_PL54469

WEC – Le Mans, Start: Toyota saldamente davanti

Finalmente ha preso il via l’88ma edizione della 24 Ore di Le Mans, edizione ricordiamo storica perché a porte chiuse a causa della pandemia. Il pre-gara è stato allietato da diverse novità, fra cui il ritorno del dirigibile Goodyear, ma anche la consegna definitiva del trofeo della 24 ore alla Porsche, per le sue tre vittorie consecutive con la 919 Hybrid, nel triennio 2015-2017. Il trofeo è stato poi portato lungo la griglia dal primo esemplare di Toyota Hypercar.

Agli ordini dello starter onorario Carlo Tavares, CEO del Gruppo PSA, le 59 vetture hanno preso il via. Tra le novità dell’ultimo momento, Patrick Pilet alla guida dell’Oreca #17 di IDEC Sport al posto di Dwight Merriman, protagonista del crash di giovedì. Per il 38enne transalpino, veterano delle GT e delle Porsche, si tratta del debutto assoluto fra i prototipi.

Davanti Bruno Senna cercava subito di emergere sulla Toyota in pole, affidata a Mike Conway, e alla prima curva era la Rebellion #1 a presentarsi davanti, ma nello spazio di pochi metri non solo la TS050-Hybrid #7 recuperava la posizione, ma cedeva anche alla seconda Toyota di Sebastien Buemi.

Senna riprendeva poi la seconda posizione e addirittura la Toyota #8 accusava una prima defaillance a causa di una foratura, che però non impediva a Buemi di riappropriarsi della seconda piazza, arrivando addirittura ad alternarsi al comando della gara in funzione delle strategie, ora leggermente sfalsate tra le due TS050-Hybrid.

Allo scadere della prima ora il distacco tra Conway e Senna, terzo, ammonta già a 1’36″.

Tra le LM P2, Filipe Albuquerque prendeva immediatamente il largo con l’Oreca di United Autosports portata in pole da Paul di Resta, cui si accodava inizialmente Jean-Eric Vergne con la Aurus G-Drive e poi l’altra vettura di UA di Alex Brundle. Subito problemi per due delle presunte protagoniste della categoria, l’Alpine Signatech e Racing Team Nederland, le cui Oreca hanno dovuto stazionare ai box per problemi tecnici perdendo entrambe 3 giri pieni. La Enso-Gibson del ByKolles funge da cuscinetto fra le due categorie prototipi.

_PL54699

Altra battaglia avvincente al via in GTE-Pro, dove James Calado non faceva passare il primo giro a Gianmaria Bruni per prendere il comando della categoria con la Ferrari #51, vincitrice ricordiamo lo scorso anno. Anche Matteo Cairoli emergeva presto in GTE-Am con la Porsche del Project 1, scalzando Ozz Negri Jr. La Ferrari #61 di rendeva poi protagonista del primo ritiro della gara, buttando nelle barriere Thomas Preining e la Porsche #88 del Dempsey-Proton.

La leadership di Cairoli in AM cedeva però presto alle due Aston Martin di Ross Gunn e Charlie Eastwood, che superavano il comasco, mentre anche la Ferrari di Calado doveva cedere il passo alla prima sosta alla Vantage di Alex Lynn, che però si trova ora alle calcagna l’altra 488 GTE Evo di Miguel Molina.

Problemi dopo le soste, in questo caso la seconda, anche per United Autosports, la cui leadership passava a Will Stevens e Jota Sport, grazie ad un pit senza cambio gomme Goodyear. In evidenza anche James Allen con la vettura del SO24HAS by Graff, che al termine della seconda ora prenderà anche il comando della categoria.

Piero Lonardo

La classifica dopo la seconda ora di gara

Foto: Piero Lonardo

WEC_2019_calendar-season-9_V3

WEC – Solo 6 gare per la Season 9

Calendario ridotto per la stagione 2021 del World Endurance Championship, in più cambiamenti radicali per la stagione 9, annunciata ricorderete nel dicembre scorso in Bahrain, quando il COVID ancora non si conosceva.

Secondo quanto annunciato in press conference da Pierre Fillon e Gèrard Neveu, Presidente ACO e CEO WEC rispettivamente, si comincerà a Sebring, ancor insieme all’IMSA, con la 1.000 miglia venerdì 19 marzo 2021, preceduta dai test collettivi del 13 e 14 marzo.

Le tappe successive toccano l’Europa, con la 6 Ore di Spa-Francorchamps che ritorna al 1° maggio, e la 89ma 24 Ore di Le Mans, in programma il 12-13 giugno 2021 e la 6 Ore di Monza, anticipata al 18 luglio. Il calendario proseguirà in seguito in Giappone, con la 6 Ore del Fuji, il 26 settembre, per concludersi ancora una volta in Bahrain, con la 8 Ore del 20 novembre 2021.

Inutile dire che questa schedule, che non vede più la presenza di Kyalami e Silverstone, e soprattutto, come nell’attuale stagione, non vede più la sua chiusura a Le Mans, obiettivo del restyling che portò alla “SuperSeason” 2018-2019, è forse a rischio in quella che è la sua partenza. Difficile infatti ipotizzare con certezza ora quale sarà la situazione della pandemia a marzo in Florida.

Ad ogni modo, sono stati affrontati anche i temi delle LMDh, il cui lancio, contrariamente alle aspettative, è stato mantenuto al 2022, come confermato anche dal Presidente IMSA, John Doonan, pure intervenuto. Diffuse (anche se sarebbe meglio dire ribadite) anche le specifiche tecniche della nuova categoria, le cui vetture peseranno almeno 1.030 kg ed avranno una potenza massima combinata di 500 kW. Il sistema ibrido, prodotto per tutti dalla Williams Advanced Engineering, potrà erogare un massimo di 50 kW, mentre il motore termico verrà limitato a 470 kW massimi a terra.

Relativamente alle dimensioni, la carreggiata sarà comune per tutti i costruttori accreditati, vale a dire 3.150 mm, mentre la lunghezza e larghezza massima delle vetture sarà di 5.100 e 2.000 mm rispettivamente, con possibilità di customizzazione completa per il costruttore nella parte superiore della carrozzeria. I costi si attesterebbero sul milione di Euro per la vettura completa, di cui circa 350.000 per il telaio e circa 200.000 per il sistema ibrido completo.

 

Resi noti inoltre maggiori dettagli sul prosieguo del progetto Mission H24, che ora convoglierà sulla nuova H24Racing, 150 kg più leggera del primo prototipo H24, la LMPH2G, oltre che migliorata aerodinamicamente. Ricordiamo che la LMPH2G ha girato in un paio di occasioni nelle prove libere della Le Mans Cup 2019, rimanendo ben lontana dai tempi delle LM P3.

ByKOLLES confirms PMC Project LMH for 2021

Sempre in giornata, giunti infine segni di vita quasi in contemporanea anche dal terzo progetto Hypercar, ByKolles. Il costruttore austriaco ha confermato l’intenzione di lanciare la sua PMC Project LMH nel 2021.

Della hypercar, che sarà costruita interamente negli stabilimenti tedeschi di Greding, saranno costruite tre versioni: una da corsa, spinta da un motore aspirato V8 di circa 700 HP e del peso di 1.040 kg come da regolamento, una versione da trackday con un motore di 650 HP ed un peso di 950 kg, ed una terza da strada che combinerà un sistema ibrido al motore V8 per una potenza complessiva di circa 1.000 kg per un peso di circa 1.000 kg.

Piero Lonardo

Foto: WEC, ByKolles

_PL52633

WEC – The lion is back

Presentate oggi, nell’ambito della 88ma edizione della 24 Ore di Le Mans, le prime immagini della nuova Hypercar Peugeot.

Il CEO della casa del Leone, Jean-Philippe Imparato, ed i suoi collaboratori di Peugeot Sport, il nuovo brand della casa del Leone, ha illustrato in una conferenza diffusa  via internet le linee guida del programma Hypercar WEC 2022.

L’aspetto più interessante di questo evento mediatico, le prime immagino dello studio aerodinamico della Hypercar.

Tanti i riferimenti al passato, specie nel posteriore, in particolare alla 905 vincitrice nel 1992 e nel 1993, in un contesto futuribile.

Attendiamo maggiori dettagli sull’effettivo coinvolgimento nel World Endurance Championship a partire, come già noto, dal 2022.

Piero Lonardo – Foto: Peugeot

Peug3

Peug2

Peug1

_PL52399

WEC – Le Mans, Day 2: Kobayashi non perdona, è Hyperpole Toyota

Chi sperava in una debacle Toyota a Le Mans, almeno sul giro singolo, non è stato accontentato nemmeno questa volta. Kamui Kobayashi ha infatti guidato il gruppo anche nella nuova versione delle qualifiche della 24 ore riservata i migliori sei per categoria, la cosiddetta Hyperpole, portando la TS050-Hybrid, all’ultima apparizione sul Circuit de la Sarthe e forse anche del WEC, col Bahrain ufficialmente confermato ma sempre più ufficiosamente in bilico causa COVID.

_PL51777

Al mattino la Rebellion, che ha segnato anche il miglior tempo della quarta sessione di libere con Gustavo Menezes, aveva regalato l’illusione di un clamoroso recupero, ma il californiano si è fermato a mezzo secondo dal polesitter, negando però l’uno-due a Kazuki Nakajima, che verrà affiancato dall’altra R13-Gibson, con Louis Deletraz a 3” dal vertice. A seguire la quinta ed ultima LM P1 iscritta la Enso del ByKolles.

Rebellion lancerà una lepre alla partenza domani alle 14.30? Lo start del 2019 porterebbe a pensare che i rischi di connessi ad una tattica del genere sono più dei vantaggi, ma staremo a vedere.

_PL52590

Tra le LM P2, Paul di Resta ha subito messo i punti sulle “I”, regalando ad United Autosports la prima pole a Le Mans col tempo di 3.24.528. Niente da fare per Jean-Eric Vergne, il cui ultimo effort ha portato l’Oreca del G-Drive a 3 decimi dalla pole. P3 per Nicky de Vries dopo un inaspettato fuori strada con la vettura del Racing Team Nederland, che era entrata in questo shootout dalla porta principale.

Da segnalare che alle libere 4 hanno preso parte regolarmente le due vetture di IDEC Sport incidentate nella giornata di ieri.

_PL52122

Tanta Italia invece in GT, con Gianmaria Bruni che ha dominato la qualifica delle GTE-Pro col tempo di 3.50.874 precedendo di oltre due decimi James Calado, che con la migliore delle Ferrari AF Corse ha preceduto l’Aston Martin di Marco Sorensen.

_PL52474

Quarto tempo assoluto infine  fra le GTE e pole in AM per Come Ledogar, autore di con 3.51.266  con  la Ferrari iscritta da Luzich Racing, ricordiamo campioni ELMS in carica, e condivisa con Ozz Negri e Francesco Piovanetti.

Il driver francese ha preceduto di soli 56 millesimi Matt Campbell con la Porsche #77 del Dempsey-Proton in una sessione tempestata da tempi cancellato per track limits.

In definitiva, il nuovo format avrebbe dovuto rendere più interessante per il pubblico le qualifiche che solitamente assegnavano la pole position il giovedì sera; purtroppo questa edizione era a porte chiuse,  e quindi può esser presa per un esperimento controllato…

A seguire invece, fra poco, per l’annuale conferenza dell’ACO.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 4

I risultati delle Qualifiche dopo la Hyperpole

Foto: Piero Lonardo

_PL57231

WEC – Le Mans, Day 1: Toyota davanti, ovviamente. Volano le Aston in GTE

Dopo che la giornata di mercoledì è stata occupata dalle verifiche tecniche in circuito, al posto del tradizionale Pesage pubblico, il giovedì di Le Mans è stato totalmente dedicato alle attività in pista.

Ben tre le sessioni di libere e le qualifiche, per un totale di 10 ore e 45 minuti tra le 10 e mezzanotte. Nel mezzo anche un paio di sessioni dedicate alla Road To Le Mans, doppio appuntamento valido quale quarta e quinta prova della Michelin Le Mans Cup.

Questo nutritissimo programma è stato movimentato anche da diversi incidenti, dovuti perlopiù all’inesperienza (ricordiamo che causa COVID non si è tenuta nemmeno la consueta Journée Test) sul tracciato della Sarthe.

Tra i più segnanti, nella seconda tornata di prove libere le due interruzioni causate dalle due Oreca LM P2 di IDEC Sport, con Paul Lafargue e Dwight Merriman al volante. La vettura campione in carica ELMS sarà sostituita da un nuovo chassis e sabato dovrà pertanto partire dai box con un giro di ritardo, mentre la gemella portata in gara dall’equipaggio dal team IMSA del PR1 Mathiasen è stata riparata in tempo per la sessione serale.

A riprova che il Circuit de la Sarthe può riservare sorprese anche ai piloti esperti, il deb di lusso Bruno Spengler ha centrato invece le gomme con la Enso del ByKolles nelle prove in notturna.

Passando ai risultati della pista, alla fine della giornata sono come previsto le due Toyota a menare le danze. Nelle qualifiche che, come ricordiamo, hanno assegnato i posti per la novità Hyperpole di domani, le due TS050-Hybrid, alla loro ultima partecipazione a Le Mans, hanno occupato i primi due posti della lista dei tempi, grazie a Kamui Kobayashi, autore di 3.17.089 e Kazuki Nakajima 3 decimi dietro.

_PL50717

Disarmante il distacco appioppato a Bruno Senna con la migliore delle due Rebellion, 4 secondi e mezzo, mentre la ByKolles e la seconda R13.Gibson si attestano a oltre 7”! A riprova, qualora ce ne fosse stato bisogno, che nonostante le nuove equivalenze dell’EoT, solo le Toyota possono perdere questa edizione a porte chiuse della 24 Ore, anche se Louis Deletraz nella sessione serale ha ridotto sostanzialmente il gap a 2”.

_PL59960Sempre più vicine le LM P2, in attesa di perdere in performance il prossimo anno per non creare commistione con le nuove Hypercar. Nicky de Vries ha infatti fissato i cronometri sul 3.26.648, relegando a quasi mezzo secondo Will Stevens con la vettura del Jackie Chan DC Racing e Paul di Resta con la migliore delle Oreca di United Autosports. Alla Hyperpole di domani qualificate anche le Oreca di G-Drive e High Class Racing insieme alla seconda entry di United Autosports.

Giorgio Sernagiotto ha portato la saltellante Dallara del Cetilar Racing al 17mo posto, quale migliore delle non-Oreca, ancorchè a quasi 3” dal top della categoria. Si sono visti finalmente i sospirati tecnici Dallara a dare supporto tecnico al team tricolore ma i problemi di manovrabilità paiono sempre evidenti nonostante il tanto impegno dei piloti e della crew AF Corse.

Il team piacentino può ben consolarsi però in GT, dove schiera ben 9 delle 16 Ferrari 488 GTE iscritte tra Pro ed Am. I migliori tempi sono stati però appannaggio delle Aston Martin, che hanno conquistato la prima fila provvisoria in entrambe le categorie.

_PL51194

 

In GTE-Pro, Marco Sorensen ha preceduto, col tempo di 3.50.872, di soli 53 millesimi il compagno di squadra Alex Lynn. Il vincitore 2019, Alessandro Pier Guidi si è piazzato a 4 decimi davanti a Davide Rigon. Stranamente assai più lontane le due Porsche ufficiali, con l’ennesima livrea commemorativa, ispirata ai colori retrò della prima vittoria del 1970, a loro volta replicati su base nera sulla vettura vincitrice dell’edizione virtuale dello scorso giugno.

Fuori dalla Hyperpole le due Ferrari “americane”, con la 488 di Risi Competizione penalizzata per manovre non consentite in regime di parco chiuso, come peraltro la Ferrari AF Corse #52 tra le Am, categoria dove ha svettato la Vantage ufficiale di Ross Gunn con 3.52.778 davanti alla gemella iscritta dal TF Sport di Charlie Eastwood.

_PL50123

A seguire la Porsche del Gulf Racing, la Ferrari del Luzich Racing, ben riconoscibile dal numero di gara 61 in stile retrò, e le due 911 dei giovani leoni di Dempsey-Proton e Project 1, Matt Campbell e Matteo Cairoli, ultimi a qualificarsi domani per la prima hyperpole, a partire dalle 11.30.

_PL57086

Prima però una quarta ed ultima sessione di libere dalle 10 alle 11 per acclimatarsi alla pista ed al meteo, che dovrebbe riproporre come oggi una giornata di caldo torrido fortunatamente mitigato da una leggera brezza. Pare anche scongiurato, per ora, l’ennesimo via della gara sotto la pioggia, che però si attende copiosa nella giornata di domenica.

Domani in programma anche la tradizionale conferenza dell’ACO, che questa volta si svolgerà in maniera virtuale. Si attendono innanzi tutto maggiori informazioni sul calendario 2021, presentato ante-COVID lo scorso dicembre in Bahrain, sia sulle date che sul regolamento sportivo.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

I risultati delle Libere 3

Foto: Piero Lonardo

Alpine

WEC – Alpine e Peugeot, allez la grandeur

La 24 Ore di Le Mans, a cui mancano ormai solo 5 giorni, è da sempre la vetrina degli annunci riguardanti il mondo dell’endurance in generale. Come anticipato anche su queste pagine, quest’oggi è arrivata la conferma che l’Alpine si schiererà nella prossima edizione del World Endurance Championship in LM P1.

Lo chassis come noto sarà di derivazione Oreca (quindi analogo alle R13 utilizzate da Rebellion nelle ultime due stagioni se non propriamente una di esse) ed il motore sarà lo stesso Gibson aspirato 4,5 litri V8 protagonista quest’anno di due vittorie col team svizzero.

Contrariamente ai rumors diffusi nei giorni scorsi dai media francesi, non sono stati annunciati i piloti, probabilmente per poter scegliere al meglio tra i numerosi candidati che nel frattempo pare si siano proposti per un sedile alla propaggine sportiva Renault, che ricordiamo vanta un successo assoluto alla 24 Ore di Le Mans nel 1978 con la mitica A442B di Jean-Pierre Jaussaud e Didier Pironi.

Grande fiducia nel BoP invece nei confronti delle nuove Hypercar da parte di Philippe Sinault. “Siamo confidenti sul poterci battere con la concorrenza - avrebbe affermato il boss Signatech, che dal 2013 è impegnato col programma LM P2 – L’ACO ha dimostrato che il BoP in GTE funziona benissimo grazie ad un vero approccio etico. Il BoP sarà un fattore ma sarà trattato in modo equo.”

Lo sviluppo del progetto Alpine Endurance Team sarà seguito dalla rete televisiva Canal+.

Peugeot-Sport-logo

Anche Peugeot ha confermato che nel venerdì di Le Mans, quindi fra quattro soli giorni, alle ore 14, saranno rivelati con maggiore definizione i dettagli del programma 2022 da parte del CEO del marchio del leone, Jean-Philippe Imparato.

Innanzi tutto la vettura, che sarà realizzata avvalendosi della partnership tecnica di Total, sarà iscritta da Peugeot Sport, brand che sarà presente a livello pubblicitario lungo il circuito della Sarthe già in questa edizione della 24 Ore.

Il nuovo marchio lascerà i tradizionali colori del tricoleur per abbracciare i più moderni nero e kryptonite, con tre righe diagonali a simbolizzare gli artigli del leone.

Appuntamento a presto quindi per avere nuovi dettagli su questa rinnovata grandeur dei marchi transalpini.

Piero Lonardo

Foto: Alpine, Peugeot

_PL56669

WEC – Ginetta, forfait per Le Mans. Alpine, una LM P1 nel 2021

A meno di una settimana dall’inizio delle ostilità sul Circuit de la Sarthe, arriva il quasi inevitabile forfait di Ginetta. Il costruttore inglese, che aveva già ridotto il proprio effort ad una sola G60-LT-P1-AER, con un comunicato ufficiale ha annunciato di essere costretta a rinunciare alla 24 Ore a causa delle restrizioni attualmente applicate nel Regno Unito, che prevedono una quarantena di due settimane per chi proviene dalla Francia.

Questo gap avrebbe avuto ricadute sulla factory del costruttore, il cui personale viene utilizzato anche nella gestione in gara del prototipo. L’entry list si riduce quindi nuovamente a 59 unità, di cui solo 5 LM P1.

Tra le novità della nuova lista dei partecipanti, l’ingaggio di Max van Splunteren sulla Porsche Proton #78 Proton Competition insieme a Horst Felbermayr Jr e Michele Beretta, e la sostituzione di Hugo de Sadeleer sull’altra 911 #99 iscritta come Dempsey-Proton con il transalpino Julien Piguet ora a fare squadra insieme al connazionale Lucas Légeret ed al gentleman thailandese Vutthikorn Inthraphuvasak. Ora la lista può ritenersi completa, salvo ovviamente ulteriori novità dell’ultimo momento.

_PL51609Proprio dall’altra parte delle Alpi rimbalza tramite un noto media francese una notizia bomba: l’Alpine il prossimo anno si schiererà in LM P1.

L’effort del brand sportivo di Renault, che nel 2021 sarà presente ufficialmente anche in Formula 1, sarà ancora una volta gestito in pista da Philippe Sinault e dalla sua Signatech e per la prossima stagione utilizzerà una delle Rebellion R13 LM P1 a motore Gibson, in attesa di concretizzare un proprio programma Hypercar o LMDh.

L’annuncio ufficiale di questa nuova avventura dovrebbe essere diffuso nella giornata di lunedì, e dovrebbe comprendere anche l’ufficializzazione della line-up, formata dal due volte vincitore di Le Mans tra le LM P2, nonché campione WEC della categoria nella passata stagione, Andrè Negrao, il quale verrà affiancato da un altro pilota “di fiducia” del team, Gustavo Menezes, pure vincitore a Le Mans tra le LM P2 nonché campione WEC 2016, e dall’attuale driver Rebellion, Nathanael Berthon.

Tutte da verificare però le equivalenze che dovranno essere applicate alle “vecchie” LM P1, rappresentate al momento da Alpine e Ginetta, che pure ha reso noto di volersi presentare nella prossima stagione, nei confronti delle be diverse Hypercar di Toyota, Glickenhaus, Peugeot (dal 2022) e, almeno sulla carta, ByKolles. Speriamo anche qui in un annuncio del costruttore austriaco durante la settimana di Le Mans.

Pirro

Nominato inoltre il Grand Marshal della 88ma edizione della 24 Ore. L’onore questa volta è toccato al nostro Emanuele Pirro,  che succede nel ruolo ad Hurley Haywood.

Nelle parole di Pierre Fillon, presidente dell’ACO,  la sintesi della scelta del cinque volte vincitore. “Il ruolo del grand marshal è tradizionalmente appannaggio di un vincitore di Le Mans, un pilota che rappresenta l’epitome di questa gara e di questa disciplina. Emanuele Pirro è un rappresentate perfetto, non solo per le sue cinque vittorie ed i suoi dieci podi, ma soprattutto perchè è una luce che splende, un vero leader.”

Eurasia

Nielsen

Continuano infine a fioccare le nuove livree per la classica della Sarthe, ultime in ordine di tempo, entrambe in LM P2, la Ligier dell’Eurasia Motorsport che verrà portata in pista da Nobuya Yamanaka, Nick Foster e Roberto Mehri, e l’Oreca del Nielsen Racing per Tony Wells, Garett Grist ed Alex Kapadia.

Piero Lonardo

L’entry list aggiornata della 88ma 24 Ore di Le Mans

Foto: Piero Lonardo, ACO, Eurasia Motorsport, Nielsen Racing

_PL55254

WEC – Toyota più pesanti a Le Mans

Diffuse dal FIA Endurance Committee le equivalenze (EoT) per la classe regina, la LM P1 per la prossima 24 Ore di Le Mans. Le due Toyota, uniche P1 ibride, correranno con un peso minimo di 895 kg, vale a dire 7 kg in più rispetto all’edizione 2019, invariati gli altri parametri.

Per le altre quattro contender: le due Rebellion, la Ginetta e la Enso ByKolles, confermati pesi minimi dello scorso anno, così come l’assenza di limite di consumo, ma modificato al rialzo il limite massimo di carburante da poter immettere ad ogni stint.

Per le aspirate Rebellion e ByKolles, si va infatti da 50,8 a 55,4 kg di carburante a disposizione per stint, mentre per la Ginetta, spinta dal turbo AER V6, si passa a 48,4 a 52,8 kg. Aumentato anche il diametro dei relativi restrittori dell’impianto di rifornimento, così da favorire non solo le prestazioni in gara, ma anche i tempi di sosta.

Ricordiamo che per la 24 Ore di Le Mans non è in vigore il cosiddetto Success Handicap, varato ad inizio stagione per livellare le prestazioni in funzione dei risultati ottenuti nelle gare precedenti ed il piazzamento in classifica generale.

_PL53307

Modifiche anche al BoP delle GT, in funzione della Porsche 919 RSR-19, al debutto in GTE-Pro nella classica della Sarthe. Alla vettura di Stoccarda assegnato un peso minimo di 1286 kg contro i 1246 ed i 1279 kg di Aston Martin e Ferrari, che rimangono immutati. Concesso alla Vantage inoltre un lieve incremento nella pressione del turbo ed un litro extra di carburante.

In GTE-Am, assente anche qui il Success Ballast vigente nel WEC, 10 kg extra rispetto al 2019 per tutte e tre le marche impegnate, Porsche, Ferrari ed Aston Martin. Quest’ultima ricordiamo però porterà al debutto nella categoria a Le Mans la versione 2019 già utilizzata nel resto della stagione.

Definito inoltre anche il tempo minimo di rifornimento per le due categorie GT, valutato in 35” per le GTE-Pro ed in 42” per le GTE-Am. Questi tempi sono stati calcolati in misura di 2,5” e 3” rispettivamente per giro. Allo scopo di evitare infrazioni e contestazioni, a partire da questi dati è stata definita uno specifico regime a ulteriore equivalenza, accettato da tutti i costruttori, da applicare ai rifornimenti parziali e/o in regime di Full Course Yellow.

Un altro nome infine si aggiunge alla entry list della 24 Ore, si tratta di Beitske Visser, pilotessa olandese, che va ad aggiungersi a Sophia Floersch e a Tatiana Calderon sull’Oreca LM P2 tutta al femminile del Richard Mille Racing, in luogo di Katharine Legge, infortunata al Paul Ricard durante i test ELMS di fine luglio.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

_PL53322

USCC – Ecco il calendario 2021, con le LM P3 ed un nuovo sistema di punteggio

Come annunciato nelle scorse settimane, diffuso nella giornata statunitense di mercoledì a cura del presidente John Doonan il cosiddetto “State of the series”, vale a dire la presentazione annuale dei programmi delle serie IMSA ed in particolare del WeatherTech SportsCar Championship.

In prima battuta il calendario 2021, che dopo le vicissitudini legate al COVID dell’attuale stagione, è improntato verso il ritorno alla normalità. Si comincerà come sempre con la Rolex 24 at Daytona, il 28-31 gennaio prossimi, ma i test collettivi, la Roar Before the 24, come già reso noto in precedenza, verranno posticipati dalla prima settimana di gennaio a ridosso della gara, che sarà la prima ad ospitare le LM P3.

Come da insistenti rumors infatti, i prototipi entry level, già protagonisti della Prototype Challenge, saranno chiamati a rimpinguare la griglia che nella prossima stagione sappiamo perderà almeno quattro entry “di peso”, vale a dire le due Acura Penske DPi, con le ARX-05 destinate ad essere portate in pista da un’altra squadra, e le due Porsche North America, protagoniste in GTLM.

La schedule del prossimo anno si dipana poi quasi totalmente ricalcando quella prevista per l’attuale stagione, con la 2 ore di Sebring ricollocata a marzo prima di Long Beach e via così fino alla 24ma Petit Le Mans, in programma dal 6 al 9 ottobre 2021. Uniche novità, lo spostamento di Laguna Seca la settimana dopo Long Beach, e la data TBA tra maggio e giugno che verrà quasi certamente concretizzata col ritorno a Detroit Belle-Isle insieme all’IndyCar Series.

Niente da fare né per il “Roval” di Charlotte, che è atteso a ricevere la serie endurance a stelle e strisce ai primi di ottobre, né tantomeno, almeno per ora, per l’auspicata gara di durata sul tracciato interno di Indianapolis.

Tornando alla composizione della griglia, le LM P2 e le LM P3 saranno presenti, oltre alla partecipazione senza punteggio di Daytona, in sei venue, mentre le altre tre categorie, DPi, GTLM e GTD, in dieci; per queste ultime verrà riproposta anche la cosiddetta Sprint Cup, che consterà invece di otto appuntamenti. Le LM P2 potranno schierare anche un pilota platinum da affiancare al bronze driver obbligatorio.

Novità anche per quanto riguarda i punteggi, che verranno moltiplicati per 10, a partire da 350 punti al primo classificato di ogni categoria in luogo degli attuali 35, e a cui si aggiungeranno punti anche per le qualifiche, secondo l’attuale sistema (35, 32, 30 etc..).

Sempre relativamente alle qualifiche, rimarrà invariato il format delle categorie Pro, DPi e GTLM, ma cambierà quello delle categorie Pro-Am (LM P2, GTD e dal 2021, LM P3), che si svolgerà in due fasi: in un primo momento i piloti Am qualificheranno le vetture sullo schieramento, utilizzando un treno nuovo di pneumatici che verrà rimontato alla partenza, mentre i piloti professionisti in un secondo turno, sempre con gomme fresche, si disputeranno il punteggio riservato alle qualifiche.

Tante novità quindi, con un occhio al passato ed uno al futuro, per una stagione di chiara transizione, in attesa delle novità tecniche condivise con i vertici di WEC ed ACO. Al riguardo, nessuna indicazione riguardo l’auspicata partecipazione delle Hypercar già a partire da Daytona, né tantomeno sulle tempistiche relative all’introduzione delle nuove LMDh, che si sottiene ormai posticipata al 2023.

Piero Lonardo

Il calendario 2021 del WeatherTech SportsCar Championship

22-24 Gennaio – Roar Before Rolex 24 (DPi, LMP2, LMP3, GTLM, GTD)

28-31 gennaio — Rolex 24 at Daytona (DPi, GTLM, GTD, + LM P2 ed LM P3 senza punteggio)

17-20 Marzo — Mobil 1 Twelve Hours of Sebring (DPi, LMP2, LMP3, GTLM, GTD)

16-17 Aprile — Long Beach (DPi, GTLM, GTD)

23-25 Aprile — WeatherTech Raceway Laguna Seca (DPi, LMP2, GTLM, GTD)

14-16 Maggio — Mid-Ohio Sports Car Course (DPi, LMP3, GTD)

TBA — Detroit Belle Isle (DPi, LMP2, GTD*)

24-27 Giugno — Sahlen’s Six Hours of The Glen (DPi, LMP2, LMP3, GTLM, GTD)

2-4 Luglio — Canadian Tire Motorsport Park (DPi, LMP3, GTLM, GTD*)

16-17 Luglio — Lime Rock Park (GTLM, GTD)

6-8 Agosto — Road America (DPi, LMP2, LMP3, GTLM, GTD)

20-22 Agosto — Virginia International Raceway (GTLM, GTD)

6-9  Ottobre — Motul Petit Le Mans (DPi, LMP2, LMP3, GTLM, GTD)

* Gare Valide solo per la WeatherTech Sprint Cup, riservata alla GTD

Foto: Piero Lonardo