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WEC – Ferrari trionfa a Le Mans! Voi ci credevate ? Noi sí

La Ferrari 499P di Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado trionfa nell’edizione del Centenario della 24 Ore di Le Mans, davanti alla Toyota di Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa e alla Cadillac di Earl Bamber, Richard Westbrook e Alex Lynn.

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Noi ci credevamo, ci abbiamo creduto sin da quando l’abbiamo vista in pista ad Imola per le Finali Mondiali 2022, magari ancora prima quando non si poteva dire nulla. E dopo Sebring, dove ha debuttato con una pole position ed un podio, abbiamo assistito al consueto carrozzone italico di fenomeni giornalistici improvvisamente interessati all’endurance e a Le Mans, come se fino a questo momento Competizioni GT guidate da Antonello Coletta e gestite in pista da AF Corse di Amato Ferrari e Battistino Pregliasco non avesse vinto nulla.

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Un carrozzone che si è via via addensato di presenze improbabili e parvenu, corroborato dagli altri due podi conquistati nel mentre della creatura dell’Ing.Cannizzo, più la pole forse “rubata” a Spa. Ma noi in questo momento guardiamo avanti, perchè, appunto, CI CREDEVAMO VERAMENTE, e, ci teniamo a dire che abbiamo spronato a modo nostro l’armata del Cavallino che è andata a crescere sino a dominare qualifiche ed Hyperpole al debutto della vettura a Le Mans.

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Adesso però per favore, non incominciamo sia coi paragoni con la F1 che fatica da anni, nè tantomeno col volere “trapiantare” la creatura vincente in quest’ultimo scenario. Per una volta gioiamo di un successo made in Italy (per quanto la globalizzazione può ora permettere), che proseguirà il proprio cammino durante i restanti appuntamenti del WEC, a partire da Monza il 9 luglio, dove l’Autodromo brianzolo, già giubilato per il 2024 in favore di Imola, dovrà dimostrare di essere all’altezza non solo della squadra che ha riportato AL PRIMO COLPO una vittoria che mancava dal 1965 (parentesi, l’anno di nascita del qui scrivente), ma anche di un pubblico che si merita di essere coccolato come ha fatto questa Ferrari.

Peccato per la #50 di Antonio Fuoco, Nicklas Nielsen e Miguel Molina, attardata nella notte da un problema al radiatore, ma che alla fine termina al quinto posto.

La cronaca di questa 24 Ore narra di safety car interminabili (oltre 4 ore di gara) per permettere la nuova procedura di pass-around, del ritorno una tantum degli “scaldagomme” (chissà cosa ancora sarebbe successo senza, visti i tanti voli, anche sull’asciutto) ed in generale di un’edizione che, in pista, ha superato la grandeur degli anni ’70 e ’80.

Toyota, fuori per un contatto con la #7 ancora prima di metà gara, ha tentato con i vincitori 2022 nonchè campioni in carica WEC, di mantenere il contatto con la Rossa #51, ma i riavvicinamenti sono stati solo frutto di situazioni temporanee, e la botta finale di Ryo Hirakawa a meno di due ore dalla bandiera a scacchi ha di fatto cristallizzato il risultato finale.

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Se la figura vincente della Ferrari può riassumersi in quella nell’Ing.Coletta, gli statunitensi del gruppo GM hanno in Laura Wontrop Klauser non solo un “faro” capace di catalizzare altrettante attenzioni, ma anche una “capitana” vincente, visto che tutte e tre le Cadillac LMDh hanno terminato la gara e due sono finite anche a ridosso dei due major contender; non solo, la Corvette ha trionfato nell’ultima apparizione in GTE-Am a Le Mans, mettendo una seria ipoteca anche sul titolo WEC di categoria con Ben Keating, Nico Varrone e Nicky Catsburg.

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Restando in tema States, perfetta anche l’interazione con la Camaro ZL1 NASCAR schierata dall’Hendrick Motorsports, che ha mostrato al pubblico che, senza scomodare per forza energie futuribili, esistono già alternative valide al motorsport di stampo FIA. A traguardo anche entrambe le Glickenhaus e le Peugeot, ancorchè una assai attardata, mentre Porsche dovrà fare quadrato da questa esperienza, da cui esce appena dentro la top ten con la 963 #5. EDIT. Nel post-gara alla Porsche #5 è stata comminata una penalità di 4 giri per non aver completato l’ultimo giro nei limiti previsti (9’57″ contro i 6′ massimi)  e si classifica quindi sedicesima assoluta. Incommentabile invece la gara della Vanwall (ma la colpa era di Villeneuve?)

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Tornando alle GTE-Am, dietro la Corvette, autrice di una rimonta dopo un problema iniziale agli ammortizzatori anteriori, si sono piazzate l’Aston Martin dell’ORT by TF e la Porsche del GR Racing, capace pure di rimontare da una situazione di svantaggio derivante da un’uscita di strada.

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Lo spettacolo delle Hypercar ha lasciato in secondo piano la gara delle LM P2. La categoria cadetta ha premiato Inter-Europol, che ha vinto il duello a distanza col WRT. Completano il podio i francesissimi del Duqueine.

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Nella sottocategoria Pro/Am, presto fuori Racing Team Turkey ed AF Corse, il successo è andato al Crowdstrike by APR davanti al Cool Racing ed al DKR.

E’ tutto per questa incredibile edizione della 24 Ore di Le Mans. Speriamo di avervi intrattenuto al meglio con contenuti originali ed esclusivi. L’endurance mondiale come detto, tornerà in azione a Monza il 9 luglio con la quinta tappa stagionale.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro, Foto MorAle

L’ordine di arrivo della 24 Ore di Le Mans 2023

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WEC – A quattro ore dall’arrivo, nuovamente Ferrari davanti

Una mattinata soleggiata accoglie le vetture superstiti sul Circuit de la Sarthe. Davanti la Ferrari #51 continua a macinare terreno sulla Toyota #8 che al momento rimane l’unica concorrente a contenderle il primato assoluto.

Le due hypercar fanno l’elastico grazie all’ennesima Slow Zone, questa volta procurata da Antonio Felix Da Costa, fuori ad Indianapolis, e Sebastien Buemi riesce persino a tornare davanti perchè la 499P fa fatica a ripartire, ma la leadership della GR010-Hybrid dura appena un paio di giri, ed il pilota di Tortona riprende la marcia – per ora – trionfale davanti al gruppo prima di cedere nuovamente il volante a James Calado.

Indianapolis quasi fatale anche ad entrambe le Glickenhaus, che fino a quel momento hanno corso costantemente a ridosso delle ben più costose LMH ibride, con Olivier Pla imitato da Franck Mailleux nel corso della 18ma ora.

Dietro i duellanti le due Cadillac del Team Ganassi proseguono imperterrite, ora con Alex Lynn e Renger van der Zande, un gran bel risultato per le LMDh al debutto sulla Sarthe, al contrario di Porsche, con la 963 #5 in P6 dietro la Peugeot #93, ormai nel mirino della Ferrari #50, in rimonta dopo i problemi notturni al radiatore.

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Anche nelle LM P2 è lotta a due fra Inter-Europol e WRT. Robert Kubica riesce a portarsi davanti all’inizio della 17ma ora, ma dopo il turno di Kuba Smiechowski tocca di nuovo a Fabio Scherer, che ristabilisce le distanze su Louis Deletraz.

Quale terza forza emerge il Duqueine grazie all’effort dell’esperto Neel Jani, incalzato a propria volta da IDEC, una volta che il polesitter Paul-Loup Chatin è tornato alla guida dell’Oreca #48.

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Il ciclo sfasato dei pit invece rende di più difficile comprensione la classifica delle GTE-Am, che durante la ventesima ora perde la Porsche #911, con Michael Fassbender fuori alle curve Porsche.

Gara finita per l’attore-pilota, mentre a 4 ore dal termine sono le Iron Dames a condurre con Sarah Bovy davanti all’Aston Martin dell’ORT by TF, alla Corvette e all’altra 911 del Project 1 – AO Racing, ora affidata al veterano Gunnar Jeannette. Tutte con lo stesso numero di giri. “Rexy” è probabilmente il vero major contender delle tre pilotesse in rosa per il successo di categoria.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 20 ore di gara

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WEC – A Le Mans dopo due terzi di gara è lotta a due Ferrari-Toyota

La notte a Le Mans può portare robusti cambiamenti o mantenere immutato lo status quo. In questo caso i tanti sconvolgimenti della prima metà di gara hanno lasciato spazio ad un consolidamento delle posizioni di testa nella classifica assoluta.

La Toyota residua, la #8 con Brendon Hartley e Ryo Hirakawa ha approfittato di alcune slow zones per costruire un cuscino di sicurezza sulla Ferrari #51. La 499P, tirata da Alessandro Pier Guidi riusciva però a riavvicinarsi e a tornare al comando, ora con James Calado che dopo 16 ora vanta 13” di vantaggio su Hirakawa.

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Dramma invece per la Porsche #6, l’ultima a vantare ancora una qualche ambizione di successo, con Kevin Estre lungo alle curve Porsche nel tentativo di doppiare una Oreca del WRT. Dietro le duellanti di testa, le due Cadillac, con la #2 ancora nel giro dei primi.

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Tra le LMP2, è ancora Inter-Europol a condurre con un vantaggio minimo sul WRT, dove Robert Kubica ambisce a riappropriarsi del successo sfuggitogli un paio di edizioni or sono. Queste sono le uniche due vetture a pieni giri, dopo che Reshad De Gerus ha schiantato la #47 del Cool Racing alle Porsche poco dopo la metà gara.

Fuori per una dinamica simile anche la vettura Pro-Am di AF Corse, che lascia la leadership della sottocategoria alla macchina del CrowdStrike by APR. In questa classifica ad eliminazione (sono rimaste solo quattro vetture in pista) resiste ancora la macchina del Graff col nostro Roberto Lacorte, dopo le riparazioni conseguenti ad un contatto avvenuto nella prima parte di gara.

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In GTE-Am infine, la Ferrari Kessel sente la pressione della Porsche del Project 1 di Matteo Cairoli, che in seguito prenderà la leadership sull’altra 911 delle Iron Dames, che a loro volta devono guardarsi dalla rimonta della Corvette con Nicky Catsburg. Nel mezzo, la Camaro NASCAR, che prosegue indisturbata in P29 assoluta.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 16 ore di gara

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WEC – Prosegue una Le Mans ad eliminazione, ma alla metà gara davanti c’è una Ferrari

Una Le Mans che forse nessuno si aspettava si sta dipanando nella notte: un nuovo scroscio temporalesco, nettamente più consistente dei precedenti, ha infatti movimentato il secondo quarto di gara.

Le intemperie hanno investito soprattutto la zona del Karting, dove Giacomo Petrobelli ha piantato la sua Ferrari del JMW, in quel momento al comando delle GTE-Am, mentre al contrario le hypercar di Nicklas Nielsen e Will Stevens riuscivano invece a prendere la via di fuga.

Ulteriore melèe ad Indianapolis, dove escono le LM P2 di Frederick Lubin e Mirko Bortolotti, poi imitate da Salih Yoluc il quale va a tamponare l’inerme Oreca Prema; ma la goccia che faceva traboccare il vaso era la Ferrari del Walkenhorst di Chandler Hull fermo alle Porsche, che chiama in causa l’ennesima slow zone.

In precedenza sono state Porsche e Ferrari a dare spettacolo tra le hypercar, con Yifei Ye e la 963 Jota a prendere la testa della gara per poi terminare fuori al Karting con robusti danni alla carrozzeria. Le due 499P, dopo aver avuto la meglio sull’altra 963 di Dane Cameron, quest’ultimo rallentato anche da un drive-through, si ritrovavano al comando, con Miguel Molina a lasciarsi passare da Antonio Giovinazzi per la leadership intorno al quarto di gara; poco dopo si è scatenato uno spettacolo pirotecnico per commemorare i 100 anni della 24 Ore.

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Nelle GTE-Am si danno battaglia la Porsche Proton #911 di Martin Rump e la Ferrari AF Corse #54 di Francesco Castellacci con le Iron Dames terzo incomodo, mentre tra le LM P2, Oliver Rasmussen precede Albert Costa di Inter-Europol, ma la vettura di Jota va anch’essa a picchiare su pista bagnata.

Anche dopo il termine del temporale però non c’è pace tra le LMH. Intorno alla mezzanotte è infatti Alessandro Pier Guidi a far segnare il primo errore tra le Ferrari, restando coinvolto in un contatto fra la Porsche leader in GTE-Am ed una Glickenhaus.

La 499P #51 va a perdere il vantaggio guadagnato sul resto del lotto, ma poco dopo tocca alla Toyota #7 ammainare la bandiera, dopo il cruento contatto con la Ferrari del JMW, che rimanendo piantata in pista, genera l’ennesima neutralizzazione. Problemi anche all’altra 499P, vittima di problemi al radiatore che hanno richiesto una sosta ai box di 6 giri, e per la Peugeot meglio piazzata, out con Gustavo Menezes alla guida alla chicane Daytona. Fuori anche la Porsche #75 vittima di problemi di pressione del carburante.

Alla fine della fiera, alla metà gara è la Ferrari di Antonio Giovinazzi a trovarsi al comando con 3” di vantaggio sulla Toyota superstite con Sebastien Buemi ed oltre 1’ sulla Cadillac #2 di Richard Westbrook. Queste ora le uniche vetture a pieni giri, mentre la Porsche #6 e la Cadillac #3, martoriata da soste e penalità, inseguono ad un giro.

Tra le LM P2, anche se alla metà gara la classifica, grazie ai giochi delle strategie, riporta il Duqueine in testa davanti alla #41 del WRT, è Inter-Europol che pare aver preso seriamente il comando delle operazioni, ancorchè di misura sul Panis Racing.

In GTE-Am infine, la “Rexy” Porsche del Project 1 – AO Racing conduce sulle Ferrari di AF Corse e Kessel Racing. La top five comprende anche le Porsche delle Iron Dames e GR Racing, risalita dopo la disavventura nelle fasi iniziali.

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In totale sono ben 14 le vetture ritirate sin qui; tra queste al contrario non compare la Camaro NASCAR del Garage 56, che prosegue la propria marcia in 32ma posizione assoluta.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 12 ore di gara

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WEC – A Le Mans, dopo 4 ore, una Peugeot davanti a tutti, ma quanti incidenti!

Non è uno scherzo, ma alla Le Mans del Centenario dopo 4 ore abbiamo una Peugeot 9X8 davanti a tutti, la #94 guidata da Gustavo Menezes. Va detto subito che il primo sesto di gara è stato alquanto concitato.

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Si è iniziato col classico accenno di pioggia poco prima dello start, dato nientemeno che dalla stella NBA LeBron James, nella parte del circuito lontana dalle tribune principali, tanto per mischiare da subito le carte in tavola.

A farne le spese Jack Aitken, protagonista del primo contatto con le barriere della giornata, alla prima chicane. Davanti Sebastien Buemi ha preso subito la leadership sulla Ferrari in pole guidata da Nicklas Nielsen, mentre James Calado, incaricato di portare al via la 499P #51, aveva già ceduto a Mike Conway.

E’ quindi subito safety car, e dopo una serie di pitstop da parte di alcune LM P2 e Porsche GTE per montare le slick, si procede per la prima volta alla procedura di pass-around, che richiede una quarantina di minuti mal contati.

Decisione abbastanza incomprensibile, anche perchè la Cadillac #311 aggiungeva in autonomia i box, ed un peccato per lo spettacolo, che viene annullato. Dietro le quattro LMH di punta c’è la migliore delle Porsche 963 con Felipe Nasr. In LM P2, ottimo start di Paul-Loup Chaitn dalla pole per IDEC Sport, mentre le Ferrari approfittano di un problema agli ammortizzatori della Corvette e piazzano un uno-due-tre con Davide Rigon, Daniel Serra ed Alessio Rovera.

Al restart, Conway si accoda all’altra Toyota, ma la doppietta del Gazoo Racing dura poco, perchè i due alfieri del Cavallino si riportano alle spalle del battistrada.

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La gara riesce a proseguire green per circa altri 45’ allorquando Rodrigo Sales termina l’avventura della bella Oreca LM P2 del Nielsen Racing all’entrata della Dunlop e a seguire Ricky Taylor termina definitivamente l’esperienza del Tower Motorsports picchiando duro a Mulsanne. Questa volta vengono chiamate solo le local yellow, ma poco dopo proprio sotto il ponte Dunlop vengono a contatto la Ferrari AF Corse #21 e l’Aston Martin del GMB Motorsport, forse tratti in errore da un recupero della Cadillac di Sebastien Bourdais.

Se ne sono già andate 2 ore di gara e alla chiusura della Slow Zone davanti a tutti c’è la Cadillac #2 sulle Porsche #5 e #75, che devono ancora effettuare la loro seconda sosta, sulla Toyota di Brendon Hartley e all’altra Porsche Jota partita dal fondo dello schieramento per non aver segnato un giro utile in qualifica.

Tra le GTE-Am è il momento delle Porsche, che vanno al comando con i nostri portacolori Matteo Cairoli e Riccardo Pera; quest’ultimo peró è costretto a cedere presto a causa di un nuovo scroscio d’acqua, ben più consistente, che genera una situazione di pericolo all’entrata delle curve Porsche.

Ferdinand Habsburg va lungo nella via di fuga con l’Oreca LM P2 #31 del WRT, Esteban Gutierrez e Lilou Wadoux, questi ultimi rispettivamente con la Glickenhaus #709 e la Ferrari Richard Mille #83 fanno del loro meglio per limitare i danni. A seguire “scivolano” sulla stessa porzione di pista anche Scott Dixon, subentrato sulla sfortunata Caddy #3, e Pera, che subisce i danni visibili più estesi, fortunatamente non terminali.

Prima ancora l’incidente fra le due Porsche di Iron Lynx e Proton Competition #16 aveva tolto di mezzo entrambe le vetture, guidate da Claudio Schiavoni e Ryan Hardwick, mentre Frederick Lubin uscendo largo da Arnage “faceva fuori” l’incolpevole Mikkel Pedersen sulla Porsche Proton #77. Entrambe le vetture subivano danni ma entrambe non terminali.

Ma non era finita, perchè mentre la Safety Car continuava a calmierare la gara, la Peugeot 9X8 di Jean-Eric Vergne si fermava nella ghiaia a Mulsanne.

Nel marasma generale causato dalla seconda, interminabile procedura di pass-around, davanti nel frattempo si era installata l’altra Peugeot, con Gustavo Menezes, che, sempre in regime di neutralizzazione, dopo 240’ conduce davanti alla Porsche di Kevin Estre e alle due Toyota di Josè Maria Lopez e Brendon Hartley.

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Sono ben dodici le LMH nel giro dei primi, con le Ferrari assolutamente in contention, mentre tra le LM P2 sono emerse le Alpine di Memo Rojas e Julien Canal sull’Oreca #23 di United Autosports di Oliver Jarvis.

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In GTE-Am, è ancora un momento Porsche con Sarah Bovy delle Iron Dames, PJ Hyett con la “Rexy” Porsche del Project 1-AO Racing e la #911 di Martin Rump, in attesa del fatidico restart che mischierà nuovamente le carte in tavola.

Ah, la Camaro NASCAR è sempre regolarmente in gara. L’Hendrick Motorsports al sopraggiungere della pioggia, ha richiamato la macchina ai box per una breve regolazione ed è tornata in pista come se niente fosse.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 4 ore di gara

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USCC/WEC – Proton: Porsche hypercar da Monza e Road America e GT3 con la Ford Mustang nel 2024

Proton Competition sotto i riflettori nella settimana di Le Mans. La prima Porsche 963 hypercar acquisita dal team verrà messa in pista nel WEC a partire dalla 6 Ore di Monza, ed avrà come piloti, oltre a Gianmaria Bruni ed Harry Tincknell, l’ex-vincitore di Le Mans, Neel Jani.

La stessa vettura è poi attesa nei tre round finali del WeatherTech SportsCar Championship a partire da Road America il 6 agosto, per proseguire con Indianapolis il 17 settembre e la Petit Le Mans il 14 ottobre, presumibilmente con il medesimo equipaggio.

Se la seconda 963 ordinata da Christian Ried sarà pronta in tempo utile, parteciperà a propria volta alle due restanti gare del WEC al Fuji ed in Bahrain.

Ma questa non è l’unica novità per il team tedesco, che dalla prossima stagione è atteso tra le GT con Ford. Di oggi l’annuncio durante l’unveiling a Le Mans della nuova Mustang GT3, esposta al pubblico nel Village con una livrea particolare disegnata da Troy Lee, alla presenza dei massimi esponenti di Ford e Multimatic (che gestirà invece il programma IMSA), a partire dal CEO Ford Chris Farley, il quale ha definito in maniera virtuale le prerogative di questo programma, fino a Mark Rushbrook, Direttore Globale di Ford Performance (FP), nuovo brand che contraddistinguerà le creazioni sportive della casa dell’Ovale.

La Mustang GT3, realizzata sulla base della nuova Mustang Dark Horse, sarà dotata di un motore V8 di 5,4 litri preparato da M-Sport, longa manus Ford nei rally.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Calendario-sorpresa con Imola ad aprile. Toyota si lancia sull’idrogeno. Fuori le LM P2. L’Asian LMS torna a Sepang. Ecco l’Alpine

Tanta carne al fuoco nell’oretta appena dedicata dall’ACO alla tradizionale press conference del venerdì di Le Mans. Il presidente Pierre Fillon come da copione ha illustrato ai media i calendari del WEC e dell’Asian Le Mans Series della prossima stagione.

Va subito detto che per i tifosi italiani il 2024 vedrà il debutto della 6 Ore di Imola, in programma il 21 aprile. In realtà si tratta di un ritorno perchè il circuito del Santerno è stato teatro dell’ILMC nel 2011, prova vinta dalla Peugeot.

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Il calendario si dipanerà su otto appuntamenti (uno in più della season 11) a grandi linee come già anticipato su queste pagine negli scorsi mesi, con prologo ed opener in Qatar rispettivamente il 24-25 febbraio ed il 2 marzo. La gara di Losail, denominata Qatar 1.812 km, sostituirà Sebring anche nella distanza.

Dopo Imola si ritorna in Belgio per il tradizionale round di Spa-Francorchamps spostato in avanti all’11 maggio per poi proseguire con Le Mans il 15-16 giugno. Si concretizzano i ritorni di Interlagos ed Austin il 14 luglio ed il 1° settembre, per poi chiudere la stagione con Fuji il 15 settembre e la 8 Ore del Bahrain il 2 novembre.

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Diffuso anche il calendario dell’Asian Le Mans Series 2023-2024, che vede il ritorno in estremo oriente a Sepang con un doubleheader il 2 ed il 3 dicembre di quest’anno. A seguire si ritorna a Yas Marina il 4 febbraio 2024 per chiudere con un’altra gara doppia il 10-11 febbraio per un totale di cinque round contro i quattro della stagione da poco conclusa.

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Importante anche la presentazione della sfida all’idrogeno da parte di Toyota con la presentazione della nuova GR H2 da parte del boss Akyo Toyoda. Il marchio giapponese è quindi il primo a presentarsi ai nastri di partenza della nuova categoria con propulsione alternativa che sarà ammessa alla 24 Ore di Le Mans 2025.

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La prossima Le Mans vedrà invece un contingentamento delle LM P2, limitato a soli 15 posti. I prototipi della categoria cadetta faranno inoltre posto nel WEC 2024 alle LMH ed alle GT3; queste ultime verranno iscritte con il supporto dei costruttori in termini di due vetture ciascuno.

Le LM P2 continueranno a restare eleggibili nelle serie continentali, e United Autosports ha già annunciato che la prossima stagione convoglierà nel WeatherTech SportCar Championship nell’ELMS e nell’Asian LMS.

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Parlando di Hypercar, poco dopo è stata presentata, ahimè ad un pubblico limitato, la nuova Alpine A424_β. La nuova vettura del marchio francese, costruita su telaio Oreca, assomiglia esteticamente alle Acura protagoniste negli States e monterà un V6 turbo di 3.400 cc cui verrà accoppiato, secondo i regolamenti LMDh, il consueto gruppo Bosch.

Ma ricordiamoci che domani c’è anche una gara, e nelle libere 4 svoltesi nelle serata di ieri James Calado ha condotto con 3.27.275 con la Ferrari #51. Alla sessione non hanno partecipato la Porsche Proton #911, l’Aston Martin dell’ORT by TF e ovviamente la Cadillac #3 che ha preso fuoco durante la hyperpole pochi minuti prima.

La pista tornerà ad essere trafficata dalle 62 vetture iscritte alla 24 Ore sabato mattina alle 12.20 prima dello start delle ore 16.00.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro, Toyota Gazoo Racing, Alpine Endurance Team, FIA WEC

I risultati delle Libere 4

La griglia di partenza della 91ma 24 Ore di Le Mans

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WEC – Fuoco-Pier Guidi, prima fila tutta Ferrari a Le Mans!

Una gioia immensa quella al box del Cavallino dopo la Hyperpole della Le Mans del centenario dominata dalle due 499P affidate ad Antonio Fuoco ed Alessandro Pier Guidi. Le Ferrari hanno letteralmente stracciato la concorrenza, lasciando le briciole soprattutto a Toyota, grande spauracchio della vigilia.

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Con umiltà e buon senso la squadra guidata da Antonello Coletta ha percorso passo passo il percorso fino al traguardo odierno che, come ci ricordava lo stesso boss, non è quello finale, ma le premesse ci sono tutte. Ora tocca alla tanto temuta affidabilità, che sul Circuit de la Sarthe comunque può non essere lo stesso determinante, come ben sanno proprio gli uomini del Gazoo Racing.

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Tornando ai dati della sessione, Fuoco si è preso anche il record assoluto delle LMH di Kamui Kobayashi, chiudendo col tempo di 3.22.982, quasi 1” in meno del nipponico, superato anche dal compagno di squadra, che nel frattempo aveva avuto la meglio sui primi effort Toyota.

Il secondo tentativo degli uomini del Sol Levante però è stato inizialmente vanificato da uno di quei famosi imprevisti, nella forma dell’incendio della Cadillac di Sebastien Bourdais, che con 5’15” ancora sul cronometro, ha bloccato la sessione. In quel momento l’intermedio di Kobayashi era di appena 98 millesimi superiore.

Brendon Hartley, “Hyperpolesitter” 2022, alla fine ha fatto meglio di lui e si è portato in terza posizione a ben 1”5 dal leader, poco meglio di Felipe Nasr con la Porsche #75. Completano i risultati delle LMH, la Toyota #7, Cadillac #2, la Porsche #5 e chiude la sfortunata V-Series.R color oro.

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Paul-Loup Chatin dal canto suo ha fatto valere la propria esperienza sul tracciato della Sarthe ed ha ripetuto la migliore prestazione in qualifica dopo quella del 2018 sempre per IDEC Sport col tempo di 3.32.923, precedendo di appena 112 millesimi Pietro Fittipaldi, fin qui dominatore delle prove per Jota Sport.

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Non c’è stata battaglia invece in GTE-Am. Con i bronze driver al volante per l’ultima qualifica della categoria a Le Mans, Ben Keating e la Corvette, non penalizzati da alcun Success Ballast, hanno facilmente avuto la meglio sul resto del gruppo.

Il texano, autore di 3.52.376, ha lasciato a 1”5 Ahmad Al Harty con l’Aston Martin dell’ORT by TF e ad oltre 2” Thomas Flohr con la migliore delle ben cinque Ferrari impegnate nella sessione.

La serata prosegue con la quarta ed ultima ora di libere, che inizierà fra poco alle 22. Domani sono in programma, oltre alla seconda manche della Road to Le Mans con Valentino Rossi, che oggi in gara 1 si è classificato 43mo, la consueta conferenza dell’ACO e la presentazione dell’Alpine Hypercar e della Ford Mustang GT3.

La pista tornerà ad essere trafficata dalle 62 vetture iscritte alla 24 Ore sabato mattina alle 12.20 prima dello start delle ore 16.00.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati della Hyperpole

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WEC – Ferrari prepara l’Hyperpole nelle ultime libere

Sotto un sole africano a Le Mans sono terminate da poco le ultime libere prima della Hyperpole, e come ieri sono ancora le Ferrari a dettare legge, con Antonio Fuoco ed il tempo di 3.26.579 davanti ad Alessandro Pier Guidi di oltre 4 decimi.

I due alfieri del Cavallino sono usciti negli ultimi minuti per togliere la leadership alle Toyota di Kamui Kobayashi e Sebastien Buemi, che inseguono ad 1”. La migliore delle Porsche a sorpresa è quella di Jota Sport con Antonio Felix da Costa, assente ieri dalle qualifiche per problemi al sistema ibrido, mentre in casa Cadillac si sono concentrati sull’unica V-Series.R che non ha passato il taglio, quella iscritta da Action Express, che ha chiuso in P7.

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Pietro Fittipaldi ha ripreso il comando delle LM P2 col tempo di 3.34.071, vicinissimo alla Vanwall hypercar, relegando il resto cella concorrenza, capitanata da Mathias Beche del Nielsen Racing, a oltre 3”!

 

L’unica Full Course Yellow della sessione quasi immediatamente per l’uscita di strada di Ferdinand Habsburg ad Indianapolis; altri off da parte di altri protagonisti della categoria sono stati gestiti con bandiere gialle locali e danni minori. Alla sessione ha preso parte l’Oreca del Tower Motorsports, completamente ricostruita, mentre l’Aston Martin del D’Station dovrebbe farcela per l’ultima ora di libere in programma alla 22.00.

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Francesco Castellacci guida infine le GTE-Am con la Ferrari AF Corse #54 ed il tempo di 3.53.681; a seguire le Porsche di GR Racing, Iron Lynx e Dempsey-Proton. Ricordiamo che nessuna 911 si è qualificata per lo shootout finale, che partirà alle ore 20.00. Diretta tv sul sito WEC e sui canali Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3