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WEC – Alla scoperta della strategia Ferrari per Spa

Come di consueto Ferrari ci ha accolto nel suo quartiere generale per scambiare quattro chiacchiere prima dell’azione in pista a Spa.

Iniziamo con Nicklas Nielsen, pilota della 499P #50:

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Nicklas, ormai ogni giorno un po’ più italiano…. Iniziamo con Imola. Gara difficile, complicata, ma il ritmo, soprattutto nell’ultima parte, era davvero molto veloce. Cosa puoi dirci dell’intera gara? Come è andata?

“Per noi la gara era ovviamente un po’ compromessa dopo le qualifiche, ma sapevamo di avere una macchina forte. Lavoriamo molto anche nelle prove libere in funzione della gara. Quindi, sapevamo che saremmo stati forti, ma sapevamo anche che sarebbe stata dura. Quindi, sì, ho fatto qualche sorpasso, e abbiamo giocato un po’ anche sulla forza.”

“Quindi siamo riusciti a tornare in sesta posizione e ovviamente con le due safety car a un certo punto la nostra strategia è stata un po’ rovinata, ma in ogni caso eravamo ancora in lizza per la quarta posizion, che alla fine sarebbe stato un ottimo risultato, considerando che partivamo ultimi. Poi alla fine della gara abbiamo avuto il contatto con la Toyota che ci ha forato la gomma e in pratica la gara era finita”.

Per quanto ne sappiamo la Ferrari non ha testato qui: come avete preparato la gara?

“Questa di solito è una pista abbastanza adatta alla nostra macchina, poi ovviamente abbiamo i dati dell’anno scorso e dell’anno prima ancora. So che alcune altre squadre sono state qui a testare, ma a Imola è stato lo stesso per noi, non abbiamo provato, quindi non sono troppo preoccupato di essere dietro perché non abbiamo provato.”

Secondo te ci sono squadre che si stanno nascondendo?

“Probabilmente sí, ma noi manteniamo la stessa filosofia degli anni precedenti. Siamo qui per vincere e  non è veniamo qui per rilassarci prima di Le Mans.”

Proseguiamo con James Calado, reduce dalla vittoria di Imola con la #51

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Buongiorno, James. Felice di essere qui? Sensazioni dopo la vittoria di Imola?

“Sí, una volta tanto c’è un meteo bellissimo. A Imola è stata una bella gara, e abbiamo eseguito tutto molto bene. La macchina era ben bilanciata e siamo riusciti a controllare bene la gara.”

Pensi che qui la macchina sarà competitiva come lo scorso anno?

“Beh, mi piacerebbe sperarlo perché la macchina è stata davvero forte. I ragazzi hanno lavorato duramente per cercare di migliorare l’assetto della vettura e penso che abbia fatto la differenza nel modo in cui la macchina reagisce. Imola è un po’ diversa perché è più corta, vi sembrerà strano ma questa pista è un po’ più simile al Qatar in termini di energia e curve ad alta velocità. Vedremo, anche in funzione del nuovo asfalto”

Quale pensi sia il vantaggio principale della Ferrari rispetto alle altre vetture al momento?

“Non direi che ci sia un grande vantaggio. Penso che tutti siano abbastanza vicini, ma per quanto riguarda il modo in cui affrontiamo la gara, la durata, la gestione del tempo e il modo in cui comunichiamo come squadra, tutto è sicuramente migliorato e si vede.”

La settimana scorsa un grande ritorno in ELMS..

“Sí, purtroppo è andata cosí cosí, ho guidato solo un po’ alla fine. Abbiamo perso un paio di giri nella prima ora ma è stato bello tornare alla GT. È così diversa da come la ricordavo. Ricordo i tempi della GTE, dove l’auto era fantastica da guidare, ma la GT3 non è più la stessa, ma è comunque un weekend diverso e più rilassante di questo.”

Hai in programma altre gare in GT3?

“Penso di tornare proprio qui a Spa con l’ELMS perché c’è un conflitto tra Daniel Serra con la stock car Brasil. Purtroppo le GT3 sono auto progettate per il gentleman, con l’ABS, e non è stato facile per me adattarmi, ma è comunque molto divertente.”

Senti una pressione particolare ora che siete in testa sia nel campionato costruttori che in quello piloti?

“No, zero. Ogni gara è una gara e alla fine vedi se vinci o se perdi. Semplice.

Proseguiamo con Battistino Pregliasco, direttore tecnico delle Rosse.

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Pensi sarà uno svantaggio non aver fatto test sul nuovo asfalto qui a Spa?

“Certo, il nuovo asfalto sarà un piccolo punto interrogativo, ma onestamente non credo che creerà un grosso svantaggio. So che altri team hanno fatto test, ma vedremo. Per fortuna ci sono condizioni di asciutto e la temperatura è nella media che ci aspettavamo”.

“Ovviamente non abbiamo a disposizione i dati degli altri concorrenti, anche se il partner è sempre Michelin, ma penso sia abbastanza corretto non condividano i dati degli altri concorrenti. Se non lo facessero, saremmo molto delusi anche noi.”

“Ti mette un po’ di pressione in più per questa gara e sicuramente per Le Mans. Ma la pressione è sempre sulle nostre spalle perché questo campionato sta diventando sempre più complicato, sempre più impegnativo, e la competizione tra noi e tutti gli altri sta crescendo molto velocemente. Hai visto a Imola? A un certo punto c’era una Toyota un po’ più in difficoltà e subito si sono fatte avanti le Alpine e le BMW. Quindi siamo molto, molto vicini e ora sono i piccoli dettagli a fare la differenza.”

“Vedi Imola lo scorso anno? A volte è facile puntare il dito contro una decisione, ma spesso non tutti sanno cosa c’è dietro. E a volte, se vuoi avere successo, magari con una, due o tre vetture contemporaneamente, devi prendere una sola decisione, e magari è quella sbagliata. Penso che possiamo finalmente dimenticarci di Imola 2024; abbiamo ottenuto un ottimo risultato in Qatar e credo che confermeremo le prestazioni dell’ultima gara”

Una domanda che ti volevo fare da tempo: cosa ne pensi del punteggio doppio di Le Mans?

“Guarda, ne abbiamo discusso con l’ACO e con la FIA molti anni fa e tutti noi, costruttori e team, eravamo d’accordo su questo e sul fatto che se non si rispetta lo stile endurance dell’ACO, se non si taglia il traguardo e si ottiene il controllo della bandiera a scacchi, si hanno zero punti. E questo è anche il fascino di Le Mans.”

“Voglio dire, abbiamo perso la Toyota, abbiamo perso Le Mans all’ultimo giro. Abbiamo perso Le Mans con Rigon all’ultimo giro. Ed è proprio questo il fascino di questa gara: puoi perdere tutto all’ultimo minuto. Quindi fino agli ultimi chilometri urli e hai molta paura di perdere la gara. E questo è qualcosa di speciale”

“Poi lo sforzo e l’importanza della gara sono piuttosto elevati. Quindi penso che non si possa paragonare a una gara di 6 ore, quindi lo accettiamo tutti e quindi penso che vada bene. È nello spirito dell’endurance, mi piace.”

Last but not least, Mauro Barbieri, GT Endurance Racing performance engineer

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Ovviamente sapete che altri contender si lamentano. Uno in particolare si è lamentato molto ai nostri microfoni.. Pensate davvero che siano così lontani da voi?

“Questa è una domanda difficile perché in generale non mi piace parlare degli altri. Tutto quello che posso dire è che penso che sappiano quello che stanno facendo e se le prestazioni che mostrano sono quelle reali o se si stanno nascondendo per qualsiasi motivo, lo sanno solo loro.”

Allora ti pongo un’altra domanda, magari meno critica: pensi che sia possibile nascondersi a un livello così alto dopo due gare?

“Sai, alla fine la risposta più semplice sarebbe che ci sono degli esseri umani alla guida della macchina, non delle macchine, e una volta seduti a bordo e che corrono sul giro, possono fare quello che vogliono. Sta a loro spingere al limite o gestire le prestazioni. Quindi, sicuramente, ci sono diversi modi per farlo senza entrare nei dettagli tecnici, nelle impostazioni o altro, ma con questo non voglio dire che qualcuno lo stia facendo.”

“Come costruttori abbiamo cercato di migliorare l’analisi delle prestazioni insieme alla FIA durante l’inverno, ma alla fine ci sono comunque alcune aree che non si possono quantificare correttamente o per le quali non si ha modo di oggettivare se succede qualcosa di strano, diciamo cosí.

E quindi alla fine rimane sempre l’opportunità di gestire le prestazioni a seconda del proprio obiettivo. Ma come ho detto, non voglio entrare in questa discussione e puntare il dito contro questo o quell’altro. Abbiamo un comitato di regolamentazione regolare di cui ci fidiamo al massimo livello.”

“Noi confidiamo nel loro lavoro e speriamo solo che il campionato continui a crescere come sta facendo in questi anni, non solo in termini di concorrenti e partecipanti, ma anche in termini di spettacolo e di preparazione di tutte le auto per avere davvero i minimi dettagli che fanno la differenza, perché alla fine la sfida più dura è la più grande”.

Sappiamo invece per certo che la filosofia Ferrari invece è di non togliere mai il piede..

“Si, posso assolutamente garantire che per il nostro marchio e per la nostra mentalità noi corriamo sermpre per vincere. Noi non ci tiriamo mai indietro e vogliamo vincere il maggior numero possibile di gare, sperando di portare finalmente a casa il campionato quest’anno.”

“Fare il threepeat a Le Mans sarebbe un sogno, invece penso che per i nostri concorrenti vincere lí stia diventando quasi un’ossessione. Questo dalla mia prospettiva. Noi ci stiamo godendo l’esperienza come abbiamo sempre fatto finora, dando tutto ciò che abbiamo e cercando di vincere ancora una volta, di scrivere un’altra pagina di storia per questo marchio e, naturalmente, di realizzare i nostri sogni, perché alla fine tutti noi che lavoriamo a questo progetto sogniamo di vincere ogni anno.”

“Al momento ci sono almeno cinque marchi che stanno competendo ai vertici, e altri stanno arrivando e stanno cercando di accumulare esperienza per migliorare il pacchetto, e sicuramente ci arriveranno prima o poi e colmeranno il divario.”

Interviste raccolte da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo

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