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USCC – Porsche si rifà di Le Mans e trionfa al Glen. Serra/Rigon eroici, P2 in GTD Pro

Mathieu Jaminet e la Porsche negano il primo successo alla BMW alla 6 Ore del Glen, superando Connor de Philippi nei minuti finali di una gara combattuta senza esclusione di colpi.

Le due M Hybrid V8 si erano presentate al meglio già in prima mattinata, dominando il warm-up, ma un errore a gomme fredde in partenza da parte di Augusto Farfus ha immediatamente dimezzato la potenza di fuoco della casa dell’elica.

Era Nick Tandy, sfruttando la pole position assegnata d’ufficio ieri causa pioggia, a prendere il comando sulle Cadillac di Pipo Derani e Sebastien Bourdais. Tra le GT, erano le Lamborghini di Loris Spinelli e Jordan Pepper a prendere il comando di GTD e GTD Pro sulla Ferrari schierata da Risi Competizione del poleman Daniel Serra.

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Il regime di corsa libera dura però pochissimo, a causa di un contatto multiplo tra LM P2 innescato da Salih Yoluc, sub al Tower Motorsports, che tampona Ben Keating in T11. A farne le spese Steven Thomas, che non può evitare le altre due Oreca e finisce rovinosamente sulle barriere.

Davanti è cambio della guardia con Matt Campbell e l’altra Porsche ad ereditare la testa della gara, evitando la sosta ai box. Durante la sosta collettiva delle GT, si sfiora il dramma per l’Aston Martin di Alex Riberas che fa volare una gomma della Corvette, che rimbalza fortunatamente senza conseguenze.

Frattanto iniziano a fioccare le penalità e soprattutto le soste obbligatorie per pressione dei pneumatici non conforme. Dopo quanto accaduto a Daytona, la direzione gara ha deciso per le maniere forti e ne rimangono coinvolte ben 11 vetture nel corso delle 6 ore.

Dopo un’ora la gara perde un’altro dei protagonisti per il successo finale, a causa di un errore piuttosto insolito da parte di Sebastien Bourdais in fase di doppiaggio, la Cadillac dorata si gira e sbatte in T10, coinvolgendo anche la BMW superstite, che è costretta a cambiare il muso.

Le neutralizzazioni portano al vertice delle LM P2 la vettura di AF Corse di Luis Perez Companc, che però deve cedere la leadership della categoria alla seconda sosta, che vede entrare in scena Lilou Wadoux, al debutto in gara nella serie americana. Purtroppo la pilotessa francese deve scontare subito una penalità per speeding ed esce dai giochi di vertice; frattanto Jack Hawksworth e Frankie Montecalvo iniziano a mettere il sigillo tra le GT con le loro Lexus. Daniel Serra, penalizzato da una foratura, è costretto a ricominciare l’inseguimento al vertice dal fondo.

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Cambio della guardia al comando allo scadere delle due ore di gara fra le due Porsche, con Mathieu Jaminet che passa con decisione un Felipe Nasr poco propenso a lasciare strada. La vettura dell’ex-campione IMSA sarà costretta poco più tardi ai box per una sosta eterna causata dall’ennesimo guasto al sistema ibrido, tallone d’achille di questa 963 anche a Le Mans.

Nelle altre categorie si mettono in evidenza le giovani promessa Nolan Siegel con l’Oreca LM P2 del Crodwstrike by APR e Nico Varrone con la Duqueine LM P3 dell’AWA ed infine Michelle Gatting, che prende temporaneamente il comando delle GTD per le Iron Dames prima di essere sanzionata anch’essa per pressione non conforme dei pneumatici della sua Lamborghini.

Altro colpo di scena dopo 2h30 di gara, con Filipe Albuquerque, secondo alle spalle di “Jam-Jam” che perde inspiegabilmente la posteriore sinistra, cambiata diversi minuti prima. Problemi di gomme anche per l’Acura del MSR, che perde temporaneamente la top three.

La bella gara delle Lamborghini termina a causa del tamponamento da parte della Ligier LM P3 del Performance Tech, che “fa fuori” gli incolpevoli Andrea Caldarelli e Rob Ferriol, scatenando la quarta Full Course Yellow della gara. Nella corsa alla pitlane è Jack Aitken con la Cadillac dell’Action Express che ha la meglio su Colin Braun, ripresosi al meglio con l’Acura dell’MSR, mentre Tandy esce solo in terza posizione davanti alla BMW #25, che al restart lo passa, manovra che effettua anche Christian Rasmussen, nuovo leader LM P2 su Ben Hanley, subentrato a Siegel.

Segue un lungo periodo di corsa libera dove le quattro vetture di testa, uniche a pieni giri, cercano di organizzare al meglio le proprie strategie, dosando doppi stint e gomme fresche. Tandy arriva alle spalle della BMW di Connor de Philippi, da tempo la più veloce in pista, che con poco più di un’ora sul cronometro scopre le proprie carte e con un provvido undercut passa al comando.

Risib

Anche le GT si avviano all’ultimo pit, e Hawksworth deve cedere la leadership delle GTD Pro alla Corvette di Antonio Garcia, che non vince nella serie statunitense da oltre un anno, Sebring 2022, a causa di una penalità per speeding. Nel frattempo è riemersa anche la Ferrari Risi, nuovamente terza dopo un mega stint di Davide Rigon. Nelle LM P3 è invece scaduto il bluff dell’AWA, e sono le Ligier di Felipe Fraga e Garrett Grist a contendersi la leadership.

L’ultima ora vede la battaglia a distanza sempre più ravvicinata fra la BMW superstite e la Porsche #6, mentre in casa MSR sbagliano, sperando forse in una FCY che tarderà ad arrivare, non sostituendo le gomme dell’Acura #60, mentre Pipo Derani e la Cadillac semplicemente non ce la fanno nei confronti dei due battistrada.

Il sorpasso che vale la vittoria a 5’ dalla bandiera a scacchi, grazie ad una manovra perfetta in fase di doppiaggio di Jaminet, che porta a casa il secondo successo stagionale per Porsche. In parallelo si svolge anche la lotta per il primato in GTD Pro, con Hawksworth che riesce ad avere la meglio sulla Corvette e si trascina dietro la 296 GT3 di Daniel Serra, che nonostante vari tentativi gli terminerà alle spalle.

Crowdstrike

Pochi secondi dopo Bill Auberlen è vittima di un crash violentissimo con tanto di decollo in T11 e la gara viene fatta terminare in regime di neutralizzazione. Il successo tra le LM P2 va al Crowdstrike by APR, protagonista anche oggi, due settimane dopo il trionfo di Le Mans in Pro/Am, mentre in LM P3 il Riley Motorsports replica il successo di Sebring. Dietro alla Lexus #12, si è fatta largo la BMW del Paul Miller Racing, capace di rimontare due giri nel corso della gara, superando nel finale la Porsche del Wright Motorsports.

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Aldilà del bel podio di Risi Competizione, da segnalare anche la quarta piazza in GTD della Ferrari di Triarsi Competizione, catapultata in avanti dal forcing finale di Alessio Rovera, mentre le altre 2896 GT3 di Cetilar Racing ed AF Corse sono costrette purtroppo ad abbandonare la gara anzitempo per problemi tecnici.

Prossimo appuntamento col WeatherTech SportsCar Championship fra due settimane a Mosport, assenti dallo schieramento le sole LM P2.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Motorsport, Porsche Motorsport, Ferrari Races, APR

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