Archivi tag: Sebring

levitt-LBGP-240420-PA-1120_04202024

IMSA – Doppietta Cadillac a Long Beach. Lexus non fallisce in GTD

A Long Beach è finita come un po’ tutti si aspettavano, vale a dire con il successo delle Cadillac. Si è trattato addirittura di una doppietta, con Sebastien Bourdais e Renger van der Zande che tornano finalmente sul gradino più alto del podio dopo quasi un anno sull’altra V-Series.R di Pipo Derani e Jack Aitken. In GTD si ripete Lexus con Parker Thompson e Ben Barnicoat.

Al via, Derani mantiene la leadership conquistata in qualifica mentre Bourdais scavalca subito la BMW di Nick Yelloly per la seconda piazza. In GTD, l’unica altra classe presente nella showcase californiana, le due Lexus in prima fila mantengono inizialmente le posizioni davanti alla Ferrari del Conquest Racing di Albert Costa, che però si infila fra le due RC F GT3, portandosi dietro anche la Lamborghini del WTR w/Andretti e l’Aston Martin dello Heart of Racing.

Start_GTD

Bourdais resisteva agli attacchi della BMW #25 e della Porsche di Nick Tandy, i quali si scambiavano le posizioni un attimo prima della prima neutralizzazione, dopo appena 11’, per il contatto fra la McLaren di Inception Racing e la Porsche di Wright Motorsports.

La Porsche #6 tentava un robusto undercut, cercando di replicare la strategia vincente dello scorso anno, ma era il team Ganassi ad operare il miglior pit, facendo uscire van der Zande davanti a Jack Aitken evitando il cambio gomme, davanti alle due Porsche, braccate a loro volta dalle BMW. Tra le GTD, Barnicoat manteneva la leadership, ora sulla BMW di Robbie Foley e su Spencer Pumpelly, sub di lusso sull’Aston Martin dell’HoR.

Poco dopo l’Acura #40 trionfatrice a Sebring sbatteva in curva 1, cristallizzando le posizioni per circa 15’, e al restart l’altra ARX-06 colpiva la Porsche del JDC-Miller, ma era la melèe all’hairpin ad appena 20’ dal termine che determinava il resto della classifica dietro il trio di testa, coinvolte, oltre a varie GT, anche la Porsche #6 e soprattutto la BMW #25, costretta a cambiare il muso.

Il contatto con la Porsche di Anders Fjordbach toglie dalla lotta per le posizioni di rincalzo delle GTD, con la Lexus #89 ormai involata verso il successo, l’Aston Martin dello Heart of Racing.

Cad_podium

Sarà proprio la BMW incidentata poco prima a portare di nuovo in pista la vettura di servizio per uno shootout finale di 8’. Le posizioni di testa non cambieranno, con le due Cadillac in volata sulle due Porsche Penske e l’altra 963 di Proton di Gianmaria Bruni e Mike Rockenfeller.

Lexus_podium

Dietro la Lexus, al secondo successo consecutivo fra i muretti californiani, la BMW del Turner Motorsport e la Mercedes del Korthoff/Preston Motorsports.

In classifica generale, Dane Cameron e Felipe Nasr continuano a condurre con 1.032 punti contro i 974 dei vincitori odierni ed i 955 di Derani ed Aitken, In GTD, il risultato di Long Beach, P7, non scalza minimamente l’equipaggio del Winward Racing, vincitori dei due primi round, dal primo posto in graduatoria, seguiti da Patrick Gallagher e Robbie Foley e dal solo Parker Thompson.

Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà il 12 maggio a Laguna Seca, protagoniste GTP, GTD Pro e GTD.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Michelin Motorsport, Chip Ganassi Racing

L’ordine di arrivo

2024-04-19_Tons-LBGP-240419-PA-0266

IMSA – Derani e la Cadillac in pole a Long Beach a filo dei muretti e dei millesimi

Pipo Derani sbaglia ma firma la pole position a Long Beach, terza tappa dell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship. Il campione in carica svetta sul filo dei millesimi con la Cadillac di Action Express/Whelen Racing davanti a Nick Yelloly e Sebastien Bourdais.

Il campione in carica della serie, nel finale di sessione ha compiuto un errore in curva 8, andando a picchiare contro i muretti del tracciato californiano, ma ha potuto riprendere subito la pista. La direzione gara non ha dichiarato la red flag e pertanto Derani ha potuto mantenere il tempo acquisito di 1.11.388, precedendo di soli 9 millesimi la BMW #25 e di 23 l’altra V-Series.R, quest’ultima al top nelle seconde libere dopo che Derani aveva chiuso al comando anche la prima sessione.

GLk4gNaa0AA8h0c

Tra le GTD è doppietta Lexus con Parker Thompson, autore di 1.17.357, con l’entry one-off #89 davanti al teammate Frankie Montecalvo. I due equipaggi del Vasser Sullivan, che ricordiamo si sono anche scambiati i piloti tra loro per l’occasione, hanno preceduto Albert Costa (Conquest Racing Ferrari #34), Roman De Angelis (Heart of Racing Aston Martin #27) e Danny Formal (WTR Andretti Lamborghini #45).

Nelle libere 1 era stata invece la Corvette residua di AWA a svettare, imitata nel primo pomeriggio dal neoacquisto del Gradient Racing, Stevan McAleer.

Nella tarda serata italiana, alle 4.35 PM, le 22.35 italiane, il via della showcase californiana di 100’, visibile gratuitamente dall’Italia sul sito IMSA e sul relativo canale YouTube.

Luca Pellegrini e Piero Lonardo

Foto: IMSA, Vasser Sullivan

I risultati delle Qualifiche

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

Proton-Daytona

IMSA – Chi a Long Beach insieme a Bruni per Proton? Torna Flying Lizard, Legge out McAleer in per Gradient

Entry list con qualche sorpresa delle ultime ore quella della showcase del WeatherTech SportsCar Championship di Long Beach del 20 aprile. 27 le vetture iscritte tra GTP e GTD.

Tra le 10 LMDh full-season spicca il TBD al fianco del nome di Gianmaria Bruni sulla Porsche di Proton Competition. Tutti gli altri piloti che si sono alternati su questa hypercar, nella serie IMSA e nel WEC, sono infatti impegnati altrove, e anche all’interno del team al momento non è trapelato nulla.

Per il resto, equipaggi confermati con Mathieu Jaminet e Nick Tandy con la Penske #6 pronti a ripetere l’exploit dello scorso anno, primo successo in assoluto della 963.

Flying-Lizard_04092024

Ben 17 le GTD presenti, con l’highlight della conferma del ritorno one-shot di Flying Lizard Motorsports nella massima serie endurance americana.

Il team californiano, protagonista di successo in American Le Mans Series e presenza fissa a Le Mans dal 2005 al 2014, mancava all’appello da Sebring 2016 nell’effort condiviso con Krohn e si presenterà con una Aston Martin per Elias Sabo ed Andy Lee.

E proprio un veterano della squadra, Spencer Pumpelly, sarà della partita sull’altra Vantage di Heart of Racing insieme a Roman De Angelis, stante l’assenza di Zach Robichon, impegnato contestualmente ad Imola.

Oltre al raddoppio delle Lexus di cui abbiamo già parlato, è da segnalare infine la separazione tra il team Gradient e Katharine Legge. Al posto della pilotessa britannica, nel frattempo impegnata ad Indianapolis, sarà Stevan McAleer ad occupare il sedile dell’Acura NSX GT3 al fianco di Sheena Monk.

L’appuntamento con Long Beach è per venerdí prossimo, dalle 12.00 PM ET, le 18 italiane, con le prime libere

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsports, Flying Lizards

L’entry list di Long Beach IMSA

LB_start2023

IMSA – Ecco il BoP di Long Beach. Due Lexus una-tantum in GTD

Per una volta il BoP della prossima gara viene reso noto prima dell’entry list. Stiamo parlando della showcase IMSA di Long Beach, gara come sempre a contorno all’evento IndyCar in programma tra due weekend.

Sulle strade della cittadina californiana, saranno come noto di scena solo GTP e GTD. Per queste ultime previste solo tre differenti capacità di serbatoio per le Corvette (-2 litri), le Porsche (-3 litri) e le Ford Mustang (+2 litri).

Diversa la musica invece per i prototipi. Le Acura correranno con 5 kg extra e le Porsche, vittoriose qui lo scorso anno, con 3 kg in più; al contrario alle Cadillac sono stati abbuonati 2 kg. Differenze anche nei valori di potenza massima, che ora varia dai 520 kW delle V-Series.R – inalterati rispetto a Sebring – ai 509 kW delle M Hybrid V8, e nell’energia per stint, che spazia dai 917 MJ delle Cadillac agli 899 MJ della BMW.

Modificati anche i rapporti di rifornimento per tutti e quattro i marchi presenti; ricordiamo che la Lamborghini non parteciperà all’evento californiano, che sappiamo peró già prevedere – oltre ad una sicura entry one-shot quale Flying Lizard (con Aston Martin), e forse CDR Valkyrie (con Porsche) – la presenza di entrambe le Lexus RC F GT3 del Vasser Sullivan.

VS-Long-Beach-Graphic_04092024

I due piloti full-season della #12, Frankie Montecalvo e Parker Thompson, divideranno infatti i compiti di guida rispettivamente con Jack Hawksworth e Ben Barnicoat, vincitori insieme lo scorso anno in GTD Pro, categoria non prevista per questa edizione. La seconda vettura utilizzerà il numero 89.

Alla gara non dovrebbe partecipare infine la Corvette #17 di AWA, con Anthony Mantella che ha chiuso i rapporti col team canadese dopo le due prime disastrose gare stagionali.

L’azione sulle strade di Long Beach inizierà per il WeatherTech SportsCar Championship a partire dalle 12.00 PM ET di venerdí 19 aprile con le prime libere; qualifiche nella stessa giornata alle 8.00 PM ET e gara, della durata di 100’, sabato 20 aprile alle 4.35 PM ET, pari alle 22.35 italiane.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

WTR_podium

IMSA – Il punto in classifica dopo Sebring

La vittoria da parte dell’Acura #40 del WTR w/Andretti a Sebring ha lanciato Louis Deletraz e Jordan Taylor, che si installano in cima alla classifica generale (insieme, per ora, anche a Colton Herta), a pari punteggio, 706 punti, con Dane Cameron e Felipe Nasr, terzi al traguardo nella seconda tappa del WeatherTech SportsCar Championship.

La defaillance a due terzi di gara della Cadillac dell’Action Express/Whelen Racing non costa più di tanto a Pipo Derani e Jack Aitken, che insieme a Tom Blomqvist mantengono la terza piazza nella corsa al titolo ma anche la leadership nella Michelin Endurance Cup, giunta a metà del suo cammino virtuale, con una lunghezza di vantaggio sull’equipaggio della Porsche #7 e 4 sulla line-up della Cadillac del team Ganassi, che detiene il quarto posto nella graduatoria generale.

Nelle LM P2, l’equipaggio di ERA Motorsport, trionfatore in entrambi gli appuntamenti della cosiddetta 36 ore della Florida, guardano da lontano, col vantaggio di ben 127 lunghezze, Gar Robinson, Felipe Fraga e Josh Burdon del Riley Motorsports, mentre nella classifica della MEC, grazie ai piazzamenti intermedi si è composto un raggruppamento in testa a quota 24 che comprende a pari punti anche i piloti di Inter-Europol by PR1 Mathiasen e Malthe Jakobsen, sabato col DragonSpeed ma a Daytona col Crowdstrike by APR, con Colin Braun e c. ad inseguire ad un solo punto di distacco. A quota 21 insegue l’equipaggio del TDS.

Risi-podium

In GTD Pro, Daniel Serra, Davide Rigon e James Calado vanterebbero un vantaggio di 98 lunghezze contro l’equipaggio del Paul Miller Racing, a fronte di un terzo e di un quarto posto, ma sappiamo che Risi Competizione si presenterà solamente nelle cinque gare lunghe. La classifica di categoria si presenta a parti invertite, con gli alfieri di BMW davanti con 26 punti contro i 24 dei ferraristi.

Cetilar_podium

Dominio infine in GTD da parte del Winward Racing, che comanda con 725 punti contro i 589 di Cetilar Racing. Anche in questo caso, gli impegni degli “azzurri” si limiteranno alle gare lunghe, rendendo l’equipaggio della Mercedes #57 ampiamente artefici della loro situazione.

Indy Dontje, Russell Ward e Philip Ellis comandano anche nella classifica della Endurance Cup con 24 punti contro i 22 della line-up di Inception Racing, ieri settimi al traguardo, i 20 di Triarsi Competizione ed 19 del Korthoff/Preston Motorsports, presto fuori a Sebring.

Per gli equipaggi di GTP e GTD, l’appuntamento è fra circa un mese a Long Beach, mentre le GTD pro torneranno in azione nel successivo round di Laguna Seca del 12 maggio; le LM P2 infine dovranno attendere sino alla 6 Ore del Glen del 23 giugno.

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti, Ferrari Races, Cetilar Racing

Del_Podium (2)

IMSA – Sebring: tra Cadillac e Porsche, la spunta Acura. Ferrari a podio in GT con Risi Competizione e Cetilar Racing

L’Acura #40 di Louis Deletraz, Colton Herta e Jordan Taylor si aggiudica la 72ma edizione della 12 Ore di Sebring, a seguito di un finale di gara epico con lo svizzero ad avere la meglio sulla Cadillac di Sebastien Bourdais.

Le Ford Mustang sono state l’inconsapevole catalizzatore delle ultime due ore di gara, essendo state coinvolte in tutte e tre le ultime Full Course Yellow che hanno ogni volta raggruppato il lotto dei concorrenti. La Cadillac dorata, in evidenza per tutta la gara, ha approfittato della prima di queste neutralizzazioni per adeguare la propria strategia a quella della concorrenza, cosa che al contrario non è riuscita alla Porsche #7, con la quale condivideva il timing dei rifornimenti.

Ad ogni modo, Felipe Nasr ha tentato di insidiare Deletraz senza successo, e alla fine chiuderà in terza posizione, a 9” dal leader, davanti alla BMW #25 e all’Acura #10. Alla luce del risultato, un peccato per l’altra ARX-06 del WTR, rallentata da un problema di consumo dell’olio, e soprattutto per la Cadillac dell’Action Express, padrona delle libere e delle qualifiche ma vittima di un errore veniale che poteva costare carissimo a Pipo Derani.

Può invece festeggiare la Lamborghini SC63, P7 al debutto nel giro dei primi senza sostenere particolari problemi, mentre un problema all’ultimo giro per Julien Andlauer, pone la Porsche Proton al di fuori della top five. In generale, a torto o a ragione, visto il tanto parlare nelle ultime settimane, si è avuta la riprova che il BoP made in USA è cosa diversa da quello del FIA WEC anche con cinque marchi di hypercar in pista.

ERA

Anche tra le LM P2 le strategie sono state protagoniste, ed alla fine è stata premiata la vettura di ERA Motorsport di Ryan Dalziel, Connor Zilisch e Dwight Merriman, che fa il bis col risultato di Daytona. L’Oreca #18 ha giocato bene le proprie carte nell’ultima sosta, effettuata in regime di neutralizzazione, mentre il trio di testa, formato da TDS, United Autosports e Crowdstrike by APR, temendo di non riuscire a raggiungere il traguardo, raggiungevano la pitlane solo in seguito.

Un contatto con la vettura del Riley Motorsport vanificava poi gli sforzi di Colin Braun, lasciando il resto del podio al TDS e all’Oreca #22 del team angloamericano. Rimarchevole l’impresa della Ligier del Sean Creech Motorsports che riesce a piazzarsi appena fuori dalla top three.

Merc_sunset

Alle Ferrari non riesce l’impresa tra le GT, ma gli esemplari di Risi Competizione e Cetilar Racing si piazzano al secondo posto in GTD Pro e GTD rispettivamente. Il finale della categoria Pro/AM vedeva trionfare come a Daytona la Mercedes di Winward Racing di Philip Ellis, Indy Dontje e Russel Ward, mentre alle spalle Antonio Fuoco con un finale al fulmicotone cancellava una prima parte di gara della #47 costellata di contatti e penalità, lasciandosi alle spalle la Porsche del Wright Motorsports.

Cetilar_Sunset

Finale controverso invece in GTD Pro, dove Daniel Serra all’ultimo restart si lanciava al comando con la Rossa #62 davanti alla Lexus di Jack Hawksworth, a lungo mattatore della competizione, e alla Corvette di Dani Juncadella. La Lexus #14 però aveva presto la meglio sulla Ferrari, che veniva passata anche dalla Corvette, ed andava ad ingaggiare un duello con la Porsche di AO Racing del talentino Laurin Heinrich.

Lexus14_sunset

I due si ripassano un paio di volte e “Rexy” sembra poterla spuntare anche sulla GT statunitense, ma un contatto a due tornate dalla bandiera a scacchi riporta Serra alle spalle dei vincitori, senza poterli però insidiare, davanti alla Lamborghini Iron Lynx di Mirko Bortolotti.

L’appuntamento con il WeatherTech SportsCar Championship è per la showcase di Long Beach del 20 aprile, protagoniste GTP e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA, ERA Motorsport, Mercedes AMG, Cetilar Racing

L’ordine di arrivo della 12 Ore di Sebring

Schermata 2024-03-17 alle 00.07.32

IMSA – Problemi anche per Porsche e Acura a due ore dal traguardo

Questa 12 ore di Sebring, che fino a due terzi di gara sembrava avviarsi su un confronto alla distanza fra tutte le GTP, prosegue a perdere pezzi pregiati nella lotta al primato assoluto. L’Acura #10, che con Ricky Taylor era riuscita a coronare un lungo inseguimento alla BMW di testa, è stata costretta ad una lunga sosta per verificare un consumo anomalo di olio motore.

Qualcuno si ricorderà che lo scorso anno a Daytona le due ARX-06, poi vincenti con l’MSR, approfittavano di ogni Full Course Yellow per rabboccare l’olio, ma questo problema non era più apparso in seguito. A due ore dalla bandiera a scacchi, Brendon Hartley insegue con un giro di svantaggio rispetto ai primi.

Anche in casa Porsche però non si può essere completamente contenti, perchè a causa di un contatto con l’Acura NSX GT3 di Katharine Legge, spedita senza tanti complimenti nelle gomme di curva 17 da Fred Makowiecki, in quel momento in P4, la 963 #6, nel frattempo assurta al comando della gara, poco dopo si è girata in curva 7 con una foratura alla posteriore sinistra. Da notare che la direzione gara non aveva preso provvedimenti a fronte del contatto con la GT.

Porsche7_Cad01

La successiva sosta ai box per sostituire pneumatico e cofano posteriore lasciava la Porsche #6 a 2 giri, consegnando la testa della gara all’altra 963, ora con Matt Campbell al volante, inseguito da vicino dalla Cadillac residua. Grazie alle differenti strategie però, è Colton Herta con l’Acura #40 al comando a due ore dal termine, davanti alle due BMW; da segnalare che anche la BMW #25 non ha visto alcuna reazione dalla direzione gara per il testacoda procurato alla Lamborghini di Matteo Cressoni.

UA_wynns

La lotta ravvicinata tra le LM P2 ha trovato la sua massima espressione allorquando le vetture sono state raggruppate allo scadere della nona ora di gara. A prendere le redini della categoria ancora una volta l’Oreca #2 di United Autosports, nonostante testacoda e penalità, grazie a Nico Pino. Il driver cileno mantiene un vantaggio minimo sul TDS e sulla vettura del Crowdstrike by APR, autori di una prodigiosa rimonta grazie a Toby Sowery e soprattutto Colin Braun.

Lexus14

In GT, determinanti le strategie. A due ore dal termine infatti si gioca sulle capacità dei serbatoi, con i tre leader Pro: Ben Barnicoat, Franck Perera e Davide Rigon, al limite del carburante nei confronti della Corvette di Antonio Garcia, alla BMW di Neil Verhagen e all’Aston Martin di Alex Riberas.

Simile scenario anche tra le GTD, dove Indy Dontje con la Mercedes del Winward Racing mantiene la leadership su un gruppetto di potenziali outsiders formato dalle Ferrari di Cetilar Racing, ora nelle mani di Antonio Fuoco, e Conquest Racing e dall’Aston Martin dello Heart Of Racing, mentre il sole è definitivamente calato sull’ex-aeroporto.

Piero Lonardo

Foto: IMSA TV, Porsche Motorsport, United Autosports, Lexus Racing USA

La classifica dopo 10 ore di gara

Schermata 2024-03-16 alle 22.07.34

IMSA – Una Cadillac out, BMW davanti dopo due terzi di gara a Sebring

Un incidente spettacolare ha movimentato l’ottava ora di gara a Sebring. Pipo Derani, nel doppiare la Ferrari AF Corse di Miguel Molina, toccava la 296 GT3 quel tanto che bastava da impedirgli qualsiasi correzione di traiettoria. La Cadillac, in quel momento al comando della gara, andava dritta nell’insidiosa Turn 10, capovolgendosi sulle gomme a protezione.

Gara finita per il polesitter, uscito con l’aiuto della crew AMR dalla sua vettura, e Full Course Yellow numero 7 della giornata. Davanti ritorna la Porsche di Felipe Nasr, che il brasiliano aveva risuperato mezz’ora prima dopo averla ceduta all’ex-teammate, macinando poi giri veloci per creare un temporaneo cuscino di sicurezza. Fuori dalla competizione anche una Porsche, la 963 privata del JDC-Miller, buona protagonista della prima metà di gara, per un problema alla trasmissione.

BMWs

A poco meno di due terzi di gara, dopo la sosta collettiva, Maxime Martin e Jesse Krohn hanno piazzato le due BMW davanti alla Porsche #6 e alle due Acura di Louis Deletraz e Ricky Taylor. La Porsche #7, virtualmente in testa, e la Cadillac residua, hanno però optato per una doppia sosta per ottimizzare i consumi e ora inseguono con Dane Cameron e Scott Dixon al volante. Ancora della partita e nello stesso giro dei primi anche la Lamborghini e la Porsche Proton.

LamboSC63

Appassionante la gara anche nelle altre classi: 9 le LM P2 nello stesso giro con continui cambi di leadership. Una serie di penalità e di errori sono costati all’Oreca #2 di United Autosports la testa della categoria, che dopo essere passata nelle mani di Inter-Europol, ora vede il TDS al comando sul team battente bandiera polacca e sulla seconda unità del team di Richard Dean. Da segnalare il dritto, senza conseguenze per il polesitter PJ Hyett, che ha tolto “Spike” dalla lotta per il successo, chiamando in causa la sesta interruzione nel corso della sesta ora. In precedenza una breve neutralizzazione per detriti derivanti dal contatto tra la Corvette #3 e la Lamborghini del Forte Racing.

rexy3

AO Racing prosegue invece al top in GTD Pro con “Rexy”. Laurin Heinrich ha avuto la meglio in pista su Ben Barnicoat e la Lexus #14, e ora conduce sulla BMW del Paul Miller Racing; a seguite la Corvette meglio piazzata, la #3 di Alexander Sims e l’Aston Martin di Mario Farnbacher. La Ferrari di Risi Competizione naviga in P9 dopo un contatto ed una penalità per velocità eccessiva ai box.

In GTD infine, le soste sono state determinanti per permettere alla McLaren di Inception Racing, ricordiamo limitata nelle prime fasi di gara da una foratura allo start, di prendere la testa della categoria sull’Aston Martin di Zach Robichon e la Ferrari di Triarsi Competizione. La Lexus a lungo protagonista è ora costretta ad inseguire da lontano a causa di un lungo e di un drive-through per aver ostacolato la Cadillac #01 al box. Da segnalare infine anche il ritiro delle Iron Dames.

Piero Lonardo

Foto: IMSA TV,  BMW M Motorsport, IMSA, Porsche Motorsport

La classifica dopo 8 ore di gara

Acura10

IMSA – A Sebring, Acura e Porsche mostrano i denti

La terza ora di gara della 12 ore di Sebring ha visto le due Cadillac condurre tranquillamente senza particolari problemi: l’unico brivido è stato rappresentato dalla pericolosa uscita di strada da parte della Ferrari di Francois Heriau, toccata dall’Acura Gradient in curva 1, senza però apparenti conseguenze per la 296 GT3; al contrario della NSX GT3, costretta al drive-through dalla direzione gara.

Una nuova neutralizzazione, la terza della giornata, veniva procurata dall’Oreca LM P2 del Richard Mille AF Corse, con Lilou Wadoux pronta ad uscire dalla vettura, ferma in curva 7.

Porsche7

Durante la Full Course Yellow, era Dane Cameron e prendere la testa della gara. La Porsche #7 effettuava una sosta breve per installarsi al comando su Jack Aitken e Scott Dixon. Sosta che permetteva a Mikkel Jensen di prendere il comando delle LM P2 per il TDS, a Michael Christensen in GTD Pro con la Porsche di AO Racing, mentre la Mercedes del Winward Racing, ora con Indy Dontje, manteneva la leadership delle GTD.

Al restart, Cameron resisteva bene ad Aitken, che però tornava al comando della gara 10’ dopo circa, imitato da Dixon che pure aveva la meglio sulla 963 vincitrice a Daytona.

Frattanto, la gara della McLaren di Pfaff Motorsports subiva una ulteriore battuta di arresto dopo i problemi al via a seguito del contatto con la Porsche dell’MDK di Klaus Bachler, contatto che provocava indirettamente problemi anche alla BMW #24 di Jesse Krohn, costretta ad una sosta extra ai box per verificare i danni. La Porsche #86 poco più tardi si rendeva protagonista anche di un altra manovra poco rispettosa verso la Ferrari Cetilar di Roberto Lacorte.

Una nuova svolta al termine della quarta ora di gara, con due situazioni separate che vedevano Salih Yoluc e la Mercedes del Lone Star Racing fermo in curva 13 e la Ligier LM P2 del Sean Creech Motorsport senza vita in curva 16.

Durante questa quarta neutralizzazione Aitken ed il box di Action Express compivano un errore madornale richiamando la Cadillac biancorossa nonostante il semaforo rosso, il tutto allo scadere della quarta ora foriera dei punti della Michelin Endurance Cup. Il driver britannico attraversava la corsia box, lasciando campo libero all’altra V-Series.R del Team Ganassi, ma allorquando le assetate GTP riuscivano finalmente a guadagnare la pitlane, la situazione cambiava ulteriormente.

Davanti a tutti infatti c’era Nick Yelloly con la BMW #25, che grazie ad una strategia leggermente differente necessitava di minor carburante. Il dominio della M Hybrid V8 durava peró meno di una curva in regime di corsa libera, con Filipe Albuquerque, ora al volante dell’Acura #10, ad installarsi al comando. Dietro la GTP di Monaco la Porsche di Matt Campbell, la Cadillac #01 con Renger van der Zande e l’altra Acura di Jordan Taylor.

UA_wynns

Ben Keating frattanto è tornato al comando delle LM P2, come la Lexus #14 di Ben Barnicoat, mentre tra le GTD è la BMW del Turner Motorsport ad avere avuto la meglio sull’altra RC F GT3 del Vasser Sullivan. Migliore fra le Ferrari, quella del Conquest Racing di Albert Costa, P5 in GTD.

Conquest

 

Ufficialmente ritirate ad un quarto di gara, oltre all’Oreca LM P2 del Richard Mille AF Corse, la Mercedes del Korthoff/Preston Motorsports e la Corvette #17 di AWA Racing, partita peraltro con 10 giri di ritardo, per problemi all’alternatore.

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti, Porche Motorsport, United Autosports, Ferrari Races

La classifica dopo 4 ore di gara

Start (2)

IMSA – Cadillac indisturbate a Sebring dopo due ore di gara

Le due Cadillac sono le dominatrici finora della 12 Ore di Sebring, secondo atto del WeatherTech SportsCar Championship. Al via Pipo Derani ha mantenuto la testa della gara derivante dalla pole position davanti a Sebastien Bourdais e a Felipe Nasr, lesto ad installarsi in P3 su Louis Deletraz

Al contrario, lo start delle GT ha visto Antonio Fuoco cedere un paio di posizioni mentre Jack Hawsworth teneva la posizione tra i Pro davanti alla Lexus gemella di Parker Thompson, nuovo leader in GTD. Pochi metri dopo però era Davide Rigon a tenere banco, attraversando trasversalmente la pista, forse toccato da dietro, miracolosamente evitato dal resto del gruppo.

Start_GT (1)

A fare le spese di questa situazione caotica le due McLaren di Pfaff Motorsports e Inception Racing, con Brendon Iribe e soprattutto Oliver Jarvis, costretti ai box.

In LM P2, PJ Hyett sull’Oreca ribatezzata “Spike” dall’AO Racing, veniva immediatamente sverniciato dal gruppo, con le due vetture di United Autosports a prendere le redini della categoria, mentre al contrario George Kurtz e la vettura del Crowdstrike by APR dovevano rallentare per una foratura.

I detriti lasciati nelle prime fasi di gara convincevano la direzione gara ad una prima Full Course Yellow dopo 38’, che permetteva un primo pit sicuro alle GTP.

Derani manteneva la prima posizione su Deletraz, ma Bourdais al restart suonava la carica ed in breve passava entrambi per prendere la testa della gara. Nick Boulle sull’Oreca di Inter-Europol, uscito in P1 dai box, era costretto a cedere la leadership a Ben Keating per aver accelerato il pitstop, ma il campione in carica GTE-Am WEC arrivava lungo in curva 2 e cedeva a propria volta il comando a Dan Goldburg, poi ripreso da Hyett in rimonta.

Penalità anche per il leader GTD Pro per aver toccato un membro del team al pit, e nuovo leader momentaneo  in Mario Farnbacher. Il pilota di Heart of Racing però dovrà subire presto la rimonta di Alexander Sims sulla Corvette #3, ricordiamo partita dal fondo dello schieramento, e della BMW di Madison Snow, che nel finale della seconda ora prenderà il comando della categoria. Frankie Montecalvo, subentrato a Thompson, ha invece ereditato il medesimo passo vincente in GTD.

Un nuovo colpo di scena va però di nuovo a scombinare le carte in tavola, con Luis Perez Companc ad imitare Mathieu Jaminet in qualifica, fortunatamente con danni non terminali alla sua Oreca LM P2. Le crew della classe top sperano in una Full Course Yellow che però non arriva e alla fine Jack Aitken, subentrato a Derani, si ritrova al comando su Scott Dixon. Segue una breve ma furiosa battaglia fra le due Cadillac che premia il sei volte campione IndyCar.

La neutralizzazione arriva comunque poco dopo, grazie a Michael Dinan, il quale si schianta all’esterno di curva 13 nel tentativo di sorpassare una Ferrari. La seconda ora di gara si conclude quindi in regime di Full Course Yellow, permettendo a gran parte del parco GT di effettuare la seconda sosta, che modificherà però i valori in campo. Dopo il pit collettivo infatti al comando delle GT c’è la Mercedes di Russel Ward, pure partita dal fondo dopo aver segnato la migliore prestazione in qualifica in GTD, mentre Cristopher Mies è leader in GTD Pro con la Ford Mustang #64 di Multimatic.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

La classifica dopo 2 ore di gara