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USCC – A 6 ore dal termine è lotta a tre per il successo finale a Daytona

La battaglia per la vittoria finale a Daytona si è ristretta verosimilmente a tre soli contender. La Porsche #6 che aveva illuso nel corso delle prime ore della domenica è stata costretta a perdere 4 giri ai box per una sosta non prevista seguente ad un testacoda. Paradossalmente l’altra 963 penalizzata nelle primissime fasi di gara procede ora con un ottimo passo ed ha raggiunto la top ten.

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Peggio ancora però è andata alla Cadillac di Action Express, che scivola definitivamente out of contention a causa di un danno alla sospensione che costa 17 giri al team di Denver, NC.

Davanti la lotta per il primato rimane quindi appannaggio solo dell’Acura dell’MSR e delle due Cadillac gestite dal Team Ganassi, con la dorata #01 e l’ARX-06 a scambiarsi ripetutamente la testa della gara a causa delle strategie leggermente sfasate. Quarta piazza per l’Acura del WTR with Andretti, che è riuscita a recuperare non solo la posizione sulla BMW meglio piazzata ma anche uno dei due giri persi durante la notte sui primi.

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Anche la lotta tra le LM P2 a tre quarti di gara è limitata a tre sole vetture, con TDS e Crowdstrike by APR a contatto diretto ed AF Corse a seguire a breve distanza, mentre il trio delle LM P3 continua invece a sgranarsi a favore nuovamente del Sean Creech Motorsport, che ora vanta 2 giri di vantaggio sulla Duqueine AWA #17.

Situazione infine ancora fluida tra le GT. La palma dei migliori a sei ore dalla bandiera a scacchi va all’Aston Martin #27 dello Heart of Racing fra le GTD e alla Mercedes del WeatherTech Racing tra le GTD Pro. Sono comunque ancora sei le vetture ancora nello stesso giro, con la Corvette a contatto della AMG GT3 #79, ora con Jules Gounon al volante.

Tra queste non vi è più la Mercedes del Korthoff Motorsports, costretta ad una lunga sosta per un problema ad un cuscinetto. Peccato anche per la penalità comminata all’Acura NSX GT3 del Racers Edge, che peraltro ha corso diverse ore senza cofano, che costa una tornata a Ryan Briscoe e compagnia.

Da segnalare infine il calvario della Lamborghini delle Iron Dames, costretta nuovamente ai box e ora a 23 giri dal leader. Ultimo ritiro della lista ufficiale che fin qui ammonta a 9 unità su 61 partenti per l’Oreca dell’ERA Motorsport, vincitrice qui tra le LM P2 nel 2021.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo diciotto ore di gara

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USCC – Problemi per le Acura: dopo 15 ore è lotta Porsche-Cadillac

La rimonta operata dal MSR si è schiantata contro problemi tecnici ancora non meglio specificati che hanno comportato rabbocchi di olio motore non solo all’Acura #60 ma anche e soprattutto alla vettura gemella del WTR with Andretti. Quest’ultima perdeva due giri in altrettante soste e, complice una lunga Full Course Yellow l’ottava della gara, per recuperare l’Aston Martin del TGM, nelle gomme del Western Horseshoe al termine della quindicesima ora di gara, tornava al comando una Porsche con Nick Tandy, inseguita da presso dalle tre Cadillac.

Al restart, Sebastien Bourdais da terzo innescava una delle sue classiche rimonte e, dopo aver perso per un attimo la posizione a favore di Pipo Derani, superava di slancio sia l’altra V-LMDh del compagno di squadra Alex Lynn che la Porsche di testa, che pure cedeva al britannico la seconda piazza.

Filipe Albuquerque dal canto suo, pure optando per non rifornire (l’altra Acura fin qui ha approfittato di ogni minima interruzione per rabboccare carburante) non riusciva a recuperare il giro sui battistrada.

Battaglia senza esclusione di colpi anche fra le LM P2, con l’Oreca del PR1 Mathiasen che cedeva il comando prima a Job van Uitert sulla vettura residua del TDS, il quale a sua volta doveva al neoacquisto Ferrari Hypercar, Nicklas Nielsen, sulla entry di AF Corse.

La FCY però rimescolava ulteriormente le carte in tavola e al termine delle soste era Ben Hanley a condurre la categoria con la macchina schierata dal Crowdstrike by APR su Josh Pierson del TDS e Mathieu Vaxivière, subentrato a Nielsen, per AF Corse. Purtroppo per il Proton Competition lo stint di Fred Poordad la lasciato l’Oreca #55 portata al top da James Allen e Gianmaria Bruni retrocedere a 3 giri di ritardi dai primi.

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Cambio della guardia anche tra le LM P3, con Wayne Boyd ad ereditare la leadership temporanea dal Sean Creech Motorsport nella tradizionale gara ad eliminazione dei prototipi entry level grazie alle strategie. A proposito di ciò, anche la Ligier dell’Andretti Autosport era costretta al ritiro, lasciando in pista solo sei vetture, di cui due attardatissime.

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Tra le GT infine, ci sono nuovamente le Mercedes davanti a tutti nelle due categorie; tra le GTD è quella del Winward Racing, ricordiamo presente con un telaio nuovo dopo l’incidente di due giorni fa, che vanta un vantaggio minimo sull’Aston Martin #27, mentre tra le GTD Pro il vincitore della 24 ore di Spa, Daniel Juncadella, pare gestire agevolmente per ora il gap sulla Lexus di Jack Hawsworth e sulla rientrante Corvette di Tommy Milner, ripresasi dopo la foratura nelle prime ore della notte.

Da segnalare le diverse penalità che hanno colpito la Mercedes del Team Korthoff, ora P3 tra le GTD, cosí come la BMW di Bill Auberlen e la Ferrari di AF Corse, ritenuta colpevole del contatto con l’altra M4 GT3 del Turner Motorsport. La 296 GT3 #21 è la meglio piazzata delle GT del Cavallino, con la sua P10 in GTD. L’altro esemplare ancora in gara del Triarsi Competizione naviga invece in P14 nonostante l’apporto di Alessio Rovera ed Andrea Bertolini.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo quindici ore di gara

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USCC – L’Acura dell’MSR di nuovo in testa alla metà gara

Il gap sostenuto dall’Acura del Meyer Shank Racing a seguito del testacoda di Helio Castroneves nel corso della settima ora è stato recuperato e alla metà della percorrenza è di nuovo l’ARX-06 #60 a condurre sul resto delle GTP, che nel frattempo si è ricompattato nello stesso giro, escluse ovviamente la BMW #25 e la Porsche #7, attardate da tempo.

Una penalità per la Cadillac #01 ed un testacoda per la #02 hanno riportato nel ruolo di maggiore inseguitrice la V-LMDh dell’Action Express, anche se il vantaggio accumulato da Colin Braun e Simon Pagenaud andrà a dissolversi per la settima Full Course Yellow, causata dalla Ligier LM P3 dell’MRS GT-Racing, col posteriore a fuoco poco dopo lo scadere della dodicesima ora di gara.

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Anche l’inseguimento del Proton Competition è andato a buon fine e ora è James Allen a primeggiare tra le LM P2 e sulla vettura del PR1 Mathiasen. Terza forza l’Oreca di AF Corse, a pieni giri come la #35 del TDS e la #51 del Rick Ware Racing.

Tra le LM P3 Nico Pino e Joao Barbosa hanno provveduto a mantenere il vantaggio acquisito per il Sean Creech Motorsport;  la Ligier dell’Andretti Autosport, attardata nell’ottavo di gara precedente, è in rimonta sui due giri di ritardo accumulati e procede in P4.

L’alternanza infine fra le tante GT vede ora davanti a tutti in solitaria l’Aston Martin iscritta in GTD Pro dallo Heart of Racing, dopo la foratura sostenuta dalla Corvette di Jordan Taylor ed il drive-through assegnato alla Mercedes del WeatherTech Racing. Il podio virtuale della categoria è completato dalla Lexus del Vasser Sullivan e dalla Lamborghini di Iron Lynx.

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Nel mezzo, le migliori degli equipaggi Pro/Am, capeggiati sempre dalla Mercedes del Korthoff Motorsport di Kenton Koch e Maxi Goetz e dalla McLaren di Inception Racing; a seguire l’altra Aston gestita dal Team Seattle e l’AMG GT3 del Winward Racing.

Frattanto, dopo la sosta di 18 giri sostenuta dalla Ferrari di Risi Competizione, è arrivato anche il ritiro per la 296 GT3 del team di Houston, qui secondi lo scorso anno con la rodata 488 GT3, a causa di una defaillance al fondo vettura dopo il contatto con una Lamborghini.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo dodici ore di gara

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USCC – Dopo 9 ore, sempre nuove alternanze al comando a Daytona

Questa prima uscita delle GTP a Daytona si sta rivelando come da previsioni qualcosa di unico e foriera di un grande futuro per la categoria nel WeatherTech SportsCar Championship. Nel corso terzo ottavo di gara infatti sono continuate le alternanze alla testa della gara.

In questa fase sono state protagoniste le Cadillac, con Pipo Derani che ha approfittato di un errore da parte di Helio Castroneves che, a gomme fredde, si girava in occasione del restart successivo al crash dell’Oreca #11 del TDS  in curva 1, perdendo contatto dalla testa della gara, pur mantenendo il giro dei primi.

I pneumatici infatti, come confermato da diversi driver, saranno sempre più un fattore in questa Rolex24, a causa delle limitazioni imposte dall’IMSA per la categoria, che costringeranno praticamente tutte le GTP a doppi stint, similmente al WEC, nel tentativo di risparmiare più gomme possibili per il finale di gara.

In seguito è stata la volta della #02 di Richard Westbrook di prendere la testa della gara, ed infine la #01, che ha approfittato di una nuova Full Course Yellow chiamata in causa per una pila di gomme terminata in pista e delle relative soste. Dietro la Cadillac dorata però è risalita l’Acura dell’MSR, che col polesitter Tom Blomqvist ha riguadagnato terreno, mentre l’altra ARX-06 del WTR withe Andretti è stata costretta ad un drive-through per essere ripartita con equipaggiamento attaccato. Continua frattanto il calvario della BMW #25, la cui gara ormai è scesa a livello di test.

Nelle LM P2 il PR1 Mathiasen ha definitivamente scoperto le carte e, una volta esaurito il doppio stint di Ben Keating, ha messo Alex Quinn al volante dell’Oreca #52. Il giovane inglese precede l’unità superstite del TDS e la vettura del Proton Competition, spinta da Gianmaria Bruni a contatto del podio.

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I problemi dell’Andretti Autosport sono dal canto loro diventati la fortuna del Sean Creech Motorsport, che ha riconquistato la testa delle LM P3. Nico Pino e c. devono ora vedersela con il FastMD Racing e l’MRS-GT Racing, uniche vetture ancora a pieni giri.

Sempre accesa infine la lotta fra le GT, che vede nuovamente in contention tra le GTD Pro anche la Lexus del Vasser Sullivan con la Mercedes del WeatherTech Racing dei factory drivers della stella a tre punte, la Corvette e l’Aston Martin dello Heart of Racing. La Ferrari del Risi Competizione, che fino alla nona ora aveva mantenuto una dignitosa quinta piazza nonostante un giro più veloce di quasi 1” inferiore alla concorrenza, è ora ferma ai box.

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Tra le GTD, emerge ora l’Acura del Racers Edge with WTR con l’ex-IndyCar Ryan Briscoe sulle Mercedes di Winward Racing e Korthoff Motorsport. L’altra AMG GT3 del SunEnergy1 dal canto suo è ferma ai box per problemi di raffreddamento. Ferma lungo la pista in curva 2 infine una delle nuove Porsche 992, la #92 del Keellymoss with Riley, che però non è stata il trigger della nuova neutralizzazione, la sesta della gara finora, alimentata dalla Duqueine LM P3 del JDC-Miller con Tijmen van der Helm, out in curva 1.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo nove ore di gara

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USCC – Acura al top mentre altri due contender perdono contatto

Le due Acura sembrano aver preso definitivamente il comando delle operazioni nella prima frazione notturna di questa Rolex24 at Daytona. Le due ARX-06 dell’MSR e del WTR with Andretti si sono infatti scambiate la prima posizione nel corso della quinta e sesta ora, complice anche la penalità inflitta al team campione, rea di aver provocato indirettamente l’incidente che ha penalizzato la Cadillac #01.

Simon Pagenaud ha infatti toccato l’Oreca del Tower Motorsports, causando lo spin di John Farano proprio mentre stava transitando Scott Dixon sulla V-LMDh color oro. A seguire il contatto con la Duqueine #13 dell’AWA che seguiva da presso e la necessaria riparazione al box del posteriore della Cadillac GTP, che ora insegue con un giro di svantaggio.

Problemi ancora maggiori in casa Porsche, con la 963 #7 costretta ad una sosta ai box per problemi elettrici. Dopo aver sostituito il gruppo batterie, ora il prototipo che era stato anche brevemente al comando insegue a 20 giri dai battistrada.

Tra le LM P2 sono ora le due Oreca del TDS a dettare il ritmo, con i due olandesi Rinus VeeKay e Job Van Uitert, insieme all’inesorabile PR1 Mathiasen. Il leader provvisorio peró proprio poco dopo lo scadere del quatro di gara usciva fuori dall’insidiosa turn 7 e riportava una nuova neutralizzazione che rimescolerà nuovamente le carte.

Da segnalare anche la lunga penalità (3’20″) inflitta alla vettura dell’Era Motorsport per sorpasso scorretto in regime di bandiere gialle, che la pone ora a quattro giri dal leader.

Si sta invece definendo un vero e proprio dominio in LM P3 da parte dell’Andretti Autosport, dopo un inconveniente occorso al Sean Creech Motorsport, che ora insegue ad un giro dal leader Rasmus Lindh.

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Frattanto prosegue la lotta fra Mercedes ed Aston Martin tra le GT, al momento a vantaggio di queste ultime, che conducono con i due factory driver Ross Gunn e Marco Sorensen in GTD Pro e GTD. A seguire da presso le due AMG GT3 del Korthoff Motorsports e del WeatherTech Racing (Pro). A contatto anche l’unica Corvette presente, mentre la migliore delle Ferrari continua ad essere quella del Risi Competizione, ora scesa in sesta posizione fra le GTD Pro.

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Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo sei ore di gara

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USCC – Le GTP danno spettacolo nel primo sesto di gara. Cetilar ko

E’ finalmente iniziata l’era delle LMDh/GTP nel WeatherTech SportsCar Championship con lo start della Rolex24 at Daytona. La battaglia non si è fatta attendere e dopo quattro ore di gara otto delle nove vetture iscritte alla top class sono ancora in condizioni di lottare per il successo. Un paio di inevitabili defaillance hanno colpito la Porsche #7, la quale ha necessitato di un restart, e soprattutto la BMW #25, a lungo ferma ai box dopo la prima ora di gara e definitivamente fuori dai giochi.

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Davanti sono state l’Acura dell’MSR partita dalla pole position conquistata al termine della Roar e la Cadillac #01, che ha preso il comando della gara al termine della terza ora dopo il restart per la lunga Full Course Yellow dovuta allo stop della Lamborghini dell’NTE all’uscita di curva 1. Colin Braun ha poi ripreso il comando grazie anche al riavvicinamento generato dalla terza FCY della giornata e dopo quattro ore di gara conduce a distanza ravvicinata sulle due Porsche di Mathieu Jaminet e Matt Campbell.

Tra le LM P2, subito un problema per una delle favorite, l’Oreca del Tower Motorsport, costretta ai box per 10 giri a causa del versamento di liquidi sulla centralina, è il PR1 Mathiasen a menare inizialmente le danze. per poi cedere il comando prima all’ERA Motorsport e poi alla entry del Crowdstrike by APR fino al nuovo giro di pit.

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Ad ogni modo sono ancora sei le vetture a pieni giri nella categoria cadetta, mentre al contrario nelle LM P3 è lotta ravvicinata fra quattro macchine, con la Ligier LM P3 del Sean Creech Motorsport davanti col veteranissimo Joao Barbosa, dopo che la capolista Riley ha dovuto gettare la spugna col motore ko.

Fuori gara anche una delle nuove Ferrari 296 GT3, quella del Cetilar Racing, vittima di un problema al fondo già durante la prima ora di gara. Davanti le Mercedes continuano a mostrare un passo vincente anche in gara, ma dopo 240’, in attesa della sua quarta sosta, c’è la Corvette iscritta tra le Pro con Jordan Taylor, che precede a sua volta le due AMG GT3 del Team Korthoff, capace di riprendersi dopo un contatto con una delle Porsche GTP, e del Winward Racing.

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Ricordiamo che la squadra texana schiera un telaio nuovo dopo essere partita dal fondo dello schieramento. A seguire le tre Aston Martin, mentre la palma del migliore tra le tre Ferrari rimaste va all’esemplare di Risi Competizione, stabile P4 tra le GTD Pro.

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Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo quattro ore di gara

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USCC – JJ-Rocky-Button gli all star per il Garage 56 a Le Mans! Niente più SuperSebring

Presentata oggi nell’ambito della 61ma Rolex24 at Daytona alla presenza dei boss IMSA ed Hendrick Motorsports, la line-up stellare della Chevrolet NASCAR NextGen modificata che parteciperà alla prossima 24 Ore di Le Mans sotto l’egida del Garage 56, la particolare entry extra destinata all’innovazione tecnologica.

Sulla Camaro ZL1 modificata saliranno il sette volte campione NASCAR Cup Series Jimmie Johnson, il vincitore di Le Mans 2010 Mike Rockenfeller ed il campione del mondo di F1 2009 Jenson Button. Quest’ultimo non ha ancora testato la vettura, ed approfitterà della sessione di test specifica, aperta ai media, organizzata per martedí 31 gennaio proprio qui a Daytona.

Ricordiamo che la squadra diretta da Rick Hendrick e Jeff Gordon ha conquistato 14 titoli NASCAR, mentre per “Rocky” sarà l’undicesima partecipazione alla classica della Sarthe. Button infine ha già partecipato alla 24 Ore di Le Mans nel 2018 sulla BR1-AER LM P1 dell’SMP Racing, non giungendo però al traguardo.

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Frattanto nella conferenza stampa congiunta IMSA/ACO tenutasi ieri, il Presidente dell’Automobile Club de l’Ouest, Pierre Fillon, ha riconosciuto ciò che su queste pagine avevamo affermato da tempo, vale a dire che la SuperSebring cosí come l’abbiamo vissuta nel 2019, 2022 e come verrà gestita di qui a due mesi dovrà cambiare formato.

Fillon ha affermato che “il WEC deve correre negli States e che bisogna definire un nuovo progetto congiunto insieme all’IMSA”, ma anche che “l’attuale formula che prevede la gara del WEC il venerdí e la 12 ore del WeatherTech SportsCar Championship il sabato non è più percorribile, anche se va riconosciuto che Sebring fin qui ha offerto grandi vantaggi dal punto di vista logistico, grazie alle sue due pitlane separate, ma che comunque l’attuale format non è gradito da costruttori e sponsors.”

Atteso che il Qatar diventerà la sede del season opener 2024, prologo compreso, si attende solo la conferma che il WEC correrà in una nuova venue, probabilmente Indianapolis, dove quest’anno l’endurance USA ritornerà a metà settembre con una gara standard di 2h40, anche se sicuramente non potrà essere marzo.

Ricordiamo che in precedenza le due serie hanno condiviso il Circuit Of The Americas nel periodo 2013-2017 organizzando congiuntamente la cosiddetta “Lone Star Le Mans”, la venue texana è inoltre venuta in soccorso della serie mondiale anche nel 2020, sostituendo all’ultimo momento la 6 ore di San Paolo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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USCC – Van der Zande guida le ultime libere delle GTP. Appuntamento a domani per la Rolex24

Solo sei le vetture in pista nell’ultima sessione di prove libere disposta dall’IMSA per la 61ma Rolex24 at Daytona. Nei 20’ finali, riservati alle sole GTP, le due Acura e la Cadillac dell’Action Express hanno infatti deciso di non partecipare a questa sorta di warm-up.

Miglior tempo per la Cadillac di Renger van der Zande, autore di 1.36.742, un decimo meglio dell’altra V-LMDh condotta da Alex Lynn. A seguire la BMW di Connor de Philippi, le due Porsche di Mathieu Jaminet e Michael Christensen e a chiudere l’altra M Hybrid V8 con Philipp Eng.

La parola ora va alla 61ma Rolex24 at Daytona, che partirà domani alle 1.40 PM locali, vale a dire le 19.40 italiane. Diretta streaming free sul sito IMSA https://www.imsa.com/tvlive/

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 5

La griglia di partenza della 61ma Rolex24 at Daytona

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USCC – Le analisi tecniche di Ferrari e Porsche. Corvette presente

Qui a Daytona diamo ovviamente attenzione alla Rolex24, ma abbiamo anche un occhio puntato alla vicina Sebring per l’apertura del WEC di qui a due mesi. Sui due argomenti, con un doveroso punto di attenzione anche alle nuove GT3, abbiamo avuto la possibilità di sentire i responsabili tecnici dei due costruttori impegnati su tutti i fronti, Ferrari e Porsche.

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Per Ferrari abbiamo chiesto all’Ing.Ferdinando Cannizzo dettagli sia sul programma 499P, che riporterà il Cavallino nella categoria top dell’endurance, che sulla 296 GT3. Avete testato tanto, anche pochi giorni fa a Sebring, a che punto ritenete di essere? “Ci siamo focalizzati soprattutto sull’affidabilità, che è la cosa principale, una volta chiuso quell’aspetto stiamo sviluppando contestualmente le prestazioni, ma non è una nostra preoccupazione.”

Parlando della 296, qui c’è un BoP particolare, forse penalizzante, come anche le altrettanto nuove Porsche “La macchina è nuova, debuttare in una 24 ore non è mai facile ed il nostro focus è di sistemare tutti quei piccoli problemi di gioventù e concentrarci sul finire la gara perchè la piattaforma è molto buona. Sembra che siamo un po’ indietro ma, senza commentare le prestazioni degli altri, speriamo si prenderanno le giuste decisioni in modo tale da garantire una gara competitiva per tutti.”

Tra l’altro ora c’è anche Oreca, un cambio epocale.. “Con Oreca ci stiamo trovando molto bene. Ci stiamo conoscendo sempre di più ed il rapporto si sta consolidando e stiamo trovando il giusto equilibrio di lavoro. Anche per tutti noi, inteso come team allargato, stanno emergendo tante cose, anche cose che dobbiamo migliorare, ma di base c’è una buona intesa e una buona voglia di fare le cose bene insieme.”

Infine, un occhio a Sebring, dove fra due mesi ci saranno due gare, anche la 12 ore dove correranno le 296. “Speriamo di fare bene qui ma anche a Sebring, Sappiamo che è un circuito particolare che mette le vetture davvero sotto sforzo, ancor più di Daytona, e anche lí comunque la durata sarà un fattore.”

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Per Porsche invece abbiamo sentito Thomas Laudenbach, grande capo delle attività sportive del marchio di Stoccarda. Siete da sempre impegnati nel motorsport, cosa significa per voi? “Amiamo il motorsport, ed il contributo al marchio è enorme in termini di innovazione cosí come i risultati in pista contribuiscono a rafforzare il marchio, anche dal punto di vista economico mediante i nostri clienti.”

“Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, l’elettrificazione incombente – aldilà di come la si pensi, sta avvenendo, ha puntualizzato Laudenbach, anche perchè al momento non ci sono alternative reali – sta facendo passi da gigante sia in termini di efficienza che di capacità di immagazzinamento dell’energia. Non so fin dove arriveremo ma l’attuale livello se pensiamo a venti anni fa. Magari è un investimento temporaneo, magari non è la soluzione ottimale, ma al momento la propulsione ibrida è la migliore alternativa possibile.”

Qual è il vostro livello di confidenza sulle nuove GTP? “Abbiamo fatto passi da gigante da quando siamo partiti coi test lo scorso anno. Le performance sono molto buone, anche se però nessuno finora ha effettuato una gara di 24 ore, per cui sarà molto interessante per tutti. Ad ogni modo, come è normale che sia, siamo molto contenti di alcune aree di affidabilità e di altre meno, anche dopo un test di 36 ore come quello che abbiamo condotto a Sebring. Non siamo perfetti ma siamo ok per correre.”

“La formula adottata dall’IMSA infine è fantastica, perchè permette a quattro costruttori di presentarsi con le medesime specifiche, e questo è meraviglioso ed è molto promettente, perchè rende il BoP non più un fattore.” Diversamente dalle GTD quindi? “Ovviamente non siamo contenti della situazione e non vogliamo nasconderlo. L’unica cosa che posso dire al riguardo è che spero domani avremo una situazione che permetterà ai nostri clienti di combattere per la vittoria.”

Corv_GT3

Frattanto Corvette ha presentato la sua prima vera GT3, la Z06 GT3.R, che debutterà qui a Daytona il prossimo anno. La Z06 GT3.R deriva da due anni di test, iniziati al simulatore nei primi mesi del 2021 e sono proseguiti in pista lo scorso settembre, cui seguirà un ulteriore anno di sviluppi in pista affinchè possano essere consegnate ai clienti nel terzo trimestre dell’anno.

I programmi sportivi del brand comprenderanno ovviamente il WeatherTech SportsCar Championship, con un massimo di quattro nuove Corvette Z06 GT3.R tra GTD-Pro e GTD, ma anche il WEC e Le Mans, con un paio di telai destinati alla nuova categoria che prenderà il via nel 2024. Da verificare infine eventuali partecipazioni alle serie SRO, comprese la SRO America e l’Intercontinental GT Challenge.

Inteerviste raccolte da Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Corvette

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USCC – Sims chiude davanti nelle ultime libere collettive. Morad sub per Auer

E’ Alexander Sims il battistrada delle ultime prove libere collettive di Daytona. L’alfiere di Action Express/Whelen Racing ha postato il tempo di 1.35.493, precedendo di 2 decimi l’altra Cadillac di Scott Dixon e la BMW di Nick Yelloly.

La sessione, della durata di un’ora, è stata interrotta brevemente nelle fasi finali a causa dell’Acura dell’MSR, in testacoda all’uscita della corsia box. L’ARX-06, che ricordiamo partirà dalla pole position, ha ripreso poi facilmente la pista.

Al turno non hanno partecipato quattro vetture: la BMW M4 GT3 GTD Pro del Turner Motorsport, protagonista di 3 in&out, la Porsche dell’MDK Motorsports e la Lamborghini dell’NTE Sport. Oltre a queste, la Mercedes del Winward Racing incidentata ieri, in corso di ricostruzione grazie ad un differente telaio già di proprietà del team. La AMG GT3 originale è stata infatti tagliata dai mezzi accorsi in soccorso di Lucas Auer. Il pilota austriaco, ricoverato all’Halifax Health Medical Center di Daytona Beach, ha sofferto fratture significative alle vertebre lombari e verrà rimpiazzato dal Daniel Morad.

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Tornando ai risultati della pista, Mikkel Jensen al chiuso al comando delle LM P2 con l’Oreca #11 del TDS segnando la migliore prestazione della categoria post-Roar, mentre Jarrett Andretti ha riportato in cima alla lista della LM P3 la Ligier del team di famiglia.

Tra le GT, è sempre dominio Mercedes, con Mikael Grenier e Jules Gounon come ieri sera sul tetto delle GTD e GTD Pro. Gradino basso del podio virtuale per la Lamborghini Huracàn di Iron Lynx con Romain Grosjean, mentre Miguel Molina ha riportato nella top ten delle GT3 una Ferrari con l’esemplare #21 di AF Corse. Sempre notte fonda infine in casa Porsche, con le nuove 992 stabilmente in fondo allo schieramento.

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Sappiamo che verrà effettuato un ultimo tentativo di modificare il Balance of Performance prima della gara, ma crediamo anche che difficilmente le due case otterranno successo.

Questa sera si chiude con gli ultimi 20’ tutti dedicati alle GTP, a partire dalle 6.25 PM locali. Lo start della 61ma Rolex24 at Daytona sabato alle 1.40 PM locali, pari alle 19.40 italiane. Diretta gratuita completa sul sito IMSA https://www.imsa.com/tvlive/

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 4