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WEC – A Le Mans, dopo 4 ore, una Peugeot davanti a tutti, ma quanti incidenti!

Non è uno scherzo, ma alla Le Mans del Centenario dopo 4 ore abbiamo una Peugeot 9X8 davanti a tutti, la #94 guidata da Gustavo Menezes. Va detto subito che il primo sesto di gara è stato alquanto concitato.

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Si è iniziato col classico accenno di pioggia poco prima dello start, dato nientemeno che dalla stella NBA LeBron James, nella parte del circuito lontana dalle tribune principali, tanto per mischiare da subito le carte in tavola.

A farne le spese Jack Aitken, protagonista del primo contatto con le barriere della giornata, alla prima chicane. Davanti Sebastien Buemi ha preso subito la leadership sulla Ferrari in pole guidata da Nicklas Nielsen, mentre James Calado, incaricato di portare al via la 499P #51, aveva già ceduto a Mike Conway.

E’ quindi subito safety car, e dopo una serie di pitstop da parte di alcune LM P2 e Porsche GTE per montare le slick, si procede per la prima volta alla procedura di pass-around, che richiede una quarantina di minuti mal contati.

Decisione abbastanza incomprensibile, anche perchè la Cadillac #311 aggiungeva in autonomia i box, ed un peccato per lo spettacolo, che viene annullato. Dietro le quattro LMH di punta c’è la migliore delle Porsche 963 con Felipe Nasr. In LM P2, ottimo start di Paul-Loup Chaitn dalla pole per IDEC Sport, mentre le Ferrari approfittano di un problema agli ammortizzatori della Corvette e piazzano un uno-due-tre con Davide Rigon, Daniel Serra ed Alessio Rovera.

Al restart, Conway si accoda all’altra Toyota, ma la doppietta del Gazoo Racing dura poco, perchè i due alfieri del Cavallino si riportano alle spalle del battistrada.

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La gara riesce a proseguire green per circa altri 45’ allorquando Rodrigo Sales termina l’avventura della bella Oreca LM P2 del Nielsen Racing all’entrata della Dunlop e a seguire Ricky Taylor termina definitivamente l’esperienza del Tower Motorsports picchiando duro a Mulsanne. Questa volta vengono chiamate solo le local yellow, ma poco dopo proprio sotto il ponte Dunlop vengono a contatto la Ferrari AF Corse #21 e l’Aston Martin del GMB Motorsport, forse tratti in errore da un recupero della Cadillac di Sebastien Bourdais.

Se ne sono già andate 2 ore di gara e alla chiusura della Slow Zone davanti a tutti c’è la Cadillac #2 sulle Porsche #5 e #75, che devono ancora effettuare la loro seconda sosta, sulla Toyota di Brendon Hartley e all’altra Porsche Jota partita dal fondo dello schieramento per non aver segnato un giro utile in qualifica.

Tra le GTE-Am è il momento delle Porsche, che vanno al comando con i nostri portacolori Matteo Cairoli e Riccardo Pera; quest’ultimo peró è costretto a cedere presto a causa di un nuovo scroscio d’acqua, ben più consistente, che genera una situazione di pericolo all’entrata delle curve Porsche.

Ferdinand Habsburg va lungo nella via di fuga con l’Oreca LM P2 #31 del WRT, Esteban Gutierrez e Lilou Wadoux, questi ultimi rispettivamente con la Glickenhaus #709 e la Ferrari Richard Mille #83 fanno del loro meglio per limitare i danni. A seguire “scivolano” sulla stessa porzione di pista anche Scott Dixon, subentrato sulla sfortunata Caddy #3, e Pera, che subisce i danni visibili più estesi, fortunatamente non terminali.

Prima ancora l’incidente fra le due Porsche di Iron Lynx e Proton Competition #16 aveva tolto di mezzo entrambe le vetture, guidate da Claudio Schiavoni e Ryan Hardwick, mentre Frederick Lubin uscendo largo da Arnage “faceva fuori” l’incolpevole Mikkel Pedersen sulla Porsche Proton #77. Entrambe le vetture subivano danni ma entrambe non terminali.

Ma non era finita, perchè mentre la Safety Car continuava a calmierare la gara, la Peugeot 9X8 di Jean-Eric Vergne si fermava nella ghiaia a Mulsanne.

Nel marasma generale causato dalla seconda, interminabile procedura di pass-around, davanti nel frattempo si era installata l’altra Peugeot, con Gustavo Menezes, che, sempre in regime di neutralizzazione, dopo 240’ conduce davanti alla Porsche di Kevin Estre e alle due Toyota di Josè Maria Lopez e Brendon Hartley.

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Sono ben dodici le LMH nel giro dei primi, con le Ferrari assolutamente in contention, mentre tra le LM P2 sono emerse le Alpine di Memo Rojas e Julien Canal sull’Oreca #23 di United Autosports di Oliver Jarvis.

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In GTE-Am, è ancora un momento Porsche con Sarah Bovy delle Iron Dames, PJ Hyett con la “Rexy” Porsche del Project 1-AO Racing e la #911 di Martin Rump, in attesa del fatidico restart che mischierà nuovamente le carte in tavola.

Ah, la Camaro NASCAR è sempre regolarmente in gara. L’Hendrick Motorsports al sopraggiungere della pioggia, ha richiamato la macchina ai box per una breve regolazione ed è tornata in pista come se niente fosse.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 4 ore di gara

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