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IMSA – Cambiano le strategie ma è sempre una Cadillac davanti. Problemi per la McLaren Pfaff

La Cadillac #01 ha ripreso la leadership assoluta a Daytona al termine della prima ora con Scott Dixon, lasciandosi alle spalle l’Acura #10, condotta da Colton Herta e Brendon Hartley. Quest’ultimo ha ingaggiato un duello con Jack Aitken, subentrato a Derani, che alla lunga ha premiato la V-Series.R partita dalla pole, complice anche la diversa strategia applicata dal Team Ganassi.

Differente infatti l’approccio nelle ulteriori due Full Course Yellow che hanno rallentato il passo gara generale, e ad un sesto di gara, Aitken, in attesa della sesta sosta, conduce sulla BMW di Nick Yelloly e la Porsche Proton di Gianmaria Bruni.

La lotta fra le LM P2 ha perso la vettura #22 del TDS a causa del crash alla le Mans Chicane da parte di Steven Thomas, che ha portato la neutralizzazione numero 3. Sempre una vettura della categoria cadetta protagonista della FCY #4, la Ligier del Sean Creech Motorsport, ferma un paio di volte sul circuito.

La leadership di classe finora ha visto quale mattatore l’Oreca #2 di United Autosports, che finora, strategie a parte, ha resistito agli assalti della concorrenza, ma che ora però è insidiata dall’esemplare del Riley condotta dall’ex-F1 Felipe Massa. Da segnalare inoltre il ritiro della vettura iscritta da AF Corse, vittima di problemi di elettronica.

L’attesa per le nuove Corvette e si andava invece a concretizzare con entrambe le Z06 GT3.R finalmente alla carica delle prime posizioni in GTD Pro, dietro alla McLaren Pfaff con Marvin Kirchofer. Purtroppo per il team canadese, a metà della quarta ora la 720S GT3 Evo rallentava vistosamente ed era condotta direttamente ai box, lasciando spazio ad Alexander Sims.

Problemi per le Ford Multimatic, entrambe penalizzate da soste extra per la perdita del cofano posteriore, ma anche per la Ferrari di Risi Competizione che, dopo una fruttuosa rimonta, perdeva nuovamente terreno per un principio d’incendio al pit. Una penalità ai box infine rallentava il passo della Lamborghini di Iron Lynx.

Girandola di cambi di leader infine tra le GTD. Durante la terza ora infatti la Lexus veniva rimpiazzata al comando prima dalla Porsche del Wright Motorsports, seguita a vista dalle telecamere della produzione di Jerry Bruckheimer, poi dalla BMW del Turner Motorsports, che con Robbie Foley aveva la meglio sul protegè Toyota Ritomo Miyata e poi ancora dall’Aston Martin di Roman De Angelis.

Dalla lotta per il comando esce temporaneamente la McLaren di Inception Racing, penalizzata per speeding in pitlane, mentre la Ferrari di Cetilar Racing, ora con il polesitter di Le Mans, Antonio Fuoco, si piazza alle spalle della Vantage #27 mentre cala velocemente la sera.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing

La classifica dopo 4 ore di gara

Start

IMSA – Cadillac in controllo nelle prime movimentate fasi a Daytona

E’ partita la 62ma Rolex24 at Daytona e già le prime fasi sono state dense di avvenimenti. Allo start, Felipe Nasr con la Porsche #7 scatta bene dalla seconda fila e si accoda al polesitter Pipo Derani, ma Sebastien Bourdais presto riprende il proprio posto dietro Derani per l’uno-due Cadillac.

Nelle altre classi, Nick Boulle scavalca il polesitter Ben Keating in LM P2; sull’Oreca iscritta da Inter-Europol e PR1 Mathiasen, Pietro Fittipaldi ha preso il posto di Clement Novalak, infortunatosi ieri in pitlane, mentre Orey Fidani fatica a far partire la sua Corvette GT3 di AWA Racing. Nelle due classi GT sono Ben Barnicoat ed Aaron Telitz i leader iniziali sulle Lexus del Vasser Sullivan.

Il crash della Lamborghini del Forte Racing di Misha Goikhberg innesca la prima Full Course Yellow. Dai box emerge l’Acura di Ricky Taylor, ed una seconda neutralizzazione, causata dal contatto tra la Lexus leader in GTD Pro di Mike Conway, subentrato a Barnicoat, e l’Oreca di Dennis Andersen, sfiorato quanto basta dalla Ligier del Sean Creech Motorsports, regolarmente fra i 59 in pista dopo il crash di ieri, finisce per mandare fuori traiettoria la vettura dell’MDK by High Class Racing e causare il contatto che elimina la RC F GT3 #14.

Poco prima, al restart, un secondo contatto alla chicane tra le altre LM P2 di AO Racing e TDS, con l’entry di ERA Motorsport quale terza invitata, fortunatamente non generava ulteriori ritiri.

La leadership assoluta dell’Acura #10 durava fino al successivo restart. Bourdais infatti suonava la carica e si installava in P1 davanti a Derani, lasciandosi dietro Nasr e Ricky Taylor. Nico Pino, subentrato a Keating, si installava invece al top delle LM P2 con la vettura #2 di United Autosports.

Mentre Telitz manteneva il comando delle GTD, era Andrea Caldarelli con la Lamborghini di Iron Lynx a prendere la testa delle Pro davanti alla McLaren di Oliver Jarvis e alla Corvette di Antonio Garcia. Bene le Ferrari, nelle posizioni di testa con Conquest Racing e Cetilar Racing, mentre l’esemplare Pro di Risi Competizione, dopo un buon inizio che l’ha vista alle spalle del leader, ha perso terreno dopo la prima sosta.

Piero Lonardo

Foto: IMSA TV

La classifica dopo un’ora di gara

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IMSA – Chi fermerà la Cadillac #31 a Daytona? A muro l‘unica Ligier LM P2

Anche l’ultima ora di prove libere premia la Cadillac #31 ed il suo equipaggio, con Jack Aitken al top con 1.35.983. La lista dei tempi riporta impietosamente tutte e tre le migliori prestazioni appannaggio del giovane britannico e dei suoi compagni di squadra, con Tom Blomqvist e Pipo Derani a seguire a poco più di un decimo.

A contrastare il dominio delle V-Series.R questa volta Connor de Philippi con la BMW #25, a 2 decimi, a precedere Sebastien Bourdais con l’altra Cadillac iscritta da Ganassi, a mezzo secondo, e poi tutta la sfilza di Porsche capitanate da Richard Westbrook con la 963 del JDC-Miller, e le due Acura.

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Pochi giri invece per la seconda BMW, che viene superata anche dalla migliore delle LM P2, con Mikkel Jensen del TDS, autore di 1.39.078, che scalza dalla migliore prestazione di classe il connazionale Malthe Jakobsen.

IMSA Roar Before the 24 Test 2024Proprio nella categoria cadetta l’unica interruzione del turno, a causa di Lance Willsey, a muro in curva 2 con la Ligier del Sean Creech Motorsport. Tutta da verificare, a causa dei danni subiti, la partecipazione alla gara del prototipo decorato a stelle e strisce.

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Tempi di minor rilievo invece tra le GT, con Thomas Preining e la Porsche dell’Andretti Motorsports davanti a tutti col tempo di 1.47.072. Dietro al campione DTM in carica, la migliore delle GTD Pro, la Lamborghini #60 di Iron Lynx di Matteo Cressoni, autore di 1.47.239. Colori italiani ancora in evidenza infine grazie alle Ferrari di Daniel Serra, P2 tra i Pro, Riccardo Agostini e Giammarco Levorato, P3 e P4 tra le GTD rispettivamente con la Ferrari di Triarsi Competizione e la Ford Mustang di Proton Competition.

Alla sessione non hanno partecipato le due Corvette di AWA Racing e le Aston Martin dello Heart of Racing.

L’appuntamento è per le 1.40 PM di domani, le 19.40 nostrane, per la partenza della 62ma edizione della Rolex 24 at Daytona.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, TDS Racing, Sean Creech Motorsports, Porsche Motorsports

I risultati delle Libere 4

La griglia di partenza

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IMSA – A Daytona, Derani e la Cadillac dominano anche in notturna. Le Corvette si scoprono in GTD Pro

Ancora una volta c’è una Cadillac al comando nelle libere 3 della Rolex 24 at Daytona, svoltesi nella nottata italiana. Questa volta tocca a Pipo Derani e alla V-Series.R iscritta da Action Express primeggiare col tempo di 1.35.708, superiore comunque di poco più di un decimo a quello segnato da Alex Palou nel pomeriggio di ieri.

A spezzare il dominio delle Cadillac ancora una volta la Porsche di Felipe Nasr, che si inserisce in graduatoria davanti a Sebastien Bourdais, poi ancora le due BMW e solo sesta la migliore delle Acura con Colton Herta.

Si abbassa invece il limite delle LM P2 grazie a Malthe Jakobsen, autore di 1.39.166 con la vettura del Crowdstrike by APR, a precedere nel turno il rinforzo di extra-lusso di United Autosports, Pato O’Ward, e Christian Rasmussen sulla entry di ERA Motorsport.

Resiste invece, anche se di pochissimo, il limite delle GT segnato ieri da Katharine Legge con l’Acura NSX del Gradient Racing, ma la sessione vede al top le due Corvette iscritte da Pratt Miller in GTD Pro con Earl Bamber, autore di 1.46.770, seguito da Alexander Sims sulla rediviva Z06 GT3.R #3.

Risorge dalle ceneri anche la Lamborghini, con Matteo Cairoli a 2 decimi dal leader e Danny Formal, secondo fra gli equipaggi Pro/Am delle GTD dietro a Larry ten Voorde con la Porsche dell’MDK. Da segnalare infine l’ottima prestazione da parte di Eddie Cheever III con la Ferrari del Cetilar Racing, P3 ad un decimo dall’asso della SuperCup.

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Apparsa anche la prima red flag di questa Rolex24 a cura di Josh Burdon, uscito in curva 6 con l’Oreca LM P2 del Riley probabilmente per una foratura. La vettura è poi ritornata in pista per completare la sessione.

Manca ora solo l’ultima ora di libere, a partire dalle 11.20 AM ET locali, le 17.20 nostrane, per chiudere i preparativi di questa 62ma edizione della Rolex 24.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Cetilar Racing

I risultati delle Libere 3

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IMSA – Cadillac ancora al top con gli assi IndyCar nelle prime libere della Rolex24

Le Cadillac concludono ancora al top le prime due sessioni di libere della Rolex24 grazie agli assi IndyCar schierati dal Team Ganassi. Al mattino è stato Scott Dixon a fissare il limite con 1.36.012 mentre nel secondo turno, appena concluso a causa di un ritardo indipendente dal circuito, è toccato ad Alex Palou alzare l’asticella a 1.35.589.

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Dietro agli otto titoli IndyCar in due, che salgono a dodici se aggiungiamo i quattro campionati ChampCar conquistati da Sebastien Bourdais, della V-Series.R #01, nella lista complessiva dei tempi si piazzano le Porsche, con Felipe Nasr e Gianmaria Bruni, quest’ultimo sull’esemplare di Proton Competition, rimesso in piena condizione dopo il crash nelle qualifiche.

Bene anche le BMW, che nella prima sessione si piazzano alle spalle del leader con Connor de Philippi, il più in palla dei piloti dell’RLL, mentre continuano a non convincere le due Acura.

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Tre le LM P2, è duello a distanza fra due giovani leoni, Toby Sowery del Crowdstrike by APR e Clement Novalak del PR1/Inter-Europol, i migliori nelle rispettive sessioni, col britannico ex-Indy NXT a primeggiare di appena 9 millesimi col tempo di 1.39.407.

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Tre le GT, nuovamente Katharine Legge e l’Acura del Gradient Racing in evidenza col best lap nelle GTD di 1.46.585 davanti a Jack Hawksworth e la Lexus, leader delle GTD Pro con 1.46.783.

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Il nuovo Balance of Performance, che ricordiamo non ha toccato solamente le RC F GT3 del Vasser Sullivan, ha mischiato le carte in tavola, permettendo soprattutto a BMW e Mercedes di tornare tra i primi, a scapito apparentemente delle Porsche, che comunque piazzano la migliore prestazione della seconda sessione con Klaus Bachler e la 911 GT3.R dell’MDK davanti a Dennis Olsen e alla Ford Mustang di Proton, che pare più a punto rispetto ai due esemplari ufficiali schierati da Multimatic.

Le Ferrari, fortemente penalizzate dalle nuove equivalenze, chiudono comunque nella top ten in entrambi i turni, grazie agli effort di Daniel Costa, James Calado, Daniel Serra ed Alessio Rovera. Notte fonda invece in casa Lamborghini, dove le Huracàn GT3 Evo2, pure gravate dal nuovo BoP, paiono ora in netta difficoltà rispetto alla concorrenza. Nessuna interruzione da segnalare finora nella calda giornata della Florida, anche se alla sessione pomeridiana non ha partecipato la Corvette #3, vittima di problemi tecnici che hanno comportato il cambio del motore.

Nella nottata italiana la terza sessione di libere, in notturna, dalle 6.35 PM ET, mentre domani ultima ora a disposizione di team e piloti a partire dalle 11.20 AM ET, le 17.20 italiane, prima dello start della 62ma Rolex 24 di sabato 27 alle 1.40 PM ET.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing, Porsche, Algarve Pro Racing, Gradient Racing, Vasser Sullivan

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

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IMSA – Si ritorna in pista a Daytona con un BoP rivisto per le GT: Ferrari nuovamente penalizzate

Giovedí si ritorna in pista a Daytona per le libere della 62ma Rolex24. A griglia di partenza già definita domenica scorsa con le qualifiche che hanno premiato le Cadillac, l’IMSA, ente patrocinatore del WeatherTech SportsCar Championship, ha diffuso un BoP radicalmente modificato per le GT.

A parte le Lexus, che hanno dominato le due categorie GT guadagnando la pole in GTD con Parker Thompson e la prima fila, alle spalle della Porsche di AO Racing, tra le GTD Pro con Jack Hawksworth , sono stati impattati tutti gli altri marchi.

In primis le Mercedes, partite inizialmente col peso minimo maggiore ma risultate poi tra i fanalini di coda, ora con 15 kg in meno ed 1 mm extra per ognuno dei due estrattori, ma anche McLaren ed Aston Martin, che correranno sgravate di 10 kg.

Colpite pesantemente invece le Porsche, inizialmente le più leggere, ma che a partire da domani correranno con 20 kg in più, ma anche le nuove Ford Mustang, pur non classificatesi tra le migliori, dovranno scontare ben 15 kg extra.

IMSA Roar Before the 24 Test 2024

Tra le vetture turbocompresse, graziate sia le BMW M4 che le Acura con robuste iniezioni di HP mentre, manco a dirlo, Ferrari e Lamborghini verranno appesantite di 10 e 5 kg rispettivamente, con le 296 GT3 penalizzate anche a livello di pressione del turbo e persino con un’ala dall’incidenza aumentata di 1°, unica variazione quest’ultima assegnata alle Corvette.

Ricordiamo che proprio la velocità sul dritto era stata tra la maggiori difficoltà riscontrate delle GT del Cavallino al debutto lo scorso anno sulla pista della Florida; inoltre avevamo già raccolto da diretti interessati testimonianze sulla poca equivalenza applicata dall’IMSA alle Ferrari rispetto agli altri competitor nel corso della passata stagione.

Atteso che non verrà invece modificato il BoP delle GTP, andremo ad attendere i riscontri della pista a partire dalle 10.05 AM locali di giovedí. Altre due sessioni sono previste in giornata a partire dalle 2.10 PM ET e dalle 6.35 PM ET.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Cetilar Racing

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IMSA – Roar, Day3: Cadillac imprendibili, prima fila alla Rolex24 con Derani e Bourdais

Le Cadillac sembrano di un altro passo quest’anno a Daytona, e Pipo Derani stampa un giro record di 1.32.656 che demolisce il primato precedente risalente al 2019 segnato da Oliver Jarvis con la Mazda e vale la pole position della 62ma Rolex 24. Dietro al campione in carica segue la seconda V-Series.R di Sebastien Bourdais, ad appena 71 millesimi.

La concorrenza è guidata dalla Porsche di Felipe Nasr, che nelle fasi finali del turno ha scalzato Connor de Philippi e la BMW #25, che a sua volta precede le due Acura di Louis Deletraz e Filipe Albuquerque, poi via via il resto del lotto. Alle qualifiche non ha partecipato la 963 di Proton Competition, vittima di un’uscita di strada e conseguente contatto con le barriere nella sesta ed ultima sessione di prove libere, riservata alle sole GTP.

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Non sfugge la pole all’esperto Ben Keating fra le LM P2, imbattibile col tempo di 1.38.501, ora con United Autosports, a precedere di un decimo Nick Boulle col suo vecchio team, il PR1 Mathiasen, ora in partnership con Inter-Europol. Lontanissimo a 7 decimi George Kurtz con la vettura del Crowdstrike by APR. Lance Willsey con l’unica Ligier iscritta dal Sean Creech Motorsport, termina a 3”, penultimo della categoria.

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Le due classi GT hanno invece visto un duello sul filo dei millesimi che ha premiato Seb Priaulx e la Porsche di AO Racing fra i Pro e la stellina Parker Thompson con la Lexus in GTD.

La sessione è stata subito interrotta per il violento crash della Porsche del Kellymoss with Riley, con David Brule rovinato sulle barriere dell’International horseshoe. Alla fine dei 7’30” rimasti, è stata “Rexy” a svettare sul resto del gruppo col tempo di 1.44.382, precedendo di appena 80 millesimi Jack Hawksworth con la Lexus.

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L’altra RC F GT3 del Vasser Sullivan segue immediatamente dietro nella lista dei tempi e precede a propria volta di appena 43 millesimi la Porsche dell’MDK con Klaus Bachler e di un decimo Katharine Legge con l’Acura del Gradient Racing.

Conquest

Migliore tra le Ferrari Albert Costa con la 296 GT3 del Conquest Racing, P6 tra le GTD, mentre Daniel Serra chiude in P4 tra i Pro per Risi Competizione, dietro alla Corvette di Antonio Garcia e alla Lamborghini di Franck Perera. Deludono invece le Ford Mustang, che chiudono insieme alle Aston Martin, alla BMW del Paul Miller Racing i ranghi delle Pro. In generale, le nuove Vantage, più ancora delle M4 GT3 e delle Mercedes, che ricordiamo lo scorso anno in pole in entrambe le categorie, sembrano in netta difficoltà, nonostante una leggera revisione del BoP.

L’appuntamento a questo punto è per giovedí prossimo 25 gennaio, per la prima delle quattro sessioni di libere della 62ma Rolex24, alle 10.05 AM locali, pari alle 16.05 italiane. La gara partirà alle 1.40 PM, le 19.40 nostrane, di sabato 27.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, United Autosports, Porsche, Vasser Sullivan, Conquest Racing

I risultati della Session 6 

I risultati delle Qualifiche della Rolex24

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IMSA – Roar, Day2: Hanson stupisce con la Porsche-JDC. Cheever al top delle GTD per Cetilar Racing

Temperature più fresche nella seconda giornata della Roar Before the 24, che ha visto ben tre sessioni per un totale di 4 ore e mezzo di azione in pista.

Alla fine della giornata, a sorpresa è un debuttante sulle nuove LMDh/GTP, Phil Hanson, a scalzare, per un solo millesimo, Pipo Derani e la Cadillac dalla vetta della lista dei tempi.

Il pilota britannico del JDC-Miller, alla sua terza partecipazione complessiva al season opener IMSA, ha infatti piazzato la sua gialla Porsche 963 al top della sessione pomeridiana con 1.35.216, precedendo in quell’occasione Neel Jani e l’altra Porsche privata di Proton Competition e la BMW di Connor de Philippi.

Gli altri due turni sono stati comunque appannaggio delle V-Series.R, al mattino con il campione in carica della serie e nel turno serale con l’altro titolato IndyCar Alex Palou, richiamato per l’occasione a completare l’equipaggio schierato da Chip Ganassi.

Continuano a non emergere invece le Acura, gravate rispetto al 2023 da un peso maggiore grazie al BoP, il cui acuto si è avuto al mattino grazie a Filipe Albuquerque, autore della sesta prestazione.

HighClass

Scesi di molto invece i crono delle LM P2, e solo MDK by High Class Racing è stato in grado di spodestare la leadership di AF Corse, al top al mattino con Nicklas Nielsen, grazie ad un extra effort nel finale da parte di Scott Huffaker col tempo di 1.38.270, oltre 3 decimi meglio della migliore prestazione del danese.

Corv4

Svetta invece la Corvette con Tommy Milner, autore di 1.45.844, tra le GTD Pro. A seguire la McLaren di Pfaff Motorsports, protagonista di un insolito siparietto con James Hinchcliffe, fermo alla bus-stop per rimuovere il blocco al radiatore durante il turno pomeridiano, e la migliore delle Ford col veterano Dirk Mueller.

Da segnalare anche il principio di incendio occorso al mattino in pitlane alla Lamborghini #60 con Romain Grosjean nell’abitacolo. Entrambe le situazioni non hanno però comportato interruzioni.

Cetilar

Ferrari infine sugli scudi in GTD grazie a Eddie Cheever III, che in serata ha segnato la migliore prestazione tra le GT con la Ferrari del Cetilar Racing ed il tempo di 1.45.739. A seguire nella lista dei tempi complessiva la Porsche dell’MDK Motorsport con Klaus Bachler, al top nel pomeriggio e alle immediate spalle del top performer.

Domani terza ed ultima giornata della Roar, che dopo un breve warm-up, proseguirà con le qualifiche della Rolex24, alle 1.55 PM locali, vale a dire alle 19.55 nostrane, godibili come sempre gratuitamente dal sito IMSA.

Piero Lonardo

Foto: Porsche, IMSA, High Class Racing, Corvette, Cetilar Racing

I risultati della Session 3

I risultati della Session 4

I risultati della Session 5

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IMSA – Nel Day1 della Roar, Derani e la Cadillac eclissano Porsche e BMW. Bene le Ferrari in GT

Il finale della seconda ed ultima sessione ha premiato Pipo Derani e la Cadillac nella prima giornata della Roar Before the 24, i test collettivi della 62ma Rolex24 at Daytona.

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Il campione in carica del WeatherTech SportsCar Championship ha fissato i cronometri sull’1.35.217, quasi 4 decimi meglio del crono ottenuto da Connor de Philippi sulla BMW #25, che a sua volta aveva superato il limite imposto al mattino da Nick Tandy con la Porsche #6, che si piazza nella top three anche nel secondo turno ad opera di Laurens Vanthoor. Il poker di GTP si completa con l’Acura #10 condotta dal solito Filipe Albuquerque.

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Tra le LM P2, svetta l’Oreca di Era Motorsport grazie alla prestazione ottenuta da Christian Rasmussen con 1.39.674, ma alle sue spalle emerge l’unica Ligier iscritta dal Sean Creech Motorsport grazie all’effort del Rookie of the Year in carica dell’Indy NXT, Nolan Siegel.

Nelle due classi dedicate alle GT (ricordiamo che da quest’anno le LM P3 non sono più ammesse alla massima serie continentale endurance americana), davanti a tutti nel pomeriggio c’è la nuova Ford Mustang GT3 gestita da Multimatic con Cristopher Mies ed il tempo di 1.46.494, al top nelle GTD Pro.

Gradient

Il tempo dello specialista tedesco è però superiore di 2 decimi alla prestazione ottenuta al mattino di Katharine Legge al volante dell’Acura NSX GT3 iscritta tra le GTD dal Gradient Racing. E’ invece Jan Heylen a capeggiare la lista dei tempi di categoria nella seconda sessione con la Porsche del Wright Motorsports.

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Questa 911 GT3.R, caratterizzata dal numero 120 in luogo del tradizionale 16 del team, sarà utilizzata per le riprese del film che vede protagonista Brad Pitt. Jerry Bruckheimer, produttore della pellicola insieme tra gli altri, a Lewis Hamilton, sarà il Grand Marshal della gara.

Bene le Ferrari, meno penalizzate rispetto alla scorsa edizione dal Balance of Performance, in evidenza al mattino con Daniel Serra ed Antonio Fuoco, P3 nelle rispettive categorie per Risi Competizione e Cetilar Racing. Sono stati invece Davide Rigon ed Albert Costa invece a portare in alto le 296 GT3 nel secondo turno, alle immediate spalle dei leader di categoria.

Da segnalare un paio di interruzioni al mattino ed una nel pomeriggio, senza però particolari danni alle 59 vetture presenti.

Domani si prosegue con altre tre sessioni per complessive 4h30 di pista, tra cui 2 in notturna, a partire dalle 11.15 AM locali, vale a dire le 17.15 nostrane.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Porsche, Era Motorsport

I risultati della Session 1

I risultati della Session 2

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IMSA – Tutto pronto per la Roar, BoP compreso

Diffusa nei giorni scorsi l’entry list della Roar Before the 24, i test collettivi propedeutici alla Rolex 24 at Daytona che prenderanno il via venerdí prossimo, 19 gennaio.

Alla fine saranno 59 le vetture che prenderanno parte al season opener, dopo il ritiro delle seconde entry di Kellymoss with Riley e MDK Motorsports e l’ingresso dell’Oreca LM P2 di DragonSpeed.

Poche ancora le caselle da completare tra gli equipaggi, l’ultima riguarda il Lone Star Racing, che per la sua Mercedes AMG GT3 che parteciperà tra le GTD ha iscritto gentlemen d’assalto quali Rui Andrade, Salih Yoluç e Scott Andrews, più Adam Christodoulou quale rinforzo per Daytona. I primi tre disputeranno anche le altre gare lunghe della Michelin Endurance Cup.

Con Alex Palou infine cooptato da Cadillac, la line-up dell’Oreca LM P2 di Era Motorsport si completa con il giovanissimo Connor Zilisch, che gareggerà anche nelle altre gare lunghe. Sarà invece Ferdinand Habsburg a completare l’equipaggio dell’altra Oreca del Tower Motorsports, mentre infine Fred Makowiecki si aggiunge alla line-up della Porsche del Wright Motorsports fra le GTD.

Rilasciato anche il Balance of Performance specifico. Se lo scorso anno le GTP hanno corso col medesimo peso minimo e potenza massima, per l’edizione 2024 sono state introdotte variazioni alle equivalenze della classe regina. Il peso va infatti dai 1.072 kg delle Acura ai 1.030 delle Cadillac, mentre la potenza massima è contenuta, in proporzione inversa, tra i 520 kW delle ARX-06 ai 510 kW delle V-Series.R. Col medesimo concetto anche l’energia massima per stint vede le Acura al top con 920 MJ e le Cadillac col valore minimo di 902 MJ.

A sorpresa, ma non più di tanto, nessun trattamento di favore per l’unica Ligier iscritta dal Sean Creech Motorsport fra le LM P2 rispetto alle Oreca.

Tra gli undici marchi di GT infine abbiamo ben tre nuove vetture, tra cui spiccano, oltre alla rinnovata Aston Martin Vantage, un paio di sicure game changer quali le Corvette Z06 GT3.R e le Ford Mustang GT3.

L’assenza delle LM P3 ha generato equivalenze notevolmente differenti rispetto allo scorso anno; a fronte di ciò la vettura più pesante rimane la Mercedes AMG GT3 con 1.390 kg, mentre la più leggera diventa la Porsche 911 GT3 R con 1.305 kg. Accolte quindi le istanze dei clienti della casa di Stoccarda, che hanno lamentato trattamenti sfavorevoli per tutta la scorsa stagione, anche con l’allargamento dei due restrittori da 33 a 36 mm ciascuno.

Variazioni anche per le Ferrari 296 GT3, che passano a 1.355 kg (10 in meno del 2023) con un incremento del boost del turbocompressore. Appesantite invece le Lamborghini Huracàn GT3 Evo2, le quali correranno con 30 kg in più rispetto allo scorso anno per un totale di 1.350 kg, anche se potranno contare su un maggiore afflusso d’aria con 50 mm contro 47.

Tutto pronto quindi per la Roar, per la quale si attendono temperature primaverili, e che si chiuderà domenica 21 gennaio con le qualifiche della 62ma Rolex 24 at Daytona.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’entry list della Roar Before the 24