamento di un weekend in cui per i colori italiani a brillare è stata la Ferrari, tornata vincente in GTE-Pro con i “soliti” Alessandro Pier Guidi e James Calado. L’harakiri Porsche nel primo giro era stato ampiamente rimontato e a pochi minuti dal termine la 911 RSR-19 #92 di Michael Christensen incalzava la 488 #52 di Antonio Fuoco, ma un ultimo necessario splash per le due vetture di testa lasciava davanti i due campioni in carica della categoria, i quali portavano a casa una vittoria insperata, e proprio per questo ancora più gustosa.

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Porsche si rifà in GTE-Am col Dempsey-Proton, capaci di battere le Aston Martin di TF Sport e Northwest AMR. La migliore delle Ferrari riesce a piazzarsi in quarta posizione con Francesco Castellacci, Thomas Flohr e Nick Cassidy, che nelle fasi centrali di gara ha anche condotto la categoria.

Menzione per le Iron Dames in formazione di emergenza causa COVID e la Ferrari #21 AF Corse, che chiudono la classifica di categoria; le migliori in qualifica per il Cavallino sono state penalizzate già al via dalla Porsche del Project 1/Inception mentre Toni Vilander, partito dal fondo dello schieramento, ha rimontato sino alla leadership prima di cedere il volante ai compagni di squadra, che sotto il diluvio hanno fatto il possibile. Menzione anche per il pubblico belga, che ha partecipato in massa, riempiendo le tribune come da tempo non si vedeva in una gara del WEC, Le Mans a parte.

E proprio la 90ma edizione della 24 Ore di Le Mans, in programma fra poco più di un mese, sarà il prossimo appuntamento con la serie mondiale; nel frattempo godiamoci la 4 Ore di Imola ELMS il prossimo weekend.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 Ore di Spa-Francorchamps

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WEC – Qualche news sulle Hypercars

Alla vigilia della 6 ore di Spa-Francorchamps, ma fondamentalmente ad un passo dalla 90ma 24 Ore di Le Mans, proviamo a fare il punto sulla situazione delle nuove Hypercars.

E’ noto che la sicura assenza delle Peugeot alla classica della Sarthe non ha fatto piacere ai vertici dell’ACO, che ricordiamo hanno fatto loro posto alle due 9X8 tra le iscrizioni full-season, declinando altrettante iscrizioni. Anche il debutto in gara a Monza sembra sempre meno probabile a dire il vero, ma staremo a vedere cosa ci diranno a Le Mans, dove ovviamente è prevista una presentazione in pompa magna.

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Alcuni media hanno riportato invece la volontà di Porsche di partecipare con la sua LMDh con 4 esemplari a le Mans nel 2023. Considerata la volontà di schierarsi al via anche aldilà dell’oceano in IMSA, peraltro in pista fuori concorso già a Road Atlanta nel finale di stagione 2022 del WeatherTech SportsCar Championship, la news è da considerarsi poco attendibile, anche se ricordiamo la quadrupla partecipazione in GTE-Pro negli anni 2018-2019.

La conduzione in pista dovrebbe essere affidata tutta al Team Penske, che qui a Spa ha praticamente monopolizzato le hospitality, invitando la bellezza di 1.000 persone, accolte da Roger Penske in persona.

Difficile invece ipotizzare, sempre come hanno fatto questi media, una commercializzazione immediata del prototipo, similmente a quanto effettuato negli anni ’80 con le 956 e le 962, data la ben differente tecnologia da gestire.

Lato Audi invece, il programma più che congelato sembra essere stato definitivamente abbandonato in favore della F1, e gli stessi factory driver ingaggiati pare non abbiano indicazioni sul futuro prossimo che li attende; meno ancora traspare sul terzo progetto del gruppo, marchiato Lamborghini, che per tradizione dovrebbe essere affidato alla clientela, con le medesime implicazioni quindi riportate poco sopra per Porsche.

Alla prossima Le Mans è attesa anche la Cadillac, in fase di avanzato sviluppo nella factory Dallara, che sicuramente sarà sottoposta all’iscrizione di almeno una vettura full-WEC 2023. In casa Ganassi si potrebbe facilmente ripetere l’operazione condotta con le Ford GT.

Già noto invece che il prossimo anno Alpine regredirà tra le LM P2, in attesa della nuova hypercar interamente affidata ad Oreca, cosí come che BMW, almeno inizialmente, rivolgerà i propri interessi alla serie americana.

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Ma ovviamente la vettura che tutti stanno aspettando è la Ferrari. Il Cavallino farà le cose in grande e Le Mans dovrebbe essere l’occasione in cui fare l’annuncio con le prime immagini, reali o renderizzate, della vettura finita.

A luglio sono infatti previsti dei test in terra spagnola della vettura completamente disegnata in casa, ancorchè realizzata fisicamente avvalendosi di altri noti fornitori. Inutile dire che il disegno apparso nelle scorse settimane su un noto quotidiano sportivo italiano si è rivelato un fake, come pensiamo e speriamo sia stato compreso anche solo vedendone le forme.

Relativamente alla line-up, si dovrebbe proseguire all’insegna della stabilità; non paiono attesi grandi sconvolgimenti rispetto agli equipaggi GTE-Pro, senza dimenticare i giovani leoni che stanno crescendo sulla LM P2, capaci di due pole in due gare.

Ah ci sarebbe anche la Vanwall-ByKolles, ma seriamente non crediamo ci potrà essere un cliente tanto facoltoso, o senza altre e migliori possibilità di correre, che vorrà rischiare un robusto impegno su questa incognita; volendo, c’è sempre la terza Glickenhaus in affitto per la modica cifra di 3,5 milioni di dollari.

Nel frattempo, godiamoci questa 6 Ore di Spa, proprio con la Glickenhaus in pole.

Piero Lonardo

Foto: Peugeot Sport, Porsche, dal web,

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WEC – Glickenhaus, prima storica pole a Spa

Nessuno ci avrebbe scommesso un euro lo scorso anno, ma a Spa la Glickenhaus ha conquistato la sua prima pole position nelle qualifiche della 6 Ore WEC.

Il compito è stato affidato ad Olivier Pla, che col tempo monstre di 2.02.771 ha preceduto l’Alpine di Mathieu Vaxivière di 2 decimi. Non lontane le due Toyota con Kamui Kobayashi e Brendon Hartley, a 3 decimi, ma è comunque impressionante quanto la SCG 007 LMH si sia potuta nascondere nelle 3 sessioni di libere svolte tra ieri e oggi, ma anche l’Alpine nonostante la penalizzazione inflitta dal BoP. Unico rammarico, l’assenza di mr.Jim, impegnato al Nürburgring.

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Tra le LM P2 è nuova pole dopo Sebring per AF Corse con l’Oreca iscritta tra le Pro/Am, quest’oggi affidata ad Alessio Rovera. Il pilota varesino si è portato a 1”4 dal leader. A seguire Robin Frijns con la vettura del WRT ed il campione 2020, Filipe Albuquerque, con la migliore delle due United Autosports.

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Non è sfuggita invece la pole a Porsche in GTE-Pro, nel finale di sessione, Gianmaria Bruni (notare, due piloti italiani ed un costruttore statunitense ma con il polo tecnologico sul nostro Paese in pole su cinque categorie) ha scalzato il compagno di squadra Michael Christensen, a sua volta preceduto nel finale anche dalla Corvette di Nick Tandy.

Lontane dal best lap di 2.14.301, ben più lento di 1”2 dalla migliore prestazione del pilota danese nelle libere 3, le due Ferrari, con Alessandro Pier Guidi e Miguel Molina.

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Nuova pole in GTE-Am infine per l’Aston Martin, ma questa volta con Ben Keating, autore di 2.17.408 davanti all’altra Vantage ufficiale di Paul dalla Lana e alla Porsche del Project 1 di Brendan iribe.

Domani il via della gara alle ore 13 con possibilità di leggere precipitazioni nella prima ora, ma conosciamo bene la volubilità del meteo delle Ardenne.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche