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IMSA – “Spike” trionfa anche aldilà dell’oceano al CTMP. Successi di Ferrari e Lamborghini tra le GT

Dane Cameron e PJ Hyett si impongono al Canadian Tire Mototorsport Park. La popolare “Spike”, recente trionfatrice e Le Mans e a Imola nella sottoclasse LM P2 Pro/AM con l’aiuto di Louis Deletraz, agguanta il primo successo stagionale nel WeatherTech SportsCar Championship.

Malauguratamente questa vittoria è stata propiziata dall’incidente che ha coinvolto Tom Dillmann a 20’ dalla bandiera a scacchi. Il campione in carica della categoria, a causa di un guasto tecnico non ancora individuato, si è schiantato duramente con l’Oreca di Inter-Europol sulle gomme a protezione di curva 3. Al momento il simpatico pilota francese, cui vanno i nostri migliori auguri di pronta guarigione, si è già fatto vivo a mezzo sociale presso l’ospedale locale in cui è ricoverato.

L’Oreca #43 era balzata al comando all’ultima sosta e, grazie anche alla neutralizzazione susseguente all’incidente tra l’Oreca LM P2 del TDS di Hunter McElrea e la Lamborghini di Mario Farnbacher, si stava avviando verso il secondo successo stagionale nella serie americana, che invece è tornato in mano alla vettura di AO Racing, che aveva dominato la prima parte di gara partendo dalla pole.

Completano il podio la #22 di United Autosports condotta per l’occasione da Tom Blomqvist insieme a Dan Goldburg, e la vettura del Riley di Gar Robinson e Felipe Fraga. La direzione gara ha negato il via alla macchina del JDC-Miller iscritta one-shot per Gerry Kraut e Scott Andrews in quanto i due piloti non hanno percorso un sufficiente chilometraggio durante le libere a causa della rottura del motore.

DragonSpeed

Prima vittoria anche di DragonSpeed in GTD Pro. Giacomo Altoè ed Albert Costa hanno approfittato al meglio della strategia per balzare al comando sulla Porsche di AO Racing, protagonista nelle prime fasi di gara. Le Full Course Yellow finali hanno permesso alla 296 GT3 #81, gestita in partnership con Risi Competizione, di conquistare il successo dopo essere partiti dall’ultima piazzola davanti alla Corvette #4 e alla citata “Rexy”.

LamboWTR

Ad un’altra GT italiana, la Lamborghini del WTR di Danny Formal e Trent Hindman, la vittoria in GTD. Anche in questo caso la strategia l’ha fatta da padrona, permettendo alla Huracàn #45 di recuperare dal testacoda al via che l’aveva relegata al fondo dello schieramento.

Poteva essere doppietta per le vetture di Sant’Agata, ma il recupero di Farnbacher e della #78 del Forte Racing è stato vanificato dal contatto di cui sopra. Piazza d’onore quindi per la capolista Winward di Phil Ellis e Russel Ward, davanti a propria volta alla Lexus del Vasser Sullivan di Parker Thompson e Jack Hawksworth.

In classifica generale, tra le LM P2 il solo Dan Goldburg continua a condurre con 1375 punti contro i 1297 dei vincitori di domenica ed i 1251 dell’accopiata del Riley. In GTD Pro, l’equipaggio della Corvette #3, quarto al traguardo, mantiene la leadership con 39 punti di vantaggio su Laurin Heinrich e Klaus Bachler con Albert Costa a salire quale terza forza a -53. Poco cambia infine in GTD, con l’equipaggio del Winward ancor più saldamente in testa con un vantaggio incrementato a 92 punti sul Vasser Sullivan.

Prossimo appuntamento con l’IMSA, il 3 agosto a Road America, col ritorno delle GTP.

Piero Lonardo

Foto: Oreca, Dragonpeed, WTR

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

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IMSA – Palcoscenico pronto per le LM P2 e le GT a Mosport Park

Nel weekend oltre al WEC in azione anche il WeatherTech SportsCar Championship con l’appuntamento del Canadian Tire Mototorsport Park, con le LM P2 quale categoria top e 35 entry annunciate.

Diverse le variazioni agli equipaggi, stanti le concomitanze, soprattutto con l’appuntamento paulista della serie mondiale. A condividere il volante dell’Oreca del Tower Motorsports insieme al pilota di casa John Farano ci sarà Renger van der Zande al posto di Sebastien Bourdais.

Hunter McElrea tornerà al volante della vettura #11 del TDS al posto di Mikkel Jensen, mentre sarà Alex Quinn a sostituire l’altro driver Peugeot, Malthe Jakobsen sull’entry del CrowdStrike by APR.

Il posto di Paul di Resta nella capolista United Autosports – che per l’occasione schiera nuovamente la seconda entry per il canadese Phil Fayer e Ben Hanley – verrà preso da Tom Blomqvist, recente trionfatore al Glen con l’Acura GTP del Meyer Shank Racing.

Prima partenza anche per la LM P2 del JDC-Miller per Gerry Kraut e Scott Andrews, mentre ERA Motorsport porterà in gara un altro rappresentante della foglia d’acero, Travis Hill, insieme al veterano Ryan Dalziel. Assente la vettura di AF Corse dei Perez Companc.

Per la gara di casa, sulla Lamborghini di Pfaff Motorsports iscritta in GTD Pro, ritorna Marco Mapelli al fianco di Andrea Caldarelli, mentre Giacomo Altoè è atteso nuovamente al volante della Ferrari di DragonSpeed insieme ad Albert Costa.

Ben 13 le GTD, col ritorno delle line-up per la Sprint Cup, compreso l’idolo locale Robert Wickens sulla Corvette del DXDT Racing con Alec Udell. L’altra Z06 GT3.R di AWA di Orey Fidani e Matthew Bell tornerà in pista con i colori nazionali già visti a Le Mans.

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Presente anche la Ford Mustang del Gradient Racing per Jenson Altzman e Robert Megennis, mentre non risulta dall’entry list la Mercedes del Korthoff Competition Motors. Da capire infine se e con chi verrà schierata la Ferrari #021 di Triarsi Competizione, mentre Roman de Angelis sostituirà Tom Gamble sull’Aston Martin dello Heart of Racing vittoriosa al Glen, nella rincorsa di Casper Stevenson all’apparentemente imprendibile Mercedes di Winward Racing.

Relativamente al BoP, ben 20 i kg extra assegnati alle Lamborghini Huracàn rispetto all’ultimo round, insieme ad una discreta riduzione di potenza alle velocità sino ai 190 kmh. Trattamento simile anche alle Corvette, ricordiamo leader in GTD Pro, cui vengono aggiunti 10 kg e tolto un 3,7% di potenza alle medio-alte. Riduzione di potenza e 7 kg in più anche per le Aston Martin Vantage. 10 kg extra anche per le BMW M4 GT3, cui però al contrario è stato concesso un leggero incremento di potenza.

Notevoli variazioni infine anche relativamente all’energia massima per stint. Le Porsche rimangono le più teoricamente efficienti con 889 MJ rispetto agli 860 del Glen, mentre Mercedes e Lexus potranno disporre rispettivamente ancora di ben 949 e 946 MJ (-6 e -23 MJ rispetto all’ultimo round). Le RC F GT3 potranno godere inoltre di un’ala posteriore di minore incidenza. Tolti infine 31 MJ anche alle Aston Martin, mentre al contrario sono stati concessi alle Ferrari ben 33 MJ extra.

L’appuntamento in pista a Mosport è per le 1.55 PM ET di venerdí 11 luglio per le prime libere. Qualifiche sabato 12 alle 4.00 PM ET, le 22 italiane, mentre lo start della gara, della durata standard di 240’, è previsto per le 2.05 PM ET, le 20.05 nostrane, di domenica 13 luglio. Diretta streaming sul sito IMSA e sui canali social della serie.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Piero Lonardo

L’entry list di Mosport

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GTWC / WEC / IMSA – Ecco La Ferrari 296 GT3 Evo!

Un po’ a sorpresa ma non troppo, Ferrari nell’ambito della 24h Spa ha tolto i veli alla versione Evo della 296 GT3. Di seguito il comunicato ufficiale della Casa di Maranello in formato integrale:

FERRARI 296 GT3 EVO: NATA DALLE VITTORIE, EVOLUTA PER SUPERARE I LIMITI 

  • La Ferrari 296 GT3 Evo nasce dall’esperienza maturata nelle due stagioni agonistiche disputate dalla 296 GT3 e della versione 296 LMGT3 che gareggia nel Mondiale Endurance 
  • Miglioramento delle sensibilità aerodinamiche, ampliamento della finestra di setup, ottimizzazione dell’affidabilità e guidabilità 
  • Previsto un kit di evoluzione per gli attuali possessori delle 296 GT3 
  • Debutto in gara previsto a partire dalla stagione 2026 

Spa-Francorchamps, 27 giugno 2025 – A tre anni dalla presentazione avvenuta alla 24 Ore di Spa-Francorchamps nel 2022, Ferrari sceglie l’appuntamento più importante nel panorama delle competizioni GT per togliere i veli alla nuova 296 GT3 Evo. 

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La vettura nasce nel solco dell’esperienza maturata con la 296 LMGT3 (che a partire dalla stagione 2024 gareggia nel FIA WEC) e con 296 GT3 che, sin dal momento del suo debutto, ha ottenuto cinque titoli, inclusi quelli Piloti e Team nella classe Pro del GT World Challenge Endurance Cup – il campionato di riferimento per le vetture GT3 – oltre alle vittorie alla 24 Ore del Nürburgring e alla 24 Ore di Daytona. Le statistiche aggiornano il palmares a 140 vittorie, 405 podi e 56 pole positions in 343 gare. 

L’ascolto del cliente e l’esperienza in gara hanno portato a sviluppare la 296 GT3 Evo, frutto di azioni mirate e concrete con l’obiettivo di realizzare una vettura ancora più competitiva in ogni condizione, mantenendo intatto il concetto di “modularità” che ha reso la 296 GT3 un vero e proprio termine di paragone, soprattutto per quanto riguarda la facilità di intervento e messa a punto della vettura. 

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Motore e cambio. Il motore termico V6 della 296 GT3 Evo rimane inalterato rispetto alla versione precedente. Mantiene la configurazione a ‘V’ da 120° con i turbo posizionati all’interno della ‘V’ che permette significativi benefici in termini di compattezza e riduzione di massa, favorendo il raggiungimento di elevatissimi livelli di potenza. Versatile, affidabile e prestazionale, sin dal suo debutto il propulsore è sempre stato apprezzato per la sua erogazione, coppia e potenza. Il motore, che è sempre stato un elemento centrale nei progetti Ferrari, rimane dislocato più avanti e più in basso rispetto alla versione stradale, nella stessa posizione della 296 GT3. Questa collocazione aiuta ad abbassare il baricentro e a migliorare la rigidezza torsionale. Inoltre, è stato inclinato di 2° per poter lasciare più spazio al diffusore posteriore. 

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Per quanto riguarda il cambio, la 296 GT3 Evo adotta invece una nuova cascata di rapporti, ottimizzata dopo aver analizzato i dati raccolti nei due anni di impiego della vettura, per favorire l’erogazione della coppia sia a bassa che ad alta velocità. 

Aerodinamica. La 296 GT3 Evo rappresenta lo step evolutivo della 296 GT3, piattaforma vincente che già combina performance aerodinamiche estreme e facilità di sfruttamento del carico in pista. L’obiettivo che si sono posti gli ingegneri Ferrari è stato quello di garantire una risposta più prevedibile e stabile della vettura in ogni situazione di gara, conservando le prestazioni della 296 GT3 standard in termini di carico verticale e di efficienza, già spinte al massimo concesso dal regolamento tecnico. In termini ingegneristici la squadra di aerodinamici ha puntato a migliorare la stabilità del carico verticale anteriore, quando la 296 GT3 Evo si trova in scia ad un’altra vettura, e le sensibilità aerodinamiche, ossia la minimizzazione delle variazioni dei carichi aerodinamici. 

Quasi tutto il bodywork è stato oggetto di evoluzioni. Nello splitter e nel fondo anteriore sono stati rivisti i profili, e sono stati ottimizzati i volumi di espansione e i generatori di vortici. Le appendici sul paraurti anteriore sono state anch’esse modificate alla ricerca del miglior compromesso prestazionale. 

Un ulteriore sensibile miglioramento è derivato da una profonda e attenta revisione del diffusore posteriore, modificato nei propri volumi di espansione e nel numero dei canali. Il terzo elemento oggetto di evoluzione è stato il sistema di louvers dei passaruota anteriori, sviluppate in sinergia col fondo anteriore, per garantire l’ingresso di aria pulita alle prese aria posteriori, sia in aria libera che in scia ad altre vetture. 

Per lo sviluppo della 296 GT3 Evo è stata ulteriormente migliorata la metodologia di simulazione che combina i test in galleria del vento con i calcoli della CFD – Computational Fluid Dynamics –, e permette di simulare campi aerodinamici disturbati, testando rapidamente molte variazioni geometriche. Il comportamento del pacchetto di sviluppo è stato quindi validato in pista, sia in giri prestazionali che in condizioni di ingaggio con altre vetture. Il risultato della ricerca è sintetizzato nella capacità della vettura di mantenere elevate performance aerodinamiche in condizioni di traffico e aria “disturbata”, molto frequenti nelle competizioni di durata, stabilizzando il carico verticale in scia a vantaggio della competitività e della precisione anche nei contesti più dinamici e imprevedibili. 

Dal punto di vista estetico-funzionale, la 296 GT3 Evo si rende riconoscibile anche per due prese d’aria inserite nel cofano anteriore, per migliorare i flussi di raffreddamento per i freni e l’abitacolo, oltre che per il nuovo alettone posteriore che ha subito cambiamenti significativi. La struttura di supporto è stata ridisegnata insieme alle paratie laterali. L’ala è ora dotata di meccanismo di regolazione rapida, introdotto per la prima volta nella LMGT3, che consente di intervenire sull’angolo dell’ala tramite una semplice vite, migliorando ulteriormente le operazioni in pista, già una caratteristica distintiva della 296 GT3. 

Fluidodinamica. Lo sviluppo del pacchetto evoluzione ha coinvolto anche l’aerodinamica interna, e in particolare il raffreddamento dei freni anteriori. Grazie all’ottimizzazione dei condotti che convogliano l’aria dal paraurti verso i dischi e l’introduzione di due prese dinamiche sul cofano, la portata di aria complessiva verso i freni anteriori è salita di oltre il 20% rispetto alla 296 GT3. Anche la pompa dello sterzo può godere di un migliore e più efficace raffreddamento grazie alla introduzione di due prese Naca inserite nel fondo vettura. 

Esperienza LMGT3. Tutta la carrozzeria del passaruota posteriore è mutuata dalla LMGT3 che si distingue per una curvatura più verticale nella sua parte anteriore, rendendo più semplice l’alloggiamento delle varie tipologie di pneumatici provenienti da fornitori diversi, impiegati nei campionati GT di tutto il mondo. Anche gli specchietti retrovisori nascono mettendo a frutto questa esperienza, e sono stati ulteriormente migliorati anche grazie ad una serie di studi e calcoli che hanno avuto come scopo quello di indagare le frequenze e i modi propri di vibrare che avevano i retrovisori esterni nella versione attuale. Questi nuovi particolari sono stati spostati verso l’interno, modificandone l’inclinazione e migliorando contestualmente la visibilità. 

Dinamica veicolo. Sia la cinematica della sospensione anteriore che di quella posteriore è stata modificata con l’obiettivo di ridurre i carichi sugli elementi e migliorare l’affidabilità. Al tempo stesso, il nuovo disegno garantisce una risposta dinamica connessa tra anteriore e posteriore, oltre a facilitare le operazioni di setup ai box. 

Abitacolo. Intuitività, visibilità, accessibilità sono principi cardine attorno a cui sono stati definiti gli assi di sviluppo dell’abitacolo della 296 GT3, senza dimenticare aspetti fondamentali quali sicurezza e comfort. La 296 GT3 Evo mantiene inalterate queste caratteristiche di base, ma migliora sensibilmente la portata dell’impianto dell’aria condizionata, arricchito con una ventola supplementare per risultare ancora più efficace. 

Debutto e kit. La 296 GT3 Evo, il cui processo di omologazione verrà completato al termine delle ultime rifiniture aerodinamiche in corso di svolgimento, debutterà nella stagione 2026 e sarà disponibile anche come kit di aggiornamento per coloro i quali stanno gareggiando con la 296 GT3. 

SCHEDA TECNICA 

MOTORE 

Tipo F163CE, 6 cil. V 120°, 4 valvole per cilindro, 2992 cm3, GDI Turbo 

Alesaggio/corsa: 88 x 82 mm 

Potenza massima: circa 600 CV* (447 kW) a 7250 giri/min 

Coppia massima: circa 710 Nm* a 5500 giri/min 

* Soggetto a BoP 

CAMBIO 

Cambio trasversale sequenziale, 6 velocità 

E-clutch, attuatore elettronico della frizione con palette al volante 

Cambio in magnesio con serbatoio recupero olio integrato 

TELAIO 

Carreggiata: 1726 mm anteriore / 1710 mm posteriore 

Larghezza: 2050 mm max (senza specchietti) 

Passo: 2660 mm 

Peso a secco: 1250 kg 

Sospensione anteriore e posteriore: doppio triangolo sovrapposto, bracci delle sospensioni in acciaio tubolare 

Ammortizzatori regolabili a 5 vie 

Cerchi: anteriore 12,5” x 18”, posteriore 13” x 18” 

Pneumatici: anteriore 30/68/18, posteriore 31/71/18 

Dischi freno: anteriore Ø 400×36, posteriore 332×32 

Pinze freno: anteriore 6 pistoncini, posteriore 4 pistoncini 

Pastiglie freno: anteriore 30 mm, posteriore 26.5 mm 

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IMSA – L’Acura concede il bis al Glen in un finale thrilling

Ancora una vittoria Acura nel WeatherTech SportsCar Championship alla 6 ore del Glen, con l’ARX-06 di Tom Blomqvist e Colin Braun, che grazie ad un ultimo filo di carburante eredita la leadership all’ultimo giro sulla Cadillac del Whelen Racing.

Una gara pazza, iniziata sotto una pioggia battente nonostante temperature sostenute e spezzettata da ben nove Full Course Yellow, segno della selezione sull’impegnativo tracciato newyorchese.

Start

In diversi si sono alternati al comando, ben consci che la gara si sarebbe vinta alla distanza, nemmeno fosse una 24 ore, tra cui anche la Lamborghini di un esausto Romain Grosjean (ma veramente non ci sono sistemi a tutela della freschezza del pilota sulla SC63?), che chiuderà in P7 nel giro dei vincitori e la Porsche capolista di Felipe Nasr e Nick Tandy.

Pesante battuta di arresto per quest’ultima, col pilota britannico a chiudere col botto (in tutti i sensi) a 1h20 dalla fine. Out anche la Porsche Proton e una delle BMW, con Marco Wittmann sulle barriere. Per il resto tutte le GTP al traguardo, anche l’Aston Martin Vakyrie, con le due Cadillac del Wayne Taylor Racing a raccogliere finalmente un doppio podio davanti alla Porsche #6, che passa a condurre la classifica, e alla Cadillac Whelen, a lungo al comando nella seconda metà di gara.

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Tra le LM P2, che tornavano in azione addirittura da Sebring, successo per United Autosports con la #22 Paul di Resta, Rasmus Lindh e Dan Goldburg, già vincitori a Daytona. Niente da fare per “Spike”, l’Oreca di AO Racing, nonostante la rimonta nelle fasi finali. Completa il podio la vettura del Crowdstrike by APR.

Presto out due delle entry più accreditate del PR1 Mathiasen e del TDS, coinvolte nello scontro tra quest’ultima e la BMW del Paul Miller Racing di Madison Snow.

BMW48Squadra questa che va ad aggiudicarsi la prima vittoria stagionale in GTD Pro con l’altra M4 GT3 di Dan Harper e Max Hesse. E poteva anche essere doppietta, se la #1 non fosse stata trovata con la pressione dei pneumatici non conforme e costretta ad una sosta tecnica a poco più di mezz’ora dal termine.

A podio terminano la Corvette #3 e la Ford Mustang #65, mentre la Porsche capolista di AO Racing doveva cedere terreno, a debito di carburante.

E proprio la carenza di combustibile ha privato della vittoria in GTD a poche curve dalla bandiera a scacchi la Lexus #12. Annata decisamente sfortunata per i colori del Vasser Sullivan, che non riescono a sfruttare la giornata no del Winward Racing, coinvolta nella melèe iniziale tra le due LM P2.

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Successo quindi per l’Aston Martin dello Heart of Racing di Rom Gamble, Zach Robichon e Casper Stevenson davanti alla Ferrari di Inception Racing ed alla Mercedes del Korthoff Competition Motors. Completano la top five le altre due 296 GT3 di Triarsi Competizione ed AF Corse.

Prossimo appuntamento con la serie IMSA fra tre settimane al Canadian Tire Motorsport Park, protagoniste LM P2, GTD Pro e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Meyer Shank Racing, IMSA, United Autosports, Heart of Racing

L’ordine di arrivo della 6 ore del Glen

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IMSA – Van der Zande nega la pole ad Aitken e alla Cadillac a Watkins Glen

Renger van der Zande regala la seconda pole position consecutiva ad Acura ed al Meyer Shank Racing alla 6 Ore del Glen. L’ARX-06 #93, trionfatrice nell’ultimo round di Detroit, ha preceduto, col tempo di 1.31.558, Jack Aitken con la Cadillac del Whelen Racing, protagonista delle libere, per quasi 3 decimi.

Seconda fila per l’altra Acura e per la migliore delle V-Series.R del WTR di Ricky Taylor, mentre la migliore delle Porsche scatterà dall’ottava piazzola, dietro anche alla seconda entry del WTR, alle due BMW e persino all’Aston Martin Valkyrie.

Chiude in P11 la Lamborghini SC63, a quasi 2” dal leader, davanti alle due Porsche private di Proton e JDC-Miller.

PJ Hyett dopo la vittoria tra i Pro/AM a Le Mans ha regalato la prima pole IMSA tra le LM P2 a “Spike”. Dietro l’Oreca #99 di AO Racing, che ora sfoggia una coda dorata, a 2 decimi Steven Thomas per il TDS, mentre la capolista del Riley scatterà dalla settima piazzola della categoria.

Andrea Caldarelli ha portato in pole la Lamborghini Huracàn di Pfaff Motorsports col tempo di 1.44.595, distanziando di 142 millesimi la BMW del Paul Miller Racing.

In GTD infine, Zach Robichon ha regalato la prima pole del 2026 all’Aston Martin dello Heart of Racing col tempo di 1.44.788, a precedere di 2 decimi la Corvette del DXDT di Alec Udell, al top fra le GT nelle libere-2; più lontane le due Mercedes di Daniel Morad e Russel Ward, quest’ultimo con la capolista Winward Racing.

UPDATE: La Ferrari AF Corse #21, P7 in qualifica con Alessandro Pier Guidi tra le GTD, partirà dal fondo dello schieramento a causa di un sensore obbligatorio scollegato sulla sua 296 GT3, rilevato durante le verifiche tecniche.

Domani lo start della 6 Ore del Glen avverrà alle 12.10 PM ET, le 18.10 italiane; la gara sarà visibile in free streaming sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IMSA – Un Aitken scatenato tiene a bada le Acura nelle prime libere del Glen

Jack Aitken sembra un uomo in missione, e dopo aver segnato la migliore prestazione in qualifica a Le Mans nella prima sessione della Hyperpole, vuole provare a dare alla Cadillac di Action Express la prima soddisfazione stagionale a Watkins Glen, iniziando col best lap nelle libere 1.

Dietro al pilota britannico, che ha fissato i cronometri sull’1.34.584, Nick Yelloly, che nel finale di sessione ha cercato di scavalcare la Cadillac #31, rimanendo però a 89 millesimi con l’Acura #93 del Meyer Shank Racing. Solo quarto tempo per la migliore delle Porsche, la #7 capolista di Nick Tandy, a 6 decimi, preceduta anche dall’altra ARX-06 di Tom Blomqvist.

Assai vicine alle GTP per ora le LM P2, che tornano in azione da marzo, con Felipe Fraga e la vettura del Riley al top con 1.35.798 davanti a Paul di Resta con la #22 di United Autosports. Tempi migliori, per intenderci, della Lamborghini SC63 e della Porsche Proton, e appena dietro l’Aston Martin Valkyrie.

Dalla categoria cadetta le uniche due interruzioni della sessione, protagonisti proprio la capolista, ferma lungo la prima parte del circuito, e poi per il solito John Farano, in testacoda all’uscita di curva 9.

Mercedes sugli scudi fra le GT grazie all’AMG GT3 della Lone Star Racing di Scott Andrews, iscritta in GTD, col tempo di 1.45.867, meglio della leader GTD Pro, la Lamborghini Huracàn di Pfaff Motorsports di Andrea Caldarelli.

A seguire le Corvette di DXDT, che per le gare lunghe ritorna nelle mani di Alec Udell, Salih Yoluc e Charlie Eastwood, con Robert Wickens impegnato al Nürburgring, l’Aston Martin del Magnus Racing e le due Lexus del Vasser Sullivan col rientrante Ben Barnicoat.

Il programma odierno al Glen prevede la seconda sessione di libere e le qualifiche rispettivamente alle 09.00 AM ET e alle 2.20 PM ET, le 20.20 nostrane. Queste ultime saranno fruibili sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

I risultati delle Libere 1

Start2024

IMSA – Nel weekend si ritorna in pista al Glen

Dopo nemmeno una settimana dalla 24 Ore di Le Mans, il WeatherTech SportsCar Championship ritorna protagonista dell’endurance con uno dei suoi appuntamenti più iconici, la 6 Ore del Glen, valida anche quale terza tappa della Michelin Endurance Cup.

La massima serie americana torna finalmente a ranghi completi dopo Sebring con 55 vetture iscritte. Tra le 13 GTP è presente la Lamborghini SC63, ancora una volta affidata a Romain Grosjean e Daniil Kvyat. Primo outing stagionale per Nico Varrone sulla Porsche Proton, uno dei tre soli equipaggi a tre nella classe regina insieme ad Action Express e all’Acura #93 del MSR.

12 le LM P2, con tanti dei protagonisti presenti a Le Mans, fra cui i vincitori delle due categorie Pro e Pro/AM di Inter-Europol ed AO Racing.

Equipaggi a due anche per le 10 GTD Pro, esclusa la BMW #1 del Paul Miller Racing che vede il ritorno di Connor de Philippi.

Scende all’ultimo momento a 20 invece la conta delle GTD a causa del forfait delle Iron Dames susseguente all’incidente occorso nella pitlane di Le Mans a Michelle Gatting.

Qualche cambiamento nelle line-up a causa delle concomitanze nel weekend, in primis con la 24h del Nürburgring. Sulla Lamborghini iscritta in GTD Pro da Pfaff Motorsports siderà Sandy Mitchell al posto di Marco Mapelli, mentre sulla Mercedes del Korthoff Competition Motors Daniel Morad, già presente nel team a Daytona, sostituirà Maxi Götz. Sempre tra le GTD, sulla Huracàn del Forte Racing Lamborghini sarà Scott Hargrove ad alternarsi con Misha Goikhberg e Mario Farnbacher al posto di Parker Kligerman.

Oltre al forfait di Eric Filgueiras, separatosi da Lone Star Racing in favore di Wyatt Brichacek, da segnalare i due equipaggi inediti di Triarsi Competizione, con la Ferrari 296 GT3 #021 che sarà guidata da Alessandro Balzan, Jason Hart ed Aaron Muss e la #023 che vedrà in azione nientemeno che James Calado insieme ad Andrew Waite ed Onofrio Triarsi. Sulla Ferrari Cetilar, ancora assente Roberto Lacorte in favore di Giorgio Sernagiotto al fianco di Antonio Fuoco e Lorenzo Patrese.

Per quanto riguarda il BoP delle GTP, appesantite di 8 e 10 kg rispettivamente Acura e BMW, mentre la Lamborghini SC63 correrà con 2 kg in meno rispetto a Sebring, l’ultima volta che è stata vista in azione.

Atteso che nell’ultimo bollettino tecnico l’IMSA ha deciso di definire la potenza massima non più in termini di kW bensí di percentuale, i nostri calcoli portano ad un aumento di 10 kW per le Cadillac e 5 kW per le BMW rispetto a Detroit. Leggero aumento anche per le Acura che viaggeranno con la potenza massima fino a 230 kmh. Piena potenza confermata anche per Lamborghini ed Aston Martin, con aggiustamenti in positivo anche alle alte velocità per tutti escluse le Porsche.

Porche penalizzata anche in termini di energia massima per stint, con la perdita di 4 MJ rispetto all’ultimo round. Assegnati invece 13 MJ extra ad Acura e Cadillac, 9 a Lamborghini, 7 alle BMW e 5 all’Aston Martin.

Tra le GT3, riduzione di peso minimo di ben 14 kg per le BMW M4 GT3 e di 4 kg per le Ferrari; al contrario, Corvette appesantite di 6 kg rispetto a Detroit. Potenza massima aumentata un po’ per tutti cosí come per l’energia massima per stint, con punte di addirittura +63 MJ per le Lexus, salvo Porsche e Ferrari (rispettivamente -2 e -1 MJ).

L’azione in pista al Glen inizierà alle 11.25 AM ET, le 17.25 nostrane, di venerdí 20 giugno con le prime libere. Qualifiche alle 2.20 PM ET di sabato 21 e start della gara alle 12.10 PM ET, le 18.10 italiane, di domenica 22 giugno. Diretta streaming gratuita sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

L’entry list della 6 ore del Glen

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IMSA – MSR interrompe la striscia vincente Porsche. Ford torna al successo in GTD Pro

Nick Yelloly e Renger van der Zande si aggiudicano la vittoria nella showcase IMSA di Detroit. L’Acura #93 del Meyer Shank Racing, partita dalla pole position, dopo aver dominato la prima parte di gara si è ritrovata alle spalle della Cadillac di Ricky Taylor, che ha infilato magistralmente nell’insidiosa curva 3 del tracciato cittadino a 3’ appena dalla bandiera a scacchi.

Interrotta quindi la striscia vincente di quattro gare da parte di Porsche, complice soprattutto la decisa manovra che ha permesso alla Cadillac #10 di passare al comando su Felipe Nasr dopo 85’ di gara. Il box della 963 #7 aveva approfittato al meglio dell’unica sosta uscendo davanti all’Acura di testa, mentre nel frattempo l’altra ARX-06, che con Tom Blomqvist aveva guardato le spalle del leader nelle primissime battute di gara, dopo la sosta è rimasta invischiata in un lungo duello con le due BMW.

Nasr nel contatto, definito comunque non falloso da parte dalla Direzione Gara, ha ceduto anche all’altra Porsche di Mathieu Jaminet, con cui ha lottato sino al traguardo, chiudendo dietro in P4. Colin Braun frattanto è riuscito a rimontare sulla BMW #25 grazie ad una penalità assegnata a Marco Wittmann.

Vincente quindi la mossa della presidenza IMSA di modificare il BoP delle GTP, di cui ha tratto vantaggio sicuramente lo spettacolo.

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Ford non fallisce frattanto in GTD Pro. In una gara segnata da diversi contatti, anche Seb Priaulx e Mike Rockenfeller sono riusciti a convertire la pole position in vittoria, la seconda per le Mustang GT3 dopo Daytona, soprattutto grazie ad una sosta anticipata.

Alle spalle della Ford #64 la Corvette #3 di Alexander Sims ed Antonio Garcia e la Lamborghini di Pfaff Motorsports di Andrea Caldarelli e Marco Mapelli.

Solo P5 per i leader in classifica di AO Racing dietro la Lexus #14 del Vasser Sullivan, nonostante i duri contatti cui è stata sottoposta “Roxy”. Jack Hawksworth ed Aaron Telitz, retrocessi nello schieramento di partenza a causa dell’altezza minima da terra della loro RC F GT3 rilevata post-qualifiche, hanno tratto il meglio da un drive-through iniziale proprio per aver abusato della Porsche in rosa, ritardando poi ad hoc la seconda sosta dopo aver condotto a lungo la categoria, approfittando di pista libera.

Gara da dimenticare invece per le BMW del Paul Miller Racing, impegnate a lottare senza esclusione di colpi sia fra loro che con gli altri contender. Ne sa qualcosa l’altra Ford Mustang, ciccata a 40’ dalla fine a triggerare la seconda delle due Full Course Yellow, entrambe per detriti.

In classifica generale, Nasr e Tandy continuano a condurre nelle GTP con 70 punti di vantaggio rispetto ai teammates; anche in GTD Pro, il risultato odierno non modifica lo status di leader degli alfieri di AO Racing, che vantano ora 31 lunghezze sull’equipaggio della Corvette #3.

Nelle prossime settimane l’attenzione dell’endurance mondiale sarà rivolta verso la 24 ore di Le Mans, con tanti protagonisti provenienti dalla serie IMSA, che tornerà in azione il 22 giugno con la 6 Ore del Glen a ranghi completi.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA, IMSA

L’ordine di arrivo

Pole

IMSA – Acura e Ford dominano le qualifiche di Detroit

Finalmente interrotta la striscia di pole position di Dries Vanthoor e della BMW M Hybrid V8 grazie a Nick Yelloly, che è risultato il più veloce nelle qualifiche di Detroit con 1.05.762. Il risultato del Meyer Shank Racing è impreziosito dalla seconda prestazione da parte di Tom Blomqvist con l’altra Acura ARX-06. Solo seconda fila per le due LMDh di Monaco, a loro volta davanti alle due Porsche Penske.

Determinanti quindi, almeno per ora, le radicali modifiche al BoP, anche se Nick Tandy ha dovuto scartare il miglior risultato per aver provocato una delle tante red flag nella prima sessione di libere, Colpite da analogo provvedimento anche le due Cadillac del WTR, cosí come la Corvette #3 e la Lamborghini di Pfaff Motorsport in GTD Pro.

Fords (1)

Nell’unica altra classe presente per questo appuntamento condiviso con l’IndyCar, prima fila tutta Ford, con Seb Priaulx a precedere Cristopher Mies col tempo di 1.10.922. A seguire la Lexus #14 del Vasser Sullivan e le due Corvette, dominatrici delle libere.

Un contatto in curva 3 è costato a Rasmus Lindh, sostituto dell’ultima ora di Giacomo Altoè sulla Ferrari di Dragonspeed, l’annullamento dei due migliori giri veloci, e la 296 GT3 sarà costretta a partire dal fondo dello schieramento domani alle 3.40 PM ET, vale a dire le 21.40 nostrane. Diretta streaming free sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Meyer Shank Racing, Ford Performance

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

Detroit

IMSA – Caccia alle Porsche autorizzata a Detroit

Nel weekend in programma la seconda showcase stagionale del WeatherTech SportsCar Championship, ancora una volta in coabitazione con l’IndyCar Series, sulle strade di Detroit. 22 le vetture iscritte, appartenenti alle classi GTP e GTD Pro, 11 ciascuna.

Nella classe regina, presenti tutti gli equipaggi titolari, è caccia aperta alle Porsche Penske, che fin qui si sono divise il bottino e guidano la classifica con ampio margine sulle BMW del Team RLL, le uniche fin qui ad impensierire, perlopiù in qualifica, le 963 ufficiali.

Allo scopo la serie ha dichiarato di essere intervenuta d’imperio sulle equivalenze del BoP per rendere maggiormente equa la competizione con gli altri marchi. Le Cadillac e le Acura godranno rispettivamente di ben 29 e 22 kg in meno di peso minimo; al contrario, le Porsche correranno con 11 kg extra, mentre le BMW saranno appesantite di 2 kg. Invariato il peso dell’Aston Martin Valkyrie. Le 963 diventano nettamente le più pesanti del lotto con 1.060 kg a vuoto contro i 1.030 di tutti gli altri competitor, BMW escluse (1038 kg).

Medesimo trattamento in termini di potenza massima alle velocità minori o uguali a 190 kmh, con le Acura che guadagnano 21 kW e le Cadillac 11 kW rispetto all’ultima gara, mentre le BMW perdono ben 27 kW contro i -6 kW delle Porsche. A Valkyrie (+1 kW) ed Acura la palma delle più potenti con 520 e 519 kW.

Aggiustamenti anche nelle potenze massime sopra i 200 kmh, da un +6,2% per le BMW al -4,5% delle Acura, anche se le strette strade di Detroit non offriranno grandi spunti in termini di velocità massima.

Infine, efficienza ridotta per le BMW, che passano da 905 MJ a 887 MJ per stint contro i 908 MJ delle Valkyrie (+1 MJ) e i 902 MJ delle Acura (+6 MJ).

Anche in GTD Pro è dominio Porsche con la 911 GT3 R di AO Racing, trionfatrice negli ultimi due appuntamenti. Per tentare di cogliere il maggior punteggio possibile in caso di eventuale defaillance di “Rexy/Roxy”, Lexus proporrà nuovamente due vetture, affiancando sulla RC F GT3 #14 Jack Hawksworth ad Aaron Telitz, stante il perdurare dell’indisponibilità di Ben Barnicoat; sulla seconda entry, contraddistinta dal numero 15, siederanno il “regular” GTD Parker Thompson e Frankie Montecalvo.

Per il resto, equipaggi full season confermati, con Dan Harper e Marco Mapelli a dare priorità ai programmi di Paul Miller Racing e Pfaff Motorsport rispetto al round del GTWC Endurance Cup di Monza, cosí come la line-up di AO Racing.

In termini di BoP, peso minimo invariato per Porsche e Lexus, ma riduzioni notevoli per Lamborghini (-20 kg), Ford (-9 kg) Aston Martin e Mercedes (-7 kg) ed infine BMW (-6 kg); al contrario le Corvette vengono appesantite di 6 kg, risultando ora le più pesanti a vuoto con 1.360 kg contro gli appena 1.315 kg delle Ford Mustang.

Discrete riduzioni di potenza massima fino a 190 kmh per Ferrari (-8,1 kW) e Porsche (-4,6 kW); le Mustang al contrario ricevono invece 6,1 kW extra e le Corvette 3,3 kW in piú.

Modifiche infine anche in termini di efficienza, con Porsche, Ferrari e Lexus che perdono ben 15 MJ, 12 MJ e 10 MJ per stint rispettivamente, con la 296 GT3 ritenuta la più efficiente con 874 MJ per stint contro i 916 MJ delle Lexus. Ford ed Aston Martin guadagnano invece 14 e 10 MJ per stint.

L’azione in pista a Detroit si svilupperà fra venerdí 30, giornata dedicata a libere e qualifiche, e sabato 31 maggio. Lo start della showcase della durata di 100’ avverrà alle 3.40 PM ET, le 21.40 nostrane di sabato. Diretta streaming di qualifiche e libere sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

L’entry list di Detroit