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GTWC / WEC / IMSA – Ecco La Ferrari 296 GT3 Evo!

Un po’ a sorpresa ma non troppo, Ferrari nell’ambito della 24h Spa ha tolto i veli alla versione Evo della 296 GT3. Di seguito il comunicato ufficiale della Casa di Maranello in formato integrale:

FERRARI 296 GT3 EVO: NATA DALLE VITTORIE, EVOLUTA PER SUPERARE I LIMITI 

  • La Ferrari 296 GT3 Evo nasce dall’esperienza maturata nelle due stagioni agonistiche disputate dalla 296 GT3 e della versione 296 LMGT3 che gareggia nel Mondiale Endurance 
  • Miglioramento delle sensibilità aerodinamiche, ampliamento della finestra di setup, ottimizzazione dell’affidabilità e guidabilità 
  • Previsto un kit di evoluzione per gli attuali possessori delle 296 GT3 
  • Debutto in gara previsto a partire dalla stagione 2026 

Spa-Francorchamps, 27 giugno 2025 – A tre anni dalla presentazione avvenuta alla 24 Ore di Spa-Francorchamps nel 2022, Ferrari sceglie l’appuntamento più importante nel panorama delle competizioni GT per togliere i veli alla nuova 296 GT3 Evo. 

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La vettura nasce nel solco dell’esperienza maturata con la 296 LMGT3 (che a partire dalla stagione 2024 gareggia nel FIA WEC) e con 296 GT3 che, sin dal momento del suo debutto, ha ottenuto cinque titoli, inclusi quelli Piloti e Team nella classe Pro del GT World Challenge Endurance Cup – il campionato di riferimento per le vetture GT3 – oltre alle vittorie alla 24 Ore del Nürburgring e alla 24 Ore di Daytona. Le statistiche aggiornano il palmares a 140 vittorie, 405 podi e 56 pole positions in 343 gare. 

L’ascolto del cliente e l’esperienza in gara hanno portato a sviluppare la 296 GT3 Evo, frutto di azioni mirate e concrete con l’obiettivo di realizzare una vettura ancora più competitiva in ogni condizione, mantenendo intatto il concetto di “modularità” che ha reso la 296 GT3 un vero e proprio termine di paragone, soprattutto per quanto riguarda la facilità di intervento e messa a punto della vettura. 

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Motore e cambio. Il motore termico V6 della 296 GT3 Evo rimane inalterato rispetto alla versione precedente. Mantiene la configurazione a ‘V’ da 120° con i turbo posizionati all’interno della ‘V’ che permette significativi benefici in termini di compattezza e riduzione di massa, favorendo il raggiungimento di elevatissimi livelli di potenza. Versatile, affidabile e prestazionale, sin dal suo debutto il propulsore è sempre stato apprezzato per la sua erogazione, coppia e potenza. Il motore, che è sempre stato un elemento centrale nei progetti Ferrari, rimane dislocato più avanti e più in basso rispetto alla versione stradale, nella stessa posizione della 296 GT3. Questa collocazione aiuta ad abbassare il baricentro e a migliorare la rigidezza torsionale. Inoltre, è stato inclinato di 2° per poter lasciare più spazio al diffusore posteriore. 

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Per quanto riguarda il cambio, la 296 GT3 Evo adotta invece una nuova cascata di rapporti, ottimizzata dopo aver analizzato i dati raccolti nei due anni di impiego della vettura, per favorire l’erogazione della coppia sia a bassa che ad alta velocità. 

Aerodinamica. La 296 GT3 Evo rappresenta lo step evolutivo della 296 GT3, piattaforma vincente che già combina performance aerodinamiche estreme e facilità di sfruttamento del carico in pista. L’obiettivo che si sono posti gli ingegneri Ferrari è stato quello di garantire una risposta più prevedibile e stabile della vettura in ogni situazione di gara, conservando le prestazioni della 296 GT3 standard in termini di carico verticale e di efficienza, già spinte al massimo concesso dal regolamento tecnico. In termini ingegneristici la squadra di aerodinamici ha puntato a migliorare la stabilità del carico verticale anteriore, quando la 296 GT3 Evo si trova in scia ad un’altra vettura, e le sensibilità aerodinamiche, ossia la minimizzazione delle variazioni dei carichi aerodinamici. 

Quasi tutto il bodywork è stato oggetto di evoluzioni. Nello splitter e nel fondo anteriore sono stati rivisti i profili, e sono stati ottimizzati i volumi di espansione e i generatori di vortici. Le appendici sul paraurti anteriore sono state anch’esse modificate alla ricerca del miglior compromesso prestazionale. 

Un ulteriore sensibile miglioramento è derivato da una profonda e attenta revisione del diffusore posteriore, modificato nei propri volumi di espansione e nel numero dei canali. Il terzo elemento oggetto di evoluzione è stato il sistema di louvers dei passaruota anteriori, sviluppate in sinergia col fondo anteriore, per garantire l’ingresso di aria pulita alle prese aria posteriori, sia in aria libera che in scia ad altre vetture. 

Per lo sviluppo della 296 GT3 Evo è stata ulteriormente migliorata la metodologia di simulazione che combina i test in galleria del vento con i calcoli della CFD – Computational Fluid Dynamics –, e permette di simulare campi aerodinamici disturbati, testando rapidamente molte variazioni geometriche. Il comportamento del pacchetto di sviluppo è stato quindi validato in pista, sia in giri prestazionali che in condizioni di ingaggio con altre vetture. Il risultato della ricerca è sintetizzato nella capacità della vettura di mantenere elevate performance aerodinamiche in condizioni di traffico e aria “disturbata”, molto frequenti nelle competizioni di durata, stabilizzando il carico verticale in scia a vantaggio della competitività e della precisione anche nei contesti più dinamici e imprevedibili. 

Dal punto di vista estetico-funzionale, la 296 GT3 Evo si rende riconoscibile anche per due prese d’aria inserite nel cofano anteriore, per migliorare i flussi di raffreddamento per i freni e l’abitacolo, oltre che per il nuovo alettone posteriore che ha subito cambiamenti significativi. La struttura di supporto è stata ridisegnata insieme alle paratie laterali. L’ala è ora dotata di meccanismo di regolazione rapida, introdotto per la prima volta nella LMGT3, che consente di intervenire sull’angolo dell’ala tramite una semplice vite, migliorando ulteriormente le operazioni in pista, già una caratteristica distintiva della 296 GT3. 

Fluidodinamica. Lo sviluppo del pacchetto evoluzione ha coinvolto anche l’aerodinamica interna, e in particolare il raffreddamento dei freni anteriori. Grazie all’ottimizzazione dei condotti che convogliano l’aria dal paraurti verso i dischi e l’introduzione di due prese dinamiche sul cofano, la portata di aria complessiva verso i freni anteriori è salita di oltre il 20% rispetto alla 296 GT3. Anche la pompa dello sterzo può godere di un migliore e più efficace raffreddamento grazie alla introduzione di due prese Naca inserite nel fondo vettura. 

Esperienza LMGT3. Tutta la carrozzeria del passaruota posteriore è mutuata dalla LMGT3 che si distingue per una curvatura più verticale nella sua parte anteriore, rendendo più semplice l’alloggiamento delle varie tipologie di pneumatici provenienti da fornitori diversi, impiegati nei campionati GT di tutto il mondo. Anche gli specchietti retrovisori nascono mettendo a frutto questa esperienza, e sono stati ulteriormente migliorati anche grazie ad una serie di studi e calcoli che hanno avuto come scopo quello di indagare le frequenze e i modi propri di vibrare che avevano i retrovisori esterni nella versione attuale. Questi nuovi particolari sono stati spostati verso l’interno, modificandone l’inclinazione e migliorando contestualmente la visibilità. 

Dinamica veicolo. Sia la cinematica della sospensione anteriore che di quella posteriore è stata modificata con l’obiettivo di ridurre i carichi sugli elementi e migliorare l’affidabilità. Al tempo stesso, il nuovo disegno garantisce una risposta dinamica connessa tra anteriore e posteriore, oltre a facilitare le operazioni di setup ai box. 

Abitacolo. Intuitività, visibilità, accessibilità sono principi cardine attorno a cui sono stati definiti gli assi di sviluppo dell’abitacolo della 296 GT3, senza dimenticare aspetti fondamentali quali sicurezza e comfort. La 296 GT3 Evo mantiene inalterate queste caratteristiche di base, ma migliora sensibilmente la portata dell’impianto dell’aria condizionata, arricchito con una ventola supplementare per risultare ancora più efficace. 

Debutto e kit. La 296 GT3 Evo, il cui processo di omologazione verrà completato al termine delle ultime rifiniture aerodinamiche in corso di svolgimento, debutterà nella stagione 2026 e sarà disponibile anche come kit di aggiornamento per coloro i quali stanno gareggiando con la 296 GT3. 

SCHEDA TECNICA 

MOTORE 

Tipo F163CE, 6 cil. V 120°, 4 valvole per cilindro, 2992 cm3, GDI Turbo 

Alesaggio/corsa: 88 x 82 mm 

Potenza massima: circa 600 CV* (447 kW) a 7250 giri/min 

Coppia massima: circa 710 Nm* a 5500 giri/min 

* Soggetto a BoP 

CAMBIO 

Cambio trasversale sequenziale, 6 velocità 

E-clutch, attuatore elettronico della frizione con palette al volante 

Cambio in magnesio con serbatoio recupero olio integrato 

TELAIO 

Carreggiata: 1726 mm anteriore / 1710 mm posteriore 

Larghezza: 2050 mm max (senza specchietti) 

Passo: 2660 mm 

Peso a secco: 1250 kg 

Sospensione anteriore e posteriore: doppio triangolo sovrapposto, bracci delle sospensioni in acciaio tubolare 

Ammortizzatori regolabili a 5 vie 

Cerchi: anteriore 12,5” x 18”, posteriore 13” x 18” 

Pneumatici: anteriore 30/68/18, posteriore 31/71/18 

Dischi freno: anteriore Ø 400×36, posteriore 332×32 

Pinze freno: anteriore 6 pistoncini, posteriore 4 pistoncini 

Pastiglie freno: anteriore 30 mm, posteriore 26.5 mm 

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WEC – Le Mans 2025, la nota Ferrari dopo la squalifica della 499P numero 50

Nel pomeriggio è stato diffuso da Ferrari un comunicato relativo alla squalifica della 499P #50. Qui di seguito lo riportiamo integralmente:

In seguito alle verifiche tecniche al termine della 24 Ore di Le Mans 2025, la Ferrari 499P numero 50, quarta al traguardo, è stata squalificata per un’infrazione tecnica, come riportato dalla decisione 225 dei commissari sportivi, causata dalla mancanza di quattro viti del supporto centrale dell’ala posteriore. Le altre due 499P – la numero 83 vincitrice, la 51 terza al traguardo – hanno invece superato con esito positivo le verifiche tecniche.

Com’è stato riportato dagli Steward, in occasione dell’ultimo pit-stop della vettura numero 50, avvenuto alle 15.23 di domenica 15 giugno, un meccanico della squadra Ferrari – AF Corse aveva notato l’assenza di una sola vite del supporto centrale dell’ala posteriore.

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L’assenza di uno o più di questo particolare, in funzione della progettazione dell’elemento, non pregiudica in alcun modo la sicurezza della vettura e la perdita delle altre viti avvenuta successivamente durante gli ultimi 37 minuti di gara non ha comportato alcun beneficio né in termini di prestazione né di classifica al traguardo. La velocità di punta della 499P numero 50, riportata nella decisione dei commissari, è stata registrata negli ultimi sette giri della corsa, mentre la stessa beneficiava della scia della 499P gemella numero 51.

Ferrari, pur sorpresa dalla decisione presa, ribadisce fermamente l’attitudine e l’atteggiamento improntati alla massima serietà della propria squadra, nella convinzione delle proprie azioni, e nel rispetto delle regole stabilite dal campionato FIA WEC.

Con fiducia nelle stesse regole, nonostante il fatto descritto non abbia causato beneficio all’equipaggio né abbia compromesso in alcun modo la sicurezza dei nostri piloti e di quelli degli altri concorrenti, Ferrari è già al lavoro in vista dei prossimi appuntamenti di una stagione che tornerà sotto i riflettori a luglio in Brasile.

In campionato, dopo la squalifica della 499P numero 50, Ferrari mantiene la prima posizione in classifica Costruttori a quota 172 punti; nella graduatoria iridata Piloti Pier Guidi-Calado-Giovinazzi sono primi a 105 punti, seguiti da Ye-Kubica-Hanson a 89, e Fuoco-Molina-Nielsen a 57 lunghezze.

Parole piuttosto dure come potete notare, che paiono provenire direttamente dalla bocca di Antonello Coletta più che da un ufficio stampa, e che lasciano trasparire, aldilà del sacrosanto rispetto del regolamento, una palese insoddisfazione sull’operato degli stewards.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Ferrari

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WEC – Squalificata la Ferrari #50

La splendida prestazione Ferrari a Le Mans viene purtroppo offuscata dalla squalifica della 499P #50 di Miguel Molina, Antonio Fuoco e Nicklas Nielsen, quarta al traguardo.

Nelle verifiche post-gara, che hanno interessato anche le prime quattro LMH, sulla vettura è stata rilevata un’irregolarità all’ala posteriore. Questa è stata trovata a flettere oltre quanto consentito dal regolamento, risultando peraltro non conforme all’omologazione, in quanto carente di quattro bulloni nel supporto.

E’ stato precisato che al box Ferrari durante l’ultima sosta era stata notata l’assenza di un bullone ma che si era deciso di non procedere ad alcuna azione correttiva al riguardo in quanto non avrebbe inficiato la velocità di punta. Gli stewards hanno però fatto notare che la maggiore velocità della Rossa è stata segnata al giro 380 di 387.

In assenza di circostanze che possano giustificare in altro modo la non compliance del regolamento tecnico, tenuto conto anche dell’aspetto della minore sicurezza rispetto alla vettura omologata, la Ferrari #50 è stata squalificata dall’ordine di arrivo della 93ma 24 Ore di Le Mans.

In conseguenza di ciò, Fuoco e c. mantengono il terzo posto nella classifica generale, ma con soli 57 punti, 5 sole lunghezze di vantaggio rispetto a Kevin Estre e Laurens Vanthoor. Per quanto riguarda invece la classifica costruttori, il gap tra Ferrari e Toyota si riduce a 77 punti (172 punti contro 95).

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo definitivo della 93ma 24 Ore di Le Mans

 

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WEC – Threepeat Ferrari a Le Mans con AF Corse! Lietz, quinto sigillo in GT. Inter-Europol, seconda vittoria in LM P2.

Terzo successo di fila della Ferrari a Le Mans: Robert Kubica, Yifei Ye e Phil Hanson conquistano la prima vittoria di una Hypercar privata sulla Sarthe con la 499P di AF Corse.

Diciamo che alla vigilia di questa 24 Ore questa, nonostante le tre vittorie ottenute dalle Rosse in altrettante gare nel 2025, sembrava un’impresa quasi impossibile, viste le posizioni di partenza, con le Cadillac a dettare legge sul giro veloce sulle redivive Porsche. La 963 #5 poi aveva preso subito il comando delle operazioni, ma da metà gruppo la #50 di Nicklas Nielsen iniziava presto a sgomitare, presto imitata dalle due “sorelle”, per ritrovarsi alla terza ora al comando con Antonio Fuoco.

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Ancora un paio di giri di lancette corte e si concretizzava addirittura un tris al comando. Peccato le penalità collezionate dai due equipaggi ufficiali. L’ordine tornava quindi in discussione intorno alla metà gara, grazie soprattutto all’unica Safety Car di una giornata dal meteo perfetto per correre.

Ripristinati i valori in campo, Kubica ha rotto gli indugi col team, dichiarando a tinte forti di volere a tutti i costi questa vittoria. Da capire con maggiore calma lo sviluppo dei dialoghi col box trasmessi in mondovisione (si narra che alla fine abbia addirittura spento la radio…), ma, come si dice, San Giovanni non fa inganni, e l’escursione di Pier Guidi all’entrata della corsia box lasciava il Cavallino con la #83 quale migliore opzione possibile, dato che la #50 pareva sacrificata ad una gara di conserva (questo almeno il nostro punto di vista in attesa delle dichiarazioni ufficiali).

Il forcing finale della Porsche #6, ribadiamo, L’UNICA REALE CONTENDER DELLE ROSSE OGGI, premia Kevin Estre, Julien Andlauer e Matt Campbell col secondo posto davanti alla #51, che consolida cosí il proprio primato in classifica generale, e alla #50. Ci volevano punti pesanti (doppi) e sono arrivati, con gli interessi.

Completa la top five, ultima nel giro dei vincitori, la Cadillac #12 partita dalla pole, un magro risultato date le premesse, ma a tutti gli altri marchi è andata peggio. Forse alla fine Bourdais non aveva tutti i torti, anche se sul giro singolo la V-Series.R nelle mani dell’ex-asso IndyCar non ha avuto rivali.

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Seconda vittoria di fila, quinta in carriera tra le GT a Le Mans, per Richard Lietz, che stavolta porta sul gradino più alto del podio la Porsche 911 GT3 R di Manthey 1st Phorm insieme a Riccardo Pera e Ryan Hardwick. Successo meritatissimo al termine di una lotta a tre che ha visto protagonisti la BMW del “Dottore”, poi fuori causa, e la Ferrari #21 VISTA AF Corse di Alessio Rovera, Francois Heriau e Simon Mann.

Gradino basso del podio alla Corvette TF Sport #81, che ha mantenuto il punto sull’Aston Martin di Mattia Drudi, ultimi a pieni giri.

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Infine fra le LM P2, Inter-Europol salta un anno e si impone con la #43 di Kuba Smiechowski, Tom Dillmann e Nick Yelloly, vale a dire la line-up sulla carta più forte insieme al VDS Panis Racing, che gli termina alle spalle, e a “Spike”, AO by TF, trascinato da un certo Louis Deletraz, al top fra gli equipaggi Pro/AM.

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In classifica generale, il punteggio doppio fa volare l’equipaggio della Ferrari #51 con 104 punti contro gli 89 dei vincitori odierni e gli 81 della #50. I soli Kevin Estre e Laurens Vanthoor inseguono, si fa per dire, a quota 42. Anche tra le GT3 il successo permette a Lietz, Pera e Hardwick di passare al comando della classifica con 81 punti contro i 76 di Rovera e c. I vincitori del season opener del Qatar della Corvette di TF Sport, dopo il passo falso di Spa oggi chiudono settimi, e stazionano terzi a quota 60.

E’ tutto per questa 24 Ore di Le Mans. Il FIA WEC tornerà a metà luglio con la 6 Ore di Sao Paulo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 93ma 24 Ore di Le Mans

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WEC – Quale Ferrari vincerà a Le Mans?

A tre ore dalla bandiera a scacchi della 24 Ore di Le Mans, ben consci che comunque tutto può ancora succedere, vorremmo provare per una volta a sbilanciarci sul vincitore.

Le tre Ferrari 499P si sono dimostrate su un altro passo gara rispetto alla concorrenza, non hanno fin qui patito alcun problema meccanico e le due vetture ufficiali sono riuscite a recuperare le penalità loro assegnate.

Purtroppo solo che sulla #51, dominante per amore o per forza, nel corso della 20ma ora, dopo un emergency service, Alessandro Pier Guidi è incappato in un testacoda in entrata box che ha comportato la perdita del gap che era stato nuovamente creato nei confronti della #83 AF Corse.

Nessuna ulteriore penalità fortunatamente, anche se l’accaduto era simile a quanto avvenuto poco prima alla Cadillac di Sebastien Bourdais, il quale, tra parentesi, ha migliorato di ben mezzo secondo il best lap segnato in precedenza da Robert Kubica.

Kubica e la gialla AF Corse quindi vanno al comando della gara nell’ultimo ottavo dopo aver ricevuto il volante da Yifei Ye. A seguire James Calado e Nicklas Nielsen a 11” e 14″ rispettivamente con le due 499P ufficiali, e la Porsche di Laurens Vanthoor appena dietro a propria volta. Ricordiamo che questa è la 963 squalificata in quanto sottopeso e quindi partita dal fondo dello schieramento. Vedremo come si svilupperà la volata finale..

Le altre due categorie in gara, LM P2 e GT3, al momento sono saldamente in mano ad Inter-Europol e Manthey 1st Phorm rispettivamente. Da segnalare infine altri due abbandoni eccellenti per la Lexus #78, stabilmente in P5, con Finn Gehrsitz out ad Arnage, e la seconda entry di IDEC Sport, con Job Van Uitert fermo ad Arnage con un problema al posteriore. Un dado ballerino è costata infine una lunga sosta alla Toyota #8, costretta ad un lungo ritorno verso i box.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo ventuno ore di gara

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WEC – A Le Mans, con sei ore sul cronometro, infiamma il duello interno in Ferrari

Dopo diciotto ore di gara a Le Mans le due Ferrari di testa, la #51 di Antonio Giovinazzi e la #83 di Robert Kubica, si sono trovate a diretto contatto. Trattandosi di due strutture nominalmente separate, il polacco, che dopo la sfortuna dello scorso anno vede l’occasione della vita, non si è risparmiato, nemmeno nei confronti del team.

La diretta televisiva non ha mancato infatti di proporci un concitato team radio nel quale l’ex-BMW F1, autore della migliore prestazione assoluta con 3.25.562, morde il freno, evidenziando di essere più veloce del pugliese, col team che al termine di una lunga discussione concedeva il sorpasso; peccato che a Giovinazzi un attimo dopo – sempre seguendo la diretta televisiva – veniva chiesto di allungare.

Un comportamento questo che comunque veniva vanificato dalla successiva sosta e dal traffico che impediva a Kubica, in undercut, di perfezionare lo swap delle posizioni. In tutto ciò Antonio Fuoco procede con la terza 499P a distanza di sicurezza, anche se le tre Hypercar di Maranello al momento sono tutte sulla medesima strategia.

Solo il gioco dei pit e la relativa lunghezza del tracciato della Sarthe permette alla “solita” Porsche #6 di mettere avanti saltuariamente il capo, e anche dovesse concretizzarsi una Safety Car a compattare nuovamente il gruppo, le Rosse, apparentemente di una categoria superiore sul passo gara, non farebbero fatica a riprendersi il vantaggio, come avvenuto nella nottata. Al riguardo, a Miguel Molina, con sei ore ancora sul cronometro, è stato chiesto di avvicinarsi alle altre due Ferrari.

Nelle altre categorie proseguono i duelli a distanza tra Inter-Europol e Panis VDS tra le LM P2 e tra Manthey 1st Phorm e Ferrari VISTA AF Corse tra le GT3.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo diciotto ore di gara

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WEC – A due terzi di gara, le Ferrari rimontano le penalità

Penalità che potevano compromettere il risultato finale quelle incassate durante la notte dalle Ferrari, ma fortunatamente, al contrario dello scorso anno, la gara è andata a scorrere fluida, senza ulteriori interventi della Safety Car.

A fronte di ciò, la leadership della Porsche #6 è scomparsa già a ridosso della metà gara, al primo pit completo del Tema Penske, ancorchè quella di Vanthoor, Estre e Campbell sembra l’unica avversaria seria rimasta a contrastare le Rosse; la Toyota #8 dal canto suo, ha solo provato a resistere con Ryo Hirakawa all’assalto di Yifei Ye e alla gialla #83 AF Corse, che dopo il sorpasso ha poi lasciato spazio alla #51.

Resta stranamente un po’ più indietro, e considerando le penalità ricevute dalla 499P leader del mondiale, cui peraltro si aggiunge un ulteriore drive-through condiviso con ben altre dodici vetture – il che da’ un po’ da pensare – per mancato rispetto delle bandiere gialle in occasione delle attività per recuperare la Porsche delle Iron Dames, tamponata dalla Lexus di Clemens Schmid alla Michelin alla metà della 15ma ora.

Ben otto comunque le Hypercar attualmente nel giro di testa, nonostante un drive-through assegnato anche alle due Porsche di rincalzo.

Ancora una volta l’alternanza fra i piloti di diverso rango risulta determinante tra le GT3. Una volta sceso dalla Ferrari #21 Alessio Rovera infatti, si è concretizzato il lungo inseguimento da parte della Porsche Manthey 1st Phorm da parte di Richard Lietz.

Dopo sedici ore, Riccardo Pera, subentrato al quattro volte vincitore di classe, vanta già un discreto margine sulla 296 condotta da Francois Heriau. L’effort di Charlie Eastwood vale per ora il gradino basso del podio di categoria per la Corvette #81 di TF Sport.

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Da segnalare il ritiro dell’altro esemplare di VISTA AF Corse con la trasmissione ko, che si aggiunge alla lista di chi non taglierà il traguardo assieme all’Oreca LM P2 #18 di IDEC, con Andrè Lotterer fermo alla Michelin con la posteriore destra a spasso durante la quattordicesima ora, e alla Cadillac di Action Express, già attardata, ferma con problemi di motore nella ghiaia di curva 1.

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Tra le LM P2 infine, continua il duello a distanza fra Inter-Europol e Panis VDS, al momento in vantaggio del team polacco. Ad un giro seguono l’altra entry di IDEC Sport e Iron Lynx-Proton, mentre “Spike”, attualmente P5, si candida alla vittoria fra gli equipaggi Pro/AM.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo sedici ore di gara

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WEC – Porsche di nuovo davanti alla metà gara. Disastro BMW WRT in GT

E’ notte fonda sul Circuit de la Sarthe e le Ferrari perdono colpi. Ancora penalità, ben due, proprio per la 499P #51 in testa alla gara: 5” extra per aver toccato la Corvette di Jonny Edgar, poi uno Stop&Go di 20” per speeding in pitlane, probabilmente propiziato proprio dal contatto precedente.

Ecco cosí che una Porsche torna davanti a tutti con Kevin Estre, inseguita dalla gialla 499P AF Corse di Robert Kubica e dalla Toyota di Brendon Hartley, con Antonio Fuoco P4 con la migliore delle Ferrari ufficiali.

A complicare ulteriormente le cose per le Rosse, la prima Safety Car di questa Le Mans, chiamata in causa a ridosso della metà gara da Cem Bolukbasi nelle barriere di Tertre Rouge con l’Oreca LM P2 di Nielsen Racing.

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I distacchi fra i primi sette, che comprendono anche la BMW #15 e la Cadillac #12 partita dalla pole, sono comunque contenuti nell’ordine di appena 30”. Problemi invece per le due V-Series.R provenienti dall’IMSA, con la #311 di Action Express a lungo ai box per un problema di elettronica e la #101 del WTR out poco dopo lo scadere della dodicesima ora col motore ko, primo ritiro di giornata tra le Hypercar.

Ora tragica anche per le BMW del WRT in GT3. Kelvin van der Linde, con la #46, largamente in contention per la leadership della categoria, terminava nella ghiaia alle Porsche per un problema tecnico poi risultato essere imputabile al servosterzo, propedeutico al ritiro. L’altra M4, pur rimanendo ancora in gara, perdeva invece diverse tornate ai box per sistemare i danni generati dal contatto con un coniglio.

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Largo quindi alla Porsche di Manthey 1st Phorm di Riccardo Pera e Ryan Hardwick sulla Ferrari VISTA AF Corse #21, ora con Simon Mann e la Lexus di Finn Gerhsitz. Ottima rimonta da parte anche dell’altra 296, ora in top five dietro la Corvette #81.

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Tra le LM P2 infine, il gap fra le vetture del Panis VDS e di AO by TF si è giocoforza ridotto, e Louis Deletraz è pronto a riprendersi il comando della categoria; nel mezzo, dopo il compattamento del gruppo, la #9 di Iron Lynx-Proton, la #43 di Inter-Europol e le due vetture di IDEC Sport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo dodici ore di gara

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WEC – Ad un terzo di gara, Ferrari ancora in controllo a Le Mans

Solo un paio di piccole disavventure hanno rallentato la marcia delle Ferrari allorquando su Le Mans è calata la notte. Un drive-through per non avere rispettato le bandiere gialle durante una breve neutralizzazione per gestire la McLaren #95 di Darren Leung, parcheggiata a Mulsanne, è costata la leadership assoluta alla 499P #50. La medesima penalità ha colpito altre sei vetture, tra cui anche la Cadillac di Action Express e la Peugeot #93.

Un innocuo lungo a Mulsanne della #83 permetterà infine a Phil Hanson, poco dopo lo scadere dell’ottava ora,  di lasciare passare al comando la #51 a titolo strategico.

Il primo terzo di gara vede quindi solo la Porsche #6, nonostante anche una foratura lenta, a tenere il passo delle Rosse, ciò anche grazie al fatto che la gara sta proseguendo in modo lineare. Le seconde linee vedono la Toyota #8 tenere a bada le altre due 963 ufficiali Penske.

Un contatto infine da parte di Paul-Loup Chatin sull’Alpine #35 ai danni di Loic Duval sulla Peugeot #94 per l’undicesima posizione nel corso della settima ora è poi risultato in un passaggio extra ai box per la vettura tricoleur. Fanno specie infine i 50” di Stop&Go assegnati alla Toyota #7 per aver infranto di quasi 20 kmh (78,5 contro i 60 previsti) il limite di velocità della pitlane.

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Tra le LM P2, il leader Kuba Smiechowski durante la quinta ora si è reso protagonista di un lungo in pitlane che è costato il comando della categoria. Un drive-through ancora una volta per non avere rispettato le bandiere gialle ha penalizzato “Spike”, l’Oreca di AO by TF, che era risalita fino alla cima della categoria. Penalità anche per il TDS, protagonista delle prime fasi con Mathias Beche, sempre per problemi in fase di FCY.

La categoria quindi ora è saldamente nelle mani del Panis VDS, che al momento conduce con un giro di vantaggio sulla #43, risalita col contributo di Nick Yelloly e Tom Dillmann, e sulla #28 di IDEC Sport.

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Il passaggio del testimone a Francois Heriau è costata invece la leadership nelle GT3 alla Ferrari VISTA AF Corse #21. Ahmad Al Harthy, al contrario, ne ha approfittato per riprendere la testa della categoria con la BMW #46 condivisa con Valentino Rossi e Kelvin van der Linde. Richard Lietz sta cercando di recuperare sulla M4 del WRT sulla Porsche Manthey 1st Phorm cosí come Alessio Rovera, risalito sulla Rossa #21.

Oltre alla Ford Mustang Proton #88, altre due vetture hanno abbandonato la gara, entrambe GT: la già citata McLaren #59 e la Mercedes AMG GT3 #60, quest’ultima ferma ai box con copiose perdite di liquidi.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo otto ore di gara

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WEC – Le Ferrari prendono il comando delle operazioni a Le Mans

Tutte e tre le Ferrari dettano ora il passo a Le Mans. La 499P #50, caricata da Nielsen e Fuoco, aveva preso il comando delle operazioni nel corso della terza ora dopo una rimonta che l’aveva portata alle spalle di Mathieu Jaminet, il quale aveva rilevato il testimone da Julien Andlauer sulla Porsche #5.

Nel prosieguo della gara però, anche la #83 e la #51, ricordiamo partite da metà dello schieramento delle Hypercar, si sono avvicinate alle posizioni di vertice fino ad issarsi addirittura alle spalle dei battistrada, con Antonio Giovinazzi ad avere poi la meglio sulla 963 #5, poco dopo imitato da Robert Kubica. Il polacco di AF Corse, grazie alle strategie assaggiava anche il sapore del comando, anche se poco dopo sconterà una penalità di 5” in aggiunta al pit.

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Dopo quattro ore di gara quindi è uno-due-tre Ferrari (50, 83, 51), mentre a parte le due Porsche, con la #6 ad imitare le strategie del Cavallino cosí come l’insospettabile Peugeot #94, al momento è apparente nebbia assoluta per il resto del lotto, anche se i distacchi fra i primi dieci si mantengono comunque dentro il minuto. Il meteo, coperto e gradevole alla temperatura, al momento non pare possa diventare un fattore, anche se una Safety Car potrebbe modificare i valori in campo.

Da segnalare la prima Full Course Yellow della giornata, propiziata dal contatto fra le due Oreca LM P2 di RLR MSport con Michael Jensen e Algarve Pro Racing di Thomas Kaiser; quest’ultimo sarà sanzionato con un drive-through. Poco prima invece Giammarco Levorato aveva schiantato la sua Ford Mustang GT3 a Tertre Rouge, risultando il primo ritirato di questa 24 Ore.

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Nella classe cadetta Kuba Smiechowski conduce su Franck Perera, deb per Panis VDS, e sull’entry di Iron Lynx-Proton con Maceo Capietto.

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Nelle GT3 infine Alessio Rovera è frattanto salito in cattedra sulla Ferrari 296 GT3 #21 e si è ritrovato presto al comando sulla BMW #46 ora affidata a Valentino Rossi. Terze forze, anche qui poco individuabili alla vigilia, per le Porsche di Manthey 1stPhorm e Iron Dames; va detto però che sulla prima si è seduto tale Richard Lietz, che tira a fare il bis del 2024…

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo quattro ore di gara