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WEC – La Peugeot 9X8 in “carne ed ossa”

Prima dell’inizio dell’azione mondiale in pista a Monza per le prime libere della 6 Ore, la mattinata è stata occupata da alcune attività promozionali, che hanno finalmente ripreso vita nonostante le limitazioni imposte dai protocolli anti-COVID, con la presentazione live della Peugeot 9X8, la nuova Hypercar del Leone, protagonista dell’anteprima social della scorsa settimana.

_PL54812Già ieri mattina erano state effettuate foto promozionali anche alla presenza del testimonial Stefano Accorsi, ma oggi, oltre a poter ammirare le linee avveniristiche della vettura (a dire il vero si trattava di un manichino senza unità propulsive), si è potuto anche ottenere dalla viva voce degli artefici del ritorno Peugeot qualche ulteriore informazione di prima mano.

Il debutto in pista della 9X8 dovrebbe avvenire intorno a dicembre di quest’anno e, qualora si rispetteranno le giuste tempistiche per l’omologazione, la vettura potrebbe debuttare nel corso del 2022, eventualmente anche alla prossima 24 Ore di Le Mans, ma – come ha ribadito il boss Jean-Marc Finot davanti al presidente dell’ACO, Pierre Fillon – solo se pronti.

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Ovviamente grande attenzione anche al particolare principe della 9X8, l’assenza dell’ala posteriore. Il progettista Olivier Jansonnie ha confermato che la strada che ha portato a questa soluzione, che ha fornito ottimi rilievi in simulazione, potrebbe essere rivista qualora la stessa non portasse ai frutti sperati.

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Importante anche il riferimento alla recente convergenza tra le Hypercar e le LMDh in funzione di un eventuale impiego nelle gare IMSA, che Finot ha confermato non essere nei piani immediati, anche se indiscrezioni il gruppo Stellantis, di cui fanno parte anche Chrysler e soprattutto Dodge, potrebbe decidere di utilizzare quest’ultimo marchio, che vanta una discreta e anche recente tradizione nelle corse di durata tra le GT.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

2019

USCC – Non solo Monza: 17 GT a Lime Rock

Un po’ in subordine rispetto alla doppia scorpacciata endurance monzese, questo weekend torna in scena il WeatherTech SportsCar Championship con l’appuntamento riservato alle GT di Lime Rock.

Il NorthEast Grand Prix, non effettuato lo scorso anno causa COVID, ospiterà 17 vetture, tra cui le 3 sole GTLM full-season: le due Corvette e la Porsche del WeatherTech Racing di Cooper MacNeil e Mathieu Jaminet. La 911 RSR-19, alla ricerca di un nuovo upset dopo Sebring, sarà ancora una volta avvantaggiata di ben 30 kg rispetto alle due C8.R (20 in meno sulla Porsche + 10 kg aggiunti alle Corvette), in aggiunta ai -10 kg assegnati dal BoP prima della 6 Ore del Glen.

Nessuna modifica invece al Balance of Performance delle GTD, che vedranno ancora una volta un parco macchine variegato composto da ben 8 marchi. A parte l’assenza di una qualsiasi Ferrari (contro le ben 10 presenti nell’autodromo brianzolo), si daranno battaglia Audi, Porsche, Mercedes, Lexus, Acura, Lamborghini, BMW ed Aston Martin.

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

Nessuna variazione nemmeno agli equipaggi full-season, con Bill Auberlen e Robby Foley del Turner Motorsport che si presentano all’appuntamento del Connecticut in testa alla classifica generale con 1296 punti contro i 1235 di Roman de Angelis e Ross Gunn. I portacolori dell’Aston Martin conducono invece ampiamente nella Sprint Cup, campionato nel campionato, con 1013 punti contro gli 871 dei recenti vincitori della Glen 240, Jack Hawksworth ed Aaron Telitz con la Lexus #14.

Le ostilità in pista a Lime Rock inizieranno venerdí 16 luglio alle 11.25 AM ET con le prime libere. Qualifiche alle 5.15 PM ET sempre di venerdí e gara, della durata standard di 2 ore e 40 minuti, sabato 3.10 PM ET, corrispondenti alle 21.10 italiane. Qualifiche e gara come sempre in streaming gratuito su IMSA.com.

Piero Lonardo

L’entry list di Lime Rock

Foto: IMSA

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WEC – Le ultime da Monza (e da Le Mans)

Il paddock di Monza si va animando con l’arrivo delle macchine e dei piloti per la 6 Ore che sancirà il ritorno dell’Autodromo Nazionale nella categoria top dell’endurance dal lontano 1992.

La novità più attesa consiste nella presenza della nuovissima Peugeot 9X8, la nuova Hypercar del Leone, che farà presenza nel paddock monzese insieme ai suoi piloti.

Tra gli equipaggi, aggiunte dell’ultimo momento per Nicky de Vries, Max Root e Sarah Bovy, che andranno a completare gli equipaggi di Racing Team Nederland, Project 1 ed Iron Lynx.

Il test & reserve driver Toyota prenderà il posto di Job van Uitert, trovato positivo al COVID nel corso della 4 Ore ELMS della scorsa settimana, mentre Root, già lo scorso anno a Le Mans con la Ferrari del JMW Motorsport, porterà finalmente al debutto la Porsche #46 incidentata nei test di Spa insieme ad Anders Buchardt e Dennis Olsen. La Bovy infine, reduce dalla bella prestazione di domenica sempre con le Iron Dames, affiancherà Rahel Frey e Michelle Gatting al posto di Manuela Gostner.

Altre novità, tutte curiosamente in salsa danese, anche per la 24 Ore di Le Mans, dove Nicki Thiim,  campione in carica GTE-Pro, completerà l’equipaggio ufficiale Aston Martin con Paul dalla Lana e Marcos Gomes.

HighClass20

In casa High Class Racing invece, Marco Sorensen e Ricky Taylor affiancheranno invece il titolare, Dennis Andersen. Ricordiamo che sulla seconda Oreca LM P2 si alterneranno Jan e Kevin Magnussen ed Anders Fjordbach.

L’azione in pista a Monza inizierà ufficialmente venerdí 16 luglio alle ore 15.30 con le prime libere. Qualifiche alle 18 di sabato e start alle 12.00 di domenica 18 luglio. Ricordiamo che sarà presente una piccola partecipazione di pubblico pagante, limitata alla tribuna centrale.

Piero Lonardo

L’entry list aggiornata della 6 ore di Monza WEC

Foto: Piero Lonardo, High Class Racing

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ELMS – A sorpresa, Panis Racing si afferma a Monza. DKR non fallisce tra le LM P3. Spirit of Race conduce l’armata Ferrari

Prima storica vittoria del Panis Racing alla 4 Ore di Monza, quarto round dell’European Le Mans Series. L’equipaggio composto da Julien Canal, Will Stevens e James Allen ha sfruttato al meglio le strategie derivanti dalle neutralizzazioni della prima parte di gara, mantenendo poi un cuscino sugli inseguitori per la restante durata.

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Al via era l’Aurus in pole del G-Drive, con alla guida Roman Rusinov, a mantenere il comando su Phil Hanson e Yifei Ye, mentre a centro gruppo una melèe fra i migliori equipaggi Pro/Am lasciava alla prima variante Henrik Hedman e Richard Bradley con le macchine di DragonSpeed e Algarve Pro Racing, ma si proseguiva.

Il momento determinante della gara dopo circa 40’, allorquando veniva chiamata in causa la safety car per consentire il recupero della Porsche di Christian Ried, fermo nella ghiaia di Lesmo. Mentre Hanson risuciva a rifornire in tempo, la macchina del WRT rimaneva a lungo ferma al’uscita della corsia box in attesa della vettura di servizio.

Peggio andava a Rusinov, che insieme ad altri rimaneva fuori senza rifornire, e, forse a causa di un problema agli indicatori del livello di carburante, si manteneva a distanza dalla safety car. Oltre a raggiungere la pitlane praticamente senza benzina, la direzione gara considererà il comportamento del pilota russo come un’infrazione, costringendo il team ad una sosta extra che estrometteva l’equipaggio dalle posizioni di vertice.

A seguire un’altra Full Course Yellow causata dalla Ligier LM P3 di Sebastian Page e davanti a tutti si ritrovava quindi James Allen su Jonathan Aberdein, che nel frattempo aveva dato il cambio ad Hanson, e a Sergio Campana con la vettura del BHK. Tra le LM P3,

Tra le LM P3, l’ex-centauro Mattia Pasini prendeva il comando con la Ligier di Inter-Europol, mentre tra le GTE, Ferrari padrone con Rino Mastronardi, Francois Perrodo e Dane Cameron.

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La gara da quel momento viveva del duello a distanza fra i piloti di United Autosports e l’Oreca #65, che alla fine riuscirà a mantenere 5” di vantaggio e ad aggiudicarsi una prima storica vittoria nella serie europea. Il terzo posto sotto la bandiera a scacchi va alla wild-card di Jota con Sean Gelael e Jazeman Jaafar, che vince il duello senza esclusioni di colpi nei confronti del WRT, cui vanno comunque punti pesanti in campionato che permettono di allungare sulla concorrenza, stante anche il misero 12mo posto finale dell’Aurus #26.

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Il team russo può però consolarsi col secondo successo fra i Pro/Am per l’altra vettura, condotta da John Falb, Rui Andrade e Roberto Merhi.

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Tra le LM P3 era invece Laurents Hörr a farsi largo nella seconda parte di gara, ed insieme al neoacquisto Mathieu de Barbuat, a conquistare la seconda vittoria di fila che permette al campione in carica della Le Mans Cup di accorciare le distanze nei confronti del Cool Racing, quarto al traguardo. A podio nuovamente la Ligier #2 di United Autosports e l’equipaggio di Inter-Europol col nostro Mattia Pasini.

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Tra le GTE, un super stint di Alessandro Pier Guidi ha innalzato al comando la Ferrari di Spirit of Race, e David Perel, incaricato dell’ultima frazione, ha contenuto il ritorno delle altre 488 di Iron Lynx ed AF Corse, con la #80 di Miguel Molina, Rino Mastronardi e Matteo Cressoni a precedere Francois Perrodo, Manu Collard ed Alessio Rovera. Alla fine le Ferrari conquisteranno i primi sei posti della categoria.

L’European Le Mans Series tornerà il 19 settembre a Spa-Francorchamps per la penultima gara stagionale; nel frattempo, diversi equipaggi saranno impegnati nella 24 Ore di Le Mans del 22 agosto. L’Autodromo Nazionale sarà invece teatro la settimana prossima del ritorno del WEC in terra italiana.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 4 ore di Monza

Foto: Piero Lonardo, Roberto Beretta

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LMC – United Autosports, secondo successo nel caos a Monza. Squalifica per TF Sport, doppietta Iron Lynx in GTE. Cicognani/Faccioni sempre piú soli al comando della Ligier Euro Series

Ancora una volta una gara complicata nella Michelin Le Mans Cup in quel di Monza. Complice anche una griglia estesa con ben 32 entry, tra cui 6 GT3 con l’aggiunta dell’Aston Martin del TF Sport per Ben Keating e Ross Gunn e di una seconda Ferrari AF Corse per Gino Forgione e nientemeno che Andrea Montermini, abbiamo assistito ad una gara frammentata da ben tre safety car e due Full Course Yellow.

L’incidente piú spettacolare, dopo anche una partenza ritardata di oltre 20’ a causa di un altro crash nella gara di contorno della Porsche Carrera Cup France, sicuramente quello al lap 4, allorquando Patrice Lafargue (sempre lui) e la Ligier di IDEC Sport si stampavano in totale autonomia all’interno della variante Ascari per poi rimbalzare in pista. In tanti riuscivano ad evitare l’ostacolo a centro pista, compresa la vettura di CD Sport, che scartava all’esterno ma cosí facendo mandava l’incolpevole JS P320 #16 del Team Virage contro il muro esterno.

La Ligier, con Matthias Lüthen alla guida, a causa dell’angolo di impatto si disintegrava mantenendo comunque intatta la cellula di sopravvivenza, ed il pilota tedesco, cosciente, veniva trasportato al centro medico per le opportune valutazioni.

Davanti le due macchine gestite dal Team Phoenix che avevano conquistato la prima fila dopo le qualifiche del mattino mantenevano la leadership, cosí come anche la Ferrari delle Iron Dames di Sarah Bovy sull’altra 488 GT3 di Gabriele Lancieri.

Dopo oltre 20’ dietro la vettura di servizio, il regime di corsa libera durava però poco, perché un paio di contatti, protagonisti Antoine Doquin e Freddie Hunt (figlio del grande James, acquisto dell’ultimo momento del Muehlner Motorsports), in quel momento in lotta per il podio assoluto, e le due Ferrari di Kenji Abe e Gino Forgione, entrambi in prima variante, piú la Ligier del Frikadelli Racing ferma all’uscita della parabolica, richiamavano nuovamente in causa la safety car.

Nel frattempo se n’era quasi andata la prima ora di gara e venivano effettuati i primi pitstop delle LM P3. Dopo una Full Course Yellow per la vettura dell’RLR Msport ferma nella ghiaia della Parabolica, davanti a tutti si ritrovava Garett Grist con la Ligier superstite del Team Virage davanti alle Ferrari GT3 della Bovy e di Lancieri, a loro volta incalzate dalla Aston Martin di Ben Keating e dalla Porsche di Nicolas Leutwiler.

Una terza safety car per recuperare la seconda Duqueine Muehlner di Dino Lunardi introduceva alla seconda ora di gara ancora con Grist davanti alle due Ligier di United Autosports del campione ELMS della categoria Wayne Boyd e di Scot Andrews, che presto passava il compagno di squadra. Dopo la sosta, tra le GT3 era Ross Gunn, subentrato a Keating, a prendere il comando della categoria, davanti al factory driver Porsche Julien Andlauer e alle Ferrari Iron Lynx, ora nelle mani di Paolo Ruberti e di Doriane Pin.

Ma non era finita, perché, oltre alle seconde soste, rese indispensabili come noto dalla potenza maggiorata dei motori Nissan, a 7’ dalla bandiera a scacchi un’ultima Full Course Yellow per detriti in pista rischiava di movimentare ulteriormente il finale, con Dario Cangialosi e la Duqueine del DKR insospettabilmente al comando della gara.

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Purtroppo l’azzardo del team lussemburghese veniva vanificato dal restart a due soli minuti dalla bandiera a scacchi, che vedeva Scott Andrews tagliare per la prima volta il traguardo per primo con 7” di vantaggio sul “solito” Colin Noble con la migliore delle Ligier del Nielsen Racing e 19” sull’argentino Nicolas Varrone con la vettura del Rinaldi Racing.

In classifica, la vittoria di Andrews e Gerald Kraut, la seconda in termini di campionato dopo Barcelona (l’RLR MSport non prese punti in quanto non iscritta alla serie), li porta al comando con 50 punti contro i 48 di Noble e Wells e i 45 dell’equipaggio dell’altra Ligier di UA, la #23, di Boyd e Scaheurman, classificati in quarta posizione di categoria. La terza vettura del team non ha preso il via per un malessere occorso a Daniel Schneider.

Tra le GT3, la Porsche del PZoberer Zürichsee by TFT veniva penalizzata di 30” per rifornimento al di fuori della finestra di pistop obbligatorio e perdeva cosi la seconda posizione in pista, ma le sorprese non erano finite, perché nelle verifiche post-gara l’Aston Martin del TF Sport veniva trovata irregolare.

Galeotta l’altezza dell’ala posteriore, non conforme al regolamento nonostante le tolleranze. Vengono cosi promosse anche ai termini della graduatoria finale (per la classifica l’Aston Martin non avrebbe comunque preso punti in quanto non iscritta al campionato) le Ferrari Iron Lynx #8 di Paolo Ruberti e Gabriele Lancieri e le due Iron Dames, nuovamente a podio dopo Le Castellet.

_PL51700Nicolas Leutwiler con la Porsche #2 va infine a completare il podio, e conquista la vetta della classifica, complice lo stop di Rino Mastronardi, che viene affiancato in seconda posizione dall’abituale teammate Paolo Ruberti.

Il prossimo appuntamento con la Michelin Le Mans Cup sarà la Road to Le Mans, le cui due manches sono programmate sul Circuit de la Sarthe il 19 ed il 21 agosto prossimi.

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Disputate in giornata anche le due gare della Ligier European Series. Tra le JS P4 successo in gara 1 di Paul Lafargue e Dimitri Enjalbert sui nostri portacolori dell’HP Racing Team by Monza Garage. Alessandro Cicognani e Jacopo Faccioni in gara due sono invece riusciti a conquistare la quinta vittoria in otto gare e, in attesa degli ultimi due round di Spa e Portimao, hanno ulteriormente incrementato il proprio vantaggio in classifica sul boss Ligier, Jacques Nicolet, P4 e P2 nelle due gare odierne.

Il programma del weekend monzese terminerà con la 4 Ore ELMS, con partenza oggi alle 11.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della Le Mans Cup

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Colapinto, prima pole a Monza. Hörr non fallisce in LM P3 e Pier Guidi omaggia Griffin

Franco Colapinto accorcia le distanze in classifica generale conquistando la pole position della 4 Ore di Monza round 4 dell’European Le Mans Series 2021 col tempo di 1.37.469.

Il giovanissimo argentino, alla prima partenza al palo nella serie europea dopo le tre nell’Asian Le Mans, ha regalato il punto addizionale al G-Drive, che ora sconta 2 soli punti dal WRT, che piazza Louis Deletraz in seconda fila dietro anche all’Oreca superstite di United Autosports con Phil Hanson, lasciato a oltre 4 decimi.

P4 e migliore degli equipaggi Pro/Am, il DragonSpeed con Ben Hanley, che all’ultimo giro ha spodestato Logan Sargeant, mattatore della prima giornata di prove col Racing Team Turkey, di appena 2 millesimi.

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Laurents Hörr non ha fallito nemmeno queste qualifiche conquistando la terza pole in quattro gare per il DKR col tempo di 1.43.127. Qualifica a dir poco tirata perché Ugo de Wilde e Garett Grist, rispettivamente secondo e terzo con le Ligier di Inter-Europol e Team Virage, scontano solamente 92 millesimi complessivamente dal campione in carica della Le Mans Cup.

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Lotta serratissima infine in GTE, con Alessandro Pier Guidi, sub di lusso per Matt Griffin, assente giustificato (Family first) cui in press conference ha dedicato la vittoria, sulla Ferrari Spirit of Race, a precedere di appena 51 millesimi col tempo di 1.46.608 Alessio Rovera e l’altra 488 GTE di AF Corse. I primi quattro, che si completano con l’Aston Martin del TF Sport, la Porsche Proton di Gianmaria Bruni, sono racchiusi in appena 66 millesimi. Best lap, che sarebbe valso la quinta piazza, cancellato in extremis a Miguel Molina per track limits.

Lo start della 4 Ore di Monza, che ricordiamo si disputerà a porte chiuse, domani alle ore 11. Diretta streaming gratuita su europeanlemansseries.com e sul canale YouTube della serie.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

Foto: Piero Lonardo

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WEC/USCC – La convergenza LMH/LMDh spiegata in dettaglio

A seguito della ratifica da parte del World Motor Council FIA di giovedí della convergenza tra LMDh ed Hypercar, l’ACO, Automobile Club de l’Ouest, patrocinatore del WEC e della 24 Ore di Le Mans, e l’IMSA, ente garante del WeatherTech SportsCar Championship, hanno diffuso nella giornata di ieri un ulteriore comunicato a maggiore dettaglio del regolamento tecnico comune.

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Premesso che ci fa sempre specie che si parli ora di un accordo tra le due organizzazioni risalente al gennaio 2020, sono state rese note le principali equivalenze, condivise peraltro già a suo tempo anche di concerto con i costruttori, regole che dovranno essere rispettate affinchè le due categorie possano correre assieme.

Al riguardo sono stati definiti quattro elementi chiave: le dimensioni delle gomme, l’accelerazione, la capacità di frenata e l’aerodinamica. Qui di seguito le specifiche.

ELEMENTI TECNICI CHIAVE:

1)     Pneumatici (anteriori/posteriori – dimensioni in cm)

AWD (solo LMH): 31/31

RWD (LMH ed LMDh): 29/34

2)     Profilo di accelerazione:

AWD: Definita tramite BoP. Ci saranno due velocità di attivazione del KERS distinte in funzione delle condizioni della pista (asciutto/umido), settate orientativamente intorno ai 120-160 km/h massimi.

LMDh: Solo software per controllare la distribuzione del motore elettrico sulla trazione, sempre posteriore, per evitare che funzioni da traction control.

3)     Capacità di frenata:

AWD & RWD: Differenziale potenziale totale identico su tutte le macchine

AWD: Differenziale frontale con antibloccaggio

4)     Aerodinamica

LMH     Omologazione presso la galleria del vento Sauber, ma per gareggiare in IMSA dovrà esserci un’omologazione ulteriore presso WindShear, North Carolina.

LMDh   Al contrario, omologazione presso WindShear, ma per gareggiare al WEC dovranno essere verificate presso la struttura Sauber.

L’eleggibilità delle LMH richiederà, attenzione, come ora per le DPi, anche un accordo individuale preventivo tra ogni costruttore e l’IMSA, nel rispetto del regolamento sportivo.

L’obiettivo finale di aprire la partecipazione con la medesima vettura alle gare di durata piú prestigiose si concretizzerà quindi nel 2023, anno ufficiale di introduzione delle LMDh.

Aldilà dei tecnicismi non del tutto immediati, e che verranno comunque meglio definiti, anche a livello verbale, nel regolamento tecnico finale sviluppato unitamente da ACO, FIA ed IMSA, appare chiaro che fino al 2023 non vedremo Toyota e Glickenhaus a Daytona e Sebring, cosí come non vi saranno apparizioni di eventuali LMDh già pronte nel frattempo alle gare del WEC e a Le Mans. Altrettanto curiosa inoltre la doppia omologazione, a dispetto della mutuata convergenza.

Sicuramente le tematiche sono complesse e richiederanno ancora un notevole studio al fine di garantire una reale equivalenza nelle prestazioni fra due concetti tecnici differenti.

Piero Lonardo

Foto: FIA, ACO, IMSA

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ELMS – A Monza, Deletraz prende le redini nelle libere 2

Al WRT sanno che partire davanti a tutti a Monza vuol dire cercare di evitare il più possibile contatti alla prima variante e Louis Deletraz nella seconda ed ultima sessione di libere della 4 Ore ELMS ha messo le mani avanti in vista delle qualifiche piazzando il miglior tempo con 1.37.956.

A quasi 4 decimi il migliore degli avversari, Franco Colapinto, attuale major contender sulla Aurus del G-Drive, e poco oltre Ferdinand Habsburg con l’Oreca dell’Algarve Pro Racing. A seguire il mattatore dei test e delle libere 1, Logan Sargeant, migliore dei Pro/Am, con l’Oreca del Racing Team Turkey.

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Garett Grist dal canto suo ha primeggiato nelle LM P3 con la Ligier del Team Virage ed il tempo di 1.44.184, distante comunque mezzo secondo dalla migliore prestazione di ieri di Laurents Hörr, autore oggi della quarta prestazione dietro alle due JS P320 di United Autosports di Wayne Boyd e Duncan Tappy.

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Alessio Rovera infine è riuscito a limare ancora ben 8 decimi dalla sua migliore prestazione per primeggiare ancora tra le GTE col tempo di 1.46.847 e condurre un poker Ferrari con Miguel Molina, Alessandro Pier Guidi e Michelle Gatting.

La sessione odierna si è svolta praticamente senza interruzioni salvo con un’unica breve Full Course Yellow e non ha visto ancora in pista l’Oreca #32 di United Autosports stante la presunta positività al COVID di Job Van Uitert, cosí come la Ligier LM P3 di Eurointernational, risultata a posteriori danneggiata in modo irrimediabile dopo un contatto avvenuto ieri.

Nel pomeriggio di ieri si è svolta la consueta mezz’ora riservata ai piloti ranked bronze. A completare l’hat trick del venerdí, ancora l’Oreca del Racing Team Turkey con Salih Yoluc, autore di 1.40.949. Migliori prestazioni di categoria per Charles Crews del Team Virage tra le LM P3 e Francois Perrodo sulla Ferrari AF Corse #83.

Tutto pronto per le qualifiche, a partire dalle 13.25.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

I risultati del Bronze Test

Foto: Piero Lonardo

Rovera

ELMS – ESCLUSIVO: Alessio Rovera si racconta ad Italian-Endurance.com

Abbiamo approfittato della disponibilità di Alessio Rovera, pilota di AF Corse sia nell’European Le Mans Series che nel World Endurance Championship, per conoscere meglio uno delle realtà piú promettenti della nostra scena motoristica, già vincitore quest’anno della 6 Ore di Spa in GTE-Am nella serie mondiale e della 4 ore del Red Bull Ring in ELMS.

Tu sei arrivato nel mondo dell’endurance dopo le esperienze con Porsche e prima ancora in monoposto saltando completamente qualsiasi tipo di apprendistato e andando a vincere al debutto a Spa. Come ti sei sentito? “E’ stato sicuramente un debutto privilegiato. Fino a quel momento avevo disputato solamente una gara di durata (nel season finale di Portimao, sempre con Manu Collard e Francois Perrodo-ndr) ed abbiamo esordito a Spa con una vittoria forse abbastanza inaspettata, ma abbiamo gestito un ottimo passo gara ed abbiamo potuto usufruire di una squadra al top.”

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Tra l’altro la macchina in questione è campione in carica WEC GTE-Am, ma tu nel WEC ed in ELMS corri con due equipaggi diversi, e nella serie mondiale hai al tuo fianco un altro emergente, Nicklas Nielsen: “Sono due equipaggi entrambi fortissimi. Collard non ha bisogno di presentazioni, ma Francois (Perrodo) è attualmente uno dei migliori bronze driver in circolazione. Nielsen è un pilota ufficiale Ferrari, è superveloce e per me rappresenta un ulteriore stimolo e ti spinge a dare sempre quel qualcosa in più. Penso di essere anche io uno stimolo per lui e questa competizione interna aiuta sicuramente ad ottenere dei grandi risultati.”

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Siete in corsa per entrambe i campionati. “Ce la giocheremo sino alla fine in entrambi. Devo dire che il WEC quest’anno è sicuramente di altro livello in quanto tutte le squadre sono molto competitive, in più dobbiamo ricordarci che il BoP rimescola ulteriormente le carte.”

A proposito del Balance of Success, che è presente in entrambe le categorie, quanto incide la zavorra assegnata ai migliori in funzione dei risultati? “Tanto, anche se parliamo di auto da 1.300 kg, soprattutto in piste tortuose come Portimao e Spa caratterizzate da saliscendi e curvoni veloci i kg extra si fanno sentire. Io poi essendo alto devo cercare di rimanere in forma, superslim, per non influire a mia volta sulle prestazioni della vettura.”

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Infatti ora come ora tutti i piloti, indipendentemente da altezza ed età, sono costretti ad un programmazione fisica di un certo rilievo.. “Sí, ti confermo che la preparazione fisica è fondamentale perché in macchina perdi veramente tanto peso. Dopo un double stint, quindi due ore continuative separate solo dal pistop, puoi perdere anche 3 kg, tutti di liquidi. Lo stress è alto ma la concentrazione deve essere sempre al top, anche perché tra le tante insidie della gara ci sono anche i prototipi da gestire, poi i doppiaggi… tanti aspetti insomma che devi fare diventare naturali e che cosí ti danno anche meno stress psicofisico.”

Ma vogliamo anche dire che Alessio Rovera (con l’accento sulla “o”, mi raccomando) aldilà di essere un giovane pilota di talento è anche un ragazzo come tutti gli altri. Cosa fai nel (poco) tempo libero che ti lascia l’attività sportiva ? “Sono assolutamente una persona normale (ride). Causa COVID anche solo vedere gli amici lo scorso anno è stato sicuramente difficoltoso, però ora fortunatamente ci si puó muovere di nuovo e sono tornate le uscite, le gare sui go-kart, ma la mia priorità è sicuramente l’impegno nelle gare.”

Un ringraziamento particolare a Gianluca Marchese per aver reso possibile questa intervista

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

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ELMS – Sargeant ritocca il limite nelle libere 1 di Monza. Hörr e Rovera al top in LM P3 e GTE

Logan Sargeant sembra veramente la “next big thing” tra le LM P2 di questa European le Mans Series. Il pilota britannico, dopo aver segnato il miglior tempo ieri nella giornata di test, ha ritoccato il limite nella prima sessione di libere col tempo di 1.38.054.

Dietro la rossa Oreca del Racing Team Turkey, a poco meno di 3 decimi, curiosamente col medesimo tempo al millesimo, i due major contender G-Drive e WRT, con Franco Colapinto e Louis Deletraz. Completano la top five odierna Jonathan Aberdein e Nicolas Lapierre con le vetture di United Autosports e Cool Racing.

La seconda Oreca LM P2 del team angloamericano non ha preso parte alla sessione a causa della positività al COVID di Job Van Uitert. il team sta attendendo ulteriori verifiche sia per il pilota olandese che per gli altri due driver Nico Jamin e Manuel Maldonado.

Antonin Borga, portacolori della squadra elvetica, è stato invece protagonista di una lunga interruzione della sessione per un’uscita alla seconda di Lesmo. Una seconda red flag ha poi chiuso anticipatamente il turno.

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Ancora e sempre Laurents Hörr al comando della classifica delle LM P3 col tempo di 1.43.683, tempo praticamente identico a quello segnato ieri da Wayne Boyd, che lo segue in graduatoria.

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Tra le GTE infine, è tripletta Ferrari grazie ad Alessio Rovera, autore di 1.47.441, davanti a Miguel Molina e ad Alessandro Pier Guidi. Il pilota di Cremona sostituisce sulla 488 GTE Evo #55 iscritta da Spirit of Race Matt Griffin, tornato con urgenza in Irlanda per il decesso improvviso del padre.

A seguire la mezz’ora riservata ai piloti bronze, alle 17.00. Domani seconda ed ultima sessione di libere e qualifiche, rispettivamente alle 8.45 e alle 13.25.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: Piero Lonardo