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ELMS – A tu per tu con Luca Ghiotto e Jamie Chadwick

Nella giornata di venerdí abbiano approfittato ancora una volta della disponibilità del nostro Luca Ghiotto, nonchè, nell’ambito delle celebrazioni per il decennale di IDEC Sport, di Jamie Chadwick.

Iniziamo dal vicentino: secondo anno e seconda stagione con Inter-Europol Competition, il primo anno già si sono viste tante belle cose. Noi ti abbiamo visto molto bene, ma dal punto di vista del pilota, in una categoria così selettiva come la LMP2 dell’ELMS, come si può giustificare una differenza di prestazioni nella stessa classe di 8 decimi nelle libere 1? C’è un metodo di confronto che si può utilizzare visto che le auto sono le stesse?

“Diciamo che il tempo di questa mattina non è reale, nel senso che quello registrato da Matteo Cairoli è stato incredibile anche grazie ad una pista con meno auto. Io, i miei compagni ed anche Nick Yelloly avevamo almeno 8 decimi di ritardo. Il traffico è una variabile da tenere sempre in considerazione, e Matteo ha confermato le prestazioni dei test collettivi. Sembrano la squadra più a posto, ma queste erano le aspettative della vigilia. Sembra di rivedere la stessa situazione del Mugello, gara che poi loro hanno vinto. In qualifica volavano, non si sa ancora il motivo, il problema è che poi la gara è composta da tre piloti…”

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La domanda che facciamo poi sempre un po’ a tutti i piloti, quali sono le principali differenze con le nuove gomme portate dalla Goodyear?

“Io è la prima volta che le uso. Abbiamo fatto un test due mesi fa in cui alcuni hanno provato set di gomme nuove e altre le 2024 e c’è chi ha avuto l’opportunità di fare back to back in diretta, in ogni caso la differenza è praticamente nulla. Io arrivando così a freddo ed iniziando subito il weekend col compound 25 non ho riscontrato alcun cambiamento. “

Ma è vero che c’è un test collettivo qui al Paul Ricard Lunedì in vista della 24h Le Mans? 

“Io non ci sarò, la squadra non so, ma da quello che so io no.  Sentivo ieri che comunque erano un po’ sorpresi di questa cosa, si vede che evidentemente non lo sapevano neanche loro…”

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Senti, in un’altra puntata in IndyCar la facciamo? 

“Ehhhh è sempre un tasto dolente questo…  Diciamo che non è spento del tutto, nel senso che comunque chiacchiere ci sono sempre. Comunque l’anno scorso ho avuto modo di conoscere un po’ di persone, ed il mio nome nel paddock è sicuramente rimasto. Il problema è che al momento non ci sono sedili liberi e comunque ho capito l’anno scorso che il team con cui si gareggia conta veramente tanto. Forse l’ndyCar è il campionato in cui questa cosa è davvero cruciale.  Quindi vediamo: deve esserci prima di tutto l’opportunità e seconda cosa deve essere una chance concreta. Si parlerebbe nel caso solo di alcune gare, e sarebbe bello farle non essendo solo una comparsa, ma per ora non c’è niente che bolle in pentola, e la mia attenzione è sull’ELMS e Le Mans.”

Le Mans infatti, finalmente… Era ora no?

“Si, Le Mans ed anche con un team buono possiamo dire. Ovviamente correrò in Pro/AM, però con buonissime chance.  Hanno già vinto e poi come sappiamo tutti Le Mans è una gara molto particolare, PRO o PRO/AM non cambia molto e puoi sempre vincere anche se corri nella seconda categoria, basta vedere la 4h di Barcellona per capirlo.”

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Come ci si regola qui col traffico, specie dopo l’introduzione della chicane ?

“Molto meglio l’anno scorso senza chicane, ma il fatto che le LMP3 siano state rallentate rispetto all’anno scorso aiuta tanto. Ovviamente il problema resta comunque nel caso in cui becchi una macchina nel posto sbagliato, in questo caso la fine del primo settore oppure la fine del Mistral. La chicane è talmente lenta che non riesci a fare tanta differenza rispetto ad una GT3 oppure ad una LMP3. Io dopo un anno in LMP2 sono sicuramente più consapevole di dove mettere la macchina, e la gestione del traffico per me è stata una cosa abbastanza naturale sin da subito.”

Questo campionato propone un po’ sempre le stesse piste, ma quest’anno si va a Silverstone.

“Silverstone sarà una situazione un po’ nuova per tutti. Diciamo che insieme al Mugello l’anno scorso il campionato finalmente mette un tassello differente, altrimenti si rischia di correre sempre nelle stesse località. A me personalmente dispiace non tornare al Mugello perché secondo me l’anno scorso è stata una bella gara e onestamente con le LMP2 era una bella combo. poi da guidare era veramente una goduria, con tanto carico queste auto da guidare sono davvero belle. Tralasciando il fatto che sia stata la competizione di casa è stato davvero divertente, e mi sono anche stupito del fatto che il traffico alla fine non ha rappresentato un problema troppo grande. In ogni caso nel campionato ci sono dei circuiti davvero belli e forse a parte Paul Ricard e Portimao sono tutte location “vecchio stampo”. “

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Come ti trovi con i tuoi nuovi compagni di squadra?

“Diciamo che è un’esperienza diversa, nel senso che l’anno scorso ho avuto Clement Novalak, che è praticamente un collega che arriva dalla F2 ed Oliver Gray che aveva avuto recentemente una partecipazione fissa al FIA F3. Erano piloti che come me arrivavano dalle monoposto, eravamo un po’ tutti con le stesse conoscenze in termini di prove endurance. Adesso invece sono con due piloti che hanno fatto più esperienza, ma in situazioni differenti. Jean Baptiste Simmenauer è veloce, ma principalmente ha corso in GT, mentre Pedro Perino arriva dalla LMP3 lo scorso anno, ma ha fatto poche gare in LMP2. Sono un po’ il papà del gruppo, il primo ha fatto un bel salto in avanti e lo vedo molto contento di come si sta trovando, mentre il secondo ha bisogno di esperienza anche perché durante l’inverno ha avuto pochi test a disposizione.”

Qui come ti vedi?

“Tutto sommato sono felice e anche sorpreso perché tutto sta andando meglio del previsto, a Barcellona comunque eravamo terzi fino al contatto con la LMP3 che ci ha tolto dai giochi. Ho segnato il giro veloce nella parte finale, ma con due giri di ritardo è stato tutto inutile. Torniamo al Paul Ricard con molto ottimismo, purtroppo mi ricordo molto bene il problema tecnico che ci ha tolto la vittoria quando eravamo saldamente in vetta.”

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“Purtroppo in ELMS ogni errore può costare caro effettuando poche gare. A Barcellna abbiamo deciso di continuare in ogni caso proprio per provare a raccogliere qualche punto che alla fine della stagione può sempre tornare molto utile. Ovviamente speriamo di fare una gara un po’ più pulita qua in Francia.”

Hai altri programmi oltre a ELMS, magari un ritorno in GT per qualche gara?

“Come sapete ho corso la 24h di Spa e mi è piaciuta tantissimo. Se ci fosse l’occasione sicuramente sarei interessato anche a farla. L’esperienza in GT però non è stata facile, la guida è completamente differente rispetto ad una LMP2 oppure ad una monoposto, anche una IndyCar. Quindi, se dovessi trovare qualcos’altro da fare insieme all’ELMS sarebbe bello guidare in IMSA o magari in Hypercar. Io sono felice di essere ancora con Inter-Europol Competition perché è un team strutturato che ha tante possibilità e che avrebbe la chance di fare anche un salto di categoria. Il budget ed il personale non mancano, quindi… In ogni caso fare un secondo anno nello stesso posto è positivo, sempre meglio che passare dalla Formula E in GT per poi approdare in LMP2. Ho avuto anche l’esperienza in LMP1 con la Ginetta che meccanicamente era una buonissima auto, peccato che sia nata in un momento sbagliato in cui la classe stava per sparire definitivamente.”

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Jamie, possiamo dire che in Spagna tutto è andato alla perfezione?

“Credo sia stato inaspettato essendo tutti esordienti nell’ELMS e credo che volessimo solo superare il fine settimana senza commettere errori. Vincere ha certamente superato tutte le nostre aspettative, ma è stata una gara davvero ben gestita dall’inizio alla fine.”

“Penso che ci sia ancora molto da imparare, soprattutto in termini di prestazioni e di comprensione del funzionamento dell’ELMS e delle gare endurance. Allo stesso tempo penso che la strategia, l’esecuzione da parte della squadra ed il lavoro dei miei teammate sia stato davvero  perfetta. E penso che per una prima gara non avere problemi sia una cosa notevole.”

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Come sta andando questa nuova sfida?

“Onestamente è stato più difficile di quanto mi aspettassi perché fai i test, fai un sacco di giri, ma poi quando si tratta di fare la gara tutto è completamente differente. Hai tante variabili da tenere in considerazione a partire dal traffico.  Penso di aver imparato molto sotto questo aspetto, abbiamo un ottima base da cui partire per questa stagione”.

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Per il Paul Ricard come dopo i test e le prime libere?

“Ora abbiamo da affrontare una bella nuova sfida al Paul Ricard. Ovviamente è la pista di casa per la squadra, tutti conoscono ogni metro del circuito e sicuramente questo ci aiuta, ma chiaramente il tracciato è differente rispetto a Barcellona, e la chicane è qualcosa di nuovo. Abbiamo ancora un po’ di lavoro da fare, ma la nostra base è molto buona.”

Da Le Castellet si passa poi a Le Mans, manca davvero poco

“Sì. È pazzesco. È arrivato tutto così in fretta. Personalmente abbiamo guardato con molta attenzione Barcellona e poi a questo evento, per avere un approccio graduale verso la 24h. Ho del lavoro da fare al simulatore, sicuramente sarà importante anche per conoscere una pista in cui non ho mai girato.”

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Qui abbiamo delle gomme nuove qui. So che non hai molta esperienza in questa categoria, ma in cosa sono diverse da quelle usate a Barcelona? Chediamo perché la maggior parte dei piloti ci ha detto che era più o meno la stessa cosa.

“Per quanto riguarda questa pista l’anno scorso credo che ci siano stati dei problemi. Abbiamo ovviamente la chicane rispetto al 2024 in questo tracciato e personalmente credo che questo sia un peccato. Il lungo rettilineo era una buona opportunità per liberarsi di molto traffico, dovremo adattarci ad una condizione leggermente differente.  Ci sono state delle piccole differenze nel mettere in temperatura le gomme, ma con queste condizioni di meteo non credo che comunque avremo dei problemi. “

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Si naviga step-by-step, ma il 2026 si avvicina… c’è già qualcosa in programma?

“Sì, ma per ora non ci penso. Penso che quest’anno mi piacerebbe avere un altro programma nel mio calendario di corse. Penso che gareggiare in ELMS sia fantastico. Sicuramente questo è qualcosa su cui sto guardando e lavorando. Per un impegno nella classe più importante vedremo sicuramente in futuro e far parte del programma Genesis è qualcosa di speciale. Certamente è qualcosa su cui ho puntato, ma le prestazioni vengono prima di tutto e soprattutto l’esperienza che sto cercando di acquisire.”

Hai guidato la Genesis LMDH al simulatore?

“No, purtroppo non ancora, è troppo presto. Il gruppo sta facendo dei grandi progressi, essere all’interno di questa realtà è sicuramente avvincente e stimolante.”

Jamie, infine una domanda cruciale: sei mai stata contattata dalle Iron Dames? 

“Si, ho parlato molto con le Iron Dames, ma niente di concreto. Ho sempre guardato con molta attenzione alle competizioni di durata, sicuramente qualcosa da fare in carriera. Ora corriamo nello stesso paddock ed è molto interessante parlare con loro.”

Interviste raccolte da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Yelloly regala la prima pole position ad Inter-Europol. PJ Hyett fa volare “Spike”

Nick Yelloly si aggiudica la pole position nella 4 Ore di Le Castellet. Il pilota britannico regala la prima pole position assoluta di sempre ad Inter-Europol al termine di una battaglia a suon di decimi con Matteo Cairoli, col tempo di 1.48.741. Il comasco di Iron Lynx-Proton, fin qui dominatore di test e libere, nel finale ha ceduto anche la prima fila a Charles Milesi del Panis VDS per appena 33 millesimi.

Bene anche l’altra entry del team polacco con Luca Ghiotto, che chiude la top five alle spalle della rivelazione di questa prima parte della stagione europea, Mathys Jaubert di IDEC Sport.

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Duello all’ultimo decimo anche tra le LM P2 Pro/Am, e ancora una volta risultato non favorevole ai nostri colori, con PJ Hyett e la sua “Spike” condivisa con Louis Deletraz e Dane Cameron a scavalcare lo specialista delle qualifiche Giorgio Roda, ponendo cosí termine alla striscia di tre partenze al palo consecutive. 144 millesimi lo scarto nel turno, che non ha visto partecipare la vettura AF Corse, neo confronti della vettura di Proton, mentre Rodrigo Sales, che chiude il podio virtuale, è rimasto a quasi un secondo.

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E un secondo è anche il distacco dato da Adrien Closmenil di CLX Motorsport al resto del lotto delle LM P3 col tempo di 1.57.194. In griglia procederà Rik Koen del Team Virage e Griffin Peebles del WTM by Rinaldi, fin qui i più in palla tra gli altri partecipanti alla categoria,

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Clement Mateu un po’ a sorpresa ha invece conquistato la seconda pole di sempre per Racing Spirit of Leman in GT3 dopo l’exploit di Derek Deboer al Mugello lo scorso anno, rifilando quasi 7 decimi a Duncan Cameron con la Ferrari di Spirit of Race. Ricordiamo che le qualifiche debbono essere affrontate dal pilota bronze. Seconda fila domani per la Mercedes di Iron Lynx, cui è stato annullato un giro veloce per track limits, e che ha anche il merito di avere forzato l’effort del pilota francese, e per la Ferrari #50 di AF Corse di Custodio Toledo.

Domani la 4 ore di Le Castellet partirà alle 12.00. Diretta streaming gratuita come sempre sul sito ELMS e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

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ELMS – Cairoli prenota una nuova pole a Le Castellet

Ancora Matteo Cairoli davanti a tutti anche nelle seconde libere della 4 Ore di Le Castellet, secondo appuntamento dell’European Le Mans Series. Ancorchè lontano dal proprio limite segnato ieri, con 1.49.736, l’alfiere di Iron Lynx-Proton ha comunque lasciato a 3 decimi Charles Milesi con la vettura del Panis VDS e Nick Yelloly di Inter-Europol e si prenota per una nuova pole nelle qualifiche dopo quella del Mugello 2024.

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Quinta prestazione odierna e migliore fra i Pro/Am Louis Deletraz con “Spike” la vettura di AO Racing, a mezzo secondo. Da segnalare solo due brevi interruzioni nei 90’ previsti, causate dalla McLaren 720S GT3 di United Autosports ferma in curva 1 e da un carro attrezzi in posizione pericolosa all’entrata del Mistral, mentre la pioggia ha fatto capolino negli ultimi minuti, generando solo qualche innocuo testacoda.

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Anche Adrien Closmenil e la Ligier di CLX Motorsport non hanno finora mollato il primato tra le LM P3, seppur con una prestazione nettamente inferiore pari a 1.59.539, hanno tenuto a bada la concorrenza, capeggiata dal rientrante Griffin Peebles sulla Duqueine del WTM by Rinaldi, a quasi 2 decimi.

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Nuovo tris in LM GT3 infine per le Ferrari, con Lilou Wadoux questa volta al top con la 296 AF Corse #50 col tempo di 2.03.621, appena 6 millesimi meglio di Tom Fleming con l’entry di GR Racing; a seguire Ben Tuck con l’entry di JMW Motorsport che per l’occasione ospita anche James Calado.

Tutto pronto per le qualifiche quindi, a partire dalle 14.20, godibili come sempre sul sito ELMS e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

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ELMS/WEC/IMSA – Parla Cyril Abiteboul: “Per l’endurance non molleremo WRC e TCR”

Nella splendida cornice della sede di IDEC Sport a Signes nel festeggiare il decimo anno di attività della scuderia francese abbiamo avuto la possibilità di incontrare per la prima volta  Cyril Abiteboul, boss di Genesis Magma Racing, per un’interessantissima quanto completa disamina del progetto endurance del costruttore coreano.

Sta iniziando questa vostra grande avventura, e la prima domanda che ci viene in mente magari può sembrare abbastanza banale: com’è stato l’approccio con Genesis Magna, un costruttore che non ha mai gareggiato in gare endurance prima? “Beh non è che non si possa iniziare solo perché non si ha esperienza, no? Se torno indietro nel tempo, per gran parte dell’anno scorso, da quando sono stato nominato presidente di Hyundai Motorsport, abbiamo dedicato molto tempo a pensare a quale potesse essere il nostro prossimo capitolo sportivo, non solo per Genesis, ma per tutto il Gruppo Hyundai, che è una grande azienda e con i marchi Hyundai, Kia e Genesis è il terzo produttore di automobili al mondo.”

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“È un ottimo momento per HMG anche se è un periodo difficile per il mercato dell’automotive in generale, e sentivamo che, dopo aver cambiato radicalmente il nostro marchio in termini di qualità, tecnologia e design, il motorsport avrebbe potuto rappresentare la prossima piattaforma di trasformazione per il gruppo. Quindi, questa è stata la missione affidatami da Jay Chung e dal nostro presidente esecutivo, il signor Euisun Chung: valutare quale potesse essere il passo successivo. Valutando diverse opzioni abbiamo pensato che un buon primo passo per noi nelle corse in circuito sarebbero state le gare di endurance. È chiaramente un settore molto competitivo, con molti marchi coinvolti, ma è anche una buona base di apprendimento delle corse in circuito senza dover impazzire in termini di sviluppo tecnologico. Tecnologie peraltro che non sarebbero rilevanti per ciò che ci viene offerto oggi. Voglio dire, io adoro la Formula 1, ma se la guardi, il 99% della tecnologia è forse utile per aerei, caccia o per il primo shuttle. Ma non per noi.”

“Attenzione: Abbiamo preso in considerazione la Formula 1, forse un giorno, chissà, ma al momento non fa per noi. D’altra parte, è chiaro che le gare di endurance hanno molto successo e offrono questa buona combinazione di tecnologie di tendenza, stile differenziato, opportunità e piattaforma standardizzata. L’unica cosa che abbiamo deciso di fare in modo un po’ diverso dagli altri costruttori è stata quella di prendere la decisione di migliorare la vettura da soli.”

“La maggior parte degli altri team, come sappiamo, vendono la vettura o stipulano accordi con una scuderia e la fanno migliorare per migliorare la vettura. E poiché si tratta di imparare, e perché credo che non ci sia niente di meglio che correre in macchina per imparare a conoscere la vettura e per imparare a conoscere lo sport, abbiamo preso la decisione di migliorare la vettura noi stessi. Questo è stato l’approccio di Genesis.”

“Avremmo potuto anche scegliere Hyundai o Kia, ma abbiamo deciso che la soluzione migliore fosse Genesis perché è un marchio che, come vedrete nei prossimi mesi, vedrà un’accelerazione dell’espansione del mercato. Al momento è forte in Corea e negli Stati Uniti, ma non esiste altrove. Ora, io non sono qui per fare annunci in questo momento, ma riceverete presto alcuni annunci relativi al nostro piano e quindi vedrete che ci sarà una buona corrispondenza tra l’impronta di lavoro e il piano e l’ambizione di Genesis come marchio.”

Come si è arrivati a scegliere Oreca come partner tecnologico? “Prima di arrivare ad Oreca abbiamo valutato i quattro telaisti omologati. Era molto chiaro che Multimatic, sebbene fosse un’ottima opzione, aveva già una collaborazione molto particolare con Porsche che funziona. Abbiamo poi ritenuto che Ligier fosse un po’ troppo “leggera” in termini di struttura per noi; quindi, abbiamo esaminato attentamente i dettagli di Dallara e Oreca e, dopo aver parlato a lungo con entrambi, alla fine abbiamo pensato che Oreca sarebbe stata in grado di aiutarci di più nella gestione della vettura. Ribadisco che, se avessimo deciso di esternalizzare la gestione della vettura da corsa a un WRT, a un Chip Ganassi, o ad altri, allora probabilmente Dallara e Oreca sarebbero state molto vicine, ma poiché avevamo deciso di gestire la vettura da soli, era importante avere anche qualcuno che potesse fare un ulteriore sforzo in termini di supporto. Qualcosa che Toyota ha saputo fare molto bene in passato, ma ho molto rispetto per Dallara, che è un’ottima azienda.”

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Quanto siete felici ora dopo la prima vittoria subito, alla prima gara, da parte di Jamie (Chadwick) & C.? “Beh, io sono felice sì e no perché quando inizi a quel livello non puoi più scendere, ma è anche bello perché aggiunge energia e buon umore nel sistema, e penso anche che crei anche un po’ di aspettative su quello che facciamo, perché credo davvero che la gente fosse un po’ scettica riguardo alla nostra formazione. Ma restiamo umili. Restiamo realisti.”

“Abbiamo avuto anche la safety car al momento giusto, ok, ma detto questo, faceva tutto parte del piano. E quello che mi piace di ciò è che è qualcosa che probabilmente non sapete, è che l’ingegnere che si occupa della progettazione della vettura, inclusa la strategia, sarà il nostro ingegnere di pista l’anno prossimo. Quindi è anche una questione di persone, e io l’ho vista come una cosa grandiosa perché è stato lui a ritardare, ritardare e ritardare ancora il nostro pitstop, perché stavamo scommettendo sulla safety car e quella safety car è arrivata. E questo dimostra una certa maturità al muretto, una certa disciplina, e il fatto che crediamo in noi stessi. Abbiamo agito, abbiamo seguito la nostra strada. Avrebbe potuto anche non andare a nostro favore; quindi, di nuovo, ecco perché dobbiamo anche rimanere realisti.”

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“Riguardo ai piloti, abbiamo un’opzione su di loro, ma non voglio creare troppa pressione: c’è tempo. Prendiamo Mathys (Jaubert) ad esempio. Penso che tutti siano stati piuttosto colpiti dalla sua prestazione, ma è stata una sola gara; quindi, diamogli tempo, non iniziamo a mettergli in testa un file su come dovrebbe fare questo o quello, perchè le gare endurance non sono gare sprint. E lo stesso vale per lo sviluppo della carriera dei piloti. Devono adottare un approccio a lungo termine e noi adottiamo un approccio a lungo termine.”

“Al momento, il nostro pensiero per Mathys è che sia positivo che corra in LMP2 quest’anno, e che probabilmente che lo faccia di nuovo l’anno prossimo. Magari con un po’ di esperienza in LMH, un po’ di visibilità, e poi nel 2027 vedremo cosa succede. Ma sapete cosa? Non c’è fretta: e ovviamente noi siamo a proteggere i nostri diritti con contratti a lungo termine con ognuno dei nostri piloti.”

“Parlando del WEC, è un campionato sta andando bene perché, secondo me, ha trovato una formula piuttosto magica: Avere un sistema in cui i costi siano comunque controllati. Esiste una garanzia di prestazione in un certo senso e il produttore può concentrarsi su due cose che sono molto importanti o su tre. Uno, differenziazione del design. Due, la tecnologia dei motori. E tre, da sfruttare per chi lo desidera. operativo, per raccontare storie di piloti, storie di squadra. Ad esempio ho un enorme rispetto per il WRC, ma la realtà del WRC è che oggi stiamo solo lottando con la Toyota.”

“La LMP2 esiste per offrirci una piattaforma di apprendimento: possiamo farcela entro il 2026, anche perché tutto questo è successo molto velocemente in, ehm, 18 mesi. Abbiamo deciso a settembre che faremo il prologo in Qatar. Questo mi dà circa 18 mesi, dalla decisione all’approvazione, 18 mesi per sviluppare un motore, sviluppare un’auto, creare un team. Beh, non potevamo farcela da soli.”

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“Per fare ciò lavoriamo con i partner, quindi parliamo dei casi in anticipo per sviluppare la vettura. Per sviluppare il team, sapendo che avevo preso la decisione che avremmo guidato noi stessi la vettura, una decisione un po’ diversa da quella degli altri costruttori, come dicevo, ma per me è stata una decisione importante proprio perché penso che non ci sia niente di meglio dell’esperienza di una corsa. per imparare la gara, per apprendere i punti di forza e di debolezza della vettura. IDEC, attraverso la sua piattaforma LMP2 ELMS, ci aiuta a costruire questo team. Per arrivare alla scelta di IDEC, abbiamo valutato diverse squadre: francamente ne avevamo prese in considerazione quattro, di cui due veramente in dettaglio, ma tutte assolutamente credibili. In IDEC penso che ci sia, direi, un po’ di familiarità culturale in più come bonus, ed ha già ottenuto dei risultati in 10 anni di stabilità.”

“Riguardo la timeline del programma, per ora, abbiamo superato un traguardo importante: l’aggiornamento del motore, che pare in linea con i nostri piani, i nostri primi indicatori di massa, potenza, coppia e, necessariamente, anche di prezzo. Dopodiché, inizieremo i test di durata, che saranno davvero quelli che ci permetteranno di uscire allo scoperto. Per quanto riguarda l’auto invece, abbiamo congelato il concept ed il design. Forse ci sono delle somiglianze ad un’Acura o a un’Alpine, ma abbiamo trovato soluzioni sia soddisfacenti che praticabili e che funzionano anche per Oreca. Per cui siamo giunti al punto in cui Oreca è in grado di iniziare a produrre i componenti. La prima auto verrà assemblata a Oreca in estate il primo collaudo avrà luogo ad agosto, in linea col piano. Al riguardo abbiamo già prenotato, anche se non vi dirò tutte le date precise, ben sei sessioni di prova in altrettanti circuiti. La data di omologazione è già stata fissata per dicembre e abbiamo già programmato sei sessioni in cui parteciperemo, a volte con una sola auto, a volte con due, a volte di giorni e a volte di notte notti, allo scopo di massimizzare l’effort.”

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A livello di piloti, ne sappiamo qualcosa di più? “Ci sono già André (Lotterer) e Pipo (Derani), e abbiamo l’intenzione è di annunciare presto altri due piloti. Ovviamente l’intenzione è di avere sei o addirittura sette piloti con una riserva entro la fine dell’anno, e abbiamo delle opzioni, come dicevo, sui nostri tre piloti che attualmente sono in ELMS, opzioni valide sia per quest’anno che per l’anno prossimo.”

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“E poi nel 2027 ci sarà l’IMSA. In ogni caso, con il supporto di un altro team, anche se probabilmente ci saranno anche persone del nostro team. Puntiamo ad effettuare questa selezione nell’estate di quest’anno per dare al partner il tempo utile per fare l’investimento, l’accelerazione, il reclutamento e così via. Il programma endurance Genesis peraltro non andrà a scapito del WRC o del TCR di Hyundai.”

In definitiva, sei contento di quella scelta? “Assolutamente sí, perchè, sapete, sono sempre stato appassionato di gare endurance. Andavo a Le Mans quasi ogni anno, ma .non per la gara, mi piacevano i test e le qualifiche, il mercoledì o il giovedì sera, anche perchè i miei weekend erano sempre impegnati con la Formula 1.”

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo, IMSA

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ELMS – Parla Filipe Albuquerque: “L’ELMS è il campionato più onesto”

Abbiamo approfittato della disponibilità di Filipe Albuquerque per scambiare quattro parole a ruota libera sulla sua nuova avventura in ELMS con Nielsen Racing, e non solo.

Filipe, a Barcelona mi sembravi molto arrabbiato. In effetti anche sui social avevi esternato di un weekend difficile: “Io sono un ottimista per natura, ma mi arrabbio tantissimo se non sono almeno fra i primi cinque, ma non perchè voglio sempre essere davanti, ma perchè bisogna capire le cause. A Barcelona abbiamo avuto un problema, soprattutto in qualifica, di cui non abbiamo ancora capito il perchè e che qui peraltro non si è ancora presentato.”

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Ottima l’accoglienza da parte di Nielsen Racing.. “Il team ha investito tantissimo, anche nel settore tecnico e anche la line-up dei piloti non scherza, peró la differenza non la fa solo il pilota. A Barcelona in gara, è vero, abbiamo fatto degli errori al pitstop, e qui abbiamo ancora un po’ di gap rispetto ai migliori ma cercheremo di sfruttare anche questa gara per continuare a migliorare.”

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Tante facce nuove nel paddock rispetto alla tua ultima stagione completa… “Ci sono tanti giovani che sono veramente veloci, a cui serve però maggiore esperienza soprattutto nel traffico e nel salvaguardare la macchina. Anche Matteo (Cairoli) ad esempio, che qui è andato come un treno, non corre da solo…”

Cosa ne pensi delle nuove gomme portate da Goodyear per le LM P2? “Le nuove gomme Goodyer, a fronte di un test fatto in precedenza, permettono di abbassare leggermente la vettura perchè hanno una spalla leggermente più alta. A parte questo, sono sostanzialmente simili. Sono invece un po’ deluso dal comportamento di Michelin, praticamente identiche tra IMSA e WEC, che per strategie di marketing stanno compromettendo la prestazione, anche a scapito della sicurezza e senza reali vantaggi pratici in termini di ecosostenibilità.”

Qui lunedí dovrebbero esserci dei test aerodinamici in funzione di Le Mans, senza chicane ovviamente.. “Io personalmente non ci sarò perchè con Louis (Deletraz) saró in Dallara per provare al simulatore la gara IMSA di Laguna Seca, però nel caso sarà una buona occasione per il team.”

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Cosa pensi dell’attuale ELMS? “L’ELMS ora come ora è il campionato più onesto perchè tutte le LM P2 partono con le stesse potenzialità, non c’è BoP per trovare delle scuse. Oggi Cairoli ad esempio ha fatto la prestazione trovando un giro pulito e nessuno andrà mai a lamentarsi per questo” Però qualche sospetto sul fatto che non tutte le macchine siano effettivamente uguali, magari nel motore, circola lo stesso in questo paddock, vedi Le Mans 2023. “Rumors ne ho sentiti anche io, ma dopo quella Le Mans hanno tenuto la macchina in parco chiuso per due mesi senza trovare nulla, quindi anche se in tanti si sono lamentati non ci sono prove e finisce lí.”

Due parole sull’IMSA? “Quest’anno abbiamo avuto tanti problemi, non solo in gara, ed incredibilmente anche ad adattarci alla Cadillac. Il joker che è stato giocato dal costruttore pare avere complicato le cose e se ci fate caso i team che stanno andando meglio sono quelli che hanno cambiato di meno, anche se finora i risultati hanno premiato soprattutto Porsche rispetto a BMW.”

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Cairoli senza rivali nelle prime libere a Le Castellet. Tris Ferrari in GT

Matteo Cairoli al top anche nelle prime libere della 4 Ore di Le Castellet. Dopo aver primeggiato nei test di ieri, il comasco di Iron Lynx-Proton ha abbassato il suo stesso limite del weekend di ben mezzo secondo col tempo di 1.49.096, lasciando a quasi 9 decimi Pietro Fittipaldi con la vettura di Vector Sport. A oltre un secondo il resto del lotto, capeggiato da Luca Ghiotto con la #43 di Inter-Europol.

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A Laurents Hörr la palma del migliore fra gli equipaggi Pro/AM con la settima prestazione assoluta per DKR Engineering, in una sessione neutralizzata in diverse occasioni ma che ha visto una sola red flag per recuperare l’Oreca #25 di Algarve Pro Racing, ferma con Krinton Lentoudis, su un cordolo nella parte terminale del circuito.

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Anche Adrien Closmenil non ha dismesso la corona del migliore, svettando sul resto delle LM P3 col tempo di 1.58.701, inferiore di 3 decimi comunque al best lap dei test di ieri. Ancora Rik Koen e la Ligier #8 del Team Virage alle spalle dell’entry di CLX Motorsport, e poi ancora Reece Gold di Inter-Europol e Quentin Antonel di M Racing.

Non ha partecipato alla sessione Griffin Peebles per motivi “scolastici”. Il pilota australiano del WTM by Rinaldi, impegnato anche nella Michelin Le Mans Cup, dovrebbe tornare in azione al più tardi domani.

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E’ uno-due-tre Ferrari infine tra le GT3, con Davide Rigon a ribadire il proprio primato sulla pista della Provenza col tempo di 2.03.716, quasi 2 decimi in meno della migliore prestazione dei test, davanti a Riccardo Agostini con l’altra 296 GT3 di AF Corse, ad appena 28 millesimi. Completa il tris delle GT del Cavallino Riccardo Pera con la vettura di GR Racing.

Da segnalare il forfait da parte di Claudio Schiavoni per un problema fisico (forse alla schiena) sulla Porsche Proton #60. Al suo posto correrà il patron Christian Ried.

Il programma odierno proseguirà con la consueta mezz’ora riservata ai Bronze driver a partire dalle 15.00. Domani le seconde libere e le qualifiche, alle 10.10 e alle 14.20. Queste ultime saranno fruibili sul sito ELMS e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

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ELMS – Cairoli al top nella giornata di test al Paul Ricard

Matteo Cairoli ha svettato nella giornata di test propedeutica alla 4 Ore di Le Castellet, secondo appuntamento stagionale dell’European Le Mans Series. L’alfiere di Iron Lynx-Proton nella sessione pomeridiana ha fissato i cronometri sull’1.49.559, battendo di oltre 2 decimi Nick Yelloly con l’Oreca #43 di Inter-Europol.

Al mattino è stato invece Mathias Beche a firmare la migliore prestazione con 1.49.870 per il TDS, miglior risultato peraltro tra gli equipaggi Pro/AM, davanti all’altra vettura gestita dall’equipe di Xavier Combat marchiata Panis VDS con Charles Milesi distanziato di appena 54 millesimi.

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I crono più alti rispetto agli scorsi anni non devono trarre in inganno, in quanto quest’anno le vetture debbono affrontare la chicane atta a rallentare il ritmo sul Mistral.

Da segnalare inoltre che Goodyear ha portato qui delle nuove mescole per LM P2, che verranno utilizzate per tutto il resto della stagione europea, compresa Le Mans per le 17 vetture della categoria cadetta ammesse.

Alla sessione pomeridiana ha partecipato anche Sophia Floersch sulla #25 di Algarve Pro Racing, squadra nella quale ha militato tra il 2021 ed il 2022 conquistando anche un secondo posto proprio al Paul Ricard. La pilotessa tedesca, alla ricerca di un nuovo programma dopo l’interruzione repentina della stagione Indy NXT,  non parteciperà comunque al prosieguo del weekend ELMS.

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Tra le LM P3, Adrian Closmenil non ha lasciato spazio ai rivali, segnando il tempo di 1.59,579 nel tormentato turno del mattino, interrotto per ben quattro volte, protagoniste la Ligier #35 di Ultimate, l’Oreca #22 di United Autosports (due volte) e per togliere l’immancabile birillo ciccato alla Virage du Camp.

Nel pomeriggio, il pilota di CLX Motorsport ha ritoccato la sua stessa prestazione di oltre un secondo con 1.58.400, lasciando Rik Koen del Team Virage a quasi mezzo secondo.

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In GT3 infine, zampata finale di Davide Rigon sulla Ferrari AF Corse #51, Il pilota vicentino con 2.03.906 ha lasciato Alessio Picariello, ricordiamo gravato di 10 kg extra grazie al terzo posto di Barcelona, a 155 millesimi. Al mattino Rigon aveva pure preceduto tutti con un tempo leggermente superiore, 2.04.036, precedendo le altre 296 GT3 di Gianmaria Bruni e Miguel Molina.

In pista quest’oggi anche le vetture della Michelin Le Mans Cup, che pure animeranno il weekend di gara insieme alla Ligier European Series.

Domani inizieranno le prove ufficiali, a partire dalle 11.00. Il programma proseguirà poi con la consueta mezz’oretta riservata ai Bronze driver dalle 15.00.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati della Morning session

I risultati della Afternoon session

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WEC – Tre volti nuovi a Spa: Müller e Wehrlein in Porsche, Nakayama in Lexus. Si discute del futuro di Hypercar e idrogeno

Ancora non si sono spenti gli echi di Imola che fra due settimane il FIA WEC riparte con la 6 ore di Spa-Francorchamps. Sempre 36 le vetture full-season, con alcune novità, prima fra tutti Porsche, che in previsione della 24 Ore di Le Mans schiererà Nico Müller e Pascal Wehrlein sulle due 963 ufficiali, stante anche la concomitanza con il round IMSA di Laguna Seca.

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Per il campione in carica della Formula E, fresco reduce dal successo nel Miami e-Prix, come riportato in precedenza su queste pagine, è già previsto l’impiego sulla terza Porsche Penske al fianco di Felipe Nasr e Nick Tandy, mentre l’ex-Peugeot fungerà da pilota di riserva nella classica della Sarthe.

Tra le Hypercar, ancora equipaggio a 2 per le Aston Martin Valkyrie, ma anche, sempre a causa degli impegni noti, per BMW, che si affiderà alle coppie Kevin Magnussen/ Raffaele Marciello sulla M Hybrid V8 #15 e Robin Frijns / Renè Rast sulla #20.

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Stante il perdurare dell’assenza di Ben Barnicoat, Akkodis ASP farà debuttare sulla Lexus #78 Yuichi Nakayama assieme ad Arnold Robin e Finn Gehrsitz. Il 33enne giapponese è da anni un protagonista del SuperGT nelle fila del Toyota Team SARD ed ha avuto occasione di provare la RC F GT3 nel corso di un recente test sulla pista belga. Ricordiamo che sul Santerno fu Esteban Masson a prendere il posto dell’infortunato pilota britannico.

Non dovrebbe essere infine della partita Christian Ried sulla Mercedes AMG LMGT3 #61 di Iron Lynx al fianco di Lin Hodenius e Maxime Martin. Attendiamo di conoscere il nome del pilota bronze ranked cosí come le nuove equivalenze del BoP.

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Chi sicuramente ci sarà è invece l’Alpine Alpenglow, il prototipo a idrogeno presentato proprio lo scorso anno a Spa, che effettuerà dei giri dimostrativi venerdí 9 maggio dalle 14.00 e sabato 10 alle ore 12.20, insieme ad una Toyota Yaris H2 concept, anch’essa spinta da un propulsore zero emissioni. Al momento l’introduzione della nuova classe a idrogeno del WEC è prevista nel 2028.

Restando nel tema dei regolamenti tecnici, nei giorni scorsi diverse testate si sono dilungate sulle possibili variazioni all’attuale normativa riguardante le Hpercar, in vigore sino al 2029. In ballo la creazione di un’unica vera categoria, senza più adeguamenti tra LMH ed LMDh, argomento che sarebbe addirittura già stato discusso a porte chiuse, in assenza dell’ACO, da alcuni dei costruttori attualmente impegnati nella serie mondiale.

A Spa cercheremo di carpire dai diretti interessati le prospettive future di questo possibile cambiamento, tenuto conto sia delle new entry annunciate quali Genesis, Ford e McLaren, che degli impegni assunti a suo tempo dai costruttori già presenti.

L’appuntamento in pista con la 6 Ore di Spa-Francorchamps è previsto dalle 11.30 di giovedi 8 maggio per le prime libere. Qualifiche venerdí 9 dalle 14.40 e start della gara dalle 12.00 di sabato 10 maggio. Qualifiche e gara saranno fruibili sulla WEC TV e sui canali Eurosport della piattaforma Discovery+. La gara infine sarà trasmessa anche sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro, Porsche, Akkodis ASP

L’entry list della 6 Ore di Spa-Francorchamps

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ELMS – Grandi ritorni nel weekend a Le Castellet con Nielsen e Calado

Nel weekend ritorna l’European Le Mans Series per il secondo atto stagionale a Le Castellet. Ancora 44 le vetture presenti, con un paio di ritorni d’eccezione.

Nicklas Nielsen prenderà il posto di Alessio Rovera, impegnato a Brands Hatch nel GTWC Europe, sull’Oreca LM P2 iscritta in Pro/Am di AF Corse trionfatrice a Barcelona al fianco di Matthieu Vaxivière e Francois Perrodo. Per il danese di Ferrari, ricordiamo campione europeo tra le GTE nel 2019 con Luzich Racing, si tratta di una rimpatriata dopo la campagna 2022 disputata coi colori bretoni, conclusa al terzo posto fra i Pro/Am.

Più recentemente, il trionfatore di Le Mans 2024 ha corso con una 488 GTE ed una 296 GT3 insieme ai connazionali di Formula Racing, vincendo nel season opener dello scorso anno a Barcelona.

Più distante nel tempo invece la presenza di James Calado nella serie europea, ben 10 anni, dalla gara finale della stagione 2015 all’Estoril sulla Ferrari 458 GTE del JMW. Il pilota britannico rimpiazzerà Daniel Serra per una concomitanza con le Stock Car Brasil, e si alternerà a Takeshi Kimura e Ben Tuck sulla Ferrari 296 GT3 di Kessel Racing giunta seconda nella gara di apertura.

Effort peraltro non proprio sconosciuto al vincitore di Imola, avendo fatto parte dell’equipaggio laureatosi campione nell’Asian Le Mans Series 2018-19.

Per il resto, line-up immutate, salvo l’assenza del danese Sebastian Gravlund nelle fila di Eurointernational e la sostituzione di Louis Rossi con Louis Stern in seno ad Ultimate, entrambe tra le LM P3.

Pronti a dare battaglia come a Barcelona, svariati equipaggi di rispetto, a partire da IDEC Sport, capoclassifica tra le LM P2 davanti a Panis VDS e Vector Sport. Ricordiamo le presenze di Filipe Albuquerque in Nlelsen Racing, Pipo Derani con CLX Motorsport e dei nostri Luca Ghiotto, Matteo Cairoli e Francesco Simonazzi rispettivamente per Inter-Europol, Iron Lynx-Proton e Duqueine.

Tra i Pro/AM sarà invece il solo Giorgio Roda a difendere i nostri colori per Proton Competition, alla ricerca dell’ennesima pole position.

Lo scorso anno fu dominio di RLR MSport sin dalle qualifiche tra le LM P3, cosí come per Spirit of Race fra le GT3, categoria questa che vedrà le Iron Dames, trionfatrici nel season opener, appesantite di 30 kg dal Success Ballast. 20 kg extra saranno invece assegnati alla Ferrari #57 di Kessel Racing e 10 kg alla Porsche Proton #60.

L’appuntamento in pista al Circuit Paul Ricard è per giovedí 1° maggio con i test collettivi. Prime libere venerdi 2 alle 11.00, qualifiche sabato 3 dalle 14.20 e start della 4 Ore di Le Castellet alle 12.00 di domenica 4 maggio. Qualifiche e gara saranno fruibili gratuitamente in video sul sito ELMS e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’entry list della 4 Ore di Le Castellet

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WEC – Le dichiarazioni Ferrari dopo il successo di Imola

Per chiudere il positivo weekend di Imola, ecco le dichiarazioni di piloti e manager Ferrari:

Antonio Giovinazzi (#51 Ferrari):

“È stato un weekend fantastico ed il team ha fatto un lavoro pazzesco: ci sono state tante neutralizzazioni, ma siamo sempre stati capaci di prendere le giuste decisioni. Devo ringraziare il team perchè la macchina era fantastica. L’ultimo stint poi sembrava non passare mai: è stata una 24h non una 6h!. Tra l’altro vinciamo sempre la gara giusta dopo Le Mans 2023 in un giorno speciale come quello di Pasqua. Intanto ci godiamo il momento: nel 2024 non eravamo mai stati in grado di vincere per una serie di problemi. Il campionato è il primo obiettivo, e due podi in due corse è un risultato eccellente.”

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Riguardo la strategia? “Calado ha gestito alla perfezione la gomma, poi abbiamo dovuto superare la Porsche che era su una strategia leggermente differente. La Virtual Safety Car e la pioggia sono state due variabili, e la scelta di optare per le soft è stata fatta visto il meteo incerto. La nostra strategia è stata ottima.”

James Calado (#51 Ferrari):

“È una delle vittorie più belle della mia carriera perché non mi era mai capitato di salire sul gradino più alto del podio davanti ai nostri tifosi. È un’emozione incredibile e sono orgoglioso che siamo riusciti a tornare a vincere dopo tanto tempo proprio a casa nostra. Oggi abbiamo sfruttato le nostre potenzialità, siamo stati fortunati e la strategia è stata perfetta. Come squadra abbiamo fatto un lavoro eccellente e dedichiamo questo successo ai nostri splendidi tifosi”.

Alessandro Pier Guidi (#51 Ferrari):

“Sono contento di questa vittoria che abbiamo inseguito a lungo, e indubbiamente meritato. Già nella scorsa stagione per un motivo o per l’altro l’abbiamo sfiorata più volte senza raggiungerla e non c’è miglior cosa che ottenere questo successo davanti ai nostri tifosi, a Imola. Dopo la vittoria di Le Mans mi è mancato non salire sul gradino più alto del podio, ma non ero preoccupato perché penso sempre all’obiettivo finale più che al traguardo parziale. Se avessi dovuto scegliere una gara dove tornare a vincere, era proprio Imola”.

Nicklas NIelsen (#50 Ferrari):

“Passare così tante auto nella prima parte è stato bello: purtroppo poi in seguito le cose non sono andate come volevamo…. Ovviamente siamo dispiaciuti di come è andata a finire, perchè eravamo in ottima posizione per conquistare punti pesanti. Dopo le qualifiche abbiamo dovuto cambiare strategia, cercando di anticipare il più possibile le soste ad inizio gara, ma prima ci hanno limitato le bandiere gialle, e poi nel finale purtroppo Fuoco ha bucato. Sarà per la prossima.”

Phil Hanson (#83 AF Corse Ferrari):

“Oggi potevamo arrivare in P2, ma abbiamo avuto traffico e non siamo più riusciti a recuperare. Certamente credo fosse possibile battere Alpine e BMW per il podio, ma in ogni caso possiamo essere molto contenti. Il risultato odierno è ottimo per il campionato e sono molto contento che la Ferrari abbia vinto soprattutto per le tante persone presenti sugli spalti a tifare.”

Salvi

Giuliano Salvi – Race & Test Operation Manager:

Innanzi tutto congratulazioni, le strategie quest’anno hanno funzionato: “Abbiamo commesso errori e fatto cose positive, lo abbiamo sempre ammesso, e sapevamo che quello delle strategie era un aspetto su cui dovevamo migliorare. Inoltre, ci hanno aiutato anche gli upgrade alle vetture, a partire dal Joker che abbiamo speso l’anno scorso, ma è stato importante anche il lavoro di simulazione, e dopo il duro lavoro durante l’inverno credo che ora si sia tutto concretizzato, cosí una delle nostre debolezze è diventata uno dei nostri punti di forza.“

La scelta delle gomme è dovuta all’arrivo della pioggia per la #51 e la #83? “Sì, assolutamente. Ovviamente, passare da “hero to zero” in questo tipo di situazione è un attimo. In ogni caso, tutte le scelte sono state fatte vagliando i dati a nostra disposizione: avevamo diversi modelli che prevedevano una possibile pioggia  tra le 17:30 e la fine della gara, cosa che si poteva ipotizzare anche solo guardando il cielo sopra di noi, quindi abbiamo optato per la soluzione più sicura in questo scenario, cosa che probabilmente non ha funzionato molto bene sull’83. Le soft sono un tipo di gomme che se in assenza di traffico ti aiutano e ti danno fiducia in caso di pioggia, e mentre la 51 era in buona posizione per gestirle al meglio, la #83 no. A posteriori, probabilmente avremmo dovuto restare sulle medie.”

“A Imola poi sorpassare è molto difficile ed è molto importante mantenere la posizione in gara ed è fondamentale spendere il minor tempo possibile in pitlane; recuperare, come avete visto per la sfortunata prova della macchina numero 50, è molto rischioso. Purtroppo l’auto si è trovata un giro dietro e solo grazie alla Virtual Safety Car siamo riusciti a tornare nel giro del leader. Al contrario, sulla 51 abbiamo eseguito esattamente quello che avevamo pianificato al mattino e addirittura, sapendo che non ci sarebbe stata pioggia, avremmo potuto fare anche qualcosa di più.

Come vedi il prosieguo del campionato? “Beh, in Qatar è stato più facile del previsto perché Cadillac era estremamente forte e con il loro incidente ci hanno reso la vita molto più facile. Ma senza quell’incidente credo che avremmo vissuto una gara completamente diversa, e alla fine la Toyota era semplicemente lì. Qui in definitiva abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma non dobbiamo dimenticare che l’Alpine ha corso una gara molto consistente e anche la BMW è stata davvero forte, al punto che abbiamo dovuto spingere forte per rimanere davanti alla macchina numero 20.”

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Antonello Coletta, Global Head of Endurance and Corse Clienti:

“La soddisfazione è enorme per questa vittoria ottenuta in Italia con la 499P numero 51 davanti ai nostri tifosi. Dopo la tripletta in Qatar, abbiamo ribadito oggi quanto il lavoro svolto durante l’inverno sia stato utile e positivo. Qui a Imola ovviamente ci aspettavamo un risultato migliore con le altre due vetture con le quali, per differenti motivi, non siamo riusciti a concretizzare quello che avremmo desiderato. Portiamo a casa una seconda vittoria in altrettante gare di questa stagione: faccio i complimenti a tutta la squadra che ha fatto un grande lavoro come abbiamo dimostrato sabato, per esempio, sostituendo il motore della vettura numero 83 in un’ora e 45 minuti in tempo per la qualifica e ottenendo un secondo tempo in griglia. Questo è senza dubbio un bel momento per noi, ma non dobbiamo rilassarci perché siamo solo alla seconda gara del campionato e ne abbiamo di fronte altre sei, incluso l’appuntamento più importante a Le Mans”.

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Ferdinando Cannizzo, Head of Ferrari Endurance Race Cars:

“Questo risultato ripaga di tutti gli sforzi fatti ed è una testimonianza del grande lavoro e della determinazione di tutta la squadra. Sono dispiaciuto per non aver portato sul podio la 499P numero 50 a causa della foratura, ma la strategia che avevamo impostato per cercare di farla risalire nelle prime posizioni stava funzionando molto bene. La prova dell’equipaggio numero 51 è stata perfetta, nonostante la gara si sia dimostrata complessa e la concorrenza molto forte, come ci aspettavamo, siamo riusciti a fare tutto al meglio. Ora guardiamo avanti consapevoli che ci aspettano altre gare difficili, ma con questo spirito sono convinto che potremo toglierci altre soddisfazioni”.

Interviste raccolte da Luca Pellegrini e Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Ferrari