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WEC – Habsburg e Milesi ci raccontano l’Alpine

Dopo la clamorosa vittoria al Fuji, abbiamo intervistato due dei protagonisti dell’ultimo round del FIA WEC, Ferdinand HabsburgCharles Milesi, piloti dell’Alpine #35 insieme a Paul-Loup Chatin.

Per primo l’austriaco: eri molto emozionato dopo l’arrivo al Fuji..

“Si, penso che vincere l’assoluta in una gara del FIA WEC sia unico, non solo per me, ma anche per la squadra. Il Giappone è un mercato importante per Alpine con tanti ospiti e tifosi, e tutto quello che è accaduto è stato pazzesco, anche per come si è sviluppata la gara, poi personalmente adoro il Giappone, dov ho anche vissuto per un po’”.

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Come riassumeresti la stagione di Alpine?

“Sono contento che il team abbia degli obiettivi, delle ambizioni. Quando hai dei target di un certo tipo riesci ad arrivare alla vittoria anche se durante il percorso ci sono stati delle defaillance. Tutto questo è fantastico perché non sai se ci riesci fino a quando non raggiungi l’obiettivo. Ovviamente questo momento è speciale per me, e tutte le preoccupazioni del passato sul non essere abbastanza affidabili sembra siano state superate. Ora quindi possiamo concentrarci solo sulla prestazione. Il team ha una motivazione incredibile e si sta preparando ad un inverno in cui dovremo apportare dei miglioramenti al fine di ridurre il gap nei confronti dei concorrenti”.

La stagione 2025 di Alpine è stata molto differente rispetto al 2024, come valuti questa cosa?

“Chiaramente abbiamo più esperienza. L’anno scorso ogni pista era nuova per questa macchine, quest’anno siamo arrivati in Bahrain ed avevamo l’assetto già piuttosto impostato per il lavoro da svolgere. Noi piloti quindi ci sentiamo più a nostro agio con la macchina”.

Cosa ti aspetti dalla 8h del Bahrain?

“Spero di tornare sul podio o magari anche di vincere come accaduto al Fuji. Per noi sarà interessante scoprire il comportamento dell’auto con delle mescole differenti: l’anno scorso avevamo adottato una strategia diversa rispetto ai rivali e penso che abbiamo imparato molto. Dipenderà chiaramente come andrà la gara, se ci saranno interruzioni o meno. Credo che in generale vivremo una corsa più lineare nonostante le tante battaglie che ci sono per il campionato. Noi ovviamente dovremo essere pronti per capitalizzare ogni situazione”.

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Pensi di poter colmare il divario rispetto ai rivali con i nuovi aggiornamenti che arriveranno?

“Spero, ma è difficile da capire ora. Ci sono due elementi da tenere in considerazione. In primo luogo devi trovare qualcosa che faccia funzionare meglio l’auto in ogni circostanza, e alla fine siamo tutti limitati dalla quantità di carico aerodinamico che si può ottenere.  Secondariamente devi capire come utiizzare l’auto. Se guardi dentro il nostro garage ci sono circa 30 ragazzi che lavorano al computer come matti. Io personalmente non ho idea di cosa facciano, ma parlano con questa macchina come fosse un’intelligenza artificiale e provano a capire cosa sta succedendo. Penso che ora stiamo raggiungendo i limiti di quello che abbiamo a disposizione e ora serve un grande cambiamento per avere una vettura consistente durante l’intero anno e poter così lottare per il campionato”.

Milesi invece, fresco campione LMP2 in European Le Mans Series col VDS Panis e pronto per gareggiare con Cetilar Racing in Asian Le Mans Series, ha dichiarato a Italian-Endurance.com.

Hai vinto al Fuji, hai trionfato in ELMS ed ora sei in Bahrain, Poi settimana prossima avrai i test a Daytona prima dell’Asian Le Mans Series. Che programma!

“Si, c’è anche Daytona.  Devo ammettere che ho un programma quasi completo per il 2026. Devo ancora capire se correrò a tempo pieno in IMSA oppure in ELMS, il piano verrà definito a breve. Per me sarà invece la prima volta in Asian Le Mans Series, ma con Roberto Lacorte, Antonio Fuoco e Cetilar  abbiamo indubbiamente la squadra per fare bene”.

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Che aspettative ci sono invece per questo weekend?

“Al Fuji siamo stati contentissimi di come sono andate le cose. La situazione è completamente differente in Bahrain, ma per ora è difficile capire a che punto siamo. L’anno scorso eravamo in forma in gara, siamo stati in grado di lottare per il podio a più riprese. Il livello è piuttosto alto e continuo a pensare che le qualifiche siano una parte importante della gara. Ad inizio anno siamo riusciti ad entrare quasi sempre in Hyperpole, e questo certamente aiuta tanto nelle prime fasi della corsa. Solitamente la competizione si divide in due parti e se non sei tra i primi sei della classifica è complicato recuperare con delle strategie differenti. Poi certamente la Safety Car ti può aiutare, ma qui in Bahrain non è così scontato averla”.

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E poi qui c’è la notte…

Si, come in Qatar la parte finale della gara si corre in notturna. Penso che questa pista ci siano meno chance rispetto a Lusail per avere delle neutralizzazioni, essendo meno veloce e con meno ghiaia a bordo pista.  Sicuramente il ritmo in sé sarà più importante rispetto ad Austin oppure al Fuji”.

Interviste raccolte da Piero Lonardo ed elaborate da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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