Archivi tag: Daytona

_PL57663

USCC – Rivelata l’entry list di Daytona: Westbrook con JDC-Miller. Rimpasto in BMW

Resa finalmente nota l’entry list della 62ma Rolex 24 at Daytona, primo atto dell’endurance 2024 e del WeatherTech SportsCar Championship. Raggiunta nuovamente la capacità completa con 60 vetture, suddivise tra GTP, LMP2, GTD Pro e GTD, grazie alle 3 entry extra che si aggiungono alle 48 vetture annunciate il mese scorso e alle altre 9 impegnate nella Michelin Endurance Cup.

Rolex-GTP-Lineup_11142023_GD

10 le GTP, tra le quali spicca l’assenza (già evidente dato l’impegno delle tre Huracàn schierate da Iron Lynx) della Lamborghini SC 63 LMDh, attesa quindi al debutto a Sebring e prima ancora nel season opener WEC.

La maggiore novità fra gli equipaggi, gran parte dei quali ancora incompleti, soprattutto nelle classi Pro/AM, riguarda l’ingaggio di Richard Westbrook sulla Porsche del JDC-Miller, che condurrà per tutta la stagione insieme a Tijmen Van der Helm. Tutta da verificare quindi la composizione dell’equipaggio Cadillac WEC, col quale il veterano britannico era atteso alla seconda stagione consecutiva. Inoltre, per la classica della Florida saliranno sulla gialla 963 anche Ben Keating, atteso ancora una volta al doppio impegno insieme ad una delle Oreca LM P2 di United Autosports, e Phil Hanson, già nominato per le altre gare lunghe della Michelin Endurance Cup.

Rimpasto anche negli equipaggi di BMW, dove Philipp Eng e Marco Wittmann cedono il posto a Jesse Krohn e Dries Vanthoor, in attesa comunque della conferma per il quarto rinforzo su entrambe le vetture. Due TBA infine anche in casa Proton al fianco dei soli Gianmaria Bruni e Neel Jani, mentre sulle Porsche Penske ritornano il due volte campione IndyCar Josef Newgarden, più i rinforzi WEC Fred Makowiecki, Laurens Vanthoor e Kevin Estre.

Rolex-LMP2-1_gd

Tanti “buchi” tra le LM P2, dove rispetto a quanto già apparso su queste pagine nei giorni scorsi, possiamo riportare i primi due nomi per High Class Racing in Seth Lucas e Dennis Andersen, mentre al Sean Creech Motorsport, che ricordiamo schiererà l’unica Ligier, risultano confermati come da copione Joao Barbosa e Lance Willsey. Infine la compagine AF Corse non sarà capitanata da Francois Perrodo bensì da Luis Perez Companc, insieme ai factory driver Ferrari Nicklas Nielsen e Lilou Wadoux.

Rolex-GTDPRO-Lineup_11142023b_GD

Passando alle GTD Pro, sarà nientemeno che Sheldon van der Linde ad affiancare una tantum i bicampioni GTD del Paul Miller Racing Bryan Sellers e Madison Snow sulla BMW M4 GT3 #1. L’altro factory driver Neil Verhagen, parteciperà alle gare lunghe della MEC. Risi Competizione dal canto suo si avvarrà della consueta schiera di piloti “casa” del Cavallino formata da Davide Rigon, Daniel Serra ed Alessandro Pier Guidi.

Non si conoscono ancora i driver che affiancheranno i quattro full-season Ford sulle nuove Mustang GT3, mentre è buio pesto (almeno per ora) al SunEnergy1, atteso con l’unica Mercedes ed al Kellymoss w/Riley, secondo portacolori Porsche insieme ad AO Racing.

Rolex-GTD-Lineup_11142023

Nessun pilota noto nemmeno per l’altra Mustang iscritta da Proton nella classe più numerosa, la GTD, dove saranno 4 le Ferrari presenti. Oltre al Conquest di cui abbiamo già parlato, avremo ancora Cetilar Racing rappresentato da Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Eddie Cheever III, più la 296 GT3 di Triarsi Competizione con Alessio Rovera, Onofrio Triarsi, Charlie Scardina e l’ex-campione Lamborghini SuperTrofeo North America Riccardo Agostini ed un ulteriore esemplare iscritto da AF Corse per Simon Mann, Francois Heriau e Kei Cozzolino.

Magnus Racing tornerà con un Aston Martin per John Potter, Andy Lally e Spencer Pumpelly, mentre é da segnalare l’assenza da questa entry list del veteranissimo Bill Auberlen. Il detentore del record di vittorie IMSA all-time non risulta listato nell’equipaggio dell’unica BMW iscritta da Turner Motorsport, composto da Robby Foley, Patrick Gallagher, Michael Dinan e Jens Klingmann.

L’appuntamento con la 62ma edizione della Rolex 24 at Daytona è per il 25-28 gennaio prossimi, preceduto come sempre dal gustoso antipasto dei test collettivi, la Roar Before the 24, in programma dal 19 al 21 gennaio 2024.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, IMSA

WTR_Eri_But

USCC – Ericsson e Button, rinforzi WTR a Daytona. MDK, asse Cina-Danimarca. Gamble completa per Inception

Fallita la trattativa per portare Alex Albon a Daytona, il WTR w/Andretti ha ripiegato (si fa per dire) su una soluzione interna, ingaggiando Marcus Ericsson, che completerà l’equipaggio dell’Acura #10 composto da Ricky Taylor, Felipe Albuquerque e Brendon Hartley.

Non bastasse il vincitore della Indy 500 del 2022, sull’altra ARX-06 del team salirà nientemeno che un campione del mondo di F1, Jenson Button, il quale affiancherà Jordan Taylor, Louis Deletraz e Colton Herta. Per Ericsson si tratta del debutto nella classica della Florida e nel WeatherTech SportsCar Championship in generale, mentre Button ritorna nuovamente all’opera dopo il suo primo outing alla scorsa Petit le Mans.

Le altre news affiorate prima della conferma ufficiale degli equipaggi per la 62ma Rolex 24 riguardano Inception Racing, che completerà la line-up della sua McLaren 720 GT3 Evo, oltre ai confermati Brendan iribe, Frederik Schnadorff e Ollie Millroy con il factory driver Tom Gamble. Per il pilota britannico si tratta della seconda esperienza a Daytona dopo il debutto con Heart of Racing nel 2022.

MDK_2024

Infine, sempre in attesa della lista completa, l’MDK, che ha ufficializzato i piloti full-season in Anders Fjordbach e Kerong Li. Il titolare di High Class racing dopo diverse stagioni in LM P2 switcherà ad una Porsche 911 GT3 R, mentre il pilota cinese affronterà la sua prima stagione completa nella serie americana dopo il debutto dello scorso anno a Daytona con la Lamborghini Huracàn di NTE Sport.

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti, MDK Motorsports

Conquest

USCC – Altre novità in GTD: Balzan a Daytona con Conquest. Korthoff prosegue, Andretti cambia ed AWA completa

Ancora novità nelle line-up per i team impegnati tra le GTD nel WeatherTech SportsCar Championship. Quella che riguarda più da vicino i nostri colori vede Alessandro Balzan, due volte campione IMSA GTD, di nuovo a Daytona col Conquest Racing. Il team diretto da Eric Bachelart schiererà full-time sulla Ferrari 296 GT3 Manny Franco e Cedric Sbirrazzuoli nella Michelin Endurance Cup, insieme ad un terzo pilota da determinare.

Frattanto Korthoff Preston Motorsports ha deciso di proseguire con la medesima line-up del 2023 che ha visto impegnati per tutta la stagione sulla Mercedes AMG GT3 Evo Mike Skeen e Mikael Grenier, con l’inserimento di Kenton Koch nelle gare lunghe. Il team, aldilà dei due soli podi conquistati a Mosport e a Road America, si è laureato campione di categoria nella Micheline Endurance Cup, precedendo sia i vincitori di Daytona dello Heart of Racing che i campioni del Paul Miller Racing.

2024-Andretti-Motorsports-GTD_11132023

L’Andretti Motorsports dal canto suo cambia montura e, dopo una travagliata stagione con l’Aston Martin, passa a Porsche. I piloti full-season saranno sempre Jarett Andretti e Gabby Chaves, con Scott Hargrove ad unirsi nei cinque round della Michelin Endurance Cup.

AWA ha infine definito quasi del tutto gli equipaggi per il nuovo effort con Corvette, che vedrà Lars Kern affiancare nella Michelin Endurance Cup i full-season Orey Fidani e Matt Bell. Nella vettura gemella invece, oltre ad Anthony Mantella e Nico Varrone, si alterneranno Thomas Merrill e Charlie Eastwood, quest’ultimo limitatamente a Daytona.

L’entry list completa di tutti gli equipaggi della 62ma Rolex 24 at Daytona è attesa nella giornata di oggi.

Piero Lonardo

Foto: Conquest Racing, Andretti Motorsports

Lambos

USCC – Iron Lynx ancora con tre Huracàn a Daytona. Cadillac rinnova e AO Racing raddoppia. Colpo Pfaff con Rossi, Jarvis e Kirchofer. Farnbacher-Robichon per Heart of Racing

Iron Lynx sarà nuovamente presente a Daytona con tre Lamborghini Huracàn GT3. La #19, contraddistinta dal colore di base verde, vedrà al volante ben tre precedenti vincitori: Mirko Bortolotti, Jordan Pepper, Andrea Caldarelli e Franck Perera.

La gialla #60 sarà invece condotta da Matteo Cressoni e Claudio Schiavoni, mentre infine le Iron Dames saranno nuovamente in pista dopo il secondo posto nel FIA WEC con la medesima line-up formata da Michelle Gatting, Sarah Bovy e Rahel Frey. I piloti a completamento di queste due line-up verranno definiti nelle prossime settimane.

Cadillac invece conferma i suoi tre moschettieri: Sebastien Bourdais, Renger van der Zande e Scott Dixon, cui si aggiunge la seconda V-Series.R schierata da Action Express/Whelen Racing campione in carica con Pipo Derani, Jack Aitken e Tom Blomqvist.

AO1-2

Novità invece in casa AO Racing, dove per il nuovo effort LM P2 ci si è affidati ad uno specialista della categoria, Paul-Loup Chatin, campione in carica con PR1 Mathiasen, il quale affiancherà per tutta la stagione PJ Hyett. Sulla Porsche 911 GT3 R schierata per la prima volta in GTD Pro si presenteranno per tutta la stagione Seb Priaulx e la promessa Laurin Heinrich. Anche in questo caso i rinforzi per le gare lunghe verranno annunciati a tempo debito.

Pfaff

Ancora, Pfaff Motorsports piazza un altro paio di colpi a sorpresa ingaggiando, oltre al factory driver Marvin Kirchöfer e ad Oliver Jarvis, campione overall 2022, per tutta la stagione, Alexander Rossi quale quatro pilota per Daytona. I tre si aggiungono a James Hinchcliffe, annunciato tre giorni fa per le tre gare di durata più importanti.

Ma non è finita, perchè quest’oggi anche Heart of Racing ha annunciato i propri equipaggi. Sull’Aston Martin #23 iscritta in GTD Pro il due volte campione IMSA Mario Farnbacher affiancherà i full-season Ross Gunn ed Alex Riberas, mentre sarà Zacharie Robichon a raggiungere nelle gare lunghe i vicecampioni GTD 2023 Roman De Angelis, Marco Sorensen, e Ian James. Il neocampione ELMS GTE, nonchè titolato GTD 2021, è probabilmente atteso anche ad un impegno nel WEC con la formazione di Seattle.

E’ infine sfumato il coinvolgimento di Alex Albon col WTR w/Andretti nel season opener. La possibilità, cui il team Williams F1 non aveva posto veto, è sfumata a causa ufficialmente a causa della fitta schedule imposta dalla massima serie di monoposto FIA, i cui test inizieranno il 21-23 febbraio. Wayne Taylor comunque ha annunciato di avere un altro nome importante da piazzare sulla sua Acura GTP a Daytona.

Piero Lonardo

Foto: Iron Lynx, AO Racing, Pfaff Motorsports

Corvettes

WEC/USCC – I nuovi factory driver Corvette

Nominati da Corvette Racing quattro nuovi factory driver per le nuove Z06 GT3.R: si tratta di Daniel Juncadella, Earl Bamber, Charlie Eastwood e Nico Varrone, che arricchiranno i team impegnati nel WeatherTech SportsCar Championship e nel World Endurance Championship, aggiungendosi ai quattro nomi già noti, impegnati nella serie americana in GTD Pro, vale a dire Antonio Garcia, Tommy Milner, Nicky Catsburg ed Alexander Sims.

In dettaglio, Juncadella e Bamber si uniranno rispettivamente a Garcia e Sims e a Milner e Catsburg nelle tre più lunghe enduro della Michelin Endurance Cup: Daytona, Sebring e Petit Le Mans; inoltre, Juncadella debutterà nel FIA WEC nelle fila di TF Sport, dove Bamber è già impegnato con la Cadillac LMDh.

Eastwood dal canto suo proseguirà il rapporto con TF Sport nel WEC che data dal 2018, mentre per la giovane promessa Varrone conosciamo già l’impegno full-time in IMSA su una delle due vetture schierate da AWA in GTD al fianco di Anthony Mantella.

A questo punto attendiamo solo di conoscere i nomi dei piloti che integreranno gli equipaggi nella serie mondiale, ricordando che Timur Boguslavskiy, campione in carica overall ed Endurance del GTWC Europe proprio insieme a Juncadella, è stato protagonista del rookie test in Bahrain con la Corvette C8.R GTE.

Piero Lonardo

Foto: Corvette

Hinch

USCC – Hinchcliffe sulla McLaren Pfaff. Tornano i campioni GTD Pro. Andretti con Lamborghini e l’equipaggio di TDS

Pioggia di news relative al WeatherTech SportsCar Championship. La più eclatante riguarda il ritorno alle gare di James Hinchcliffe nelle fila di Pfaff Motorsports. Il team canadese ha ingaggiato il connazionale ex-IndyCar (6 vittorie ed una storica pole position ad Indianapolis nel 2016) per tre delle gare lunghe della Michelin Endurance Cup: la Rolex 24 at Daytona, la 12 Ore di Sebring e la Petit Le Mans sulla nuova McLaren 720S GT3 iscritta in GTD Pro.

McLaren_Pfaff

Il popolare “Sindaco”, negli ultimi due anni ha svolto il ruolo di commentatore televisivo per la NBC; l’ultima apparizione ufficiale nella serie è stata a Daytona nel 2017 con la Mazda Prototype.

hawk_Barn

Sempre in GTD Pro, Ben Barnicoat e Jack Hawksworth dopo il rookie test Toyota in Bahrain saranno chiamati alla conferma del titolo 2023 con la Lexus del Vasser Sullivan, in attesa di eventuali committment anche nel WEC, sempre tra le GT.

TDS_2024

Tra le LM P2 invece, categoria che continua a destare molto interesse sul territorio nordamericano, reso noto l’effort del TDS Racing, che sarà composto da Steven Thomas, Hunter McElrea, Mikkel Jensen e Charles Milesi.

Per Thomas e Jensen, che grazie anche alle vittorie di Laguna Seca ed Indianapolis hanno conquistato il terzo posto nella categoria, si tratta di un ritorno, mentre McElrea si affaccia alle gare di durata dopo il secondo posto finale nell’Indy NXT per le gare lunghe della MEC, che a Daytona vedranno in azione anche Milesi, in attesa del probabile debutto mondiale sull’Alpine LMDh.

Formal_Marc

Infine, il WTR w/Andretti ha reso noto un ulteriore effort in GTD con una Lamborghini per i campioni in carica del Super Trofeo North America Pro, Kyle Marcelli e Danny Formal. I due nel 2023 hanno disputato un programma parziale consistente nelle gare dell’Endurance Cup sull’Acura NSX GT3 schierata dal team di Wayne Taylor insieme al Racers Edge.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Pfaff Motorsports, Vasser Sullivan, TDS, WTR w/Andretti

_PL57197 (1)

USCC – Pino rinforzo di lusso per United Autosports. Kurtz-Braun, nuova coppia per Crowdstrike by APR

L’ultimo tassello del programma LM P2 di United Autosports nel WeatherTech SportsCar Championship 2024 risponde al nome di Nico Pino. Il giovane cileno, già sul gradino più alto del podio a Barcelona in ELMS con Duqueine, andrà a completare l’equipaggio composto da Ben Keating e Ben Hanley nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup.

Inizialmente il sedile era stato annunciato per Alex Quinn, ma il passaggio del pilota britannico a Gold ha aperto questa nuova opportunità per il polesitter (tra le LM P3) dell’ultima Rolex 24 at Daytona.

_PL57490

Sempre nella categoria cadetta, si ripete invece l’effort di Crowstrike by APR, che ha chiuso al secondo posto in classifica, trionfando nella MEC. George Kurtz, vincitore del Jim Trueman Award, punterà ad un nuovo invito a Le Mans in compagnia dell’ex-alfiere del Meyer Shank Racing, Colin Braun.

Il 35enne texano ha vinto proprio con Kurtz ed il team di Stewart Cox la 24 Ore di Le Mans quest’anno tra le LM P2 Pro/AM, mentre con l’Acura GTP si è classificato terzo nella serie americana nonostante la cancellazione dei punti della vittoria di Daytona, cui sono seguiti gli altri due successi di Mosport e della Petit Le Mans.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

WTR_GD

USCC – Rolex 24: Il WTR fa tre di fila ! Dominio Corvette in GTLM. A ERA, Riley e Winward le altre categorie

Sembra imbattibile il Wayne Taylor Racing a Daytona. Il team di Brownsburg mette a segno la terza vittoria di fila, la quarta in cinque anni, mettendoci in mezzo anche il passaggio ad una nuova vettura e un reshuffle dell’equipaggio.

Un paio dei protagonisti di questo successo in realtà non sono nuovi al podio del classico season opener del motorsport su pista: Ricky Taylor infatti ha già ricevuto il cronografo nel 2017, Filipe Albuquerque l’anno successivo, mentre per entrambi gli assi dell’IndyCar chiamati a rinforzare la line-up, Alexander Rossi ed Helio Castroneves, si tratta invece del primo successo al quarto tentativo.

Filipe

Dietro alla Acura #10 si piazza la migliore delle Cadillac, la #48 dell’Action Express. Un programma realizzato su misura per lo start della “seconda vita“ di Jimmie Johnson dopo l’abbandono alla NASCAR, che ha vissuto forse più della concretezza di Simon Pagenaud e Mike Rockenfeller, ma soprattutto della splendida irruenza di Kamui Kobayashi, che fallisce il “threepeat” per appena 4”7.

A podio, per chiudere il trittico dei costruttori impegnati nella classe top, anche l’unica Mazda iscritta per i “soliti” Oliver Jarvis, Harry Tincknell e Jonathan Bomarito, capace di rimontare tre giri di distacco ,sì a furia di caution (se ne conteranno 12 alla fine), ma anche a fronte di una gara senza sbavature, a riprova che proprio nell’anno caratterizzato da un impegno ridotto del costruttore nipponico, questa DPi ha raggiunto la maturità agonistica necessaria per terminare nel migliore dei modi anche le gare più faticose.

Chiudono il pokerissimo di testa l’altra Acura del Meyer Shank Racing e la Cadillac del Team Ganassi. L’assalto di Renger van der Zande al leader è stato vanificato da due foratura, di cui la seconda nel finale di gara, sempre alla posteriore destra a 6’ dalla bandiera a scacchi. Aldilà del risultato, da considerare comunque positivo per un effort creato praticamente dal nulla dopo l’acquisto della DPi V.R ex-Juncos gravemente incidentata a Mosport 2019, pesano i due errori di Kevin Magnussen che sono costati altrettante penalità, e che hanno messo in ombra l’ottimo lavoro del veterano Scott Dixon e dell’olandese scaricato forse un po’ troppo frettolosamente dal WTR.

Delle altre due “Caddie” protagoniste della prima metà di gara, quella dell’Action Express ha scontato un problema tecnico al cambio, mentre quella del JDC-Mustang Sampling è rimasta incolpevole vittima di un incidente di gara.

ERA

Finale al cardiopalma anche tra le LM P2, con le due contender rimaste in lizza, ERA Motorsport e Tower Motorsport, a scambiarsi ripetutamente le posizioni nelle ultime fasi di gara. Risulterà determinante il drive-through assegnato a Mathieu Vaxivière per il jump start a due ore dal termine.

Le strategie differenti portavano infatti al comando alternativamente le due Oreca, ma alla fine, complice il necessario splash a pochi minuti dalla bandiera a scacchi, era la vettura con la livrea disegnata da un bambino di 6 anni di Ryan Dalziel, Paul-Loup Chatin, Dwight Merriman e Stephen Tilley a tagliare il traguardo per prima con 19” secondi di vantaggio. P3 per l’entry #82 del DragonSpeed, cui sfugge il tris nella categoria, davanti all’unica Ligier iscritta dal RWR Eurasia.

Cetilar_Squadra

Menzione obbligatoria per la Dallara Cetilar di Andrea Belicchi, Giorgio Sernagiotto, Roberto Lacorte ed Antonio Fuoco, bloccata per oltre due ore ai box da un problema al cambio allorquando stava lottando con profitto per la testa della categoria ma terminata orgogliosamente al traguardo.

Corv3N

Le Corvette dopo un digiuno durato ben quattro anni tornano finalmente ad a vincere in GTLM e lo fanno con una doppietta. Le C8.R hanno mostrato un passo gara insostenibile per la concorrenza: la dimostrazione nella velocità nel rimontare il drive-through comminato dalla direzione gara alla #3 per jump start, recuperato in meno di un’ora.

L’uno-due delle GT del Kentucky vede la #3 dei campioni in carica Jordan Taylor e d Antonio Garcia, coadiuvati da Nicky Catsburg, precedere di 3”5 la vettura gemella di Nick Tandy, Tommy Milner ed Alexander Sims.

Niente da fare per la Ferrari del Risi Competizione, col team di Houston al comando nelle ultime fasi in attesa di una caution che però non è arrivata. Alla fine è solo P4 per Alessandro Pier Guidi, James Calado, Davide Rigon e Jules Gounon dietro la BMW #24.

Peccato poi non aver potuto vedere lottare per il successo l’unica Porsche in gara, spazzata via dall’altra BMW ancora prima dello start, ma capace di rimontare la bellezza di quattro giri, che in una classe così tirata sono un’eternità.

Merc57

La GTD, vale a dire il presente e il futuro delle competizioni GT, ha visto trionfare la Mercedes del Winward Racing di Maro Engel, Indy Dontje, Philip Ellis e Russel Ward sull’altra AMG GT3 del Sun Energy 1 di Raffaele Marciello, Kenny Habul, Mikael Grenier e Luca Stolz.

Su questo risultato però gravano come un macigno le scorrettezze dell’equipaggio vincitore nei confronti della Ferrari #21 di AF Corse, liquidata in malo modo allo scadere del penultimo ottavo di gara. Metodi simili li abbiamo visti peraltro nelle fasi finali da parte dei secondi classificati anche nei confronti della Lamborghini del Paul Miller Racing, che termina al terzo posto.

Da questa battaglia sono uscite con le ossa rotte alcune delle favorite della vigilia, tra cui le Lexus del Vasser Sullivan e le Lamborghini del GRT Grasser, tutte vittime di problemi tecnici, mentre le Porsche più accreditate hanno commesso svariati errori. Il quarto posto finale dei vicecampioni di categoria del Wright Motorsports può essere considerato quindi un buon risultato alla luce di quanto sopra.

Riley

Difficile da valutare infine il debutto delle LM P3 nel WeatherTech SportsCar Championship. Le prestazioni, al di sotto delle migliori GT, dovrebbero innanzi tutto fare ripensare all’IMSA sul loro corretto posizionamento, cui si deve aggiungere l’inesperienza di tanti driver ingaggiati all’ultimo momento.

Alla fine se la sono giocata due degli equipaggi più completi, con la vittoria della Ligier del Riley Motorsports di Scott Andrews, Spencer Pigot, Oliver Askew e Gar Robinson sulla vettura gemella del Sean Creech Autosport di Wayne Boyd, Joao Barbosa, Lance Willsey e Yann Claray.

Il contatto fratricida al via, più qualche altro incidente di percorso, ci hanno privato del confronto con le Duqueine, portate in Florida dal Muehlner Motorsports, con la #6 dello specialista Laurents Horr comunque sul gradino basso del podio, ancorchè distanziatissima.

E’ tutto da Daytona. L’appuntamento con la massima serie endurance americana è per il 20 marzo prossimo con la 12 Ore di Sebring.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 59ma Rolex 24 at Daytona

Foto: IMSA, Michelin, WTR, Cetilar Racing

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

USCC – Rolex 24: A -3 ore, WTR in controllo. La Ferrari AF Corse “fatta fuori” da una Mercedes in GTD

Il clima si sta facendo caldo a Daytona, e non solo per la temperatura decisamente estiva. La battaglia per la leadership assoluta infatti non accenna a calare di tensione nelle fasi decisive di questa Rolex 24 e, nonostante un paio di protagonisti hanno dovuto calare le loro aspettative, le cinque DPi del gruppo di testa proseguono a pieni giri e distacchi relativamente ravvicinati.

Cinque perché anche la Mazda è riuscita a recuperare lo svantaggio accumulato nei primissimi giri e porsi nel giro dei battistrada, che è condotto ancora una volta dalla Acura del WTR, ancora al top prima con Alexander Rossi e poi con Filipe Albuquerque. Purtroppo per il team Ganassi, Kevin Magnussen ne ha combinata un’altra, facendo pattinare le ruote in pitlane, e la sacrosanta penalità contestata al danese un attimo dopo il sorpasso per la leadership sul vincitore della indy 500 2016 costa una nuova rimonta per la Cadillac #01.

A tre ore dalla bandiera a scacchi è quindi la #48 di Simon Pagenaud a rincorrere il campione WEC ed ELMS delle LM P2 con circa 13” di svantaggio. Allo scadere della 18ma ora Dixon riesce a riportarsi in terza posizione sull’altra Acura di AJ Allmendinger. La Cadillac #31 frattanto è rientrata in pista dopo il problema al cambio con 23 giri di ritardo.

ERA_Winward

Nuovo cambio della guardia in LM P2 grazie a Ryan Dalziel, che riporta in testa l’Oreca dell’ERA Motorsport sulla entry del Tower Motorsport al termine della diciassettesima ora. Frattanto la terza forza della categoria, la vettura #82 del DragonSpeed, pere ulteriormente contatto dai due battistrada a causa di una sosta ai box per risolvere un problema di surriscaldamento.

Vettes

Sempre in mano alle due Corvette la GTLM, con la #3 di Nicky Catsburg a prendere il comando sull’altra C8.R. A seguire, il trenino perde un pezzo e passa a quattro carrozze, con la BMW #25 ora a 2 giri dai battistrada.

Anche la gara delle LM P3 di testa sembra ormai una gara di attesa con la Ligier del Riley Motorsports a condurre in scioltezza mantenendo i tre giri di vantaggio accumulati sulla vettura del Sean Creech Autosport.

Il colpo di scena che caratterizza questa porzione di gara investe infine la GTD, dove la lotta al coltello tra la Ferrari AF Corse e la Mercedes del Winward Racing assume toni da vicenda giudiziaria. Poco dopo il pit infatti, Matteo Cressoni, appena subentrato a Nicklas Nielsen, esce meglio di Peter Ellis dal “trioval”, ma la Mercedes non vuole dare strada e mantiene la corda, sbattendo fuori la 488 del pilota mantovano, che aveva già più di mezza macchina davanti, e che termina nelle gomme a protezione di curva 1.

Inspiegabilmente, ancora una volta la direzione gara non assegna alcuna penalità alla Mercedes #75, che prosegue indisturbata al comando della categoria, mentre la Ferrari AF Corse è costretta a riparazioni di fortuna e alla sostituzione della gomma posteriore destra, bucatasi nel contatto.

Si riforma quindi l’accoppiata Mercedes, con la Porsche del Wright Motorsport e la Lamborghini del Paul Miller Racing ad inseguire. Ritirata invece la Porsche del Team TGM, mentre l’esemplare dello Pfaff Motorsport esce anch’esso dai giochi dopo una lunga sosta per riparare quanto rovinato nel fuori pista che ha causato la decima caution della gara, nel corso della 19ma ora.

Piero Lonardo

La classifica alla ventunesima ora di gara

Foto: IMSA, Michelin

WTR_alba

USCC – Rolex 24: Testa a testa WTR/Ganassi. AF Corse incanta in GTD a 6 ore dalla fine

La prima mattinata della Rolex 24 at Daytona vede tre ore di corsa quasi totalmente libera; l’unica Full Course Yellow, la numero 9, all’inizio della 17ma ora per l’ennesima uscita di strada dell’Oreca LM P2 del PR1 Mathiasen, ricompatta però nuovamente i major contender. Sono infatti ben quattro su cinque le classi ancora più che incerte a tre quarti di gara.

Davanti Helio Castroneves e la Acura del WTR approfittano della sosta in regime di neutralizzazione per portarsi davanti alla Cadillac del Team Ganassi. Il brasiliano prima ed Alexander Rossi poi riescono a creare e mantenere un cuscino di sicurezza di circa 6” sulla DPI V.R #01.

Sempre nello stesso giro dopo 18 ore Felipe Nasr, che riesce a completare il sorpasso che vale il podio sull’Acura dell’MSR, in P4 davanti alla Cadillac #48 ora nelle mani di Simon Pagenaud. La Mazda nel frattempo ha recuperato anche il secondo dei tre giri di distacco sostenuti ad inizio gara e potrebbe presto aggregarsi al trenino delle vetture a pieni giri; trenino che però, poco dopo lo scadere delle -6 ore al termine, perde proprio la Cadillac #31, vittima di un problema al cambio e costretta ad una apparente lunga sosta.

Tra le LM P2, la lotta è ancora lotta a due fra Tower Motorsport ed ERA Motorsport, con Mathieu Vaxivière e Gabriel Aubry capaci di gestire un vantaggio minimo sugli avversari. Staccata di un giro l’altra Oreca del DragonSpeed nonostante le prodezze di Christopher Mies, al debutto fra i prototipi, ed i giovani leoni Devlin De Francesco e Fabien Schiller.

Da segnalare infine il ritorno in pista della Dallara del Cetilar Racing dopo oltre due ore di sosta per riparare il cambio, ma mettendo da parte per un momento la sfortuna, è comunque importante terminare la prima sortita nella serie IMSA della compagine tricolore.

Corv4b

In GTLM le Corvette sono tornate a menare le danze: L’impressione è che le C8.R, che devono “vendicare” il debutto non proprio esaltante dello scorso anno, siano assolutamente in controllo sul resto della concorrenza, anche se i driver della Rossa del Risi Competizione non si stanno assolutamente risparmiando e le BMW sono lontane parenti di quelle viste durante la Roar, nonostante i 20 kg extra assegnati dal BoP.

Ferr21_rear

Avvincente invece la battaglia in GTD che vede protagoniste le due Mercedes di Winward Racing e Sun Energy 1 e la Ferrari di AF Corse. Farà discutere il contatto, non sanzionato dalla direzione gara, da parte di Maro Engel sulla 488 GT3 di Daniel Serra. Il pilota brasiliano comunque si riprenderà la testa della categoria sul factory driver della stella a tre punte, mentre l’altra AMG GT3 scivolerà in P6 a causa di un lungo di Kenny Habul, il quale viene superato anche dalla Lamborghini del Paul Miller Racing e dalle due Porsche di Wright Motorsports e Pfaff Motorsports.

Immutata infine la leadership della Ligier del Riley Motorsports grazie soprattutto all’effort dei due driver ex-indyCar, Oliver Askew e Spencer Pigot.

Piero Lonardo

La classifica alla diciottesima ora di gara

Foto: IMSA, Ferrari Races, Corvette