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Asian LMS – Inter-Europol in pole a Dubai. Big crash Dinamic

La prima gara targata ACO della stagione vedrà Inter-Europol Competition in pole a Dubai nelle due gare dell’Asian Le Mans Series.

Charles Crews, incaricato dell’opera a seguito delle nuove norme che prevedono la qualifica a cura dei bronze drivers, ha fissato i cronometri sull’1.48.580 sull’Oreca del team polacco. Crews ha poi segnato anche il secondo miglior tempo con 1.49.329, aggiudicandosi la partenza al palo anche per gara-2 che si disputerà domani.

A seguire Salih Yoluc, qui con la vettura del DKR, a 6 decimi; seconda fila per i campioni in carica del Nielsen Racing e la migliore delle vetture di United Autosports, la #23 che vedrà alternarsi anche il campione IMSA in carica Oliver Jarvis.

Nelle libere era stato Malthe Jakobsen, qui al debutto con Cool Racing, a dominare entrambe le sessioni con un 1.48.013 ottenuto nella giornata di venerdi davanti all’ex-F1 Nikita Mazepin sulla vettura del Garage 99 che schiererà, insieme a Neel Jani, Goncalo Gomes al posto di Felix Porteiro, recentemente elevato a silver driver. Altre addizioni dell’ultimo momento riguardano Ollie Millroy sulla Mercedes dell’HubAuto Racing, e Tom Gamble, arruolato al volo sulla McLaren #88 del Garage 59.

Le qualifiche sono state posticipate lungamente a causa del drammatico incidente accaduto alla Porsche Dinamic di Philipp Sager, probabilmente generato a causa dell’inesperienza a gomme fredde (ricordiamo che da questa stagione sono stati banditi gli scalda pneumatici). Pilota fortunatamente ok ma programma diluito con partenza di Gara-1 ora posizionata alle 16.45 locali (le 13.45 italiane) al posto delle 15.00 previste.

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La palma del migliore tra le GT va a Thomas Merrill, sub per Richard Heistand sulla BMW M4 GT3 del Walkenhorst Motorsport con 1.57.701 davanti alla Mercedes dell’Haupt Racing e alla Ferrari di AF Corse, che vedranno protagonisti il recente vincitore di Bathurst, Luca Stolz, ed il pilota della 499P Hypercar, Miguel Molina. Identica prima fila anche per gara-2, dove la 488 GT3 #21 verrà però preceduta dall’altra Mercedes del GetSpeed che vede nella line-up Raffaele Marciello.

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Nelle LM P3 infine, che hanno diviso la pista con le più performanti LM P2, Torsten Kratz ha portato al top la Duqueine del WTM by Rinaldi col tempo di 1.53.183 surclassando la concorrenza, capitanata dalla Ligier del CD Sport campioni in carica. La stessa prima fila si riproporrà in gara 2 domenica.

Appuntamento quindi fra poco col Dubai Autodrome. Molteplici per una volta le possibilità di visione: a partire dal sito ufficiale della serie https://live.asianlemansseries.com/en/ ed i relativi canali social, ma anche sul canale Sky 229 MS Motortv ed in italiano sul canale YouTube Sport Car Racing https://www.youtube.com/channel/UCSHF34HFY8XqUyQ2bONp6YA

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Qualifiche-1 LM P2/LM P3

I risultati delle Qualifiche-2 LM P2/LM P3

I risultati delle Qualifiche-1 GT

I risultati delle Qualifiche-2 GT

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Asian LMS – 48 entry per il doppio weekend negli emirati

Nel weekend parte l’undicesima stagione dell’Asian Le Mans Series, che si dipanerà per il terzo anno di fila in due doppi appuntamenti a Dubai ed Abu Dhabi.

L’entry list presenta un numero record di ben 48 iscritti, incentivati dall’utilizzo obbligatorio di almeno un pilota bronze ranked, e tutte alla ricerca dell’invito automatico alla Le Mans del centenario il prossimo giugno per ognuna delle tre categorie in gara.

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Ben 9 le LM P2, tutte Oreca, tutte con equipaggi agguerriti e diversi nomi di spicco. Si parte ovviamente dai trionfatori del 2022 del Nielsen Racing (nella foto), che insieme a Ben Hanley e Rodrigo Sales, propongono come in ELMS Mathias Beche; United Autosports, che lo scorso anno si è imposta nei soli due round finali cui ha potuto partecipare il giovanissimo Josh Pierson, quest’anno schiera due entry, capitanate dal factory driver Peugeot, Paul di Resta, e dal campione IMSA in carica, Oliver Jarvis.

Novità assoluta invece l’inglese 99 Racing, che presenta nientemeno che l’ex-F1 Nikita Mazepin al fianco dell’ex-campione WEC e vincitore di Le Mans Neel Jani al fianco del protagonista del WTCR, Felix Porteiro. Algarve Pro Racing cercherà dal canto suo di ripetere il successo del 2021 questa volta in prima persona con John Falb, James Allen e la giovane promessa USA, Kyffin Simpson, mentre il DKR Engineering porterà nella penisola araba un pezzo di Turchia col campione Pro/Am ELMS, Salih Yoluc e lo specialista della Porsche Carrera Cup, Ayhancan Guven, i quali si alterneranno al “solito” Charlie Eastwood.

Inter-Europol si affiderà ad un trio statunitense costituito da Nolan Siegel, Christian Bogle e Charles Crews, mentre ARC Bratislava porterà Nico Pino, al debutto nella categoria maggiore, al fianco del patron Miro Konopka e all’ungherese Lazlo Toth, alla prima esperienza sulle ruote coperte. Last but not least, Cool Racing, che porterà in pista la line-up destinata anche all’ELMS composta da Nicolas Lapierre, Malthe Jakobsen ed Alexandre Coigny.

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Quasi raddoppiate anche le LM P3, dove CD Sport tenterà il bis affidandosi a due Ligier capitanate da Michael Jensen e dal deb Vladislav Lomko. Oltre agli esperti Matt Bell e Tony Wells del Nielsen Racing, quest’ultimo già campione nel 2020, occhi puntati su Nico Varrone sulla Duqueine del WTM by Rinaldi. Tre sole le M30 con Jonas Ried, figlio del boss Proton Christian, sull’altra vettura gestita dal Rinaldi Racing; la terza è quella del DKR (nella foto), che proporrà un equipaggio a due composto da Tom van Rompuy e Valentino Catalano.

Infine, le ben 24 GT3: anche qui nomi famosi nell’ambito delle categoria Gran Turismo, a partire dai due driver Ferrari Hypercar, Nicklas Nielsen e Miguel Molina sulle vetture di Formula Racing ed AF Corse, mentre il factory driver Peugeot, Mikkel Jensen, torna al volante per Car Guy.

Sono 4 in totale, con la vettura iscritta direttamente da Kessel, le 488 GT3, presumibilmente all’ultima apparizione ufficiale, contro le 5 Aston Martin ed altrettante Mercedes; su queste ultime l’ex-F2 Arjun Maini e nomi noti quali Luca Stolz, recente vincitore a Bathurst nell’IGTC, Raffaele Marciello e Jules Gounon sulle entry di Haupt Racing Team, GetSpeed (nella foto) ed HubAuto.

GetSpeed

 

Esordio nella serie per gli italianissimi Dinamic con una delle 5 Porsche 911 GT3 R presenti nell’entry list per Ben Barker e gli austriaci Christopher Zoechling e Philipp Sager; il tricolore però batte forte anche sulla #20 dell’Herberth Motorsport con Matteo Cairoli ad affiancare Mikkel Pedersen e Nico Leutweiler, cosí come sull’unica Lamborghini Huracàn iscritta da Leipert Motorsport con Marco Mapelli.

HerberthAlle tre McLaren 720S vittoriose nel 2022 con Inception Racing (assente quest’anno) schierate da Garage 59 ed Orange Racing fa infine eco l’unica BMW M4 GT3 del Walkenhorst per Nicky Catsburg, Chandler Hull e Richard Heistand.

L’appuntamento è col Dubai Autodrome con la prima delle due gare di 4 ore, sabato 11 febbraio alle 15.00 locali, pari alle 12 italiane; il giorno dopo gara-2 della serie al medesimo orario. Il weekend successivo si passa ad Abu Dhabi sabato 18 e domenica 19 febbraio rispettivamente alle 15.00 ed alle 16.00 locali (-3 dall’Italia).

Dirette streaming gratuite sul sito ufficiale della serie https://live.asianlemansseries.com/en/ e sui relativi canali social, e per la prima volta con commento in italiano sul canale YouTube Sport Car Racing https://www.youtube.com/channel/UCSHF34HFY8XqUyQ2bONp6YA

Piero Lonardo

Foto: Asian Le Mans Series, Nielsen Racing, DKR, GetSpeed, Herberth Motorsport

L’entry list dell’Asian Le Mans Series 2023

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ELMS – Ancora 42 entry per la serie europea

Non accenna a diminuire l’attenzione nei confronti dell’European Le Mans Series, che anche per la stagione 2023 dichiara 42 iscrizioni, vale a dire la capacità massima dichiarata.

L’eliminazione delle LM P2 Pro/Am nel FIA WEC ha comportato un incremento della categoria che passa da 7 a 11 unità, mentre inversamente, le LM P2 scendono da 10 a 7. Nella categoria regina si nota l’assenza dei campioni in carica di Prema, ma anche dei nostri portacolori di BHK, cosí come Muehlner Motorsports, anche se si riscontra la presenza di piloti di spicco quali i già annunciati Neel Jani, Oliver Jarvis e Josè Maria Lopez nelle fila di Duqueine, United Autosports e Cool Racing.

Algarve Pro Racing si affida alla giovane promessa statunitense Kyffin Simpson, che verrà affiancato da James Allen ed Alex Lynn. Lo specialista delle LM P3 (2 volte campione in Le Mans Cup ed una in ELMS) Laurents Hörr è invece pronto al debutto full-time con IDEC Sport. Infine, i vicecampioni del Panis Racing finora hanno annunciato solamente il rientrante Job van Uitert, mentre in Inter-Europol è sicura la presenza del solo Kuba Smiechowski.

Anche in Pro/Am nomi di spicco quali Gianmaria Bruni per la vettura del team Proton e soprattutto Juan Pablo Montoya, al rientro con DragonSpeed insieme ad Henrik Hedman ed al figlio Sebastian. Ancora F1, a riprova dell’interesse nella categoria, con Paul di Resta e Nelson Piquet Jr. in United Autosports, mentre il due volte campione Louis Deletraz si è accasato al Racing Team Turkey.

APR porta invece un po’ di States con Fred Poordad assieme all’ex-campione Indy Lights Tristan Vautier e all’ex-IndyCar Jack Hawksworth. AF Corse dal canto suo ritorna con Francois Perrodo, Mathieu Vaxivière e la novità Ben Barnicoat, ed il Nielsen Racing porta uno specialista quale Mathias Beche al fianco di Ben Hanley e Rodrigo Sales. Sedili liberi infine ancora al Team Virage e al DKR Engineering, che dopo Le Mans passa full-time nella serie europea con Tom van Rompuy.

Tra le LM P3, tutti alla caccia di Cool Racing, che difenderà il titolo conquistato nel 2022 con Adrien Chila, Marcos Siebert ed Alejandro Garcia. Sempre nella categoria, esce United Autosports, campioni  mentre raddoppiano sia RLR MSport che Eurointernational.

Tra le new entry i campioni della Michelin Le Mans Cup del Racing Spirit of Leman ed il WTM by Rinaldi con lo specialista Nico Varrone, reduce dal successo a Daytona, su una delle due sole Duqueine iscritte (l’altra appartiene al DKR); rientra infine dal WEC, l’Ultimate dei fratelli Lahaye.

Ben 12 infine le GTE, ancora una volta con i tre marchi rappresentati (Ferrari, Porsche, Aston Martin). Sempre a fare la parte del leone le 488 GTE Evo, all’ultima stagione nelle competizioni ACO, col già annunciato ritorno dei danesi di Formula Racing, JMW, Kessel Racing, Spirit of Race ed una vettura iscritta direttamente da AF Corse per il greco Kriton Lentoudis e Rui Aguas, già protagonisti nelle ultime due edizioni della Le Mans Cup fra le LM P3.

Cambio di categoria anche per Arnold e Maxime Robin su una delle due Aston Martin del TF Sport insieme a Valentin Hasse-Clot. La terza Vantage sarà schierata dai campioni GT3 della Le Mans Cup del GMB Motorsport.

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Infine in casa Porsche debutto anche nella serie europea per Iron Lynx col marchio di Stoccarda con una 911 RSR-19 per Claudio Schiavoni, Matteo Cressoni e Matteo Cairoli (nel WEC al posto di Cairoli ci sarà Alessio Picariello) gestita da Proton Competition.

Il team di Christian Ried schiererà invece le altre tre vetture in prima persona: tra queste, in evidenza anche l’equipaggio della #16 (stesso numero utilizzato dal Wright Motorsports negli States) che presenta il campione IMSA GTD 2021 Zach Robichon insieme a Ryan Hardwick e ad Alessio Picariello, Richard Lietz infine continuerà a fare da chioccia a Michael Fassbender sulla #93.

L’appuntamento con l’European Le Mans Series è col consueto Prologo e la 4 Ore di Barcelona, rispettivamente il 19/20 ed il 23 aprile prossimi.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Iron Lynx

L’entry list dell’ELMS 2023

Duqueine

ELMS – Duqueine presenta Jani e Pino. Sato si accasa con United Autosports. De Gerus completa per Cool Racing

Grande colpo di mercato per Duqueine, che presenterà ai nastri di partenza dell’European Le Mans Series nientemeno che Neel Jani. Il 39enne pilota svizzero, campione WEC e vincitore della 24 Ore di Le Mans nel 2016, affiancherà Renè Binder proveniente da Algarve Pro Racing, e la giovane promessa Nico Pino, vicecampione ELMS LM P3 con Inter-Europol e recente polesitter nella categoria entry level a Daytona.

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Un altro colpo non di minore attenzione è stato piazzato da United Autosports, che chiude i propri equipaggi ingaggiando Marino Sato, che affiancherà sull’Oreca LM P2 #22 l’ex-titolato Phil Hanson ed Oliver Jarvis. Il 23enne giapponese, ex-campione Euroformula Open nel 2019, ha disputato quattro stagioni in Formula 2, ottenendo cinque piazzamenti nella top ten.

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Infine Cool Racing ha svelato anche l’ultimo tassello della propria line-up con Reshad de Gerus. Il 19enne francesino nativo della Reunion, buon protagonista delle monoposto transalpine e già al volante dell’Oreca del Duqueine nella prima parte della stagione e all’ultima Le Mans, affiancherà nell’equipaggio Pro/Am del team elvetico i già noti Jose Maria Lopez e Vlad Lomko sull’Oreca LM P2 #37.

L’European Le Mans Series partirà il 23 aprile prossimo a Barcelona, preceduta dal consueto Prologo il 19/20. L’entry list completa invece sarà svelata lunedí 6 febbraio.

Piero Lonardo

Foto: Duqueine Team, United Autosports

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WEC – Kubica e Deletraz tornano in WRT. Prema risponde con Kvyat e Bortolotti. Vanwall salta?

Tempo di grandi manovre anche in chiave futura nel World Endurance Championship. Due ex-F1, Robert Kubica e Daniil Kvyat sono attesi ai nastri di partenza della Season 11 della serie mondiale con due squadre di primo piano tra le LM P2, WRT e Prema.

In attesa di poter schierare nel 2024 le nuove Hypercar di BMW e Lamborghini, le due compagini si sono assicurate delle line-up di spicco, con Louis Deletraz, già con Kubica lo scorso anno in Prema e campione col pilota polacco e la squadra belga in ELMS nel 2021, e Rui Andrade sull’Oreca #41. L’equipaggio completo della seconda entry, la #31, che sappiamo già fare capo a Sean Gelael, verrà reso noto in seguito.

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Prema dal canto suo oltre a Kvyat propone lo specialista delle GT3 Mirko Bortolotti e la giovanissima Doriane Pin, già annunciata sull’Oreca #63. L’altro factory driver Lamborghini, Andrea Caldarelli, si alternerà a Juan Manuel Correa, assente a Sebring, Spa e Monza per i concomitanti impegni con la F2, insieme ai talentini Ben Viscaal e Filip Ugran sulla #9.

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Ma la notizia odierna più di spicco riguarda la Vanwall, in quanto ByKolles avrebbe perso la causa intentata per la proprietà intellettuale dello storico marchio britannico nei confronti della società britannica Sanderson International Marketing.

Tutti da verificare quindi, in attesa comunque dell’inevitabile appello, i programmi legati non solo alla partecipazione della nuova Hypercar, che ricordiamo dovrebbe schierare nientemeno che l’ex-campione del mondo di F1 e vincitore delle Indy 500 Jacques Villeneuve, al WEC, ma anche alla realizzazione delle vetture stradali (la versione stradale dell’hypercar ed un’estesa elaborazione di un SUV Hyundai) che sarebbero dovute entrare in produzione presto col marchio Vanwall.

Piero Lonardo

Foto: WRT, Prema, Vanwall

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USCC – MSR, back to back a Daytona. Per l’Italia, onori in LM P2 con Bruni primo e AF Corse a podio

A Daytona si è appena conclusa la prima mondiale della nuova classe prototipi, ed il debutto delle nuove LMDh/GTP è stato a dir poco spettacolare, con nove vetture di quattro diversi costruttori a darsi battaglia fino alla bandiera a scacchi.

Alla fine è stato, come da pronostico, uno-due Acura, con il Meyer Shank Racing a ripetere il successo del 2022 con Tom Blomqvist, Simon Pagenaud, Helio Castroneves ed il neoacquisto Colin Braun, ancora una volta davanti al WTR. La gara ha visto una lotta in gran parte equilibrata, con tanti cambiamenti al vertice che hanno coinvolto anche le Cadillac e la Porsche, mentre le BMW sono sembrate le uniche GTP a non potere competere sulla prestazione velocistica.

Importante soprattutto in una gara di 24 ore l’affidabilità, che ha tolto di mezzo le Porsche ed ha rischiato di tenere fuori anche le ARX-06 che dopo la Roar sembravano le vetture da battere. Galeotti i continui rabbocchi di olio motore e la quantità di soste della macchina vincitrice, ben 36 contro le 27, 29 e 31 delle V-LMDh, che completano la top five.

Protagonisti assoluti dei duelli in pista i “soliti” Sebastien Bourdais per il costruttore statunitense e Filipe Albuquerque per l’Acura nerazzurra. Il portoghese, coadiuvato ancora una volta dal team, è riuscito nell’impresa di recuperare due giri nell’ultimo terzo di gara e di combattere per il successo finale, che ancora una volta è sfuggito per un nonnulla, 4”.

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Vittoria realmente al fotofinish invece in LM P2, dove il Proton Competition al debutto nella categoria trionfa sulla linea del traguardo con Gianmaria Bruni, James Allen, Francesco Pizzi e Fred Poordad sulla vettura del Crowdstrike per appena 16 millesimi. L’Oreca gestita da Algarve Pro Racing aveva preso a propria volta il comando nel corso dell’ultima mezz’ora sull’entry residua del TDS, vittima di un testacoda nel duello al vertice.

Niente da fare invece per il PR1 Mathiasen campione in carica della serie, che dopo aver recuperato il giro di svantaggio derivante da una penalità comminata a due terzi di gara. Purtroppo per il team di Bobby Oergel, un testacoda da parte di Nicolas Lapierre nel corso della 23ma ora ha vanificato la rimonta che li vedeva nuovamente in lizza per il successo di categoria Completa il podio l’equipaggio di AF Corse composto da Francois Perrodo, Mathieu Vaxivière, Julien Canal e Nicklas Nielsen.

_PL58349Gara ad eliminazione anche e soprattutto tra le LM P3, con il solo equipaggio dell’AWA, sospinto dal promettente Nicolas Varrone, a terminare a pieni giri. Peccato per il Sean Creech Motorsport, dominatore di gran parte della gara e tradito dal cambio a tre ore dal termine, ma capace comunque di portare a casa la piazza d’onore, seppure staccatissimo, a 12 giri. Chiude il podio il Performance Tech, a 16 tornate.

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Passando alle GT, ancora una volta un equipaggio Pro/Am ha preceduto uno Pro sul traguardo. L’impresa è riuscita allo Heart of Racing, che ha piazzato l’Aston Martin #27 davanti alla Mercedes del WeatherTech Racing, che si è aggiudicata il successo , appunto, tra le Pro.

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Il podio delle Pro si completa con due degli equipaggi che hanno animato la competizione, la Corvette, irriconoscibile, in positivo, rispetto allo scorso anno, e la Lexus del Vasser Sullivan. In GTD, i costruttori britannici monopolizzano il podio con l’altra Vantage del Magnus Racing e la McLaren di Inception Racing. Grande delusione per la Mercedes del Winward Racing, ricostruita dopo il crash di giovedi, che ha dovuto cedere le armi a mezz’ora dal termine, vittima del cedimento della sospensione posteriore sinistra dopo il contatto con la Corvette all’ultimo restart. Nello stesso avvenimento, una carambola innescata dalla Ferrari di AF Corse, lasciando il solo esemplare di Triarsi Competizione a completare la gara.

Si trattava di una prima uscita è vero per la 296 GT3, e forse il BoP specifico di Daytona non ha aiutato sulla prestazione velocistica, ma crediamo che a Maranello e nella sede di Oreca, il partner tecnico che ha sostituto Michelotto ci sarà bisogno di fare il punto prima di affrontare Sebring, circuito come noto ben più impegnativo tecnicamente. Incommentabile, sempre causa BoP, la gara delle tante nuove Porsche 992, che però, al netto di incidenti causati da situazioni di gara, non hanno avuto problemi di affidabilità

E’ tutto da Daytona. L’appuntamento con la massima serie endurance USA è per la 12 ore di Sebring, il 18 marzo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 61ma Rolex24 at Daytona

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USCC – Il WTR si ricongiunge a due ore dal termine: se la giocano in 4

La rimonta del WTR with Andretti è andata a compimento a tre ore dalla bandiera a scacchi della 61ma Rolex 24 at Daytona. Guidati dal solito Albuquerque super, ma aiutati anche da un paio di Full Course Yellow, l’Acura #10 non solo ha ripreso il giro dei tre battistrada, ma si è portata a contatto delle due Cadillac del Team Ganassi e dell’altra ARX-06 dell’MSR, i quali fin qui si sono ripetutamente scambiati le posizioni a causa delle diverse strategie.

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Le due Porsche invece non sono più un fattore, e non solo la #6 si è fermata in pista dopo aver provato il tutto per tutto per ricongiungersi con i battistrada, ma anche l’altra 963 ha dovuto sottostare ad una nuova sosta ai box per cambiare ancora la batteria. Le due GTP di Stoccarda inseguono da lontano, dietro anche alla V-LMDh dell’Action Express e alla BMW #24, che completano l’attuale top five.

Protagonista della neutralizzazione #9 l’Oreca LM P2 dell’High Class Racing, che picchiava duro in curva 7 con Anders Fjordbach. Nella classe cadetta il PR1 Mathiasen, penalizzato ore prima dopo aver dominato le prime fasi di gara, ha frattanto ripreso il gruppetto dei primi, anche grazie al drive-through comminato al TDS per pit entry violation, generando anche qui un poker di potenziali vincitori che comprende anche il Crowdsrtike by APR e

Dramma invece per il Sean Creech Motorsport, che vede buttare via un successo ormai acquisito nelle LM P3 per colpa dell’attuatore del cambio. Wayne Boyd ora procede in solitario con oltre 20 giri di vantaggio con la Duqueine dell’AWA #17.

Infine in GTD è ancora incertezza, con l’Aston Martin dello Heart Of Racing al comando della categoria, mentre la Corvette, la Lexus del Vasser Sullivan e la Mercedes del WeatherTech Racing sono a contendersi l’alloro tra i Pro.

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Tornando alle GTD, sempre nel giro dei primi anche l’altra Aston del Magnus Racing sospinta dall’ex-campione WEC Nicki Thiim e la Mercedes del Winward Racing, mentre anche la Ferrari #21 è ora attardata ai box, lasciando l’onore del Cavallino alla sola 296 GT3 del Triarsi Competizione, che prosegue in P12 di categoria.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 22 ore di gara

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USCC – A 6 ore dal termine è lotta a tre per il successo finale a Daytona

La battaglia per la vittoria finale a Daytona si è ristretta verosimilmente a tre soli contender. La Porsche #6 che aveva illuso nel corso delle prime ore della domenica è stata costretta a perdere 4 giri ai box per una sosta non prevista seguente ad un testacoda. Paradossalmente l’altra 963 penalizzata nelle primissime fasi di gara procede ora con un ottimo passo ed ha raggiunto la top ten.

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Peggio ancora però è andata alla Cadillac di Action Express, che scivola definitivamente out of contention a causa di un danno alla sospensione che costa 17 giri al team di Denver, NC.

Davanti la lotta per il primato rimane quindi appannaggio solo dell’Acura dell’MSR e delle due Cadillac gestite dal Team Ganassi, con la dorata #01 e l’ARX-06 a scambiarsi ripetutamente la testa della gara a causa delle strategie leggermente sfasate. Quarta piazza per l’Acura del WTR with Andretti, che è riuscita a recuperare non solo la posizione sulla BMW meglio piazzata ma anche uno dei due giri persi durante la notte sui primi.

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Anche la lotta tra le LM P2 a tre quarti di gara è limitata a tre sole vetture, con TDS e Crowdstrike by APR a contatto diretto ed AF Corse a seguire a breve distanza, mentre il trio delle LM P3 continua invece a sgranarsi a favore nuovamente del Sean Creech Motorsport, che ora vanta 2 giri di vantaggio sulla Duqueine AWA #17.

Situazione infine ancora fluida tra le GT. La palma dei migliori a sei ore dalla bandiera a scacchi va all’Aston Martin #27 dello Heart of Racing fra le GTD e alla Mercedes del WeatherTech Racing tra le GTD Pro. Sono comunque ancora sei le vetture ancora nello stesso giro, con la Corvette a contatto della AMG GT3 #79, ora con Jules Gounon al volante.

Tra queste non vi è più la Mercedes del Korthoff Motorsports, costretta ad una lunga sosta per un problema ad un cuscinetto. Peccato anche per la penalità comminata all’Acura NSX GT3 del Racers Edge, che peraltro ha corso diverse ore senza cofano, che costa una tornata a Ryan Briscoe e compagnia.

Da segnalare infine il calvario della Lamborghini delle Iron Dames, costretta nuovamente ai box e ora a 23 giri dal leader. Ultimo ritiro della lista ufficiale che fin qui ammonta a 9 unità su 61 partenti per l’Oreca dell’ERA Motorsport, vincitrice qui tra le LM P2 nel 2021.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo diciotto ore di gara