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ELMS – Annunciati gli equipaggi di Inter-Europol. Cool Racing mostra le nuove livree

Come noto, Inter-Europol Competition, dopo il debutto stagionale nel WEC a Sebring, sarà nuovamente ai nastri di partenza anche dell’European Le Mans Series con due vetture.

Sull’Oreca LM P2 ad alternarsi saranno Jonathan Aberdein, Olli Caldwell e Rui Andrade. Aberdein, vicecampione 2021 con United Autosports, è reduce da una stagione nella serie mondiale con Jota coronata dal podio a Le Mans, mentre Andrade e Caldwell si alterneranno con la serie mondiale disputata (per il secondo anno consecutivo per l’angolano) rispettivamente per WRT ed Alpine.

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Sulla Ligier LM P3 che lo scorso anno ha sfiorato il successo nella categoria un equipaggio completamente nuovo per la serie europea formato da Miguel Cristovao, Wyatt Brichacek e Kai Askey. Si tratta dell’esatta riproposizione di una delle tre line-up che ha recentemente disputato l’Asian Le Mans Series per il team battente bandiera polacca.

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Frattanto anche un’altra seria candidata al titolo europeo, Cool Racing, ha presentato le sue nuove livree. L’equipe svizzera, che ricordiamo parteciperà anche alla 24 Ore di Le Mans, schiererà due Oreca LM P2 per Reshad De Gérus, Vladislav Lomko e Josè Maria Lopez (quest’ultimo sostituito a Le Mans da Simon Pagenaud) ed in Pro/Am per Alexandre Coigny, Nicolas Lapierre e Malthe Jakobsen.

Ricordiamo che l’European Le Mans Series prenderà il via il 23 aprile prossimo con la 4 ore di Barcelona, preceduta dal consueto prologo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro, Cool Racing

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GTWC Europe – 72 auto a Spa!

Saranno ben 72 le vetture presenti all’edizione 2023 della CrowdStrike 24h di Spa-Francorchamps, evento principale del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS e dell’Intercontinental GT Challenge Powered by Pirelli. La manifestazione si terrà la prima domenica di luglio, pertanto quasi un mese prima del consueto fine mese.

SRO ha abbattuto ogni primato: sono ben otto i costruttori rappresentati nelle classi PRO, Pro-Am, Gold, Silver e Bronze e ben 14 nazioni sono presenti tra i team che hanno aderito al mitico evento belga, corsa che a differenza del GTWC Europe Endurance vedrà ai nastri di partenza anche Aston Martin in Silver Cup.

BMW e Mercedes sono i brand più presenti in PRO, il marchio di Stoccarda è il più gettonato all’interno della griglia di partenza, con AMG che tenterà di confermarsi al vertice dopo aver conquistato l’edizione 2022 con Raffaele Marciello, Jules Gounon e Daniel Juncadella (Akkodis ASP). Ferrari sarà presente con quattro equipaggi gestiti da AF Corse, due Pro e due Bronze.

Stéphane Ratel, fondatore e CEO di SRO Motorsports Group: “È con grande orgoglio e umiltà che presentiamo questo eccezionale elenco di iscritti per la 75ma edizione della CrowdStrike 24 Hours of Spa. Un campo di 72 auto con otto marchi riflette non solo lo status leggendario dell’evento, ma anche il duro lavoro che è stato investito per il suo continuo successo. Non vediamo l’ora di accogliere le squadre e tutti i tifosi in pista”.

Nel frattempo sono stati rivelati altri due equipaggi in vista del season opener di Monza di fine aprile. Walkenhorst Motorsport schiererà tra i Bronze Anders Buchardt, James Kell e Thomas Neubauer su una delle sue due BMW M4 GT3, in attesa dell’equipaggio Pro.

Pure Rxing dal canto suo ha annunciato Klaus Bachler, Joel Sturm ed Alex Malyhin, i quali si alterneranno nelle prove di durata in Bronze Cup. Quest’ultimo è atteso anche nella Sprint Cup in compagnia del turco Ayhancan Güven, ricordiamo impegnato anche nel DTM.

Luca Pellegrini

Foto: Marco Losi

L’entry list della 24 Ore di Spa 

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WEC – Tower Motorsports a Le Mans con TDS e Vaillante. Porsche e Ferrari in azione a Spa

Rivelata la livrea e l’equipaggio dell’Oreca LM P2 che Tower Motorsports porterà a Le Mans per l’edizione del centenario. Insieme a John Farano, vincitore del trofeo IMSA dedicato a Jim Trueman, saliranno nientemeno che Ricky Taylor e Renè Rast.

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I campioni in carica di categoria del WeatherTech SportsCar Championship usufruiranno del supporto tecnico da parte del TDS Racing, che porterà in dote anche la livrea Vaillante schierata lo scorso anno in ELMS.

Per Rast, sicuro prossimo alfiere BMW con WRT, si tratterà della quinta apparizione alla classica della Sarthe, mentre per lo statunitense sarà addirittura la nona edizione dopo il settimo posto conquistato con Cool Racing lo scorso anno sempre tra le LM P2.

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Frattanto Porsche e Ferrari si sono ritrovate nel weekend a Spa per una due giorni di test sul circuito delle Ardenne delle relative Hypercar, che torneranno a calcare presto la pista in forma ufficiale nella 6 ore di Portimao.

Piero Lonardo

Foto: Tower Motorsports, TDS Racing, Circuit de Spa-Francorchamps

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GTWC Europe – Le ultime da Theeba Motorsport, Tresor, Getspeed e VSR

Theeba Motorsport ha completato l’equipaggio che parteciperà alla stagione 2023 del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS. La compagine araba, al debutto nella categoria dopo aver gareggiato nell’International GT Open, si impegnerà full-time con una Mercedes AMG GT3 nella categoria Bronze Cup.

Reema Juffali, fondatrice e numero uno della squadra, si alternerà al volante con Ralf Aron, pilota estone che negli ultimi anni è stato protagonista in monoposto. La coppia accoglierà l’elvetico Alain Valente nelle cinque competizioni di durata che inizieranno come noto a Monza a fine aprile.

Juffali, presente al Paul Ricard nei test ufficiali con Valente, ha riportato in una nota: “Sono entusiasta di correre nel Fanatec GT World Challenge Europe con Ralf e Alain. Siamo una realtà giovane, ma sono molto soddisfatta del lavoro che abbiamo svolto durante l’inverno”.

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Lorenzo Patrese e Pietro Delli Guanti sono invece attesi con Tresor Attempto Racing: al binomio, che gareggerà in Silver Cup, si affiancherà nelle competizioni di durata il tedesco Alex Aka.

Patrese, al via per il secondo anno consecutivo nella serie organizzata da SRO, si concentrerà con Aka anche nella Sprint Cup che inizierà nel mese di maggio ai Brands Hatch.

L’ex protagonista della F4 tricolore continua pertanto con Audi, mentre per Delli Guanti si tratterà di un vero e proprio debutto a tempo pieno dopo aver corso due eventi della Porsche Carrera Cup Italia 2022 (Dinamic Motorsport) e la 12h del Golfo (Tresor Attempto Racing).

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Novità anche da GetSpeed. La compagine tedesca ha deciso di puntare alla Bronze Cup con Patrick Assenheimer/Alex Peroni/Florian Scholze. Il tridente si unisce ai già confermati Lance Bergstein/Zdenek Chovanec/Aaron Walker #2 e soprattutto a Luca Stolz/Maro Engel/Fabian Schiller #777, rispettivamente al via nelle classi Bronze e PRO.

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Tresor Competition e Orange 1 dal canto loro uniscono le forze: una vettura sarà al via in Endurance ed in Sprint Cup nella classe regina, e nel tridente ci sarà anche il nostro Mattia Drudi.

Il romagnolo si alternerà con l’elvetico Ricardo Feller in tutte le sfide da Monza a Zandvoort, mentre il tedesco Dennis Marschall si unirà per le sole gare di durata. Attempto Racing GmbH fornirà la gestione tecnica della vettura #40, regolarmente presente ai recenti test del Paul Ricard.

Non è mancato il parere di Ferdinando Geri, team principal: “Siamo lieti di annunciare la partnership con Orange1 Holding per il 2023. Grazie all’esperienza di Attempto Racing GmbH nella gestione della vettura e al grande talento di tutti e tre i piloti, sono sicuro che otterremo grandi risultati”.

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Infine, anche VSR ha presentato la sua squadra per la Sprint Cup. Tre Lamborghini verranno portate in azione dal team tricolore che nel 2022 aveva corso in Endurance Cup dopo aver primeggiato nell’anno precedente nell’International GT Open.

Spicca tra i PRO il binomio formato da Frank Perera e Jordan Pepper. I due si alterneranno a bordo dell’Huracan GT3 EVO2 #60, numero che celebra i sessant’anni del brand di Sant’Agata Bolognese. Il nipponico Yuki Nemoto e l’elvetico Rolf Ineichen sono invece attesi sulla seconda vettura, mentre sulla terza sarà presente il binomio formato da Baptiste Moulin e Marcus Paverud. Queste due ultime coppie si impegneranno in Silver Cup.

Luca Pellegrini

Foto: GTWC Europe, Roberto Beretta

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DTM – Clemens Schmid confermato in Grasser, Luca Engstler con Audi

Clemens Schmid confermato in GRT Grasser Racing per la stagione 2023 del DTM. Il 32enne torna all’attacco con la squadra austriaca che  difenderà nuovamente i colori di Lamborghini nella serie.

Il tirolese ha riportato in una nota: “Sono felice di competere di nuovo per GRT nel DTM in questa stagione. Abbiamo fatto ottimi progressi lo scorso anno e abbiamo lavorato sodo durante l’inverno per trasferire ciò che abbiamo imparato sulla nuova vettura. Con la Lamborghini Huracán GT3 Evo2 abbiamo un forte pacchetto e sono fiducioso che riprenderemo da dove avevamo interrotto nel 2022″.

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Si completa inoltre la squadra di Audi per il DTM 2023. Come da pronostico ci sarà anche Luca Engstler, iscritto al via del campionato con il LIQUI MOLY Team Engstler Motorsport. Per il tedesco e per il team di Wiggensbach si tratta di una nuova sfida,  che prevede il primo evento ufficiale ad Oschersleben a fine maggio.

Franz Engstler, proprietario del team e padre del pilota che negli ultimi anni ha gareggiato a lungo in TCR, ha dichiarato in una nota: “Sono orgoglioso che dopo 30 anni il nome Engstler sia tornato nel DTM come squadra e pilota. Sono estremamente felice per Luca, abile a diventare una delle serie di corse più alte e impegnative del mondo”.

Senza il Team Rosberg, clamorosamente out dalla serie passata quest’anno in gestione ad ADAC, Luca e Franz Engstler condivideranno lo schieramento insieme alle altre due R8 GT3 schierate da ABT per  Kelvin van der Linde e  Ricardo Feller.

Luca Pellegrini

Foto: GRT Grasser Racing, Audi Motorsport

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USCC – Cadillac trionfa a Sebring con Action Express in un finale di ordinaria follia

Non sono bastate 11 ore e 41 minuti a delineare i valori in campo alla 71ma edizione della 12 ore di Sebring, ma in un attimo di ordinaria follia una collisione multipla ha tolto di mezzo non uno ma tre potenziali vincitori, lasciando campo aperto ad Action Express, che riporta cosí il primo successo stagionale, terzo di fila a Sebring per il marchio, per la Cadillac V-Series R con Pipo Derani, Jack Aitken ed Alexander Sims.

Va subito detto che la nuova formula delle GTP (o LMDh che dir si voglia) si è dimostrata senza dubbio vincente. Se a Daytona le Acura hanno dimostrato di averne di più, sui noti bump è emersa una discreta equivalenza tra i quattro costruttori impegnati, che si sono tutti in qualche modo alternati al comando.

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La gara, frammentata dalla bellezza di 12 Full Course Yellow per 69 giri sui 322 percorsi dai vincitori, è stata inizialmente appannaggio della Cadillac del Team Ganassi di Sebastien Bourdais, Scott Dixon e Renger van der Zande; la gialla #01 è stata però vittima di un principio di incendio a tre quarti di gara. Ancor prima aveva reso l’anima la BMW #24.

Un’altra ora dopo è stata la volta dei vincitori di Daytona del Meyer Shank Racing di togliersi dalla lotta per il primato assoluto a causa della perdita di un pneumatico, mentre davanti era lotta al coltello fra le due Porsche e l’Acura del WTR with Andretti, con la BMW superstite a giuocare da outsider insieme alla Cadillac dell’Action Express.

Si arrivava quindi ad un’ora esatta dalla bandiera a scacchi nuovamente in regime di neutralizzazione cui seguiva un duello al coltello tra Mathieu Jaminet e Filipe Albuquerque, incaricati dello stint finale; frattanto Felipe Nasr sull’altra 963 era costretto a servire una penalità ma rimaneva comunque nel giro dei primi e dopo l’ultima sosta dei rivali passava addirittura al comando su Jack Aitken e la rossa Cadillac.

Alla sosta del brasiliano il collaudatore Williams transitava in testa ma Jaminet ed Albuquerque avevano presto la meglio in uno spettacolare threewide che assomigliava più all’IndyCar che all’IMSA, imitati in seguito da Nasr.

La direzione gara ha cercato di non rovinare questo momento non chiamando l’ennesima FCY per il fuoripista dell’Aston Martin di Marco Sorensen, ma pochi minuti dopo una carambola più affine ad altra specialità motoristica vedeva protagonista Albuquerque, il quale si toccava con Jaminet, impegnato a districarsi in un gruppo di GT, carambolando dall’esterno all’interno di curva 3 sulla Porsche #6, con Nasr che non poteva esimersi di terminare sull’Acura nerazzurra. Gara terminata per tutte e tre le GTP e primato alla Cadillac, che si avviava indisturbata nei 5’ finali verso la vittoria, seguita dalla BMW superstite. _PL56896 I tre protagonisti del crash verranno classificati nell’ordine, mentre terza al traguardo passa l’Oreca LM P2 del Tower Motorsports di John Farano, Kyffin Simpson e Scott McLaughlin, che a loro volta precedono di un nulla la vettura superstite del TDS. Completano la top five di categoria, tutte nei giri del primo, ERA Motorsport, il PR1 Mathiasen e il Crowdstrike by APR.

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Consueta gara ad eliminazione invece tra le LM P3, col successo finale dei campioni del Riley Motorsport, avanti un giro rispetto alle Duqueine di AWA e JDC Miller. Il successo è stato propiziato anch’esso dal crash generato dall’Oreca LM P2 di Pietro Fittipaldi poco prima dell’ultima ora di gara, che ha tolto di mezzo la Ligier del Jr III Racing, finjo a quel momento padrona della categoria dopo il ritiro dell’Andretti Autosport.

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La Corvette dal canto suo non è riuscita a capitalizzare uno strapotere debordante nel lotto delle GTD Pro, a causa di un problema tecnico al gruppo della posteriore sinistra occorso a due terzi di gara. Pronta la Porsche dello Pfaff Motorsport a prendere la testa della categoria, mentre la Lexus #14 del Vasser Sullivan nel finale va a domare la Mercedes del WeatherTech Racing. _PL57021 Dominio BMW infine in GTD, con una clamorosa doppietta da parte del Paul Miller Racing e del Turner Motorsport, emerse al comando dopo il crash tra la Porsche del Wright Motorsports e la Mercedes del Winward Racing al termine dell’ottava ora. Nella volata finale era la Porsche #92 del Kellymoss with Riley ad avere la meglio sulla McLaren di Inception Racing e l’altra Lexus del Vasser Sullivan.

 

Le Ferrari 296 GT3 purtroppo non hanno brillato nemmeno in questa occasione. L’unica nota positiva stava venendo dall’esemplare iscritto in Pro da Risi Competizione, che si avviava ad un onorevolissimo podio prima di venire coinvolta nella carambola finale.

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La P13 in GTD della #21 di AF Corse non può mitigare i problemi tecnici a ripetizione occorsi durante tutto il weekend in casa Cetilar ed un ritiro anticipato per Triarsi, non dimenticandoci peró che la macchina corre con un peso minimo forse eccessivo e sicuramente mai testato a priori. Ad ogni modo, i supporter del Cavallino non possono lamentarsi del risultato complessivo del SuperSebring weekend.

E’ tutto da Sebring: il prossimo appuntamento col WeatherTech SportsCar Championship è per il 15 aprile a Long Beach, protagoniste GTP, GTD Pro e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 12 ore di Sebring

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WEC – Toyota stampa una doppietta a Sebring. Ferrari a podio con la #50

Era iniziata in maniera trionfale per Ferrari questa nuova avventura nelle Hypercar, con la pole position segnata ieri a Sebring da Antonio Fuoco con un giro perfetto, forse irripetibile, come riportato dal driver calabrese, invece è finita nel (quasi) solito modo, con le due Toyota a fare doppietta in apparente scioltezza.

Determinante il passo gara delle due GR010-Hybrid, che nonostante l’impressione tratta dalla velocità in qualifica delle 499P, hanno tratto il massimo dalle evoluzioni preparate in inverno soprattutto in termini di consumi di gomme.

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I driver del Gazoo Racing poi, contrariamente ad altre occasioni, non hanno effettuato errori portando a casa il risultato pieno con Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez davanti a Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Rio Hirakawa,

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Ferrari chiude con un buon podio a 2 giri dai battistrada con Fuoco, Nicklas Nielsen e Miguel Molina, precedendo comunque un bruttissimo cliente qui sui bump dell’ex-aeroporto quale Cadillac e le due Porsche, che nonostante i proclami della vigilia, hanno bisogno di tanta esperienza in pista. Bellissimo comunque vedere finalmente il tricolore sul podio della categoria top, cosí come un pilota di casa nostra, cosa che mancava dal 2013.

Peccato per l’altra Ferrari dei campioni in carica GTE-Pro, Alessandro Pier Guidi e James Calado e dell’ex-F1 Antonio Giovinazzi, rallentata a 2 ore dal termine dal contatto con la 488 #54 di AF Corse e la successiva carambola sull’incolpevole Porsche del Project 1, ma ci sarà tempo per supplire alle conseguenze dell’errore.

Peugeot non pervenute, come nei peggiori pronostici, cosí come Glickenhaus, mentre Vanwall al contrario è giunta al traguardo nonostante la mancanza di test del rinnovato progetto e le tante botte ricevute.

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La LM P2 è sembrata essere la classe più equilibrata, con potenzialmente tutti gli equipaggi a disputarsi il successo finale. Alla fine l’ha spuntata Jota, con parte dell’equipaggio della nuova Porsche che debutterà (forse) a Spa, composto da Will Stevens, Yifei Ye e dal giovane tedesco David Beckmann.

Purtroppo per Prema è stato necessario un ultimo splash a 3’ dal termine che ha lasciato a Mirko Bortolotti, Daniil Kvyat e Doriane Pin – vale a dire una robusta parte della line-up della futuribile Lamborghini LMDh – solamente il terzo posto dietro a Filipe Albuquerque, Phil Hanson e Frederick Lubin con l’unica vettura superstite di United Autosports.

Medesimo destino in GTE-Am anche per la Ferrari del Kessel Racing, che ha perso una posizione negli attimi finali a favore del Demspey-Proton. Solo, davanti a tutti c’era l’inarrivabile Corvette di Ben Keating, Nico Varrone e Nicky Catsburg, che ha dato la bellezza di 2 giri alla concorrenza.

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L’unica vettura in grado di impensierire la GT del Kentucky sembrava essere la Porsche delle Iron Dames (ma cos’avranno queste ragazze in più degli altri concorrenti maschi?) con la quale ha battagliato nelle prime fasi di gara; poi un errore in curva 2 e la perdita del bumper posteriore ha vanificato il bel lavoro delle ragazze, che si classificano in P7.

E’ tutto da Sebring per il season opener WEC 2023; domani spazio alla 12 ore IMSA. Le Hypercar ed il resto del circus dell’endurance mondiale torneranno in azione far un mese a Portimao, precisamente il 14 aprile, con le prime libere.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 1.000 Miglia di Sebring

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WEC – A 2 ore dal termine a Sebring Toyota ancora in controllo. Ferrari perde un pezzo

La parte centrale di gara della 1.000 Miglia di Sebring non ha fornito spunti decisivi nella categoria maggiore fino all’inizio della settima ora, allorquando la Ferrari di Alessandro Pier Guidi si toccava con la 488 di Francesco Castellacci, carambolando sulla Porsche di Gunnar Jeannette.

Inevitabile l’ennesima Full Course Yellow, la settima della giornata oltre alla Safety Car iniziale, per raccogliere i pezzi persi dalla 499P #51, che è stata portata nel box.

Nel frattempo le due Toyota continuano indisturbate a condurre, solo, come spesso accaduto in passato, la #8 ha ceduto il passo alla gemella durante la quarta ora. Dietro hanno tenuto banco i duelli tra Porsche e Ferrari, con posizioni immediatamente ribaltate alla prima sosta utile.

La Cadillac continua a proporsi quale terza forza alternandosi con le due Ferrari in funzione delle strategie. Gli inseguitori, che comprendono sempre anche la Porsche #6, pagano ora una tornata dai leder, che sono invece separati da un cuscino minimo. Il distacco, oltre che da una sosta eseguita con timing perfetto nel corso della prima Full Course Yellow, pare dipendere anche da un diverso consumo delle gomme, con le due GR010-Hybrid, continuamente sul doppio stint senza perdere efficienza.

L’altra 963, già staccata, ha preso un drive-through per un’infrazione in regime di Full Course Yellow, mentre ha ripreso la pista anche la Vanwall che ora sconta 7 tornate. E’ un vero e proprio calvario infine per le Peugeot 9X8, entrambe ancora in gara ma rallentate dai problemi più disparati.

Un problema serio ha rallentato anche uno dei protagonisti delle LM P2, l’Alpine #36, prima ferma ai box per una sosta lunga imprevista e poi ferma ed ammutolita. La classifica di categoria ora vede una lotta a due fra Hertz Team Jota e la #63 di Prema, uniche vetture a pieni giri insieme alla #22 di United Autosports e alla #41 del WRT, che inseguono più distanziate.

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Infine in GTE-Am, solo Corvette può fermare se stessa, grazie al ritmo imposto da Nico Varrone, in attesa dell’effort finale da parte del Pro Nicky Catsburg. La lotta per i restanti gradini del podio sembra ristretta alla Porsche #77 del Dempsey-Proton ed alla Ferrari di Kessel Racing. Dalla lotta per le prime posizioni è già uscita l’Aston Martin #98 a causa di una foratura all’inizio della quinta ora che ha generato l’ennesima neutralizzazione di questa gara, che sapevamo sarebbe stata decisa giocoforza alla distanza.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 6 ore di gara

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WEC – Scoop: le prime indiscrezioni sul calendario 2024 col COTA sicuro ritorno

La stagione 2023 del World Endurance Championship è appena iniziata e già si pensa al 2024: tanta è ora l’attenzione da parte della serie e dei costruttori coinvolti nell’organizzazione del mondiale.

Innanzi tutto quella in corso sarà purtroppo l’ultima SuperSebring. Troppi i problemi dal punto di vista organizzativo e logistico nella schedule del convulso weekend condiviso tra IMSA e WEC, nonostante le ottime intenzioni da parte di entrambe le serie. Il tracciato della Florida come sappiamo sarà sostituito quale prima venue stagionale dalla 6 Ore del Qatar., che ospiterà anche il Prologo della 12ma stagione.

Monza e Spa dal canto loro non sono assolutamente in discussione, anche se il tempio della velocità potrebbe subire il tanto invocato spostamento prima della 24 Ore di Le Mans, ovviamente punto fermo del calendario a metà giugno, date le caratteristiche velocistiche dell’Autodromo Nazionale.

Anche il Fuji ed il Bahrain ovviamente non sono oggetto di contrattazione ed andranno a chiudere la stagione; nel mezzo, l’intenzione del WEC di inserire due tappe sul continente americano dopo Le Mans.

A sostituire Sebring quale tappa statunitense è stato deciso sarà il Circuit of The Americas, che quindi tornerà in calendario a settembre dopo l’una tantum del 2020 e prima ancora caposaldo dell’endurance mondiale negli States dal 2013 al 2017 come Lone Star Le Mans.

L’ultimo tassello per completare ad un anno di distanza la schedule della prossima stagione, prevista sulle 8 date (una in più di quest’anno), pare invece essere in bilico tra una novità ed una vecchia conoscenza.

Il circus dell’endurance potrebbe infatti “finalmente” tornare a calcare la pista di Interlagos, sede di tre appuntamenti dal 2012 al 2014, in seguito cancellata per problemi organizzativi, poi nuovamente prevista a febbraio 2020 per essere poi sostituita all’ultimo momento dal COTA per inadempienze contrattuali.

A fare però da serissimo contraltare al tracciato Paulista, il “sogno” di Roger Penske di effettuare una gara di durata, addirittura una 24 ore, ad Indianapolis; ricordiamo che già quest’anno il WeatherTech SportsCar Championship tornerà sullo stradale dell’IMS a distanza di 8 anni dall’ultima edizione del Brickyard Grand Prix.

Non crediamo che una nuova 24 ore dopo Daytona e Le Mans possa prendere vita a breve termine, ma è altrettanto vero che, aldilà del diverso “peso” delle due organizzazioni, andrebbe sostituita una gara della durata di 10 ore… Fate le vostre puntate, noi abbiamo fatto da tempo la nostra sulla venue di proprietà del “Captain”.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Sebring: dopo 3 ore Toyota in testa dopo il big crash di Perez Companc

Partita a Sebring la Season 11 del World Endurance Championship con la 1.000 Miglia. Al via scatta bene la Ferrari di Antonio Fuoco che mantiene la leadership sulle due Toyota condotte da Sebastien Buemi e Mike Conway, con Alessandro Pier Guidi buon quarto a tenere a bada il resto della concorrenza. Una delle due Peugeot frattanto è costretta ai box già nel formation lap, senza marce oltre la prima.

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In GTE-Am invece continua il duello iniziato nelle qualifiche fra la Corvette di Ben Keating e la Porsche delle Iron Dames con Sarah Bovy. Nella lotta tenta di inserirsi la Ferrari AF Corse #21 di Luis Perez Companc che però esce male dalla prima curva e si schianta violentemente contro le gomme esterne, terminando ruote all’aria. Aldilà della spettacolarità dell’incidente, nessuna apparente conseguenza per il pilota.

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Segue una safety car di circa mezz’ora, durante la quale le due 499P optano per anticipare il primo pitstop. Al comando passano quindi le due Toyota, seguite dalla Porsche #6 con Kevin Estre che a propria volta ha avuto la meglio al primo giro sulla Cadillac di Alex Lynn. In P5 una sorprendente Vanwall.

Tra le LM P2 anche le due vetture di United Autosports scelgono di rifornire in regime di neutralizzazione, lasciando cosí momentaneamente il passo all’accoppiata del WRT.

Purtroppo per il Cavallino, alla Ferrari di testa viene comminato un drive-through per un sorpasso in regime di safety car ed anche il primo pit della #51 non risulta ottimale, ma il passo nei confronti dalle due GR010-Hybrid risulta comunque rassicurante, anche se il best lap finora appartiene a Buemi.

Frattanto nelle GTE-Am, è l’Aston Martin del D’Station ad approfittare della situazione con Tomonobu Fuji, anche se alle sue spalle prosegue il duello tra la Corvette e la Porsche rosa. Una prima Full Course Yellow viene chiamata per il contatto all’insidiosa curva 17 da parte della Porsche di PJ Hyett, quindi poco dopo è la volta dell’Aston dell’ORT by TF a chiamare in causa il limitatore collettivo per una foratura.

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Il lotto delle Hypercar nel corso della seconda ora va poi a perdere prima la Glickenhaus, e poi anche la seconda Peugeot incontra problemi di tenuta di strada sui bump di Sebring ed è costretta a cambiare l’ennesimo muso (ne abbiamo visti girare diversi in prova) dopo un contatto con la Vanwall che è pure costretta ai box.

A terza ora già iniziata poi, un nuovo dramma colpisce questa volta la Porsche delle Iron Dames, che perde il posteriore della sua 911 sulla terra all’esterno di curva 2, causando l’ennesima Full Course Yellow della giornata. Davanti in GTE-Am c’è ora la Corvette indisturbata con la promessa argentina Nico Varrone.

Proprio poco dopo lo scadere della terza ora infine è il leader delle LM P2, Josh Pierson, a fermarsi lungo la pista, e nella roulette del monomarca Oreca tocca ora all’Alpine #36 ereditare la leadership di categoria durante la ben sesta neutralizzazione della giornata.

Davanti le due Toyota paiono proseguire in scioltezza, ma va detto che dopo 180’ sono comunque ben sei, delle undici Hypercar presentatesi in Florida, ancora nello stesso giro, soste permettendo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

La classifica dopo 3 ore di gara

Endurance, Italian Style