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WEC – Il punto sulle Hypercar: Toyota si mostra. Ferrari si prepara a Monza. Kolles presente. Peugeot, ipotesi Pescarolo

La season 11 del World Endurance Championship è alle porte e l’attenzione è sicuramente focalizzata sulle Hypercar. Stamane Toyota ha presentato ufficialmente la nuova versione della GR010 Hybrid.

Il costruttore nipponico, vincitore delle ultime cinque 24 Ore di Le Mans e degli ultimi quattro titoli WEC, si troverà ad affrontare una concorrenza agguerrita, formata da Ferrari, Porsche, Peugeot, Cadillac, Vanwall e Glickenhaus.

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La GR010 Hybrid del 2023 godrà di un propulsore migliorato nelle prestazioni del 3,5 litri da 520 kW e dell’elettrico da 200 kW, ma anche di un’aerodinamica rinnovata con nuovi profili anteriori ed un’ala posteriore di dimensioni minori, allo scopo di incrementare la guidabilità e l’efficienza in pista.

Inoltre, sono state introdotte migliorie alla carrozzeria, con nuove prese d’aria per migliorare il raffreddamento dei freni e permettere interventi più veloci ai box su queste componenti, oltre ad un nuovo sistema di luci per migliorare la visione notturna. Tutto ciò ha comportato anche un risparmio di peso che ha portato la GR010 Hybrid sotto i 1040 kg del peso minimo regolamentare.

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Nel frattempo Ferrari ha proseguito il proprio programma di test, che dopo una seconda puntata a Sebring dopo quella effettuata tra la Roar e la Rolex 24, è terminata a Monza con una due giorni svoltasi in settimana, presenti tutti e sei i piloti incaricati di portare in pista a partire dal Prologo dell’11-12 marzo e poi alla 1000 Miglia di Sebring la 499P, ricordiamo Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen sulla #50 e Alessandro Pier Guidi, James Calado ed Antonio Giovinazzi sulla #51.

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Una delle notizie che hanno animato la settimana dei media è stato l’annuncio da parte di Pescarolo Sport di aver avviato i contatti con Peugeot per schierare una 9X8 Hypercar a partire dalla prossima stagione. Jocelyn Pedrono, attuale detentore dello storico marchio, ha annunciato anche di avere già rinforzato l’organico, con l’assunzione di Joel Rivière e Bruce Jouanny, incaricati di sviluppare il programma sportivo.

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A Sebring infine, nonostante i rumors delle scorse settimane, sarà regolarmente presente la Vanwall, che presenterà nell’abitacolo, insieme a Tom Dillmann ed Esteban Guerrieri, Jacques Villeneuve. L’ex-campione del mondo di F1 si è dichiarato entusiasta ai microfoni del WEC di questa nuova avventura col team gestito da Colin Kolles.

L’appuntamento per tutti è per sabato 11 marzo a Sebring per la prima giornata del Prologo.

Piero Lonardo

Foto: Toyota Gazoo Racing, Ferrari Races, Pescarolo Sport, Vanwall Racing Team

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WEC – WRT, United Autosports e Vector Sport completano gli equipaggi

L’inizio della nuova stagione del World Endurance Championship si avvicina e si vanno via via a completare diversi equipaggi in vista del season opener di Sebring.

Per primi il WRT che, in attesa di prendere possesso nel 2024 della BMW Hypercar, si presenteranno ai nastri di partenza della season undici con un trio di comprovata esperienza, formato da Sean Gelael, Robin Frijns e Ferdinand Habsburg per l’Oreca LM P2 #31

Gli ultimi due sono stati gli artefici della trionfale stagione 2021 del team belga, coronata dal titolo LM P2 e dalla vittoria alla 24 Ore di Le Mans, mentre Gelael e Frijns hanno terminato in seconda posizione la scorsa stagione alle spalle di Jota Sport. Ricordiamo che l’altra entry del team, contraddistinta dal numero 41, sarà condotta da Robert Kubica, Rui Andrade e Louis Deletraz.

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United Autosports dal canto suo ha rotto gli indugi anche sull’ultimo nome da affiancare a Filipe Albuquerque e Phil Hanson sull’Oreca LM P2 #22, nella persona di Frederick Lubin. Per il giovanissimo pilota britannico si tratta del debutto fra le ruote coperte dopo aver militato nelle monoposto nel triennio precedente (F4 British, GB3, Formula Regional Asia ed Euroformula Open).

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Infine Vector Sport, che ha presentato Gabriel Aubry e Matthias Kaiser. Il pilota francese vanta già notevole esperienza tra le LM P2 nonostante la giovane età (24 anni), avendo già disputato due stagioni complete col Jackie Chan DC Racing, conquistando il secondo posto di categoria nella Super-Season 2018-19, oltre a cinque partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans.

Kaiser invece proviene dall’ELMS, dove ha disputato l’ultima stagione nelle fila del Muehlner Motorsport, conquistando un podio a Monza. I due dovrebbero fare compagnia a Ryan Cullen, anche se non è chiaro quale sarà il coinvolgimento del pilota irlandese – unico superstite della compagine 2022 – in funzione del programma Isotta Fraschini LMH, del quale Vector Sport sarà incaricato dello sviluppo in pista della vettura che verrà svelata martedì 28 febbraio a Milano.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, United Autosports

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USCC – Risi a Sebring con la novità Gabriel Casagrande

In attesa dell’entry list ufficiale della 12 ore di Sebring, Risi Competizione ha svelato il proprio equipaggio per il secondo atto del WeatherTech SportsCar Championship.

Ad affiancare i titolari Davide Rigon e Daniel Serra sulla Ferrari 296 GT3 questa volta ci sarà Gabriel Casagrande, 28enne brasiliano al debutto nella serie statunitense, con l’obiettivo di riscattare la prova di Daytona per i campioni in carica della Endurance Cup.

Casagrande, dopo alcune esperienze in monoposto anche in Europa, vanta una lunga esperienza nella Stock Car Brasil, dove si è laureato campione nel 2021 al volante di una Chevrolet Cruze, oltre ad alcuni outing nella Porsche Cup Brasil ed una stagione nella GT Sprint Race, una propaggine della NASCAR Brasil.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Rivisto il processo delle Safety Car per Le Mans

Ancora novità per Le Mans del centenario: riviste infatti tutte le procedure riguardanti l’utilizzo delle Safety Car, che sappiamo avere un ruolo determinante sul Circuit de la Sarthe.

Le tre vetture di servizio fin qui hanno raggruppato i concorrenti in modo spesso arbitrario, generando, specie dall’introduzione della divisione del tracciato in tre zone, profonde distinzioni in termini di classifica, ed andando spesso a decidere il risultato finale, specie nelle categorie LM P2 e GTE.

L’azione delle Safety Car verrà ora distinta in tre fasi differenti: ricongiungimento (merging), pass-around (lasciar passare) e drop back (lasciarsi superare).

Il significato concreto di queste tre azioni, che verranno gestite mediante comunicazioni specifiche e l’uso delle luci della vettura di servizio, consiste, in breve:

1) Nel permettere il ricongiungimento delle vetture poste dietro la safety car principale (A) da parte di quelle dietro le altre due. Le macchine costrette ad entrare in pitlane (chiusa) potranno uscire solo dopo che è transitata l’ultima delle vetture dietro la Safety Car A.

2) Alle macchine che hanno dietro di sé il leader di categoria sarà consentito di sorpassare la vettura di servizio A; gli altri concorrenti rimarranno allineati alla parte sinistra della pista. L’eleggibilità al Pass-Around sarà responsabilità del team, con conseguenti penalizzazioni in caso di mancato rispetto del concetto;

3) Si cercherà di ricreare una griglia di ripartenza, mediante il ricongiungimento delle varie classi, a partire prima dalle LM P2, che si porranno sulla parte destra della pista e si lasceranno sorpassare dalle Hypercar, e poi, una volta completata questo processo, delle GTE, che ripeteranno la medesima operazione, ponendosi dietro le LM P2.

In pratica l’intenzione è di creare un serpentone unico di vetture ordinate per piazzamento e categoria. Questa procedura, senza dubbio molto dispendiosa in termini di tempo, non verrà applicata negli ultimi 60’ di gara. Infine, non viene citato il criterio applicato alle cosiddette vetture innovative.

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Al riguardo, nell’ambito della Daytona 500 è stata presentata la livrea ufficiale della Chevrolet Camaro NASCAR modificata iscritta come Garage 56 e che verrà portata in gara da Jimmie Johnson, Mike Rockenfeller e Jenson Button. Qui di seguito l’infografica riportante le differenze tra la vettura NASCAR NextGen ed il Garage 56.

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Piero Lonardo

Foto: 24H Le Mans, NASCAR

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USCC – Albuqerque svetta nei test di Sebring. Porsche e Ferrari ancora indietro col BoP

Il WTR with Andretti prepara già la rivincita dopo il secondo posto di Daytona e svetta con Filipe Albuqerque nei test IMSA tenutasi mercoledì e giovedì in preparazione alle 12 Ore di metà marzo.

Il pilota portoghese ha segnato il miglior tempo di 1.46.450 nel corso della sessione finale, precedendo di mezzo secondo Mathieu Jaminet sulla migliore delle Porsche Penske e di 6 decimi Renger van der Zande sulla migliore delle Cadillac.

Alla due giorni hanno partecipato 26 vetture, tra cui tutte le GTP esclusa la BMW #24, con i quattro driver full-season ad alternarsi sull’unica M Hybrid V8 presente, che è risultata la piú lenta del lotto, pagando 1”7 dal best lap.

Va detto che le nuove macchine hanno corso con una nuova versione di Balance of Performance, che va a sostituire quello specifico per la Rolex 24, che vede comunque ancora tutte e quattro le marche allineate in parametri di energia per stint e potenza massima in funzione della velocità.

Modificato leggermente anche il BoP delle GT rispetto a Daytona, che ora vede la Ferrari con un incremento della potenza del boost e Lamborghini e le Porsche con restrittori piú ampi. Davanti alle 13 GTD che hanno partecipato ai test ci sono però sempre le Mercedes, con gli esemplari di Korthoff Motorsports e Winward Racing.

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La lista dei tempi mostra miglioramenti per le Huracàn GT3 Evo2, che occupano la seconda fila virtuale con Loris Spinelli en Rahel Frey, mentre le Porsche e Ferrari – qui presente con l’esemplare di Triarsi Competizione – sembrano ancora non al passo dei primi, con distacchi nell’ordine del 1” dal leader Mikael Grenier.

Presenti anche due vetture GTD Pro, la Lexus #14, che presenterà come terza guida Kyle Kirkwood, a Daytona sulla gemella iscritta in GTD, e la Lamborghini di Iron Lynx che con Romain Grosjean ha viaggiato a 3 decimi dal leader Ben Barnicoat, autore di 2.01.743.

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Due LM P2 ed una sola LM P3 hanno calcato infine i bump dell’ex-aeroporto, con Scott Huffaker il più veloce tra le Oreca 07 con l’esemplare del TDS Racing, mentre Tony Ave, Seth Lucas e Tonis Kasemets si sono alternati sulla Ligier JS P320 dell’Ave Riley.

L’appuntamento ora è per la SuperSebring 2023, che prenderà il via sabato e domenica 11-12 marzo con il Prologue WEC in vista della 1000 km del venerdì successivo. Le vetture del WeatherTech SportsCar Championship torneranno invece in pista giovedì 16 marzo, alle 10.10 AM locali, con le prime libere in funzione della 12 Ore del 18 dello stesso mese.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati dei test di Sebring

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WEC – Kubica e Deletraz tornano in WRT. Prema risponde con Kvyat e Bortolotti. Vanwall salta?

Tempo di grandi manovre anche in chiave futura nel World Endurance Championship. Due ex-F1, Robert Kubica e Daniil Kvyat sono attesi ai nastri di partenza della Season 11 della serie mondiale con due squadre di primo piano tra le LM P2, WRT e Prema.

In attesa di poter schierare nel 2024 le nuove Hypercar di BMW e Lamborghini, le due compagini si sono assicurate delle line-up di spicco, con Louis Deletraz, già con Kubica lo scorso anno in Prema e campione col pilota polacco e la squadra belga in ELMS nel 2021, e Rui Andrade sull’Oreca #41. L’equipaggio completo della seconda entry, la #31, che sappiamo già fare capo a Sean Gelael, verrà reso noto in seguito.

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Prema dal canto suo oltre a Kvyat propone lo specialista delle GT3 Mirko Bortolotti e la giovanissima Doriane Pin, già annunciata sull’Oreca #63. L’altro factory driver Lamborghini, Andrea Caldarelli, si alternerà a Juan Manuel Correa, assente a Sebring, Spa e Monza per i concomitanti impegni con la F2, insieme ai talentini Ben Viscaal e Filip Ugran sulla #9.

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Ma la notizia odierna più di spicco riguarda la Vanwall, in quanto ByKolles avrebbe perso la causa intentata per la proprietà intellettuale dello storico marchio britannico nei confronti della società britannica Sanderson International Marketing.

Tutti da verificare quindi, in attesa comunque dell’inevitabile appello, i programmi legati non solo alla partecipazione della nuova Hypercar, che ricordiamo dovrebbe schierare nientemeno che l’ex-campione del mondo di F1 e vincitore delle Indy 500 Jacques Villeneuve, al WEC, ma anche alla realizzazione delle vetture stradali (la versione stradale dell’hypercar ed un’estesa elaborazione di un SUV Hyundai) che sarebbero dovute entrare in produzione presto col marchio Vanwall.

Piero Lonardo

Foto: WRT, Prema, Vanwall

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USCC – MSR, back to back a Daytona. Per l’Italia, onori in LM P2 con Bruni primo e AF Corse a podio

A Daytona si è appena conclusa la prima mondiale della nuova classe prototipi, ed il debutto delle nuove LMDh/GTP è stato a dir poco spettacolare, con nove vetture di quattro diversi costruttori a darsi battaglia fino alla bandiera a scacchi.

Alla fine è stato, come da pronostico, uno-due Acura, con il Meyer Shank Racing a ripetere il successo del 2022 con Tom Blomqvist, Simon Pagenaud, Helio Castroneves ed il neoacquisto Colin Braun, ancora una volta davanti al WTR. La gara ha visto una lotta in gran parte equilibrata, con tanti cambiamenti al vertice che hanno coinvolto anche le Cadillac e la Porsche, mentre le BMW sono sembrate le uniche GTP a non potere competere sulla prestazione velocistica.

Importante soprattutto in una gara di 24 ore l’affidabilità, che ha tolto di mezzo le Porsche ed ha rischiato di tenere fuori anche le ARX-06 che dopo la Roar sembravano le vetture da battere. Galeotti i continui rabbocchi di olio motore e la quantità di soste della macchina vincitrice, ben 36 contro le 27, 29 e 31 delle V-LMDh, che completano la top five.

Protagonisti assoluti dei duelli in pista i “soliti” Sebastien Bourdais per il costruttore statunitense e Filipe Albuquerque per l’Acura nerazzurra. Il portoghese, coadiuvato ancora una volta dal team, è riuscito nell’impresa di recuperare due giri nell’ultimo terzo di gara e di combattere per il successo finale, che ancora una volta è sfuggito per un nonnulla, 4”.

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Vittoria realmente al fotofinish invece in LM P2, dove il Proton Competition al debutto nella categoria trionfa sulla linea del traguardo con Gianmaria Bruni, James Allen, Francesco Pizzi e Fred Poordad sulla vettura del Crowdstrike per appena 16 millesimi. L’Oreca gestita da Algarve Pro Racing aveva preso a propria volta il comando nel corso dell’ultima mezz’ora sull’entry residua del TDS, vittima di un testacoda nel duello al vertice.

Niente da fare invece per il PR1 Mathiasen campione in carica della serie, che dopo aver recuperato il giro di svantaggio derivante da una penalità comminata a due terzi di gara. Purtroppo per il team di Bobby Oergel, un testacoda da parte di Nicolas Lapierre nel corso della 23ma ora ha vanificato la rimonta che li vedeva nuovamente in lizza per il successo di categoria Completa il podio l’equipaggio di AF Corse composto da Francois Perrodo, Mathieu Vaxivière, Julien Canal e Nicklas Nielsen.

_PL58349Gara ad eliminazione anche e soprattutto tra le LM P3, con il solo equipaggio dell’AWA, sospinto dal promettente Nicolas Varrone, a terminare a pieni giri. Peccato per il Sean Creech Motorsport, dominatore di gran parte della gara e tradito dal cambio a tre ore dal termine, ma capace comunque di portare a casa la piazza d’onore, seppure staccatissimo, a 12 giri. Chiude il podio il Performance Tech, a 16 tornate.

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Passando alle GT, ancora una volta un equipaggio Pro/Am ha preceduto uno Pro sul traguardo. L’impresa è riuscita allo Heart of Racing, che ha piazzato l’Aston Martin #27 davanti alla Mercedes del WeatherTech Racing, che si è aggiudicata il successo , appunto, tra le Pro.

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Il podio delle Pro si completa con due degli equipaggi che hanno animato la competizione, la Corvette, irriconoscibile, in positivo, rispetto allo scorso anno, e la Lexus del Vasser Sullivan. In GTD, i costruttori britannici monopolizzano il podio con l’altra Vantage del Magnus Racing e la McLaren di Inception Racing. Grande delusione per la Mercedes del Winward Racing, ricostruita dopo il crash di giovedi, che ha dovuto cedere le armi a mezz’ora dal termine, vittima del cedimento della sospensione posteriore sinistra dopo il contatto con la Corvette all’ultimo restart. Nello stesso avvenimento, una carambola innescata dalla Ferrari di AF Corse, lasciando il solo esemplare di Triarsi Competizione a completare la gara.

Si trattava di una prima uscita è vero per la 296 GT3, e forse il BoP specifico di Daytona non ha aiutato sulla prestazione velocistica, ma crediamo che a Maranello e nella sede di Oreca, il partner tecnico che ha sostituto Michelotto ci sarà bisogno di fare il punto prima di affrontare Sebring, circuito come noto ben più impegnativo tecnicamente. Incommentabile, sempre causa BoP, la gara delle tante nuove Porsche 992, che però, al netto di incidenti causati da situazioni di gara, non hanno avuto problemi di affidabilità

E’ tutto da Daytona. L’appuntamento con la massima serie endurance USA è per la 12 ore di Sebring, il 18 marzo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 61ma Rolex24 at Daytona

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USCC – Il WTR si ricongiunge a due ore dal termine: se la giocano in 4

La rimonta del WTR with Andretti è andata a compimento a tre ore dalla bandiera a scacchi della 61ma Rolex 24 at Daytona. Guidati dal solito Albuquerque super, ma aiutati anche da un paio di Full Course Yellow, l’Acura #10 non solo ha ripreso il giro dei tre battistrada, ma si è portata a contatto delle due Cadillac del Team Ganassi e dell’altra ARX-06 dell’MSR, i quali fin qui si sono ripetutamente scambiati le posizioni a causa delle diverse strategie.

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Le due Porsche invece non sono più un fattore, e non solo la #6 si è fermata in pista dopo aver provato il tutto per tutto per ricongiungersi con i battistrada, ma anche l’altra 963 ha dovuto sottostare ad una nuova sosta ai box per cambiare ancora la batteria. Le due GTP di Stoccarda inseguono da lontano, dietro anche alla V-LMDh dell’Action Express e alla BMW #24, che completano l’attuale top five.

Protagonista della neutralizzazione #9 l’Oreca LM P2 dell’High Class Racing, che picchiava duro in curva 7 con Anders Fjordbach. Nella classe cadetta il PR1 Mathiasen, penalizzato ore prima dopo aver dominato le prime fasi di gara, ha frattanto ripreso il gruppetto dei primi, anche grazie al drive-through comminato al TDS per pit entry violation, generando anche qui un poker di potenziali vincitori che comprende anche il Crowdsrtike by APR e

Dramma invece per il Sean Creech Motorsport, che vede buttare via un successo ormai acquisito nelle LM P3 per colpa dell’attuatore del cambio. Wayne Boyd ora procede in solitario con oltre 20 giri di vantaggio con la Duqueine dell’AWA #17.

Infine in GTD è ancora incertezza, con l’Aston Martin dello Heart Of Racing al comando della categoria, mentre la Corvette, la Lexus del Vasser Sullivan e la Mercedes del WeatherTech Racing sono a contendersi l’alloro tra i Pro.

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Tornando alle GTD, sempre nel giro dei primi anche l’altra Aston del Magnus Racing sospinta dall’ex-campione WEC Nicki Thiim e la Mercedes del Winward Racing, mentre anche la Ferrari #21 è ora attardata ai box, lasciando l’onore del Cavallino alla sola 296 GT3 del Triarsi Competizione, che prosegue in P12 di categoria.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 22 ore di gara

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USCC – A 6 ore dal termine è lotta a tre per il successo finale a Daytona

La battaglia per la vittoria finale a Daytona si è ristretta verosimilmente a tre soli contender. La Porsche #6 che aveva illuso nel corso delle prime ore della domenica è stata costretta a perdere 4 giri ai box per una sosta non prevista seguente ad un testacoda. Paradossalmente l’altra 963 penalizzata nelle primissime fasi di gara procede ora con un ottimo passo ed ha raggiunto la top ten.

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Peggio ancora però è andata alla Cadillac di Action Express, che scivola definitivamente out of contention a causa di un danno alla sospensione che costa 17 giri al team di Denver, NC.

Davanti la lotta per il primato rimane quindi appannaggio solo dell’Acura dell’MSR e delle due Cadillac gestite dal Team Ganassi, con la dorata #01 e l’ARX-06 a scambiarsi ripetutamente la testa della gara a causa delle strategie leggermente sfasate. Quarta piazza per l’Acura del WTR with Andretti, che è riuscita a recuperare non solo la posizione sulla BMW meglio piazzata ma anche uno dei due giri persi durante la notte sui primi.

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Anche la lotta tra le LM P2 a tre quarti di gara è limitata a tre sole vetture, con TDS e Crowdstrike by APR a contatto diretto ed AF Corse a seguire a breve distanza, mentre il trio delle LM P3 continua invece a sgranarsi a favore nuovamente del Sean Creech Motorsport, che ora vanta 2 giri di vantaggio sulla Duqueine AWA #17.

Situazione infine ancora fluida tra le GT. La palma dei migliori a sei ore dalla bandiera a scacchi va all’Aston Martin #27 dello Heart of Racing fra le GTD e alla Mercedes del WeatherTech Racing tra le GTD Pro. Sono comunque ancora sei le vetture ancora nello stesso giro, con la Corvette a contatto della AMG GT3 #79, ora con Jules Gounon al volante.

Tra queste non vi è più la Mercedes del Korthoff Motorsports, costretta ad una lunga sosta per un problema ad un cuscinetto. Peccato anche per la penalità comminata all’Acura NSX GT3 del Racers Edge, che peraltro ha corso diverse ore senza cofano, che costa una tornata a Ryan Briscoe e compagnia.

Da segnalare infine il calvario della Lamborghini delle Iron Dames, costretta nuovamente ai box e ora a 23 giri dal leader. Ultimo ritiro della lista ufficiale che fin qui ammonta a 9 unità su 61 partenti per l’Oreca dell’ERA Motorsport, vincitrice qui tra le LM P2 nel 2021.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo diciotto ore di gara

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USCC – Problemi per le Acura: dopo 15 ore è lotta Porsche-Cadillac

La rimonta operata dal MSR si è schiantata contro problemi tecnici ancora non meglio specificati che hanno comportato rabbocchi di olio motore non solo all’Acura #60 ma anche e soprattutto alla vettura gemella del WTR with Andretti. Quest’ultima perdeva due giri in altrettante soste e, complice una lunga Full Course Yellow l’ottava della gara, per recuperare l’Aston Martin del TGM, nelle gomme del Western Horseshoe al termine della quindicesima ora di gara, tornava al comando una Porsche con Nick Tandy, inseguita da presso dalle tre Cadillac.

Al restart, Sebastien Bourdais da terzo innescava una delle sue classiche rimonte e, dopo aver perso per un attimo la posizione a favore di Pipo Derani, superava di slancio sia l’altra V-LMDh del compagno di squadra Alex Lynn che la Porsche di testa, che pure cedeva al britannico la seconda piazza.

Filipe Albuquerque dal canto suo, pure optando per non rifornire (l’altra Acura fin qui ha approfittato di ogni minima interruzione per rabboccare carburante) non riusciva a recuperare il giro sui battistrada.

Battaglia senza esclusione di colpi anche fra le LM P2, con l’Oreca del PR1 Mathiasen che cedeva il comando prima a Job van Uitert sulla vettura residua del TDS, il quale a sua volta doveva al neoacquisto Ferrari Hypercar, Nicklas Nielsen, sulla entry di AF Corse.

La FCY però rimescolava ulteriormente le carte in tavola e al termine delle soste era Ben Hanley a condurre la categoria con la macchina schierata dal Crowdstrike by APR su Josh Pierson del TDS e Mathieu Vaxivière, subentrato a Nielsen, per AF Corse. Purtroppo per il Proton Competition lo stint di Fred Poordad la lasciato l’Oreca #55 portata al top da James Allen e Gianmaria Bruni retrocedere a 3 giri di ritardi dai primi.

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Cambio della guardia anche tra le LM P3, con Wayne Boyd ad ereditare la leadership temporanea dal Sean Creech Motorsport nella tradizionale gara ad eliminazione dei prototipi entry level grazie alle strategie. A proposito di ciò, anche la Ligier dell’Andretti Autosport era costretta al ritiro, lasciando in pista solo sei vetture, di cui due attardatissime.

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Tra le GT infine, ci sono nuovamente le Mercedes davanti a tutti nelle due categorie; tra le GTD è quella del Winward Racing, ricordiamo presente con un telaio nuovo dopo l’incidente di due giorni fa, che vanta un vantaggio minimo sull’Aston Martin #27, mentre tra le GTD Pro il vincitore della 24 ore di Spa, Daniel Juncadella, pare gestire agevolmente per ora il gap sulla Lexus di Jack Hawsworth e sulla rientrante Corvette di Tommy Milner, ripresasi dopo la foratura nelle prime ore della notte.

Da segnalare le diverse penalità che hanno colpito la Mercedes del Team Korthoff, ora P3 tra le GTD, cosí come la BMW di Bill Auberlen e la Ferrari di AF Corse, ritenuta colpevole del contatto con l’altra M4 GT3 del Turner Motorsport. La 296 GT3 #21 è la meglio piazzata delle GT del Cavallino, con la sua P10 in GTD. L’altro esemplare ancora in gara del Triarsi Competizione naviga invece in P14 nonostante l’apporto di Alessio Rovera ed Andrea Bertolini.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo quindici ore di gara