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Toy8

WEC – Hartley-Kobayashi ed è front row Toyota. Prima pole Iron Lynx in GTE-Am

Le qualifiche del World Endurance Championship sono da tempo un monologo Toyota e anche nella 6 Ore del Bahrain le due hypercar nipponiche non hanno deluso le aspettative, conquistando la prima fila.

A partire dalla pole per la prima volta in questa stagione c’è però la GR010-Hybrid #8 di Brendon Hartley, che col tempo di 1.47.049 ha preceduto la vettura gemella di Kamui Kobayashi di 4 decimi.

André Negrao ha portato l’Alpine, che come da pronostici proseguirà anche l’anno prossimo con la A480-Gibson dopo aver ottenuto il beneplacito della FIA, a poco meno di 1”. Da segnalare che il miglior tempo del brasiliano, che ha finalmente scavato un robusto gap nei confronti delle LM P2, è stato cancellato per track limits, come peraltro tanti altri nel corso della sessione.

Jota28

Nella categoria cadetta seconda pole dopo Portimao per Tom Blomqvist sulla Oreca Jota capolista ed il tempo di 1.49.932. Filipe Albuquerque, secondo a 2 decimi, ha evitato l’uno-due per il team britannico, che piazza l’altra vettura di Antonio Felix da Costa in P3. A seguire il migliore delle Pro/Am, Loic Duval, con la vettura del Realteam, che in classifica insegue da presso il DragonSpeed vittorioso a Le Mans ed il Racing Team Nederland.

Come anticipato dalle prove libere, non c’è stata storia in GTE-Pro, dove le due Porsche di Kevin Estre (quarta pole in cinque gare) e Gianmaria Bruni si sono accaparrate la prima fila. La buona notizia in casa Porsche è che finalmente la #91 sembra andare al passo della gemella, dato il distacco di soli 34 millesimi.

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Le Ferrari hanno ridotto sin dall’ultimo turno di libere il distacco dalle GT di Stoccarda, portandosi a 1”1 con Miguel Molina e a 1”4 con Alessandro Pier Guidi. Vedremo se in gara, sotto il sole cocente degli Emirati, le due 488 GTE Evo riusciranno al stare al passo o se invece dovremo assistere ad un monologo Porsche.

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A sorpresa invece arriva la prima pole di Iron Lynx grazie a Rino Mastronardi, sub dell’ultimo minuto per Claudio Schiavoni. Il driver toscano, alla prima apparizione nel WEC, con 1.58.687 si è messo dietro tre gentlemen del calibro di Paul Dalla Lana, Egidio Perfetti e Roberto Lacorte, quest’ultimo con l’altra Ferrari del Cetilar Racing.

Lo start della 6 Ore del Bahrain sabato 30 ottobre alle 11.00 locali, vale a dire alle 10.00  italiane. Live streaming a pagamento sul sito WEC www.fiawec.com

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

I risultati delle Qualifiche 

Foto: Toyota, Porsche, WEC, Ferrari Races

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WEC – Kobayashi guida l’uno-due Toyota. Ferrari sempre in difficoltà a causa del BoP

Il responso del secondo turno di prove libere della 6 Ore del Bahrain, svoltosi nella prima mattinata locale, non si discosta di molto da quello di ieri.

Davanti sempre le due Toyota, anche se questa volta è la GR010-Hybrid #7 a condurre grazie a Kamui Kobayashi, che ha limato di 1”5 il miglior tempo delle prime libere con 1.49.063. Brendon Hartley dal canto suo risulta appena 30 millesimi dietro, anche se l’effort della vettura è stato compromesso dell’incidente occorso a Sebastien Buemi con la Ferrari delle Iron Dames che ha portato ad una lunga interruzione della sessione.

Per il resto, Alpine ancora sotto l’1.50” ma questa volta almeno davanti alla migliore delle LM P2, l’Oreca Jota di Tom Blomqvist con 1.50.199, ben 8 decimi meglio del campione in carica della categoria Filipe Albuquerque.

Porsche92

Tra le GTE, continua il monologo Porsche, con Kevin Estre autore di 1.56.411 davanti a Gianmaria Bruni in GTE-Pro. Come ieri, ancora miglior tempo per Matteo Cairoli e la vettura del Project 1 tra gli AM con 1.58.015. Segue ad 1” Felipe Fraga con l’Aston Martin del TF Sport.

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E le Ferrari? James Calado e Miguel Molina hanno fatto del loro meglio con le 488 GTE Evo “spompate” dal BoP, ma il pilota britannico non è andato oltre l’1.59.317, seguito da presso dal neocampione ELMS GTE. I quasi 3” di distacco dalle GT tedesche risultano alquanto imbarazzanti e, a meno di imprevisti in gara, non potranno che mettere a rischio la leadership in classifica generale dell’equipaggio della #51 vincitrice a Le Mans, che al momento vanta 12 lunghezze su Estre e Neel Jani.

A seguire l’ultima ora di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 12.45 e 16.30 locali, pari alle 11.45 e 15.30 italiane. Queste ultime potranno essere seguite in streaming sul sito WEC www.fiawec.com

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

Foto: Toyota, Porsche, Ferrari Races

Toybox

WEC – Le due Toyota iniziano bene in Bahrain. Dominio Porsche in GT

Terminate poco fa le prime libere della 6 Ore del Bahrain, primo atto del gran finale del World Endurance Championship.

Sulla pista di Sakhir le due Toyota si sono subito confermate al top con Sebastien Buemi, autore di 1.50.571 e Josè Maria Lopez a 4 decimi. Le modifiche del BoP potrebbero invece aver rallentato più del dovuto l’Alpine, che con Nicolas Lapierre, che risulta quarto a mezzo secondo dal battistrada, preceduto anche da Antonio Felix da Costa con la migliore delle Oreca LM P2 di Jota Sport.

Il pacchetto delle migliori LM P2 prosegue con Loic Duval ed il Realteam e Sean Gelael con la seconda vettura di Jota Sport. Ricordiamo che la classifica di categoria vede proprio l’equipaggio di questa vettura al comando con 88 punti, una sola lunghezza di vantaggio sul WRT, che oggi con Charles Milesi non è andato oltre la settima prestazione assoluta.

Dominio Porsche fra le GTE, con Richard Lietz al top delle Pro con 1.57.983, a precedere Matteo Cairoli sulla 911 RSR-19 del Project 1, la migliore delle AM, di poco meno di 2 decimi. Da segnalare che la seconda vettura del Project 1, la #46, è stata ritirata per l’impossibilità di completare un equipaggio intorno a Dennis Olsen.

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Per arrivare alla migliore delle Ferrari bisogna scendere addirittura in P8 con Nicklas Nielsen e l’esemplare di AF Corse, attuale (largamente) capolista delle GTE-Am, a oltre 2” dal battistrada. Il BoP automatico previsto per il Bahrain avrebbe portato ad una riduzione di potenza di circa 25 HP, anche se ufficialmente la procedura automatica, tornata in vigore dopo le equivalenze specifiche di Le Mans, non dovrebbe superare mai i 10 HP o i 20 kg di disallineamento.

Unico pilota a non prendere parte alla sessione Gabriel Aubry, ingaggiato per l’occasione del Richard Mille Racing al posto di Tatiana Calderon, impegnata in Giappone con la Super Formula, che dividerà l’abitacolo insieme a Sophie Floersch, reduce dal podio ELMS di Portimao, e Beitske Visser. La pilotessa colombiana dovrebbe tornare per la 8 Ore del prossimo weekend.

Il team tutto al femminile si è appreso inoltre che porterà al Rookie Test del 7 novembre nientemeno che la due volte campionessa della W Series, Jamie Chadwick, ed Alice Powell, che l’ha seguita in classifica della serie a contorno della F1.

Il programma della 6 Ore proseguirà domani con la altre due sessioni di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 8.30, 12.45 e 16.30 locali (+ un’ora rispetto all’Italia).

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: Toyota, WEC

Ogier

WEC – Ogier rookie Toyota in Bahrain. Il BoP del doubleheader. Confermata la data del Test Day di Le Mans

Sebastien Ogier rookie per un giorno in Bahrain alla guida della Toyota GR010-Hybrid. Il popolare campione dei rally è stato confermato oggi nella line-up dei test che si condurranno all’indomani del doubleheader WEC negli Emirati.

Ogier si unisce a Charles Milesi, già selezionato dai vertici WEC grazie alle recenti performance col WRT, inclusa la vittoria di Le Mans tra le LM P2, ed è ancora in gara per il titolo di categoria, dove il team belga è al momento secondo distaccato dall’equipe dell’Oreca Jota #28 di un solo punto.

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L’altro pilota sicuro di partecipare al Rookie Test WEC è Laurents Hörr. Lo specialista delle LM P3, due volte campione della Michelin Le Mans Cup ed ancora in lizza per il titolo di categoria nella ELMS nel weekend di Portimao, proverà invece la vettura vincitrice della GTE-Pro, Ferrari o Porsche quindi.

Ai due rookies scelti dal WEC sarà concesso un minimo di 30 giri nella giornata di domenica 7 novembre. La sessione sarà come sempre aperta a tutti i team che vorranno testare altri piloti in vista della prossima stagione.

Sempre con riferimento al 2022, confermato per la domenica antecedente la gara il Test Day di Le Mans. Questa calendarizzazione ravvicinata, inaugurata nell’edizione di quest’anno (fino al 2019 la Journèe Test si teneva due domeniche in anticipo rispetto alla gara), lascia aperto un interrogativo sul Pesage, che abitualmente era collocato tra la domenica ed il lunedí.

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Tornando infine al Bahrain, definito il BoP delle LMH. Il peso minimo di Toyota ed Alpine sarà diminuito rispettivamente di 26 e 22 kg, tornando ai valori in cui hanno iniziato la Season 9 a Spa-Francorchamps.

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Modificati anche i valori di energia massima per stint, abbassati a 909 MJ contro 962 per la Toyota, e a 816 MJ invece di 844 per l’ex-Rebellion. La potenza massima per contro è stata leggermente aumentata per entrambe le vetture: 520 kW per la GR010-Hybrid e 454 kW per l’Alpine (+5 e +4 kW rispettivamente).

Le tabelle del BoP non riportano la Glickenhaus, che ha scelto di saltare il back-to-back mediorientale. Le due SCG 007 LMH sono nel frattempo pervenute nella factory del costruttore statunitense.

Alcune modifiche al BoP anche per le GTE, con le Ferrari (sia Pro che Am) che dovranno correre con 4 litri in meno di carburante, che diventano 2 per le Aston Martin iscritte in GTE-Am; piccole riduzioni di potenza inoltre per entrambe le vetture rispetto alle Porsche, i cui valori rimangono invece immutati.

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Ricordiamo che in ottica campionato, il success ballast delle GTE-Am farà si che i capoclassifica di AF Corse corrano con 30 kg di peso extra sulla Ferrari #83 contro i 20 kg dell’Aston del TF Sport e della Ferrari Cetilar, che inseguono rispettivamente a -36,5 e -48 punti.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Toyota

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WEC – Alpine ancora un anno con la A480. Kubica per Magnussen in High Class

Il World Motor Council della FIA, riunitosi per la terza volta in questo 2021, riporta un paio di novità in tema  World Endurance Championship, la più importante riguarda la possibilità di schierare ancora per una stagione le vetture LM P1.

Ovviamente questa decisione farà felice Alpine, fresca di presentazione del programma LMDh in proiezione 2024, che potrà cosí schierare anche nella season 10 del WEC la sua A480-Gibson insieme alle nuove Hypercar di Toyota e Glickenhaus.

La seconda riguarda invece chi ha già omologato la propria Hypercar, in quanto annuncia limitazioni di test nell’ordine di prevenire un’escalation di costi. Questa norma vuole evidentemente essere una sorta di calmiere per non svantaggiare in partenza i costruttori che entreranno nel 2023 (Ferrari e Peugeot) con la loro nuova LMH.

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Una novità infine tra gli equipaggi della doppia trasferta in Bahrain, con Robert Kubica a prendere il posto di Jan Magnussen. Il neocampione ELMS si affiancherà sian per la 6 che la 8 Ore a Anders Fjordbach e Dennis Andersen sull’Oreca LM P2 #20 (nella foto, in azione a Monza).

Kubica ha già corso col team battente bandiera danese nell’ultima Rolex 24 at Daytona.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

AUTO - ALPINE LE MANS HERITAGE

WEC – Alpine LMDh con Oreca dal 2024

Alpine ha finalmente rotto gli indugi sul suo futuro nel mondo dell’endurance, annunciando l’ingresso tra le LMDh a partire dal 2024, in partnership con Oreca.

La notizia è stata data al Centro Pompidou di Parigi, nel corso della presentazione di un documentario che narra la storia del marchio francese a Le Mans, alla presenza del CEO ACO, Pierre Fillon.

Il progetto sarà seguito in pista ancora una volta da Signatech, una partnership che fin qui ha prodotto due titoli ELMS (2013 e 2014) e due successi nel WEC tra le LM P2, nel 2016 e nella “Super Season” 2018-19, oltre che alle 24 Ore di Le Mans del 2016, 2018 e 2019, sempre tra le LM P2, a rinverdire i fasti del successo assoluto del 1978.

Rilevanti le sinergie con la factory F1 di Enstone, dalla quale beneficierà dell’expertise in aerodinamica, senza peró dimenticare che il propulsore che verrà sviluppato invece in quel di Viry-Châtillon.

Alpine è il sesto costruttore proteso verso la nuova categoria top dell’endurance globale, e si aggiunge a Audi, Porsche, Acura, BMW e Cadillac tra le LMDh. Ricordiamo che invece, oltre a Toyota e Glickenhaus, Peugeot, Ferrari e (chissà se la vedremo mai) ByKolles, fanno capo alle LMH. Le due categorie, come da accordi tra ACO ed IMSA, potranno competere ad armi pari nelle più prestigiose gare di durata su entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico, a partire da Daytona 2023.

Previsto un impegno di due vetture sin dal primo anno; nel frattempo, Alpine ha ribadito di aver richiesto di poter continuare ancora a competere con la A480 Gibson, l’ex Rebellion R13 LM P1, tra le Hypercar WEC.

Piero Lonardo

Foto: Alpine

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WEC – Glickenhaus salta il Bahrain

Gli addetti ai lavori ne erano già consapevoli, ma oggi, con la diffusione delle entry list del doppio appuntamento in Bahrain, è giunta l’ufficialità che la stagione 2021 del Glickenhaus Racing nell’ambito del World Endurance Championship è terminata con Le Mans.

Il bel risultato della 24 Ore, con entrambe le vetture al traguardo ed il podio sfiorato dietro le due Toyota e l’Alpine, evidentemente non è stato abbastanza per Jim Glickenhaus per affrontare il finale di stagione tra gli Emirati.

Va detto che nei giorni scorsi a mezzo social Glickenhaus ha invocato a gran voce un BoP che permettesse alle due 007 LMH di competere ad armi pari con le Toyota, specificando di non auspicare un rallentamento delle GR010-Hybrid, quanto un innalzamento della potenza ammessa per le sue vetture e per l’Alpine, a suo avviso ben bilanciate fra loro, al contrario delle due Hypercar nipponiche.

Evidentemente nel frattempo non devono essere pervenute le dovute assicurazioni (anche se, ribadiamo, il forfait era nell’aria già da Monza) e nelle ultime due gare saranno solo tre le Hypercar, vere o presunte, a competere per il successo finale.

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Undici le LM P2, col ritorno dell’equipaggio titolare del Racing Team Nederland, composto, come a Le Mans, da Job van Uitert e Giedo van der Garde al fianco di Frits van Eerd. Ancora TBA invece il terzo sedile della nuova Oreca dell’ARC Bratislava, dopo che a Monza e a Le Mans è stato Matej Konopka, figlio di Miro, a completare la line-up insieme ad Oliver Webb.

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In GTE-Pro la lotta fra Ferrari e Porsche si arricchirà, nella sola gara lunga, delle terze guide di Stoccarda, Fred Makowiecki e Michael Christensen. Questa l’unica differenza al momento fra le due entry list.

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Tra gli Am invece, Alessio Rovera, Nicklas Nielsen e Francois Perrodo puntano a chiudere anticipatamente il discorso titolo per AF Corse, che farebbe il bis del 2020 sempre con la 488 coi colori bretoni.

Come al solito, massima incertezza sulla line-up della Porsche #88 del Dempsey-Proton, cosí come sui nomi di coloro che affiancheranno Dennis Olsen sulla seconda 911 RSR-19 del Project 1.

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A sorpresa, va completato anche l’equipaggio della Iron Dames al fianco di Michelle Gatting e Rahel Frey, che ha visto la pilotessa belga Sarah Bovy in azione negli ultimi due appuntamenti. Trattandosi di un team italiano, speriamo sia Manuela Gostner a fare ritorno sulla Ferrari #85. Sull’altra vettura del team, il team manager Andrea Piccini dovrebbe rientrare nell’abitacolo insieme a Claudio Schiavoni e Matteo Cressoni.

Il programma del doppio weekend degli emirati inizierà giovedí 28 ottobre con le prime libere della 6 Ore, con partenza alle 11 di sabato 30. L’azione in pista per la 8 Ore invece inizierà giovedí 4 novembre per chiudersi con l’ultima bandiera a scacchi della stagione, alle 20 di sabato 6. Ricordiamo che le due gare condivideranno il medesimo layout del circuito.

Piero Lonardo

L’entry list della 6 Ore del Bahrain

L’entry list della 8 Ore del Bahrain

Foto: Piero Lonardo

FIA WEC 4 Hours of Silverstone

WEC/USCC – Enzinger sostituito in Porsche: obiettivo F1?

Fritz Enzinger dal primo ottobre prossimo non sarà più il capo delle attività sportive Porsche. Oggi il comunicato che vede il 65enne sostituito nell’incarico da Thomas Laudenbach.

Laudenbach, di 12 anni più giovane, negli ultimi anni è stato il capo della divisione motori della casa di Stoccarda. Suoi i progetti delle unità che equipaggiano la 918 Spyder, la 911 RSR e la 911 GT3 R, ma anche il prestigioso 3,4 litri V8 della mitica RS Spyder che dominò negli States nel primo decennio degli anni 2000.

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Il suo precedente coinvolgimento vincente con le serie endurance statunitensi è di buon augurio per il prossimo programma LMDh che lo vedrà agire, questa volta in prima persona, ancora una volta insieme al partner Penske.

Enzinger, fautore del programma 919 Hybrid che ha fruttato tre titoli WEC ed altrettante vittorie di fila a Le Mans dal 2014 al 2017, ufficialmente andrà in pensione, ma voci di corridoio propendono per un nuovo incarico all’interno del gruppo VW.

Sarà il tanto auspicato ritorno in F1? Staremo a vedere…

Piero Lonardo

Foto: Porsche

Prema

WEC – Iron Lynx con PREMA in LM P2: obiettivo Hypercar?

La partnership da poco annunciata fra Iron Lynx e PREMA Powerteam inizia a prendere forma: di stamane infatti l’annuncio dell’acquisizione da parte di PREMA di una nuova Oreca 07 LM P2 da iscrivere alla prossima edizione del World Endurance Championship.

Il team Principal di Iron Lynx, Andrea Piccini, ha così commentato: “Iron Lynx ha ottenuto in questa stagione importanti risultati in questa stagione fra le GT e PREMA è largamente riconosciuta quale una delle migliori squadre tra le monoposto. L’expertise di entrambe le squadre creerà la miscela perfetta per competere ai massimi livelli”.

Dal canto suo René Rosin, boss PREMA, ha affermato che “Questo è uno sviluppo incredibilmente eccitante per il nostro team e che ci porterà in una nuova dimensione altamente motivante. Non vediamo l’ora di collaborare con Iron Lynx per condividere conoscenza e best practice, che speriamo sia solo l’inizio di un futuro di successo nelle gare endurance”.

Ovviamente è molto presto per conoscere quale potrà essere l’equipaggio futuro di questa vettura, che va a colmare nella categoria cadetta del WEC il vuoto lasciato da Cetilar. Quello del 2022 potrebbe però essere un obiettivo parziale, magari in funzione di un0iscrizione alla stagione successiva con una Hypercar, magari col marchio del Cavallino….

Ricordiamo che PREMA è campione in carica della F2 con Mick Schumacher e al momento è al comando del campionato in corso con Oscar Piastri, con l’altro giovane della FDA, Robert Shwartzman, in terza posizione e ancora ben in lotta per il titolo.

Iron Lynx da parte sua può vantare tra i più recenti successi il trionfo con la Ferrari 488 GT3 Evo 2020 alla 24 Ore di Spa ed il terzo posto in GTE-Am di due settimane fa a Le Mans.

Piero Lonardo

Foto: Iron Lynx

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WEC – La situazione dopo Le Mans

I punteggi doppi di Le Mans hanno modificato sensibilmente le classifiche del World Endurance Championship 2021.

Va subito detto che per una volta non vi è stata alcuna penalizzazione o squalifica post-gara durante le verifiche tecniche eseguite nella giornata del lunedi, per cui sono stati confermati i risultati della pista; ricordiamoci però che i punteggi vengono attribuiti solo alle vetture iscritte alla serie mondiale.

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Nella categoria regina, la doppietta Toyota con la seconda vittoria stagionale della #7, porta Mike Conway, Kamui Kobayashi e Josè Maria Lopez davanti ai compagni di squadra con 120 punti contro 111. Con 63 punti ancora potenzialmente in palio nelle due gare del Bahrain però, l’Alpine non è ancora potenzialmente tagliata fuori dalla lotta per il titolo, a quota 90 dopo il bel terzo posto di Lapierre e soci.

La dirigenza Alpine ha peraltro chiesto alla FIA e all’ACO di poter mantenere in gara la A480-Gibson LM P1 anche per la prossima stagione, in attesa delle decisioni del gruppo Renault sulla futura Hypercar, che dovrebbero comunque essere rese note entro la fine dell’anno.

Dopo la bella prestazione al debutto sulla Sarthe, speriamo di vedere almeno una Glickenhaus in Bahrain…

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Nelle classifiche che più riguardano da vicino i colori italiani, vale a dire quelle delle GT, James Calado e Alessandro Pier Guidi passano gloriosamente al comando tra i piloti con 124 punti contro i 112 derivanti dal secondo posto (terzo in gara dietro la Corvette #63) di Kevin Estre e Neel Jani.

Ben distanziati e con flebili speranze di titolo Gianmaria Bruni e Richard Lietz a quota 75, mentre il secondo sfortunatissimo equipaggio Ferrari composto da Miguel Molina a Daniel Serra deve già abbandonare ogni sogno di gloria. Mentre il differenziale tra le due 488 GTE Evo di AF Corse puó essere attribuito in gran parte alla sfortuna sulla Sarthe, pare che il problema della Porsche #91 risieda – secondo quanto recepito da  alcune “gole profonde” – nella scarsa competitività della vettura rispetto alla gemella. Vedremo se la casa di Stoccarda riuscirà a porre rimedio e a garantire ai due veterani un mezzo ugualmente all’altezza.

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Alessio Rovera, Nicklas Nielsen e Francois Perrodo invece, senza quel problema ad inizio gara in Portogallo starebbero già festeggiando il titolo fra le GTE-Am per AF Corse. Con 36,5 punti di gap, Ben Keating, Felipe Fraga e Dylan Pereira hanno limitato i danni con un bel secondo posto dopo le prove sfortunate di Portimao e Monza, ma chi ha più da dolersi dal risultato di Le Mans è sicuramente Cetilar Racing.

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L’owner/patron/deus ex machina del progetto, Roberto Lacorte, ha postato via social un accorato report che si conclude in sostanza con un mea culpa per il contatto che ha posto fine alla gara dell’equipaggio nostrano; purtroppo l’occasione, viste anche le prestazioni in pista della Ferrari #47 e dei suoi piloti, era ghiotta, e lo zero in casella va a vanificare, dopo il passo falso di Monza, lo splendido inizio di stagione, riducendo le speranze di titolo al lumicino.

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Tra le LM P2 invece, la vittoria della WRT “giusta” (cioè quella che corre nel WEC) riporta in quota Robin Frijns, Ferdinand von Habsburg e Charles Milesi per il titolo di categoria, piazzandoli al secondo posto ad un solo punto di distacco (89 contro 88) da Sean Gelael, Stoffel Vandoorne e Tom Blomqvist sulla Jota #28 che, attenzione, fin qui non hanno mai vinto una gara.

L’equipaggio della Jota di punta invece, dopo l’errore di inizio gara, ha potuto recuperare sino a siglare il quarto posto (ottavi al traguardo dietro tante vetture dell’ELMS) che li lascia assolutamente in contention, a -8 dai compagni di squadra.

Speranze ancora vivissime anche per Phil Hanson, in solitario a quota 76, e anche per i passisti dell’Inter-Europol, Alex Brundle e Kuba Smiechowski, a 67 punti.

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Filipe Albuquerque, campione in carica insieme ad Hanson della categoria, tornerà anche il prossimo anno a vestire i colori di United Autosports, che schiererà due vetture full-time WEC. Da parte nostra sarà un piacere poter rivedere il simpaticissimo e disponibilissimo pilota portoghese anche da questa parte dell’Oceano.

Da segnalare che l’Oreca dei “quasi vincitori” Robert Kubica, Yifei Ye e Jean-Louis Deletraz il lunedí delle verifiche si è accesa al primo colpo; imputato della defaillance all’ultimo giro in stile Nakajima, dopo che i primi indizi si erano rivolti verso un sensore dell’acceleratore, un banale corto circuito. Nel serbatoio sono stati trovati inoltre ben 20 litri di carburante che avrebbero permesso agevolmente al driver cinese di transitare sotto la bandiera a scacchi.

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Nella nuova categoria LM P2 Pro/Am, Juan Pablo Montoya sta spianando la strada al rampollo Sebastian (che in futuro dovrebbe vestire i colori di DragonSpeed), e con la prima sospirata vittoria ha portato l’equipaggio dell’Oreca #21 composto anche dal vulcanico  Henrik Hedman e da Ben Hanley al top con 110 punti contro i 104 di Frits van Eerd ed i 101 di Esteban Garcia e Norman Nato del Realteam.

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Particolare menzione all’equipaggio dell’Oreca dell’Association SRT41 di Frédéric Sausset, che dopo il primo exploit del 2016, ha concluso ancora una volta la gara, ancorchè con 37 giri di distacco. Ricordiamo che insieme a Mathieu Lahaye hanno condiviso l’abitacolo i diversamente abili Takuma Aoki e Nigel Bailly, cui va tutta la nostra ammirazione.

Una nota particolare, in negativo, va infine alla stampa italiana che ha seguito questa 24 Ore, che si è trasformata in 48 ore per Ansa e Sky, è stata vinta da John Elkann per Autosprint, ed è stata persa all’ultimo giro da Robert Kubica per Il Giornale. Una sola domanda: PERCHÉ?

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 89ma 24 ore di Le Mans

Foto: Piero Lonardo