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WEC – Ed ecco la Peugeot 9X8 con l’ala posteriore (per colpa del BoP) !

Rivelata poco fa mediante un breve video la rinnovata Peugeot 9X8, in gara a partire dalla 6 Ore di Imola per le restanti gare del WEC. Ovviamente il particolare che spicca è l’ala posteriore, inizialmente abiurata dal costruttore francese, oltre alla nuova livrea. Qui di seguito il comunicato ufficiale in formato integrale.

“Dopo aver completato diverse migliaia di chilometri di test, il Team Peugeot TotalEnergies è lieto di svelare la PEUGEOT 9X8 2024, che farà il suo debutto in gara alla 6 Ore di Imola (21 aprile), secondo round del FIA World Endurance Championship 2024.

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Per sfruttare al massimo le modifiche regolamentari che consentono ai team di utilizzare un set-up di pneumatici più efficace utilizzando diverse larghezze all’anteriore (29 cm) e al posteriore (34 cm), il team Peugeot Sport ha adattato l’aerodinamica della PEUGEOT 9X8, pur mantenendo il 90% della carrozzeria, che ora presenta l’alettone posteriore.

Per il terzo anno consecutivo, Peugeot Design e Peugeot Sport hanno collaborato per ideare una livrea molto speciale, disegnata esclusivamente dai team interni di PEUGEOT. L’emblematico Leone del marchio – simbolo di velocità, flessibilità e forza – è al centro del design.

9X8_MAJEUR07_16-9_93Dopo una prima stagione completa nel FIA World Endurance Championship, inclusa una prestazione incoraggiante a Le Mans e un primo podio (3°) a Monza, e dopo aver trascorso gran parte della gara di apertura della stagione 2024 nelle prime posizioni a Losail, la PEUGEOT 9X8 è stata dotata di numerosi aggiornamenti sostanziali in quanto sembra svolgere un ruolo di primo piano quest’anno in una classe Hypercar incredibilmente competitiva con nove costruttori e diciannove prototipi.

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Nella sua versione iniziale, la PEUGEOT 9X8 è stata progettata utilizzando un insieme di specifiche che soddisfacevano il regolamento tecnico elaborato nel 2020/2021. Tuttavia, tra la fase di progettazione della vettura e il suo lancio competitivo nell’estate del 2022, i regolamenti sono cambiati, aprendo la strada al miglioramento delle prestazioni in alcune aree. Alcune impostazioni progettuali sono state quindi riviste al fine di massimizzarne il potenziale e soddisfare gli ambiziosi obiettivi fissati dal Team Peugeot TotalEnergies.”

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“Abbiamo fatto delle scelte che ora non sono più quelle giuste e questa differenza di prestazioni non è stata sufficientemente compensata dal BOP (Balance of Performance) nel 2023”, ha spiegato Olivier Jansonnie, Direttore Tecnico di Peugeot Sport. “L’idea era quindi quella di tornare ad un design della vettura simile a quello dei nostri rivali, in modo da ricevere poi un trattamento equivalente dal BOP. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di abbandonare l’uso di pneumatici di larghezza identica da 31/31 cm su tutte le ruote, scegliendo di montare pneumatici da 29 cm all’anteriore e da 34 cm al posteriore. A rigor di termini, non è un’auto nuova, poiché ha lo stesso telaio, ma ci sono molti aggiornamenti. Affinché gli pneumatici funzionassero in modo efficace, abbiamo dovuto modificare il baricentro della PEUGEOT 9X8, il che ha significato spostare alcuni componenti e lavorare per alleggerirne altri. E per avere un migliore equilibrio aerodinamico, abbiamo dovuto pensare anche alla ridistribuzione dei carichi aerodinamici, il che ci ha portato a riprogettare circa il 90% dei componenti della carrozzeria, in particolare aggiungendo l’alettone posteriore. Oltre a tutto questo, abbiamo deciso di utilizzare questa nuova omologazione per aggiungere alcuni miglioramenti in termini di affidabilità e prestazioni per darci le migliori opportunità nel campionato”.

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Nel marzo 2023 è stata presa la decisione di introdurre alcuni aggiornamenti radicali alla vettura per la stagione 2024. Tutti in Peugeot Sport hanno lavorato instancabilmente per riprogettare l’auto mentre partecipavano alla campagna WEC 2023. “Si è trattato di un progetto all’interno di un progetto, che ha aumentato notevolmente il carico di lavoro del team”, ha continuato Olivier Jansonnie. “Ma abbiamo potuto contare sull’impegno costante del Team Peugeot TotalEnergies e ora non vediamo l’ora di mostrare il risultato del loro duro lavoro. L’obiettivo è chiaramente tornare tra i primi, lottare regolarmente per il podio e lottare anche per la vittoria”.

Questi aggiornamenti hanno offerto anche l’opportunità di proseguire il rapporto di lavoro iniziato quattro anni fa con Peugeot Sport: “Dopo un design elegante e sobrio per celebrare il ritorno di PEUGEOT alle corse Endurance nel 2022, la livrea 2023 realizzata dall’artista visivo Demsky, celebrando sia il Centenario della 24 Ore di Le Mans che il 30° anniversario della doppietta di PEUGEOT a Le Mans, questa volta abbiamo ideato un design che utilizza la “testa di leone” in diverse scale”, spiega Matthias Hossann, Design del Marchio PEUGEOT Direttore. “Questo design grafico, che simboleggia un “branco di leoni”, trasmette il senso di collettività che riflette perfettamente i valori delle corse Endurance.

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Abbiamo voluto evidenziare questo spirito di squadra e la ricchezza di talenti della squadra. Il design è prodotto in diverse dimensioni e diversi colori presi dalla cartella colori Peugeot Sport, tra cui nero, grigio, bianco e kryptonite. Questo tema è utilizzato anche nei prodotti di merchandising lifestyle sviluppati dal team grafico PEUGEOT.”

Linda Jackson, Direttore generale del marchio PEUGEOT:

“Il 2023, il primo anno intero in cui il Team Peugeot TotalEnergies ha gareggiato nel FIA World Endurance Championship, è stata un’esperienza gratificante per tutti i soggetti coinvolti poiché la squadra ha preso forma ed ha mostrato la propria determinazione e passione, anche se ci sono stati momenti difficili. Per il 2024 l’obiettivo è sempre lo stesso: vincere le gare! Sappiamo che quest’anno la concorrenza sarà ancora più dura, ma il nostro team ha lavorato molto duramente per sviluppare una versione 2024 della PEUGEOT 9X8 che rifletta perfettamente i valori del marchio. L’energia e lo sforzo profusi dal Team Peugeot TotalEnergies sono stati inestimabili. Siamo orgogliosi di far parte di questa nuova era delle gare Endurance e vogliamo lasciare il segno in questo sport”.

Jean-Marc Finot, vicepresidente senior di Stellantis Motorsport:

“Desidero innanzitutto congratularmi e ringraziare tutto il team Peugeot Sport per l’eccellente lavoro svolto. Non è davvero un’impresa da poco essere riusciti a riprogettare parte della vettura in tempi record riuscendo allo stesso tempo a gareggiare nella stagione 2023. La PEUGEOT 9X8 è stata originariamente progettata per soddisfare la normativa 2020/2021, quando le LMH dovevano essere dotate di pneumatici di uguali dimensioni all’anteriore e al posteriore. Da allora i regolamenti si sono evoluti, consentendo ad alcuni dei nostri rivali di montare pneumatici più grandi al posteriore. Avevamo pensato che il BdP sarebbe stato sufficiente a compensare il nostro handicap di progettazione strutturale, ma non è stato così. È stato quindi necessario riprogettare parte della vettura per adattarla alle nuove dimensioni dei pneumatici. Abbiamo dovuto spostare il baricentro della vettura, alterare la distribuzione dei carichi aerodinamici, aggiungere un’ala posteriore, produrre componenti più leggeri e così via. Le nostre simulazioni e le prime sessioni di test in pista hanno dimostrato che la vettura ha prestazioni maggiori. Speriamo quindi di restare tra i primi senza però avvicinarci al limite del BoP come peso minimo e potenza massima”.

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Termineremmo con una sola breve considerazione: non vorremmo sminuire la buona fede degli uomini del gruppo Stellantis, cui va la nostra massima stima, ma i tavoli tecnici sul tema hypercar si svolgono – da quanto ne sappiamo – almeno dalla stagione 2018.

Piero Lonardo

Foto: Peugeot Sport, Piero Lonardo (presentazione Monza 2021)

Seat Fit am 14.03.2024 bei Porsche Penske Motorsport

WEC – Vettel testerà una Porsche ad Aragon: Le Mans in vista?

La bomba sganciata poco fa da Porsche consiste nell’annuncio che Sebastian Vettel parteciperà ad un test di lunga durata ad Aragon alla guida di una 963 LMDh.

Il quattro volte campione del mondo di F1, 299 GP disputati con 53 vittorie, in gran segreto è stato preparato nei giorni scorsi tra Weissach e Mannheim con prove al simulatore cui sono seguiti meeting con gli ingegneri per familiarizzare con le specifiche ed i complessi sistemi di controllo della LMH prima di un primo test sulla pista di casa Porsche.

Seat Fit am 14.03.2024 bei Porsche Penske Motorsport

Per il 36enne tedesco si è trattato della prima presa di contatto vera e propria con una vettura a ruote coperte, cui seguirà un long-run di 36 ore in terra spagnola in compagnia dei piloti ufficiali di Porsche Penske la prossima settimana in vista della 24 Ore di Le Mans.

“Non vedo l’ora di provare la Porsche 963 ed ho già avuto la possibilità di valutare la macchina in una sessione di rollout a Weissach. – ha affermato Vettel – Ho sempre seguito le altre categorie e la mia curiosità verso le gare di durata mi ha incoraggiato a provarci. Ora sono eccitato per questo long run ad Aragón e non vedo l’ora di stare dietro al volante. Dovrò sicuramente prenderci le misure ed abituarmici ma la squadra è molto disponibile e mi aiuterà. Questa sarà una nuova esperienza per me e vedremo cosa accadrà in seguito al riguardo – al momento comunque non ci sono ulteriori piani per il futuro.”

Ricordiamo che Porsche Penske, oltre alle vetture private di Jota e Proton, schiererà a Le Mans tre 963 per i due equipaggi full-time WEC composti da Matt Campbell, Michael Christensen e Frédéric Makowiecki, recenti vincitori in Qatar, e da Kévin Estre André Lotterer e Laurens Vanthoor. Sulla terza vettura ufficiale, iscritta col numero 4, al momento è previsto solo Mathieu Jaminet.

Un’eventuale partecipazione da parte di Josef Newgarden, vincitore a Daytona in IMSA con Dane Cameron, Felipe Nasr e Matt Campbell parrebbe essere stata declinata da parte del boss Roger Penske in persona. A questo punto Vettel, che per scherzo due anni fa demmo in Ferrari a Le Mans, potrebbe essere un’alternativa ancora superiore per il marchio di Stoccarda, volto ad aumentare il proprio record di vittorie su Circuit de la Sarthe.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

Leman

ELMS – Ancora nuove livree in attesa di Barcelona

Proseguono le presentazioni dei nuovi “vestiti” delle vetture dell’European Le Mans Series in vista del Prologo ELMS di Barcelona dell’8-9 aprile prossimi.

E’ la volta di Racing Spirit of Leman, che dopo aver conquistato il titolo tra le GT3 nella Le Mans Cup la scorsa stagione, si presenta con una nuova Aston Martin Vantage GT3 per Derek Deboer, Valentin Hasse-Clot e Casper Stevenson.

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Sempre tra le GT3, categoria che fa il proprio esordio nella serie continentale al posto delle GTE, ecco la Porsche 911 GT3 R di Proton Competition per Claudio Schiavoni, ancora una volta coadiuvato da Matteo Cressoni, cui si aggiunge uno dei giovani più “caldi” del momento, Julien Andlauer, reduce dalle belle prestazioni in Asian Le Mans Series, WEC ed IMSA con LM P2 ed LMDh.

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Infine, il TDS si associa col Richard Mille Racing per l’Oreca LM P2 iscritta in Pro/Am per Rodrigo Sales, Gregoire Saucy e Mathias Beche col chiaro intento di puntare al titolo di categoria.

Peraltro, come già anticipato nelle scorse settimane, le LM P2 potranno tornare a godere in ELMS di una aumentata potenza, col motore Gibson riportato da 540 a 580 HP, cui si aggiunge un peso ridotto di 20 kg (da 950 a 930 kg) cui fa da contraltare una capacità aumentata dei serbatoi.

Ricordiamo che la potenza massima delle LM P2 venne a suo tempo ridotta per meglio gestire le prestazioni nei confronti delle Hypercar nel WEC. Questi livelli dovrebbero essere riportati al ribasso in occasione dell’unica gara in cui LMH e LM P2 torneranno a convivere, la 24 Ore di Le Mans.

Piero Lonardo

Foto: ELMS

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ELMS – IDEC svela i colori Matra. Lo sfogo di Gabriel Aubry

Si avvicina la data del Prologo ELMS di Barcelona e un’altra livrea di peso viene svelata. Si tratta di IDEC Sport, che porterà nuovamente in pista il logo ed i colori Matra per la prossima stagione della serie europea.

La livrea su base azzurra e bianca con un tocco di oro richiama infatti i colori delle Matra vincenti a Le Mans negli anni ’70, a fronte della partnership annunciata ad inizio anno nell’ambito di Retromobile.

Ricordiamo che l’Oreca LM P2 del team campione 2019 verrà portata in gara da Paul-Loup Chatin, Paul Lafargue e Reshad de Gerus, mentre una Ligier LM P3 verrà schierata nella Le Mans Cup per Patrice Lafargue e Dino Lunardi.

Aubry

Restando in terra francese, la notizia di ieri dell’ingaggio di Felipe Drugovich da parte di Vector Sport ha suscitato scalpore perchè ha di fatto preso il posto di Gabriel Aubry, il quale avrebbe dovuto non solo sostenere l’effort della squadra di Gary Holland nella serie europea, ma anche a Le Mans.

Il 25enne parigino, che lo scorso anno ha difeso i colori di Vector Sport nel WEC, sarebbe stato avvertito solo la settimana scorsa della decisione presa, senza avere nemmeno la possibilità di parlare col team principal.

“So già che non troveró più posto perchè ho già fatto il giro delle telefonate e non c’è più alcun sedile libero in ELMS, nel WEC o in un’altra categoria. Il mio 2024 sarà interamente vergine a causa di questa azione”. Ha commentato Aubry ad un noto sito francese.

Vector Sport ricordiamo doveva portare in gara la Isotta Fraschini LMH, partnership svanita nell’immediata vigilia della comunicazione dell’entry list del WEC. E’ possibile che l’ingaggio di Drugovich, attualmente test&reserve driver AstonMartin F1, sia propedeutica ad un eventuale futuro coinvolgimento nel programma Valkyrie hypercar del costruttore britannico.

Piero Lonardo

Foto: IDEC Sport, Gabriel Aubry FB page

Drugovich

ELMS – Drugovich si unisce a Vector Sport. La nuova livrea di AO by TF

Un’altra giovane promessa delle monoposto passa alle ruote coperte per la prossima stagione del’European Le Mans Series, si tratta di Felipe Drugovich, che si unisce a Vector Sport.

Il 23enne campione F2 2022, da tre anni nell’orbita Aston Martin e McLaren F1, ora come test & reserve driver nel team con sede a Silverstone, correrà l’intera stagione europea insieme ai già annunciati Stèphane Richelmi e Ryan Cullen su un’Oreca LM P2.

Felipe Drugovich ha cosí commentato: “Sono felicissimo e motivato di aver firmato con Vector Sport per guidare nell’European Le Mans Series 2024. Conosco la qualità e la storia del team e sono veramente eccitato di essere in pista con loro. Ho incontrato la squadra e sono rimasto impressionato da ciò che ho visto. Sono sicuro che insieme a loro e ai miei compagni Ryan Cullen e Stephane Richelmi potremo scrivere un capitolo di successo con l’Oreca  #10.”

“E’ bello sapere di poter essere di nuovo in azione nelle corse vere, portando la mia esperienza in gara e la mia passione per le corse di durata. Il mio lavoro di reserve driver con Aston Martin F1 – ha terminato Drugovich, che ricordiamo ha origini italiane – continuerà a pieni regimi, mi terrò solo occupati nei weekend nei quali fino ad ora sono stato libero!”

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Frattanto, un’altra contender al titolo continentale, Orlen Team AO by TF, ha presentato i propri colori. L’Oreca #14 verrà portata in gara da un’equipaggio d’eccezione, composto da Robert Kubica e Louis Deletraz, già campioni della serie con WRT nel 2021, e dal britannico Jonny Edgar.

L’appuntamento con la massima serie endurance europea è per l’8-9 aprile con il Prologo di Barcelona.

Piero Lonardo

Foto: Vector Sport, TF Sport

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IMSA – Il punto in classifica dopo Sebring

La vittoria da parte dell’Acura #40 del WTR w/Andretti a Sebring ha lanciato Louis Deletraz e Jordan Taylor, che si installano in cima alla classifica generale (insieme, per ora, anche a Colton Herta), a pari punteggio, 706 punti, con Dane Cameron e Felipe Nasr, terzi al traguardo nella seconda tappa del WeatherTech SportsCar Championship.

La defaillance a due terzi di gara della Cadillac dell’Action Express/Whelen Racing non costa più di tanto a Pipo Derani e Jack Aitken, che insieme a Tom Blomqvist mantengono la terza piazza nella corsa al titolo ma anche la leadership nella Michelin Endurance Cup, giunta a metà del suo cammino virtuale, con una lunghezza di vantaggio sull’equipaggio della Porsche #7 e 4 sulla line-up della Cadillac del team Ganassi, che detiene il quarto posto nella graduatoria generale.

Nelle LM P2, l’equipaggio di ERA Motorsport, trionfatore in entrambi gli appuntamenti della cosiddetta 36 ore della Florida, guardano da lontano, col vantaggio di ben 127 lunghezze, Gar Robinson, Felipe Fraga e Josh Burdon del Riley Motorsports, mentre nella classifica della MEC, grazie ai piazzamenti intermedi si è composto un raggruppamento in testa a quota 24 che comprende a pari punti anche i piloti di Inter-Europol by PR1 Mathiasen e Malthe Jakobsen, sabato col DragonSpeed ma a Daytona col Crowdstrike by APR, con Colin Braun e c. ad inseguire ad un solo punto di distacco. A quota 21 insegue l’equipaggio del TDS.

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In GTD Pro, Daniel Serra, Davide Rigon e James Calado vanterebbero un vantaggio di 98 lunghezze contro l’equipaggio del Paul Miller Racing, a fronte di un terzo e di un quarto posto, ma sappiamo che Risi Competizione si presenterà solamente nelle cinque gare lunghe. La classifica di categoria si presenta a parti invertite, con gli alfieri di BMW davanti con 26 punti contro i 24 dei ferraristi.

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Dominio infine in GTD da parte del Winward Racing, che comanda con 725 punti contro i 589 di Cetilar Racing. Anche in questo caso, gli impegni degli “azzurri” si limiteranno alle gare lunghe, rendendo l’equipaggio della Mercedes #57 ampiamente artefici della loro situazione.

Indy Dontje, Russell Ward e Philip Ellis comandano anche nella classifica della Endurance Cup con 24 punti contro i 22 della line-up di Inception Racing, ieri settimi al traguardo, i 20 di Triarsi Competizione ed 19 del Korthoff/Preston Motorsports, presto fuori a Sebring.

Per gli equipaggi di GTP e GTD, l’appuntamento è fra circa un mese a Long Beach, mentre le GTD pro torneranno in azione nel successivo round di Laguna Seca del 12 maggio; le LM P2 infine dovranno attendere sino alla 6 Ore del Glen del 23 giugno.

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti, Ferrari Races, Cetilar Racing

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IMSA – Sebring: tra Cadillac e Porsche, la spunta Acura. Ferrari a podio in GT con Risi Competizione e Cetilar Racing

L’Acura #40 di Louis Deletraz, Colton Herta e Jordan Taylor si aggiudica la 72ma edizione della 12 Ore di Sebring, a seguito di un finale di gara epico con lo svizzero ad avere la meglio sulla Cadillac di Sebastien Bourdais.

Le Ford Mustang sono state l’inconsapevole catalizzatore delle ultime due ore di gara, essendo state coinvolte in tutte e tre le ultime Full Course Yellow che hanno ogni volta raggruppato il lotto dei concorrenti. La Cadillac dorata, in evidenza per tutta la gara, ha approfittato della prima di queste neutralizzazioni per adeguare la propria strategia a quella della concorrenza, cosa che al contrario non è riuscita alla Porsche #7, con la quale condivideva il timing dei rifornimenti.

Ad ogni modo, Felipe Nasr ha tentato di insidiare Deletraz senza successo, e alla fine chiuderà in terza posizione, a 9” dal leader, davanti alla BMW #25 e all’Acura #10. Alla luce del risultato, un peccato per l’altra ARX-06 del WTR, rallentata da un problema di consumo dell’olio, e soprattutto per la Cadillac dell’Action Express, padrona delle libere e delle qualifiche ma vittima di un errore veniale che poteva costare carissimo a Pipo Derani.

Può invece festeggiare la Lamborghini SC63, P7 al debutto nel giro dei primi senza sostenere particolari problemi, mentre un problema all’ultimo giro per Julien Andlauer, pone la Porsche Proton al di fuori della top five. In generale, a torto o a ragione, visto il tanto parlare nelle ultime settimane, si è avuta la riprova che il BoP made in USA è cosa diversa da quello del FIA WEC anche con cinque marchi di hypercar in pista.

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Anche tra le LM P2 le strategie sono state protagoniste, ed alla fine è stata premiata la vettura di ERA Motorsport di Ryan Dalziel, Connor Zilisch e Dwight Merriman, che fa il bis col risultato di Daytona. L’Oreca #18 ha giocato bene le proprie carte nell’ultima sosta, effettuata in regime di neutralizzazione, mentre il trio di testa, formato da TDS, United Autosports e Crowdstrike by APR, temendo di non riuscire a raggiungere il traguardo, raggiungevano la pitlane solo in seguito.

Un contatto con la vettura del Riley Motorsport vanificava poi gli sforzi di Colin Braun, lasciando il resto del podio al TDS e all’Oreca #22 del team angloamericano. Rimarchevole l’impresa della Ligier del Sean Creech Motorsports che riesce a piazzarsi appena fuori dalla top three.

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Alle Ferrari non riesce l’impresa tra le GT, ma gli esemplari di Risi Competizione e Cetilar Racing si piazzano al secondo posto in GTD Pro e GTD rispettivamente. Il finale della categoria Pro/AM vedeva trionfare come a Daytona la Mercedes di Winward Racing di Philip Ellis, Indy Dontje e Russel Ward, mentre alle spalle Antonio Fuoco con un finale al fulmicotone cancellava una prima parte di gara della #47 costellata di contatti e penalità, lasciandosi alle spalle la Porsche del Wright Motorsports.

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Finale controverso invece in GTD Pro, dove Daniel Serra all’ultimo restart si lanciava al comando con la Rossa #62 davanti alla Lexus di Jack Hawksworth, a lungo mattatore della competizione, e alla Corvette di Dani Juncadella. La Lexus #14 però aveva presto la meglio sulla Ferrari, che veniva passata anche dalla Corvette, ed andava ad ingaggiare un duello con la Porsche di AO Racing del talentino Laurin Heinrich.

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I due si ripassano un paio di volte e “Rexy” sembra poterla spuntare anche sulla GT statunitense, ma un contatto a due tornate dalla bandiera a scacchi riporta Serra alle spalle dei vincitori, senza poterli però insidiare, davanti alla Lamborghini Iron Lynx di Mirko Bortolotti.

L’appuntamento con il WeatherTech SportsCar Championship è per la showcase di Long Beach del 20 aprile, protagoniste GTP e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA, ERA Motorsport, Mercedes AMG, Cetilar Racing

L’ordine di arrivo della 12 Ore di Sebring

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IMSA – Problemi anche per Porsche e Acura a due ore dal traguardo

Questa 12 ore di Sebring, che fino a due terzi di gara sembrava avviarsi su un confronto alla distanza fra tutte le GTP, prosegue a perdere pezzi pregiati nella lotta al primato assoluto. L’Acura #10, che con Ricky Taylor era riuscita a coronare un lungo inseguimento alla BMW di testa, è stata costretta ad una lunga sosta per verificare un consumo anomalo di olio motore.

Qualcuno si ricorderà che lo scorso anno a Daytona le due ARX-06, poi vincenti con l’MSR, approfittavano di ogni Full Course Yellow per rabboccare l’olio, ma questo problema non era più apparso in seguito. A due ore dalla bandiera a scacchi, Brendon Hartley insegue con un giro di svantaggio rispetto ai primi.

Anche in casa Porsche però non si può essere completamente contenti, perchè a causa di un contatto con l’Acura NSX GT3 di Katharine Legge, spedita senza tanti complimenti nelle gomme di curva 17 da Fred Makowiecki, in quel momento in P4, la 963 #6, nel frattempo assurta al comando della gara, poco dopo si è girata in curva 7 con una foratura alla posteriore sinistra. Da notare che la direzione gara non aveva preso provvedimenti a fronte del contatto con la GT.

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La successiva sosta ai box per sostituire pneumatico e cofano posteriore lasciava la Porsche #6 a 2 giri, consegnando la testa della gara all’altra 963, ora con Matt Campbell al volante, inseguito da vicino dalla Cadillac residua. Grazie alle differenti strategie però, è Colton Herta con l’Acura #40 al comando a due ore dal termine, davanti alle due BMW; da segnalare che anche la BMW #25 non ha visto alcuna reazione dalla direzione gara per il testacoda procurato alla Lamborghini di Matteo Cressoni.

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La lotta ravvicinata tra le LM P2 ha trovato la sua massima espressione allorquando le vetture sono state raggruppate allo scadere della nona ora di gara. A prendere le redini della categoria ancora una volta l’Oreca #2 di United Autosports, nonostante testacoda e penalità, grazie a Nico Pino. Il driver cileno mantiene un vantaggio minimo sul TDS e sulla vettura del Crowdstrike by APR, autori di una prodigiosa rimonta grazie a Toby Sowery e soprattutto Colin Braun.

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In GT, determinanti le strategie. A due ore dal termine infatti si gioca sulle capacità dei serbatoi, con i tre leader Pro: Ben Barnicoat, Franck Perera e Davide Rigon, al limite del carburante nei confronti della Corvette di Antonio Garcia, alla BMW di Neil Verhagen e all’Aston Martin di Alex Riberas.

Simile scenario anche tra le GTD, dove Indy Dontje con la Mercedes del Winward Racing mantiene la leadership su un gruppetto di potenziali outsiders formato dalle Ferrari di Cetilar Racing, ora nelle mani di Antonio Fuoco, e Conquest Racing e dall’Aston Martin dello Heart Of Racing, mentre il sole è definitivamente calato sull’ex-aeroporto.

Piero Lonardo

Foto: IMSA TV, Porsche Motorsport, United Autosports, Lexus Racing USA

La classifica dopo 10 ore di gara

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IMSA – Una Cadillac out, BMW davanti dopo due terzi di gara a Sebring

Un incidente spettacolare ha movimentato l’ottava ora di gara a Sebring. Pipo Derani, nel doppiare la Ferrari AF Corse di Miguel Molina, toccava la 296 GT3 quel tanto che bastava da impedirgli qualsiasi correzione di traiettoria. La Cadillac, in quel momento al comando della gara, andava dritta nell’insidiosa Turn 10, capovolgendosi sulle gomme a protezione.

Gara finita per il polesitter, uscito con l’aiuto della crew AMR dalla sua vettura, e Full Course Yellow numero 7 della giornata. Davanti ritorna la Porsche di Felipe Nasr, che il brasiliano aveva risuperato mezz’ora prima dopo averla ceduta all’ex-teammate, macinando poi giri veloci per creare un temporaneo cuscino di sicurezza. Fuori dalla competizione anche una Porsche, la 963 privata del JDC-Miller, buona protagonista della prima metà di gara, per un problema alla trasmissione.

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A poco meno di due terzi di gara, dopo la sosta collettiva, Maxime Martin e Jesse Krohn hanno piazzato le due BMW davanti alla Porsche #6 e alle due Acura di Louis Deletraz e Ricky Taylor. La Porsche #7, virtualmente in testa, e la Cadillac residua, hanno però optato per una doppia sosta per ottimizzare i consumi e ora inseguono con Dane Cameron e Scott Dixon al volante. Ancora della partita e nello stesso giro dei primi anche la Lamborghini e la Porsche Proton.

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Appassionante la gara anche nelle altre classi: 9 le LM P2 nello stesso giro con continui cambi di leadership. Una serie di penalità e di errori sono costati all’Oreca #2 di United Autosports la testa della categoria, che dopo essere passata nelle mani di Inter-Europol, ora vede il TDS al comando sul team battente bandiera polacca e sulla seconda unità del team di Richard Dean. Da segnalare il dritto, senza conseguenze per il polesitter PJ Hyett, che ha tolto “Spike” dalla lotta per il successo, chiamando in causa la sesta interruzione nel corso della sesta ora. In precedenza una breve neutralizzazione per detriti derivanti dal contatto tra la Corvette #3 e la Lamborghini del Forte Racing.

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AO Racing prosegue invece al top in GTD Pro con “Rexy”. Laurin Heinrich ha avuto la meglio in pista su Ben Barnicoat e la Lexus #14, e ora conduce sulla BMW del Paul Miller Racing; a seguite la Corvette meglio piazzata, la #3 di Alexander Sims e l’Aston Martin di Mario Farnbacher. La Ferrari di Risi Competizione naviga in P9 dopo un contatto ed una penalità per velocità eccessiva ai box.

In GTD infine, le soste sono state determinanti per permettere alla McLaren di Inception Racing, ricordiamo limitata nelle prime fasi di gara da una foratura allo start, di prendere la testa della categoria sull’Aston Martin di Zach Robichon e la Ferrari di Triarsi Competizione. La Lexus a lungo protagonista è ora costretta ad inseguire da lontano a causa di un lungo e di un drive-through per aver ostacolato la Cadillac #01 al box. Da segnalare infine anche il ritiro delle Iron Dames.

Piero Lonardo

Foto: IMSA TV,  BMW M Motorsport, IMSA, Porsche Motorsport

La classifica dopo 8 ore di gara

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IMSA – A Sebring, Acura e Porsche mostrano i denti

La terza ora di gara della 12 ore di Sebring ha visto le due Cadillac condurre tranquillamente senza particolari problemi: l’unico brivido è stato rappresentato dalla pericolosa uscita di strada da parte della Ferrari di Francois Heriau, toccata dall’Acura Gradient in curva 1, senza però apparenti conseguenze per la 296 GT3; al contrario della NSX GT3, costretta al drive-through dalla direzione gara.

Una nuova neutralizzazione, la terza della giornata, veniva procurata dall’Oreca LM P2 del Richard Mille AF Corse, con Lilou Wadoux pronta ad uscire dalla vettura, ferma in curva 7.

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Durante la Full Course Yellow, era Dane Cameron e prendere la testa della gara. La Porsche #7 effettuava una sosta breve per installarsi al comando su Jack Aitken e Scott Dixon. Sosta che permetteva a Mikkel Jensen di prendere il comando delle LM P2 per il TDS, a Michael Christensen in GTD Pro con la Porsche di AO Racing, mentre la Mercedes del Winward Racing, ora con Indy Dontje, manteneva la leadership delle GTD.

Al restart, Cameron resisteva bene ad Aitken, che però tornava al comando della gara 10’ dopo circa, imitato da Dixon che pure aveva la meglio sulla 963 vincitrice a Daytona.

Frattanto, la gara della McLaren di Pfaff Motorsports subiva una ulteriore battuta di arresto dopo i problemi al via a seguito del contatto con la Porsche dell’MDK di Klaus Bachler, contatto che provocava indirettamente problemi anche alla BMW #24 di Jesse Krohn, costretta ad una sosta extra ai box per verificare i danni. La Porsche #86 poco più tardi si rendeva protagonista anche di un altra manovra poco rispettosa verso la Ferrari Cetilar di Roberto Lacorte.

Una nuova svolta al termine della quarta ora di gara, con due situazioni separate che vedevano Salih Yoluc e la Mercedes del Lone Star Racing fermo in curva 13 e la Ligier LM P2 del Sean Creech Motorsport senza vita in curva 16.

Durante questa quarta neutralizzazione Aitken ed il box di Action Express compivano un errore madornale richiamando la Cadillac biancorossa nonostante il semaforo rosso, il tutto allo scadere della quarta ora foriera dei punti della Michelin Endurance Cup. Il driver britannico attraversava la corsia box, lasciando campo libero all’altra V-Series.R del Team Ganassi, ma allorquando le assetate GTP riuscivano finalmente a guadagnare la pitlane, la situazione cambiava ulteriormente.

Davanti a tutti infatti c’era Nick Yelloly con la BMW #25, che grazie ad una strategia leggermente differente necessitava di minor carburante. Il dominio della M Hybrid V8 durava peró meno di una curva in regime di corsa libera, con Filipe Albuquerque, ora al volante dell’Acura #10, ad installarsi al comando. Dietro la GTP di Monaco la Porsche di Matt Campbell, la Cadillac #01 con Renger van der Zande e l’altra Acura di Jordan Taylor.

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Ben Keating frattanto è tornato al comando delle LM P2, come la Lexus #14 di Ben Barnicoat, mentre tra le GTD è la BMW del Turner Motorsport ad avere avuto la meglio sull’altra RC F GT3 del Vasser Sullivan. Migliore fra le Ferrari, quella del Conquest Racing di Albert Costa, P5 in GTD.

Conquest

 

Ufficialmente ritirate ad un quarto di gara, oltre all’Oreca LM P2 del Richard Mille AF Corse, la Mercedes del Korthoff/Preston Motorsports e la Corvette #17 di AWA Racing, partita peraltro con 10 giri di ritardo, per problemi all’alternatore.

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti, Porche Motorsport, United Autosports, Ferrari Races

La classifica dopo 4 ore di gara