Jonathan Diuguid, Penske Racing President e Urs Kuratle, Director Factory Racing LMDh hanno parlato con i media presenti al Fuji del presente e soprattutto del futuro di Porsche Motorsport. Ancora incertezze per il costruttore tedesco che non ha ancora confermato il programma 2026.
Jonathan Diuguid ha riportato alla stampa presente, tra cui Italian-Endurance.com.
Possiamo dire che quest’anno qui al Fuji non siete competitivi come accaduto negli ultimi due anni?
“Si, ma vedremo. Credo che tu sappia che non abbiamo fatto una buona simulazione di qualifica con una delle vetture durante la FP3, a differenza di quanto accaduto ieri. Siamo soddisfatti in ogni caso del nostro ritmo sul long run. Onestamente, le Aston Martin sembravano le più forti di tutte se guardiamo alla gara, ma non siamo comunque lontani. Credo che sarà una gara molto serrata, nessuno sta davvero dominando. Ovviamente le Aston e le Peugeot vanno forte sul rettilineo, un grosso vantaggio qui al Fuji, e ultimamente la Peugeot ha trovato un po’ più di velocità e quindi sono più vicine rispetto al passato. Detto questo, penso che sappiate che i pitstop sono sempre importanti qui e vedrete anche alcuni cambi parziali di gomme”.
Ci sono state delle differenze nelle libere: nelle prime avete avuto un buon passo, nell’ultima decisamente meno…
“Si, nell’ultima si. Guardando i settori però Kevin (Estre-ndr) ha percorso con la Porsche #6 parecchi giri ed è stato uno dei più veloci, mentre la #5 si è concentrata esclusivamente sul ritmo con il carburante pieno e con gomme usate. Oggi faceva molto più fresco rispetto alla giornata di ieri e ci aspettiamo che la stessa condizione si verifichi anche domani”.
Pensi che ciò potrebbe permettervi di usare le soft?
“No, non credo. Abbiamo avuto un po’ di chattering con la gomma anteriore e altri problemi nelle condizioni più fresche che hanno impiegato circa 10 giri per scomparire. Ma una volta che la gomma è arrivata all’11mo passaggio tutto è diventato tranquillo. Anche nel 2023 abbiamo optato per le medie, e penso che con la temperatura della pista scesa a 20°C era ancora accettabile”.
E se arrivasse la pioggia?
“Penso che le possibilità di pioggia siano piuttosto basse, in compenso l’umidità è elevata”
Siete tornati ad avere due piloti, penso sia l’ultima volta quest’anno…
“Si, credo di sì. Jaminet ha disputato i primi giri in questa pista nella giornata di venerdì e si è adattato velocemente al tracciato e con Julian Andlauer si stanno trovando bene. Penso che i cambi pilota o gli scambi durante l’anno possano essere interpretati in vario modo. Noi siamo soddisfatti della formazione che abbiamo e penso che siamo tra gli equipaggi più performanti. Abbiamo la chance di contenderci il titolo e continueremo a spingere”.
Kevin Estre e Laurens Vanthoor credi abbiano una chance?
“Finché sono matematicamente in gioco, penso di sì. Le Ferrari non sono molto in alto nella classifica qui al Fuji, ma credo che si siano concentrati durante le libere sulla sola preparazione della gara. Storicamente hanno faticato su questo specifico tracciato, e certamente se avessero vinto al COTA la situazione sarebbe differente”.
Avrebbero subito un BOP più sfavorevole, secondo te?
“Penso sia difficile saperlo perché ovviamente il sistema cambia. L’unica cosa è che se la FIA ha un criterio per cui una gara viene considerata, il COTA non poteva rientrare vista la pioggia che c’è stata. Quindi penso che abbiano seguito quel processo e potrebbero aver ritardato un cambiamento di prestazioni per alcune auto, noi compresi. Ma siamo abbastanza positivi”.
Urs Kuratle invece è stato molto attento alle proprie parole in merito al futuro. Il 2026 resta ancora un’incognita importante in casa Porsche Motorsport e certamente non ci saranno novità questo weekend. Avremo qualche aggiornamento in occasione della Petit Le Mans? Il condizionale resta d’obbligo…
State parlando con dei nuovi clienti per la prossima stagione?
“Non è ancora niente di definitivo. Fondamentalmente stiamo parlando con i clienti esistenti e forse sì potremmo avere più auto. Come costruttore sei sempre felice di vendere auto come concessionario. Proton e Christian Ried stanno cercando di mettere tutto insieme per il prossimo anno. Stanno cercando di utilizzare la prima 963 che hanno in possesso, potrebbero venderla per prenderne una nuova” .
State valutando l’ingresso nell’Asian Le Mans Series quando verranno ammesse le Hypercar?
“Non ho contatti al momento. So che c’è stata un’intervista con John Church di JDC, ma non ci sono certezze. L’idea è buona, ma costa anche tanto e per un bronze driver la 963 non è così semplice da guidare”
Sei disposto a dare una vettura ad un pilota bronze?
“Avendo la mia mente orientata dal punto di vista del cliente, sì. E se lo facciamo, dobbiamo programmare un lavoro specifico, il bronze driver aiuta a finanziare i nostri clienti. Permettere questa regola è molto importante, e certamente questa cosa aiuterebbe i nostri clienti a finanziare i loro progetti”.
Qui avete due piloti e non tre, siete contenti di questa soluzione?
“Si, l’aspetto positivo è che non puoi dare la colpa ai piloti e soprattutto hai un’opinione in meno su come impostare l’auto. Chiaramente ci sono anche dei riscontri negativi, devono scendere a compromessi tra di loro e questo può non essere facile. In compenso possono stare più tempo in pista e quindi farsi un’idea migliore sull’assetto. Individualmente possono concedersi di più con gli ingegneri. Ogni gara è comunque differente: Austin era di 6 ore, ma sappiamo che è stata una prova molto dura fisicamente e per questa ragione abbiamo optato per avere la line-up completa”.
Sul futuro dei programmi…ci sono delle date chiave in arrivo?
“Prima o dopo il Fuji poteva essere la domanda sui possibili aggiornamenti, a questo punto chiaramente sarà dopo. Sfortunatamente non ho update, e tutto è rimandato dopo questo round”.
Intervista raccolta da Piero Lonardo ed elaborata da Luca Pellegrini
Foto: Piero Lonardo