_PLB9315

WEC – Ferdinando Cannizzo: “Difficile capire cosa possiamo fare di più, ma dobbiamo farlo”

L’intervista del day after con Ferdinando Cannizzo (Ferrari Head of Endurance Race Cars) al termine della 8 Ore del Bahrain

Hai già realizzato quanto accaduto?

“Quando ti concentri attentamente sulla gara fai fatica a capire cosa realmente è accaduto. Ma sappiamo che abbiamo realizzato un lavoro straordinario scrivendo una bella pagina di motorsport per Ferrari. Sapete, abbiamo lavorato molto duramente per puntare alla costanza, sapendo che era impossibile per noi essere sempre i più veloci, ma allo stesso tempo conoscevamo il potenziale della vettura e quindi abbiamo lavorato duramente per impostarla in modo che fosse davvero forte in termini di costanza, in particolare nel secondo stint”

Siete stati conservativi quindi nel finale?

“Alla fine eravamo vicini a passare completamente alle gomme medie nonostante la nostra prestazione fosse buona. Non c’era ragione però per noi di azzardare una strategia rischiosa in termini di gomme, essendo già molti performanti: il ‘Mix’ tra le due mescole, dure e medie, è stata la soluzione migliore”.

 

 

_PLB9573

Era impossibile battere Toyota?

“Direi che era probabilmente impossibile battere la Toyota. Forse senza il traffico alla fine il gap sarebbe stato minore, forse avremmo superato la #8, ma forse non la #7. Rispetto pienamente la loro gara incredibile ed hanno meritato di vincere”.

Con la Ferrari #50 avete cambiato strategia dopo la prima Safety Car, come mai?

“Abbiamo guardato a quanto fatto da Porsche che aveva anticipato la sosta. Così abbiamo deciso di mantenere la #51 alla testa della corsa, mentre la #50 è stata posizionata per coprire l’eventuale recupero di Porsche”

E la #83 che strategia ha usato?

“La stessa delle altre tranne l’ultima sosta in cui hanno optato per tre gomme dure e una media. Volevano fare l’intero stint con 38 giri senza cambiare gomme”.

Porsche e Cadillac come te le aspettavi? Di fatto solo le LMH sono state davanti…

“Onestamente mi aspettavo di avere una Porsche e una Cadillac decisamente più vicine, ma a quanto pare hanno sofferto il degrado. Non credo che ci sia un problema tra LMH e LMDh. credo che abbiano interpretato meglio la scelta e la gestione delle gomme per questo tipo di gara e per il circuito che, come abbiamo detto in prece§denza, è molto critico per il degrado delle gomme e le condizioni meteo in termini di temperatura”.

Ferrari ha avuto un ottimo bilanciamento sin dalle prove libere, quanto è stato importante?

“Le cose che abbiamo preparato al simulatore sono state subito messe in atto. Questo ci ha permesso di preparare al meglio la gara e di concentrarci sulla comprensione del diverso comportamento delle diverse scelte di pneumatici. Così abbiamo testato la full medium, abbiamo testato la split con la sola laterale, la posteriore, con tutte le configurazioni nel modo giusto, anche suddividendo le strategie tra le auto. Ferrari è stata l’unica a testare il secondo stint e questo ci ha dato la possibilità di essere sicuri di fare la scelta giusta. Quindi, sapevamo in anticipo quale fosse la configurazione più veloce, diciamo dopo la prima sosta”.

_PLB9306

Come si arriva in tre anni a questo risultato?

“Credo che tutto sia iniziato due anni prima, cioè quando abbiamo ottenuto l’approvazione da parte del nostro Presidente. Abbiamo iniziato con molta umiltà a creare il team ed a lavorare sulla vettura. Il target era quello di creare una famiglia. Una squadra in cui tutti si aiutano a vicenda, con un’atmosfera sempre molto serena. Dal punto di vista tecnico, per la vettura abbiamo lavorato molto analizzando la concorrenza, la Toyota, le vecchie LMP1 e anche la F1 che ha una struttura non molto lontana da questa. Tutto questo ci ha permesso di trovarci in una situazione in cui, durante lo sviluppo, eravamo ben preparati ed allo stesso tempo non abbiamo mai esitato nelle nostre attività. Ad esempio, abbiamo deciso di sviluppare la vettura con due diverse chiavi di lettura: una sulle prestazioni e una sull’affidabilità. E questo credo sia stato l’altro pilastro che ci ha dato la possibilità di arrivare davvero ben preparati a Sebring e conquistare la pole al debutto. Ma pensavamo che facesse parte del nostro percorso e penso che il nostro cammino possa continuare. È difficile capire cosa possiamo fare di più e meglio, ma dobbiamo farlo. Tutti i piloti hanno svolto un ruolo incredibile compreso Davide Rigon ed Alessio Rovera. Non hanno guidato la 499P in gara, ma sono stati fondamentali per lo sviluppo. Tutti fanno parte della nostra grande famiglia”.

Quanto si può ancora crescere?

“In questo campionato in cui il regolamento è congelato con l’omologazione dell’auto, è difficile capire quanto si possa crescere. Quando sono arrivato dalla F1 ho dovuto cambiare mentalità. Qui sei limitato, ma questo non significa che non puoi cambiare, che non puoi migliorare. Devi solo guardare in modo un po’ diverso, con occhi diversi, con una prospettiva diversa e trovare le aree  in cui puoi monitorare le prestazioni. Sono fiducioso per il prossimo anno, anche se la concorrenza sarà ancora più agguerrita, e stiamo già cercando di trovare qualcosa in più per essere competitivi”.

C’è già un piano per i test fino alla prossima stagione?

“Sì, abbiamo già sostanzialmente identificato i chilometri principali su cui testeremo. Inizieremo in Qatar, ma a gennaio”.

La Ferrari #50 è stata fatta passare per prendere il terzo posto piloti, giusto?

“Abbiamo cambiato le posizioni e così abbiamo avuto la prima, la seconda e la terza posizione nella classifica piloti”.

Porsche se ne è andata: forse avete avuto troppo successo per il bene del campionato?

“Quello che posso dirti è che mi dispiace un po’ che Porsche se ne sia andata perchè le vittorie sono molto più meritate con tanti rivali. È sicuramente molto difficile quando ci provi più volte e non riesci a vincere e vedo le difficoltà. Al momento però sono contento che non sia un mio problema. Oggi stiamo festeggiando, ma dobbiamo restare molto umili perché questi risultati possono arrivare solo se una squadra è molto forte, molto determinata, concentrata e non pensa che tutto sia possibile”.

Quanta conoscenza della Formula 1 c’è effettivamente nella 499P?

“Parecchia, non so quantificarlo, ma certamente si. Ho avuto esperienza in F1 e comunque anche altri miei colleghi sono stati coinvolti. Stiamo sviluppando la vettura nella stessa galleria del vento, oltre a condividere il ‘pacco batterie’ con la F1″.

L’anno prossimo sembra ci saranno più pneumatici per le GT. Cosa ne pensi? Diventerà più “banale” la strategia?

“Forse no, perché qualcuno può non cambiarle e potrebbe riuscire comunque nella seconda parte di stint a guadagnare una quindicina di secondi. Cambierà sicuramente il modo di giocare, ma non limiterà le strategie. Non credo in ogni caso che ci siano ripercussioni per la nostra 296, abbiamo una buona auto nella gestione del tempo e non solo”.

I piloti della 499P hanno delle caratteristiche differenti?

“Tutti i piloti che abbiamo in 499P hanno delle esigenze differenti. Pier Guidi ad esempio preferisce una vettura ‘più spigolosa’, mentre Giovinazzi richiede un’auto più sottosterzante. In qualche modo riescono ogni volta a trovare la soluzione per tutti. E lo stesso vale per la #50″.

Hai hobby per ‘staccare completamente’?

“Non ho un hobby, a dire il vero, tranne che mi piace molto il calcio e mi piace guardare le partite. Gioco con gli ingegneri, i meccanici, ovunque sia possibile e anche con i piloti. Per quanto riguarda lo sport, mi alleno ogni mattina tra le 7:00 e le 8:00. E questo mi dà la possibilità di staccare completamente. Contemporaneamente amo molto la matematica e ogni volta che trovo il tempo per leggere libri di matematica, li prendo e li leggo immediatamente”.

Intervista elaborata da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>