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WEC – L’Alpine LMDh si rivelerà in anteprima a Le Mans. Fioccano le livree speciali

L’Alpine Hypercar come noto non correrà l’edizione del centenario di Le Mans, ma sarà rivelata venerdí 9 giugno, alla vigilia della partenza della 24 Ore.

La presentazione della nuova LMDh, sviluppata su telaio Oreca come le Acura protagoniste in IMSA, avverrà alle ore 11.30, nel nuovo Alpine Paddock Center. Alpine esporrà inoltre la show-car della futura city car sportiva elettrica A290_β, nonché la concept car Alpenglow all’interno del Village Hydrogène.

Secondo un noto media transalpino, a spingere la nuova Hypercar, di cui non si conosce ancora la sigla, dovrebbe essere un motore V6 turbo di 3,4 litri realizzato da Mecachrome, mentre a svolgere i collaudi saranno chiamati sin da luglio Nicolas Lapierre e Matthieu Vaxivière.

Nell’attesa di conoscere le fattezze della nuova arma di Alpine, che ricordiamo concorrerà con due Oreca LM P2, sono state rivelate le livree celebrative di Panis Racing e Nielsen Racing.

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Benjamin Louis è il responsabile della livrea speciale dell’Oreca #65, vicecampione in carica ELMS, denominata “Désintégration Digitale”. Il team gestito in pista da Tech1 non è nuovo a livree particolari: nel 2021 si presentò infatti con due “Art car” completate sul posto dall’artista Laurent Minguet nel corso della Journèe Test.

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Un altro team che porterà in gara una livrea particolare è Nielsen Racing, che parteciperà alla sua terza Le Mans portando con sè diversi simboli della 24 Ore sulla base dorata utilizzata sia in Asian Le Mans che in ELMS.

I disegni riportano varie vetture vincenti e le denominazioni di alcune location iconiche del Circuit de la Sarthe, cosí come i ritratti del sei volte vincitore Jacky Ickx e dei quattro volte trionfatori assoluti Derek Bell ed Henri Pescarolo.

Alla galleria dei ritratti manca sicuramente “Mr.Le Mans”, Tom Kristensen, che sarà invece presente di persona per svolgere il ruolo di Grand Marshal della gara del centenario. Il trofeo “Spirit of Le Mans” per quest’anno sarà invece assegnato ad Akio Toyoda, storico boss Toyota.

Il costruttore giapponese ha reso noto di avere riattivato il proprio programma di sviluppo dei giovani piloti, inserendo Ritomo Myata, protagonista del Super GT e della Super Formula, nel cosiddetto WEC Challenge Program. Di questo programma ha fatto parte in precedenza il francese Thomas Laurent, che a questa 24 ore fungerà da pilota di riserva per Glickenhaus Racing.

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Tornando alle livree particolari, è stato confermato che AO Racing si presenterà con la medesima livrea “T-Rex” utilizzata sulla Porsche GT3 nei primi round stagionali del WeatherTech SportsCar Championship sulla 911 RSR-19 iscritta in GTE-Am da Project 1, mentre il TF Sport porterà in pista una Aston Martin Vantage ispirata ai colori delle mitiche Matra dominatrici nei primi anni ’70.

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Del weekend di Le Mans farà parte per il secondo anno anche la Ligier European Series, le cui vetture si affronteranno in gara unica nel corso della Journèe Test.

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Ben 71 infine le Ferrari 488 Challenge provenienti da tutto il mondo che si contenderanno la vittoria nell’appuntamento del Trofeo Pirelli Europe 2023, che per la quinta volta nella sua storia ultratrentennale sarà gara di supporto alla 24 Ore.

Piero Lonardo

Foto: Alpine, Nielsen Racing, Panis Racing, Piero Lonardo, TF Sport, Ferrari Races

IMSA Weathertech Sportscar Championship

WEC – Roberto Lacorte per Heriau a Le Mans col Graff

Roberto Lacorte torna alla 24 Ore di Le Mans insieme al Graff: l’annuncio ufficiale pochi minuti fa. Il pilota pisano va a sostituire Francois Heriau, costretto ancora una volta a saltare la gara (la seconda volta in tre anni) per problemi fisici.

Insieme a Lacorte, alla sua sesta apparizione dopo un’assenza di due anni, un equipaggio di tutto rispetto formato da Giedo van der Garde e Patrick Pilet, i quali si alterneranno su un’Oreca LM P2 che sfoggerà la livrea Cetilar Racing.

“Sono molto emozionato e felice di avere questa importante opportunità per tornare a correre a Le Mans con un prototipo e ancor di più con due grandi piloti come Giedo van der Garde e Patrick Pilet ed un team solido che ha già esperienza in questa gara – ha commentato Roberto Lacorte, che ricordiamo sta partecipando alla Michelin Endurance Cup del WeatherTech SportsCar Championship con una Ferrari 296 GT3 insieme a Giorgio Sernagiotto e ad Antonio Fuoco - Farò il mio lavoro dando ovviamente il meglio come pilota Bronze, nel contesto di una squadra che ha tutte le carte in regola per potere far bene”.

Appuntamento quindi in Place de la Republique alle 15.30 di venerdì 2 giugno per fare la conoscenza da vicino con la line-up rinnovata del Graff e con i suoi colori aggiornati.

Piero Lonardo

Foto: Fabio Taccola

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WEC – Tutto pronto per Le Mans, ma senza Villeneuve, con un occhio a Monza

A Le Mans fervono i preparativi per l’edizione del centenario della 24 Ore, che si annuncia un successo senza precedenti recenti. Come noto i biglietti per la gara sono esauriti da tempo e sono disponibili entrate solo per le prove libere.

Pubblicato anche il calendario completo delle tante attività a corollario delle prove in pista, a partire dal Pesage di Place de la Republique, che si dipanerà fra venerdí 2 e sabato 3 giugno. In calce troverete sia il link all’ordine completo di apparizione delle 62 vetture che l’infografica di dettaglio della 24 Ore.

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L’ultima news sugli equipaggi riguarda la Vanwall, che ha deciso di sostituire Jacques Villeneuve con Tristan Vautier. Secondo quanto emerso finora, Colin Kolles, avrebbe ammesso “Di non credere che Villeneuve fosse pronto a correre a Le Mans. Sua moglie è incinta ed il bambino dovrebbe nascere proprio ad inizio di giugno.” “Le Mans è una grande gara e non possiamo correre rischi – avrebbe confermato il patron Vanwall – così, anche a causa dei pochi km percorsi, abbiamo deciso di fare posto a Tristan Vautier.” L’ex campione Indy Lights era stato peraltro avvistato nel paddock di Sebring.

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In teoria il campione del mondo di F1 1997, che ha comunque guidato la Vandervell 680 nei recenti test di Monza, dovrebbe rientrare per il round successivo, in programma appunto sul circuito brianzolo il 9 luglio, almeno secondo l’entry list provvisoria diffusa oggi.

Nella lista dei partecipanti spicca la Porsche 963 Proton che mantiene a 13 il numero delle Hypercar eccetto Le Mans (a Spa era presente la seconda Cadillac) e sarà guidata da Gianmaria Bruni, il quale può finalmente e meritatamente fare il proprio debutto nella categoria top, ed Harry Tincknell, con un terzo pilota ancora da definire.

In casa Glickenhaus viene listato il solo Romain Dumas mentre “scendendo” tra le LM P2 si segnalano le assenze di Filipe Albuquerque e Tom Blomqvist, impegnati a Mosport, sostituiti come a Portimao da Ben Hanley e Giedo van der Garde. Assente giustificato anche Mirko Bortolotti, a Norisring per il DTM, con Mathias Beche al suo posto.

Nelle GTE-Am infine non figura più ovviamente la Porsche Proton #88, mentre il posto occupato finora da Diego Alessi ed Stefano Costantini sulla Ferrari #21, ufficialmente TBA, dovrebbe essere assegnato a Julien Piguet.

L’appuntamento in pista col WEC è per la Journèe Test di domenica 4 giugno sul Circuit de la Sarthe.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, MorAle

L’ordine di apparizione del Pesage

L’infografica completa delle attività della 24 Ore

L’entry list provvisoria della 6 Ore di Monza

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WEC – Tornano gli scaldagomme, ma solo a Le Mans

La FIA e l’ACO hanno deciso di autorizzare gli scaldagomme per la prossima 24 Ore di Le Mans. La notizia è pervenuta poco fa mediante un comunicato che afferma che la decisione è stata presa “dopo attenta valutazione dei dati relativi al consumo dei pneumatici, insieme ai fornitori Michelin e Goodyear”.

“L’eccezione è limitata alla sola 24 Ore di Le Mans – prosegue il comunicato – allo scopo di assicurare a tutti i piloti, indipendentemente dal livello di esperienza, di competere nel modo più sicuro, a prescindere dalle condizioni della pista e delle temperature, mentre i fornitori, le squadre ed i piloti guadagneranno tempo prezioso per capire  come portare al meglio i pneumatici in temperatura per il resto della stagione 2023 del FIA WEC.”

La norma si applicherà a tutte e tre le classi in gara e gli scaldagomme verranno alimentati da carburante sostenibile fornito da TotalEnergies. Il comunicato termina ricordando, forse in modo un po’ troppo polemico che “l’abolizione dei mezzi per portare in temperatura le gomme è stata introdotta a seguito di un percorso a lungo termine, durato due anni.”

Il dietrofront di FIA ed ACO fa seguito alle rimostranze dei costruttori, soprattutto Ferrari, già riportate su queste pagine, dopo l’esperienza della recente 6 Ore di Spa-Francorchamps, dove non solo diversi gentlemen hanno faticato sulla pista bagnata (va ricordato, con le slick) ma anche piloti esperti cone Brendon Hartley ed Antonio Fuoco hanno dovuto pagare dazio negli outlap in qualifica e in gara, su pista asciutta. Senza dimenticare i botti di James Calado e Josè Maria Lopez a Sebring.

A questo punto attendiamo anche la revisione del BoP caldeggiata da Porsche.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – IDEC Sport si associa a Delage per Le Mans. Niente Monza per l’Isotta Fraschini

No, stavolta non è un pesce d’aprile, ma un ulteriore marchio automobilistico d’epoca si va ad associare ad una squadra preesistente per la 24 Ore di Le Mans.

Si tratta di Delage, brand transalpino nato nel lontano 1905 e scomparso nel secondo dopoguerra, recentemente rivitalizzato da parte di Laurent Tapie, figlio del noto imprenditore, e costruttore di una supercar grintosissima, la D12, un mostro ibrido capace di oltre 1.000 HP.

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Lo storico nome si assocerà per la Le Mans del centenario con IDEC Sport, presente per la settima volta ai nastri di partenza della classica della Sarthe con un’Oreca LM P2 iscritta per il titolare Paul Lafargue, Paul-Loup Chatin e Laurents Hörr.

Delage peraltro vanta un passato (ancorchè remoto) di tutto rispetto a Le Mans, con due secondi posti nel 1939 e nel 1949.

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Frattanto giungono invece notizie non altrettanto positive da parte di un altro marchio storico in procinto invece di debuttare in gara fra le LMH. Isotta Fraschini nei giorni scorsi ha infatti reso noto di avere dovuto procrastinare la procedura di omologazione della sua Tipo 6.

Niente 6 Ore di Monza quindi per l’hypercar lombarda, almeno non in gara, perché in prima battuta si presenterà all’Autodromo Nazionale il 16-17 maggio per proseguire i test di sviluppo con alla guida nientemeno che Marco Bonanomi. Nel weekend di gara dei primi di luglio inoltre, la Tipo 6 Competizione, insieme alla versione Pista dovrebbe fare bella mostra di sè nel paddock.

Piero Lonardo

Foto: IDEC Sport, Delage, Isotta Fraschini

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WEC – Il punto dopo Spa

La 6 Ore di Spa-Francorchamps ha offerto diversi spunti di riflessione, in primis l’aspetto delle gomme: diversi team hanno infatti lamentato l’assenza di un sistema per scaldare opportunamente i pneumatici, in particolare Ferrari, addirittura per voce del suo big boss, Antonello Coletta.

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Nel comunicato post gara del Cavallino, a voce del capo delle attività sportive GT, viene riportato quanto segue: “Partendo dal presupposto che le regole sono uguali per tutti e che le rispettiamo, credo sia necessario riflettere sul divieto di utilizzare le termocoperte. È opinione comune nel paddock e tra gli addetti ai lavori, per non parlare dei piloti, che questa situazione sia diventata pericolosa. A Spa ci sono stati molti incidenti ed episodi al limite, agevolati dalle temperature rigide e dalla variabilità meteo, ed è il momento di fare una riflessione molto seria sul tema, perché ha implicazioni importanti sul fronte della sicurezza. Siamo alla vigilia di una gara decisiva come la 24 Ore di Le Mans dove, durante la notte, le temperature sono basse e le velocità raggiunte molto alte. Non è un tema che riguarda solo noi, gli incidenti hanno coinvolto vetture diverse, di classi diverse, guidate in quel momento da piloti professionisti così come da gentleman drivers e questa situazione era stata già ipotizzata in tempi non sospetti.”

Un altro tema all’ordine del giorno è sicuramente quello del BoP delle Hypercar. I vertici della commissione endurance FIA hanno infatti ribadito anche a Spa che il meccanismo di equivalenza, la cui nuova metodologia di determinazione è stata ampiamente spiegata dai tecnici LMEM nel weekend di Sebring, rimarrà immutato sino a Le Mans compresa per le vetture della classe regina.

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La Porsche fin qui è andata a podio solamente una volta a Portimao, e a Spa ha dovuto accontentarsi della quarta piazza per la 963 superstite, pur terminando nello stesso giro dei vincitori. Il responsabile dei programmi sportivi Porsche, Thomas Laudenbach, ha affermato ai microfoni di un importante media statunitense che il Balance of Performance delle LMH dovrà necessariamente essere rivisto per Le Mans. “Non penso che il punto sia se vi sarà una modifica – avrebbe affermato Laudenbach – ma di quanto. (Il WEC) lo ha constatato e sono sicuro che lo faranno.”

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Un altro degli aspetti positivi del weekend appena concluso è stato sicuramente l’enorme successo di pubblico. Il circuito di Spa-Francorchamps ha diffuso la cifra record (per una gara della serie mondiale, esclusa Le Mans) di ben 72.224 spettatori durante i tre giorni. Cifre per intenderci che vanno ad appaiare quelle della 24 Ore SRO, evento clou, insieme al GP di F1, del circuito belga.

La presenza dei costruttori, specie Ferrari, nella classe top ha sicuramente alimentato la curiosità del pubblico, che peraltro nelle Ardenne non è mai mancato, riportando un successo – anche a dispetto del meteo non proprio favorevole – che fa ben sperare anche per l’appuntamento di Monza. Speriamo che non solo il pubblico ma anche gli organizzatori dell’evento brianzolo siano all’altezza delle aspettative.

L’ordine di arrivo ha subito modifiche a seguito di alcune penalizzazioni che non hanno però modificato il risultato dei podi di categoria. Sul banco degli imputati la Peugeot #93, che a causa di 5” extra comminati per un’irregolarità ai box scivola all’ottavo posto delle LMH dietro la Glickenhaus.

5” extra anche alla vincitrice Toyota #7 per non aver restituito la posizione all’altra GR010-Hybrid dopo un sorpasso avvenuto fuori dalla pista ed infine 1’17” alla Aston Martin del D’Station per non aver rispettato il tempo minimo di guida per Casper Stevenson.

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In classifica generale infine dopo tre gare vede l’equipaggio campione in carica formato da Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa in testa con 71 punti contro i 66 dei compagni di squadra José Maria Lopez, Kamui Kobayashi e Mike Conway. Nonostante il passo falso di Spa, Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen continuano ad occupare la terza posizione con 42 lunghezze, 2 in più della Cadillac di Earl Bamber, Alex Lynn e Richard Westbrook.

Nella classifica costruttori, Toyota ha già allungato il passo con 90 punti contro i 57 di Ferrari ed i 42 di Porsche.

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Assegnati anche i primi punti della coppa riservata ai team hypercar privati, che sono andati alla Porsche Jota, protagonista di una gara senza regolare, gratificata dal sesto posto finale.

Tra le LM P2, United Autosports conduce grazie alla vittoria di Sebring con Phil Hanson e Frederick Lubin con 66 punti contro i 58 dei vincitori del WRT, Robert Kubica, Louis Deletraz e Rui Andrade.

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In GTE-Am infine, il secondo posto della Corvette, nonostante i 45 kg di Success Ballast, dopo le due vittorie nei primi appuntamenti non lascia molto spazio all’immaginazione. Ben Keating, Nico Varrone e Nicky Catsburg conducono con 82 punti contro i 43 dei trionfatori di Spa, Alessio Rovera, Luis Perez Companc e Lilou Wadoux, prima esponente del gentil sesso ricordiamo a riportare una vittoria di categoria nel WEC.

In vista della Le Mans del Centenario, diverse squadre definiranno gli ultimi ritocchi a Monza, dal 14 al 16 maggio prossimi. Sicura presenza per Ferrari e Porsche con le loro Hypercar. Il Cavallino prima di Le Mans dovrebbe tornare anche a Portimao.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo definitivo della 6 Ore di Spa-Francorchamps

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WEC – A Spa, è ancora uno-due Toyota, ma Calado infiamma con la Ferrari e termina a podio

La classifica della 6 Ore di Spa-Francorchamps vede al top ancora le due Toyota con la #7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez davanti a Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa. Terza la Ferrari #51 di James Calado, Antonio Giovinazzi ed Alessandro Pier Guidi, a oltre un minuto.

Vista in modo asettico, potrebbe sembrare l’ennesimo noioso dominio delle GR010-Hybrid, ma in realtà la gara ha vissuto su diversi piani, non solamente per le Hypercar. A partire dal dominio iniziale delle 499P su pista umida grazie alla scelta di partire con le wet, che purtroppo non ha pagato quanto necessario.

La Toyota #8 poi si è ricongiunta alla vettura gemella, ma partiva dal fondo dello schieramento a causa del crash di Hartley nelle qualifiche; in mezzo ci sono state le defaillances più o meno clamorose della Cadillac dorata, pesantemente a muro con Renger van der Zande, di Porsche con il blackout della #6, senza contare il contatto che ha tolto di mezzo la Vanwall. Questo tutto nei primi due terzi di gara. Infine il botto a gomme fredde di Antonio Fuoco a 90’ dal termine.

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Poteva bastare? No perchè l’ultima mezz’ora ha visto un James Calado indemoniato andare all’assalto del podio nei confronti della Porsche #5 e passarla all’ultimo giro per proseguire la striscia dei podi Ferrari, in attesa della big W. Onore comunque a questa 499P perchè sul passo gara e soprattutto nei consumi, in tre gare ha dimostrato di essere arrivata a livello dei nipponici, senza scordarci della pole position cancellata per track limits.

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Bellissima la battaglia anche nelle altre classi, soprattutto nelle LM P2, dove il successo è andato al WRT e a Robert Kubica, Rui Andrade e Louis Deletraz. Il team di casa ha pagato uno start non ottimale da parte dell’angolano ed ha dovuto poi rimontare anche una situazione di pit sfavorevole durante la penultima safety car.

Ciononostante, l’equipaggio dell’Oreca #31 ha effettuato una rimonta basata sui consumi, battendo in pitlane l’equipaggio di United Autosports composto da Tom Blomqvist, Oliver Jarvis e Josh Pierson. Un ultimo arrivo in volata anche per il gradino basso del podio che premia Inter-Europol sulla #9 di Prema.

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Capolavoro infine della Ferrari #83, numero assai vincente negli ultimi anni, da parte di Luis Perez Companc, Lilou Wadoux ed Alessio Rovera. Dal crash delle libere 1 fino alla difficile decisione di partire con le slick del gentleman, già vincente qui nel 2014, si è passati ad uno stint monstre da parte della francesina, col nostro portacolori destinato “solo” a gestire il vantaggio accumulato sulla concorrenza.

La Wadoux diventa la prima esponente del gentil sesso ad aggiudicarsi un successo di categoria in una gara del World Endurance Championship.

Sicuramente hanno influito la differente strategia Corvette nelle fasi iniziali, con Ben Keating a volare con le wet, ed i 45 kg extra della C8.R, che comunque dopo due vittorie schiaccianti porta a casa un secondo posto. Le fasi finali premiano l’ORT by TF, che allo scadere dell’ultima ora ha avuto la meglio della Porsche Proton #88.

E’ tutto da Spa. Il prossimo appuntamento con la serie mondiale endurance è con l’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans, le cui attività in pista inizieranno con la Journèe Test di domenica 4 giugno, precedute dal tradizionale Pesage, le verifiche pubbliche, in Place de la Republique

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 Ore di Spa-Francorchamps

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WEC – Il meteo aiuta la strategia Toyota nella prima fase della 6 Ore di Spa. Van der Zande, big crash ma pilota ok

Il solito meteo imprevedibile delle Ardenne ha condizionato le prime battute della 6 Ore di Spa-Francorchamps. La tanto temuta pioggia ha infatti cominciato a cadere esattamente in corrispondenza del giro di formazione, costringendo i team a scommettere, in assenza di gomme intermedie, sul tipo di coperture da adottare per la gara.

Dopo un formation lap extra, necessario per fare riscaldare le gomme, mentre diversi gentlemen, tra cui anche l’esperto Christian Ried, svariavano nelle vie di fuga, la safety car si faceva da parte e le due Ferrari, partite entrambe con le wet, prendevano subito la testa della gara sulla Toyota in pole di Mike Conway.

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Dietro le due 499P di Antonio Giovinazzi e Nicklas Nielsen, si fanno largo anche la Cadillac di Earl Bamber e la Porsche Jota di Antonio Felix da Costa. La festa rossa però dura poco, perchè la pista iniziava ad asciugarsi e le due GR010-Hybrid alla mezz’ora riprendevano la consueta marcia inesorabile, aiutate oltre che dalle slick, anche dalla Saftey Car richiamata in servizio da Claudio Schiavoni.

La #50 si precipita immediatamente ai box dopo aver perso la posizione, mentre la #51 rimaneva in pista per altri due giri, perdendo ulteriore terreno su Conway, ma anche alla Porsche di Laurens Vanthoor e alla Cadillac di Renger van der Zande, che al contrario della blu #2, era partita con i pneumatici da asciutto.

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Nelle altre categorie, medesimo destino per Ben Keating e la Corvette, inizialmente al top in GTE-Am, e largo prima all’Aston Martin di Tomonobu Fuji e a Sarah Bovy delle Iron Dames. Tra le LM P2, dopo 60’ il polesitter Tom Blomqvist precedeva l’Oreca Prema di Doriane Pin e la Jota di Sean Gelael, ma la classe perdeva la vettura del Vector Sport, prima ritirata in gara della competizione dopo l’abbandono dell’AO Racing incidentata in qualifica, per la perdita della ruota posteriore sinistra.

Sebastien Buemi, partito dal fondo a seguito del crash di Hartley, si ritrovava presto alle spalle della Cadillac dorata, che però, pressata dalle rimontanti Ferrari, terminava rovinosamente all’esterno dell’Eau Rouge. Nessuna conseguenza per il pilota ma macchina ko.

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L’ulteriore colpo di scena colpisce la Porsche di Laurens Vanthoor, che si pianta sul rettilineo dei vecchi box contemporaneamente all’uscita di strada della Vanwall a Les Combes. Gara finita per la 963 #6 mentre l’hypercar del team Kolles riprenderà la pista. Problemi anche per la Peugeot #94, ferma all’uscita della pitlane.

La neutralizzazione relativa non solo permette temporaneamente alle Ferrari di rientrare nel giro dei primi, ma rimescolava le carte in tavola anche nelle altre classi, con Lilou Wadoux ad ereditare la testa delle GTE-Am con la Ferrari del Richard Mille AF Corse sulla Porsche Proton di Zach Robichon, che poco dopo il termine della metà gara prenderà supererà la giovane promessa transalpina.

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In LM P2 invece, è dominio WRT con Ferdinand Habsburg e Louis Deletraz, con Oliver Rasmussen a sandwich tra le Oreca del team di casa e le due entry di United Autosports di Josh Pierson e Tom Blomqvist

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

La classifica dopo la terza ora di gara

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WEC – Ecco le livree Porsche e Peugeot per Le Mans

Rivelata la livrea della Porsche hypercar per la Le Mans del centenario. Le tre 963 ufficiali (sul Circuit de la Sarthe sarà presente anche l’esemplare che ha debuttato qui a Spa col Hertz Team Jota) ricorderanno mediante sette strisce i colori delle vetture più iconiche della casa di Stoccarda, nell’ambito del 75mo anniversario del marchio.

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Le strisce vanno a ricordare la 917 Pink pig del 1971 (rosa), la 917 “hippie” del 1970 (verde e azzurro), i colori Martini della 936 vincitrice nel 1977 (rosso e blu), il blu scuro Rothmans delle 956 del 1982-1983, il rosso della 917 Salzburg, prima vincitrice nel 1970, ed infine la striscia gialla a memoria delle RS Spyder, dominatrici nell’American Le Mans Series dal 2006 al 2008.

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Le tre vetture gestite dal team Penske coi numeri 5, 6 e 75 si distingueranno fra loro tramite il colore della pinna, rispettivamente nera, bianca e rossa rispettivamente.

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Presentati invece già durante la settimana, nella cornice della Milan Design Week, i nuovi colori della Peugeot 9X8, che per l’occasione abbandonerà il poco appariscente grigio lucido per vestire una livrea multicolore, creata dall’artista J. Demsky.

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In attesa di ritrovarci fra poco più di un mese a Le Mans, l’appuntamento per il World Endurance Championship è per domani alle 12.45 per la 6 Ore di Spa-Francorchamps.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Peugeot Sport