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WEC – Le Mans, 6a Ora: Le Ferrari danno spettacolo in GTE-Pro

Il cielo a Le Mans continua a presentare un gran numero di nuvole ma ad un quarto di gara dalla partenza nemmeno una goccia. In questo esteso periodo di corsa libera, fino a metà della quinta ora, le due Toyota approfittano per distanziare ulteriormente le Rebellion, rispettivamente ad uno e due giri dai battistrada.

La gara delle LM P2 prosegue invece con il Jackie Chan DC Racing al comando prima con Will Stevens e poi con Gabriel Aubry, grazie alle prestazioni delle più durature Goodyear. A seguire il G-Drive, lanciati alla ricerca di quella vittoria di categoria poi revocata nel 2018, con Roman Rusinov e Jean-Eric Vergne. Tra le due Oreca di United Autosports, l’altra gommata Goodyear di Jota Sport a completare la top five di categoria.

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Prosegue frattanto in 16ma posizione assoluta la gara della Dallara del Cetilar Racing di Giorgio Sernagiotto, Andrea Belicchi e Roberto Lacorte, fin qui senza intoppi di sorta, ancorchè separati, ad un quarto di gara, dai due giri dai battistrada di categoria.

Ma la lotta più interessante è ancora una volta in GTE-Pro, dove le Ferrari AF Corse agguantano e sorpassano le Aston Martin protagoniste insieme alle 488 dei primi 120’ di gara. Davide Rigon, Miguel Molina e Sam Bird menano infatti le danze davanti alla gemella di Alessandro Pier Guidi, James Calado e Daniel Serra. Niente da fare al termine del primo quarto di gara per le terze guide di lusso delle Vantage, Harry Tincknell e Richard Westbrook, con la #97 ancora a tiro dei battistrada, ma la #95 oramai quasi ad un giro di distacco.

In questa eterna gara sprint c’è spazio anche per la 488 di Risi Competizione di Bourdais, Pla e Gounon, che emerge in quinta posizione davanti alla Porsche partita dalla pole. Inesplicabile fin qui la prestazione delle due 911 RSR-19 ufficiali, con la #92 vincitrice 2018 attardata per un problema al servosterzo.

Tra le AM infine, le due Aston Martin continuano a condurre. Uniche nello stesso giro dei primi, le due Ferrari di Iron Lynx (la #75 di Mastronardi, Cressoni ed Andrea Piccini) e la #83 AF Corse di Perrodo, Collard e Nielsen.

Ufficialmente un solo ritiro, la Ligier LM P2 dell’Eurointernational terminata nella sabbia con Erik Maris, dato che la Porsche #88 del Dempsey-Proton ha ripreso la pista, seppur attardata di 66 giri. Tante però le uscite di strada e le carambole, che però non hanno generato né ritiri, né tantomeno l’uscita delle safety car, protagoniste l’Oreca del Graff con Vincent Capillaire nella sabbia al karting, la Ligier di Eurasia Motorsport, più il contatto multiplo generato dal testacoda di Ryan Cullen sulla entry del G-Drive by Algarve tar la Porsche #57 del Project 1 e l’Oreca dell’High Class Racing.

Diversamente, il contatto con le barriere alle curve Porsche della Ferrari AF Corse #52 di Alex West e quello della Enso LM P1 del ByKolles, già attardata da problemi all’alternatore ha provocato una doppia uscita quasi consecutiva delle vetture di servizio a partire dalla metà della sesta ora di gara. Contemporaneamente, dramma in LM P2 con la vettura in testa del Jackie DC Racing ferma ad Arnage.

Della neutralizzazione ne approfitta la Toyota #8 per sistemare i freni in totale calma, senza perdere la seconda posizione assoluta. Nel frattempo il “blimp” della Goodyear continua a sorvolare il circuito.

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Piero Lonardo

La classifica dopo la sesta ora di gara

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