A tre ore dalla bandiera a scacchi della 24 Ore di Le Mans, ben consci che comunque tutto può ancora succedere, vorremmo provare per una volta a sbilanciarci sul vincitore.
Le tre Ferrari 499P si sono dimostrate su un altro passo gara rispetto alla concorrenza, non hanno fin qui patito alcun problema meccanico e le due vetture ufficiali sono riuscite a recuperare le penalità loro assegnate.
Purtroppo solo che sulla #51, dominante per amore o per forza, nel corso della 20ma ora, dopo un emergency service, Alessandro Pier Guidi è incappato in un testacoda in entrata box che ha comportato la perdita del gap che era stato nuovamente creato nei confronti della #83 AF Corse.
Nessuna ulteriore penalità fortunatamente, anche se l’accaduto era simile a quanto avvenuto poco prima alla Cadillac di Sebastien Bourdais, il quale, tra parentesi, ha migliorato di ben mezzo secondo il best lap segnato in precedenza da Robert Kubica.
Kubica e la gialla AF Corse quindi vanno al comando della gara nell’ultimo ottavo dopo aver ricevuto il volante da Yifei Ye. A seguire James Calado e Nicklas Nielsen a 11” e 14″ rispettivamente con le due 499P ufficiali, e la Porsche di Laurens Vanthoor appena dietro a propria volta. Ricordiamo che questa è la 963 squalificata in quanto sottopeso e quindi partita dal fondo dello schieramento. Vedremo come si svilupperà la volata finale..
Le altre due categorie in gara, LM P2 e GT3, al momento sono saldamente in mano ad Inter-Europol e Manthey 1st Phorm rispettivamente. Da segnalare infine altri due abbandoni eccellenti per la Lexus #78, stabilmente in P5, con Finn Gehrsitz out ad Arnage, e la seconda entry di IDEC Sport, con Job Van Uitert fermo ad Arnage con un problema al posteriore. Un dado ballerino è costata infine una lunga sosta alla Toyota #8, costretta ad un lungo ritorno verso i box.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo