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WEC – Toyota in controllo nella prima giornata al Fuji

E’ appena terminata la seconda sessione di prove libere della 6 Ore del Fuji, quinto appuntamento del World Endurance Championship 2022. Le due Toyota hanno dominato entrambe le sessioni sul circuito di casa, dove l’endurance mondiale ritorna dal 2019.

Nella nottata italiana Sebastien Buemi ha condotto col tempo di 1.31.171 davanti a Mike Conway, mentre nei secondi 90’ si sono invertite le posizioni fra le due GR010-Hybrid, con Kamui Kobayashi che ha alzato notevolmente l’asticella col suo 1.29.948, lasciando Brendon Hartley a 2 decimi.

Le Peugeot, che tornano in Giappone dopo 30 anni, se nella prima sessione hanno limitato i danni, non hanno fatto infine meglio di 1”2 dal leader, con Loic Duval, mentre Nicolas Lapierre, con l’Alpine pesantemente penalizzata dall’ultimo BoP, si è riuscita ad inframezzare fra le due connazionali.

Tra le LM P2, è uno-due Jota con Antonio Felix da Costa e Ed Jones. Il vincitore di Le Mans conduce il gruppo delle Oreca con 1.32.351, 3 decimi meglio di Nicklas Nielsen, il migliore delle libere-1 con l’entry Pro/Am di AF Corse, il quale si è ripetuto nella categoria anche nel secondo turno.

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In GTE-Pro, nonostante gli aggiustamenti del BoP, si lotta apparentemente ad armi pari tra Ferrari e Porsche; similmente al primo turno, dove è stato James Calado a primeggiare, Gianmaria Bruni e Kevin Estre sono a distanza di 2 decimi da Alessandro Pier Guidi, che ha limato il crono del teammate con 1.37.682.

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Tra le GTE-Am infine, miglior tempo per Matteo Cairoli con la Porsche del Project 1 al mattino con 1.39.064. Nella seconda sessione invece è stata Michelle Gatting a primeggiare per le Iron Dames con 1.39.170 davanti di appena 15 millesimi allo specialista Giancarlo Fisichella. Non lontano anche il sub di lusso Davide Rigon sulla 488 #54 di AF Corse.

Altra sostituzione all’ultimo minuto per motivazioni mediche precauzionali per Brendan Iribe sulla Porsche #56 gestita dal Project 1/Inception Racing con Takeshi Kimura, già protagonista con la Ferrari Kessel/Car Guy. Ricordiamo che i maggiori protagonisti della categoria debbono sottostare al Success Ballast: +30 kg per la capolista TF Sport, 20 kg per e Dempsey-Proton #77.

Da segnalare infine che le nelle due sessioni sono state esposte solamente due Full Course Yellow, entrambe per detriti, una per sessione.

Il programma della 6 Ore del Fuji prosegue nella nottata nostrana con le Libere-3 e le Qualifiche, rispettivamente alle 10.20 e alle 14.40 locali. Le qualifiche per l’Italia potranno essere seguite a pagamento sul sito WEC ovvero sui canali Eurosport a partire dalle 7.30 del mattino.

Piero Lonardo

Foto: Toyota Gazoo Racing, Ferrari Races, FIA WEC

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

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WEC – Alpine e Corvette rallentate al Fuji

Diffuse le nuove tabelle del Balance of Performance per la 6 Ore del Fuji, in programma nel weekend. Per il round di casa Toyota, l’Alpine vincitrice a Monza è stata notevolmente penalizzata nella potenza massima per stint, nella misura di ben 43 MJ in meno sui 795 originari.

Il più leggero prototipo made in Oreca si dovrà confrontare con le potenze massime di 905 e 909 MJ rispettivamente di Toyota e Peugeot. Ricordiamo che la Glickenhaus non sarà presente.

Modifiche anche al peso minimo delle due Hypercar rivali, che passeranno a 1053 e e 1061 kg rispettivamente per le GR010 Hybrid e la 9X8 contro i 1071 e 1079 kg di Monza.

Diversi i cambiamenti anche nelle equivalenze delle GT. Tra le GTE-Pro, la Corvette dopo il successo all’Autodromo Nazionale cederà ben 10 kg, diventando la vettura più pesante con 1265 kg, contro i 1259 delle Porsche, cui sono stati al contrario abbuonati 5 kg, ed i 1255 delle Ferrari.

Alle 919 RSR-19 sono stati concessi anche 2 litri extra ed un allargamento dei restrittori d’aria di +0,4 mm ciascuno, mentre alla 488 GTE Evo per contro sono stati tolti 3 litri dalla capacità del serbatoio.

Simili le equivalenze in GTE-Am, dove però per le Ferrari si parte da un peso minimo di 1265 kg e di 1269 per le Porsche. Identiche anche le diminuzioni alla quantità di carburante, salvo che i serbatoi potranno imbarcare solo 89 e 101 litri rispettivamente; un litro in meno anche per le Aston Martin, che vanno a 88 litri. Anche qui le RSR-19 godranno di un allargamento dei restrittori (+0,3mm X2), mentre è prevista una leggera riduzione della pressione del turbo per le Vantage.

Ricordiamo che il Success Ballast vedrà pesantemente inficiate le prime tre vetture in classifica, con la capolista TF Sport gravata di 30kg extra, contro i 20 di AMR e Dempsey-Proton #77. Zavorre minori per Iron Dames (+10 kg) e le Porsche di GR Racing e Project 1 #46 (+ 5kg).

Ricordiamo che l’azione nella terra del Sol Levante inizierà venerdì 9 settembre alle ore 11.00 locali con le prime libere. Qualifiche sabato alle 14.40 e start della gara domenica 11 settembre alle 11.00 sempre locali, pari alle 4.00 del mattino italiane.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Renger Van der Zande, Dries Vanthoor e Davide Rigon sub di lusso al Fuji

L’ultima delle concomitanze che non si è riusciti ad appianare prima di inizio stagione riguarda la collisione di date fra la 6 Ore del Fuji, quinto appuntamento stagionale del World Endurance Championship, e l’appuntamento di Spa del DTM.

Sono tre i piloti coinvolti da questa situazione: René Rast, Nico Mueller e Nick Cassidy, per tutti si conosce già la sostituzione, ed in tutti i casi si tratta di sub di lusso.

Sull’Oreca LM P2 del Vector Sport, fresca reduce dal podio di Monza, Renger van der Zande riformerà il connubio vincente con Sebastien Bourdais, insieme al quale quest’anno ha già trionfato in tre occasioni nel WeatherTech SportsCar Championship, nell’equipaggio completato da Ryan Cullen.

Sulla vettura #31 del WRT invece, sarà Dries Vanthoor ad unirsi una tantum a Robin Frijns e Sean Gelael. Il più giovane fratello del prossimo protagonista con le Hypercar di casa Porsche è alla sua terza apparizione sull’Oreca LM P2 dopo l’ultima 24 Ore di Le Mans e la 4 Ore di Spa ELMS del 2016, dove concluse in seconda posizione. Da ricordare, sempre nell’ambito della serie mondiale, il successo in GTE-Am con la Ferrari del JMW del 2017.

Rast peraltro chiuderà il proprio rapporto con Audi al termine della stagione dopo ben 12 anni di collaborazione che hanno fruttato, tra l’altro, ben tre titoli DTM. Probabile destinazione BMW insieme a WRT sulla nuova Hypercar.

Infine, la notizia che riguarda più da vicino i nostri colori, con Davide Rigon a sostituire David Cassidy sulla Ferrari #54 AF Corse. Il pilota veneto, impegnato con Iron Lynx nell’European Le Mans Series, ritorna nelle serie mondiale per la prima volta in GTE-Am al fianco di Thomas Flohr e Francesco Castellacci.

Le ostilità al Fuji, che ricordiamo non vedranno la partecipazione della Glickenhaus e dell’Oreca LM P2 dell’ARC Bratislava, inizieranno ufficialmente venerdì 9 settembre alle ore 11.00 locali con le prime libere.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing

L’entry list provvisoria della 6 Ore del Fuji

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WEC – BMW si allea con WRT per il 2024

Ormai nel motorsport siamo abituati al ripetersi di annunci e controannunci; cosí oggi, dopo la notizia della separazione di WRT da Audi, ecco la formalizzazione dell’accordo fra la squadra belga e BMW per il WEC.

Per portare in pista nel mondiale la nuova BMW M Hybrid V8 a partire dal 2024 è stato infatti scelto il team diretto da Vincent Vosse, il quale ha firmato l’accordo, che prevede lo sviluppo durante la prossima stagione in previsione della partecipazione anche alla 24 Ore di Le Mans, insieme a Franciscus van Meel, CEO BMW M GmbH, Andreas Roos, Capo di BMW M Motorsport, e al CEO di Weerts Group, Pascal Weerts.

L’accordo col Team WRT, ricordiamo fondato nel 2009 e detentore del titolo WEC LM P2 ed ELMS, dovrebbe estendersi anche alle GT, come fatto intendere dal boss BMW.

“I successi e l’estesa esperienza fanno di WRT il partner ideale per il nostro ritorno a Le Mans. Dal go, le discussioni con Vincent Vosse ed i suoi partners sono state molto positive ed è stato immediatamente chiaro che condividevamo una passione per il progetto WEC e la BMW M Hybrid V8, e cosí non c’è voluto molto per giungere ad un accordo” ha affermato Andreas Roos “Ora seguirà un periodo di intensa preparazione il prossimo anno prima delle partecipazioni competitive nel 2024. Non abbiamo ancora considerato potenziali apparizioni per il Team WRT in GT racing. Nei prossimi mesi valuteremo il nostro programma per le BMW M4 GT3 per la stagione 2023 in stretta collaborazione con tutti i nostri team.”

Vincent Vosse ha poi aggiunto: “Tutti noi al Team WRT siamo estremamente felici di questa nuova partnership con BMW M Motorsport e ci sentiamo onorati di essere associati con un marchio di tale pedigree nel motorsport. Il Team WRT è stato lanciato tredici anni or sono ed ha ottenuto continui successi nelle diverse categorie, perlopiù GT3 e gare di durata. Sin dall’inizio la 24 Ore di Le Mans è stata nei nostri piani e nei nostri sogni, ed essere parte della nuova era delle Hypercar del WEC era il nostro desiderio più forte. Per prepararci, due anni fa abbiamo lanciato un programma LM P2, in cui abbiamo dimostrato di essere competitivi e di successo, conquistando i titoli ELMS e WEC nonchè una vittoria di classe a Le Mans alla nostra prima partecipazione. Entrare nell’arena delle LMDh con un partner forte quale BMW era il passo logico successivo e non siamo solo eccitati dalla sfida ma anche grati a BMW per aver creduto in noi. Posso ricordare la vittoria di BMW a Le Mans nel 1999 perchè ero uno dei piloti nel box a fianco – con la Porsche LMGTS del Roock Racing International Motorsport, ndr - e lavoreremo duro per ripetere questi momenti e per viverli assieme.”

Ricordiamo che WRT era stata in precedenza associata al programma LMDh Audi prima che questo venisse posto in stand-by dai vertici della casa tedesca.

Piero Lonardo

Foto: BMW

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WEC/USCC – BMW, primo collaudo ok, poi anche a Le Mans nel 2024

BMW ha reso noto poco fa di aver terminato con successo il primo collaudo in pista della M Hybrid V8, la nuova LMDh/GTP destinata a debuttare nel WeatherTech SportsCar Championship a partire dalla prossima Rolex 24 at Daytona di gennaio 2023.

Con Connor de Philippi e Sheldon van der Linde al volante, la BMW M Hybrid V8 ieri ha assaggiato la pista di casa di Dallara, Varano de’ Melegari, offrendo risultanze positive, anche ad alte potenze.

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Ulteriori test sono previsti su piste europee nel mese di agosto, allorchè i tecnici ed i meccanici del BMW M Team RLL ed una crew di esperti di BMW M Motorsport andranno negli States per continuare i test il mese successivo.

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Ma la notizia si completa con l’ingaggio di BMW anche nel World Endurance Championship e a Le Mans a partire dal 2024. Ricordiamo che fra due anni ricorrerà il 25ennale della vittoria assoluta da parte di Joachim Winkelhock, Pierluigi Martini e Yannick Dalmas sulla BMW V12 LMR, vettura che nel 1999 trionfò anche alla 12 Ore di Sebring con JJ Lehto, Jörg Muller ed un giovanissimo Tom Kristensen.

I relativi equipaggi per i due campionati verranno annunciati a tempo debito.

Piero Lonardo

Foto: BMW

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WEC/USCC – Lamborghini annuncia Caldarelli e Bortolotti

Andrea Caldarelli e Mirko Bortolotti sono i primi due factory driver del programma Lamborghini LMDh; l’annuncio nella mattinata di oggi. Il progetto Lamborghini LMDh, che porterà in pista una seconda Hypercar battente bandiera italiana insieme a Ferrari nella massima categoria endurance, ricordiamo ha Ligier Automotive quale partner tecnico.

Di seguito il comunicato in formato integrale:

Lamborghini Squadra Corse annuncia i primi due piloti selezionati per la line-up del programma LMDh (Le Mans Daytona hybrid), che debutterà nel 2024 nel FIA World Endurance Championship (classe Hypercar) e nell’ IMSA WeatherTech SportsCar Championship (classe GTP). I Factory Driver Andrea Caldarelli e Mirko Bortolotti, entrambi attualmente impegnati nelle più importanti competizioni GT con Lamborghini, vengono confermati anche per il nuovo progetto, non solo come piloti ma anche come collaudatori per contribuire allo sviluppo del prototipo.

“Siamo particolarmente orgogliosi di annunciare Mirko e Andrea come primi piloti per il programma LMDh – commenta Giorgio Sanna, Lamborghini Head of Motorsport -. Entrambi hanno contribuito in modo fondamentale al raggiungimento di risultati storici per Lamborghini in ambito GT e l’inserimento nel progetto LMDh premia anche la continuità del loro impegno nella famiglia Squadra Corse. Sono sicuro che il loro talento ed esperienza saranno un valore aggiunto per essere competitivi nella classe regina dell’endurance”.

Bortolotti è nato a Trento il 10 gennaio 1990: inizia la carriera sui kart; a 15 anni debutta con le monoposto, correndo per sei stagioni in diverse serie e vincendo il Campionato Italiano Formula 3 e il titolo FIA Formula 2. Nel 2014 le prime vittorie con Lamborghini nel GT Italiano; l’anno dopo arrivano podi importanti nel Blancpain GT Series e una vittoria nell’ADAC GT Masters con la debuttante Huracán GT3. A fine stagione viene confermato come pilota ufficiale e negli anni successivi vince il campionato Blancpain GT Series (2017), la 24 Ore di Daytona (2018 e 2019) e la 12 Ore di Sebring (2019) in classe GTD al volante delle Huracán del GRT Grasser Racing Team. Nel 2022 Bortolotti debutta nel DTM (Deutsche Tourenwagen Masters) con la Huracán GT3 del team Grasser ed è attualmente leader della classifica piloti.

“Sono estremamente felice di proseguire il mio percorso con Lamborghini – commenta Bortolottie di includervi un emozionante nuovo capitolo. E sono grato a Squadra Corse tanto per aver reso possibile il progetto LMDh, quanto per la fiducia incondizionata nei miei confronti fin dal 2014. Rappresentare il marchio sul più importante palco dell’endurance racing e competere per la vittoria assoluta nelle grandi classiche di durata è sia un onore sia una responsabilità”.

Caldarelli è nato a Pescara il 14 febbraio 1990 e dopo l’esordio nei kart e nelle formule europee, si è trasferito in Giappone per intraprendere una brillante carriera nelle monoposto e nel Super GT. Nel 2017 viene ingaggiato come pilota ufficiale da Lamborghini, contribuendo alla vittoria del titolo Blancpain GT Series in equipaggio con Bortolotti e Christian Engelhart sulla Huracán GT3 del Grasser Racing Team. Nel 2019 vince la “tripla corona” del GT World Challenge Europe al volante della Huracán GT3 EVO del team Orange 1 FFF Racing (di cui è anche il team principal) in coppia con Marco Mapelli. Nel 2020 vince la 24 Ore di Daytona in classe GTD con Paul Miller Racing; l’anno successivo è protagonista di una stagione trionfale nel Fanatec GT World Challenge America Powered by AWS, vincendo il titolo piloti con la Lamborghini del team K-Pax. Nel 2022 prosegue l’impegno nel campionato americano, con Caldarelli primo in classifica piloti con quattro vittorie su quattro gare disputate.

“Sono felicissimo di fare parte del programma, che è veramente fantastico, e in generale di questa nuova sfida di Lamborghini Squadra Corse – commenta Caldarelli -. Già nel 2017, quando ho iniziato a correre per Lamborghini avevo l’obiettivo di coronare il mio sogno d’infanzia: correre con il mio marchio automobilistico preferito nelle gare endurance più prestigiose. Ho avuto la possibilità di correre al Circuit de la Sarthe nel 2022, vincendo entrambe le manche della Road to Le Mans con la Huracán GT3 ed era stato speciale. Non vedo l’ora di tornarci al volante di una LMDh: sono molto emozionato per questa nuova avventura e farò del mio meglio per portare tutta la mia esperienza in questo progetto e per conquistare nuovi e prestigiosi trofei”.

Piero Lonardo

Foto: Lamborghini

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WEC – Alpine trionfa di forza a Monza. Ferrari completa il podio dietro Corvette

Nelle prime tre gare di questa Season 10 del World Endurance Championship nessuno si era imposto due volte in nessuna delle cinque categorie. A Monza era inevitabile che qualcuno facesse il bis, assai probabilmente tra le Hypercar, nonostante l’addizione delle due Peugeot.

Alla fine è toccato alla Alpine, che dopo la rottura della Glickenhaus poco dopo la metà gara si è lanciata all’attacco delle due Toyota, innalzandosi al comando grazie ad un doppio stint di Nicolas Lapierre, per poi innescare in seguito con Mathieu Vaxivière una furiosa battaglia con le due Toyota, risolta ai danni della di Kamui Kobayashi.

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Alla GR010-Hybrid #7 esplodeva la gomma posteriore destra e la direzione gara riteneva (giustamente a nostro avviso) il contatto colpa del Team Principal del Gazoo Racing, che veniva penalizzato con un insolitamente lungo stop&go, ben 90”. Inutile il forcing finale da parte di Ryo Hirakawa, che terminava a 2”7, mentre l’altra Toyota chiudeva il podio.

Detto di Glickenhaus, cui rimane comunque la soddisfazione del giro più veloce, a questa gara, dove finalmente abbiamo potuto vedere, anche grazie alle caratteristiche dell’Autodromo Nazionale, tutti i protagonisti ad armi pari, sono mancate le attesissime Peugeot, veloci ma decisamente poco affidabili, che in gara si sono fermate spesso e volentieri.

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Purtroppo per i nostri colori la Ferrari non è riuscita a completare l’impresa in GTE-Pro. Partiti dalla pole position nonostante gli sfavori della vigilia, il maggiore consumo delle 488 ed il relativo splash nel finale di gara alle fine ha determinato il primo storico successo nel WEC al di fuori di Le Mans della Corvette di Nick Tandy e Tommy Milner.

James Calado ed Alessandro Pier Guidi, che nella seconda metà di gara hanno dovuto cedere il testimone ad Antonio Fuoco e Miguel Molina a causa di una penalità alquanto insolita (mancato trasferimento dei dati del pitstop), chiudono comunque a podio. A seguire le due Porsche, inaspettatamente mai in palla dalle qualifiche in poi.

Destino simile anche per le Iron Dames in GTE-Am: dopo la storica pole di ieri, l’equipaggio in rosa stava per mettere a segno una storica vittoria che però, anche forse memori del risultato della settimana scorsa dei colleghi maschietti, il box ha preferito un secondo posto sicuro – si tratta comunque del primo podio per un equipaggio completamente di sesso femminile nelle gare di durata – dietro la Porsche del Dempsey-Proton, che pure bissa il successo di Spa con Christian Ried, Harry Tincknell e Sebastian Priaulx.

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A completare il podio il Project 1 di Matteo Cairoli, mentre giungono notizie positive da parte di Henrique Chaves, protagonista di uno spettacolare incidente con l’Aston Martin del TF Sport, da cui è uscito sostanzialmente illeso.

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Bella quanto complicata da seguire la gara delle LM P2, che ha visto diversi dominatori nelle varie fasi. Sotto la bandiera a scacchi alla fine ha transitato per prima il Realteam by WRT di Ferdinand Habsburg – che si sta rivelando uno specialista della categoria – Norman Nato e Rui Andrade sui trionfatori di Le Mans con Antonio Felix da Costa, Will Stevens e Roberto Gonzalez.

Tra contatti, escursioni fuori pista e penalità si sono eliminati ed autoeliminati gran parte dei contender, a partire dall’Oreca #22 di United Autosports partita dalla pole con Filipe Albuquerque per poi proseguire con Prema, Richard Mille Racing (quest’ultima a seguito di un contatto con Robert Kubica). Da questa bagarre è uscita Vector Sport, che conquista il primo podio della sua breve storia.

Tra le LM P2 Pro/AM è Algarve Pro Racing a bissare il successo di Le Mans con Renè Binder, Steven Thomas e James Allen, davanti ad Ultimate, alla prima soddisfazione nella serie mondiale e ad AF Corse, con Alessio Rovera, Nicklas Nielsen e Francois Perrodo che torna a podio dopo i primi due successi.

E’ tutto dal doppio weekend endurance di Monza, che oggi ha visto finalmente un pubblico degno di nota. Pubblico che siamo sicuri non mancherà al Fuji l’11 settembre. Sappiamo già che Glickenhaus non sarà in Giappone, per tornare forse in Bahrain, insieme ad altre assenze di minor impatto quali ARC Bratislava; vedremo nei prossimi giorni se Peugeot deciderà di essere della partita per poter assistere ad una gara più movimentata.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 Ore di Monza

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WEC – Dumas non fallisce: Glickenhaus pole a Monza. Albuquerque, Pier Guidi, Bovy, Beche il poker di categoria

La carriera di Romain Dumas si arricchisce di un’altra perla con la pole position della 6 Ore di Monza, quarto appuntamento della Season 10 del World Endurance Championship. La seconda pole stagionale della SCG 007 LMH è stata netta, 1.35.416, 9 decimi di vantaggio sulla migliore della altre Hypercar, la Toyota di Brendon Hartley e oltre 1” sull’Alpine di Nicolas Lapierre.

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Le Peugeot, pure protagoniste nelle libere di questi due giorni, escono con le ossa rotte da questa prova sul giro singolo, con il solo Gustavo Menezes a chiudere quattro tornate, a 1”8 dal leader, mentre Mikkel Jensen non è stato in grado di segnare un giro cronometrato, fermandosi definitivamente tra le due Lesmo, probabilmente per un problema al fondo, forse il vero tallone di Achille di questa vettura futuristica.

La red flag, a poco più di 1’ dal termine, non ha permesso ai concorrenti di migliorare le proprie prestazioni.

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Tra le LM P2, luci ed ombre in casa United Autosports, con Filipe Albuquerque che torna in pole mentre Alex Lynn va a chiudere la classifica di categoria.

_PL58939Il portoghese, con 1.38.403, ha preceduto di 3 decimi Mathias Beche con la vettura di ARC Bratislava, migliore fra i Pro/AM. Per Beche ricordiamo si tratta del bis dopo la pole nella 4 Ore ELMS della scorsa settimana.

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La battaglia delle GT ha premiato la Ferrari ed Alessandro Pier Guidi. Complici anche diverse decisioni della direzione gara a sfavore della Corvette di Nick Tandy, il cremonese ha potuto primeggiare con 1.45.270, anche se grazie al last effort della C8.R, è stata fallita una storica doppietta con Antonio Fuoco. Incredibilmente sono le due Porsche a chiudere lo schieramento.

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Sarah Bovy dal canto suo ha siglato la prima storica pole per un equipaggio tutto al femminile, le Iron Dames, in GTE-Am, superando all’ultimo Ben Keating con l’Aston Martin del TF Sport di 2 decimi col tempo di 1.47.431. Non riesce il double a Christian Ried che chiude il podio virtuale con la Porsche del Dempsey-Proton.

Domani il via della 6 Ore di Monza alle 12.00. Diretta streaming a pagamento sul sito WEC e qui canali Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

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WEC – Dumas e la Glickenhaus alzano l’asticella in vista delle qualifiche

Romain Dumas si dimostra ancora una volta il più in palla in casa Glickenhaus e si piazza davanti a tutti nelle ultime libere del pomeriggio.

Il veteranissimo del paddock ha scalzato a metà sessione Mikkel Jensen con la migliore delle Peugeot col tempo di 1.36.813. Dietro il giovane Leone, l’altra 9X8 con Gustavo Menezes, entrambe con distacchi intorno ai 2”, mentre le due Toyota e le Alpine si accomodano alle spalle.

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Miglior tempo tra le LM P2 per Jonathan Aberdein con la migliore delle Oreca Jota, che ritocca di 13 millesimi la migliore prestazione del weekend.

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Nick Tandy invece porta in alto per la prima volta la Corvette in GTE-Pro con 1.45.902, migliorando sensibilmente il miglior tempo fin qui ottenuto; sotto il limite precedente anche Michael Christensen con la migliore delle Porsche ed i due portacolori del Cavallino, Alessandro Pier Guidi ed Antonio Fuoco.

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A Nick Cassidy infine la palma del migliore fra le GTE-Am con la Ferrari AF Corse #54 condivisa con Francesco Castellacci e Thomas Flohr col tempo di 1.47.676 davanti alla Porsche del Dempsey-Proton con Harry Tincknell. Nessuna interruzione da segnalare durante l’intera sessione.

Tutto pronto quindi per le qualifiche, a partire dalle 17.30, dove potremo finalmente assistere alla reale disposizione dei valori in campo, visibili in streaming sul sito WEC,

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

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WEC – Toyota, Peugeot, Glickenhaus si dividono il podio virtuale delle libere 2

Vorremmo poter dire che si è trattata di una lotta senza esclusione di colpi, ma la sostanza è che nelle libere 2 della 6 Ore di Monza WEC Toyota ha immediatamente segnato il passo e gli inseguitori non hanno semplicemente potuto (o voluto) raccogliere la sfida del best lap.

Brendon Hartley al termine di una prima serie di giri veloci sulla Toyota #8 dopo appena 6’ ha stampato l’1.37.692 che durerà sino al termine della sessione, prorogata di circa 25’ per recuperare la red flag causata dall’Oreca LM P2 di ARC Bratislava, fuori alla Roggia.

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A seguire nella lista dei tempi però troviamo la Peugeot con Mikkel Jensen, ad appena 83 millesimi, a riprova dell’immediata competitività – riscontrabile anche visivamente – delle nuove Hypercar del Leone, che oggi hanno girato con continuità con entrambe le vetture. Medaglia di bronzo per la Glickenahus con Pipo Derani a poco più di 2 decimi. A chiudere la graduatoria delle LMH, l’Alpine e la seconda GR010-Hybrid, tutte racchiuse nello spazio di mezzo secondo dal leader.

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Filipe Albuquerque ha dichiarato alla stampa di essere qui per vincere senza secondo fini, essendo ormai pressochè out dalla lotta per il campionato, e ha segnato il miglior tempo fra le LM P2 con 1.38.917, precedendo di 2 decimi l’enfant du pays Alessio Rovera con la vettura Pro/AM di AF Corse.

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Altra soddisfazione per i colori nostrani con Gianmaria Bruni al top delle GTE-Pro con 1.46.245 sulla Porsche #91. A seguire Miguel Molina con la migliore delle Ferrari, a mezzo secondo.

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La lotta fra i due colossi prosegue anche fra le GTE-Am, con Mikkel Pedersen e la Porsche Project 1 #46 a precedere sul filo di lana Toni Vilander e la Ferrari AF Corse #21.

Il programma odierno, ricordiamo in assenza di altre serie di contorno, prevede la terza ed ultima sessione di libere, della durata di un’ora, alle 13.30, e le qualifiche, come sempre distinte per categoria, alle 17.30.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2