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ELMS – A tu per tu con Luca Ghiotto e Jamie Chadwick

Nella giornata di venerdí abbiano approfittato ancora una volta della disponibilità del nostro Luca Ghiotto, nonchè, nell’ambito delle celebrazioni per il decennale di IDEC Sport, di Jamie Chadwick.

Iniziamo dal vicentino: secondo anno e seconda stagione con Inter-Europol Competition, il primo anno già si sono viste tante belle cose. Noi ti abbiamo visto molto bene, ma dal punto di vista del pilota, in una categoria così selettiva come la LMP2 dell’ELMS, come si può giustificare una differenza di prestazioni nella stessa classe di 8 decimi nelle libere 1? C’è un metodo di confronto che si può utilizzare visto che le auto sono le stesse?

“Diciamo che il tempo di questa mattina non è reale, nel senso che quello registrato da Matteo Cairoli è stato incredibile anche grazie ad una pista con meno auto. Io, i miei compagni ed anche Nick Yelloly avevamo almeno 8 decimi di ritardo. Il traffico è una variabile da tenere sempre in considerazione, e Matteo ha confermato le prestazioni dei test collettivi. Sembrano la squadra più a posto, ma queste erano le aspettative della vigilia. Sembra di rivedere la stessa situazione del Mugello, gara che poi loro hanno vinto. In qualifica volavano, non si sa ancora il motivo, il problema è che poi la gara è composta da tre piloti…”

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La domanda che facciamo poi sempre un po’ a tutti i piloti, quali sono le principali differenze con le nuove gomme portate dalla Goodyear?

“Io è la prima volta che le uso. Abbiamo fatto un test due mesi fa in cui alcuni hanno provato set di gomme nuove e altre le 2024 e c’è chi ha avuto l’opportunità di fare back to back in diretta, in ogni caso la differenza è praticamente nulla. Io arrivando così a freddo ed iniziando subito il weekend col compound 25 non ho riscontrato alcun cambiamento. “

Ma è vero che c’è un test collettivo qui al Paul Ricard Lunedì in vista della 24h Le Mans? 

“Io non ci sarò, la squadra non so, ma da quello che so io no.  Sentivo ieri che comunque erano un po’ sorpresi di questa cosa, si vede che evidentemente non lo sapevano neanche loro…”

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Senti, in un’altra puntata in IndyCar la facciamo? 

“Ehhhh è sempre un tasto dolente questo…  Diciamo che non è spento del tutto, nel senso che comunque chiacchiere ci sono sempre. Comunque l’anno scorso ho avuto modo di conoscere un po’ di persone, ed il mio nome nel paddock è sicuramente rimasto. Il problema è che al momento non ci sono sedili liberi e comunque ho capito l’anno scorso che il team con cui si gareggia conta veramente tanto. Forse l’ndyCar è il campionato in cui questa cosa è davvero cruciale.  Quindi vediamo: deve esserci prima di tutto l’opportunità e seconda cosa deve essere una chance concreta. Si parlerebbe nel caso solo di alcune gare, e sarebbe bello farle non essendo solo una comparsa, ma per ora non c’è niente che bolle in pentola, e la mia attenzione è sull’ELMS e Le Mans.”

Le Mans infatti, finalmente… Era ora no?

“Si, Le Mans ed anche con un team buono possiamo dire. Ovviamente correrò in Pro/AM, però con buonissime chance.  Hanno già vinto e poi come sappiamo tutti Le Mans è una gara molto particolare, PRO o PRO/AM non cambia molto e puoi sempre vincere anche se corri nella seconda categoria, basta vedere la 4h di Barcellona per capirlo.”

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Come ci si regola qui col traffico, specie dopo l’introduzione della chicane ?

“Molto meglio l’anno scorso senza chicane, ma il fatto che le LMP3 siano state rallentate rispetto all’anno scorso aiuta tanto. Ovviamente il problema resta comunque nel caso in cui becchi una macchina nel posto sbagliato, in questo caso la fine del primo settore oppure la fine del Mistral. La chicane è talmente lenta che non riesci a fare tanta differenza rispetto ad una GT3 oppure ad una LMP3. Io dopo un anno in LMP2 sono sicuramente più consapevole di dove mettere la macchina, e la gestione del traffico per me è stata una cosa abbastanza naturale sin da subito.”

Questo campionato propone un po’ sempre le stesse piste, ma quest’anno si va a Silverstone.

“Silverstone sarà una situazione un po’ nuova per tutti. Diciamo che insieme al Mugello l’anno scorso il campionato finalmente mette un tassello differente, altrimenti si rischia di correre sempre nelle stesse località. A me personalmente dispiace non tornare al Mugello perché secondo me l’anno scorso è stata una bella gara e onestamente con le LMP2 era una bella combo. poi da guidare era veramente una goduria, con tanto carico queste auto da guidare sono davvero belle. Tralasciando il fatto che sia stata la competizione di casa è stato davvero divertente, e mi sono anche stupito del fatto che il traffico alla fine non ha rappresentato un problema troppo grande. In ogni caso nel campionato ci sono dei circuiti davvero belli e forse a parte Paul Ricard e Portimao sono tutte location “vecchio stampo”. “

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Come ti trovi con i tuoi nuovi compagni di squadra?

“Diciamo che è un’esperienza diversa, nel senso che l’anno scorso ho avuto Clement Novalak, che è praticamente un collega che arriva dalla F2 ed Oliver Grey che aveva avuto recentemente una partecipazione fissa al FIA F3. Erano piloti che come me arrivavano dalle monoposto, eravamo un po’ tutti con le stesse conoscenze in termini di prove endurance. Adesso invece sono con due piloti che hanno fatto più esperienza, ma in situazioni differenti. Jean Baptiste Simmenauer è veloce, ma principalmente ha corso in GT, mentre Pedro Perino arriva dalla LMP3 lo scorso anno, ma ha fatto poche gare in LMP2. Sono un po’ il papà del gruppo, il primo ha fatto un bel salto in avanti e lo vedo molto contento di come si sta trovando, mentre il secondo ha bisogno di esperienza anche perché durante l’inverno ha avuto pochi test a disposizione.”

Qui come ti vedi?

“Tutto sommato sono felice e anche sorpreso perché tutto sta andando meglio del previsto, a Barcellona comunque eravamo terzi fino al contatto con la LMP3 che ci ha tolto dai giochi. Ho segnato il giro veloce nella parte finale, ma con due giri di ritardo è stato tutto inutile. Torniamo al Paul Ricard con molto ottimismo, purtroppo mi ricordo molto bene il problema tecnico che ci ha tolto la vittoria quando eravamo saldamente in vetta.”

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“Purtroppo in ELMS ogni errore può costare caro effettuando poche gare. A Barcellna abbiamo deciso di continuare in ogni caso proprio per provare a raccogliere qualche punto che alla fine della stagione può sempre tornare molto utile. Ovviamente speriamo di fare una gara un po’ più pulita qua in Francia.”

Hai altri programmi oltre a ELMS, magari un ritorno in GT per qualche gara?

“Come sapete ho corso la 24h di Spa e mi è piaciuta tantissimo. Se ci fosse l’occasione sicuramente sarei interessato anche a farla. L’esperienza in GT però non è stata facile, la guida è completamente differente rispetto ad una LMP2 oppure ad una monoposto, anche una IndyCar. Quindi, se dovessi trovare qualcos’altro da fare insieme all’ELMS sarebbe bello guidare in IMSA o magari in Hypercar. Io sono felice di essere ancora con Inter-Europol Competition perché è un team strutturato che ha tante possibilità e che avrebbe la chance di fare anche un salto di categoria. Il budget ed il personale non mancano, quindi… In ogni caso fare un secondo anno nello stesso posto è positivo, sempre meglio che passare dalla Formula E in GT per poi approdare in LMP2. Ho avuto anche l’esperienza in LMP1 con la Ginetta che meccanicamente era una buonissima auto, peccato che sia nata in un momento sbagliato in cui la classe stava per sparire definitivamente.”

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Jamie, possiamo dire che in Spagna tutto è andato alla perfezione?

“Credo sia stato inaspettato essendo tutti esordienti nell’ELMS e credo che volessimo solo superare il fine settimana senza commettere errori. Vincere ha certamente superato tutte le nostre aspettative, ma è stata una gara davvero ben gestita dall’inizio alla fine.”

“Penso che ci sia ancora molto da imparare, soprattutto in termini di prestazioni e di comprensione del funzionamento dell’ELMS e delle gare endurance. Allo stesso tempo penso che la strategia, l’esecuzione da parte della squadra ed il lavoro dei miei teammate sia stato davvero  perfetta. E penso che per una prima gara non avere problemi sia una cosa notevole.”

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Come sta andando questa nuova sfida?

“Onestamente è stato più difficile di quanto mi aspettassi perché fai i test, fai un sacco di giri, ma poi quando si tratta di fare la gara tutto è completamente differente. Hai tante variabili da tenere in considerazione a partire dal traffico.  Penso di aver imparato molto sotto questo aspetto, abbiamo un ottima base da cui partire per questa stagione”.

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Per il Paul Ricard come dopo i test e le prime libere?

“Ora abbiamo da affrontare una bella nuova sfida al Paul Ricard. Ovviamente è la pista di casa per la squadra, tutti conoscono ogni metro del circuito e sicuramente questo ci aiuta, ma chiaramente il tracciato è differente rispetto a Barcellona, e la chicane è qualcosa di nuovo. Abbiamo ancora un po’ di lavoro da fare, ma la nostra base è molto buona.”

Da Le Castellet si passa poi a Le Mans, manca davvero poco

“Sì. È pazzesco. È arrivato tutto così in fretta. Personalmente abbiamo guardato con molta attenzione Barcellona e poi a questo evento, per avere un approccio graduale verso la 24h. Ho del lavoro da fare al simulatore, sicuramente sarà importante anche per conoscere una pista in cui non ho mai girato.”

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Qui abbiamo delle gomme nuove qui. So che non hai molta esperienza in questa categoria, ma in cosa sono diverse da quelle usate a Barcelona? Chediamo perché la maggior parte dei piloti ci ha detto che era più o meno la stessa cosa.

“Per quanto riguarda questa pista l’anno scorso credo che ci siano stati dei problemi. Abbiamo ovviamente la chicane rispetto al 2024 in questo tracciato e personalmente credo che questo sia un peccato. Il lungo rettilineo era una buona opportunità per liberarsi di molto traffico, dovremo adattarci ad una condizione leggermente differente.  Ci sono state delle piccole differenze nel mettere in temperatura le gomme, ma con queste condizioni di meteo non credo che comunque avremo dei problemi. “

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Si naviga step-by-step, ma il 2026 si avvicina… c’è già qualcosa in programma?

“Sì, ma per ora non ci penso. Penso che quest’anno mi piacerebbe avere un altro programma nel mio calendario di corse. Penso che gareggiare in ELMS sia fantastico. Sicuramente questo è qualcosa su cui sto guardando e lavorando. Per un impegno nella classe più importante vedremo sicuramente in futuro e far parte del programma Genesis è qualcosa di speciale. Certamente è qualcosa su cui ho puntato, ma le prestazioni vengono prima di tutto e soprattutto l’esperienza che sto cercando di acquisire.”

Hai guidato la Genesis LMDH al simulatore?

“No, purtroppo non ancora, è troppo presto. Il gruppo sta facendo dei grandi progressi, essere all’interno di questa realtà è sicuramente avvincente e stimolante.”

Jamie, infine una domanda cruciale: sei mai stata contattata dalle Iron Dames? 

“Si, ho parlato molto con le Iron Dames, ma niente di concreto. Ho sempre guardato con molta attenzione alle competizioni di durata, sicuramente qualcosa da fare in carriera. Ora corriamo nello stesso paddock ed è molto interessante parlare con loro.”

Interviste raccolte da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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