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Race Start

LMC – Doppietta Cool Racing e titolo GT3 ad Iron Lynx a Spa

A Spa non è mancato lo spettacolo nemmeno nelle serie di contorno; ne è stata la prova la penultima prova della Michelin Le Mans Cup, che vede a contatto LM P3 e GT3.

A dire il vero il parco partenti della prossima futura categoria regina delle GT questa volta si limitava a tre sole unità, ma in ballo c’era comunque il titolo, in sospeso fra la Porsche del PZOberer by Zurichsee e la Ferrari di Iron Lynx, tornata nuovamente nelle mani di Gabriele Lancieri e Paolo Ruberti.

Al via, le due vetture gestite dal Phoenix Racing di Finn Gehrsitz e Thorsten Kratz si facevano infilare alla Source dalla Ligier di Antoine Doquin, che prendeva presto il largo. Dietro ancora una volta un po’ di confusione ma fortunatamente nessun contatto terminale, con Lancieri, partito sulla Ferrari #8, a mantenere la testa delle GT3 su Nicolas Leutwiler.

Il gentleman svizzero, in rimonta sul driver imolese, intorno al minuto 45 commetteva però un grave errore alla Campus che lo riportava a distanza dalla 488; poco dopo una prima Full Course Yellow per recuperare la Duqueine di Andres Latorre permetteva l’esecuzione delle prime soste.

Nel frattempo Dietro a Josh Skelton, subentrato a Doquin, e a Leonard Weiss, ora al volante della Duqueine del WTM by Phoenix, stava avanzando a larghe falcate l’altra Ligier del Cool Racing, ora con Matt Bell al volante. Il distacco fra i due diminuiva sino al sorpasso, eseguito senza particolare fatica, all’Eau Rouge a 20’ dalla fine.

Il timing della corsa era peró stato inficiato dalle interruzioni occorse nelle qualifiche della ELMS, e la direzione gara, dopo il secondo pistop, decideva di chiudere anticipatamente la gara, in ossequio alle norme antirumore del circuito belga, con circa 8’ di anticipo rispetto alle due ore previste, sancendo la doppietta delle Ligier del Cool Racing.

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Matt Bell e Mo Smith, secondi al traguardo, si portano a 14 lunghezze dai leader del Nielsen Racing, Colin Noble ed Anthony Wells, classificatisi al quinto posto, davanti all’equipaggio del Rinaldi Racing, a quota -11, penalizzato con un drive-through per il contatto con la Ligier di United Autosports di Andy Meyrick mentre navigava in P3.

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Il campionato delle LM P3 si andrà quindi a risolvere nell’ultimo round di Portimao del 24 ottobre, mentre il titolo delle GT3 invece va nuovamente, con una gara di anticipo, ad Iron Lynx. Stanti le variazioni di equipaggio intercorse in stagione, il solo Paolo Ruberti, tornato insieme a Lancieri alla vittoria alla guida della Ferrari #8, insegue Leutwiler con 18 punti di svantaggio.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: MLMC, Cool Racing, Iron Lynx

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ELMS – Nel 2022 tornano Imola e l’Hungaroring. Le Ligier approdano a Le Mans

Diffuso come da anticipazioni della vigilia in quel di Spa-Francorchamps anche il calendario dell’European Le Mans Series 2022. Tra tutte, il ritorno di Imola, che già ospitò la serie dal 2013 al 2016, e dell’Hungaroring, che torna ad accogliere una competizione gestita dall’ACO addirittura dal 2013.

La 4 Ore di Imola va a sostituire, come da previsioni, la gara monzese, slegandosi però dalla programmazione estiva, quale seconda prova della serie, il 15 maggio, col season opener che torna, cosí come il Prologo, nella consueta sede di Le Castellet, il 17 aprile.

A seguire, proprio l’appuntamento magiaro, il 3 luglio, che prende il posto del Red Bull Ring, mentre la 4 ore di Barcelona si muove verso un torrido 28 agosto. Immutati gli ultimi due atti di Spa-Francorchamps e Portimao, che si muovono solamente di una settimana (in avanti per il round belga, all’indietro per il circuito portoghese) rispetto alla schedule 2021.

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Presentati anche i calendari delle due serie di contorno, la Michelin Le Mans Cup e la Ligier European Series. Entrambe “salteranno” Barcelona; la prima per fare posto alla settima Road to Le Mans, mentre il calendario della serie monomarca entry level si arricchirà anch’essa di una passerella sul Circuit de la Sarthe nell’ambito della 90ma 24 Ore.

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Piero Lonardo

Foto: ELMS, Le Mans Cup, Ligier European Series

Start2020

ELMS – A Spa in 39 col ricordo di Le Mans (ed il pubblico)

L’European Le Mans Series tornerà il prossimo weekend per il penultimo round della stagione 2021, la 4 Ore di Spa-Francorchamps. Rispetto alla “monster grid” di Monza, ulteriormente rimpolpata dalle wild-card WEC, un leggero calo nelle vetture iscritte, che saranno comunque ben 39.

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Con la testa ancora a Le Mans per la vittoria sfiorata tra le LM P2 il capolista WRT, che giocherà in casa con Robert Kubica, Louis Deletraz e Yifei Ye e dovrà difendere un vantaggio di 11 punti su Franco Colapinto e Roman Rusinov e l’Aurus #26 del G-Drive. Il team russo ritroverà il neocampione F.E Nicky de Vries, che all’Autodromo Nazionale era stato sostituito da Mikkel Jensen.

In evidenza, oltre come sempre all’equipaggio di punta di United Autosports, rinvigoriti dal podio Monzese a 18 lunghezze dai leader, il Panis Racing, reduce dalla prima vittoria proprio a Monza ma anche dal podio di Le Mans con Julien Canal, Will Stevens e James Allen, con i primi due ad inseguire nella classifica piloti a -27,5 punti. Un distacco notevole ma non incolmabile tenuto presente il notevole numero di iscritti, 14, tra le LM P2.

Tra le line-up, Harry Tincknell sarà di ritorno sulla vettura del Racing Team Turkey, mentre l’unico TBA riguarda Ultimate, che a sorpresa non lista Francois Heriau insieme a Jean-Baptiste e Mathieu Lahaye.

Ricordiamo che due dei vincitori di Le Mans, Ferdinand Habsburg e Charles Milesi, saranno presenti in griglia a Spa cone le vetture di Algarve Pro Racing e Cool Racing.

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Sempre 16 invece le LM P3, dove Laurents Hörr ed il DKR cercheranno di ricongiungersi ai capolista del Cool Racing, Nicolas Maulini, Matt Bell e Niklas Kruetten distanziati, dopo i due ultimi successi del team lussemburghese, di sole 18 lunghezze.

L’accoppiata dell’Inter-Europol, composta da Martin Hippe e dal pilota di casa Ugo de Wilde, è chiamato all’ultima occasione per sperare ancora nel titolo, a causa dei ben 38 punti di distacco dai leader. Il terzo pilota per l’occasione sarà il 22enne Aidan Read, al debutto nella serie dopo le esperienze in Asian LMS e più di recente con la BMW del Turner Motorsports nel WeatherTech SportsCar Championship.

Il nostro Mattia Pasini, dopo la bella prova di Monza, tornerà sull’altra Ligier del team polacco. I colori italiani saranno difesi nella categoria anche da Jacopo Baratto, che ritorna sulla JS P320 dell’Eurointernational, e dalla vettura dell’1 AIM Villorba Corse, che ripropone la medesima line-up formata da Alessandro Bressan, Andreas Laskaratos e Damiano Fioravanti.

Tra le GTE, ritorna Matt Campbell come in IMSA al fianco di Cooper MacNeil a la Porsche Proton coi colori WeatherTech, ma gli onori sono tutti per i vincitori GTE-Am di Le Mans di AF Corse, Alessio Rovera e Francois Perrodo, che nella serie europea ritornano a completarsi con Manu Collard.

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In classifica generale i capolista di Iron Lynx, Matteo Cressoni, Rino Mastronardi – pure a podio a Le Mans in GTE-Am – e Miguel Molina conducono con 80 punti, appena 3 in più di 77 di David Perel e Duncan Cameron, che a Spa ritroveranno Matt Griffin dopo lo stop di Monza per gravi motivi familiari.

3 punti che significano peró 5 kg in meno di Success Ballast nei confronti della Ferrari #80 (40 kg contro 35). Rovera e c. saranno gli unici altri piloti a scontare una zavorra in terra belga, pari a 15 kg. Sull’equipaggio della 488 GTE Evo, distanziata di ben 27 lunghezze dai leader, pesa l’assenza forzata di Barcelona.

A far compagnia alla massima serie endurance europea come sempre la Michelin Le Mans Cup.

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Dopo i due round di Le Mans e le tante wild-card, sono comunque 29 le vetture iscritte alla serie cadetta, ma tra queste le GT3 si ritroveranno solamente in 3: le due Ferrari Iron Lynx e la Porsche del PZOberer by Zurichsee, con Nicolas Leutweiler sempre più vicino al titolo piloti della categoria, mentre sulle due Ferrari ancora una volta Manuela Gostner insieme a Doriane Pin e Gabriele Lancieri ad affiancare, come nel vittorioso round di Monza, Paolo Ruberti.

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Tra le LM P3, Anthony Wells e Colin Noble dopo la fortunosa vittoria in gara 1 a Le Mans cercheranno di prendere definitivamente il largo sulla concorrenza, capeggiata da Alexander Mattschull e Nicolas Varrone del Rinaldi Racing, a quota -9, con l’equipaggio della Ligier #22 di United Autosports composto da Gery Kraut e Scott Andrews a 12 lunghezze dopo l’unico punto conquistato a Le Mans.

Nella Ligier European Series invece,  i nostri Alessandro Cicognani e Jacopo Faccioni “vedono” il titolo tra le JS P4, grazie ai 38 punti di vantaggio su Jacques Nicolet.

A Spa infine torneranno per la prima volta gli spettatori, che potranno entrare gratuitamente, e a cui saranno dedicate due tribune, quella dei box e quella della vecchia pitlane, oltre che tutte le zone comuni, paddock ovviamente escluso, previa presentazione di idonea certificazione sanitaria (Green Pass ovvero tampone). Non è sicuramente l’optimum ma è un buon inizio rispetto a quanto visto a Monza.

L’ELMS scenderà in pista venerdí 17 settembre alle ore 12.45 con le prime libere. Qualifiche sabato 18 alle 1.05 e gara domenica 19 a partire come di consueto dalle 11. Diretta streaming gratuita di qualifiche e gara sul sito europeanlemansseries.com e sui canali Youtube della serie.

Piero Lonardo

L’entry list della 4 Ore di Spa-Francorchamps

L’entry list della Michelin Le Mans Cup

Foto: Piero Lonardo, ELMS

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LMC – Muehlner Motorsports flag to flag in gara 2 della Road to Le Mans. Porsche corsara in GT3

La seconda manche della Road to Le Mans si è corsa come da copione quale antipasto della 24 Ore, nella mattinata di sabato.

Dalla pole position Moritz Kranz, sfortunato protagonista di gara 1, parte ugualmente a razzo, questa volta dalla pole position, con la Duqueine del Muehlner Motorsports davanti all’altra Duqueine del DKR di Jean Glorieux e alle due Ligier del Cool Racing di Antoine Doquin e Mathieu de Barbuat.

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Tra le GT3, Rory Penttinen conduce con la Ferrari Iron Lynx su Nico Leutwiler e la Porsche del PZOberer Zürichsee by TFT, che a sua volta ha avuto la meglio su Ahmad al Harthy e l’Aston Martin dell’Oman Racing, che però riprende presto la posizione alle spalle della 488.

Già nel primo giro la bagarre toglie dai contender le vetture del Cool Racing: foratura per la #37 e contatto più dietro per la #69 di Maurice Smith, terzo in gara 1, con l’altra Ligier del Motorsport98 di Eric de Doncker; quest’ultima ha la peggio e chiama in causa una prima slow zone, mentre al barbuto statunitense viene assegnato un drive-through.

Anche i vincitori del giovedí del Nielsen Racing assaggiano le barriere, cosí come la seconda entry del DKR alla chicane Dunlop. Entrambe possono ripartire ancorchè attardate, mentre Thorsten Kratz del WTM powered by Phoenix ha la meglio su de Barbuat per la terza piazza assoluta.

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Si arriva cosí al pit obbligatorio, con la Vantage coi colori dell’emirato al comando delle GT3, ma un testacoda relega Michael Dinan in fondo al gruppo, con Logan Sargeant, subentrato a Penttinen, al comando sulla Porsche #2, ora nelle mani di Julien Andlauer.

Per l’assoluta la Duqueine #21 di Ugo de Wilde conduce con un margine di assoluta tranquillità su Nicolas Kruetten, il quale ha ereditato la seconda piazza dopo il forfait della vettura di punta del DKR dello specialista Laurents Hörr, e si procederà cosí sino al traguardo, dove de Wilde arriverà con 11” di vantaggio. Terza piazza, dopo un drive-through assegnato al WTM, per l’RLR MSport di Mike Benham e Malthe Jakobsen.

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Finale thrilling invece tra le GT3, con Andlauer a superare all’ultimo giro alla chicane Michelin Sargeant, grazie al “velo” di due LM P3. Il gradino basso del podio va all’Audi del WRT di Chris Weertz e Jean-Louis Deletraz.

In classifica generale, a due gare dal termine, l’accoppiata del Nielsen Racing formata da Tony Wells e Colin Noble, a secco in gara 2, continua a condurre con 63 punti, ma a 9 lunghezze si affaccia l’equipaggio del Rinaldi Racing, che termina in P4 alla bandiera a scacchi ma porta a casa ancora 9 punti e scavalca a sua volta i portacolori di United Autosports, Scott Andrews e Gerry Kraut, autori di una gara sfortunata.

Tra le GT3, con la vittoria odierna, Leutwiler allunga con 71 punti seguito dal teammate Andlauer (ricordiamo che al Paul Ricard la Porsche #2 fu guidata da Wolf Henzler) con 56; in terza posizione emerge Doriane Pin con la Ferrari delle Iron Dames a -19, uno in più di Sargeant, che ha sostituito i nostri Rino Mastronardi e Paolo Ruberti, impegnati nella 24 Ore, fermi a quota 45.

Prossimo appuntamento con la Michelin Le Mans Cup a Spa-Francorchamps il 18 settembre prima del gran finale di Portimao.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di Gara 2

Foto: Piero Lonardo

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LMC – Nella gara 1 della Road to Le Mans, successi di Nielsen Racing ed Iron Lynx

Colin Noble e Tony Wells regalano la vittoria al Nielsen Racing nella prima manche della Road to Le Mans, quarto appuntamento della Michelin Le Mans Cup.

La gara è stata decisa da un lungo periodo di safety car, causato dal contatto e dalla successiva uscita di strada della Ferrari #51 di Ken Abe. Fino a quel momento era la Duqueine #21 del Muhlner Motorsports di Ugo de Wilde a comandare, avendo preso il comando al via sul polesitter Jean Glorieux del DKR.

La neutralizzazione, necessaria per rimettere in condizione ottimale il Circuit de la Sarthe, ha permesso alla seconda metà dello schieramento di anticipare il pitstop obbligatorio, col risultato di avere Noble, fino a quel momento quinto, davanti a tutti.

Tra le GT3, dopo il quasi immediato ritiro di Nicolas Leutwiler con la Porsche del PZOberer Zurichsee by TFT condivisa col futuro polesitter GTE-Am della 24 Ore, Julien Andlauer, era l’Audi del WRT di Chris Weertz ad ereditare il comando della categoria.

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Durante le soste però Ahmed Al Harty, già vincitore qui nel 2017, si portava in testa con l’Aston Martin dell’Oman Racing, inseguito a sua volta da Logan Sargeant sulla Ferrari #8 di Iron Lynx. Il sorpasso della giovane promessa statunitense andava a segno al lap 9, mentre in terza posizione si installava l’altra 488 delle Iron Dames di Manuela Gostner e Doriane Pin. L’ordine della categoria rimarrà invariato sino al traguardo.

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Dietro Noble si faceva largo l’altra Duqueine del Rinaldi Racing con Nicolas Varrone, che si installava in seconda posizione, terminando a 7” dal battistrada. Completa il podio l’accoppiata del Cool Racing cormata da Maurice Smith e Matt Bell.

In classifica generale, i vincitori odierni si portano al comando con 63 punti contro i 54 di Scott Andrews e Gerry Kraut, quest’oggi solo dodicesimi. Tra le GT3, con il ko della Porsche elvetica e l’impegno concomitante di Rino Mastronardi e Paolo Ruberti nella gara principale, si avvantaggia solo Doriane Pin, che raggiunge i compagni di squadra al secondo posto in coabitazione a quota 45 contro i 56 di Leutwiler.

La seconda manche della Road to Le Mans alle 12.15 di sabato 21 agosto. In pole position ci saranno il Muehlner Motorsports e la Ferrari Iron Lynx. Diretta streaming gratuita su lemans.org e lemanscup.com.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di Gara 1

Foto: Piero Lonardo

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LMC – Torna la Road to Le Mans con 46 iscritti. Showcase Alpine F1

Nell’ambito del weekend di Le Mans, torna per la sesta edizione la Road to Le Mans, appuntamento dedicato alle LM P3 e GT3 nell’ambito della Michelin Le Mans Cup.

Sono la bellezza di 46 le vetture iscritte alla gara, di cui 35 prototipi entry level. Oltre agli abituali protagonisti del campionato, da segnalare La presenza di Jeroen Bleekemolen con una delle due Ligier del Muehlner Motorsport. Il pilota olandese, atteso al doppio impegno con la Ferrari iscritta alla 24 Ore in GTE-Am dal Rinaldi Racing, potrebbe fare coppia come a Monza con Freddie Hunt, figlio del leggendario campione, che ha giä partecipato all’edizione 2019.

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Nel parco partenti abbondanza di Ligier sulle Duqueine (25 contro 9), da segnalare però la presenza anche di una Adess-03 Evo iscritta dal team australiano Revere Lifestyle per Andres Latorre Canon e Garnet Patterson.

Di DKR, insieme ai campioni in carica della serie, Larents Horr e Jean Glorieux, l’unico equipaggio TBA, che dovrebbe però essere composto, come nel season opener di Barcelona, da Dario Cangialosi e Jon Brownson.

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Undici le GT3, categoria che ricordiamo formerà l’asse portante delle categorie GT nel prossimo futuro, appartenenti a cinque diversi marchi: Ferrari, Porsche, Aston Martin, Audi e Mercedes. Doppio impegno anche qui per un pilota, Julien Andlauer, titolare del PZOberer Zurichsee by TFT e alla 24 Ore col Dempsey-Proton.

Sulla 911 GT3 R iscritta dall’Herberth Motorsport nientemeno che Manu Collard. Il due volte vincitore di classe alla 24 Ore nel 2003 e nel 2009, a podio anche lo scorso anno con la Ferrari AF Corse farà squadra col connazionale Charles-Henri Samani, protagonista della Ultimate Cup.

In casa Iron Lynx ritorna la promessa statunitense Logan Sargeant, che formerà un’accoppiata inedita con un altro giovanotto di belle speranze, Rory Penttinen, alla prima esperienza con le GT. La seconda Ferrari del team sarà condotta da Doriane Pin e Manuela Gostner, giubilata recentemente dall’equipaggio della 24 Ore per far spazio a Sarah Bovy.

Dopo il primo assaggio di Monza torna inoltre il veterano Andrea Montermini in una delle tre 488 GT3 Evo schierate da AF Corse insieme a Gino Forgione, mentre Kenji Abe, con Matteo Cressoni impegnato con Iron Lynx nella 24 Ore, sarà affiancato per l’occasione da Eddie Cheever Jr. Un altro doppio impegno attende invece il team WRT, già impegnato nella 24 Ore con due Oreca LM P2, con due Audi R8 LMS.

L’unica Vantage infine sarà schierata dall’Oman Racing per Ahmad Al Harthy, vincitore nel 2017, e Michael Dinan.

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Ricordiamo che in classifica generale al comando delle LM P3 c’è l’equipaggio della Ligier #22 di United Autosports composto da Scott Andrews e Gerald Kraut, mentre tra le GT3 Nicolas Leutwiler conduce con 10 punti di vantaggio su Rino Mastronardi e Paolo Ruberti, entrambi protagonisti della 24 ore, su due vetture differenti di Iron Lynx.

Insieme alla Road to Le Mans, il programma della 24 Ore si completerà con le Porsche dello Sprint Challenge, i popolari maggiolini della Fun Cup e le storiche della Endurance Racing Legends.

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Inoltre, quale ulteriore attrazione, oltre all’immancabile passaggio della MissionH24, la vettura a idrogeno, anche una showcase per l’Alpine F1, recente trionfatrice al GP di Ungheria. Il giro dimostrativo potrebbe essere il preludio ad un futuro commitment della casa francese, attualmente impegnata con l’ex-Rebellion R13-Gibson LM P1 ribattezzata A480, alla realizzazione di una vera e propria Hypercar.

Tornado alla Road to Le Mans, le attività in pista prenderanno il via alle 10.30 di mercoledì 18 agosto con le prime libere. Le due manches, della durata di 55’ ciascuna, alle 19.30 di giovedì 19 e come sempre quale antipasto della 24 Ore, alle 12.15 di sabato 21 agosto. Diretta streaming gratuita su lemans.org e lemanscup.com.

Piero Lonardo

L’entry list della Road to Le Mans 2021 

Foto: Piero Lonardo

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LMC – United Autosports, secondo successo nel caos a Monza. Squalifica per TF Sport, doppietta Iron Lynx in GTE. Cicognani/Faccioni sempre piú soli al comando della Ligier Euro Series

Ancora una volta una gara complicata nella Michelin Le Mans Cup in quel di Monza. Complice anche una griglia estesa con ben 32 entry, tra cui 6 GT3 con l’aggiunta dell’Aston Martin del TF Sport per Ben Keating e Ross Gunn e di una seconda Ferrari AF Corse per Gino Forgione e nientemeno che Andrea Montermini, abbiamo assistito ad una gara frammentata da ben tre safety car e due Full Course Yellow.

L’incidente piú spettacolare, dopo anche una partenza ritardata di oltre 20’ a causa di un altro crash nella gara di contorno della Porsche Carrera Cup France, sicuramente quello al lap 4, allorquando Patrice Lafargue (sempre lui) e la Ligier di IDEC Sport si stampavano in totale autonomia all’interno della variante Ascari per poi rimbalzare in pista. In tanti riuscivano ad evitare l’ostacolo a centro pista, compresa la vettura di CD Sport, che scartava all’esterno ma cosí facendo mandava l’incolpevole JS P320 #16 del Team Virage contro il muro esterno.

La Ligier, con Matthias Lüthen alla guida, a causa dell’angolo di impatto si disintegrava mantenendo comunque intatta la cellula di sopravvivenza, ed il pilota tedesco, cosciente, veniva trasportato al centro medico per le opportune valutazioni.

Davanti le due macchine gestite dal Team Phoenix che avevano conquistato la prima fila dopo le qualifiche del mattino mantenevano la leadership, cosí come anche la Ferrari delle Iron Dames di Sarah Bovy sull’altra 488 GT3 di Gabriele Lancieri.

Dopo oltre 20’ dietro la vettura di servizio, il regime di corsa libera durava però poco, perché un paio di contatti, protagonisti Antoine Doquin e Freddie Hunt (figlio del grande James, acquisto dell’ultimo momento del Muehlner Motorsports), in quel momento in lotta per il podio assoluto, e le due Ferrari di Kenji Abe e Gino Forgione, entrambi in prima variante, piú la Ligier del Frikadelli Racing ferma all’uscita della parabolica, richiamavano nuovamente in causa la safety car.

Nel frattempo se n’era quasi andata la prima ora di gara e venivano effettuati i primi pitstop delle LM P3. Dopo una Full Course Yellow per la vettura dell’RLR Msport ferma nella ghiaia della Parabolica, davanti a tutti si ritrovava Garett Grist con la Ligier superstite del Team Virage davanti alle Ferrari GT3 della Bovy e di Lancieri, a loro volta incalzate dalla Aston Martin di Ben Keating e dalla Porsche di Nicolas Leutwiler.

Una terza safety car per recuperare la seconda Duqueine Muehlner di Dino Lunardi introduceva alla seconda ora di gara ancora con Grist davanti alle due Ligier di United Autosports del campione ELMS della categoria Wayne Boyd e di Scot Andrews, che presto passava il compagno di squadra. Dopo la sosta, tra le GT3 era Ross Gunn, subentrato a Keating, a prendere il comando della categoria, davanti al factory driver Porsche Julien Andlauer e alle Ferrari Iron Lynx, ora nelle mani di Paolo Ruberti e di Doriane Pin.

Ma non era finita, perché, oltre alle seconde soste, rese indispensabili come noto dalla potenza maggiorata dei motori Nissan, a 7’ dalla bandiera a scacchi un’ultima Full Course Yellow per detriti in pista rischiava di movimentare ulteriormente il finale, con Dario Cangialosi e la Duqueine del DKR insospettabilmente al comando della gara.

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Purtroppo l’azzardo del team lussemburghese veniva vanificato dal restart a due soli minuti dalla bandiera a scacchi, che vedeva Scott Andrews tagliare per la prima volta il traguardo per primo con 7” di vantaggio sul “solito” Colin Noble con la migliore delle Ligier del Nielsen Racing e 19” sull’argentino Nicolas Varrone con la vettura del Rinaldi Racing.

In classifica, la vittoria di Andrews e Gerald Kraut, la seconda in termini di campionato dopo Barcelona (l’RLR MSport non prese punti in quanto non iscritta alla serie), li porta al comando con 50 punti contro i 48 di Noble e Wells e i 45 dell’equipaggio dell’altra Ligier di UA, la #23, di Boyd e Scaheurman, classificati in quarta posizione di categoria. La terza vettura del team non ha preso il via per un malessere occorso a Daniel Schneider.

Tra le GT3, la Porsche del PZoberer Zürichsee by TFT veniva penalizzata di 30” per rifornimento al di fuori della finestra di pistop obbligatorio e perdeva cosi la seconda posizione in pista, ma le sorprese non erano finite, perché nelle verifiche post-gara l’Aston Martin del TF Sport veniva trovata irregolare.

Galeotta l’altezza dell’ala posteriore, non conforme al regolamento nonostante le tolleranze. Vengono cosi promosse anche ai termini della graduatoria finale (per la classifica l’Aston Martin non avrebbe comunque preso punti in quanto non iscritta al campionato) le Ferrari Iron Lynx #8 di Paolo Ruberti e Gabriele Lancieri e le due Iron Dames, nuovamente a podio dopo Le Castellet.

_PL51700Nicolas Leutwiler con la Porsche #2 va infine a completare il podio, e conquista la vetta della classifica, complice lo stop di Rino Mastronardi, che viene affiancato in seconda posizione dall’abituale teammate Paolo Ruberti.

Il prossimo appuntamento con la Michelin Le Mans Cup sarà la Road to Le Mans, le cui due manches sono programmate sul Circuit de la Sarthe il 19 ed il 21 agosto prossimi.

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Disputate in giornata anche le due gare della Ligier European Series. Tra le JS P4 successo in gara 1 di Paul Lafargue e Dimitri Enjalbert sui nostri portacolori dell’HP Racing Team by Monza Garage. Alessandro Cicognani e Jacopo Faccioni in gara due sono invece riusciti a conquistare la quinta vittoria in otto gare e, in attesa degli ultimi due round di Spa e Portimao, hanno ulteriormente incrementato il proprio vantaggio in classifica sul boss Ligier, Jacques Nicolet, P4 e P2 nelle due gare odierne.

Il programma del weekend monzese terminerà con la 4 Ore ELMS, con partenza oggi alle 11.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della Le Mans Cup

Foto: Piero Lonardo

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LMC – Nielsen Racing torna alla vittoria. Herberth-Porsche, debutto e doppietta in GT3

Il Nielsen Racing torna alla vittoria nella seconda tappa della Le Mans Cup dopo il season finale 2020 di Portimao.

Anthony Wells ha cominciato dalla decima posizione conquistata nelle qualifiche del mattino, dominate dalla Ligier #37 del Cool Racing di Antoine Doquin, che curiosamente dopo aver ottenuto il giro piú veloce si è bloccato a 4’ dal termine lungo il circuito. Il limite del pilota francese non è stato poi più stato superato alla ripresa delle ostilità e pertanto la Ligier ha potuto accomodarsi nella migliore piazzola della griglia per la seconda volta in altrettante gare.

Allo start un po’ di caos nelle posizioni di rincalzo con Michael Benham, vincitore fuori campionato del season opener, a colpire Pietro Peccenini con la Duqueine del TS Corse. Davanti ne approfittava Alexander Mattschull del Rinaldi Racing che rubava la seconda posizione al connazionale del Phoenix Racing Hamza Owega, mentre Jonathan Brossard col debuttante ANS Team JSE Management e le due vetture del Team Virage davano spettacolo fiuori pista.

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Tra le GT3, un po’ di melèe tra le Porsche di Herbert Motorsport e PZOberer Zürichsee by TFT permetteva al polesitter di Iron Lynx, Rino Mastronardi, di mantenere il comando della categoria.

A seguire qualche altra schermaglia protagonista la vettura di punta di United Autosports di John Schauerman, il quale colpiva duro l’incolpevole Thèo Chalal del Racing Spirit of Leman (niente a che vedere coi nostri portacolori del Cetilar Racing), poi costretto ad una lunga sosta ai box, mentre alla Ligier #23 toccava un sacrosanto drive through, fino a che Patrice Lafargue chiamava in causa la vettura di servizio.

Il pilota di IDEC Sport si girava all’ultima curva esattamente come lo scorso anno, allorquando rovinò la gara ed il campionato di Nicolas Maulini e del Cool Racing, colpendo il muretto esterno dei box. La safety car però doveva rimanere in pista per consentire ai marshal di riprendere la vettura di Brossard, terminata definitivamente a muro.

Dopo le prime soste erano le due vetture del Phoenix di Owega e di Thorsten Kratz a condurre la gara, con le due Ferrari Iron Lynx di Mastronardi e di Sara Bovy al top delle GT3, ma la classifica era destinata a mutare ancora e le leadership passavano temporaneamente al Mühlner Motorsport con Mathieu de Barbuat e alla Porsche di Daniel Alleman.

La situazione di stabilizzava solamente dopo 80’ minuti di gara, a seguito della seconda sosta del Rinaldi Racing, che lasciava le due Ligier del Cool Racing, ora nelle mani di Josh Skelton e di Matt Bell, al comando su Colin Noble e sulla Ligier UA dell’inossidabile Andy Meyrick.

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Purtroppo per il team svizzero, la vettura di testa era costretta ad un paio di soste ai box, l’ultima con il motore in fiamme, che ne decretavano la fine della gara, mentre Noble aveva la meglio su Matt Bell, che alla fine riuscirà a rimontare fino ad 1” di svantaggio, ma comunque dietro la vettura del Nielsen Racing.

Completa il podio Wayne Boyd, che a sua volta aveva liquidato in malo modo il compagno di squadra Meyrick, mentre la terza vettura del team era già ferma ai box da tempo. In classifica generale, proprio Boyd e Schauerman conducono ora a pari merito su Matt Bell e Maurice Smith.

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Tra le GT3, alla fine erano le due Porsche dell’Herbert Motorsport di Robert ed Adrian Renauer a trionfare davanti alla Ferrari Iron Lynx del polesitter del Red Bull Ring ELMS, Logan Sargeant, subentrato da questa gara sulla 488 GT3 #8.

Iron Lynx conquista la testa della categoria anche grazie al quarto posto conquistato in pista (secondo in termini di punti in quanto le due Porsche di testa non raccolgono punti per il campionato) delle Iron Dames davanti all’altra 911 GT3 R del PZOberer Zürichsee by TFT.

UPDATE: La direzione gara tra le varie penalità del post gara ha assegnato 1’32″ alla vincitrice delle GT3, che quindi viene classificata in P6. La vittoria passa quindi alla vettura gemella, e vanno a podio entrambe le Ferrari di Iron Lynx,

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In giornata si sono disputate anche le due gare della Ligier European Series. In entrambe le manches è stato l’HP Racing Team by Monza Garage a dominare in lungo e in largo, permettendo ad Alessandro Cicognani e a Jacopo Faccioni di irrobustire la leadership tra le JS P4 dopo il giro di boa del campionato.

Domani sarà la volta del piatto forte del weekend, la 4 Ore di Le Castellet ELMS. Prossimo appuntamento con la Michelin Le Mans Cup e con la Ligier European Series invece a Monza il 10 luglio.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della Le Mans Cup

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

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LMC – La prima all’RLR MSport al termine di una gara caotica. Basta una Porsche in GT3

L’RLR MSport torna al successo dopo due anni nella Michelin Le Mans Cup nel season opener 2021 di Barcelona, al termine di una gara a dir poco caotica. Le premesse si erano viste sin dallo start, quando la Duqueine #11 del WTM Powered by Phoenix di Thorsten Kratz si girava in mezzo al gruppone.

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Fortunatamente si evitava la carambola, che con 30 vetture (la Ferrari delle Iron Dames non è partita per un non meglio precisato problema tecnico) sarebbe stata micidiale, ed il polesitter Antoine Doquin manteneva la leadership su Finn Geshrsitz con la Ligier del Black Falcon e sul compagno di squadra Matt Bell, che insieme alla vettura dell’RLR MSport ha potuto trarre vantaggio dalla confusione.

Tra le GT3 invece, Rino Mastronardi con la Ferrari di Iron Lynx perdeva subito il comando a favore della Porsche di Nicolas Leutwiler.

Il regime di corsa libera durava poco più di 20’ grazie alla Duqueine del DKR di Jim Brownson, il quale di girava ed andava a muro in curva 11, innescando la prima delle ben tre safety car chiamate in causa dalla direzione gara.

Dopo circa 45’ di gara era invece la volta di Erwin Creed di chiudere la gara anzitempo con uno spettacolare crash all’intero di curva 9, agevolando il primo pit obbligatorio, da cui emergeva la vettura #16 del Team Virage di Julien Gerbi, che astutamente aveva eseguito un undercut nei confronti del resto del gruppo, che invece si ammassava ai box.

In questa fase l’episodio forse più contestato della gara, con la Ligier del CD Sport di Adam Eteki che si fermava correttamente alla fine della pitlane, venendo però scavalcata da diverse vetture che non volevano perdere il giro. Alla fine solo alcune di queste verranno sanzionate.

Nella microgara delle GT3, con sole quatto vetture superstiti, Mastronardi, il quale era riuscito a passare Leutwiler, cedeva nuovamente allo svizzero prima di lasciare il passo ai pro.

Gerbi però non riusciva a tenere in regime di corsa libera, e poco dopo il restart doveva cedere a Dominik Schwager e alla Duqueine #56 del Rinaldi Racing, prima che fosse costretto a sua volta ad una penalità per sistemare una luce posteriore, sosta che avveniva quasi in concomitanza con la terza uscita della vettura di servizio, per soccorrere Josh Skelton, succeduto a Doquin, terminato nella ghiaia.

Era quindi la volta di Thèo Chalal con i debuttanti dello Spirit of Leman, prendere la testa della gara, ma anche in questo caso la leadership in gara libera aveva vita breve, ed il canadese Garrett Grist con la Ligier #71 del Team Virage sembrava poter portare a casa il risultato a meno di mezz’ora dalla fine.

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Invece l’uscita di strada di Eteki a 10’ dalla fine rimescolava ancora le carte in tavola. La direzione gara si limitava ad una Full Course Yellow ma inaspettatamente la macchina di testa ritardava la sosta, ed in questo modo Grist, che rifornirà al giro successivo rispetto al grosso del gruppo, si ritrovava dietro Tommy Foster, che aveva avuto la meglio nel gioco delle soste su Matt Bell, che nel frattempo si era fatto lago sino ad arrivare alle spalle del leader.

La penalità finale comminata al Team Virage per aver accorciato il timing del secondo pitstop obbligatorio permette alle due vetture residue di United Autosports (la #32 di Daniel Schneider aveva già lasciato da tempo la compagnia) di chiudere il podio

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Nelle GT3 il forcing finale dei piloti pro del Cavallino, Paolo Ruberti e Matteo Cressoni non permetteva comunque un riavvicinamento nei confronti della Porsche di Julien Andlauer, il quale chiudeva con 11” di distacco.

In giornata si sono disputate anche le due gare della Ligier European Series, il monomarca Ligier che dallo scorso anno accompagna il weekend dell’ELMS. Quest’anno c’è un motivo in più per seguire questa serie, perché ai nastri di partenza c’è Alessandro Cicognani, l’ultimo pilota italiano a laurearsi campione in una serie prototipi, nella Formula Le Mans del 2010, in azione con la Ligier JS P4 dell’HP Racing Team by Monza Garage insieme a Jacopo Faccioni.

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Il format prevede che il driver romagnolo, categorizzato silver per questo season opener in attesa di ulteriori verifiche, debba scontare 10” extra al pit stop obbligatorio, e questo non ha aiutato in gara 1, dove la vettura tricolore, che al via con Faccioni aveva sopravanzato la vettura in pole di Steve Zacchia (un altro protagonista della FLM) ed Antoine Lepesqueux, ha dovuto subire anche una ulteriore penalità per avere effettuato un pit-stop più veloce del dovuto, risultando P3 al traguardo dietro gli altri due prototipi del Les Deux Arbres.

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In gara 2 invece Cicognani, partito dalla pole position conquistata ieri, ha mantenuto il comando fino al minuto 33’ passando il testimone all’ex campione italiano prototipi, il quale è stato aiutato prima da una penalità comminata ai vincitori di gara 1 per pit-stop non conforme, e poi da un erroraccio del patron Ligier, Jacques Nicolet, che ha spianato la strada alla prima vittoria della compagine brianzola.

Domani sarà la volta della prima di stagione dell’ELMS. Le altre due serie torneranno invece in pista fra meno di un mese, al Red Bull Ring, il 14-15 maggio.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della Le Mans Cup

Foto: Piero Lonardo

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LMC – Ai test di Barcelona si ricomincia da Wayne Boyd e United Autosports

Guardando la lista dei tempi delle sessioni odierne della giornata dedicata ai test collettivi della Michelin Le Mans Cup sembra non siano passati sei mesi dal season finale 2020 di Portimao.

In cima alla graduatoria infatti c’è Wayne Boyd, campione in carica delle LM P3 nell’ELMS, con la Ligier #23 di United Autosports, che quest’anno farà squadra ancora con John Schauerman, alla ricerca di un titolo fin qui sempre appannaggio del DKR Engineering. Di Boyd i migliori tempi di entrambe le sessioni con un best nelle ultimissime fasi del turno del mattino di 1.40.516.

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La squadra battente bandiera lussemburghese dal canto suo, come già riportato su queste pagine, ha cambiato radicalmente, affidandosi all’accoppiata all’USA formata da Jon Brownson e Dario Cangialosi, e non è andata oltre le posizioni di fondo schieramento. Va detto però che il tempo macchina è stato occupato quasi totalmente dal gentleman, che è stato anche protagonista di una delle interruzioni della giornata (cinque se abbiamo contato bene).

A dividersi il podio virtuale quindi CD Sport, Team Virage e Cool Racing, grazie alle prestazioni di Adam Eteki, Garett Grist, con le punte di diamante del team svizzero Matt Bell e Josh Skelton coadiuvate per l’occasione dall’esperto Mathias Beche.

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Delle tante novità in tema di team abbiamo già parlato, ma è buona l’occasione per presentare le novità più appariscenti quali l’islandese Team Thor (meritano anche solo per il nome) e la Adess dell’R-Breizh Compétition.

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Risultati in pista non proprio eclatanti per la vettura del terzo fabbricante delle LM P3 mentre gli islandesi non hanno presto parte alla sessione pomeridiana insieme alla Ligier IDEC di Patrice Lafargue e Dimitri Enjalbert, assente dalla pista per tutta la giornata.

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In attesa invece dell’estensione della formula GT3 a tutto il parco partenti ACO, è stata la Porsche vicecampione del Pzoberer Zürichsee by TFT a dominare la categoria. Dello young factory driver Julien Andlauer le migliori prestazioni di sessione col best di 1.45.284 al mattino.

Novità in casa Iron Lynx, campione in carica della categoria, che ha esteso il test delle sue due Ferrari anche a Logan Sargeant e a Sarah Bovy; forse sarà la pilotessa belga a sostituire Manuela Göstner nella serie dopo il recente nuovo “reshuffle” degli equipaggi susseguente alla sostituzione di Esmee Hawkey nella line-up ELMS, ma si saprò sicuramente di più su questo aspetto nelle prossime ore.

Domani giorno di stop per tutto il circus europeo. La Le Mans Cup tornerà in azione venerdì 16 aprile alle 11.10.

Piero Lonardo

I risultati della Morning session

I risultati della Afternoon session

Foto: Piero Lonardo