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WEC – TF Sport spiazza la concorrenza e si allea con Corvette. Heart of Racing assente a Monza

La notizia bomba aleggiava già ieri nel paddock della 24H di Spa dopo il teaser social pubblicato dal team: TF Sport dopo sette anni si sgancia da Aston Martin e passa a Corvette per la stagione 2024 del WEC.

Il team di Tom Ferrier schiererà due nuove Z06 GT3.R nella nuova classe LM GT3 e si propone come primo avversario del team Proton, che dal canto suo farà debuttare le altrettanto nuove Ford Mustang GT3.

Interessante che i primi due annunci riguardanti la nuova categoria riguardino le due maggiori realtà d’oltreoceano, anche se Proton ha già reso noto che intende comunque continuare il rapporto anche con Porsche, indipendentemente dallo schierare la nuova 963 hypercar che debutterà la settimana prossima a Monza.

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Qui la livrea che verrà portata in gara da Gianmaria Bruni, che finalmente potrà competere per la vittoria assoluta, Neel Jani ed Harry Tincknell sul circuito brianzolo prima di essere spedita negli States per completare la stagione nel WeatherTech SportsCar Championship, in attesa della consegna del secondo esemplare.

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A Monza, dove va detto si attende, almeno stando alla prevendita dei biglietti, un notevole afflusso di pubblico, non ci sarà invece l’Aston Martin dello Heart of Racing, che ha preferito dare priorità al programma IMSA del concomitante appuntamento di Mosport.

Piero Lonardo

Foto: TF Sport, Proton Competition, Piero Lonardo

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USCC – La situazione dopo il Glen. Porsche sporgerà reclamo

Ancora una volta la 6 Ore del Glen ha regalato un post-gara controverso. Dopo le penalità riferite al tempo minimo di guida dell’edizione 2022, chiusa anticipatamente causa meteo, che sono costate la vittoria in GTD Pro ed in GTD alla BMW RLL ed alla Mercedes del Winward rispettivamente, stavolta è stata messa in discussione addirittura la vittoria assoluta, tolta a Porsche a favore, toh, di BMW.

I vertici di Porsche Penske Motorsport hanno annunciato, mediante comunicato stampa, di voler sporgere reclamo contro la penalità inflitta per il consumo eccessivo del “pattino” anteriore, che sarebbe di appena oltre 1 mm, mentre quello posteriore risulterebbe nella norma.

Ciò premesso, l’IMSA ha frattanto diffuso la classifica provvisoria del campionato, che vede l’equipaggio di Action Express ora al comando con 1602 punti contro i 1538 dei vincitori di domenica di BMW, mentre Nick Tandy e Mathieu Jaminet, al vertice prima della prova newyorchese, al terzo posto con 1527.

Ovviamente il risultato modificato ha ripercussioni anche sulla graduatoria dei costruttori, che vede Cadillac in vantaggio su BMW, Porsche ed Acura, distanziate nell’ordine di 83, 112 e 123 lunghezze.

Anche nella classifica della Michelin Endurance Cup emerge l’equipaggio della Cadillac #31 con 33 punti contro i 26 del WTR w/Andretti ed i 25 di Renger van der Zande e Sebastien Bourdais. Cadillac conduce anche tra i costruttori, in attesa del finale di stagione della Petit Le Mans, con 40 punti contri i 35 di Acura, i 26 di Porsche ed i 25 di BMW.

Tra le LM P2, Ben Hanley e George Kurtz traggono vantaggio dalla vittoria al Glen e si innalzano al comando della graduatoria di categoria con 973 punti contro i 970 dei precedenti leader del TDS, Steven Thomas e Mikkel Jensen, ed i 967 di Paul-Loup Chatin e Ben Keating.

Procede invece l’ennesima marcia trionfale del Riley Motorsports, due vittorie in altrettanti appuntamenti validi per il titolo di categoria a quota 730 contro i 606 di Anthony Mantella, Nico Varrone e Wayne Boyd dell’AWA. Il season opener di Daytona, dove ha trionfato la Duqueine #17, era valida solo per l’Endurance Cup.

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La seconda vittoria in cinque gare da parte di Jack Hawksworth e Ben Barnicoat ha issato ancora più in alto la Lexus del Vasser Sullivan in GTD Pro, che vanta ben 113 punti di vantaggio sulla Mercedes del WeatherTech Racing, che conduce invece nella MEC.

Non basta invece all’equipaggio iscritto dal Vasser Sullivan in GTD la prima vittoria stagionale per scalzare l’equipaggio del Paul Miller Racing composto da Bryan Sellers e Madison Snow, che mantiene il comando dopo la seconda piazza del Glen con 104 punti di vantaggio. Scende in P3 l’Aston Martin dello Heart of Racing, a -145 in attesa del giro di boa stagionale al Canadian Tire Motorsport Park, più semplicemente Mosport, fra due settimane.

Piero Lonardo

Foto: Porsche, Vasser Sullivan

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USCC – Squalificata la Porsche #6, la vittoria al Glen passa a BMW

BMW si ascrive al novero dei vincitori di questa nuova era del motorsport. La Porsche di Mathieu Jaminet e Nick Tandy, prima a transitare sul traguardo alla 6 Ore del Glen, nella nottata italiana è stata squalificata a seguito delle verifiche post-gara.

Complice un pattino (skid block) sotto il limite consentito, la 963 #6 è stata classificata in fondo al gruppo delle GTP e la vittoria è stata assegnata alla BMW #25 di Nick Yelloly e Connor de Philippi.

La Cadillac #31 di Action Express sale quindi al secondo posto ed il podio viene completato dall’Acura dell’MSR.

Questa decisione cambia il volto della classifica generale, che prima di questa gara vedeva proprio l’equipaggio della Porsche #6 al comando delle GTP. Si attende comunque la classifica ufficiale IMSA.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo rivisto della 6 Ore del Glen

Start

USCC – Porsche si rifà di Le Mans e trionfa al Glen. Serra/Rigon eroici, P2 in GTD Pro

Mathieu Jaminet e la Porsche negano il primo successo alla BMW alla 6 Ore del Glen, superando Connor de Philippi nei minuti finali di una gara combattuta senza esclusione di colpi.

Le due M Hybrid V8 si erano presentate al meglio già in prima mattinata, dominando il warm-up, ma un errore a gomme fredde in partenza da parte di Augusto Farfus ha immediatamente dimezzato la potenza di fuoco della casa dell’elica.

Era Nick Tandy, sfruttando la pole position assegnata d’ufficio ieri causa pioggia, a prendere il comando sulle Cadillac di Pipo Derani e Sebastien Bourdais. Tra le GT, erano le Lamborghini di Loris Spinelli e Jordan Pepper a prendere il comando di GTD e GTD Pro sulla Ferrari schierata da Risi Competizione del poleman Daniel Serra.

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Il regime di corsa libera dura però pochissimo, a causa di un contatto multiplo tra LM P2 innescato da Salih Yoluc, sub al Tower Motorsports, che tampona Ben Keating in T11. A farne le spese Steven Thomas, che non può evitare le altre due Oreca e finisce rovinosamente sulle barriere.

Davanti è cambio della guardia con Matt Campbell e l’altra Porsche ad ereditare la testa della gara, evitando la sosta ai box. Durante la sosta collettiva delle GT, si sfiora il dramma per l’Aston Martin di Alex Riberas che fa volare una gomma della Corvette, che rimbalza fortunatamente senza conseguenze.

Frattanto iniziano a fioccare le penalità e soprattutto le soste obbligatorie per pressione dei pneumatici non conforme. Dopo quanto accaduto a Daytona, la direzione gara ha deciso per le maniere forti e ne rimangono coinvolte ben 11 vetture nel corso delle 6 ore.

Dopo un’ora la gara perde un’altro dei protagonisti per il successo finale, a causa di un errore piuttosto insolito da parte di Sebastien Bourdais in fase di doppiaggio, la Cadillac dorata si gira e sbatte in T10, coinvolgendo anche la BMW superstite, che è costretta a cambiare il muso.

Le neutralizzazioni portano al vertice delle LM P2 la vettura di AF Corse di Luis Perez Companc, che però deve cedere la leadership della categoria alla seconda sosta, che vede entrare in scena Lilou Wadoux, al debutto in gara nella serie americana. Purtroppo la pilotessa francese deve scontare subito una penalità per speeding ed esce dai giochi di vertice; frattanto Jack Hawksworth e Frankie Montecalvo iniziano a mettere il sigillo tra le GT con le loro Lexus. Daniel Serra, penalizzato da una foratura, è costretto a ricominciare l’inseguimento al vertice dal fondo.

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Cambio della guardia al comando allo scadere delle due ore di gara fra le due Porsche, con Mathieu Jaminet che passa con decisione un Felipe Nasr poco propenso a lasciare strada. La vettura dell’ex-campione IMSA sarà costretta poco più tardi ai box per una sosta eterna causata dall’ennesimo guasto al sistema ibrido, tallone d’achille di questa 963 anche a Le Mans.

Nelle altre categorie si mettono in evidenza le giovani promessa Nolan Siegel con l’Oreca LM P2 del Crodwstrike by APR e Nico Varrone con la Duqueine LM P3 dell’AWA ed infine Michelle Gatting, che prende temporaneamente il comando delle GTD per le Iron Dames prima di essere sanzionata anch’essa per pressione non conforme dei pneumatici della sua Lamborghini.

Altro colpo di scena dopo 2h30 di gara, con Filipe Albuquerque, secondo alle spalle di “Jam-Jam” che perde inspiegabilmente la posteriore sinistra, cambiata diversi minuti prima. Problemi di gomme anche per l’Acura del MSR, che perde temporaneamente la top three.

La bella gara delle Lamborghini termina a causa del tamponamento da parte della Ligier LM P3 del Performance Tech, che “fa fuori” gli incolpevoli Andrea Caldarelli e Rob Ferriol, scatenando la quarta Full Course Yellow della gara. Nella corsa alla pitlane è Jack Aitken con la Cadillac dell’Action Express che ha la meglio su Colin Braun, ripresosi al meglio con l’Acura dell’MSR, mentre Tandy esce solo in terza posizione davanti alla BMW #25, che al restart lo passa, manovra che effettua anche Christian Rasmussen, nuovo leader LM P2 su Ben Hanley, subentrato a Siegel.

Segue un lungo periodo di corsa libera dove le quattro vetture di testa, uniche a pieni giri, cercano di organizzare al meglio le proprie strategie, dosando doppi stint e gomme fresche. Tandy arriva alle spalle della BMW di Connor de Philippi, da tempo la più veloce in pista, che con poco più di un’ora sul cronometro scopre le proprie carte e con un provvido undercut passa al comando.

Risib

Anche le GT si avviano all’ultimo pit, e Hawksworth deve cedere la leadership delle GTD Pro alla Corvette di Antonio Garcia, che non vince nella serie statunitense da oltre un anno, Sebring 2022, a causa di una penalità per speeding. Nel frattempo è riemersa anche la Ferrari Risi, nuovamente terza dopo un mega stint di Davide Rigon. Nelle LM P3 è invece scaduto il bluff dell’AWA, e sono le Ligier di Felipe Fraga e Garrett Grist a contendersi la leadership.

L’ultima ora vede la battaglia a distanza sempre più ravvicinata fra la BMW superstite e la Porsche #6, mentre in casa MSR sbagliano, sperando forse in una FCY che tarderà ad arrivare, non sostituendo le gomme dell’Acura #60, mentre Pipo Derani e la Cadillac semplicemente non ce la fanno nei confronti dei due battistrada.

Il sorpasso che vale la vittoria a 5’ dalla bandiera a scacchi, grazie ad una manovra perfetta in fase di doppiaggio di Jaminet, che porta a casa il secondo successo stagionale per Porsche. In parallelo si svolge anche la lotta per il primato in GTD Pro, con Hawksworth che riesce ad avere la meglio sulla Corvette e si trascina dietro la 296 GT3 di Daniel Serra, che nonostante vari tentativi gli terminerà alle spalle.

Crowdstrike

Pochi secondi dopo Bill Auberlen è vittima di un crash violentissimo con tanto di decollo in T11 e la gara viene fatta terminare in regime di neutralizzazione. Il successo tra le LM P2 va al Crowdstrike by APR, protagonista anche oggi, due settimane dopo il trionfo di Le Mans in Pro/Am, mentre in LM P3 il Riley Motorsports replica il successo di Sebring. Dietro alla Lexus #12, si è fatta largo la BMW del Paul Miller Racing, capace di rimontare due giri nel corso della gara, superando nel finale la Porsche del Wright Motorsports.

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Aldilà del bel podio di Risi Competizione, da segnalare anche la quarta piazza in GTD della Ferrari di Triarsi Competizione, catapultata in avanti dal forcing finale di Alessio Rovera, mentre le altre 2896 GT3 di Cetilar Racing ed AF Corse sono costrette purtroppo ad abbandonare la gara anzitempo per problemi tecnici.

Prossimo appuntamento col WeatherTech SportsCar Championship fra due settimane a Mosport, assenti dallo schieramento le sole LM P2.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Motorsport, Porsche Motorsport, Ferrari Races, APR

L’ordine di arrivo

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USCC – Qualifiche GTP cancellate dalla pioggia: è pole position Porsche. Ferrari-Risi davanti in GTD Pro

La pioggia, dopo l’acquazzone di ieri pomeriggio, ha continuato a farla da padrona a Watkins Glen ed ha impedito lo svolgimento regolare delle qualifiche dei prototipi. La direzione gara ha deciso quindi di assegnare la griglia di partenza mediante la classifica di campionato per GTP, LM P2 ed LM P3.

In pole position quindi la Porsche Penske #6 di Mathieu Jaminet e Nick Tandy affiancata dalla Cadillac dell’Action Express di Alexander Sims, Pipo Derani e Jack Aitken. Seconda fila per l’Acura del WTR w/Andretti affiancata dalla Cadillac #3 e terza fila per l’equipaggio della BMW #25 e la Porsche #5.

Solo quarta fila in griglia, dopo il declassamento di Daytona, per l’Acura del MSR, che anche nella seconda sessione di libere ha dominato la lista dei tempi con Colin Braun.

Stessa sorte anche per LM P2 ed LM P3. La pioggia ha sorpreso il parco partenti all’inizio del turno loro dedicato e si sono subito verificate rovinose uscite di strada che hanno propiziato la quasi immediata interruzione. Eclatante la melèe in curva 7, dove Ari Balogh con la Ligier LM P3 dell’AWA viene presto raggiunto fuori pista dall’Oreca LM P2 di Ben Keating e dalla Duqueine del JR III Racing di Anthony Mantella.

Keating potrà partire dalla prima fila delle LM P2 al fianco dei leader del TDS e davanti al Tower Motorsports. In LM P3, pole assegnata al Riley Motorsports.

Forte

Si sono invece svolte regolarmente in precedenza le qualifiche delle GT, e a svettare sono stati i colori italiani con Loris Spinelli, al top in GTD con la Lamborghini del Forte Racing ed il tempo di 1.44.430 davanti alla Ferrari 296 GT3 di Risi Competizione con Daniel Serra, leader in GTD Pro ed unico altro pilota a scendere sotto l’1’45” con 1.44.829.

Risi

A seguire Jordan Pepper con l’altra Huracàn di Iron Lynx (GTD Pro) e le Lexus del Vasser Sullivan di Aaron Telitz (GTD) e Jack Hawksworth (GTD Pro), i quali avevano dominato la lista dei tempi al mattino, a loro volta a precedere le Iron Dames e la BMW del Paul Miller Racing.

Lo start della 6 Ore del Glen domani alle 10.40 AM ET, pari alle 16.40 italiane, preceduta da un breve warm-up alle 8.00 AM ET. Gara fruibile come sempre for free dal sito IMSA https://www.imsa.com/tv/

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Michelin Racing USA, Ferrari Races

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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USCC – Braun e l’Acura MSR i più veloci al Glen prima della pioggia. Corvette prosegue in GTD Pro

L’Acura del Meyer Shank Racing si presenta al meglio alla 6 Ore del Glen, segnando la migliore prestazione nelle libere-1, svoltesi nel pomeriggio statunitense di ieri. Colin Braun ha ottenuto il best lap con 1.33.563, superando di gran lunga la schiera degli altri competitor, capeggiati dalle due Porsche Penske di Felipe Nasr e Nick Tandy, distanziate di oltre 1”2.

Va detto che questi tempi sono stati ottenuti nel primo terzo dei 90’ di sessione previsti, su pista asciutta, prima che un violento acquazzone tormentasse la pista newyorchese.

Uniche vittime della pioggia, che da previsioni dovrebbe presentarsi copiosa anche in gara, John Falb, sostituto last-minute per Francois Heriau sull’Oreca #35 al TDS, sulle barriere di curva 6, e Luke Berkeley, in testacoda sulla Lamborghini dell’NTE nel finale di sessione.

Tornando ai risultati della pista, dietro le due Porsche Penske si piazzano le due Cadillac e le BMW, mentre le due altre GTP iscritte, l’Acura del WTR w/Andretti, vincitrice 2022, e la Porsche privata del JDC-Miller chiudono nel gruppo delle LM P2, capeggiate queste ultime da Mikkel Jensen con la vettura leader in classifica generale #11 del TDS. Garett Grist è stato invece il più veloce tra le LM P3 con la Ligier del JR III Racing con 1.41.139.

Ferrari sugli scudi in GTD Pro, con Daniel Serra al top con 1.46.552 e la 296 GT3 di Risi Competizione, anche se la più veloce fra le GT3 è stata la BMW capolista del Paul Miller Racing iscritta in GTD di Bryan Sellers davanti alla Porsche del Kellymoss w/Riley di Jaxon Evans.

In evidenza anche l’altra M4 GT3 di Turner Motorsport, seconda in GTD Pro con l’eterno Bill Auberlen, e le Aston Martin di Magnus Racing (GTD) ed Heart of Racing (GTD Pro) con Andy Lally e Ross Gunn. Bene anche le altre due Ferrari iscritte da Cetilar Racing e Triarsi Competizione, rispettivamente in P5 e P9 tra le GTD.

Corvette Racing Daytona 24 2023

Dal paddock della terza prova della Michelin Endurance Cup inoltre la conferma che Corvette proseguirà il proprio cammino in GTD Pro il prossimo anno affidandosi ancora una volta alla Pratt Miller con due esemplari. I piloti di questo effort, che non preclude l’utilizzo delle nuove Z06 GT3.R da parte di altre realtà private, verranno comunicati in seguito.

Il programma del sabato al Glen prevede le libere-2 e le qualifiche, rispettivamente alle 8.00 AM ET e 1.20 PM ET pari alle 19.20 nostrane. Queste ultime visibili gratuitamente sul sito IMSA https://www.imsa.com/tv/

Piero Lonardo

Foto: MSR, Corvette

I risultati delle Libere 1

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USCC – Ben 57 vetture alla 6 Ore del Glen col debutto della Wadoux

Il primo appuntamento dell’endurance dopo Le Mans è da tempo la 6 Ore del Glen, che vede la ripresa del WeatherTech SportsCar Championship, i cui protagonisti come noto si sono ben comportati sul tracciato della Sarthe, sfiorando il podio assoluto con la Cadillac #3 di Sebastien Bourdais e Renger van der Zande.

Sono ben 57 le vetture iscritte, la griglia più corposa dopo Daytona. 9 le GTP, in attesa della Porsche Proton, che dovrebbe debuttare a Road America, ma solo due vetture hanno optato per un equipaggio a tre, vale a dire la Cadillac dell’Action Express e l’Acura del WTR w/Andretti, che riportano in pista Louis Deletraz e Jack Aitken.

Qualche variazione anche al BoP, dove tutti e quattro i modelli hanno ricevuto incrementi di peso, dai 4 kg delle Acura, che rimane la vettura più pesante con 1.053 kg a vuoto, ai 5 delle Porsche fino ai 7 kg extra di BMW e Cadillac. Leggere modifiche anche in termini di potenza massima e di energia massima per stint per Porsche, BMW e Caddy, con le Acura che mantengono il maximum output con 520 kW ed il valore massimo per stint con 917 MJ.

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Nove anche le LM P2, con la novità AF Corse, che ritorna dopo Daytona con un equipaggio inedito formato da Luis Perez Companc, Nicklas Nielsen e Lilou Wadoux. Quest’ultima, reduce da una sfortunata Le Mans, debutta così nella massima serie endurance americana.

Anche se viene ancora listato John Farano, reduce dal crash di Laguna Seca, nell’equipaggio del Tower Motorsports, l’unico sedile ancora TBD della categoria appartiene per ora al TDS, che nei primi due round della Michelin Endurance Cup ha schierato l’infortunato Francois Heriau sull’Oreca #35.

UPDATE: Sarà Salih Yoluc a sostituire Farano al Glen, mentre il team owner/driver prosegue il processo di guarigione.

Per la terza apparizione stagionale delle LM P3 si contano ben 10 entry con un unico sedile da assegnare in Performance Tech, ma l’altra grande sorpresa di questa entry list é tra le GTD Pro, con una seconda Ferrari 296 GT3 schierata a fianco di quella di Risi Competizione per Davide Rigon e Daniel Serra, per Miguel Molina, Ulysse De Pauw e Simon Mann. L’addizione porta il totale delle vetture iscritte a 9 unità, che comprendono anche gli effort dedicati alle gare lunghe di Iron Lynx e Turner Motorsport, mentre MDK ha da tempo comunicato l’intenzione di non proseguire.

Tra le ben 20 GTD infine, da segnalare il ritorno delle altre 296 GT3 di Triarsi Competizione e Cetilar Racing, così come della Lamborghini in rosa delle Iron Dames. Gli unici TBD riguardano la Lamborghini dell’NTE e l’Acura NSX del Racers Edge w/WTR.

Modifiche anche al BoP delle GT, con ben 30 kg abbuonati alle Ferrari, 20 kg a Lamborghini, Mercedes e McLaren e 5 alla Corvette. La AMG GT3 rimane comunque la vettura più pesante con 1.370 kg contro i 1.350 di Ferrari e Corvette; quest’ultima guadagna leggermente nell’alimentazione (+0,3 mm di restrittore d’aria) così come le Lexus (+1 mm X2), che guadagnano anche 3 litri extra di carburante, mentre le Acura ne perdono altrettanti.

In classifica generale ricordiamo che tra le GTP sono gli alfieri Porsche Nick Tandy e Mathieu Jaminet a condurre sui vincitori di Sebring dell’Action Express. Primati parziali nelle altre categorie prototipi per l’accoppiata del TDS Racing #11, Steven Thomas e Mikkel Jensen, tra le LM P2, classe che nel prossimo anno vedrà protagonista anche il Riley Motorsports di Felipe Fraga e Gar Robinson, attuali leader delle LM P3. In GTD Pro l’equipaggio della Lexus del Vasser Sullivan composto da Ben Barnicoat e Jack Hawksworth procede a vele spiegate con una vittoria e tre podi, mentre tra le GTD conduce il Paul Miller Racing, forte delle due vittorie ottenute da Bryan Sellers e Madison Snow a Sebring e Long Beach.

L’appuntamento in pista al Glen è per venerdì 23 giugno alle 4.30 PM ET per le prime libere. Qualifiche sabato 24 a partire dalle 1.20 PM ET pari alle 19.20 nostrane e start della gara alle 10.40 AM ET, vale a dire le 16.40 italiane, di domenica 25. Qualifiche e gara come sempre fruibili gratuitamente dall’Italia sul sito IMSA https://www.imsa.com/tv/

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Piero Lonardo

L’entry list della 6 Ore del Glen

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USCC/WEC – Proton: Porsche hypercar da Monza e Road America e GT3 con la Ford Mustang nel 2024

Proton Competition sotto i riflettori nella settimana di Le Mans. La prima Porsche 963 hypercar acquisita dal team verrà messa in pista nel WEC a partire dalla 6 Ore di Monza, ed avrà come piloti, oltre a Gianmaria Bruni ed Harry Tincknell, l’ex-vincitore di Le Mans, Neel Jani.

La stessa vettura è poi attesa nei tre round finali del WeatherTech SportsCar Championship a partire da Road America il 6 agosto, per proseguire con Indianapolis il 17 settembre e la Petit Le Mans il 14 ottobre, presumibilmente con il medesimo equipaggio.

Se la seconda 963 ordinata da Christian Ried sarà pronta in tempo utile, parteciperà a propria volta alle due restanti gare del WEC al Fuji ed in Bahrain.

Ma questa non è l’unica novità per il team tedesco, che dalla prossima stagione è atteso tra le GT con Ford. Di oggi l’annuncio durante l’unveiling a Le Mans della nuova Mustang GT3, esposta al pubblico nel Village con una livrea particolare disegnata da Troy Lee, alla presenza dei massimi esponenti di Ford e Multimatic (che gestirà invece il programma IMSA), a partire dal CEO Ford Chris Farley, il quale ha definito in maniera virtuale le prerogative di questo programma, fino a Mark Rushbrook, Direttore Globale di Ford Performance (FP), nuovo brand che contraddistinguerà le creazioni sportive della casa dell’Ovale.

La Mustang GT3, realizzata sulla base della nuova Mustang Dark Horse, sarà dotata di un motore V8 di 5,4 litri preparato da M-Sport, longa manus Ford nei rally.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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USCC/WEC – Il WTR raddoppia nel 2024. Arriva anche Hyundai ?

Dal paddock di Laguna Seca, che nel weekend è stato teatro dell’appassionante quarto appuntamento del WeatherTech SportsCar Championship, è affiorata una news di rilievo in tema hypercar: il WTR with Andretti raddoppierà il proprio effort nel 2024 schierando una seconda Acura ARX-06 col supporto di Honda Racing Development.

Non sappiamo se ciò comporterà il contemporaneo abbandono da parte dell’MSR ovvero un cambio di scenario (ricordiamo che in ballo c’è anche la partecipazione al WEC e a Le Mans); ad ogni modo l’occasione è stata utile per confermare sin d’ora i due piloti titolari, Filipe Albuquerque e Ricky Taylor, sulla Acura #10, mentre gli ulteriori piloti verranno resi noti più avanti nel tempo.

Sempre nel weekend, Autohebdo ha reso noto che un altro costruttore si potrebbe invece unire ai ranghi delle GTP/LMH. Si tratta di Hyundai, il cui neo appuntato capo delle attività sportive, Cyril Abiteboul, starebbe preparando l’ingresso a medio termine del costruttore coreano nei ranghi delle hypercar.

L’ex boss Renault F1 avrebbe al riguardo già provveduto ad ingaggiare l’ex direttore tecnico della Williams F1 e del programma Volkswagen WRC, François-Xavier Demaison.

Hyundai era già stata associata in precedenza ad un programma, poi mai concretizzato, nell’endurance, ma il recente cambio di management – e magari la volontà di diversificare l’offerta sportiva oltre il WRC – potrebbe essere l’occasione giusta per diversificare le proprie attività sportive.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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USCC – Bourdais-Van der Zande risorgono a Laguna Seca

Non sono passate che due settimane dal terribile schianto di Spa-Francorchamps nel terzo atto del WEC, ma Renger van der Zande e  Sebastien Bourdais, reduci anche dalle gare sfortunate di Sebring e Long Beach, risorgono nel migliore dei modi trionfando a Laguna Seca.

Il weekend non era iniziato nel migliore dei modi per l’equipaggio della Cadillac #01, col botto del francese nelle libere-1, ma ancora una volta il perfetto lavoro di squadra del Team Ganassi ha contribuito a costruire una vittoria frutto della concretezza.

Quella concretezza che in un modo o nell’altro è mancata agli avversari, in primis alle due Porsche, che sembravano dovessero dominare in lungo e in largo dopo la doppietta nelle qualifiche. Invece, Matt Campbell e Felipe Nasr ne hanno combinate di ogni, dall’esagerare allo start da parte dell’australiano, compromettendo anche la gara dei compagni di squadra, poi scaraventando l’incolpevole Jarett Andretti all’entrata della pitlane, ed infine con l’uscita di strada del due volte campione che ha chiuso i giochi per l’equipaggio della 963 #7.

Nick Tandy e Mathieu Jaminet dal canto loro, si sono fatti largo nello schieramento delle GTP fino a giungere alle spalle dei vincitori e mantenere cosí, dopo il successo di Long Beach, la leadership in classifica generale. A dire il vero inizialmente sembrava fosse l’Acura dell’MSR a dominare la scena, ma un Tom Blomqvist in crisi di assetto non è riuscito a dominare l’assalto delle V-LMDh, cedendo clamorosamente nel finale. Poco consistente anche Alexander Sims, il quale è sostanzialmente il motivo per il quale sul gradino alto del podio non c’è la #31 biancorossa, dopo una prima parte di gara spettacolare da parte di Pipo Derani, a lungo al comando.

La Cadillac trionfatrice a sorpresa di Sebring comunque riesce a chiudere al terzo posto, davanti all’altra Acura del WTR with Andretti, quest’oggi impalpabile. Segnali di ripresa invece da parte delle BMW graziate dal BoP, che aldilà del risultato finale, hanno finalmente dimostrato di poter far parte del lotto dei migliori, che ora prevede anche la nuova Porsche del JDC-Miller, soprattutto grazie al veteranissimo Mike Rockenfeller.

Bella anche la battaglia senza esclusione di colpi tra le LM P2, anche se forse la direzione gara ha concesso un po’ troppo ad alcuni piloti. Fatto sta che nelle fasi salienti, il duello fra le Oreca di Crowdstrike by APR di Ben Hanley e PR1 Mathiasen di Paul-Loup Chatin si è concluso a favore di una terza vettura, quella del TDS di Steven Thomas e Mikkel Jensen, con il bi-titolato ELMS ad avere ragione dei campioni in carica della categoria nelle fasi finali della gara.

Da segnalare il brutto incidente occorso al leader provvisorio John Farano, trasportato in ospedale per valutazioni, mentre le penalità in corsia box hanno compromesso le gare delle entry del Rick Ware Racing e dell’altra entry del TDS. Fuori dai primi a causa di un contatto durante le concitate fasi finali anche Ryan Dalziel e la vettura dell’ERA Motorsport.

Chi si immaginava infine un dominio Porsche anche nelle due classi GT – ricordiamo che erano assenti le LM P3 – ha parzialmente sbagliato il pronostico, ma non certo per l’inconsistenza delle nuove 992.

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Klaus Bachler ha rovinato la gara dello Pfaff Motorsports tra le GTD Pro con un errore in corsia box, ma a riprova dello strapotere delle GT di Stoccarda, Patrick Pilet è stato in grado di rimontare sino al gradino basso del podio, che vede invece al top, dopo una penalità assurda per aver mal compreso un segnale di pass-by da parte dell’Aston Martin dello Heart of Racing e della Corvette, la Mercedes del WeatherTech Racing di Dani Juncadella e Jules Gounon, i quali aggiungono un secondo successo al season opener, davanti alla Lexus di Ben Barnicoat e Jack Hawksorth; questi ultimi, col quarto podio in altrettante gare, riescono a mantenere la leadership in classifica.

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Tra le GTD invece, la corsa è stata dominata dal Kellymoss with Riley, con Kay van Berlo ad emergere nella seconda parte di gara sull’Aston Martin del Magnus Racing protagonista di uno stint finale di ben 1h25’.

Tra le due Porsche del team Wisconsin, con la #91 ed Alec Udell in evidenza nella prima parte di gara dalla pole, la BMW del Turner Motorsport dell’eterno Bill Auberlen e di Chandler Hull. Solo P10 per i leader del Paul Miller Racing, che dato il largo margine sugli inseguitori, mantengono comunque il comando della categoria.

Ora il WeatherTech SportsCar Championship osserverà un lungo break fino alla 6 ore del Glen in programma il 25 giugno; nel mezzo, la Le Mans del centenario che vedrà impegnati una buona parte dei protagonisti della serie, specie tra le LMH, con la presenza di due Cadillac ed una Porsche extra al già robusto parco partenti WEC.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA, Porsche Motorsport

L’ordine di arrivo