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IMSA – Ferrari e BMW perdono i punti di Daytona, ma non il risultato sportivo

A distanza di un mese dal suo epilogo in pista, l’IMSA, ente patrocinatore del WeatherTech SportsCar Championship, ha annunciato di avere penalizzato i costruttori Ferrari e BMW per i risultati ottenuti alla 62ma Rolex 24 at Daytona.

La motivazione risiederebbe nelle prestazioni, ritenute superiori al previsto, da parte delle 296 GT3 e delle M4 GT3, prestazioni che, secondo la nuova interpretazione del Balance of Performance del campionato, avrebbero dovuto essere dichiarate fedelmente nei GT Manufacturers Technical Working Groups, l’organismo incaricato di raccogliere i dati dei costruttori per stabilire le equivalenze.

Il risultato sportivo, che ha visto trionfare in GTD Pro la Ferrari di Risi Competizione, non verrà comunque toccato, ma, al contrario di quanto accaduto nel 2023 all’Acura vincitrice del Meyer Shank Racing, non verranno ritoccati nemmeno i punteggi ottenuti da piloti e teams sia nelle classifiche del WeatherTech SportsCar Championship che della Michelin Endurance Cup.

Quindi anche la BMW del Paul Miller Racing non verrà privata del terzo posto tra le GTD Pro, cosí come le Ferrari di AF Corse, Conquest Racing e Triarsi Competizione, classificatesi alle spalle della Mercedes del Winward Racing, trionfatrice in GTD.

Ricordiamo che il prossimo appuntamento con la serie continentale americana è per la 12 Ore di Sebring, in programma il 16 marzo.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari Races

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IMSA – Nasr e la Porsche beffano Cadillac a Daytona. Ferrari festeggia con Risi Competizione, più il podio delle GTD

Con un finale al cardiopalma, come spesso accade nelle gare lunghe del WeatherTech SportsCar Championship, la Porsche si aggiudica la 62ma Rolex 24 at Daytona. Dopo una battaglia durata sostanzialmente per tutta la gara, Felipe Nasr e la 963 #7 approfittano della 15ma ed ultima neutralizzazione per uscire dalla pitlane meglio di Tom Blomqvist, incaricato dello stint finale sulla Cadillac dell’Action Express.

Con ancora mezz’ora sul cronometro, il pilota britannico ha cercato in tutti i modi di ricucire il breve distacco sul battistrada, sul quale la V-Series.R aveva già avuto la meglio in almeno tre occasioni durante la gara, l’ultima appena 20’ prima, ma non c’è stato niente da fare, ed il tre volte campione IMSA va a festeggiare sul podio insieme ai compagni Dane Cameron, Matt Campbell e Josef Newgarden.

Cadillac grande sconfitta quindi di questa giornata dopo un dominio assoluto nella Roar e nelle libere, anche con la #01 del Team Ganassi, a lungo al comando ma persa a 9 ore del traguardo per un problema di natura elettrica, ma anche le altre vetture con chassis Dallara, le BMW, hanno ceduto sull’affidabilità, perdendo terreno prezioso.

Il “joker” giocato da Porsche a termini di regolamento, ha portato quell’affidabilità spesso mancata, soprattutto nel WEC, ma anche maggiori prestazioni, come dimostra la quarta posizione dell’altra 963 Penske nonostante le ben quattro penalità per eccesso di consumo di energia, ma anche le due Porsche private possono festeggiare l’arrivo, con la #5 di Proton quinta a pieni giri.

Nel mezzo l’Acura #40, il cui equipaggio, capitanato da quel Louis Deletraz sempre più determinante, ha saputo far fronte ad un paio di inconvenienti in gara; peccato per Filipe Albuquerque e l’altra ARX-06, ancora una volta in debito con la fortuna per colpa di un cablaggio.

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Anche la gara delle LM P2 è stata all’altezza delle aspettative. Complice il ban della categoria cadetta dalla serie mondiale, il parco partenti si è ulteriormente arricchito e ciò ha comportato un innalzamento del livello di competizione.

Alla fine sono state ben cinque le vetture a completare a pieni giri, e otto in totale al traguardo sulle tredici iscritte. Il successo alla fine ha arriso ad ERA Motorsport, già trionfatrice qui nel 2021, con un equipaggio che fa perno ancora sul veterano Ryan Dalziel. Niente da fare per i tutti i giovani leoni d’oltreoceano, tra cui ha spiccato sicuramente Malthe Jakobsen ed il Crowdstrike by APR, terminati ad appena 6”8 dai vincitori.

Completa il podio uno dei nuovi effort, il Riley pluricampione in LM P3, mentre necessiterà di una dovuta revisione l’esperimento Ligier del Sean Creech Motorsport, in evidenza, oltre che per la splendida livrea, per le tante neutralizzazioni procurate alla gara, ben quattro delle quindici occorse, anche se va ricordato che l’unica JS P217 in gara è stata completamente ricostruita dopo le ultime libere di venerdí.

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Solo una Mercedes infine rovina la festa totale Ferrari in GT. Risi Competizione torna a vincere, prima volta in GTD Pro e con la 296 GT3. Il successo, che mancava al team di Houston dalla Petit Le Mans 2019, è dovuto a tre degli alfieri di quell’impresa: James Calado, Daniel Serra ed Alessandro Pier Guidi, cui come lo scorso anno si è unito Davide Rigon.

La Ferrari #62 ha visto cadere uno ad uno tutti gli avversari più pericolosi, a partire dalla Lexus, poi la McLaren Pfaff, entrambe le Corvette, ed infine la BMW del Paul Miller Racing, quest’ultima ad onor di cronaca a leadership già acquisita, dando inoltre quella dimostrazione di affidabilità che era completamente mancata nel debutto dello scorso anno.

Peccato per le Lamborghini di Iron Lynx, con la #19 attardatissima al traguardo come le nuove Mustang, ulteriore delusione della gara, mai in contention, afflitte da problematiche di gioventù. A podio, oltre alla citata BMW, che chiude al terzo posto dopo un problema all’ultimo pit, la Porsche di AO Racing.

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Solo la Mercedes del Winward Racing infine si è frapposta ad una tripletta delle Rosse in GTD. Il team texano fa il bis del 2022 con Russel Ward, Indy Dontje, Philip Ellis – tutti già presenti due anni or sono – e Daniel Morad, pure al secondo successo sul circuito della Florida dopo la vittoria 2017 con la Porsche di Alegra Motorsports.

Miguel Molina nel finale non è riuscito ad avvicinarsi abbastanza alla AMG GT3 Evo #57 per tentare i sorpasso decisivo, e piazza la 296 GT3 di AF Corse #21 al secondo posto, a precedere gli esemplari di Conquest Racing di uno spettacolare Albert Costa, e di Triarsi Competizione trascinati da Alessio Rovera, i quali hanno avuto anche il piacere di condurre la gara nell’ultimo terzo. All’appello manca solo la vettura del Cetilar Racing, che pure ha saggiato la leadership, che purtroppo ha compromesso la propria gara a causa di un’uscita di strada da parte di Antonio Fuoco.

Per oggi è tutto. Rivedremo gran parte dei protagonisti odierni fra meno di due mesi per la 12 Ore di Sebring.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, ERA Motorsport, Ferrari Races, Winward Racing

L’ordine di arrivo della 62ma Rolex24 at Daytona

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IMSA – Daytona: ad un’ora dalla bandiera a scacchi, Cadillac rompe gli indugi. Ferrari-Risi leader indisturbata in GTD Pro

Quando manca meno di un giro della lancetta grande a Daytona, la Cadillac di Action Express ha deciso di rompere gli indugi e iniziare a tirare con Tom Blomqvist. Il driver britannico ci ha messo pochi minuti a ricomporre il distacco dalla Porsche #7, che non è mai salito oltre i 10”, e sverniciare un alquanto remissivo Felipe Nasr, il quale aveva tentato un inutile overcut per accumulare più vantaggio.

La terza posizione è al momento saldamente nelle mani dell’equipaggio dell’Acura #40 del WTR w/Andretti, stante la difficoltà da parte dell’altar Porsche Penske, di mantenere un equilibrio soddisfacente fra prestazioni e consumi.

Affascinante la battaglia fra le LM P2. ERA Motorsport, grazie a quasi tre ore di corsa libera, ha mantenuto il vantaggio sul Crowdstrike by APR, che ancora una volta con Malthe Jakobsen al volante, sta tentando di ricucire il distacco, che a 60’ dal termine ammonta a 14”. Sono comunque ben cinque le vetture ancora nello stesso giro, capitanate da Tom Dillmann con l’Oreca di Inter-Europol.

In GTD Pro, dramma per la BMW del Paul Miller Racing, che a causa di un errato montaggio del disco freno anteriore destro, è costretta ad una sosta extra, perdendo cosí anche la seconda piazza a vantaggio della Porsche di AO Racing. Un giro pieno permette alla Ferrari di Risi Competizione di pregustare il successo finale sfiorato due anni or sono.

Tra le GTD infine, la Mercedes del Winward Racing e Daniel Morad sono l’ultimo baluardo rimasto ad un successo delle 296 GT3 anche in questa categoria. Dietro la AMG GT3 #57 infatti scalpitano le due Ferrari di AF Corse #21 e Conquest Racing, con Miguel Molina ed Albert Costa al volante.

In questa categoria sono ben sette le vetture nello stesso giro, compresa le altre Mercedes del Korthoff Preston e Lone Star Racing, la Ferrari di Triarsi Competizione e la Lexus #14, che però con -50’ sul cronometro, si ferma in fiamme fuori dalla pitlane, provocando la 15ma Full Course Yellow della giornata, che potrebbe rimescolare le carte in tavola.

Piero Lonardo

Foto: Winward Racing

La classifica dopo 23 ore di gara

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IMSA – Daytona, 20ma ora: Nasr trascina la Porsche. Ko Corvette

Dopo 20 ore a Daytona, la Porsche Penske #7 è sempre al comando della Rolex24 davanti alla Cadillac di Action Express. Felipe Nasr nel corso della diciannovesima ora riesce ad uscire davanti a Jack Aitken nel rush della pitlane, affollata in regime di Full Course Yellow.

La neutralizzazione, che chiude un periodo di quasi tre ore di corsa libera, è stata chiamata per recuperare il cofano motore della Ligier LM P2 del Sean Creech Motorsport, responsabile quindi sinora di ben quattro delle quattordici neutralizzazioni.

Dietro i due major contender, Kevin Estre con l’altra 963 Penske si reimpossessa della terza piazza dopo aver ceduto in corsia box al sempre coriaceo Neel Jani; a seguire sempre l’Acura #40 e l’altra Porsche del JDC-Miller, uniche GTP a pieni giri fino allo scadere della 20ma ora, allorquando proprio Estre era protagonista di un fuori pista che lo poneva ancora una volta fuori dal giro dei primi.

In LM P2, Jakobsen, su una strategia leggermente diversa dal resto del lotto, regala provvisoriamente la leadership di categoria a Christian Rasmussen e alla vettura di ERA Motorsport, in precedenza sorpassata da Tom Dillmann, ora al volante per Inter-Europol/PR1 Mathiasen. In seguito Rasmussen tornerà legittimamente al comando, creandosi un cuscino di sicurezza nei confronti del reserve driver Peugeot Hypercar.

Sono invece le Ferrari a movimentare la competizione fra le GT. James Calado, nonostante una sosta estesa in regime di Full Course Yellow per cambiare i dischi freni posteriori, mantiene la seconda posizione alle spalle della BMW del Paul Miller Racing e poi ritorna addirittura al comando delle GTD Pro. La terza piazza è appannaggio della Porsche di AO Racing.

In GTD invece è l’esemplare di Triarsi Competizione a dare spettacolo, respingendo a lungo la Mercedes di Indy Dontje per la testa della categoria, salvo poi dover cedere la leadership alla Mercedes del Winward Racing. Purtroppo una toccata da parte della BMW del Paul Miller Racing, sanzionata solamente con un warning, spedisce fuori pista la 296 GT3 #023, che perde leggermente il contatto col leader, ora insidiato a distanza dalla Lexus #12, che sornionamente ha condotto una gara attenta, con l’obiettivo del risultato finale.

Da segnalare i problemi occorsi alle altre tre Corvette in gara, dopo quanto accaduto alla #3. La Z06 GT3.R #4 iscritta da Pratt Miller in GTD Pro prosegue attardata di 16 giri, mentre i due esemplari di AWA in GTD sono invece stati entrambi costretti al ritiro per malfunzionamenti al servosterzo (la #13) ed elettrici (la #17).

Piero Lonardo

Foto: ERA Motorsport

La classifica dopo 20 ore di gara

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IMSA – Daytona: a tre quarti di gara, è nuovamente testa a testa Porsche-Cadillac

Davanti alla Rolex24 at Daytona c’è sempre la Cadillac di Action Express. I vari tentativi di sorpasso delle due Porsche Penske, le più accreditate contender della V-Series.R residua, sembravano portare ad una doppietta provvisoria delle due 963 al termine della diciottesima ora, ma Matt Campbell doveva cedere il passo per le gomme fredde, mentre la #6 di Mathieu Jaminet incappava nella terza penalità per consumo eccessivo di energia per stint e andrà a scontare uno Stop+10” subito dopo lo scadere dell’ora.

Poco dopo un piccolo errore da parte di Jack Aitken contribuiva a riavvicinare la 963 #7, mentre la vettura gemella scivolava in P5, dietro alla Porsche di Proton Competition, che alla fine passava davanti, e all’Acura rimasta in gara. All’inizio della quindicesima ora problemi anche per la BMW #25, costretta ai box per problemi al cambio e fuori dai giochi, come l’altra LMDh di Monaco, per la vittoria.

Cambio della guardia anche tra le LM P2, dove la bella gara di “Spike” subiva uno stop, con Matthew Brabham, al debutto nella categoria, incapace di resistere agli attacchi delle vetture di ERA Motorsport e Tower Motorsport. Brabham poi terminava nelle gomme dell’infield Internaional Horseshoe a gomme fredde e provocava l’uscita numero 14 della vettura di servizio.

I piloti di ERA Motorsport però non avevano fatto i conti con Malthe Jakobsen, il quale portava la vettura del Crowdstrike by APR alle spalle dell’Oreca #18. Il sorpasso comunque avveniva in pitlane e la stellina danese guadagnava subito un robusto distacco sul pur esperto Ryan Dalziel.

In GTD Pro, tra i due litiganti al momento va a godere la BMW del Paul Miller Racing, che è riuscita ad accumulare, grazie ad una notevole porzione di corsa libera, un discreto vantaggio sulle Corvette e sulla Ferrari di Risi Competizione. Nicky Catsburg e James Calado inseguono a 10” e 23” secondi rispettivamente, mentre la Z06 GT3.R #3 è stata costretta ad abbandonare l’inseguimento a causa di un problema, probabilmente derivante da un contatto, alla parte posteriore destra del posteriore. Anche la Lamborghini di punta di Iron Lynx, la #19, è stata costretta ad una lunga sosta nel corso della quattordicesima ora.

Tre le GTD infine, lo strapotere Mercedes è messo in discussione dalla Ferrari di Triarsi Competizione grazie ad uno stint spettacolare di Alessio Rovera, il quale riesce e porsi anche al comando allo scadere delle 18 ore. Riccardo Agostini restituirà poi la posizione a Daniel Morad dietro alla AMG GT3 del Winward. La BMW di Turner Motorsport, a lungo terza forza della categoria, è stata invece costretta ad una lunga sosta ai box, come in precedenza la McLaren di Inception Racing per un problema all’alternatore.

Le uniche altre vetture a pieni giri sono le altre Mercedes di Lone Star Racing e Korthoff Preston Motorsports e la Lexus #12. Purtroppo la splendida gara di Cetilar Racing è stata rovinata da un paio di uscite di strada da parte di Antonio Fuoco che sono costate 9 tornate alla Ferrari #47 per le opportune operazioni.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

La classifica dopo 18 ore di gara

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IMSA – Disastro nella notte di Daytona per la Cadillac di Ganassi. Risi Competizione, lotta per la testa in GTD Pro

La nottata di Daytona ha fatto una vittima eccellente nella Cadillac #01. La vettura del team Ganassi si è fermata infatti definitivamente durante la quattordicesima ora in curva 1 con Renger van der Zande alla guida, probabilmente per problemi di natura elettrica. Alcune ore prima Sebastien Bourdais era stato protagonista di un lungo a causa di una foratura, forse lasciato dal contatto fra l’Oreca LM P2 dell’High Class e la Lamborghini delle Iron Dames.

Qualche problema anche per l’Acura #40, con Jenson Button in testacoda in curva 3 nel corso della decima ora nel tentativo di passare la Corvette di Alexander Sims, ed infine anche per la BMW #24, pure piantatasi in curva 3 ed ora, al contrario della ARX-06 rossonera del WTR w/Andretti, fuori dai giochi per la vittoria.

In tutto ciò, ad ancora dieci ore dalla bandiera a scacchi, la battaglia per il primato vede ancora protagonista la Cadillac di Action Express, con la BMW #25 ad inseguire. Nel giro dei primi ancora l’Acura #40 e le due Porsche, ora condotte da Matt Campbell e Kevin Estre, nonostante la seconda penalità per consumo eccessivo di energia da parte della #6. Seguono ad un giro la Porsche private di Proton e JDC-Miller.

La LM P2, dopo un nuovo exploit da parte di Pato O’Ward sulla vettura di United Autosports, è tornata saldamente nelle mani di AO Racing, con “Spike” a precedere ben sei altre vetture, tutte nello stesso giro.

Lotta al coltello invece in GTD Pro, con la Ferrari di Risi Competizione e le Corvette, in particolare la #3 ora col neoacquisto Dani Juncadella al volante. La Rossa di Houston ha preso il comando delle operazioni nel corso dell’undicesima ora sulla Porsche di AO Racing. Ancora in contention per la leadership anche la BMW del Paul Miller Racing.

In GTD infine, al momento è addirittura uno-due-tre Mercedes, con Indy Dontje, Kenton Koch e Adam Christodoulu al comando, con la McLaren di Inception Racing e la Ferrari di Cetilar Racing ad inseguire. Da segnalare inoltre i ritiri di entrambe le Aston Martin iscritte alla categoria, dell’Acura al femminile del Gradient Racing e della Mustang di Proton Competition. Out anche la Lamborghini #60 di Iron Lynx iscritta fra i Pro.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari Races

La classifica dopo 14 ore di gara

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IMSA – Daytona, 8a Ora: le Porsche provano a scappare, Derani le riprende. “Spike” regna fra le LM P2

Il primo terzo della Rolex24 si conclude con la Cadillac #31 ancora davanti, ma nel frattempo le Porsche hanno tentato la fuga con la #7 di Matt Campbell, che all’inizio della sesta ora passa in pista Tom Blomqvist, ai suoi primi stint di gara con il prototipo biancorosso.

Josef Newgarden, subentrato a Campbell, ha proseguito l’opera sino al decimo pit della sua 963, in regime di corsa libera, con Pipo Derani, al suo secondo stint, ed il box Action Express, pronti a prendere la testa della gara.

Dietro il campione in carica fa però capolino l’altra Porsche Penske, ora con Kevin Estre, nonostante una precedente penalità per consumo eccessivo. P3 per Filipe Albuquerque, la cui Acura è stata protagonista in precedenza di un contatto con la Ferrari di Triarsi Competizione, risoltosi senza particolari conseguenze, almeno apparentemente, a parte qualche detrito per i quali la direzione gara ha ritenuto di chiamare in causa la vettura di servizio per la settima volta.

A seguire Sebastien Bourdais, che poco dopo lo scadere dell’ottava ora concretizzerà il sorpasso sul portoghese, in stallandosi dietro il leader, complice anche la sosta della Porsche #6, ripristinando l’uno-due Cadillac. Qualche minuito ancora dopo, l’Acura #10 si fermava in pista senza potenza, probabilmente costretta al ritiro.

La safety car è apparsa in pista altre due volte, in entrambe le occasioni a causa della LM P2 del Sean Creech Motorsport, ma la gara dell’unica Ligier in gara pare non sia ancora volta al termine.

Nella categoria cadetta è l’Oreca di AO Racing ad emergere in questa fase. “Spike” conduce su Inter-Europol e sulla vettura rimasta in gara di United Autosports, la #2, ora nelle mani dello stakanovista Ben Keating, che ancora una volta si alterna tra due macchine, l’LM P2 e la Porsche del JDC-Miller. Per l’altra Oreca del team di Richard Dean, la #22 è stato invece dichiarato il ritiro ufficiale.

Tra le GT infine, dopo la confusa fase precedente, si iniziano a delineare i contender più attendibili. In GTD Pro, sono Bryan Sellers e la BMW due volte campione uscente GTD del Paul Miller Racing a prendere il comando delle operazioni, tallonata dalla Ferrari di Risi Competizione, riavutasi dell’inconveniente ai box e anche brevemente passata al comando. A seguire sono le due Corvette a mordere il freno, impegnate anche dalla Lamborghini #19 di Iron Lynx.

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In GTD infine, galeotta la penalità che pone momentaneamente fuori dai giochi la Mercedes del Winward, la lotta passa fra l’altra AMG GT3 del Korthoff Preston Motorsports e la Ferrari del Cetilar Racing, con Antonio Fuoco che riesce a passare al comando un attimo prima dello scadere della sesta ora e della sosta ai box ricevere cosí punti importanti per l’Endurance Cup.

A seguito del ricompattamento derivante dall’opera delle Safety Car, lotta per il primato di categoria ad un terzo di gara torna appannaggio della Lexus #12 e delle Mercedes di Winward e Korthoff Preston Motorsports.

Piero Lonardo

Foto: AO Racing, Cetilar Racing

La classifica dopo 8 ore di gara

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IMSA – Cambiano le strategie ma è sempre una Cadillac davanti. Problemi per la McLaren Pfaff

La Cadillac #01 ha ripreso la leadership assoluta a Daytona al termine della prima ora con Scott Dixon, lasciandosi alle spalle l’Acura #10, condotta da Colton Herta e Brendon Hartley. Quest’ultimo ha ingaggiato un duello con Jack Aitken, subentrato a Derani, che alla lunga ha premiato la V-Series.R partita dalla pole, complice anche la diversa strategia applicata dal Team Ganassi.

Differente infatti l’approccio nelle ulteriori due Full Course Yellow che hanno rallentato il passo gara generale, e ad un sesto di gara, Aitken, in attesa della sesta sosta, conduce sulla BMW di Nick Yelloly e la Porsche Proton di Gianmaria Bruni.

La lotta fra le LM P2 ha perso la vettura #22 del TDS a causa del crash alla le Mans Chicane da parte di Steven Thomas, che ha portato la neutralizzazione numero 3. Sempre una vettura della categoria cadetta protagonista della FCY #4, la Ligier del Sean Creech Motorsport, ferma un paio di volte sul circuito.

La leadership di classe finora ha visto quale mattatore l’Oreca #2 di United Autosports, che finora, strategie a parte, ha resistito agli assalti della concorrenza, ma che ora però è insidiata dall’esemplare del Riley condotta dall’ex-F1 Felipe Massa. Da segnalare inoltre il ritiro della vettura iscritta da AF Corse, vittima di problemi di elettronica.

L’attesa per le nuove Corvette e si andava invece a concretizzare con entrambe le Z06 GT3.R finalmente alla carica delle prime posizioni in GTD Pro, dietro alla McLaren Pfaff con Marvin Kirchofer. Purtroppo per il team canadese, a metà della quarta ora la 720S GT3 Evo rallentava vistosamente ed era condotta direttamente ai box, lasciando spazio ad Alexander Sims.

Problemi per le Ford Multimatic, entrambe penalizzate da soste extra per la perdita del cofano posteriore, ma anche per la Ferrari di Risi Competizione che, dopo una fruttuosa rimonta, perdeva nuovamente terreno per un principio d’incendio al pit. Una penalità ai box infine rallentava il passo della Lamborghini di Iron Lynx.

Girandola di cambi di leader infine tra le GTD. Durante la terza ora infatti la Lexus veniva rimpiazzata al comando prima dalla Porsche del Wright Motorsports, seguita a vista dalle telecamere della produzione di Jerry Bruckheimer, poi dalla BMW del Turner Motorsports, che con Robbie Foley aveva la meglio sul protegè Toyota Ritomo Miyata e poi ancora dall’Aston Martin di Roman De Angelis.

Dalla lotta per il comando esce temporaneamente la McLaren di Inception Racing, penalizzata per speeding in pitlane, mentre la Ferrari di Cetilar Racing, ora con il polesitter di Le Mans, Antonio Fuoco, si piazza alle spalle della Vantage #27 mentre cala velocemente la sera.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing

La classifica dopo 4 ore di gara

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IMSA – Cadillac in controllo nelle prime movimentate fasi a Daytona

E’ partita la 62ma Rolex24 at Daytona e già le prime fasi sono state dense di avvenimenti. Allo start, Felipe Nasr con la Porsche #7 scatta bene dalla seconda fila e si accoda al polesitter Pipo Derani, ma Sebastien Bourdais presto riprende il proprio posto dietro Derani per l’uno-due Cadillac.

Nelle altre classi, Nick Boulle scavalca il polesitter Ben Keating in LM P2; sull’Oreca iscritta da Inter-Europol e PR1 Mathiasen, Pietro Fittipaldi ha preso il posto di Clement Novalak, infortunatosi ieri in pitlane, mentre Orey Fidani fatica a far partire la sua Corvette GT3 di AWA Racing. Nelle due classi GT sono Ben Barnicoat ed Aaron Telitz i leader iniziali sulle Lexus del Vasser Sullivan.

Il crash della Lamborghini del Forte Racing di Misha Goikhberg innesca la prima Full Course Yellow. Dai box emerge l’Acura di Ricky Taylor, ed una seconda neutralizzazione, causata dal contatto tra la Lexus leader in GTD Pro di Mike Conway, subentrato a Barnicoat, e l’Oreca di Dennis Andersen, sfiorato quanto basta dalla Ligier del Sean Creech Motorsports, regolarmente fra i 59 in pista dopo il crash di ieri, finisce per mandare fuori traiettoria la vettura dell’MDK by High Class Racing e causare il contatto che elimina la RC F GT3 #14.

Poco prima, al restart, un secondo contatto alla chicane tra le altre LM P2 di AO Racing e TDS, con l’entry di ERA Motorsport quale terza invitata, fortunatamente non generava ulteriori ritiri.

La leadership assoluta dell’Acura #10 durava fino al successivo restart. Bourdais infatti suonava la carica e si installava in P1 davanti a Derani, lasciandosi dietro Nasr e Ricky Taylor. Nico Pino, subentrato a Keating, si installava invece al top delle LM P2 con la vettura #2 di United Autosports.

Mentre Telitz manteneva il comando delle GTD, era Andrea Caldarelli con la Lamborghini di Iron Lynx a prendere la testa delle Pro davanti alla McLaren di Oliver Jarvis e alla Corvette di Antonio Garcia. Bene le Ferrari, nelle posizioni di testa con Conquest Racing e Cetilar Racing, mentre l’esemplare Pro di Risi Competizione, dopo un buon inizio che l’ha vista alle spalle del leader, ha perso terreno dopo la prima sosta.

Piero Lonardo

Foto: IMSA TV

La classifica dopo un’ora di gara

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IMSA – Chi fermerà la Cadillac #31 a Daytona? A muro l‘unica Ligier LM P2

Anche l’ultima ora di prove libere premia la Cadillac #31 ed il suo equipaggio, con Jack Aitken al top con 1.35.983. La lista dei tempi riporta impietosamente tutte e tre le migliori prestazioni appannaggio del giovane britannico e dei suoi compagni di squadra, con Tom Blomqvist e Pipo Derani a seguire a poco più di un decimo.

A contrastare il dominio delle V-Series.R questa volta Connor de Philippi con la BMW #25, a 2 decimi, a precedere Sebastien Bourdais con l’altra Cadillac iscritta da Ganassi, a mezzo secondo, e poi tutta la sfilza di Porsche capitanate da Richard Westbrook con la 963 del JDC-Miller, e le due Acura.

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Pochi giri invece per la seconda BMW, che viene superata anche dalla migliore delle LM P2, con Mikkel Jensen del TDS, autore di 1.39.078, che scalza dalla migliore prestazione di classe il connazionale Malthe Jakobsen.

IMSA Roar Before the 24 Test 2024Proprio nella categoria cadetta l’unica interruzione del turno, a causa di Lance Willsey, a muro in curva 2 con la Ligier del Sean Creech Motorsport. Tutta da verificare, a causa dei danni subiti, la partecipazione alla gara del prototipo decorato a stelle e strisce.

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Tempi di minor rilievo invece tra le GT, con Thomas Preining e la Porsche dell’Andretti Motorsports davanti a tutti col tempo di 1.47.072. Dietro al campione DTM in carica, la migliore delle GTD Pro, la Lamborghini #60 di Iron Lynx di Matteo Cressoni, autore di 1.47.239. Colori italiani ancora in evidenza infine grazie alle Ferrari di Daniel Serra, P2 tra i Pro, Riccardo Agostini e Giammarco Levorato, P3 e P4 tra le GTD rispettivamente con la Ferrari di Triarsi Competizione e la Ford Mustang di Proton Competition.

Alla sessione non hanno partecipato le due Corvette di AWA Racing e le Aston Martin dello Heart of Racing.

L’appuntamento è per le 1.40 PM di domani, le 19.40 nostrane, per la partenza della 62ma edizione della Rolex 24 at Daytona.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, TDS Racing, Sean Creech Motorsports, Porsche Motorsports

I risultati delle Libere 4

La griglia di partenza