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WEC – Fuji, Libere 3: la pista umida premia Kobayashi su Peugeot e Jota

Il Fuji Speedway stamattina si è svegliato sotto una leggera pioggerellina, pressochè ininterrotta dalla serata di ieri, che ha eliminato la gommatura residua presente. Al comando della graduatoria delle ultime libere si sono alternate quasi tutte le LMH, e sembrava che ad approfittare di queste condizioni fosse la Porsche Jota con Yifei Ye, ma nei minuti finali Kamui Kobayashi ha lasciato il segno con un dignitoso 1.30.068 che ha rimesso tutti in riga.

La 963 color oro, che pure ha migliorato con Antonio Felix Da Costa, è stata scavalcata di appena 25 millesimi dalla Peugeot #94 di Loic Duval, entrambe distanziate di 4 decimi. A seguire l’altra 9X8 grazie a Mikkel Jensen e la Porsche Proton di Harry Tincknell. Le due Ferrari chiudono in P6 e P11.

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Tra le LM P2, United Autosports in evidenza con best lap di 1.34.258 per Oliver Jarvis e terzo per Phil Hanson. A sandwich la migliore delle Alpine con Mathieu Vaxivière.

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Davide Rigon padrone del Fuji, davanti a tutti anche nella terza sessione con la Ferrari AF Corse #54 ed il tempo di 1.39.074. Questa volta però non è stato dominio delle 488 GTE, perchè il podio virtuale si completa con l’enfant du pays Tomonobu Fuji e l’Aston Martin del D’Station e la Porsche Dempsey-Proton con Mikke Pedersen.

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Nessuna interruzione da segnalare nonostante il tracciato insidioso nell’ora a disposizione, che è stata preceduta dal Safari Bus: anche quest’anno le vetture in assetto da gara hanno sfrecciato a fianco di diversi bus di linea regalando emozioni forti ai fortunati invitati vip e a coloro che hanno vinto la riffa messa in piedi dal circuito nelle scorse settimane. A seguire la prima delle due sessioni autografi, come sempre con vasta partecipazione del pubblico.

Tutto pronto quindi per le qualifiche, a partire dalle 14.40 locali, vale a dire alle 7.40 italiane. Diretta gratuita sul sito WEC.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

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WEC – Le Toyota si impongono nelle seconde libere della gara di casa

Le condizioni meteo intorno al Fuji sono migliorate sensibilmente e nel pomeriggio si è girato su pista completamente asciutta per le libere 2 della 6 Ore WEC.

Le Toyota ne hanno approfittato subito, stampando le due migliori prestazioni della giornata, con Sebastien Buemi, autore di 1.29.523 davanti a Kamui Kobayashi, 6 decimi dietro.

P3 a sorpresa per una Porsche, quella di Jota Sport di Antonio Felix da Costa, a precedere Alessandro Pier Guidi, migliore delle Ferrari, che piazza l’altra 499P in P7 con Nicklas Nielsen.

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La palma del migliore tra le LM P2 va a Louis Deletraz. Il pilota del WRT ha preceduto col crono di 1.33.131 Pietro Fittipaldi ed Oliver Jarvis con le Oreca di Jota e United Autosports #23.

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Davide Rigon infine ha fatto il bis in GTE-Am con la Ferrari AF Corse #54 ed il tempo di 1.38.239. Le 488 GTE Evo, alla penultima apparizione di sempre in pista nella serie mondiale, anche grazie all’assenza della zavorra derivante dal Success Ballast, hanno monopolizzato il podio, con Kei Cozzolino ed Alessio Rovera.

Julien Andlauer ha portato la Porsche del Dempsey-Proton in quarta posizione. Ricordiamo che il titolo di categoria è già stato assegnato alla Corvette, che ieri ai box ha sfoggiato un muso decisamente aggressivo, che poi non è stato esibito in pista.

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Tra le due sessioni si è svolta la tradizionale press conference pre-gara, che ancora una volta è stata allietata dalla presenza degli allievi di una scuola elementare locale, i quali hanno posto alcune domande ai piloti presenti.

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Domani si inizia col Safari Bus, in pista per 12’ a fianco delle vetture in assetto gara, alle 10.00 locali. A seguire libere 3 e qualifiche, rispettivamente alle 10.20 e alle 14.40 fuso del Giappone (+7 ore rispetto all’Italia). Queste ultime potranno essere fruite gratuitamente sul sito WEC.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

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WEC – Ferrari uno-due nelle prime libere al Fuji

Ferrari bagnata, Ferrari fortunata si potrebbe dire, dopo le prime libere appena terminate al Fuji. Le due 499P hanno terminato al top grazie ad Antonio Fuoco, autore di 1.35.649, ed Antonio Giovinazzi.

Il polesitter di Le Mans nei secondi finali si è ripetuto un paio di volte sul compagno di squadra, su una pista che si andava asciugando dopo il semi-diluvio della prima mattinata, che ha costretto gli organizzatori ad annullare le prove delle serie di contorno, ma appena prima che si scatenasse un altro forte scroscio, un attimo dopo lo scoccare dei 90’ previsti.

Terzo tempo per Gustavo Menezes e la Peugeot #94, davanti alle due Porsche, insospettabilmente al comando nelle primissime fasi della sessione, su pista ancora ben umida, e alle due Toyota, che nella gara di casa potrebbero tirare la volata decisiva. Importantissimo quindi per Ferrari non permettere l’allungo che rischierebbe di lasciare alla gara finale del Bahrain un ruolo relativo.

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Tra le LM P2, Prema davanti a tutti con Filip Ugran e l’Oreca #9, autore di 1.42.661, sul sub di lusso Ben Hanley per United Autosports, a poco più di 2 decimi. Gabriel Aubry chiude il podio virtuale per Vector Sport.

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Tricolore ben in evidenza sul filo dei millesimi anche in GTE-Am con Davide Rigon, Matteo Cairoli ed Alessio Rovera al top della classifica. La Ferrari AF Corse #54 ha preceduto di soli 32 millesimi la Porsche “Rexy” di Project 1 e di 52 l’altra 488 GTE contraddistinta dal numero 83.

Nonostante il meteo non propriamente favorevole (anche se il tifone Yun-Yeung dovrebbe solo sfiorare la costa sudorientale nipponica), da segnalare solo una breve interruzione per ragioni tecniche.

Il programma odierno prosegue con le libere 2, a partire dalle 15.30 locali, le 8.30 nostrane.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

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WEC – La MissionH24 presente al Fuji. Toyota darà la zampata finale al titolo?

La MissionH24 fa per la prima volta passerella fuori dall’Europa e si presenta al Fuji. In occasione della 6 ore, penultimo appuntamento del World Endurance Championship, il prototipo ad idrogeno sarà esposto insieme alla Toyota GR H2 Racing Concept, la concorrente nipponica rivelata durante il weekend di Le Mans.

Non è prevista alcuna apparizione in pista o giri dimostrativi, ma le due vetture faranno bella mostra di sè nel villaggio, dove saranno integrate in un percorso didattico dedicato alla mobilità carbon-free all’idrogeno. Gli spettatori di ogni età saranno coinvolti da animazioni e giochi in un Paese particolarmente sensibile all’evoluzione ambientale.

GR H2g

Nel frattempo H24Racing, la componente sportiva del progetto MissionH24, è al lavoro per sviluppare le performance dopo aver completato un programma che ha incluso nel 2022 alcuni appuntamenti nella Michelin Le Mans Cup: Imola, Le Mans e Portimão. Aspetti importanti quali il rifornimento, l’affidabilità e la sicurezza sono stati affrontati con successo dalla H24, che in ogni occasione (ancorchè distanziatissima-ndr)  ha raggiunto il traguardo in tutte le occasioni.

La lotta per il campionato vede le due Ferrari inseguire da vicino le due Toyota, con Brendon Hartley e soci ancora al comando dopo le difficoltà di Monza con 115 punti contro i 92 dell’equipaggio della GR010-Hybrid #7, a pari merito con i trionfatori di Le Mans Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado. A quota 85 invece l’altro equipaggio della 499P #50 composto da Antonio Fuoco, Nicklas Nielsen e Miguel Molina.

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Tra i costruttori, il distacco è più marcato, infatti, grazie alle quattro vittorie complessive, Toyota a due gare dal termine conduce con 152 punti contro i 125 del Cavallino, ma con 65 punti ancora in palio nulla è ancora scolpito nella pietra. Tertium non datur.

Fra le LM P2 la lotta per il successo vede il WRT condurre con 110 punti generati dalla vittoria di casa a Spa e altri tre podi, ma Inter-Europol, grazie al successo di Le Mans, insegue a sole 10 lunghezze. Più distanziati, a -28 e -37 dai leader, i due equipaggi di United Autosports

In GTE-Am come sappiamo il titolo è già stato assegnato alla Corvette, ma per i piazzamenti è lotta serrata con diversi equipaggi in contesa ravvicinata, prime fra tutte le Iron Dames, le quali, ancora alla ricerca del successo di tappa, precedono TF Sport, Denpsey-Proton e GR Racing. Primo degli equipaggi Ferrari quello della 488 GTE #21 di Alessio Rovera, Luis Perez Companc e Lilou Wadoux.

L’appuntamento con la 6 Ore del Fuji è per venerdì 8 settembre alle ore 11.00 locali, le 4 del mattino nostrane, con le prime libere. Qualifiche sabato 9 dalle 14.40 locali e start della gara domenica alle 11.00 fuso del Giappone. La 6 Ore del Fuji sarà trasmessa in diretta sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Toyota Gazoo Racing

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LMC – Nielsen Racing torna al successo ad Aragon. Ferrari ed AF Corse trionfano in GT

Sembrava cosa fatta per United Autosports ad Aragon dopo la pole position conquistata al mattino da Joshua Caygill e la prima parte di gara che ha visto dominare la Ligier #22, ma un problema di accensione durante la sosta obbligatoria li ha estromessi dal successo finale. Largo quindi al Nielsen Racing, autore di una prodigiosa rimonta che li ha visti primeggiare al traguardo sui capoclassifica del Team Virage.

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Il consueto start caotico della Le Mans Cup mieteva vittime anche in terra spagnola, soprattutto la Duqueine del Murphy Prototypes, affidata a Torsten Kratz al posto dell’indisponibile John Ferguson, che scattava dalla prima fila, ma la Safety Car veniva chiamata all’ordine dalla vettura #7 del Nielsen Racing di Tony Wells, ferma nella sabbia. Tra le GT3, la lotta tra le Porsche del CaffeineSix e Parker Racing vedeva avvantaggiarsi momentaneamente quest’ultima, salvo poi vedere il polesitter Tim Creswick riprendersi la testa della categoria al restart.

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Le due 992 si ripassavano ulteriormente, ma la manovra di Creswick verrà in seguito giudicata non corretta dalla direzione gara, che assegnerà 5” di penalità, poi determinanti per il risultato finale.

Un altro periodo di neutralizzazione per la vettura dell’MV2S nella sabbia dopo il contatto col Team Thor Ligier e siamo ai pit obbligatori, dove si consuma il dramma di United Autosports. Dai passaggi in pitlane manca solo Kratz, che conduce la gara in attesa della sosta che inevitabilmente lascia il deb Will Bratt nelle retrovie. L’equipaggio non verrà infine classificato a seguito di costanti eccessi nei limiti di pista.

Terminate le soste di tutti, è la Ligier #87 del Cool Racing a trovarsi al con Cédric Oltramare, inseguito da Gillian Henrion. Matt Bell si impossessa della terza posizione su Belen Garcia del 360 Racing mentre Oltramare deve cedere la testa della gara alla vettura del Team Virage.

In GT3 è il momento di driver Ferrari, con Manu Collard e soprattutto Kei Cozzolino a scalare la classifica, fino a piazzarsi nelle terga della Porsche di testa. La notizia della penalità ai danni dei danesi lascia alla Ferrari #51 l’opzione di non dover cercare il sorpasso ai tutti i costi per aggiudicarsi la categoria, mentre l’esperto transalpino riceve due sanzioni per track limits e deve cedere il gradino basso del podio all’Aston Martin del Racing Spirit of Leman.

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L’ordine di arrivo delle LM P3 peró viene messo in discussione da un’ultima Safety Car per il problema tecnico alla Ligier #23 di United Autosports, un attimo dopo che Matt Bell sorpassasse Oltramare per la seconda piazza dietro Henrion. Al restart, con 23’ sul cronometro, la Duqueine #7 approfitta di un migliore abbrivio e passa al comando, imitato anche da Colin Noble, che risale in terza posizione dopo i problemi iniziali del Team Thor. La #22 di United Autosports chiuderà appena undicesima.

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A fronte del risultato di Aragon, Henrion e Gerbi mantengono la leadership tra le LM P3 con ben 72 punti contro i 51 del Team Thor ed i 45 dei vincitori odierni, John Melsom e Matt Bell, unici altri a fare il bis dopo il successo nel primo round della Road To Le Mans. Tra le GT3, il terzo posto del Racing Spirit of Leman permette al team svizzero di mantenere il comando con 6 punti di vantaggio sull’HCR w/Caffeine Six e 10 sui vincitori di AF Corse.

La Michelin Le Mans Cup tornerà in azione il 23 settembre a Spa-Francorchamps, per il penultimo round stagionale.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

L’ordine di arrivo

I risultati delle Qualifiche

Vandoorne

WEC – Vandoorne debutta al Fuji. Blomqvist assente giustificato, al suo posto Hanley

Stoffel Vandoorne debutterà alla 6 Ore del Fuji al volante della Peugeot 9X8 Hypercar. L’annuncio ufficiale poco fa da parte del marchio del gruppo Stellantis, dove, contrariamente alle aspettative, viene specificato che l’ex-campione di GP2 e Formula E prenderà il posto di Nico Mueller, infortunatosi alla clavicola nella pausa estiva.

Il 31enne pilota belga si siederà sulla vettura #94, al fianco di Loic Duval e Gustavo Menezes, mentre la line-up dell’altra Peugeot, protagonista del terzo posto a Monza, rimarrà inalterata con Paul di Resta, Mikkel Jensen e Jean-Eric Vergne.

Nella versione aggiornata dell’entry list pubblicata nei giorni scorsi manca invece Tom Blomqvist sull’Oreca LM P2 #23 di United Autosports, al suo posto Ben Hanley, che già aveva sostituito Filipe Albuquerque sull’altra vettura del team nelle concomitanze di Portimao e Monza.

Il campione in carica del WeatherTech SportsCar Championship dovrebbe essere in azione nel season finale IndyCar di Laguna Seca col Meyer Shank Racing, per il quale correrà full-time il prossimo anno.

Per il resto, Andrea Caldarelli rimpiazzerà Mirko Bortolotti al volante dell’Oreca Prema #63 a causa degli impegni del pilota trentino, capolista nel DTM, in azione nello stesso weekend al Sachsenring. In GTE-Am infine, oltre al ritorno dell’Aston Martin dello Heart of Racing di cui abbiamo già detto nelle scorse settimane, Hiroshi Koizumi e Kei Cozzolino prenderanno il posto di Julien Piguet ed Ulysse de Pauw sulla Ferrari AF Corse #21 al fianco di Simon Mann.

L’appuntamento con la 6 Ore del Fuji è per venerdì 8 settembre alle ore 11.00 locali, le 4 del mattino nostrane, con le prime libere.

Piero Lonardo

Foto: Peugeot Sport

L’entry list aggiornata della 6 Ore del Fuji

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ELMS – La strategia premia United Autosports ad Aragon. Successi di classe per AF Corse, Cool Racing e Kessel Racing

United Autosports torna al successo al Motorland Aragon al termine di un weekend perfetto da parte dell’equipaggio dell’Oreca #22 di Phil Hanson, Marino Sato ed Oliver Jarvis, riportando un successo che in ELMS mancava alla squadra angloamericana da quasi un anno.

Hanson aveva iniziato bene con la pole position, ma la gara sembrava avere preso una china pericolosa dopo la seconda sosta, con un problema al pit che lasciava Sato in terza posizione dietro le vetture di Laurents Hörr di IDEC Sport e Tijmen van der Helm del Panis Racing.

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La partenza frattanto non aveva mietuto vittime e la gara fino a quel momento aveva vissuto degli spettacolari duelli in LM P2 Pro/Am tra Salih Yoluc e Giorgio Roda ed in GTE fra le Ferrari di Martin Berry e Johnny Laursen, quest’ultimo in seguito incauto nel colpire l’Oreca LM P2 di Inter-Europol costringendo al ritiro l’incolpevole Rui Andrade, che al momento era secondo alle spalle di Hanson.

Nel periodo susseguente gestito dalla  safety car, l’ordine di pass-around non veniva eseguito dalle Ligier di Adam Ali e Miguel Cristovao, al top della classifica delle LM P3 , e questo determinerà due pesantissime penalità che toglieranno le due vetture di Eurointernational ed Inter Europol dalla lotta per il comando.

Problemi anche per il leader in classifica LM P2 di Duqueine, con Nico Pino costretto ad un drive-through per il contatto sull’incolpevole – anche se forse lo diciamo un po’ troppe volte – Michael Fassbender. Errori anche in casa Cool Racing con Vlad Lomko, risalito a propria volta alle spalle del leader, a cedere la posizione.

Dopo la seconda sosta, con circa 90’ trascorsi sul cronometro, il box United ha posto in essere la strategia vincente, costringendo Sato a due soste ritardate con l’Oreca #22 comunque a navigare nelle posizioni di immediato rincalzo. Ben Hanley, salito al comando delle Pro/Am per il Nielsen Racing, rovina le possibilità di successo e deve cedere il passo a Charlie Eastwood, subentrato a Yoluc per il Racing Team Turkey, e ai nostri Giammaria Bruni ed Alessio Rovera, all’attacco negli abitacoli di Proton ed AF Corse.

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Sato riesce addirittura ad uscire al comando, mentre in GTE Scott Huffaker ha preso le redini della categoria per Kessel Racing su Lorcan Hanafin, ora nell’abitacolo della 488 del JMW ed insidiato a sua volta da Zach Robichon.

Una terza Ferrari si fa largo alle spalle della Porsche Proton #16 con David Perel, ma un drive-through per track limits ed la sostituzione obbligatoria di una luce posteriore portano la #55 di AF Corse out of contention. Torsten Kratz dal canto suo dopo le penalità ai precedenti battistrada ha ereditato la leadership nelle LM P3 ma presto dovrà cedere ad uno scatenato Alejandro Garcia con la Ligier del Cool Racing.

Alla quarta sosta il Panis Racing lancia Job van Uitert al comando su Paul-Loup Chatin ed Oliver Jarvis, subentrato per il gran finale sull’Oreca #22. Frattanto Alex Lynn ha portato la vettura di Algarve Pro Racing, partita dal fondo dello schieramento a causa del problema di stamane in qualifica, in P4.

Segue una fase confusa sul tracciato ormai lasciato alle (poche) luci artificiali in cui, anche grazie ad un paio di brevi Full Course Yellow, le quattro vetture di testa si ritrovano a battagliare fra loro, con Chatin prima e Lynn poi a prendere la testa della gara.

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Tutto deciso? Assolutamente no, perchè Jarvis a mezz’ora dalla bandiera a scacchi si presenta per primo in pitlane per l’ultimo rifornimento ed effettua una sosta velocissima, mentre poco oltre si consuma il dramma al Racing Team Turkey, con un principio di incendio che lascia la macchina ammutolita e la vettura di AF Corse al comando in Pro/Am.

Il campione IMSA in carica si ritrova cosí al comando con 6” di vantaggio su Chatin, ultimo a rifornire, e 12” su Lynn, che precederà al traguardo. Dietro il trio di testa, Josè Maria Lopez non riesce a schiodare la macchina del Cool Racing dalla quinta piazza ed addirittura centra il compagno di squadra Malthe Jakobsen, costringendolo al ritiro, mentre Van Uitert va in testacoda ma riuscirà a mantenere la quarta piazza assoluta su Mathieu Vaxivière, al top in Pro/Am su Mathias Beche e Filipe Albuquerque.

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Marcos Siebert dal canto suo deve solo portare al traguardo la Ligier LM P3 del Cool Racing sulla Duqueine del WTM, mentre il gradino basso del podio va all’Ultimate. In GTE infine, Davide Rigon resiste tranquillamente agli assalti delle Porsche di Alessio Picariello e Martin Rump, che nel finale negano la gioia del podio al JMW.

In classifica generale, il Duqueine, sesta assoluta al traguardo oggi, continua a comandare tra le LM P2 con 53 punti contro i 50 di Algarve Pro Racing ed i 43 di IDEC. AF Corse dal canto suo, grazie al risultato negativo di Yoluc e c., sorpassa di tre lunghezze il Racing Team Turkey.

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In LM P3, il Cool Racing ora conduce con ben 26 punti sui vincitori del Castellet del Racing Spirit of Leman, ed infine in GTE, la Porsche Proton #16 riprende la testa della categoria per 2 punti sul Kessel Racing. Seguono a -7 le altre due Porsche di Proton (#77) ed Iron Lynx, quest’oggi solamente settimi al traguardo.

L’European Le Mans Series da’ appuntamento a tutti a Spa per iniziare la seconda metà del calendario, giunto qui al giro di boa, il 24 settembre.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

L’ordine di arrivo della 4 Ore di Aragon

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ELMS – United Autosports torna in pole ad Aragon

Phil Hanson riporta in pole United Autosports dopo 3 anni al Motorland Aragon. Al campione ELMS 2020 il miglior tempo di 1.46.822 dopo la cancellazione della prestazione di Josè Maria Lopez per track limits.

A seguire Neel Jani ed Olli Caldwell con le vetture di Duqueine ed Inter-Europol, tutte racchiuse entro 79 soli millesimi, a riprova della competitività della massima serie endurance europea. Lopez ed il Cool Racing devono accontentarsi della quarta piazzola, ma peggio è andata ad i vincitori del Paul Ricard di Algarve Pro Racing, la cui vettura si è arrestata in T7 dopo 3’ e non è più ripartita per cause tecniche da identificare.

Tra le Pro/Am non c’è stata an ora una volta storia con Salih Yoluc ancora una volta al comando della categoria per la capolista Racing Team Turkey con 1.49.361, precedendo Giorgio Roda e Rodrigo Sales di 3 e 5 decimi rispettivamente.

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Dopo la gara sfortunata di Le Castellet, Inter-Europol suona invece la carica tra le LM P3, piazzando la prima pole stagionale con Wyatt Brichacek, precedendo di 3 decimi i diretti rivali in classifica del Racing Spirit of Leman. I capoclassifica di Cool Racing chiudono invece in P6 con Marcos Siebert.

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La seconda interruzione della sessione, graziata finalmente da un cielo velato e temperature accettabili, è stata procurata da Ryan Hardwick a metà del turno riservato alle GTE. Il pilota di Proton Competition ha ripreso la pista ma non c’è stato nulla da fare nei confronti delle Ferrari di JMW e Formula Racing, che conquistano la prima fila con Martin Berry e Johnny Laursen. Si tratta della seconda pole per il team britannico dopo il season opener di Barcelona.

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Adesso uno stop per dare spazio alle gare di contorno ed alle attività promozionali in attesa dello start della 4 Ore di Aragon, che prenderà il via alle 18.00.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Qualifiche

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ELMS – Inter-Europol svetta nella notte di Aragon

Olli Caldwell è risultato il più veloce nella seconda sessione di libere della 4 Ore di Aragon. L’alfiere di Inter-Europol ha piazzato la zampata decisiva nel tramonto spagnolo col tempo di 1.48.316, il migliore del weekend, superando due mostri sacri dell’endurance quali Josè Maria Lopez e Neel Jani nell’ordine dei 2 decimi.

P4 e migliore degli equipaggi Pro/Am, Filipe Albuquerque, sub di lusso per United Autosports sull’Oreca #21 al posto di Nelson Piquet Jr.

Battaglia sul filo dei millesimi tra le LM P3, con il portoghese Pedro Perino al top per DKR col tempo di 1.54.058, appena 30 millesimi meglio di Glenn van Berlo e la Ligier #10 di Eurointernational.

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Fra le GTE infine, c’è ancora Matteo Cairoli davanti a tutti con 1.57.265, ma dietro la Porche di Iron Lynx ad inseguire stavolta ci sono ben tre Ferrari, con Matt Griffin, Nicklas Nielsen e Davide Rigon.

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Ieri si è svolta invece la consueta mezz’ora riservata ai piloti bronze ranked, che ha visto ancora una volta primeggiare Salih Yoluc con la vettura del Racing Team Turkey.

Nel primo pomeriggio odierno infine la conclusione della prima edizione della pitstop challenge. Al termine di semifinali e finali si sono aggiudicate i relativi premi di categoria le compagini di IDEC, Ultimate e GMB.

Domani il programma del particolare weekend iberico prevede le qualifiche alle 10.15, mentre lo start della 4 Ore di Aragon avverrà alle 18.00 per un arrivo alla luce dei (pochi) riflettori.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati del Bronze Test

I risultati delle Libere 2

I risultati della pitstop challenge-Semifinali

I risultati della pitstop challenge-Finali

ALPINE ENDURANCE TEAM - HYPERCAR TEST - LE CASTELLET 2023

WEC – Giornate di test a Le Castellet: Alpine ok, Lamborghini ko?

L’Alpine Hypercar ha concluso positivamente la prima sessione di test in pista a Le Castellet. Da lunedi a giovedi si sono alternati alla guida della nuova A424 Nicolas Lapierre, Mathieu Vaxivière e Charles Milesi, protagonisti presenti e passati del marchio francese nel WEC.

ALPINE ENDURANCE TEAM - HYPERCAR TEST - LE CASTELLET 2023

Dopo un primo shakedown funzionale nel vicino aeroporto, il giorno successivo Lapierre si è incaricato delle prime verifiche sulle componenti principali: cambio, freni ed impianto di raffreddamento, particolare quest’ultimo di vitale importanza nella caldana. Nel frattempo, venivano implementati software e le mappature del nuovo motore V6 3,4 litri turbo, in seguito validate anche da verifiche in pista.

ALPINE ENDURANCE TEAM - HYPERCAR TEST - LE CASTELLET 2023

Grazie soprattutto all’effort profuso nella giornata finale di questi test, alla fine l’Alpine A424 ha coperto oltre 1.000 km senza particolari problemi, permettendo al team di raccogliere esperienza e dati sulla nuova vettura, ricordiamo attesa al debutto in Qatar a marzo. Nel mentre, lo sviluppo continuerà a partire da una nuova sessione schedulata per settembre al Motorland Aragón.

 

Sul tracciato francese pare fosse presente anche la Lamborghini SC63. La nuova hypercar di Sant’Agata, stando a quanto trapelato sui social, sarebbe stata vittima ieri di un violento crash nel settore finale del circuito, probabilmente all’uscita di Signes. Al momento non si hanno ulteriori informazioni al riguardo, compreso il nome del pilota alla guida della nuova LMDh, e gran parte delle immagini diffuse sui social sono state rimosse.

Piero Lonardo

Foto: Alpine