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IMSA – Daytona, 8a Ora: le Porsche provano a scappare, Derani le riprende. “Spike” regna fra le LM P2

Il primo terzo della Rolex24 si conclude con la Cadillac #31 ancora davanti, ma nel frattempo le Porsche hanno tentato la fuga con la #7 di Matt Campbell, che all’inizio della sesta ora passa in pista Tom Blomqvist, ai suoi primi stint di gara con il prototipo biancorosso.

Josef Newgarden, subentrato a Campbell, ha proseguito l’opera sino al decimo pit della sua 963, in regime di corsa libera, con Pipo Derani, al suo secondo stint, ed il box Action Express, pronti a prendere la testa della gara.

Dietro il campione in carica fa però capolino l’altra Porsche Penske, ora con Kevin Estre, nonostante una precedente penalità per consumo eccessivo. P3 per Filipe Albuquerque, la cui Acura è stata protagonista in precedenza di un contatto con la Ferrari di Triarsi Competizione, risoltosi senza particolari conseguenze, almeno apparentemente, a parte qualche detrito per i quali la direzione gara ha ritenuto di chiamare in causa la vettura di servizio per la settima volta.

A seguire Sebastien Bourdais, che poco dopo lo scadere dell’ottava ora concretizzerà il sorpasso sul portoghese, in stallandosi dietro il leader, complice anche la sosta della Porsche #6, ripristinando l’uno-due Cadillac. Qualche minuito ancora dopo, l’Acura #10 si fermava in pista senza potenza, probabilmente costretta al ritiro.

La safety car è apparsa in pista altre due volte, in entrambe le occasioni a causa della LM P2 del Sean Creech Motorsport, ma la gara dell’unica Ligier in gara pare non sia ancora volta al termine.

Nella categoria cadetta è l’Oreca di AO Racing ad emergere in questa fase. “Spike” conduce su Inter-Europol e sulla vettura rimasta in gara di United Autosports, la #2, ora nelle mani dello stakanovista Ben Keating, che ancora una volta si alterna tra due macchine, l’LM P2 e la Porsche del JDC-Miller. Per l’altra Oreca del team di Richard Dean, la #22 è stato invece dichiarato il ritiro ufficiale.

Tra le GT infine, dopo la confusa fase precedente, si iniziano a delineare i contender più attendibili. In GTD Pro, sono Bryan Sellers e la BMW due volte campione uscente GTD del Paul Miller Racing a prendere il comando delle operazioni, tallonata dalla Ferrari di Risi Competizione, riavutasi dell’inconveniente ai box e anche brevemente passata al comando. A seguire sono le due Corvette a mordere il freno, impegnate anche dalla Lamborghini #19 di Iron Lynx.

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In GTD infine, galeotta la penalità che pone momentaneamente fuori dai giochi la Mercedes del Winward, la lotta passa fra l’altra AMG GT3 del Korthoff Preston Motorsports e la Ferrari del Cetilar Racing, con Antonio Fuoco che riesce a passare al comando un attimo prima dello scadere della sesta ora e della sosta ai box ricevere cosí punti importanti per l’Endurance Cup.

A seguito del ricompattamento derivante dall’opera delle Safety Car, lotta per il primato di categoria ad un terzo di gara torna appannaggio della Lexus #12 e delle Mercedes di Winward e Korthoff Preston Motorsports.

Piero Lonardo

Foto: AO Racing, Cetilar Racing

La classifica dopo 8 ore di gara

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