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WEC – Goodyear fornitore unico LM GT3. Isotta Isotta, dai che ce la fai…

…strombetta, metti la marcia e vai.. I meno giovani si ricorderanno benissimo il motivetto che faceva da sigla televisiva nel 1977. Seriamente, l’Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione continua nel suo percorso verso l’omologazione, dopo aver superato positivamente il crash test obbligatorio, e scenderà in pista per la prima volta a Vallelunga l’11 ed il 12 aprile.

Il brand meneghino ha già diffuso via social che sarà usata la test car, che non riporterà colorazioni di sorta. Il pilota incaricato sarà il test driver Michelotto Maurizio Mediani, già coinvolto nello sviluppo al simulatore, le cui ultime esperienze con i prototipi rimandano al 2016 con la BR dell’SMP Racing. Obiettivo debuttare in pista a Monza nel quinto round del FIA WEC 2023 a luglio dopo che è stata rifiutata l’iscrizione alla prossima 24 Ore di Le Mans.

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Frattanto è già stato scelto il fornitore unico di pneumatici della nuova categoria LM GT3, che come noto prenderà il posto delle GTE (quest’anno solo AM) nel World Endurance Championship e a Le Mans. La scelta è andata verso Goodyear, già fornitore per le LM P2, che va quindi a sostituire Michelin, il cui impegno rimane limitato alle LMH, tra le GT per i prossimi tre anni a partire dal 2024.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Isotta Fraschini Twitter

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WEC – Ecco la Duesenberg Hypercar!

Nella corsa alle Hypercar si aggiunge un nuovo storico marchio: Duesenberg! La casa automobilistica statunitense, nata nel 1920 ad Indianapolis, è pronta ad un revival in stile sportivo e per questo si è affidata ad un progetto in sharing di un giovane ingegnere, Leo Peters, da proporre alla FIA e all’ACO per la prossima stagione.

Nelle intenzioni del costruttore la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans del centunenario, ma non è però esclusa un’eventuale accelerazione del programma tale da portarla ai blocchi di partenza di qualche manche del WEC già nel corso della presente stagione.

Le poche specifiche tecniche diffuse comprendono un motore con compressore volumetrico, che sfruttando le pieghe del regolamento potrebbe sbaragliare la concorrenza.

Riguardo l’aerodinamica, la pinna posteriore obbligatoria, non evidente nello scarso render fornito, è stato reso noto sarà retrattile quando non in gara, allo scopo di mostrare una linea piú accattivante per gli eventuali acquirenti della versione stradale.

Non è stata infine resa nota la partnership sportiva del progetto Duesenberg, ma da fonti certe un noto giornalista e commentatore televisivo nostrano sarebbe stato incaricato del ruolo di DS, con l’obiettivo di accaparrarsi i servigi di giovani talenti ma anche di vecchie glorie del motorsport.

Attendiamo con ansia ulteriori news sull’effort di questo storico marchio che si aggiunge a quelli prestigiosi già coinvolti nel mondiale endurance, che ricordiamo ritornerà fra due weekend a Portimao.

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WEC – Porsche completa a Le Mans con Tandy e Jaminet

Completata con largo anticipo la line-up delle Porsche hypercar ufficiali per la prossima 24 Ore di Le Mans. Sulla 963 #75 saranno Nick Tandy e Mathieu Jaminet ad affiancare il già confermato Felipe Nasr, mentre Matt Campbell fungerà da pilota di riserva.

Tandy, già vincitore a sorpresa della classica della Sarthe nel 2015 con la 919 Hybrid, disputerà la sua undicesima Le Mans, mentre l’enfant du pays Jaminet, che fa già parte del medesimo equipaggio schierato nel WeatherTech SportsCar Championship, è solamente alla seconda esperienza dopo l’esordio nel 2019 in GTE-Pro. Per Nasr invece si tratterà del quarto outing a Le Mans, ma solo la prima in top class.

Oltre alla vettura di cui sopra, il cui numero celebra 75 anni di macchine sportive della casa di Stoccarda, le altre due macchine full-season WEC gestite da Penske Motorsport saranno affidate come per il resto della stagione a Dane Cameron, Michael Christensen e Frédéric Makowiecki (la #5) e a Kévin Estre, Laurens Vanthoor e ad André Lotterer (la #6), quest’ultimo ricordiamo con tre precedenti vittorie assolute all’attivo.

Piero Lonardo

Foto: Penske Motorsport

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WEC – A Spa con due nuove hypercar per Cadillac e Jota

In attesa del secondo round del World Endurance Championship a Portimao, la serie ha diffuso poco fa l’entry list della 6 Ore di Spa-Francorchamps. Per il terzo appuntamento della massima serie endurance, preludio alla 24 Ore di Le Mans del centenario, due novità di spicco.

Cadillac raddoppierà l’effort con una seconda V-Series.R contraddistinta dal numero 3 per i due portacolori della serie IMSA, Renger van der Zande e Sebastien Bourdais (nella foto, in azione con Scott Dixon a Sebring nella 12 ore), mentre apparirà anche la prima delle Porsche 963 private dell’Hertz Team Jota per Will Stevens, Yifei Ye ed Antonio Felix da Costa.

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Queste due aggiunte portano il totale delle hypercar a ben 13 unità. Gli altri equipaggi dovrebbero essere i medesimi di Sebring, a parte l’ultimo TBA per Glickenhaus al fianco di Romain Dumas ed Olivier Pla. Nel season opener fu Ryan Briscoe a completare la line-up della LMH statunitense, e l’australiano è atteso anche a Portimao. Può essere però che in vista di Le Mans ci sia l’occasione di fare macinare km a Maximilian Götz, già visto in azione nel prologo, in funzione dell’effort sulla seconda SCG 007.

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A Spa in casa United Autosports dovrebbero rientrare Filipe Albuquerque e Tom Blomqvist, impegnati contestualmente a Long Beach nel medesimo weekend di metà aprile di Portimao. Rimarrà quindi il solo Da Costa a difendere i colori lusitani nella gara di casa sull’Oreca LM P2.

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Tra le GTE-Am infine, l’unica variazione riguarda l’equipaggio della Ferrari AF Corse #21, che prevede Diego Alessi sul tracciato belga al posto di Stefano Costantini quale bronze driver insieme a Simon Mann e ad Ulysse de Pauw.

Le ostilità a Spa inizieranno giovedì 27 aprile con le prime libere; nel frattempo, l’appuntamento con Portimao è fissato per le ore 11 di venerdì 14 aprile. Qualifiche sabato 15 a partire dalle 19 e start della 6 Ore alle ore 12 locali di domenica 16 aprile.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’entry list della 6 ore di Spa-Francorchamps

L’entry list aggiornata della 6 ore di Portimao

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WEC – Tower Motorsports a Le Mans con TDS e Vaillante. Porsche e Ferrari in azione a Spa

Rivelata la livrea e l’equipaggio dell’Oreca LM P2 che Tower Motorsports porterà a Le Mans per l’edizione del centenario. Insieme a John Farano, vincitore del trofeo IMSA dedicato a Jim Trueman, saliranno nientemeno che Ricky Taylor e Renè Rast.

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I campioni in carica di categoria del WeatherTech SportsCar Championship usufruiranno del supporto tecnico da parte del TDS Racing, che porterà in dote anche la livrea Vaillante schierata lo scorso anno in ELMS.

Per Rast, sicuro prossimo alfiere BMW con WRT, si tratterà della quinta apparizione alla classica della Sarthe, mentre per lo statunitense sarà addirittura la nona edizione dopo il settimo posto conquistato con Cool Racing lo scorso anno sempre tra le LM P2.

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Frattanto Porsche e Ferrari si sono ritrovate nel weekend a Spa per una due giorni di test sul circuito delle Ardenne delle relative Hypercar, che torneranno a calcare presto la pista in forma ufficiale nella 6 ore di Portimao.

Piero Lonardo

Foto: Tower Motorsports, TDS Racing, Circuit de Spa-Francorchamps

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WEC – Toyota stampa una doppietta a Sebring. Ferrari a podio con la #50

Era iniziata in maniera trionfale per Ferrari questa nuova avventura nelle Hypercar, con la pole position segnata ieri a Sebring da Antonio Fuoco con un giro perfetto, forse irripetibile, come riportato dal driver calabrese, invece è finita nel (quasi) solito modo, con le due Toyota a fare doppietta in apparente scioltezza.

Determinante il passo gara delle due GR010-Hybrid, che nonostante l’impressione tratta dalla velocità in qualifica delle 499P, hanno tratto il massimo dalle evoluzioni preparate in inverno soprattutto in termini di consumi di gomme.

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I driver del Gazoo Racing poi, contrariamente ad altre occasioni, non hanno effettuato errori portando a casa il risultato pieno con Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez davanti a Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Rio Hirakawa,

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Ferrari chiude con un buon podio a 2 giri dai battistrada con Fuoco, Nicklas Nielsen e Miguel Molina, precedendo comunque un bruttissimo cliente qui sui bump dell’ex-aeroporto quale Cadillac e le due Porsche, che nonostante i proclami della vigilia, hanno bisogno di tanta esperienza in pista. Bellissimo comunque vedere finalmente il tricolore sul podio della categoria top, cosí come un pilota di casa nostra, cosa che mancava dal 2013.

Peccato per l’altra Ferrari dei campioni in carica GTE-Pro, Alessandro Pier Guidi e James Calado e dell’ex-F1 Antonio Giovinazzi, rallentata a 2 ore dal termine dal contatto con la 488 #54 di AF Corse e la successiva carambola sull’incolpevole Porsche del Project 1, ma ci sarà tempo per supplire alle conseguenze dell’errore.

Peugeot non pervenute, come nei peggiori pronostici, cosí come Glickenhaus, mentre Vanwall al contrario è giunta al traguardo nonostante la mancanza di test del rinnovato progetto e le tante botte ricevute.

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La LM P2 è sembrata essere la classe più equilibrata, con potenzialmente tutti gli equipaggi a disputarsi il successo finale. Alla fine l’ha spuntata Jota, con parte dell’equipaggio della nuova Porsche che debutterà (forse) a Spa, composto da Will Stevens, Yifei Ye e dal giovane tedesco David Beckmann.

Purtroppo per Prema è stato necessario un ultimo splash a 3’ dal termine che ha lasciato a Mirko Bortolotti, Daniil Kvyat e Doriane Pin – vale a dire una robusta parte della line-up della futuribile Lamborghini LMDh – solamente il terzo posto dietro a Filipe Albuquerque, Phil Hanson e Frederick Lubin con l’unica vettura superstite di United Autosports.

Medesimo destino in GTE-Am anche per la Ferrari del Kessel Racing, che ha perso una posizione negli attimi finali a favore del Dempsey-Proton. Sola, davanti a tutti c’era l’inarrivabile Corvette di Ben Keating, Nico Varrone e Nicky Catsburg, che ha dato la bellezza di 2 giri alla concorrenza.

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L’unica vettura in grado di impensierire la GT del Kentucky sembrava essere la Porsche delle Iron Dames (ma cos’avranno queste ragazze in più degli altri concorrenti maschi?) con la quale ha battagliato nelle prime fasi di gara; poi un errore in curva 2 e la perdita del bumper posteriore ha vanificato il bel lavoro delle ragazze, che si classificano in P7.

E’ tutto da Sebring per il season opener WEC 2023; domani spazio alla 12 ore IMSA. Le Hypercar ed il resto del circus dell’endurance mondiale torneranno in azione far un mese a Portimao, precisamente il 14 aprile, con le prime libere.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 1.000 Miglia di Sebring

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WEC – A 2 ore dal termine a Sebring Toyota ancora in controllo. Ferrari perde un pezzo

La parte centrale di gara della 1.000 Miglia di Sebring non ha fornito spunti decisivi nella categoria maggiore fino all’inizio della settima ora, allorquando la Ferrari di Alessandro Pier Guidi si toccava con la 488 di Francesco Castellacci, carambolando sulla Porsche di Gunnar Jeannette.

Inevitabile l’ennesima Full Course Yellow, la settima della giornata oltre alla Safety Car iniziale, per raccogliere i pezzi persi dalla 499P #51, che è stata portata nel box.

Nel frattempo le due Toyota continuano indisturbate a condurre, solo, come spesso accaduto in passato, la #8 ha ceduto il passo alla gemella durante la quarta ora. Dietro hanno tenuto banco i duelli tra Porsche e Ferrari, con posizioni immediatamente ribaltate alla prima sosta utile.

La Cadillac continua a proporsi quale terza forza alternandosi con le due Ferrari in funzione delle strategie. Gli inseguitori, che comprendono sempre anche la Porsche #6, pagano ora una tornata dai leder, che sono invece separati da un cuscino minimo. Il distacco, oltre che da una sosta eseguita con timing perfetto nel corso della prima Full Course Yellow, pare dipendere anche da un diverso consumo delle gomme, con le due GR010-Hybrid, continuamente sul doppio stint senza perdere efficienza.

L’altra 963, già staccata, ha preso un drive-through per un’infrazione in regime di Full Course Yellow, mentre ha ripreso la pista anche la Vanwall che ora sconta 7 tornate. E’ un vero e proprio calvario infine per le Peugeot 9X8, entrambe ancora in gara ma rallentate dai problemi più disparati.

Un problema serio ha rallentato anche uno dei protagonisti delle LM P2, l’Alpine #36, prima ferma ai box per una sosta lunga imprevista e poi ferma ed ammutolita. La classifica di categoria ora vede una lotta a due fra Hertz Team Jota e la #63 di Prema, uniche vetture a pieni giri insieme alla #22 di United Autosports e alla #41 del WRT, che inseguono più distanziate.

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Infine in GTE-Am, solo Corvette può fermare se stessa, grazie al ritmo imposto da Nico Varrone, in attesa dell’effort finale da parte del Pro Nicky Catsburg. La lotta per i restanti gradini del podio sembra ristretta alla Porsche #77 del Dempsey-Proton ed alla Ferrari di Kessel Racing. Dalla lotta per le prime posizioni è già uscita l’Aston Martin #98 a causa di una foratura all’inizio della quinta ora che ha generato l’ennesima neutralizzazione di questa gara, che sapevamo sarebbe stata decisa giocoforza alla distanza.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 6 ore di gara

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WEC – Scoop: le prime indiscrezioni sul calendario 2024 col COTA sicuro ritorno

La stagione 2023 del World Endurance Championship è appena iniziata e già si pensa al 2024: tanta è ora l’attenzione da parte della serie e dei costruttori coinvolti nell’organizzazione del mondiale.

Innanzi tutto quella in corso sarà purtroppo l’ultima SuperSebring. Troppi i problemi dal punto di vista organizzativo e logistico nella schedule del convulso weekend condiviso tra IMSA e WEC, nonostante le ottime intenzioni da parte di entrambe le serie. Il tracciato della Florida come sappiamo sarà sostituito quale prima venue stagionale dalla 6 Ore del Qatar., che ospiterà anche il Prologo della 12ma stagione.

Monza e Spa dal canto loro non sono assolutamente in discussione, anche se il tempio della velocità potrebbe subire il tanto invocato spostamento prima della 24 Ore di Le Mans, ovviamente punto fermo del calendario a metà giugno, date le caratteristiche velocistiche dell’Autodromo Nazionale.

Anche il Fuji ed il Bahrain ovviamente non sono oggetto di contrattazione ed andranno a chiudere la stagione; nel mezzo, l’intenzione del WEC di inserire due tappe sul continente americano dopo Le Mans.

A sostituire Sebring quale tappa statunitense è stato deciso sarà il Circuit of The Americas, che quindi tornerà in calendario a settembre dopo l’una tantum del 2020 e prima ancora caposaldo dell’endurance mondiale negli States dal 2013 al 2017 come Lone Star Le Mans.

L’ultimo tassello per completare ad un anno di distanza la schedule della prossima stagione, prevista sulle 8 date (una in più di quest’anno), pare invece essere in bilico tra una novità ed una vecchia conoscenza.

Il circus dell’endurance potrebbe infatti “finalmente” tornare a calcare la pista di Interlagos, sede di tre appuntamenti dal 2012 al 2014, in seguito cancellata per problemi organizzativi, poi nuovamente prevista a febbraio 2020 per essere poi sostituita all’ultimo momento dal COTA per inadempienze contrattuali.

A fare però da serissimo contraltare al tracciato Paulista, il “sogno” di Roger Penske di effettuare una gara di durata, addirittura una 24 ore, ad Indianapolis; ricordiamo che già quest’anno il WeatherTech SportsCar Championship tornerà sullo stradale dell’IMS a distanza di 8 anni dall’ultima edizione del Brickyard Grand Prix.

Non crediamo che una nuova 24 ore dopo Daytona e Le Mans possa prendere vita a breve termine, ma è altrettanto vero che, aldilà del diverso “peso” delle due organizzazioni, andrebbe sostituita una gara della durata di 10 ore… Fate le vostre puntate, noi abbiamo fatto da tempo la nostra sulla venue di proprietà del “Captain”.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Sebring: dopo 3 ore Toyota in testa dopo il big crash di Perez Companc

Partita a Sebring la Season 11 del World Endurance Championship con la 1.000 Miglia. Al via scatta bene la Ferrari di Antonio Fuoco che mantiene la leadership sulle due Toyota condotte da Sebastien Buemi e Mike Conway, con Alessandro Pier Guidi buon quarto a tenere a bada il resto della concorrenza. Una delle due Peugeot frattanto è costretta ai box già nel formation lap, senza marce oltre la prima.

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In GTE-Am invece continua il duello iniziato nelle qualifiche fra la Corvette di Ben Keating e la Porsche delle Iron Dames con Sarah Bovy. Nella lotta tenta di inserirsi la Ferrari AF Corse #21 di Luis Perez Companc che però esce male dalla prima curva e si schianta violentemente contro le gomme esterne, terminando ruote all’aria. Aldilà della spettacolarità dell’incidente, nessuna apparente conseguenza per il pilota.

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Segue una safety car di circa mezz’ora, durante la quale le due 499P optano per anticipare il primo pitstop. Al comando passano quindi le due Toyota, seguite dalla Porsche #6 con Kevin Estre che a propria volta ha avuto la meglio al primo giro sulla Cadillac di Alex Lynn. In P5 una sorprendente Vanwall.

Tra le LM P2 anche le due vetture di United Autosports scelgono di rifornire in regime di neutralizzazione, lasciando cosí momentaneamente il passo all’accoppiata del WRT.

Purtroppo per il Cavallino, alla Ferrari di testa viene comminato un drive-through per un sorpasso in regime di safety car ed anche il primo pit della #51 non risulta ottimale, ma il passo nei confronti dalle due GR010-Hybrid risulta comunque rassicurante, anche se il best lap finora appartiene a Buemi.

Frattanto nelle GTE-Am, è l’Aston Martin del D’Station ad approfittare della situazione con Tomonobu Fuji, anche se alle sue spalle prosegue il duello tra la Corvette e la Porsche rosa. Una prima Full Course Yellow viene chiamata per il contatto all’insidiosa curva 17 da parte della Porsche di PJ Hyett, quindi poco dopo è la volta dell’Aston dell’ORT by TF a chiamare in causa il limitatore collettivo per una foratura.

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Il lotto delle Hypercar nel corso della seconda ora va poi a perdere prima la Glickenhaus, e poi anche la seconda Peugeot incontra problemi di tenuta di strada sui bump di Sebring ed è costretta a cambiare l’ennesimo muso (ne abbiamo visti girare diversi in prova) dopo un contatto con la Vanwall che è pure costretta ai box.

A terza ora già iniziata poi, un nuovo dramma colpisce questa volta la Porsche delle Iron Dames, che perde il posteriore della sua 911 sulla terra all’esterno di curva 2, causando l’ennesima Full Course Yellow della giornata. Davanti in GTE-Am c’è ora la Corvette indisturbata con la promessa argentina Nico Varrone.

Proprio poco dopo lo scadere della terza ora infine è il leader delle LM P2, Josh Pierson, a fermarsi lungo la pista, e nella roulette del monomarca Oreca tocca ora all’Alpine #36 ereditare la leadership di categoria durante la ben sesta neutralizzazione della giornata.

Davanti le due Toyota paiono proseguire in scioltezza, ma va detto che dopo 180’ sono comunque ben sei, delle undici Hypercar presentatesi in Florida, ancora nello stesso giro, soste permettendo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

La classifica dopo 3 ore di gara

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WEC – A Sebring è pole al primo colpo per la Ferrari 499P!

L’avventura di Ferrari tra le Hypercar è iniziata col piede giusto, conquistando la pole position nella 1.000 Miglia di Sebring, prima prova della Season 11 del World Endurance Championship.

Le prime qualifiche della stagione sono state quanto mai avvincenti, con ben nove avvicendamenti al vertice nei 15’ a disposizione, anche se il primo tempo di rilievo era appannaggio di Alessandro Pier Guidi sulla Ferrari #51, primo a scendere sotto l’1’47”.

La leadership del l’ultimo titolato GTE-Pro durava meno di un amen e Brendon Hartley sembrava aver messo al sicuro la prima pole dell’anno con la Toyota #8, ma il campione del mondo in carica non aveva fatto i conti con Antonio Fuoco, che piazzava uno stratosferico 1.45.067 e lasciava la migliore delle Toyota a 3 decimi.

La seconda fila vede la seconda GR010-Hybrid e la 499P #51, tutte ben sotto l’1’46”, seguite da vicino dall’unica Cadillac iscritta alla serie mondiale. Ancora piú indietro le Porsche, a 2” dal calabrese, poi ancora le due Peugeot, visibilmente in difficoltà in frenata, ed infine la Glickenhaus e la Vanwall, lontanissime dalla vetta, fatto poco spiegabile per la 007 LMH rodata da due anni di gare, mentre la Vandervell 680 sappiamo essersi presentata praticamente a secco di prove sul modello omologato.

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Tra le LM P2, Oliver Jarvis ha preso presto il comando della graduatoria, riportando in pole United Autosports da Monza. Pietro Fittipaldi riusciva a terminare a 93 millesimi per Jota; più lontani, a 2 decimi, il campione 2021 della categoria Robin Frijns del WRT e Mathieu Vaxivière con la migliore delle Alpine.

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Infine le GTE-Am, dove a sorpresa Sarah Bovy sulla nuova montura delle Iron Dames è riuscita a scalzare nel finale Ben Keating e la Corvette col tempo di 1.58.949 di ben 4 decimi. Seconda fila per Ahmad Al Harty e l’Aston Martin dell’Oman Racing Team, quindi le due Ferrari di AF Corse con Luis Perez-Companc e Stefano Costantini. Ricordiamo che i doveri di qualifica della categoria vengono affidati ai piloti bronze ranked.

Alle qualifiche non ha partecipato la Porsche Proton #88, che dopo il crash di ieri è stata giudicata irreparabile sul posto e pertanto salterà anche la gara.

Queste le premesse per una 1.000 Miglia di Sebring dallo spettacolo assicurato, che partirà domani alle ore 12.00 PM locali. Oltre al sito e all’app FIA WEC, la gara sarà visibile anche sui canali a pagamento Eurosport e SkySport Arena a partire dalle 17.30 italiane.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche