La prima vittoria del Reiter Engineering nella Michelin Le Mans Cup era ormai nell’aria, ma Freddie Hunt e Mads Siljehaug non avrebbero mai immaginato di ottenerla al termine di una gara completamente stravolta dall’incidente occorso a Jerome de Sadeleer.
Lo start, nella primissima mattinata, avveniva regolarmente con il polesitter Torsten Kratz del WTM a mantenere la leadership su Hunt, scattato benissimo dalla seconda fila sul neocampione Alexander Mattschull del Racing Spirit of Leman e su Jerome de Sadeleer dell’MV2S.
Come spesso accade però nella serie, la gara è andata subito sotto Safety Car a seguito del contatto tra le due Ligier di Alexander Talkanitsa e di Jonathan Brossard, con quest’ultimo fermo nella sabbia in curva 11. Tra le GT3, era la Honda NSX GT3 #55 del capoclassifica Kristian Poulsen a menare le danze.
Al restart purtroppo qualche indecisione di troppo da parte ha generato caos nelle immediate retrovie, e de Sadeleer, nel tentativo di evitare la vettura di Hunt, si schiantava pesantemente sulle barriere interne del rettilineo, miracolosamente schivato da tutti gli altri concorrenti.
Il pilota – che avrebbe dovuto disputare anche la gara ELMS con Eurointernational – ne usciva con forti dolori alla schiena e veniva trasportato via elicottero al vicino ospedale, ma la gara subiva un lungo stop per le opportune riparazioni al guard rail.
Dopo oltre un’ora e mezza (ricordiamo che la durata standard dei round della Le Mans Cup è di 1h50’), la direzione gara decideva per fare ripartire la gara mantenendo almeno mezz’ora di regime di corsa libera, spostando opportunamente anche lo start della 4 Ore ELMS.
Dopo il pitstop obbligatorio, Leo Weiss conduceva su Mads Siljehaug, subentrato ad Hunt, mentre tra le GT3 la Mercedes wild-card di Gunnar Jeannette era seguita da presso dalla Aston Martin del Bullitt Racing, che prima mandava fuoti strada la AMG GT3 e poi si toccava anche con la Honda #44.
Con 10’ sul cronometro veniva invocata la Full Course Yellow, ed al successivo restart, con massimo due giri possibili, Siljehaug riusciva a passare il leader e a involarsi verso la vittoria, mentre Colin Noble dl Nielsen Racing riusciva a piazzarsi alle spalle dei vincitori dopo aver avuto la meglio sia su Malthe Jakobsen del Cool Racing, che su Weiss e sui campioni del Racing Spirit of Leman, che vanno a completare il podio.
L’inevitabile penalità inflitta all’Aston Martin #99 lasciava al comando delle GT3 la Ferrari AF Corse di Kei Cozzolino, qui in una partecipazione one-shot con Koizumi Hiroshi sulla GT3 #51, il quale riusciva a tenere dietro il veterano Jan Magnussen per la prima vittoria stagionale del Cavallino. Il terzo posto di Kristian Poulsen e Kasper H. Jensen è quanto basta per assicurare il titolo all’equipaggio della Honda #55, a invito per Le Mans già acquisito.
In pista dopo Imola anche la MissionH24, che stanti le condizioni particolari della gara, ha chiuso in P30 assoluta a fronte di un unico stop per ricaricare le celle a idrogeno.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo