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Ilott

WEC – Ilott debutta a Le Mans con Iron Lynx

Iron Lynx ha definito i propri equipaggi per la prossima 24 Ore di Le Mans. La sorpresa si chiama Callum Ilott, la giovane promessa britannica, reserve driver Alfa Romeo in F1, protetto FDA nonché test driver Ferrari F1, debutterà nella 89ma edizione della Classica della Sarthe.

Il vicecampione in carica della F2, già impegnato col team nel GT World Challenge, sarà al volante della Ferrari 488 GTE Evo #80 insieme a Rino Mastronardi e Matteo Cressoni. Ilott prende il posto di Andrea Piccini, che rivestirà il ruolo di Team Principal.

Le altre vetture del team saranno affidate a Claudio Schiavoni, Paolo Ruberti e Raffaele Giammaria (la #60), mentre la #85 delle Iron Dames vedrà quest’anno Sarah Bovy dividere l’abitacolo con Rahel Frey e Michelle Gatting. La giovane pilotessa belga penderà come a Monza il posto di Manuela Gostner.

Dalle nostre fonti, pare che l’avvicendamento sia stato dettato esclusivamente da decisioni interne al team, e la Gostner è stata infatti avvistata nel paddock di Monza insieme alle altre compagne di squadra. Ricordiamo che la pilotessa altoatesina fece parte dell’effort tutto al femminile che lo scorso anno conquistò al debutto a Le Mans il nono posto in GTE-Am.

Piero Lonardo

Foto: Iron Lynx

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WEC – Basta una Toyota a Monza. Successi di United Autosports, Porsche ed AF Corse

La Toyota vince anche la terza gara di questo World Endurance Championship 2021 a Monza, ma una volta di più dimostra di non essere quella corazzata imbattibile cui eravamo abituati nelle ultime stagioni in cui le LM P1 hanno combattuto sostanzialmente solo contro team privati.

Le GR010 Hybrid in gara sull’Autodromo Nazionale hanno sofferto di diversi problemi, soprattutto la #8, rallentata da un problema apparentemente elettronico ma poi riportata nuovamente dentro i box con i freni completamente consumati. Gli interventi complessivamente sono costati la bellezza di 43 giri, permettendo comunque di classificarsi.

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Nemmeno la #7 di Josè Maria Lopez, Mike Conway e Kamui Kobayashi è stata indenne da problemi, con il giapponese a rallentare pericolosamente a due terzi di gara, cedendo brevemente il comando alla Glickenhaus. L’illusione è durata solo due giri peró, con la SCG 007 LMH #709 costretta a sistemare i freni, mentre la #708 sarà una delle due sole vetture ritirate dalla competizione, per un problema terminale al cambio dopo aver già sostenuto problemi di accensione.

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L’Alpine dal canto suo, che terminerà seconda con Mathieu Vaxivière, Nicolas Lapierre e Andrè Negrao, ha scontato ancora una volta dei consumi nettamente superiori, mitigati solo da un paio di neutralizzazioni, la prima delle quali, per un’uscita nella ghiaia di Andrew Haryanto, ha invece deciso la gara delle LM P2.

L’Oreca del WRT, che aveva perso la leadership della categoria già allo start in favore di Phil Hanson, era infatti appena entrata ai box per la prima sosta, ed il timing è stato decisivo per far sí che la vettura di United Autosports accumulasse un vantaggio incolmabile nei confronti della concorrenza.

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Beninteso, Hanson, Filipe Albuquerque e Fabio Scherer avrebbero quasi certamente riportato la seconda vittoria dopo Spa, peró lo spettacolo ne avrebbe sicuramente tratto vantaggio. Completa il podio di categoria il Racing Team Nederland, primo della Pro/Am. Peccato invece per Antonio Felix da Costa e la #28 di Jota, trionfatrice a Portimao, non classificati dopo una lunga sosta per un problema di misfire.

_PL53514 (1)L’intensa battaglia in GTE-Pro ha invece ricalcato nel risultato finale lo schieramento di partenza, con Kevin Estre e Neel Jani a rifarsi dopo la disfatta in terra portoghese. Alessandro Pier Guidi e James Calado sono stati una vera spina nel fianco della Porsche #92, e solo un paio di disattenzioni, al pit e alla strategia, hanno forse privato l’equipaggio della Ferrari #51 di un nuovo successo.

Intensa anche la battaglia fra gli altri due equipaggi, che alla fine ha visto trionfare Richard Lietz e Gianmaria Bruni sulla seconda 488 GTE Evo, ma ci sarà tempo per rifarsi.

AF Corse d’altra parte puó gioire per il secondo successo in tre gare della sua #83 di Alessio Rovera, Nicklas Nielsen e Francois Perrodo. L’equipaggio sembra effettivamente il più forte del lotto, con i due giovani leoni praticamente allo stesso (forte) livello,

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Alla fine i 44” sulle due Aston Martin di AMR e D’Station non sono nemmeno tanti se pensiamo che Rovera è partito dal fondo dello schieramento a causa della penalità subita in qualifica e che la vettura scontava 15 kg di zavorra derivante dal Success Ballast.

Weekend da dimenticare invece per Ben Keating e l’altra Aston Martin del TF Sport, vittima dell’esplosione di un pneumatico allorquando era in testa alla categoria, e per il Cetilar Racing, che dopo il crash delle prime libere ha incontrato nuovamente le barriere di Lesmo, forse a causa di un contatto con la Porsche di Bruni. La P11 a 3 giri dai vincitori è anche frutto di una penalità per una violazione del regime di Full Course Yellow.

Per tutti l’obiettivo del World Endurance Championship si sposta adesso su Le Mans, in programma il 21-22 agosto, preceduta dalla giornata di test di Ferragosto. Li scopriremo tra le altre cose, se le Hypercar avranno ottenuto la necessaria affidabilità per coprire 24 ore di gara.

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Una speciale menzione per il pubblico in pista, che ha accettato senza troppe contestazioni, nonostante le svariate proteste social, le limitazioni imposte dal COVID.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 ore di Monza

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Non scappa la pole alle Toyota a Monza. Milesi, Estre e Keating migliori tempi nelle altre categorie

Le due Toyota Hypercar non falliscono il compito e conquistano la prima fila della 6 Ore di Monza, terzo atto del World Endurance Championship 2021.

E’ stato ancora una volta Josè Maria Lopez, fin qui il più veloce in tutte le sessioni del weekend, a piazzare il miglior tempo con 1.35.899, precedendo il compagno di squadra Brendon Hartley di 62 millesimi. Va detto che l’argentino ha fallito il primo tentativo andando incredibilmente lungo alla prima variante, salvo poi recuperare nel secondo giro buono.

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Le qualifiche dei prototipi sono state interrotte a 2’47” dal termine per la rovinosa uscita di strada di Stoffel Vandoorne alla prima di Lesmo con l’Oreca LM P2 #28 di Jota Sport. L’Alpine, che seguiva a poco più di 2 decimi in graduatoria, ha tentato il colpaccio al restart senza però riuscirvi e precederà a sua volta le due Glickenhaus, con Pipo Derani e la 007 LMH #708 a 7 decimi dal leader.

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Sorpresa invece in LM P2, con Charles Milesi, pilota silver schierato per il WRT a conquistare la pole di categoria davanti ai nomi ben più blasonati quali Filipe Albuquerque, Ben Hanley e Nicky de Vries. Il rosso capelluto del team belga ha preceduto la concorrenza col tempo di 1.38.527, lasciandosi dietro il campione in carica di United Autosports di soli 30 millesimi.

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In precedenza come sempre sono uscite le GT, e fra i due litiganti delle GTE-Pro l’ha spuntata il terzo incomodo Kevin Estre, alla terza pole consecutiva in altrettanti appuntamenti. Il driver francese, autore di un errore simile a quello di Lopez alla prima chicane, ha superato Alessandro Pier Guidi e la Ferrari #51 di soli 65 millesimi col tempo di 1.45.412. A seguire le altre due Porsche e Ferrari, che completano come noto il plateau della categoria.

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Si ripete anche Ben Keating dopo la pole del season opener di Spa-Francorchamps, in GTE-Am con l’Aston Martin del TF Sport. Il driver texano ha sfruttato al meglio l’acclimatamento alla pista con la Le Mans Cup, oltre al simulatore messo a disposizione negli ultimi tre giorni dall’AMR, emergendo sulla vasta concorrenza col tempo di 1.47.272, e precedendo le tante Ferrari, capitanate da Francois Perrodo sull’esemplare di AF Corse e da Roberto Lacorte sulla 488 Cetilar. P4 per Egidio Perfetti sulla migliore delle Porsche.

UPDATE: La Ferrari AF Corse #83 è stata squalificata dopo le verifiche tecniche per altezza massima dal suolo non conforme al regolamento. Al suo posto eredita la prima fila delle GTE-Am l’altra Ferrari del Cetilar Racing, mentre Alessio Rovera sarà costretto a partire dal fondo dello schieramento.

Alle qualifiche ha partecipato anche la Ferrari #60 di Iron Lynx fortemente incidentata in mattinata, e la vettura dovrà sottostare ad un drive-through ad inizio gara quale penalizzazione per aver causato la collisione che ha coinvolto anche l’Alpine e l’Oreca del DragonSpeed. La vettura di Inception Racing ricordiamo è stata invece ritirata ufficialmente dalla competizione.

Lo start della 6 ore di Monza domani alle 12 davanti ad un accenno di pubblico. Per tutti coloro che non potranno goderla dal vivo, live streaming (a pagamento) su fiawec.com. Collegamenti anche dalla piattaforma Eurosport.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Uno-due Toyota in attesa delle qualifiche. Duello tricolore in GT

La temperatura si è alzata ulteriormente in quel di Monza, sia fuori che dentro la pista, con le vetture che hanno ulteriormente affinato i tempi in attesa delle qualifiche della 6 Ore.

Davanti ora è uno-due Toyota, ancora con Josè Maria Lopez al top col tempo di 1.36.137 davanti a Brendon Hartley distanziato di oltre un secondo.

P3 a 1”5 dal leader per Pipo Derani e la Glickenhaus #708, a precedere di un nulla l’Alpine LM P1 di Nicolas Lapierre, che fu a suo tempo autore del miglior giro nel Prologo 2017, unico outing finora della serie mondiale, con 1.30.547.

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Sempre piú a ridosso delle Hypercar le migliori LM P2, capitanate da Stoffel Vandoorne con l’Oreca Jota #28. Dietro il pilota belga, autore di 1.38.910, il solito Filipe Albuquerque con la vettura di United Autosports e l’asso dell’IMSA Felipe Nasr con l’esemplare di Risi Competizione.

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E’ invece duello tricolore in GT, con Gianmaria Bruni ed Alessandro Pier Guidi a dividersi la prima fila virtuale delle GTE-Pro. Al romano la migliore prestazione della sessione con 1.46.253, 3 decimi in meno dell’alfiere AF Corse.

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Il team piacentino, longa manus del Cavallino delle Competizioni GT, è al top in GTE-Am grazie a Nicklas Nielsen, autore di 1.47.080, 87 millesimi in meno di Matteo Cairoli e la Porsche del Project 1. Considerata anche la terza prestazione assoluta di Alessio Rovera, la 488 GTE #83 si candida ancora una volta alle posizioni di vertice.

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Alla sessione non hanno partecipato due vetture, entrambe Ferrari: la Iron Lynx #60 incidentata al termine delle libere 2, e la #71 iscritta da Inception Racing. Per la prima sono in corso interventi radicali al telaio, mentre la seconda è stata ufficialmente ritirata dalla competizione, a causa dei danni causati dal crash del mattino.

Regolarmente in pista invece, oltre ovviamente all’Alpine già citata, anche l’Oreca LM P2 del DragonSpeed, che ha richiesto un cambio di muso e qualche altro piccolo intervento dopo la carambola di poche ore prima.

Tutto pronto per le prime qualifiche WEC all’Autodromo Nazionale, a partire dalle 18.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Toyota ancora al top, nelle libere a Monza. Big crash Alpine nel finale

Un sole primaverile ha accolto i partecipanti della 4 Ore di Monza in mattinata per la seconda sessione di prove libere. La pista, anche se resa un po’ piú green dalla pioggia caduta in serata, ha permesso un robusto abbassamento dei tempi, e Josè Maria Lopez ne ha approfittato per ritoccare sensibilmente il limite segnato ieri.

L’alfiere Toyota ha infatti alzato l’asticella portandosi sull’1.36.864; a seguire l’Alpine con Nicolas Lapierre e, sorpresa, la Glickenhaus con Olivier Pla, a 7 decimi.

L’ex-Rebellion è stata peró coinvolta in un brutto crash a sessione pressochè conclusa, causato dalla Ferrari Iron Lynx di Claudio Schiavoni, che all’uscita del Serraglio andava a tamponare l’incolpevole Andrè Negrao. Coinvolta nell’incidente anche l’Oreca LM P2 del DragonSpeed di Henrik Hedman. La Ferrari è la vettura che ha avuto la peggio, anche se i piloti sono tutti ok.

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Nella categoria cadetta è stato Nicky de Vries a segnare il miglior tempo con 1.38.545, 75 millesimi meglio di Filipe Albuqerque con la vettura di United Autosports. P3 per Anthony Davidson con l’Oreca Jota #38.

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Parti invertite rispetto a ieri invece in GT, con Kevin Estre a riportare in alto la Porsche in GTE-Pro col tempo di 1.45.590, davanti alle due Ferrari, a oltre 6 decimi.

_PL57857Tra le Am invece è stato Francesco Castellacci a portarsi al top con la Ferrari AF Corse of Race ed il tempo di 1.46.737.  A seguire le altre due 488 GTE Evo di Cetilar Racing, completamente operativa dopo il crash di ieri, e la #83 di AF Corse con Antonio Fuoco ed Alessio Rovera.

Qualche problema anche per la Ferrari  di Inception Racing di Brendan Iribe, fuori alla Ascari nel corso della sessione.

A seguire la terza ed ultima sessione di prove libere, della durata di un’ora, alle 14, prima delle qualifiche alle 18.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Testa a testa Toyota-Alpine nelle prime libere di Monza

Finalmente alle 15 odierne a Monza è cominciato ufficialmente il weekend della 6 Ore, terzo capitolo del World Endurance Championship 2021.

Il responso della pista, resa insidiosa nel finale da una leggera pioggia, ha visto primeggiare le due Toyota, con Josè Marian Lopez e la GR010-Hybrid #7 presto autore della migliore prestazione con 1.38.401, più avanti imitato dal compagno di squadra Brendon Hartley, a poco piú di un decimo.

Medesimo distacco però anche per l’Alpine LM P1 di Nicolas Lapierre, che preannuncia una battaglia testa a testa, aiutata anche dalle notevoli velocità del tracciato brianzolo, che potrebbero evidenziare le capacità velocistiche dell’ex-Rebellion.

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Buona prestazione, ancorchè non al livello degli altri due marchi, anche per le due Glickenhaus, che si piazzano aldilà dei tempi delle LM P2, a circa 6 decimi dal battistrada. Ricordiamo che non vi sono state modifiche al Balance of Performance della categoria dopo Portimao.

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Filipe Albuquerque dal canto suo ben ricorda il successo 2020 nella 4 Ore ELMS e ha piazzato l’Oreca LM P2 di United Autosports al top della categoria col tempo di 1.39.253, oltre mezzo secondo in meno del sub di lusso Nicky de Vries con l’esemplare del Racing Team Nederland. Il team olandese dopo Job van Uitert ha dovuto sostituire anche Giedo van der Garde, sempre causa COVID, con Paul-Loup Chatin.

A seguire in classifica il DragonSpeed con Ben Hanley. In pista con continuità anche l’Oreca del Risi Competizione, una one-off in vista di Le Mans.

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In GTE-Pro, ottima prestazione delle due Ferrari AF Corse, che occupano la prima fila virtuale dello schieramento grazie alle prestazioni di Miguel Molina e del match winner ELMS, Alessandro Pier Guidi. Neel Jani con la migliore delle Porsche, paga mezzo secondo dallo spagnolo, al top con 1.46.329.

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Colori italiani al vertice anche in GTE-Am con Riccardo Pera, autore di 1.47.194 con la Porsche #56 del Project 1 condivisa con Matteo Cairoli ed Egidio Perfetti. A due soli decimi la migliore delle Ferrari con Giancarlo Fisichella nonostante i 15 kg extra di zavorra, a precedere Matteo Cressoni sulla 488 GTE Evo di Iron Lynx.

Giornata non semplice infine per i capoclassifica del Cetilar Racing, con Roberto Lacorte che ha saggiato, forse per un problema allo sterzo, le barriere di Lesmo procurando l’unica interruzione della sessione. I danni alla vettura non paiono terminali anche se non ha poi fatto rientro in pista.

Domani in programma altre due sessioni di libere, alle 9.30 e alle 14.00, e le qualifiche, alle 18.00. Queste ultime saranno visibili, come la gara, in streaming sul sito fiawec.com, a pagamento.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: Piero Lonardo

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WEC – La Peugeot 9X8 in “carne ed ossa”

Prima dell’inizio dell’azione mondiale in pista a Monza per le prime libere della 6 Ore, la mattinata è stata occupata da alcune attività promozionali, che hanno finalmente ripreso vita nonostante le limitazioni imposte dai protocolli anti-COVID, con la presentazione live della Peugeot 9X8, la nuova Hypercar del Leone, protagonista dell’anteprima social della scorsa settimana.

_PL54812Già ieri mattina erano state effettuate foto promozionali anche alla presenza del testimonial Stefano Accorsi, ma oggi, oltre a poter ammirare le linee avveniristiche della vettura (a dire il vero si trattava di un manichino senza unità propulsive), si è potuto anche ottenere dalla viva voce degli artefici del ritorno Peugeot qualche ulteriore informazione di prima mano.

Il debutto in pista della 9X8 dovrebbe avvenire intorno a dicembre di quest’anno e, qualora si rispetteranno le giuste tempistiche per l’omologazione, la vettura potrebbe debuttare nel corso del 2022, eventualmente anche alla prossima 24 Ore di Le Mans, ma – come ha ribadito il boss Jean-Marc Finot davanti al presidente dell’ACO, Pierre Fillon – solo se pronti.

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Ovviamente grande attenzione anche al particolare principe della 9X8, l’assenza dell’ala posteriore. Il progettista Olivier Jansonnie ha confermato che la strada che ha portato a questa soluzione, che ha fornito ottimi rilievi in simulazione, potrebbe essere rivista qualora la stessa non portasse ai frutti sperati.

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Importante anche il riferimento alla recente convergenza tra le Hypercar e le LMDh in funzione di un eventuale impiego nelle gare IMSA, che Finot ha confermato non essere nei piani immediati, anche se indiscrezioni il gruppo Stellantis, di cui fanno parte anche Chrysler e soprattutto Dodge, potrebbe decidere di utilizzare quest’ultimo marchio, che vanta una discreta e anche recente tradizione nelle corse di durata tra le GT.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Le ultime da Monza (e da Le Mans)

Il paddock di Monza si va animando con l’arrivo delle macchine e dei piloti per la 6 Ore che sancirà il ritorno dell’Autodromo Nazionale nella categoria top dell’endurance dal lontano 1992.

La novità più attesa consiste nella presenza della nuovissima Peugeot 9X8, la nuova Hypercar del Leone, che farà presenza nel paddock monzese insieme ai suoi piloti.

Tra gli equipaggi, aggiunte dell’ultimo momento per Nicky de Vries, Max Root e Sarah Bovy, che andranno a completare gli equipaggi di Racing Team Nederland, Project 1 ed Iron Lynx.

Il test & reserve driver Toyota prenderà il posto di Job van Uitert, trovato positivo al COVID nel corso della 4 Ore ELMS della scorsa settimana, mentre Root, già lo scorso anno a Le Mans con la Ferrari del JMW Motorsport, porterà finalmente al debutto la Porsche #46 incidentata nei test di Spa insieme ad Anders Buchardt e Dennis Olsen. La Bovy infine, reduce dalla bella prestazione di domenica sempre con le Iron Dames, affiancherà Rahel Frey e Michelle Gatting al posto di Manuela Gostner.

Altre novità, tutte curiosamente in salsa danese, anche per la 24 Ore di Le Mans, dove Nicki Thiim,  campione in carica GTE-Pro, completerà l’equipaggio ufficiale Aston Martin con Paul dalla Lana e Marcos Gomes.

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In casa High Class Racing invece, Marco Sorensen e Ricky Taylor affiancheranno invece il titolare, Dennis Andersen. Ricordiamo che sulla seconda Oreca LM P2 si alterneranno Jan e Kevin Magnussen ed Anders Fjordbach.

L’azione in pista a Monza inizierà ufficialmente venerdí 16 luglio alle ore 15.30 con le prime libere. Qualifiche alle 18 di sabato e start alle 12.00 di domenica 18 luglio. Ricordiamo che sarà presente una piccola partecipazione di pubblico pagante, limitata alla tribuna centrale.

Piero Lonardo

L’entry list aggiornata della 6 ore di Monza WEC

Foto: Piero Lonardo, High Class Racing

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ELMS – A sorpresa, Panis Racing si afferma a Monza. DKR non fallisce tra le LM P3. Spirit of Race conduce l’armata Ferrari

Prima storica vittoria del Panis Racing alla 4 Ore di Monza, quarto round dell’European Le Mans Series. L’equipaggio composto da Julien Canal, Will Stevens e James Allen ha sfruttato al meglio le strategie derivanti dalle neutralizzazioni della prima parte di gara, mantenendo poi un cuscino sugli inseguitori per la restante durata.

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Al via era l’Aurus in pole del G-Drive, con alla guida Roman Rusinov, a mantenere il comando su Phil Hanson e Yifei Ye, mentre a centro gruppo una melèe fra i migliori equipaggi Pro/Am lasciava alla prima variante Henrik Hedman e Richard Bradley con le macchine di DragonSpeed e Algarve Pro Racing, ma si proseguiva.

Il momento determinante della gara dopo circa 40’, allorquando veniva chiamata in causa la safety car per consentire il recupero della Porsche di Christian Ried, fermo nella ghiaia di Lesmo. Mentre Hanson risuciva a rifornire in tempo, la macchina del WRT rimaneva a lungo ferma al’uscita della corsia box in attesa della vettura di servizio.

Peggio andava a Rusinov, che insieme ad altri rimaneva fuori senza rifornire, e, forse a causa di un problema agli indicatori del livello di carburante, si manteneva a distanza dalla safety car. Oltre a raggiungere la pitlane praticamente senza benzina, la direzione gara considererà il comportamento del pilota russo come un’infrazione, costringendo il team ad una sosta extra che estrometteva l’equipaggio dalle posizioni di vertice.

A seguire un’altra Full Course Yellow causata dalla Ligier LM P3 di Sebastian Page e davanti a tutti si ritrovava quindi James Allen su Jonathan Aberdein, che nel frattempo aveva dato il cambio ad Hanson, e a Sergio Campana con la vettura del BHK. Tra le LM P3,

Tra le LM P3, l’ex-centauro Mattia Pasini prendeva il comando con la Ligier di Inter-Europol, mentre tra le GTE, Ferrari padrone con Rino Mastronardi, Francois Perrodo e Dane Cameron.

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La gara da quel momento viveva del duello a distanza fra i piloti di United Autosports e l’Oreca #65, che alla fine riuscirà a mantenere 5” di vantaggio e ad aggiudicarsi una prima storica vittoria nella serie europea. Il terzo posto sotto la bandiera a scacchi va alla wild-card di Jota con Sean Gelael e Jazeman Jaafar, che vince il duello senza esclusioni di colpi nei confronti del WRT, cui vanno comunque punti pesanti in campionato che permettono di allungare sulla concorrenza, stante anche il misero 12mo posto finale dell’Aurus #26.

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Il team russo può però consolarsi col secondo successo fra i Pro/Am per l’altra vettura, condotta da John Falb, Rui Andrade e Roberto Merhi.

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Tra le LM P3 era invece Laurents Hörr a farsi largo nella seconda parte di gara, ed insieme al neoacquisto Mathieu de Barbuat, a conquistare la seconda vittoria di fila che permette al campione in carica della Le Mans Cup di accorciare le distanze nei confronti del Cool Racing, quarto al traguardo. A podio nuovamente la Ligier #2 di United Autosports e l’equipaggio di Inter-Europol col nostro Mattia Pasini.

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Tra le GTE, un super stint di Alessandro Pier Guidi ha innalzato al comando la Ferrari di Spirit of Race, e David Perel, incaricato dell’ultima frazione, ha contenuto il ritorno delle altre 488 di Iron Lynx ed AF Corse, con la #80 di Miguel Molina, Rino Mastronardi e Matteo Cressoni a precedere Francois Perrodo, Manu Collard ed Alessio Rovera. Alla fine le Ferrari conquisteranno i primi sei posti della categoria.

L’European Le Mans Series tornerà il 19 settembre a Spa-Francorchamps per la penultima gara stagionale; nel frattempo, diversi equipaggi saranno impegnati nella 24 Ore di Le Mans del 22 agosto. L’Autodromo Nazionale sarà invece teatro la settimana prossima del ritorno del WEC in terra italiana.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 4 ore di Monza

Foto: Piero Lonardo, Roberto Beretta

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LMC – United Autosports, secondo successo nel caos a Monza. Squalifica per TF Sport, doppietta Iron Lynx in GTE. Cicognani/Faccioni sempre piú soli al comando della Ligier Euro Series

Ancora una volta una gara complicata nella Michelin Le Mans Cup in quel di Monza. Complice anche una griglia estesa con ben 32 entry, tra cui 6 GT3 con l’aggiunta dell’Aston Martin del TF Sport per Ben Keating e Ross Gunn e di una seconda Ferrari AF Corse per Gino Forgione e nientemeno che Andrea Montermini, abbiamo assistito ad una gara frammentata da ben tre safety car e due Full Course Yellow.

L’incidente piú spettacolare, dopo anche una partenza ritardata di oltre 20’ a causa di un altro crash nella gara di contorno della Porsche Carrera Cup France, sicuramente quello al lap 4, allorquando Patrice Lafargue (sempre lui) e la Ligier di IDEC Sport si stampavano in totale autonomia all’interno della variante Ascari per poi rimbalzare in pista. In tanti riuscivano ad evitare l’ostacolo a centro pista, compresa la vettura di CD Sport, che scartava all’esterno ma cosí facendo mandava l’incolpevole JS P320 #16 del Team Virage contro il muro esterno.

La Ligier, con Matthias Lüthen alla guida, a causa dell’angolo di impatto si disintegrava mantenendo comunque intatta la cellula di sopravvivenza, ed il pilota tedesco, cosciente, veniva trasportato al centro medico per le opportune valutazioni.

Davanti le due macchine gestite dal Team Phoenix che avevano conquistato la prima fila dopo le qualifiche del mattino mantenevano la leadership, cosí come anche la Ferrari delle Iron Dames di Sarah Bovy sull’altra 488 GT3 di Gabriele Lancieri.

Dopo oltre 20’ dietro la vettura di servizio, il regime di corsa libera durava però poco, perché un paio di contatti, protagonisti Antoine Doquin e Freddie Hunt (figlio del grande James, acquisto dell’ultimo momento del Muehlner Motorsports), in quel momento in lotta per il podio assoluto, e le due Ferrari di Kenji Abe e Gino Forgione, entrambi in prima variante, piú la Ligier del Frikadelli Racing ferma all’uscita della parabolica, richiamavano nuovamente in causa la safety car.

Nel frattempo se n’era quasi andata la prima ora di gara e venivano effettuati i primi pitstop delle LM P3. Dopo una Full Course Yellow per la vettura dell’RLR Msport ferma nella ghiaia della Parabolica, davanti a tutti si ritrovava Garett Grist con la Ligier superstite del Team Virage davanti alle Ferrari GT3 della Bovy e di Lancieri, a loro volta incalzate dalla Aston Martin di Ben Keating e dalla Porsche di Nicolas Leutwiler.

Una terza safety car per recuperare la seconda Duqueine Muehlner di Dino Lunardi introduceva alla seconda ora di gara ancora con Grist davanti alle due Ligier di United Autosports del campione ELMS della categoria Wayne Boyd e di Scot Andrews, che presto passava il compagno di squadra. Dopo la sosta, tra le GT3 era Ross Gunn, subentrato a Keating, a prendere il comando della categoria, davanti al factory driver Porsche Julien Andlauer e alle Ferrari Iron Lynx, ora nelle mani di Paolo Ruberti e di Doriane Pin.

Ma non era finita, perché, oltre alle seconde soste, rese indispensabili come noto dalla potenza maggiorata dei motori Nissan, a 7’ dalla bandiera a scacchi un’ultima Full Course Yellow per detriti in pista rischiava di movimentare ulteriormente il finale, con Dario Cangialosi e la Duqueine del DKR insospettabilmente al comando della gara.

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Purtroppo l’azzardo del team lussemburghese veniva vanificato dal restart a due soli minuti dalla bandiera a scacchi, che vedeva Scott Andrews tagliare per la prima volta il traguardo per primo con 7” di vantaggio sul “solito” Colin Noble con la migliore delle Ligier del Nielsen Racing e 19” sull’argentino Nicolas Varrone con la vettura del Rinaldi Racing.

In classifica, la vittoria di Andrews e Gerald Kraut, la seconda in termini di campionato dopo Barcelona (l’RLR MSport non prese punti in quanto non iscritta alla serie), li porta al comando con 50 punti contro i 48 di Noble e Wells e i 45 dell’equipaggio dell’altra Ligier di UA, la #23, di Boyd e Scaheurman, classificati in quarta posizione di categoria. La terza vettura del team non ha preso il via per un malessere occorso a Daniel Schneider.

Tra le GT3, la Porsche del PZoberer Zürichsee by TFT veniva penalizzata di 30” per rifornimento al di fuori della finestra di pistop obbligatorio e perdeva cosi la seconda posizione in pista, ma le sorprese non erano finite, perché nelle verifiche post-gara l’Aston Martin del TF Sport veniva trovata irregolare.

Galeotta l’altezza dell’ala posteriore, non conforme al regolamento nonostante le tolleranze. Vengono cosi promosse anche ai termini della graduatoria finale (per la classifica l’Aston Martin non avrebbe comunque preso punti in quanto non iscritta al campionato) le Ferrari Iron Lynx #8 di Paolo Ruberti e Gabriele Lancieri e le due Iron Dames, nuovamente a podio dopo Le Castellet.

_PL51700Nicolas Leutwiler con la Porsche #2 va infine a completare il podio, e conquista la vetta della classifica, complice lo stop di Rino Mastronardi, che viene affiancato in seconda posizione dall’abituale teammate Paolo Ruberti.

Il prossimo appuntamento con la Michelin Le Mans Cup sarà la Road to Le Mans, le cui due manches sono programmate sul Circuit de la Sarthe il 19 ed il 21 agosto prossimi.

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Disputate in giornata anche le due gare della Ligier European Series. Tra le JS P4 successo in gara 1 di Paul Lafargue e Dimitri Enjalbert sui nostri portacolori dell’HP Racing Team by Monza Garage. Alessandro Cicognani e Jacopo Faccioni in gara due sono invece riusciti a conquistare la quinta vittoria in otto gare e, in attesa degli ultimi due round di Spa e Portimao, hanno ulteriormente incrementato il proprio vantaggio in classifica sul boss Ligier, Jacques Nicolet, P4 e P2 nelle due gare odierne.

Il programma del weekend monzese terminerà con la 4 Ore ELMS, con partenza oggi alle 11.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della Le Mans Cup

Foto: Piero Lonardo