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IMSA – Porsche nuovamente al top nelle prime libere del Glen

Porsche sembra volersi dimenticare subito della delusione di Le Mans primeggiando nelle libere iniziali della 6 Ore del Glen. Di Dane Cameron infatti la miglior prestazione con 1.34.175 su pista asciutta dopo il diluvio del set-up day.

Dietro la 963 #7 Tom Blomqvist con la Cadillac di Action Express a poco meno di 2 decimi, seguita a sua volta da Filipe Albuquerque con la Acura #10 del WTR w/Andretti.

Tra le LM P2, categoria che torna in azione dopo 3 mesi da Sebring, miglior tempo per Mikkel Jensen e la vettura del TDS con 1.35.531, prestazione molto vicina a quello della classe regina, tema che potrebbe rappresentare un problema, specie se, come da previsioni, domenica si correrà sotto l’acqua.

Completano il podio virtuale Felipe Fraga per il Riley e Nico Varrone, fresco di successo a Le Mans in LM P2 Pro/Am, qui con DragonSpeed.

Rexy

Laurin Heinrich ha riportato al top la Porsche di AO Racing in GTD Pro, reduce da due successi consecutivi nella serie, con 1.45.402, precedendo la Mercedes del Lone Star Racing, migliore in GTD, di circa 2 decimi. A seguire la BMW del Paul Miller Racing e l’Aston Martin dello Heart of Racing, sempre iscritte in Pro, mentre le due Ferrari di Alessio Rovera e Miguel Molina chiudono la top three delle GTD.

Da segnalare un paio di interruzioni per altrettanti incidenti occorsi a John Farano e a Charlie Eastwood, entrambi con l’Oreca LM P2 del Tower Motorsports.

La giornata di sabato proseguirà con una seconda sessione di libere, alle 9.10 AM ET, e le qualifiche, a partire dalle 3.30 PM ET. Queste ultime saranno fruibili sul sito IMSA e sul relativo canale YouTube dalle 21.30 nostrane.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

I risultati delle Libere 1

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IMSA – La serie a ranghi completi al Glen coi campioni di Le Mans

Il mondo dell’endurance non si ferma e nel weekend torna il WeatherTech SportsCar Championship per la 6 Ore del Glen, valida anche quale terza tappa della Michelin Endurance Cup.

La serie torna a ranghi finalmente completi dopo le tre prove di Long Beach, Laguna Seca e Detroit, che non hanno visto la partecipazione delle LM P2, presenti sul tracciato newyorchese con ben 13 unità, compreso uno dei vincitori assoluti di Le Mans, Nicklas Nielsen con l’Oreca del Richard Mille AF Corse. Miguel Molina ed Antonio Fuoco saranno invece impegnati in GTD con le Ferrari di AF Corse e Cetilar Racing.

Presente tra le LM P2 anche Bijoy Garg, parte dell’equipaggio di United Autosports trionfatore proprio nella categoria cadetta, mentre Nico Varrone, sul gradino alto del podio Pro/Am col team di Piacenza, sarà schierato da DragonSpeed. Ben Barnicoat ed Oliver Jarvis, anche loro al top sulla Sarthe nelle due classi LM P2, sono attesi ai consueti ruoli nella serie americana con la Lexus e McLaren in GTD Pro.

11 unità nella classe regina, che fin qui ha premiato cinque vetture diverse, e che vede il ritorno della Lamborghini coi soli Andrea Caldarelli e Matteo Cairoli, mentre sulla Porsche Proton sarà ancora una volta Bent Viscaal a fare compagnia a Gianmaria Bruni. In totale 56 le vetture che si daranno battaglia a partire da venerdí 21 giugno con le prime libere.

Qualche modifica rispetto al BoP, con la Lamborghini che perde ben 13 kg rispetto a Sebring, diventando tra le più leggere insieme a BMW con 1.031 kg a vuoto. La SC63 sconterà una riduzione di energia passando da 908 MJ massimi per stint a 903 MJ.

Alleggerite rispetto all’ultimo round di Detroit anche le Cadillac (-13 kg) e le Acura (-6 kg) mentre al contrario le Porsche sconteranno 2 kg extra. Aumentate in generale tutte le potenze massime e l’energia per stint, con le Acura al top con 918 MJ per stint contro gli 899 MJ di BMW, che qui riportarono il primo e unico successo del 2023; immutati solo i 520 kW massimi disponibili per le ARX-06.

Praticamente immutati invece i rapporti tra le GT, con le sole Ford Mustang GT3 a ricevere 2 mm extra per ciascun estrattore, e 2 litri in più di carburante rispetto all’ultimo round.

L’azione in pista inizierà venerdí alle 1.25 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 22 a partire dalle 3.30 PM ET e start della 6 Ore del Glen domenica 23 giugno alle 11.10 AM ET, le 17.10 italiane. Diretta gratuita di qualifiche e gara sul sito IMSA e sul relativo canale YouTube.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

L’entry list della 6 Ore del Glen

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IMSA – A Porsche non basta la strategia: nel demolition derby di Detroit vince il WTR. AO Racing fa il bis in GTD Pro

Prima vittoria stagionale a Detroit per l’Acura #10 del WTR w/Andretti di Filipe Albuquerque e Ricky Taylor che nonostante l’ennesima strategia azzeccata dal Team Penske, chiude davanti alla Porsche di Nick Tandy e Mathieu Jaminet. Le strade della Motor City hanno dato vita ad una gara tanto spettacolare quanto dispendiosa in termini di danni alle vetture. Alla fine si conteranno cinque Full Course Yellow nei 100’ di gara, anche se i contatti sono stati ben di più.

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In partenza già due defaillance per la Corvette in pole di Antonio Garcia e la Ford Mustang di Harry Tincknell, vittime di problemi tecnici; le due vetture riusciranno a ripartire ma con diversi giri di ritardo.

Davanti Nick Tandy mantiene la leadership derivante dalla pole position, mentre Dane Cameron con l’altra Porsche Penske perde due posizioni a favore di Filipe Albuquerque e Sebastien Bourdais. Philipp Eng, schizzato in quinta posizione con la BMW #24, viene considerato reo di aver cambiato traiettoria prima dello start e viene costretto ad un drive through. Tra le GTD Pro, unica altra categoria prevista nella showcase del Michigan, Jack Hawksworth insegue la Corvette superstite di Tommy Milner.

Presto si attuano le strategie specifiche per questa gara sprint ed in tanti si recano al pit. Il leader Tandy rimane fuori ma va a spingere l’incolpevole Daniel Serra con la Ferrari del Conquest Racing in curva 1 e gli viene assegnato un sacrosanto passaggio in pitlane, rovinando i piani del Team Penske.

L’ultima delle GTP a rifornire è la BMW #25 di Nick Yelloly, ma Connor de Philippi, subentrato al britannico, prima finisce a gomme fredde sulle protezioni nel tentativo di contenere Felipe Nasr, subentrato sulla 963 #7, poi al giro successivo fa tutto da solo e sbatte violentemente il posteriore, generando la seconda Full Course Yellow della giornata.

L’occasione è ghiotta per il Team Penske, che riesce con un tempismo perfetto a rimettere davanti la #6, ora con Mathieu Jaminet al volante. Al successivo restart, la Corvette di testa viene spinta nelle barriere dalla Lexus di Ben Barnicoat: gara finita per la Z06 GT3.R #4 e incredibilmente nessuna sanzione per il Vasser Sullivan.

Poche curve dopo Jack Aitken spinge la Porsche del JDC-Miller di Richard Westbrook, generando una melèe che blocca completamente curva 1. La Porsche di AO Racing frattanto approfitta per passare la Lexus e prendere la testa delle GTD Pro.

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Il sorpasso che vale la vittoria dopo poco più di un’ora di gara, con Rick Taylor che, al termine di un lungo inseguimento, riesce ad avere la meglio sulla Porsche di testa. Nelle posizioni retrostanti si tenta il tutto per tutto, col duello fra Nasr e Van der Zande per la terza piazza e poco oltre con Gianmaria Bruni e Aitken che hanno la meglio sulla BMW residua di Krohn.

Purtroppo l’alfiere di Action Express si rende protagonista di una nuova manovra oltre il limite, che provoca il ritiro del pilota romano, costretto ad arrestarsi nella via di fuga tra le curve 3 e 4. Negli ultimi minuti, mentre le posizioni della categoria top rimangono cristallizzate, un paio di incidenti ai danni della Ferrari #35, ricordiamo iscritta one-off, e alla McLaren di Pfaff Motorsport, modificano le posizioni di rincalzo delle GT a vantaggio dell’Aston Martin dello Heart of Racing, che va a completare il podio dietro a “Rexy” e alla Lexus #14.

In classifica generale, Dane Cameron e Felipe Nasr mantengono la leadership, mentre la coppia di Action Express viene scalzata in seconda posizione da Bourdais e Van der Zande, a -70 dai leader. In GTD Pro, l’ordine di arrivo permette a Priaulx ed Heinrich di allungare su Barnicoat ed Hawksworth, ora distanziati di 84 lunghezze.

L’attenzione dell’endurance mondiale ora si concentrerà su Le Mans; il WeatherTech SportsCar Championship tornerà subito dopo la classica della Sarthe, il 23 giugno, al Glen per la 6 Ore, di nuovo a ranghi completi, terza tappa inoltre della Michelin Endurance Cup.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Michelin Racing USA

L’ordine di arrivo

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IMSA – A Detroit, uno-due in qualifica per Porsche e Corvette

Nick Tandy riporta la prima pole position dell’anno per Porsche nel WeatherTech SportsCar Championship sulle strade di Detroit. L’alfiere di Penske Motorsport ha fissato i cronometri sull’1.05.390 davanti al compagno di squadra Dane Cameron per 124 millesimi.

Seconda fila per Sebastien Bourdais e la Cadillac #01 davanti alle Acura del WTR w/Andretti di Filipe Albuquerque e Jordan Taylor. Solo P6 per Philipp Eng con la migliore delle BMW, autore fino a quel momento della migliore prestazione nella seconda sessione di libere.

Le V-Series.R, che avevano fin qui conquistato tutte le partenze al palo in stagione, hanno peraltro dovuto scontare anche la defaillance da parte di Pipo Derani, protagonista di un contatto a muro che ha chiamato in causa la direzione gara con bandiera rossa e la chiusura anticipata della sessione.

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Ed è uno-due anche per Corvette in GTD Pro, con Antonio Garcia davanti a Tommy Milner per 3 decimi col tempo di 1.09.227. Le due Z06 GT3.R hanno dominato anche le due sessioni di libere svoltesi in giornata.

Seconda fila per Jack Hakwsworth con la Lexus #14 e Seb Priaulx con la Porsche capolista di AO Racing, mentre la Ferrari di Conquest Racing, iscritta per un one-off sulle strade di Detroit, si deve accontentare della terza fila al fianco dell’Aston Martin dello Heart of Racing.

Domani lo start della showcase di 100’ è in programma a partire dalle 3.10 PM ET, vale a dire le 21.10 italiane, godibile come sempre sul sito IMSA e sui relativi canali social della serie.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Michelin Racing USA

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IMSA – Ferrari e BMW perdono i punti di Daytona, ma non il risultato sportivo

A distanza di un mese dal suo epilogo in pista, l’IMSA, ente patrocinatore del WeatherTech SportsCar Championship, ha annunciato di avere penalizzato i costruttori Ferrari e BMW per i risultati ottenuti alla 62ma Rolex 24 at Daytona.

La motivazione risiederebbe nelle prestazioni, ritenute superiori al previsto, da parte delle 296 GT3 e delle M4 GT3, prestazioni che, secondo la nuova interpretazione del Balance of Performance del campionato, avrebbero dovuto essere dichiarate fedelmente nei GT Manufacturers Technical Working Groups, l’organismo incaricato di raccogliere i dati dei costruttori per stabilire le equivalenze.

Il risultato sportivo, che ha visto trionfare in GTD Pro la Ferrari di Risi Competizione, non verrà comunque toccato, ma, al contrario di quanto accaduto nel 2023 all’Acura vincitrice del Meyer Shank Racing, non verranno ritoccati nemmeno i punteggi ottenuti da piloti e teams sia nelle classifiche del WeatherTech SportsCar Championship che della Michelin Endurance Cup.

Quindi anche la BMW del Paul Miller Racing non verrà privata del terzo posto tra le GTD Pro, cosí come le Ferrari di AF Corse, Conquest Racing e Triarsi Competizione, classificatesi alle spalle della Mercedes del Winward Racing, trionfatrice in GTD.

Ricordiamo che il prossimo appuntamento con la serie continentale americana è per la 12 Ore di Sebring, in programma il 16 marzo.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari Races

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IMSA – Nasr e la Porsche beffano Cadillac a Daytona. Ferrari festeggia con Risi Competizione, più il podio delle GTD

Con un finale al cardiopalma, come spesso accade nelle gare lunghe del WeatherTech SportsCar Championship, la Porsche si aggiudica la 62ma Rolex 24 at Daytona. Dopo una battaglia durata sostanzialmente per tutta la gara, Felipe Nasr e la 963 #7 approfittano della 15ma ed ultima neutralizzazione per uscire dalla pitlane meglio di Tom Blomqvist, incaricato dello stint finale sulla Cadillac dell’Action Express.

Con ancora mezz’ora sul cronometro, il pilota britannico ha cercato in tutti i modi di ricucire il breve distacco sul battistrada, sul quale la V-Series.R aveva già avuto la meglio in almeno tre occasioni durante la gara, l’ultima appena 20’ prima, ma non c’è stato niente da fare, ed il tre volte campione IMSA va a festeggiare sul podio insieme ai compagni Dane Cameron, Matt Campbell e Josef Newgarden.

Cadillac grande sconfitta quindi di questa giornata dopo un dominio assoluto nella Roar e nelle libere, anche con la #01 del Team Ganassi, a lungo al comando ma persa a 9 ore del traguardo per un problema di natura elettrica, ma anche le altre vetture con chassis Dallara, le BMW, hanno ceduto sull’affidabilità, perdendo terreno prezioso.

Il “joker” giocato da Porsche a termini di regolamento, ha portato quell’affidabilità spesso mancata, soprattutto nel WEC, ma anche maggiori prestazioni, come dimostra la quarta posizione dell’altra 963 Penske nonostante le ben quattro penalità per eccesso di consumo di energia, ma anche le due Porsche private possono festeggiare l’arrivo, con la #5 di Proton quinta a pieni giri.

Nel mezzo l’Acura #40, il cui equipaggio, capitanato da quel Louis Deletraz sempre più determinante, ha saputo far fronte ad un paio di inconvenienti in gara; peccato per Filipe Albuquerque e l’altra ARX-06, ancora una volta in debito con la fortuna per colpa di un cablaggio.

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Anche la gara delle LM P2 è stata all’altezza delle aspettative. Complice il ban della categoria cadetta dalla serie mondiale, il parco partenti si è ulteriormente arricchito e ciò ha comportato un innalzamento del livello di competizione.

Alla fine sono state ben cinque le vetture a completare a pieni giri, e otto in totale al traguardo sulle tredici iscritte. Il successo alla fine ha arriso ad ERA Motorsport, già trionfatrice qui nel 2021, con un equipaggio che fa perno ancora sul veterano Ryan Dalziel. Niente da fare per i tutti i giovani leoni d’oltreoceano, tra cui ha spiccato sicuramente Malthe Jakobsen ed il Crowdstrike by APR, terminati ad appena 6”8 dai vincitori.

Completa il podio uno dei nuovi effort, il Riley pluricampione in LM P3, mentre necessiterà di una dovuta revisione l’esperimento Ligier del Sean Creech Motorsport, in evidenza, oltre che per la splendida livrea, per le tante neutralizzazioni procurate alla gara, ben quattro delle quindici occorse, anche se va ricordato che l’unica JS P217 in gara è stata completamente ricostruita dopo le ultime libere di venerdí.

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Solo una Mercedes infine rovina la festa totale Ferrari in GT. Risi Competizione torna a vincere, prima volta in GTD Pro e con la 296 GT3. Il successo, che mancava al team di Houston dalla Petit Le Mans 2019, è dovuto a tre degli alfieri di quell’impresa: James Calado, Daniel Serra ed Alessandro Pier Guidi, cui come lo scorso anno si è unito Davide Rigon.

La Ferrari #62 ha visto cadere uno ad uno tutti gli avversari più pericolosi, a partire dalla Lexus, poi la McLaren Pfaff, entrambe le Corvette, ed infine la BMW del Paul Miller Racing, quest’ultima ad onor di cronaca a leadership già acquisita, dando inoltre quella dimostrazione di affidabilità che era completamente mancata nel debutto dello scorso anno.

Peccato per le Lamborghini di Iron Lynx, con la #19 attardatissima al traguardo come le nuove Mustang, ulteriore delusione della gara, mai in contention, afflitte da problematiche di gioventù. A podio, oltre alla citata BMW, che chiude al terzo posto dopo un problema all’ultimo pit, la Porsche di AO Racing.

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Solo la Mercedes del Winward Racing infine si è frapposta ad una tripletta delle Rosse in GTD. Il team texano fa il bis del 2022 con Russel Ward, Indy Dontje, Philip Ellis – tutti già presenti due anni or sono – e Daniel Morad, pure al secondo successo sul circuito della Florida dopo la vittoria 2017 con la Porsche di Alegra Motorsports.

Miguel Molina nel finale non è riuscito ad avvicinarsi abbastanza alla AMG GT3 Evo #57 per tentare i sorpasso decisivo, e piazza la 296 GT3 di AF Corse #21 al secondo posto, a precedere gli esemplari di Conquest Racing di uno spettacolare Albert Costa, e di Triarsi Competizione trascinati da Alessio Rovera, i quali hanno avuto anche il piacere di condurre la gara nell’ultimo terzo. All’appello manca solo la vettura del Cetilar Racing, che pure ha saggiato la leadership, che purtroppo ha compromesso la propria gara a causa di un’uscita di strada da parte di Antonio Fuoco.

Per oggi è tutto. Rivedremo gran parte dei protagonisti odierni fra meno di due mesi per la 12 Ore di Sebring.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, ERA Motorsport, Ferrari Races, Winward Racing

L’ordine di arrivo della 62ma Rolex24 at Daytona

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IMSA – Daytona: ad un’ora dalla bandiera a scacchi, Cadillac rompe gli indugi. Ferrari-Risi leader indisturbata in GTD Pro

Quando manca meno di un giro della lancetta grande a Daytona, la Cadillac di Action Express ha deciso di rompere gli indugi e iniziare a tirare con Tom Blomqvist. Il driver britannico ci ha messo pochi minuti a ricomporre il distacco dalla Porsche #7, che non è mai salito oltre i 10”, e sverniciare un alquanto remissivo Felipe Nasr, il quale aveva tentato un inutile overcut per accumulare più vantaggio.

La terza posizione è al momento saldamente nelle mani dell’equipaggio dell’Acura #40 del WTR w/Andretti, stante la difficoltà da parte dell’altar Porsche Penske, di mantenere un equilibrio soddisfacente fra prestazioni e consumi.

Affascinante la battaglia fra le LM P2. ERA Motorsport, grazie a quasi tre ore di corsa libera, ha mantenuto il vantaggio sul Crowdstrike by APR, che ancora una volta con Malthe Jakobsen al volante, sta tentando di ricucire il distacco, che a 60’ dal termine ammonta a 14”. Sono comunque ben cinque le vetture ancora nello stesso giro, capitanate da Tom Dillmann con l’Oreca di Inter-Europol.

In GTD Pro, dramma per la BMW del Paul Miller Racing, che a causa di un errato montaggio del disco freno anteriore destro, è costretta ad una sosta extra, perdendo cosí anche la seconda piazza a vantaggio della Porsche di AO Racing. Un giro pieno permette alla Ferrari di Risi Competizione di pregustare il successo finale sfiorato due anni or sono.

Tra le GTD infine, la Mercedes del Winward Racing e Daniel Morad sono l’ultimo baluardo rimasto ad un successo delle 296 GT3 anche in questa categoria. Dietro la AMG GT3 #57 infatti scalpitano le due Ferrari di AF Corse #21 e Conquest Racing, con Miguel Molina ed Albert Costa al volante.

In questa categoria sono ben sette le vetture nello stesso giro, compresa le altre Mercedes del Korthoff Preston e Lone Star Racing, la Ferrari di Triarsi Competizione e la Lexus #14, che però con -50’ sul cronometro, si ferma in fiamme fuori dalla pitlane, provocando la 15ma Full Course Yellow della giornata, che potrebbe rimescolare le carte in tavola.

Piero Lonardo

Foto: Winward Racing

La classifica dopo 23 ore di gara

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IMSA – Daytona, 20ma ora: Nasr trascina la Porsche. Ko Corvette

Dopo 20 ore a Daytona, la Porsche Penske #7 è sempre al comando della Rolex24 davanti alla Cadillac di Action Express. Felipe Nasr nel corso della diciannovesima ora riesce ad uscire davanti a Jack Aitken nel rush della pitlane, affollata in regime di Full Course Yellow.

La neutralizzazione, che chiude un periodo di quasi tre ore di corsa libera, è stata chiamata per recuperare il cofano motore della Ligier LM P2 del Sean Creech Motorsport, responsabile quindi sinora di ben quattro delle quattordici neutralizzazioni.

Dietro i due major contender, Kevin Estre con l’altra 963 Penske si reimpossessa della terza piazza dopo aver ceduto in corsia box al sempre coriaceo Neel Jani; a seguire sempre l’Acura #40 e l’altra Porsche del JDC-Miller, uniche GTP a pieni giri fino allo scadere della 20ma ora, allorquando proprio Estre era protagonista di un fuori pista che lo poneva ancora una volta fuori dal giro dei primi.

In LM P2, Jakobsen, su una strategia leggermente diversa dal resto del lotto, regala provvisoriamente la leadership di categoria a Christian Rasmussen e alla vettura di ERA Motorsport, in precedenza sorpassata da Tom Dillmann, ora al volante per Inter-Europol/PR1 Mathiasen. In seguito Rasmussen tornerà legittimamente al comando, creandosi un cuscino di sicurezza nei confronti del reserve driver Peugeot Hypercar.

Sono invece le Ferrari a movimentare la competizione fra le GT. James Calado, nonostante una sosta estesa in regime di Full Course Yellow per cambiare i dischi freni posteriori, mantiene la seconda posizione alle spalle della BMW del Paul Miller Racing e poi ritorna addirittura al comando delle GTD Pro. La terza piazza è appannaggio della Porsche di AO Racing.

In GTD invece è l’esemplare di Triarsi Competizione a dare spettacolo, respingendo a lungo la Mercedes di Indy Dontje per la testa della categoria, salvo poi dover cedere la leadership alla Mercedes del Winward Racing. Purtroppo una toccata da parte della BMW del Paul Miller Racing, sanzionata solamente con un warning, spedisce fuori pista la 296 GT3 #023, che perde leggermente il contatto col leader, ora insidiato a distanza dalla Lexus #12, che sornionamente ha condotto una gara attenta, con l’obiettivo del risultato finale.

Da segnalare i problemi occorsi alle altre tre Corvette in gara, dopo quanto accaduto alla #3. La Z06 GT3.R #4 iscritta da Pratt Miller in GTD Pro prosegue attardata di 16 giri, mentre i due esemplari di AWA in GTD sono invece stati entrambi costretti al ritiro per malfunzionamenti al servosterzo (la #13) ed elettrici (la #17).

Piero Lonardo

Foto: ERA Motorsport

La classifica dopo 20 ore di gara

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IMSA – Daytona: a tre quarti di gara, è nuovamente testa a testa Porsche-Cadillac

Davanti alla Rolex24 at Daytona c’è sempre la Cadillac di Action Express. I vari tentativi di sorpasso delle due Porsche Penske, le più accreditate contender della V-Series.R residua, sembravano portare ad una doppietta provvisoria delle due 963 al termine della diciottesima ora, ma Matt Campbell doveva cedere il passo per le gomme fredde, mentre la #6 di Mathieu Jaminet incappava nella terza penalità per consumo eccessivo di energia per stint e andrà a scontare uno Stop+10” subito dopo lo scadere dell’ora.

Poco dopo un piccolo errore da parte di Jack Aitken contribuiva a riavvicinare la 963 #7, mentre la vettura gemella scivolava in P5, dietro alla Porsche di Proton Competition, che alla fine passava davanti, e all’Acura rimasta in gara. All’inizio della quindicesima ora problemi anche per la BMW #25, costretta ai box per problemi al cambio e fuori dai giochi, come l’altra LMDh di Monaco, per la vittoria.

Cambio della guardia anche tra le LM P2, dove la bella gara di “Spike” subiva uno stop, con Matthew Brabham, al debutto nella categoria, incapace di resistere agli attacchi delle vetture di ERA Motorsport e Tower Motorsport. Brabham poi terminava nelle gomme dell’infield Internaional Horseshoe a gomme fredde e provocava l’uscita numero 14 della vettura di servizio.

I piloti di ERA Motorsport però non avevano fatto i conti con Malthe Jakobsen, il quale portava la vettura del Crowdstrike by APR alle spalle dell’Oreca #18. Il sorpasso comunque avveniva in pitlane e la stellina danese guadagnava subito un robusto distacco sul pur esperto Ryan Dalziel.

In GTD Pro, tra i due litiganti al momento va a godere la BMW del Paul Miller Racing, che è riuscita ad accumulare, grazie ad una notevole porzione di corsa libera, un discreto vantaggio sulle Corvette e sulla Ferrari di Risi Competizione. Nicky Catsburg e James Calado inseguono a 10” e 23” secondi rispettivamente, mentre la Z06 GT3.R #3 è stata costretta ad abbandonare l’inseguimento a causa di un problema, probabilmente derivante da un contatto, alla parte posteriore destra del posteriore. Anche la Lamborghini di punta di Iron Lynx, la #19, è stata costretta ad una lunga sosta nel corso della quattordicesima ora.

Tre le GTD infine, lo strapotere Mercedes è messo in discussione dalla Ferrari di Triarsi Competizione grazie ad uno stint spettacolare di Alessio Rovera, il quale riesce e porsi anche al comando allo scadere delle 18 ore. Riccardo Agostini restituirà poi la posizione a Daniel Morad dietro alla AMG GT3 del Winward. La BMW di Turner Motorsport, a lungo terza forza della categoria, è stata invece costretta ad una lunga sosta ai box, come in precedenza la McLaren di Inception Racing per un problema all’alternatore.

Le uniche altre vetture a pieni giri sono le altre Mercedes di Lone Star Racing e Korthoff Preston Motorsports e la Lexus #12. Purtroppo la splendida gara di Cetilar Racing è stata rovinata da un paio di uscite di strada da parte di Antonio Fuoco che sono costate 9 tornate alla Ferrari #47 per le opportune operazioni.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

La classifica dopo 18 ore di gara

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IMSA – Disastro nella notte di Daytona per la Cadillac di Ganassi. Risi Competizione, lotta per la testa in GTD Pro

La nottata di Daytona ha fatto una vittima eccellente nella Cadillac #01. La vettura del team Ganassi si è fermata infatti definitivamente durante la quattordicesima ora in curva 1 con Renger van der Zande alla guida, probabilmente per problemi di natura elettrica. Alcune ore prima Sebastien Bourdais era stato protagonista di un lungo a causa di una foratura, forse lasciato dal contatto fra l’Oreca LM P2 dell’High Class e la Lamborghini delle Iron Dames.

Qualche problema anche per l’Acura #40, con Jenson Button in testacoda in curva 3 nel corso della decima ora nel tentativo di passare la Corvette di Alexander Sims, ed infine anche per la BMW #24, pure piantatasi in curva 3 ed ora, al contrario della ARX-06 rossonera del WTR w/Andretti, fuori dai giochi per la vittoria.

In tutto ciò, ad ancora dieci ore dalla bandiera a scacchi, la battaglia per il primato vede ancora protagonista la Cadillac di Action Express, con la BMW #25 ad inseguire. Nel giro dei primi ancora l’Acura #40 e le due Porsche, ora condotte da Matt Campbell e Kevin Estre, nonostante la seconda penalità per consumo eccessivo di energia da parte della #6. Seguono ad un giro la Porsche private di Proton e JDC-Miller.

La LM P2, dopo un nuovo exploit da parte di Pato O’Ward sulla vettura di United Autosports, è tornata saldamente nelle mani di AO Racing, con “Spike” a precedere ben sei altre vetture, tutte nello stesso giro.

Lotta al coltello invece in GTD Pro, con la Ferrari di Risi Competizione e le Corvette, in particolare la #3 ora col neoacquisto Dani Juncadella al volante. La Rossa di Houston ha preso il comando delle operazioni nel corso dell’undicesima ora sulla Porsche di AO Racing. Ancora in contention per la leadership anche la BMW del Paul Miller Racing.

In GTD infine, al momento è addirittura uno-due-tre Mercedes, con Indy Dontje, Kenton Koch e Adam Christodoulu al comando, con la McLaren di Inception Racing e la Ferrari di Cetilar Racing ad inseguire. Da segnalare inoltre i ritiri di entrambe le Aston Martin iscritte alla categoria, dell’Acura al femminile del Gradient Racing e della Mustang di Proton Competition. Out anche la Lamborghini #60 di Iron Lynx iscritta fra i Pro.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari Races

La classifica dopo 14 ore di gara