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ELMS – Beche alla ricerca della seconda pole a Monza

Mathias Beche si candida ad una nuova pole position a Monza dopo il season opener del Paul Ricard segnando il miglior tempo nelle libere 2 appena terminate col tempo di 1.39.079, superando nelle prime fasi di una mattinata già calda il migliore dei non-Pro/Am, Yifei Ye del Cool Racing di appena 11 millesimi.

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Anche tra le LM P3 è stato testa a testa fra Valentino Catalano e Ross Kaiser con le Ligier di RLR MSport e 360 Racing, col messicano a primeggiare con 1.45.613.

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Tra le GTE infine è stato Davide Rigon a precedere tutti con la Ferrari Iron Lynx ed il best crono finora del weekend con 1.48.685, lasciando ad oltre due decimi le Porsche di Martin Rump e Gianmaria Bruni, che completano il podio virtuale. Ricordiamo che la Porsche #77 sconta 10 kg di Success Ballast grazie al secondo posto di Le Castellet. La sessione è stata neutralizzata con Full Course Yellow in un  paio occasioni per altrettante uscite di strada

Nel pomeriggio di ieri si è svolta la sessione riservata ai piloti bronze ranked e questa volta Francois Perrodo e l’Oreca AF Corse sono riusciti a mettersi dietro Salih Yoluc e l’esemplare del Racing Team Turkey col tempo di 1.41.403. Migliori prestazioni fra le LM P3 e le GTE da parte di Anthony Wells del Nielsen Racing e di Giacomo Petrobelli con la Ferrari del JMW Motorsport.

Tutto pronto per le qualifiche, a partire dalle 13.40, godibili in streaming gratuito sul sito ELMS https://www.europeanlemansseries.com/en/live.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

I risultati del Bronze Driver Test

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Aitken fa volare l’Oreca turca nelle libere di Monza

Jack Aitken ha bloccato quasi subito i cronometri con la migliore prestazione nelle prime libere dell’appuntamento dell’European Le Mans Series di Monza.

La stellina del Racing Team Turkey infatti dopo appena 10’ nella sessione, iniziata leggermente in ritardo dovuto ad altre serie di contorno, ha segnato il best crono con 1.38.690, lasciando Nicklas Nielsen e l’Oreca AF Corse a quasi 4 decimi.

Entrambe le vetture ricordiamo corrono nella sottocategoria Pro/Am; per conoscere il migliore tra gli equipaggi Pro bisogna andare alla P3 con Job van Uitert e la vettura del Panis Racing, che a sua volta precede Tom Gamble e Yifei Ye, portacolori di United Autosports e Cool Racing.

Alla sessione hanno partecipato tutte e 42 le vetture iscritte; regolarmente presente anche la macchina di Prema Racing, protagonista nei test di ieri di un incidente alla Ascari – peraltro per evitare un altro concorrente in difficoltà – e fortunatamente per tutti gli addetti ai lavori, stante il caldo torrido, non vi è stata alcuna interruzione.

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Tornando ai risultati della pista, migliore prestazione fra le LM P3 per la next big thing della categoria, Sebastian Alvarez, con la Duqueine del DKR, autore di 1.44.776 – i migliori della categoria hanno approfittato della velocità della pista per girare nei tempi dei gentlemen delle LM P2 – davanti a Nicolas Pino con la Ligier #13 di Inter-Europol e a Finn Gejrsitz con la JS P320 #2 di United Autosports.

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Tra le GTE infine, Porsche sugli scudi con Alessio Picariello, autore di 1.48.851 e Lorenzo Ferrari con le Porsche di Absolute Racing e Proton Competition. P3 a 4 decimi per Davide Rigon con la migliore delle Ferrari, quella di Iron Lynx.

Il programma odierno prosegue con la mezz’ora riservata ai driver bronze, mentre domani la seconda ed ultima sessione di libere delle 9.00 precede le qualifiche che definiranno la griglia di partenza di domenica, preceduta a sua volta dalla sessione autografi.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Rovera al top nei test di Monza. Prema ko

Alessio Rovera ed AF Corse si presentano al top nell’appuntamento europeo di Monza sin dalla giornata di test collettivi svoltasi oggi. Sotto un sole cocente il varesino ha segnato nella sessione pomeridiana il miglior tempo con 1.39.382, scalzando il best crono del mattino segnato da United Autosports con l’ex-campione ELMS Phil Hanson.

L’Oreca AF Corse ricordiamo concorre tra le LM P2 Pro/Am, ed ha preceduto nella lista dei tempi i capoclassifica di categoria del Racing Team Turkey di appena di 15 millesimi.

Grande assente nel pomeriggio la capolista assoluta Prema Racing, vittima di un contatto nelle fasi iniziali del turno pomeridiano con Louis Deletraz al volante.

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Doppietta per Cool Racing tra le LM P3 col “solito” Malthe Jakobsen capace di dare oltre 1”5 al compagno di squadra Antoine Doquin. P3, staccatissima, per Alex Kapadia con la vettura dell’RLS MSport.

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Scontro fra i titani di Le Mans infine in GTE, con Gianmaria Bruni a primeggiare su Davide Rigon col tempo di 1.49.337, oltre due decimi meglio del vicentino. A seguire il migliore del mattino, Alessio Picariello, con la Porsche Absolute. Al mattino era stata la Ferrari del JMW a portare la prima red flag, seguito poco più tardi dalla Ligier LM P3 United #2, incapace di uscire coi propri mezzi dalla sabbia della Ascari.

Domani si comincia sul serio con le prime libere, a partire dalle 11.40.

Piero Lonardo

I risultati della Morning Session 

I risultati della Afternoon Session

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – A Monza ancora in 42 a sfidare Prema

La stagione di Prema Racing fin qui è da incorniciare, con tre podi nelle cinque gare fin qui disputate tra WEC ed ELMS; ma è soprattutto nella serie europea che il team tricolore rifulge grazie alle due vittorie dominanti in altrettante gare conquistate da Ferdinand Habsburg, Louis Deletraz e Lorenzo Colombo, quest’ultimo ancora in sostituzione di  Juan Manuel Correa per la concomitanza con la F3 a Silverstone.

Prema può vantare infatti ben 23 punti di distacco sugli inseguitori più prossimi del Panis Racing e sembra avviata a ripetersi sul circuito di casa di Monza, che nel weekend ospiterà il prossimo round dell’European Le Mans Series. Identico cammino fra i Pro/Am per il Racing Team Turkey, pure a punteggio pieno con 17 punti sul TDS X Vaillante che dovrebbe rivedere in pista Philippe Cimadomo dopo la clamorosa esclusione dalla griglia di Le Mans.

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Sempre 42 le vetture iscritte, le stesse di Imola, suddivise fra 17 LM P2, 13 LM P3 e 12 GTE. La novità più importante è data dalla presenza di Jeroen Bleekemolen nelle fila del Rinaldi Racing sulla Ferrari #33 insieme a Christian Hook e Fabrizio Crestani.

Le uniche altre differenze rispetto alle line-up precedenti riguardano e LM P3, dove Jim McGuire figura listato sulla Ligier #3 di United Autosports ma vedremo se potrà essere della partita dopo il forfait del Glen; debutto inoltre in casa DKR per James Winslow al posto di Tom van Rompuy, mentre sulla Ligier #12 dell’Eurointernational figura solamente l’olandese Max Koebolt. Colin Noble infine è atteso al rientro sulla vettura del Nielsen Racing al fianco di Anthony Wells e James Littlejohn.

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Nella classe prototipi entry level Cool Racing dovrà difendere le 11 lunghezze che li separa dalla Ligier #3 del team angloamericano ed i 15 nei confronti dell’RLR Msport.

La classifica “corta” tra le GTE, che incolonna i primi tre classificati col medesimo punteggio, non impedirà infine al success ballast di andare a colpire duramente i capoclassifica virtuali del Rinaldi Racing con la Ferrari #32 trionfatrice a Le Castellet, che sconterà 30 kg extra, ma anche i vincitori di Imola dell’Oman Racing con l’Aston Martin #69 con 25.

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L’altra Vantage del team battente bandiera degli emirati sarà invece appesantita di 15 kg contro i 10 della Porsche Proton #77 ed i 5 delle due vetture terze classificate nei due appuntamenti precedenti, la Porsche Proton #93 e la Ferrari Spirit of Race.

L’azione in pista inizierà giovedí 30 giugno con una giornata dedicata ai test collettivi. Da venerdí 1° luglio le prime libere; qualifiche sabato 2 alle 13.40 e gara a partire dalle 11.30 di domenica 3 luglio. Diretta streaming gratuita sul sito ELMS e sui relativi canali Youtube e FB.

Piero Lonardo

L’entry list della 4 Ore di Monza 

Foto: Piero Lonardo

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WEC – A Hertz/Jota la prima Porsche LMDh clienti

Dopo l’annuncio di JDC-Miller nella serie IMSA, ecco Jota accodarsi quale primo team clienti Porsche nel World Endurance Championship.

Il team britannico, dominatore tra le LM P2 nella recente 24 Ore di Le Mans, gestirà un effort della durata triennale a partire dal 2023 patrocinato in primis dalla Hertz, responsabile dell’annuncio, e dal Singer Group.

Al momento non si conosce se il team schiererà una o addirittura tutte e due delle nuove 963 presentate ieri a Goodwood destinate ai clienti WEC, nè tantomeno livrea e piloti, anche se Antonio Felix da Costa, protagonista a Le Mans e nelle ultime stagioni nella serie mondiale nella categoria cadetta, dovrebbe fare parte della line-up.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC/USCC – Ecco la Porsche 963!

Come anticipato su queste pagine, il Festival Of Speed di Goodwood è stato la cornice scelta da Porsche per rivelare poco fa la livrea ed il nome della sua nuova LMDh, prossima protagonista del WEC e del WeatherTech SportsCar Championship.

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Si chiamerà Porsche 963 (anche se quella denominazione era già stata usata dalla casa di Stoccarda per una vettura di produzione) ed i colori scelti richiamano  il tipico schema Porsche bianco, rosso e nero reso famoso sia sulle 917 che sulle più recenti 919 Hybrid.

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A spingere la 963 un motore da 500 kW e a guidarla un mix di otto piloti di esperienza e gioventù di vari Paesi: Kévin Estre, Michael Christensen, André Lotterer, Laurens Vanthoor, Matt Campbell, Mathieu Jaminet, Dane Cameron e Felipe Nasr.

Solo una citazione per ora per Fred Makowiecki riferito all’impegno nello sviluppo in pista e al simulatore nella vettura, anche se ulteriori nomi per le gare “lunghe” verranno divulgati in seguito. Speriamo che il nostro Gianmaria Bruni possa fare parte di questo gruppo.

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Da segnalare infine a titolo di cronaca lo scoop riportato stamane su reddit che esponeva le medesime immagini, pronte per essere pubblicante sul prossimo numero di Racer Engineering.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

 

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WEC/USCC – Ogier chiude con Richard Mille. Porsche attesa per venerdí, mentre Cadillac si mostra

La settimana post Le Mans per una volta è stata parca di news, con l’attenzione dell’endurance che torna nuovamente alla pista nel weekend con la 6 Ore del Glen del WeatherTech SportsCar Championship.

Oggi invece una raffica di novità, a partire da Sebastien Ogier, che mediante una dichiarazione a mezzo social ha annunciato di aver chiuso qui per quest’anno col WEC e col Richard Mille Racing.

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Per Ogier, che ricordiamo lo scorso anno testò la Toyota in Bahrain, la prima parte di stagione sarebbe stata una marcia di avvicinamento a Le Mans, reale obiettivo del nove volte campione WRC.

Al momento non si conosce chi sarà ad affiancare da Monza Lilou Wadoux e Charles Milesi al volante dell’Oreca LM P2 #1, nè tantomeno se Toyota farà un pensierino futuro sullo schierare Ogier nuovamente a Le Mans, magari su di una terza vettura, che data la rinnovata concorrenza magari potrebbe anche fare comodo.

Tra le novità più attese tra le Hypercar/GTP c’è ovviamente la Porsche LMDh che, dopo la robusta serie di test dei quali è stata protagonista sin da inizio anno in livrea camo, dovrebbe finalmente mostrarsi nel suo aspetto definitivo venerdí, come anticipato nel tardo pomeriggio sull’account Twitter di Porsche Motorsport. Prima di mostrarsi anche al Festival Of Speed di Goodwood.

Da indiscrezioni pare che Penske, che ricordiamo pure ha terminato anticipatamente il proprio impegno nella serie mondiale, non abbia intenzione di inflazionare la prossima edizione di Le Mans con troppe vetture; curiosamente, altre indiscrezioni vogliono che la casa di Stoccarda abbia già venduto sulla carta alcuni esemplari della nuova vettura ad un fidato team privato. Vedremo come si evolverà la situazione….

Tra la concorrenza nella classe regina non si dovrebbe più contare l’Alpine, che per il 2023, dopo che il WEC ha dato fumata nera all’impiego della A480-Gibson LM P1 per la terza stagione di fila, dovrebbe presentarsi, in attesa della nuova Hypercar sviluppata con Oreca, ai nastri di partenza della serie mondiale con ben due Oreca LM P2. Ricordiamo che Alpine ha trionfato nella categoria cadetta nel 2016 e nella SuperSeason 2018-19, aggiudicandosi anche tre vittorie a Le Mans.

Sempre nella giornata odierna indiscrezioni che Jimmie Johnson potrebbe essere interessato a far parte del programma di Hendrick Motorsports atto a riportare una vettura NASCAR alla prossima Le Mans. Il sette volte campione NASCAR potrebbe quindi essere al volante della Next Gen Chevrolet Camaro ZL1 annunciata quale Garage 56 in quel di Sebring.

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Avvistata infine nell’insolita vetrina dell’EyesOn Design Car Show in Michigan la Cadillac LMDh. Per quanto si tratti di una maquette senza componenti meccaniche, si tratta della prima esposizione pubblica del prototipo annunciato nella settimana di Le Mans.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Porsche Motorsport, dtrockstar1

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LMC – Benham-Tappy, successo per Cool Racing in gara 2 a Le Mans

Mike Benham e Duncan Tappy si aggiudicano la seconda manche della Road To Le Mans nella mattinata che precede la 24 Ore. Decisiva la Safety Car che ha neutralizzato la competizione per oltre 20’ a causa dei rottami lasciati a Mulsanne dalle Ligier di Felipe Laser e Paul Lafargue, che ha lasciato il gruppo compatto per quasi tutta della seconda parte di gara, non permettendo di agli inseguitori più accreditati di rimontare. Ma andiamo per gradi.

Al via partiva bene dalla pole Torsten Kratz del WTM, mentre da dietro Freddie Hunt sull’immacolata Ligier del Reiter Engineering macinava posizioni fino ad arrivare alle spalle del battistrada. Tra le GT3, Arnold Robin, incaricato questa volta del primo stint sull’Audi del WRT, prendeva il largo sulle Honda di Jens Møller e Kristian Poulsen e sulla la Ferrari di Hugo Delacour, ma i riflettori erano sulla Porsche di Ebimotors, con Emanuele Busnelli presto in P3, grazie anche alla penalità inflitta alla Honda #44 per il contatto sulla Duqueine del DKR.

Il primo colpo di scena dopo circa 18’ per l’uscita di strada della Ligier di Jonathan Brossard poco prima di Arnage esattamente dove si era schiantata il venerdí la Mercedes del Racetivity, che non partecipava alla seconda gara. A seguire il drive-through sanzionato all’Audi di testa lasciava in testa Poulsen sulla Porsche #46.

Era l’occasione giusta per andare al pit e tutti ne approfittano fino ai contatti delle Ligier descritti poco sopra che hanno comportato prima un’estensione della slow zone a due terzi del circuito e poi l’intervento della vettura di servizio per liberare la pista dai rottami.

Come venerdí le soste arridevano al teammate di Hunt, Mads Siljehaug, il quale prendeva la testa davanti alla Duqueine del WTM, ora con Leo Weiss al volante, e alla Ligier della wildcard Duncan Tappy, per l’occasione col Cool Racing.

A 7’, vale a dire due giri dalla bandiera a scacchi, il restart, con il veterano britannico – quest’anno attivo in ELMS sull’Oreca LM P2 di United Autosports – presto al comando con Siljehaug alle spalle. Il driver norvegese peró, a differenza di gara 1, resisteva agli assalti di Josh Skelton del Racing Spirit of Leman che venivano smorzati da uno Stop&Go+1” per non aver rispettato il tempo minimo al pitstop.

Il gradino basso del podio andava quindi ai vincitori di gara 1, Tom Dillmann e Alexander Mattschull, grazie al forcing finale del collaudatore di ByKolles. A seguire l’equipaggio del WTM e l’asso della categoria Malthe Jakobsen, risalito addirittura dalla P8.

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Tra le GT3, l’Audi di Maxime Robin aveva la meglio su Fabio Babini, incaricato dello stint finale, che cedeva anche alla Aston Martin del Bullitt Racing, ma non riusciva a raggiungere l’Honda #44 che con Kasper Jensen guadagnava la seconda vittoria stagionale, riprendendo cosi la testa della classifica sui compagni di squadra, fermati da una foratura.

 

Duncan Tappy e Mike Benham, che ripetono la vittoria del 2018, non essendo iscritti al campionatoCool25 regalano il punteggio pieno al Reiter Engineering, ma la classifica è ancora capeggiata dal duo della Ligier #10 del Racing Spirit of Leman, che conduce con 49 punti contro i 31 di Malthe Jakobsen e Mo Smith.

La Michelin Le Mans Cup tornerà a Monza il 2 luglio prossimo.

Piero Lonardo

Foto: Le Mans Cup

L’ordine di arrivo di Gara 2

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WEC – Doppietta Toyota, come da copione. Successi per Jota, APR, Porsche e TF Sport nelle altre classi

Toyota si aggiudica la sua quinta 24 Ore di Le Mans e chiude con una doppietta che incorona per la quarta volta la vettura contraddistinta dal #8, ora affidata a Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Rio Hirakawa, su Josè Maria Lopez, Kamui Kobayashi e Mike Conway.

E’ stata la Le Mans del pubblico, affluito in massa, anche se non c’è stato l’atteso sold out, per segnare il ritorno alla normalità dopo i due anni di pandemia, in circuito e nelle strade di Le Mans, per il Pesage e la Parata. E’ stata la Le Mans delle donne, apparse ogni tre per due, forse anche più delle macchine, nelle riprese televisive. E’ stata la Le Mans delle GTE-Pro, qui all’ultima, poco comprensibile, apparizione di sempre, dopo dieci anni di spettacolo spesso superiore di quello offerto dai prototipi, in attesa che le Hypercar rubino definitivamente la scena – speriamo meritatamente – alle altre classi.

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A questa Le Mans ha contribuito Jim Glickenhaus, portando due delle sue SCG 007, le uniche vere altre Hypercar in pista, raggiungendo con una dovizia di mezzi che non supera il dieci per cento di quanto messo in campo da Toyota una terza posizione storica con Ryan Briscoe, Richard Westbrook e Franck Mailleux, avvalorata anche dal quarto posto della seconda entry, rallentata

Nonostante l’enorme distacco, 5 giri, nei confronti dei vincitori, l’outcome poteva essere tranquillamente diverso, come testimonia l’ennesimo problema al sistema ibrido della GR010-Hybrid #7 a due terzi di gara che ha definito le gerarchie in casa Gazoo Racing. Inciso: forse la FIA e l’ACO dovrebbero fare qualcosa per evitare che queste vetture possano diventare delle pericolose dinamo ambulanti.

L’Alpine ha fatto quello che ha potuto, puntando alla pole, anzi alla Hyperpole, dopo essersi nascosta come un paguro nella conchiglia per tutte le libere, perchè forse sapeva che quello poteva essere l’unico risultato di rilievo ottenibile a meno di una improbabile defaillance in gara delle altre contender. Ciononostante, raccoglie punti pesanti che le permettono di mantenere la leadership del campionato al termine di una gara calvario con la vettura più vecchia e collaudata del lotto.

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La battaglia per il successo nelle LM P2 è vissuta praticamente fino al termine del primo stint. Dopo la sfuriata iniziale del Prema Orlen, il passo della Jota, gente abituata al podio di Le Mans, è stato insostenibile per tutti. Antonio Felix da Costa, Roberto Gonzalez e Will Stevens hanno condotto per le restanti 23 ore e passa lasciando agli avversari le proverbiali briciole. Brava Prema con Robert Kubica, Louis Deletraz e Lorenzo Colombo a sfiorare il successo alla prima apparizione nello stesso giro dei vincitori. Il successo di Jota si completa con il secondo equipaggio, a riprova della solidità della compagine diretta da Simon Dolan.

Gli avversari? Filipe Albuquerque e la più accreditata delle due macchine di United Autosports è stata praticamente eliminata al via da un contatto con la vettura top del WRT, che ha cosí rovinato anche la propria gara, chiusa contro le barriere. Penske, ma soprattutto i suoi piloti Felipe Nasr e Dane Cameron, ha fatto esperienza in funzione della nuova Porsche LMDh. Le altre compagini dello schieramento record della categoria cadetta non sono mai state in condizione di puntare al podio, ma United riesce a limitare i danni mantenendosi grazie al sesto posto della sua #23, a 11 punti dai vincitori odierni; segue Prema a -17.

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Il successo portoghese di completa con la vittoria tra le Pro/Am di Algarve Pro Racing di Steven Thomas, Renè Binder e James Allen. Peccato per AF Corse, che purtroppo si è fatta notare più di tutto per il contatto che ha deciso la GTE-Pro, raggiungendo comunque la quarta piazza di categoria dopo il successo dello scorso ano fra le GTE-Am. Anche qui comunque, punti pesanti per il campionato.

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Dicevamo della GTE-Pro: le Corvette erano chiaramente le macchine da battere ma una è stata messa ko da un problema alla sospensione posteriore nel primo terzo di gara e la seconda è stata coinvolta nel contatto con l’Oreca AF Corse, lasciando Porsche e Ferrari a giocarsi la vittoria, vittoria che è andata alla 911 di Gianmaria Bruni, Richard Lietz e Fred Makowiecki.

La Ferrari, che piazza a podio entrambe le 488 AF Corse, per una volta non si è lamentata di un BoP chiaramente unfair – soprattutto va detto in GTE-Am – in attesa forse di rendere la vita difficile a tutti con la nuova Hypercar che dovremmo vedere in pista tra qualche settimana.

Alla terza vettura schierata da Riley Motorsports va il merito di essere arrivata al traguardo, anche se ancora una volta la Ferrari di emergenza non è stata un fattore. Col secondo posto comunque, Alessandro Pier Guidi e James Calado si mantengono comunque in lotta per il campionato, a 5 lunghezze dai vincitori odierni e a 2 dall’equipaggio dell’altra Porsche.

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Chiudiamo con la GTE-Am ed il trionfo delle Aston Martin – le Corvette della categoria, consentitemi il paragone – con TF Sport e Marco Sorensen, Henrique Chaves (un altro portoghese, per la cronaca) e Ben Keating. Chissà se anche stavolta i commissari troveranno qualcosa di irregolare per penalizzare questo meritatissimo successo del texano, che con Sorensen supera l’equipaggio dell’altra Vantage del Northwest AMR di Paul Dalla Lana, Nicki Thiim e David Pittard, oggi terzi dietro alla Porsche del WeatherTech Racing di Cooper MacNeil, Julian Andlauer e Thomas Merrill.

Gli ultimi colpi di scena riguardano proprio questa categoria, con la Porsche #77 del Dempsey-Proton, al momento terza, costretta ai box nel corso della 22ma ora per problemi allo sterzo, e quella dell’Hardpoint/Absolute Racing, autore di uno spin un’ora piú tardi quando occupava la quarta piazza. La migliore delle Ferrari, la #54 di AF Corse di Thomas Flohr, Francesco Castellacci e Nick Cassidy, P6.

Ci si rivede a Monza il 10 luglio con la novità Peugeot 9X8 Hypercar a completare lo schieramento.

Piero Lonardo

Foto: 24H Le Mans, Porsche Motorsport, TF Sport

L’ordine di arrivo della 90ma edizione della 24 Ore di Le Mans

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WEC – Le due Toyota nello stesso giro si preparano al gran finale

Smaltito l’hype per il ritiro della Corvette di testa, con Perrodo ed il boss AF Corse, Amato Ferrari, a porgere le proprie scuse al box statunitense per l’errore commesso, la direzione gara prende la palla al balzo per raffreddare gli animi a fronte del contatto dell’Oreca meglio piazzata del WRT di Robin Frijns, che si gira e picchia ad Indianapolis, chiamando in causa per la prima volta la Safety Car.

Dietro la Porsche di servizio si allineano in primis i nuovi duellanti della GTE-Pro, Fred Makowiecki e Alessandro Pier Guidi, che dopo il successivo restart, circa 20’ dopo, mantengono le posizioni sino alla prima sosta utile. Qui in AF Corse si opta per mantenere le gomme mentre al box Porsche veniva fatto un pit completo con l’ex di lusso Gianmaria Bruni a prendere il volante della 911 #91.

La nuova leadership estesa della Ferrari dura peró solo circa 20’, in quanto Pier Guidi è costretto ad uno stop inatteso per la foratura lenta della posteriore destra: Bruni cosí può guadagnare senza lottare circa 56” e balzare in testa alla categoria.

Davanti a tutti le due Toyota sono ora nello stesso giro, forse a preparare il consueto gran finale combinato, con la Glickenhaus #709 terza a 4 tornate.

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Tra le LM P2, la marcia trionfale dell’Oreca Jota #38 subisce un rallentamento a causa di una foratura lenta, che costringe il team inglese ad una sosta extra. Prema Racing ne approfitta per avvicinarsi a circa 1’. Stabile P3 ormai l’altra Jota.

Qualche problema anche per la #45 di Algarve Pro Racing, leader tra le Pro/Am, a causa di un’uscita di strada da parte di James Allen che costringe il team portoghese al cambio del muso e alla perdita di uno dei due giri di vantaggio sulla vettura del Nielsen Racing.

Gli ultimi colpi di questo scorcio di gara vengono dal contatto fra la Porsche Proton #93 – quella di Fassbender per intenderci – con Zach Robichon alla guida, e la Ferrari del JMW, nella sabbia ad Arnage, e dalla Ferrari Iron Lynx di Claudio Schiavoni, che viene sbattuto fuori dall’Oreca LM P2 del Panis Racing all’ultima curva. Quest’ultima viene giudicata colpevole dalla direzione gara.

A tre ore dalla bandiera a scacchi, la classifica delle GTE-Am vede sempre l’Aston Martin di TF Sport a condurre sulla rimontante Porsche del WeatherTech Racing e sulla #77 del Dempsey-Proton. Ad un giro l’altra 911 dell’Hardpoint/Absolute e la Vantage del Northwest AMR.

Piero Lonardo

Foto: 24H Le Mans

La classifica dopo la ventunesima ora di gara