Ormai è Hypercar mania. Il format lanciato timidamente dall’ACO a Le Mans nel lontano giugno 2019, dopo un paio di anni di rodaggio, è diventato un vero e proprio trademark della moderna endurance.
In attesa della Season 11 del WEC, che dovrebbe portare in pista, oltre a Toyota, Peugeot e (speriamo) Glickenhaus Ferrari, Porsche e Cadillac (oltre che Acura e BMW negli States) e in attesa delle già annunciate Alpine e Lamborghini per il 2024, spuntano come funghi nuovi progetti che si vantano, a torto o a ragione, di questo nome.
Ultima la 777, presentata stamane a Monza, e che in quella sede svolgerà la propria vita, in quanto non si tratta di una nuova contender della serie mondiale, bensí una lussuosa vettura per track days. Prodotta in soli 7 esemplari e del costo, non propriamente abbordabile di 7 milioni di Euro, la 777 Hypercar è frutto di un’idea dell’imprenditore e collezionista Andrea Levy e dell’ingegno della Dallara Engineering.
Tecnicamente, la 777 Hypercar avrà un peso di 900 kg grazie ad una monoscocca in carbonio e sarà spinta dal ben noto V8 Gibson da 4,5 litri aspirato (lo stesso che equipaggiava la Rebellion R13 e poi l’Alpine) che garantirà una velocità massima di 370 kmh.
La consegna delle 7 vetture disegnate da Umberto Palermo, e che verranno custodite a Monza, avverrà solamente nel 2025, e nel frattempo verranno inviati ai fortunati acquirenti – che per un milione di euro in più avrebbero potuto prelazionare una delle nuove Ferrari 499P – due equipaggiamenti speciali: un simulatore ed un macchinario per rinforzare la zona del collo dei futuri piloti.
Annunciato in forma assolutamente non ufficiale invece la possibile entrata di un altro nome storico del motorsport: si tratta di De Tomaso, che avrebbe in cantiere una Hypercar basata sulla P72 stradale presentata a Goodwood nel 2019 e che andrà in produzione quest’estate. Anche qui il numero indica il numero di modelli prodotti, appunto 72.
Il marchio argentino tenderebbe a portare a Le Mans 2024 in forma ufficiale due esemplari della nuova LMH, denominata P900 LM, che sarebbe spinta nientemeno che da un V12.
Il programma De Tomaso si affianca a quello già annunciato, pure futuribile, di Isotta Fraschini, che dalla sua può vantare peró l’expertise dell’officina di Giuliano Michelotto e di Claudio Berro, manager tra l’altro dell’epopea Maserati nel FIA GT.
All’appello manca però ancora una Hypercar, l’unica peraltro già esistente, non solo sulla carta, tra le ultime citate: la Vanwall. La vettura è reduce da una doppia estensiva sessione di test al Mugello e a Le Castellet con i suoi tester Esteban Guerrieri e Tom Dillmann.
Sul circuito provenzale la settimana scorsa Dillmann ha compiuto in due giorni oltre 1.300 km di test, compresi stint completi e prove di differenti setup. Chissà se l’ACO troverà posto per questa creatura nell’entry list 2023…
Piero Lonardo
Foto: 777, Roberto Beretta, De Tomaso, Vanwall