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Porsche92N

WEC – Disastro Corvette ad un terzo di gara. Problemi anche per una Glickenhaus

Corvette esce con le ossa rotte dalle seconde quattro ore di gara a Le Mans. Dopo essersi ricongiunta alla vettura gemella in testa in GTE-Pro, nel corso della settima ora Nick Tandy era costretto ad una sosta extra per cambiare i freni che lo riportava dietro le due Porsche.

Il vero dramma peró accadeva poco dopo, con Antonio Garcia lento all’uscita di Indianapolis. Una prima sosta per rimettere la C8.R #63 in pista non sortiva purtroppo effetti positivi e cosí la macchina veniva riportata ai box dove veniva riscontrato un danno alle sospensioni che richiedeva una riparazione estesa. Al momento la Corvette ha perso 15 giri ed è ancora all’interno del garage.

Problemi anche per la Ferrari #52, colpita da un prototipo. I meccanici AF Corse in questo caso erano più fortunati in quanto se la cavavano con una sosta veloce. Davanti a tutti in GTE-Pro ora ci sono le due Porsche condotte da Michael Christensen e Gianmaria Bruni.

La Porsche #91 ha scontato un drive-through per costante abuso dei track limits, mentre la Ferrari di Alessandro Pier Guidi, attardata inizialmente dal la medesima penalità assestata nelle prime fasi di gara, non è comunque lontana e durante le soste si piazza fra le due 911. A seguire, a pari giri, la Corvette superstite e la 488 #52; la terza Ferrari iscritta dal Riley Motorsport prosegue ad un giro.

Davanti le due Toyota si scambiano continuamente le posizioni, in una presunta battaglia fra le due crew forse destinata al pubblico. Fatto sta che anche una delle Glickenhaus, la #708 meglio piazzata, ha dovuto subire uno stop, dovuto all’uscita di Olivier Pla, fino a quel punto impeccabile terzo ancorchè a distanza, nel corso dell’outlap del pitstop numero 10.

Glick_sunsetCome nel caso della Corvette, è stato necessario un intervento aggiuntivo che peró è stato liquidato nel lasso di cinque giri. Restando sulle Hypercar, l’uscita di pista di Andrè Negrao alle Ford nel corso della sesta ora ha ulteriormente allontanato l’Alpine dalla lotta per il vertice, lasciandola a -8 giri dalle Toyota.

Dopo i duelli del primo quarto di gara, la classifica delle LM P2 pare essersi stabilizzata, con l’Oreca #38 di Jota a precedere la vettura di Prema Racing. La crew della #9 nelle fasi precedenti pareva risultare più lenta nelle fasi connesse ai pitstop rispetto ai leader, che grazie alle strategie ad un certo punto piazzavano un uno-due con la #28, ma ora il distacco fra le due vetture di testa sembra essersi assestato intorno ai 2’.

Quale terza forza sta emergendo il TDS X Vaillante grazie al solito Mathias Beche, mentre tra le Pro/Am si sono fatti largo i campioni ELMS di Algarve Pro Racing.

In GTE-Am infine, Cooper MacNeil è riuscito a non dilapidare il congruo vantaggio accumulato dai due Pro, e la Porsche del WeatherTech continua ora a condurre con 1’30” di vantaggio sull’altra 911 del Dempsey-Proton, ora affidata a Seb Priaulx. A seguire l’Aston Martin Northwest AMR con David Pittard e l’altra Porsche dell’Hardpoint con Alessio Picariello al volante.

Da segnalare il contatto fra la Ferrari di AF Corse/APM che ha comportato lunghe riparazioni anche per la Porsche dell’incolpevole Michael Fassbender, che più tardi si girerà al ponte Dunlop. La Porsche #46 del Project 1 di Matteo Cairoli è ufficialmente il primo ritiro di questa 24 Ore.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, 24H Le Mans, WEC

La classifica all’ottava ora di gara

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WEC – Dopo 4 ore, cambio della guardia in Toyota. Una Corvette rallentata in GTE-Pro

Il primo sesto di gara vede le due Toyota condurre in scioltezza senza particolari problemi fino alla metà della quarta ora, allorquando Josè Maria Lopez è protagonista di un lungo alla Indianapolis a gomme fredde che lo lascia appena dietro Brendon Hartley, che ha preso la guida della Gr010-Hybrid #8.

Dietro, la Glickenhaus #709 è stata in precedenza spinta precauzionalmente all’interno del box per una breve verifica e finiva in fondo al gruppo, salvo riprendere l’Alpine, penalizzata con un drive-through per una leggerezza di Nicolas Lapierre, il quale non ha rallentato abbastanza in regime di Slow Zone.

Fistlap

La A480-Gibson perderà infine ulteriore terreno perchè in stallo in pitlane, ed al momento in cui scriviamo è all’interno del box Signatech. Ad ogni modo, la migliore delle SCG 007 è ancora nel giro delle Toyota ma è staccata di 1’08” dal leader.

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Interessante invece la lotta tra le LM P2 dietro la L’Oreca #38 di Jota e quella di Penske, la vettura di Prema Racing fa l’elastico tra la terza e la sesta posizione dopo un grande stint da parte di Lorenzo Colombo e ora occupa l’ottava piazza virtuale (è in corso il settimo round di pitstop) con Jota che piazza anche l’altra vettura in P2 davanti alla WRT #32 e a Penske. Migliore delle Pro/Am, la vettura di AF Corse con Alessio Rovera al volante, mentre il DKR è sceso in classifica a seguito di un contatto da parte di Jean Glorieux, uno dei tanti deb della categoria.

L’Oreca #83 si è resa incolpevolmente protagonista del contatto con la Ferrari #75 Iron Lynx di Pierre Ehret al termine della seconda ora. Tutte le 62 vetture iscritte sono comunque ancora in gara, anche l’Oreca del Vector Sport, risalita sino alla decima posizione, nelle gomme di Indianapolis a cura di Ryan Cullen.

La Corvette di testa è invece rimasta intruppata nel gioco delle Slow Zone nell’outlap, e ha dovuto cedere la leadership delle GTE-Pro alla gemella, ora guidata da Nick Catsburg. La C8.R #63 mantiene ora 33” di vantaggio sull’accoppiata Porsche. Più lontane le due Ferrari AF Corse, entrambe ancora nello stesso giro nonostante la penalità per track limits assegnata ad Alessandro Pier Guidi. Chiude la categoria la 488 del Riley Motorsports.

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In GTE-Am infine, è stata la volta dei gentleman, tra cui anche Michael Fassbender, al volante della Porsche Proton #93. Ad ogni modo, non è questa la 911 ora al comando, bensí l’esemplare del WeatherTech racing con Thomas Merrill al volante, il quale conduce con il robusto vantaggio di 1’30” sulla #77 del Dempsey-Proton di Christian Ried e sulla Aston Martin AMR di Paul Dalla Lana.

Migliore delle Ferrari, la #54 AF Corse con Francesco Castellacci, P5. Da segnalare il crash ad Indianapolis, per Nicolas Leutweiler, salito nell’abitacolo della Porsche precedentemente al comando del Project 1.

Piero Lonardo

Foto: Corvette Racing, Toyota Gazoo Racing, 24H Le Mans, WEC, Porsche Motorsport

La classifica alla quarta ora di gara

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WEC – Le Mans, Start: Toyota in controllo. Jota, DKR, Corvette e Project 1 leader nelle altre classi

La 90ma edizione della 24 Ore di Le Mans inizia col botto nel senso proprio della parola, a causa del contatto fra due delle protagoniste in LM P2, l’Oreca #22 di United Autosports e la #31 del WRT. E’ la prima ad avere la peggio, arenandosi nella sabbia a lato di curva 1.

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Davanti Sebastien Buemi e Mike Conway dalla prima fila si involano senza problemi sulle due Glickenhaus che hanno la meglio sull’Alpine, superata anche dall’Oreca LM P2 di Prema di Robert Kubica. Occorreranno un paio di giri a Nicolas Lapierre per riprendere il proprio posto in coda alle alter Hypercar.

Nessun problema invece per le Corvette in GTE-Pro, che mantengono la posizione di partenza mentre le due Porsche e le due Ferrari AF Corse presto le invertono, con Kevin Estre davanti a Fred Makowiecki e James Calado più avanti a prendere la P5 su Miguel Molina.

In GTE-Am invece la leadership Ferrari dura un amen e Harry Tincknell, il migliore tra le Porsche in qualifica, si appropria della prima posizione seguito da Ben Barker sull’esemplare del GR Racing.

Allo scadere della Slow Zone invocata dalla Direzione gara anche per la defaillance dell’Oreca LM P2 dell’Algarve Pro Racing di Sophia Florsch, lenta lungo il circuito per aver “cotto” l’attuatore del cambio nel giro di ricognizione, si fanno avanti le altre Porsche GTE-Am, particolarmente quella di Matteo Cairoli, che scala tutta la graduatoria per innalzarsi al comando della categoria. Dopo poco più di 20’ ci sono ben 6 Porsche davanti.

Le LM P2 inaugurano il primo giro di pit, e Rast si ritrova al comando fino all’inevitabile penalità di 1’ di Stop&Go per l’incidente in partenza. La leadership di classe passa quindi ad Antonio Felix da Costa, grazie all’efficienza del box Jota. Tra le Pro/Am, è Laurents Hörr, protagonista come diversi altri di un fuoripista nel warm-up della primissima mattinata, a condurre per il DKR sulla vettura di AF Corse.

Poco dopo è la volta delle Hypercar, e le Toyota approfittano per scambiare le posizioni, con Conway a prendere la testa della gara su Buemi, che lamenta sovrasterzo per radio. La nota positiva, aldilà dei distacchi, che si attestano già sui 22″ da parte del leader nei confronti delle Glickenhaus, e di 30″ sull’Alpine, consiste nel fatto che tutte e cinque le vetture hanno effettuato la prima sosta nel lasso di due giri.

Piero Lonardo

Foto: 24H Le Mans, WEC

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WEC – Le Mans: parziale dietrofront sul BoP per Alpine e Ferrari alla vigilia dello start

Ennesimo colpo di scena sul tema Balance of Performance alla 24 Ore di Le Mans. Le prestazioni nella Hyperpole da parte dell’Alpine che sono valse il terzo tempo in griglia a 4 decimi appena dalla migliore delle Toyota, hanno convinto l’ACO a modificare nuovamente le equivalenze delle Hypercar.

Per la gara l’ex-Rebellion R13 potrà disporre di 10 kW in meno rispetto a ieri, essendo stato portato il limite massimo a 417 kW, sempre a parità di peso.

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Ma non si tratta dell’unica modifica apportata alle equivalenze, perchè le Ferrari, che al contrario dopo il livellamento al basso di ieri si sono a fatica portate a 1”8 dalla Corvette in pole di Nick Tandy, sono state graziate di “ben” 0,02 bar di pressione al turbo in GTE-Pro e di 0,01 bar in GTE-Am.

Ricordiamo che dopo la Journèe Test, le 488 erano state castrate con -0,07 e -0,06 bar, oltre che da una riduzione della capacità del serbatoio di 3 litri in entrambe le categorie; quest’ultimo aspetto non è stato toccato dall’Endurance Committee, che in GTE-Pro correranno con 87 litri contro i 98 delle Corvette ed i 102 delle Porsche.

Atteso che non è la prima volta che il BoP viene modificato a ridosso della gara, speriamo che queste modifiche possano portare ad una gara realmente equa tra gli equipaggi, e di non dover assistere – anche se 24 ore son lunghe e può accadere di tutto – ad un monologo di Toyota nella classe regina e di Corvette, Porsche in GTE-Pro, classe che ricordiamo è all’ultima apparizione dopo quanto diffuso stamane nella consueta conferenza dell’ACO.

Piero Lonardo

Foto: 24HLeMans, Ferrari Races

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WEC – La prima immagine della Ferrari LMH

Ferrari ha inoltrato poco fa un comunicato che cita testualmente:

“10 giugno 1973, ore 16:00. Sventola la bandiera a scacchi dell’ultima 24 Ore di Le Mans in cui Ferrari è iscritta nella classe regina. A 49 anni da quella data, Ferrari svela i primi dettagli della sua Le Mans Hypercar con cui disputerà il FIA World Endurance Championship dal 2023.

La vettura, che inizierà nelle prossime settimane i primi test di sviluppo, evidenzia dal punto di vista del design forti richiami agli stilemi che contraddistinguono i modelli della gamma del Cavallino Rampante.

A poco più di un anno dall’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans del 2023, il conto alla rovescia per l’appuntamento con la storia, cinquant’anni dopo quell’ultima partecipazione, è ufficialmente partito.”

A corredo un’immagine dell’anteriore della Hypercar.

Nei giorni scorsi Ferrari ha inoltre ribadito ufficialmente la partnership con AF Corse anche per la gestione in pista della nuova arma di Maranello. Il team si schiererà come “Ferrari – AF Corse”, con l’obiettivo di continuare quella striscia vincente iniziata nel FIA GT 2006 con la F430 GT2 che già in quella stagione di esordio produsse i titoli piloti e team, poi proseguita nel WEC generando sei titoli tra piloti e squadre in GTE-Pro e GTE-Am, cinque titoli costruttori e ben tre trionfi alla 24 Ore di Le Mans.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari

WEC – Il futuro delle LM P2 e delle GT3. Fuji confermato. De Vries per Cimadomo in TDS

La tradizionale conferenza dell’ACO del venerdí di Le Mans, condotta da Pierre Fillon, è ancora una volta stata destinata a chiarire il futuro dell’endurance.

Alla presenza dei massimi vertici non solo dell’ACO e del WEC ma anche dell’IMSA, sono stati affrontati diversi temi di ordine pratico, prima fra tutti la transizione delle GTE in GT3.

A partire dalla prossima stagione nel WEC e a Le Mans non vi sarà più la classe GTE-Pro, ma solo la GTE-Am, cosí da “liberare”, consentitemi il termine, posti in griglia alle nuove Hypercar dei costruttori.

Le GT3, che come previsto verranno introdotte a partire dal 2024, correranno, a differenza degli States, in un’unica categoria Pro/Am e verranno dotate di un kit denominato “GT3 Premium”, probabilmente destinato alla sola Le Mans. Saranno inoltre adottati pneumatici di serie, secondo la medesima filosofia delle Hypercar.

Forniti maggiori chiarimenti anche sulla transizione alle nuove LM P2, che avverrà invece nel 2025. La base tecnica, che come noto sarà comune alle LMDh e che resterà in vigore almeno sino al 2030, potrà godere di una sorta di BoP chiamato “Adjustment of Performance (AoP), che sarà revisionato due volte l’anno (non per singola gara). Ciò per permettere ai vari telaisti: Oreca, Ligier, Multimatic, Dallara, una competizione maggiormente equilibrata.

Viene spontaneamente da domandarsi perchè questo meccanismo non è stato introdotto anche in precedenza sulle attuali LM P2, al posto del cosiddetto “Joker” una tantum (che infatti non è mai stato invocato da alcun costruttore) così da lasciare Oreca in regime di monopolio, ma meglio tardi che mai.

Non è stata infine esclusa la possibilità di dotare anche le LM P2 di un sistema ibrido, similmente – speriamo non troppo, anche perchè sennò si tratterebbe di un doppione – alle LMDh.

Novità anche riguardo al calendario: confermata la data del Fuji in settembre, è stato reso noto che il Bahrain continuerà ad ospitare il WEC sino al 2027. Confermata anche – per quanto non fosse in discussione – la data dell’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans il 10-11 giugno 2023. Al riguardo verrà realizzato un trofeo speciale, che verrà esibito in maniera itinerante a partire dal prossimo agosto a Pebble Beach.

TDS

Tornando ai fatti della corsa invece, una decisione senza precedenti, almeno nei tempi recenti, è stata presa dalla direzione gara della 24 Ore, e riguarda l’esclusione di Philippe Cimadomo dalla lista dei partenti.

Il gentleman del TDS X Vaillante si è reso autore di uno spettacolare crash nelle libere 3, generato per aver tentato un sorpasso su una GT senza sostanzialmente accorgersi di un altra LM P2 al suo fianco, nientemeno che quella che ha poi conquistato la pole del WRT.

In precedenza, il 62enne transalpino, regular ELMS quest’anno tra le Pro/Am con la medesima formazione, era stato protagonista di un’altra uscita di strada nelle libere 1.

Il team ha deciso di proseguire, utilizzando il telaio di scorta ed ingaggiando Nicky de Vries, reserve driver Toyota e quindi in possesso dei pre-requisiti per partecipare alla gara, salvo dover effettuare un minimo di tre giri nel warm-up di sabato mattina. Trattandosi di un pilota ranked platinum la vettura non verrà più schierata tra le LM P2 Pro/Am e potrà quindi ambire, con un equipaggio di prim’ordine, completato da Mathias Beche e Tijmen Van der Helm, al successo di categoria.

Ieri sera infine si sono svolte le ultime libere, che hanno visto primeggiare le due Toyota grazie ai giri veloci di Josè Maria Lopez e Sebastien Buemi. Migliori prestazioni nelle altre classi per Alex Lynn (LM P2), Jack Aitken (LM P2 Pro/Am), Nick Catsburg (GTE-Pro) e Harry Tincknell (GTE-Am)

Piero Lonardo

Foto: WEC, TDS

I risultati delle Libere 4

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LMC – Babini-spettacolo alla Road To Le Mans. Al Racing Spirit of Leman la vittoria assoluta in gara 1

Spettacolo assicurato per la settima Road To Le Mans, terzo appuntamento della Michelin Le Mans Cup 2022, con la bellezza di 50 iscritti, capienza massima designata, composta da 36 LM P3, 13 GT3 più l’inesorabile MissionH24.

Le qualifiche, distinte in due turni distinti per le altrettante manches, avevano premiato per gara 1 il superspecialista della categoria, Laurents Hörr, impegnato anche nella 24 Ore col DKR, e l’Aston Martin del Bullitt Racing di Valentin Hasse-Clot.

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Al via il teammate della Duqueine #4, Jon Brownson, si faceva presto risuccchiare dal gruppo, condotto dalla vettura della ANS Motorsport di Nicholas Schatz -Brownson più tardi verrà coinvolto in una toccata alla Daytona con la vattura del WTM – ma dietro il testacoda alla Dunlop di uno dei protagonisti, Mo Smith vincitore ad Imola col Cool Racing, seminava il panico nelle retrovie e ne faceva le spese soprattutto la Ferrari AF Corse di Hugo Delacour, che picchiava ed era costretto al ritiro.

Tra le GT3 era l’Audi del WRT di Maxime Robin a condurre, ma presto una penalità per collisione sbatteva l’R8 in fondo al gruppo. La laadership passava quindi all’Honda di Mikkel Pedersen, poco prima che la slow zone per l’incidente alla Mercedes del Racetivity propiziasse il pit obbligatorio collettivo.

Dopo le soste davanti si ritrova Mads Siljehaug con la Ligier del Reiter Engineering condivisa con Freddie Hunt davanti alle due vetture del Racing Spirit of Leman di Tom Dillmann e Josh Skelton. Il pilota norvegese peró oppone resistenza alle due Ligier, che ereditano le prime posizioni imitate anche dal campione in carica Colin Noble con la vettura del Nielsen Racing.

La classifica delle GT3 viene rimescolata a seguito del testacoda del leader, e l’altra NSX di Jens Møller e la Porsche di Fabio Babini, subentrato ad Emanuele Busnelli, si ritrovano in lotta ravvicinata in un gruppo di cinque vetture che comprende anche l’Audi del WRT e la Ferrari dell’ex-F1 Andrea Montermini, il quale si fa notare per aver centrato e portato a spasso un cartellone pubblicitario all’inizio della slow zone.

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Al riaccendersi delle ostilità inizia lo show della Porsche Ebimotors, con Babini, che prende il comando ma deve difendersi dal ritorno dell’Audi. Arnold Robin passa ma il faentino non molla e all’ultimo giro recupera quasi 1” ed ingaggia un duello ravvicinato spettacolare. I due si affiancano a Mulsanne e procedono appaiati fino al Karting dove la Porsche si installa davanti e riesce a lasciarsi definitivamente dietro Robin, conquistando la vittoria. P3 per l’Honda di Kasper H. Jensen e Kristian Poulsen, che approfitta del gioco di squadra per avere la meglio su Montermini.

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Il successo tra le LM P3 era invece saldamente nelle mani delle due vetture del Racing Spirit of Leman, che rafforza quindi la propria leadership in campionato dopo la vittoria nel season opener di Le Castellet. Sabato alle 11.20 in programma gara 2 con in pole la Duqueine del WTM e l’Audi del WRT.

Piero Lonardo

Foto: Le Mans Cup, Ebimotors, Ligier

L’ordine di arrivo di Gara 1

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WEC – Hartley-Kobayashi, Toyota prima fila a Le Mans. Uno-due Corvette, WRT e Ferrari nelle altre classi

Questa terza Hyperpole della storia della 24 Ore di Le Mans sembra un po’ il gioco delle coppie: due Toyota, due Corvette, due WRT e due Ferrari occuperanno le prime file di ciascuna categoria nella griglia di partenza.

Brendon Hartley nel finale dei 30’ a disposizione ha superato di ben 4 decimi col tempo monstre di 3.24.408 il teammate Kamui Kobayashi, che aveva a sua volta sopravanzato l’Alpine di Nicolas Lapierre: a sorpresa l’A480-Gibson ha ritrovato il passo perduto nelle lamentele per la carenza di velocità di punta che hanno portato ad un riallineamento in fretta e furia in mattinata del Balance of Performance.

Il miglior tempo del recordman della pista, comunque di un decimo più lento della GR010-Hybrid #8, era stato cancellato per track limits, cosí come altre prestazioni delle Hypercar. A chiudere le due Glickenhaus, a 1”4 e quasi 2” dal polesitter.

WRT

La lotta intestina tra le vetture gestite dal WRT fra Norman Nato e Robin Frjins in LM P2 alla fine ha premiato quest’ultimo, autore di 3.28.972, lontanissimo, a seguito dalle limitazioni imposte alla categoria, dal record segnato da Paul di Resta nel 2020. Seconda fila per i due portoghesi, Filipe Albuquerque ed Antonio Felix da Costa.

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In GTE-Pro, le Porsche hanno tentato la tattica dell’attendismo, riservandosi il rischio di uscire solo nella seconda fase della sessione. La tattica però non ha portato al risultato sperato, perchè le due Corvette di Nick Tandy – uno che qui ci ha vinto l’assoluta – ed Antonio Garcia hanno fatto il vuoto. Le due 911, curiosamente affidate ai “rinforzi” Fred Makowiecki e Laurens Vanthoor, occuperanno la seconda fila, mentre le Ferrari, a riprova che non tutte le rimostranze sul BoP sono frutto di pretattica, chiudono a 1”8 con Antonio Fuoco e James Calado.

APM

Le 488 si rifanno peró in GTE-Am, dove Vincent Abril ha subito segnato il limite con 3.52.594 con la vettura iscritta da AF Corse/APM. Non sono valsi a niente i tentativi di Mikkel Jensen con l’altra 488 del Kessel Racing/Car Guy, che termina a 157 millesimi.

A seguire Harry Tincknell con l’unica Porsche presente nella Hyperpole del Dempsey-Proton e David Pittard con l’Aston Martin dell’AMR, rispettivamente a 4 decimi e 1”. Chiudono le prime tre file dello schieramento Nick Cassidy per AF Corse e Rahel Frey delle Iron Dames.

Alle 22.00 partirà una quarta sessione di libere, l’ultima prima del warm-up. Domani giornata dedicata al riposo in pista per i bolidi di Le Mans con il ritorno della tradizionale parata per le strade cittadine, in attesa dello start delle 16.00 di sabato. In programma sabato anche il secondo round della Road to Le Mans, mentre domani sarà di scena la Ligier European Series, oltre alla tradizionale conferenza dell’ACO.

Piero Lonardo

Foto: 24H Le Mans, Corvette

I risultati delle qualifiche dopo la Hyperpole

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WEC – Toyota uno-due e si prepara all’Hyperpole

Le due Toyota chiudono al comando la terza sessione di libere della 24 Ore di Le Mans. Kamui Kobayashi ha concluso al top la sessione col tempo di 3.26.796, 4 decimi meglio delle qualifiche di ieri, e 3 rispetto a Brendon Hartley con la seconda GR010-Hybrid.

La Toyota #8 peraltro ha mostrato segni di cedimento, arrestandosi dopo circa metà sessione ad Indianapolis con Ryo Hirakawa alla guida. Macchina ripartita e poi ferma lungamente ai box per riparare il sistema ibrido, ancora una volta come a Spa imputato della defaillance tecnica.

A seguire le due Glickenhaus, la migliore a 6 decimi con Olivier Pla, mentre l’Alpine, nonostante il leggero boost acquisito da un nuovo BoP emesso in fretta e furia in mattinata e che garantisce, a parità di peso minimo, 785 MJ di potenza massima contro i 774 originari, non è andata oltre i 2”4 dal leader.

Tra le LM P2, United Autoports sugli scudi con Filipe Albuquerque ed Alex Lynn: “Albuquick” è infatti accreditato di 3.30.964, con l’alfiere del Team Ganassi negli States a 61 millesimi, il team angloamericano si aggiudica questo round nei confronti dei grandi rivali del WRT, che piazzano Robin Frijns in P3. A Nicklas Nielsen il miglior tempo della sessione fra le Pro/Am.

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Lotta a due anche in GTE-Pro, ancora con una Corvette davanti grazie a Nick Tandy, autore di 3.52.307 davanti a Richard Lietz con la migliore delle Porsche. Le Ferrari chiudono ancora la graduatoria di classe.

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Una Porsche al comando infine in GTE-Am, grazie a Mikkel Pedersen del Project 1 ed il tempo di 3.54.386 davanti all’Aston Martin di Henrique Chaves ed all’altra 911 di Hardpoint/Absolute con Alessio Picariello. La prima delle vetture che però potrà disputare la Hyperpole alle 20.00 è l’altra Vantage dell’AMR grazie a David Pittard, che chiude in P4; Matteo Cressoni è infine il migliore su Ferrari sulla 488 Iron Lynx #80.

Alla sessione, che è stata sospesa per circa 20’ a causa dello spettacolare contatto dell’Oreca LM P2 del TDS di Philippe Cimadomo, hanno preso parte anche le due vetture che hanno saltato le qualifiche causa incidente, vale a dire l’Oreca #45 di Algarve Pro Racing e la Porsche GTE-Am #93 di Proton Competition. Un altro paio di incidenti hanno invece coinvolto l’Oreca del Graff e la Ferrari di Inception Racing.

Appuntamento fra poco, dopo il primo round della Road to Le Mans, per la terza Hyperpole della storia. Diretta streaming a pagamento sul sito WEC o sui canali Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Toyota Gazoo Racing, Corvette, Porsche Motorsport

I risultati delle Libere 3

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WEC/USCC – Le prime immagini (ancora virtuali) della Cadillac Project GTP Hypercar

Come preannunciato nei giorni scorsi, Cadillac ha rivelato le immagini virtuali complete della nuova LMDh del costruttore, denominata Project GTP Hypercar, realizzata in collaborazione con Dallara Automobili.

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Nel comunicato si conferma che questa vetture gareggerà nel 2023 sia nel WeatherTech SportsCar Championship che nel World Endurance Championship, compresa la 24 Ore di Le Mans, 22 anni dopo l’ultima apparizione con le Northstar LMP.

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A muovere la Project GTP Hypercar ci sarà un nuovo motore V8 DOHC di 5,5 litri cui verrà associato il sistema ibrido LMDh comune a tutta la categoria. Inoltre, contrariamente a quanto lasciato trapelare in precedenza, è presente una comune ala posteriore.

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I collaudi della vettura (onestamente a questo punto ci saremmo aspettati qualcosa di più dei render) inizieranno nel corso dell’estate, cosí da essere in pista in gennaio per la Rolex 24 at Daytona.

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Nessuna indicazione sulla composizione degli equipaggi, ma è facile intuire che al volante del prototipo della terza generazione, la cui gestione in pista sarà affidata al Team Ganassi, ci saranno gran parte dei piloti impegnati oggi nella serie IMSA.

Piero Lonardo

Foto: Cadillac