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WEC – Le dichiarazioni del post-gara di Spa

La 6 Ore di Spa-Francorchamps culminata con la doppietta Ferrari, ha fornito diversi spunti degni di nota, dalla gestione delle posizioni tra le due 499P alla spettacolare battaglia con la BMW #20, senza dimenticare il successo in GT3 della Ferrari 296 GT3.

Di seguito le dichiarazioni raccolte nell’immediato post-gara. Iniziamo dai vincitori:

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James Calado (#51 Ferrari):

“Dopo le prove, non sapevamo molto bene come sarebbe andata la gara, nelle libere ho compiuto solamente una decina di giri. Ho avuto un buon inizio, sono salito in seconda posizione e successivamente ho tentato di gestire le gomme. Probabilmente ho risparmiato un po’ troppo, nel secondo stint infatti ero più rapido. In ogni caso tutto fantastico, ringrazio la squadra e i miei compagni per l’ottimo lavoro. La strategia era perfetta, e ora siamo pronti per guardare alla prossima gara”.

Alessandro Pier Guidi (#51 Ferrari):

“Ho vissuto una gara non facile lottando molto in pista perché dovevo recuperare delle posizioni perse con la strategia differente. Il traffico poi è un altro elemento da tenere sempre in considerazione, non ero mai rilassato in macchina, ma alla fine tutto è andato bene e il team ha fatto un ottimo lavoro. In un certo senso è una sorta di rivincita dell’anno scorso”.

Antonio Giovinazzi (#51 Ferrari):

“Prima di tutto voglio ringraziare i miei compagni ed i meccanici, che hanno fatto un ottimo lavoro per aggiustare la macchina dopo il mio incidente nelle FP2. Non è stato un buon inizio del weekend, e vincere non è stato facile come ad Imola. Credo comunque che abbiamo dimostrato di essere davvero forti”.

A seguire altri protagonisti della gara

Miguel Molina (#50 Ferrari):

“Se scegli una strategia differente poi la devi portare fino alla fine ed in ogni caso abbiamo chiuso al secondo posto. Il miglioramento è significativo rispetto al 2024 e l’auto è sempre competitiva in ogni tracciato ed anche in qualifica siamo più che mai competitivi. Alla fine abbiamo anche raccolto altri punti preziosi per il campionato costruttori”.

 

Kevin Magnussen (#15 BMW):

“Abbiamo fatto una partenza incredibile, e dopo il primo giro perfetto siamo riusciti a recuperare altre posizioni. La BMW ha mostrato di essere competitiva con le soft e siamo stati gli unici ad adottare questa strategia. Penso che dobbiamo essere contenti dopo le due penalità assegnate. Purtroppo quella per la Virtual Safety Car è stato un mio errore: in F1 la situazione è completamente differente quando imbocchi la corsia dei box in quella situazione.”

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Robin Frijns (#20 BMW):

“Il podio forse poteva essere possibile, la vittoria non credo. Con gomme nuove l’Alpine era più veloce, e in generale hanno avuto un ritmo maggiore rispetto a noi durante tutto l’evento. Il duello con Alessandro Pier Guidi è stato emozionante anche in auto: non so se ho toccato il muro nella discesa verso l’Eau Rouge o con la stessa Ferrari. Sicuramente ad un certo punto ho dovuto girare il volante verso sinistra, perchè non c’era molto spazio tra la mia vettura ed il muro. Il problema avuto ai freni che ci ha portato al ritiro invece non è mai stato riscontrato prima in pista e non ne sappiamo con esattezza la causa”.

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Alessio Rovera (#21 VISTA AF Corse Ferrari 296 GT3):

“Sono entrato in auto in 10ma posizione con gomme nuove, quindi sapevo che era il momento di provare a recuperare più posizioni possibili. Ho attaccato, ma ho provato anche a gestire i pneumatici il più possibile. La macchina è stata davvero competitiva e non è sempre facile superare con l’aria sporca dei rivali. Fortunatamente poi ho avuto un nuovo treno di gomme nuove ed è stato bellissimo”.

Mattia Drudi (#27 Heart of Racing Aston Martin Vantage EVO GT3):

“La prima parte di gara è stata molto positiva ed avevamo il passo per restare davanti. La penalità purtroppo ci ha rovinato la giornata, ma è stata soprattutto la Safety Car a danneggiarci, perchè avevamo il margine per stare davanti. Nel penultimo pit ci siamo fermati prima degli altri e questo ci ha permesso di passare la BMW, purtroppo però eravamo troppo lontani dalle Ferrari. Peccato perchè avevamo la macchina per andare a podio”.

Riccardo Pera (#92 Manthey 1st Phorm Porsche 992 GT3-R):

“Oggi abbiamo massimizzato, ad un certo punto mi sono anche trovato davanti, ma poi non potevo fare molto. Non avevamo il passo per tenere gli altri e sicuramente la penalità per speeding in pitlane non ha aiutato. In ogni caso siamo riusciti a guadagnare terreno in classifica sulla Corvette #33 e questo è importante per il campionato”.

Gianmarco Levorato (#88 Proton Competition Ford Mustang GT3):

“Siamo soddisfatti, avevamo bisogno di questo risultato. Abbiamo fatto tutto bene dall’inizio alla fine, la macchina andava molto forte e non abbiamo sbagliato mai in nessuna occasione, ma la prima Ferrari, la #21, era imprendibile. Sono felice dei passi in avanti che abbiamo fatto. Arrivare a Le Mans – sarà la mia prima volta – con un podio ci permette di essere più carichi. Ford e Proton Competition stanno facendo un ottimo lavoro”.

Chiudiamo con Giuliano Salvi, Race & Test Operation Manager Ferrari:

“È stata una gara davvero molto dura. Non so come sia stata percepita dall’esterno, ma per noi è stata davvero molto complicata. Ci aspettavamo qualcosa del genere. Le libere 2 ci hanno dato un quadro più chiaro dei valori in campo nel weekend e abbiamo visto uscire Cadillac, Alpine e BMW. Quindi, non c’era una strategia semplice possibile e quello che abbiamo deciso di fare è stata una sorta di decisione naturale.”

“Non abbiamo imposto la strategia a nessuna delle due vetture, anche perchè non c’era una situazione chiara, e tutto è stato definito all’ultimo pitstop. Penso che anche gli altri fossero nella stessa situazione. Quindi abbiamo deciso di coprire entrambe le possibilità, e alla fine è stata una scelta vincente.”

“Quest’anno abbiamo lavorato parecchio sullo sfruttamento delle gomme e penso che Ale (Pier Guidi – ndr) nel finale abbia capito meglio di tutti cosa fare. Abbiamo impostato la macchina per lui, in pratica. E ci è riuscito perché in pratica bisognava fare doppi stint con le gomme. Ma poi non è stato così facile perché l’usura era marginale, quindi abbiamo dovuto fare qualche trucchetto per cercare di mantenere le prestazioni per la seconda squadra. Con loro siamo stati molto bravi, lavorando solo nell’ultima parte sul degrado delle gomme.”

“In termini di gomme, le due vetture hanno usato strategie simili, solo che cercavano di allungare la gara con un maggiore risparmio di carburante, cercando di alzare la velocità e di evitare l’ultima sosta. Quindi, è stata una decisione difficile perché, dalla nostra simulazione, non c’era una netta distinzione tra i due scenari.”

“Ci sono stati due momenti, uno per ciascuna delle auto, in cui le cose sarebbero potute andare molto diversamente, perché nel momento di un sorpasso in pista mi è stato detto via radio di non cedere la posizione. L’altro è stato qualcosa che non credo vedrò mai più, ovvero lo scambio delle posizioni tra le due vetture. C’è stato un rimprovero, sì, e quando eravamo under investigation abbiamo considerato di coprire la penalità con la #50”.

“Nicklas poi ha preso il posto di Antonio Fuoco nel finale perchè una caratteristica del suo stile di guida è un uso moderato delle gomme e del carburante. È stata una gara serrata, ma sono rimasto più sorpreso dalle qualifiche, quando ho visto un costruttore che era a 1,8 secondi da noi. Un distacco da LMP2. Le due brevi Full Course Yellow ci hanno poi aiutato a tenere dietro le Alpine.”

“Di sicuro da parte nostra non c’è niente di magico, perché penso che il vero ritmo si vede durante la gara, e durante la gara non abbiamo certo doppiato gli altri. Noi lavoriamo molto sulla simulazione e sull’intera gestione durante l’inverno e penso che abbiamo scatenato un bel potenziale.”

“In ogni caso anche la BMW avrebbe potuto vincere. Credo che la scelta da parte loro di correre con le soft con la #15 non sia stata un grande idea, ma l’altra macchina, la 20, avrebbe potuto farcela, e hanno sprecato tanto potenziale. Nessuno comunque può recuperare 1,6 secondi… e sono abbastanza sicuro che con una VSC in un diverso momento, l’Alpine 36 avrebbe potuto vincere senza problemi e probabilmente la BMW avrebbe potuto fare lo stesso. Quindi siamo stati in qualche modo fortunati che tutto sia andato a nostro favore.”

Interviste raccolte da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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