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USCC – Cadillac trionfa a Sebring con Action Express in un finale di ordinaria follia

Non sono bastate 11 ore e 41 minuti a delineare i valori in campo alla 71ma edizione della 12 ore di Sebring, ma in un attimo di ordinaria follia una collisione multipla ha tolto di mezzo non uno ma tre potenziali vincitori, lasciando campo aperto ad Action Express, che riporta cosí il primo successo stagionale, terzo di fila a Sebring per il marchio, per la Cadillac V-Series R con Pipo Derani, Jack Aitken ed Alexander Sims.

Va subito detto che la nuova formula delle GTP (o LMDh che dir si voglia) si è dimostrata senza dubbio vincente. Se a Daytona le Acura hanno dimostrato di averne di più, sui noti bump è emersa una discreta equivalenza tra i quattro costruttori impegnati, che si sono tutti in qualche modo alternati al comando.

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La gara, frammentata dalla bellezza di 12 Full Course Yellow per 69 giri sui 322 percorsi dai vincitori, è stata inizialmente appannaggio della Cadillac del Team Ganassi di Sebastien Bourdais, Scott Dixon e Renger van der Zande; la gialla #01 è stata però vittima di un principio di incendio a tre quarti di gara. Ancor prima aveva reso l’anima la BMW #24.

Un’altra ora dopo è stata la volta dei vincitori di Daytona del Meyer Shank Racing di togliersi dalla lotta per il primato assoluto a causa della perdita di un pneumatico, mentre davanti era lotta al coltello fra le due Porsche e l’Acura del WTR with Andretti, con la BMW superstite a giuocare da outsider insieme alla Cadillac dell’Action Express.

Si arrivava quindi ad un’ora esatta dalla bandiera a scacchi nuovamente in regime di neutralizzazione cui seguiva un duello al coltello tra Mathieu Jaminet e Filipe Albuquerque, incaricati dello stint finale; frattanto Felipe Nasr sull’altra 963 era costretto a servire una penalità ma rimaneva comunque nel giro dei primi e dopo l’ultima sosta dei rivali passava addirittura al comando su Jack Aitken e la rossa Cadillac.

Alla sosta del brasiliano il collaudatore Williams transitava in testa ma Jaminet ed Albuquerque avevano presto la meglio in uno spettacolare threewide che assomigliava più all’IndyCar che all’IMSA, imitati in seguito da Nasr.

La direzione gara ha cercato di non rovinare questo momento non chiamando l’ennesima FCY per il fuoripista dell’Aston Martin di Marco Sorensen, ma pochi minuti dopo una carambola più affine ad altra specialità motoristica vedeva protagonista Albuquerque, il quale si toccava con Jaminet, impegnato a districarsi in un gruppo di GT, carambolando dall’esterno all’interno di curva 3 sulla Porsche #6, con Nasr che non poteva esimersi di terminare sull’Acura nerazzurra. Gara terminata per tutte e tre le GTP e primato alla Cadillac, che si avviava indisturbata nei 5’ finali verso la vittoria, seguita dalla BMW superstite. _PL56896 I tre protagonisti del crash verranno classificati nell’ordine, mentre terza al traguardo passa l’Oreca LM P2 del Tower Motorsports di John Farano, Kyffin Simpson e Scott McLaughlin, che a loro volta precedono di un nulla la vettura superstite del TDS. Completano la top five di categoria, tutte nei giri del primo, ERA Motorsport, il PR1 Mathiasen e il Crowdstrike by APR.

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Consueta gara ad eliminazione invece tra le LM P3, col successo finale dei campioni del Riley Motorsport, avanti un giro rispetto alle Duqueine di AWA e JDC Miller. Il successo è stato propiziato anch’esso dal crash generato dall’Oreca LM P2 di Pietro Fittipaldi poco prima dell’ultima ora di gara, che ha tolto di mezzo la Ligier del Jr III Racing, finjo a quel momento padrona della categoria dopo il ritiro dell’Andretti Autosport.

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La Corvette dal canto suo non è riuscita a capitalizzare uno strapotere debordante nel lotto delle GTD Pro, a causa di un problema tecnico al gruppo della posteriore sinistra occorso a due terzi di gara. Pronta la Porsche dello Pfaff Motorsport a prendere la testa della categoria, mentre la Lexus #14 del Vasser Sullivan nel finale va a domare la Mercedes del WeatherTech Racing. _PL57021 Dominio BMW infine in GTD, con una clamorosa doppietta da parte del Paul Miller Racing e del Turner Motorsport, emerse al comando dopo il crash tra la Porsche del Wright Motorsports e la Mercedes del Winward Racing al termine dell’ottava ora. Nella volata finale era la Porsche #92 del Kellymoss with Riley ad avere la meglio sulla McLaren di Inception Racing e l’altra Lexus del Vasser Sullivan.

 

Le Ferrari 296 GT3 purtroppo non hanno brillato nemmeno in questa occasione. L’unica nota positiva stava venendo dall’esemplare iscritto in Pro da Risi Competizione, che si avviava ad un onorevolissimo podio prima di venire coinvolta nella carambola finale.

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La P13 in GTD della #21 di AF Corse non può mitigare i problemi tecnici a ripetizione occorsi durante tutto il weekend in casa Cetilar ed un ritiro anticipato per Triarsi, non dimenticandoci peró che la macchina corre con un peso minimo forse eccessivo e sicuramente mai testato a priori. Ad ogni modo, i supporter del Cavallino non possono lamentarsi del risultato complessivo del SuperSebring weekend.

E’ tutto da Sebring: il prossimo appuntamento col WeatherTech SportsCar Championship è per il 15 aprile a Long Beach, protagoniste GTP, GTD Pro e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 12 ore di Sebring

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