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WEC – A Spa, un’Alpine insidia le Ferrari ufficiali nelle prime fasi di gara

Cieli tersi e grande cornice di pubblico sul circuito di Spa per la 6 Ore, terzo atto del FIA WEC 2025. Al via le tre Ferrari con Nicklas Nielsen, Phil Hanson e James Calado al volante scattano bene con la #51 ad accodarsi alla LMH in pole. Will Stevens poco dietro perdeva tre posizioni con la sua Cadillac e al termine della prima tornata anche l’altra LMDh di Jota con Sebastien Bourdais protagonista di un contatto che faceva girare l’incolpevole Julien Andlauer sulla Porsche #5 a Les Combes.

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Tra le GT3, Subito le due Ford Mustang Proton si portavano dietro la Lexus in pole, con Arnold Robin alla guida, sull’Aston Martin del Racing Spirit of Leman, imitate qualche giro dopo anche da Francois Heriau con la migliore delle Ferrari VISTA AF Corse per la quarta posizione. L’altra 296 GT3 invece si toccava con la Porsche di Ryan Hardwick, incorrendo in una penalità di 10” da scontare alla prima sosta

Presto si è palesata una vera minaccia per le Rosse nelle fattezze dell’Alpine #36, che con Fred Makowiecki si faceva largo fino alla gialla 499P di AF Corse e alla mezz’ora si installava addirittura alle spalle del danese di Ferrari. Purtroppo la #83 era costretta ad una sosta per un problema ad uno dei turbocompressori che si rivelava definitivo. Out anche la Porsche 963 Proton, fermo a Les Combes, a scatenare la prima Full Course Yellow della giornata.

La gara veniva neutralizzata dopo circa 75’ per due problematiche pressochè contemporanee che investivano la Lexus di Petru Umbrarescu, fermo a lato dell’uscita del Kemmel, e Yasser Shahin, toccato duro da una Ferrari, ed insabbiato all’esterno della Source con una sospensione ko.

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La procedura di Virtual Safety Car e Safety Car con successivo passaround si protraeva sino a quasi il termine della seconda ora.

Al restart Miguel Molina, subentrato a Nielsen, conduce su Makowiecki, Antonio Giovinazzi e la Peugeot di Paul di Resta. P7 per la migliore delle Toyota con Mike Conway, mentre la #8 ha scontato una foratura. In GT3, Stefano Gattuso con la Ford Proton #88 si è avvantaggiato momentaneamente delle strategie e conduce su Heriau e sulla BMW #46, risalita sino alla terza piazza con Ahmad al Harthy. La Vantage #10 frattanto è scivolata in fondo alla classifica a causa di un drive through per unsafe release.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo un’ora di gara

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WEC – Alla scoperta della strategia Ferrari per Spa

Come di consueto Ferrari ci ha accolto nel suo quartiere generale per scambiare quattro chiacchiere prima dell’azione in pista a Spa.

Iniziamo con Nicklas Nielsen, pilota della 499P #50:

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Nicklas, ormai ogni giorno un po’ più italiano…. Iniziamo con Imola. Gara difficile, complicata, ma il ritmo, soprattutto nell’ultima parte, era davvero molto veloce. Cosa puoi dirci dell’intera gara? Come è andata?

“Per noi la gara era ovviamente un po’ compromessa dopo le qualifiche, ma sapevamo di avere una macchina forte. Lavoriamo molto anche nelle prove libere in funzione della gara. Quindi, sapevamo che saremmo stati forti, ma sapevamo anche che sarebbe stata dura. Quindi, sì, ho fatto qualche sorpasso, e abbiamo giocato un po’ anche sulla forza.”

“Quindi siamo riusciti a tornare in sesta posizione e ovviamente con le due safety car a un certo punto la nostra strategia è stata un po’ rovinata, ma in ogni caso eravamo ancora in lizza per la quarta posizion, che alla fine sarebbe stato un ottimo risultato, considerando che partivamo ultimi. Poi alla fine della gara abbiamo avuto il contatto con la Toyota che ci ha forato la gomma e in pratica la gara era finita”.

Per quanto ne sappiamo la Ferrari non ha testato qui: come avete preparato la gara?

“Questa di solito è una pista abbastanza adatta alla nostra macchina, poi ovviamente abbiamo i dati dell’anno scorso e dell’anno prima ancora. So che alcune altre squadre sono state qui a testare, ma a Imola è stato lo stesso per noi, non abbiamo provato, quindi non sono troppo preoccupato di essere dietro perché non abbiamo provato.”

Secondo te ci sono squadre che si stanno nascondendo?

“Probabilmente sí, ma noi manteniamo la stessa filosofia degli anni precedenti. Siamo qui per vincere e  non è veniamo qui per rilassarci prima di Le Mans.”

Proseguiamo con James Calado, reduce dalla vittoria di Imola con la #51

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Buongiorno, James. Felice di essere qui? Sensazioni dopo la vittoria di Imola?

“Sí, una volta tanto c’è un meteo bellissimo. A Imola è stata una bella gara, e abbiamo eseguito tutto molto bene. La macchina era ben bilanciata e siamo riusciti a controllare bene la gara.”

Pensi che qui la macchina sarà competitiva come lo scorso anno?

“Beh, mi piacerebbe sperarlo perché la macchina è stata davvero forte. I ragazzi hanno lavorato duramente per cercare di migliorare l’assetto della vettura e penso che abbia fatto la differenza nel modo in cui la macchina reagisce. Imola è un po’ diversa perché è più corta, vi sembrerà strano ma questa pista è un po’ più simile al Qatar in termini di energia e curve ad alta velocità. Vedremo, anche in funzione del nuovo asfalto”

Quale pensi sia il vantaggio principale della Ferrari rispetto alle altre vetture al momento?

“Non direi che ci sia un grande vantaggio. Penso che tutti siano abbastanza vicini, ma per quanto riguarda il modo in cui affrontiamo la gara, la durata, la gestione del tempo e il modo in cui comunichiamo come squadra, tutto è sicuramente migliorato e si vede.”

La settimana scorsa un grande ritorno in ELMS..

“Sí, purtroppo è andata cosí cosí, ho guidato solo un po’ alla fine. Abbiamo perso un paio di giri nella prima ora ma è stato bello tornare alla GT. È così diversa da come la ricordavo. Ricordo i tempi della GTE, dove l’auto era fantastica da guidare, ma la GT3 non è più la stessa, ma è comunque un weekend diverso e più rilassante di questo.”

Hai in programma altre gare in GT3?

“Penso di tornare proprio qui a Spa con l’ELMS perché c’è un conflitto tra Daniel Serra con la stock car Brasil. Purtroppo le GT3 sono auto progettate per il gentleman, con l’ABS, e non è stato facile per me adattarmi, ma è comunque molto divertente.”

Senti una pressione particolare ora che siete in testa sia nel campionato costruttori che in quello piloti?

“No, zero. Ogni gara è una gara e alla fine vedi se vinci o se perdi. Semplice.

Proseguiamo con Battistino Pregliasco, Team Manager Ferrari – AF Corse

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Pensi sarà uno svantaggio non aver fatto test sul nuovo asfalto qui a Spa?

“Certo, il nuovo asfalto sarà un piccolo punto interrogativo, ma onestamente non credo che creerà un grosso svantaggio. So che altri team hanno fatto test, ma vedremo. Per fortuna ci sono condizioni di asciutto e la temperatura è nella media che ci aspettavamo”.

“Ovviamente non abbiamo a disposizione i dati degli altri concorrenti, anche se il partner è sempre Michelin, ma penso sia abbastanza corretto non condividano i dati degli altri concorrenti. Se non lo facessero, saremmo molto delusi anche noi.”

“Ti mette un po’ di pressione in più per questa gara e sicuramente per Le Mans. Ma la pressione è sempre sulle nostre spalle perché questo campionato sta diventando sempre più complicato, sempre più impegnativo, e la competizione tra noi e tutti gli altri sta crescendo molto velocemente. Hai visto a Imola? A un certo punto c’era una Toyota un po’ più in difficoltà e subito si sono fatte avanti le Alpine e le BMW. Quindi siamo molto, molto vicini e ora sono i piccoli dettagli a fare la differenza.”

“Vedi Imola lo scorso anno? A volte è facile puntare il dito contro una decisione, ma spesso non tutti sanno cosa c’è dietro. E a volte, se vuoi avere successo, magari con una, due o tre vetture contemporaneamente, devi prendere una sola decisione, e magari è quella sbagliata. Penso che possiamo finalmente dimenticarci di Imola 2024; abbiamo ottenuto un ottimo risultato in Qatar e credo che confermeremo le prestazioni dell’ultima gara”

Una domanda che ti volevo fare da tempo: cosa ne pensi del punteggio doppio di Le Mans?

“Guarda, ne abbiamo discusso con l’ACO e con la FIA molti anni fa e tutti noi, costruttori e team, eravamo d’accordo su questo e sul fatto che se non si rispetta lo stile endurance dell’ACO, se non si taglia il traguardo e si ottiene il controllo della bandiera a scacchi, si hanno zero punti. E questo è anche il fascino di Le Mans.”

“Voglio dire, abbiamo perso la Toyota, abbiamo perso Le Mans all’ultimo giro. Abbiamo perso Le Mans con Rigon all’ultimo giro. Ed è proprio questo il fascino di questa gara: puoi perdere tutto all’ultimo minuto. Quindi fino agli ultimi chilometri urli e hai molta paura di perdere la gara. E questo è qualcosa di speciale”

“Poi lo sforzo e l’importanza della gara sono piuttosto elevati. Quindi penso che non si possa paragonare a una gara di 6 ore, quindi lo accettiamo tutti e quindi penso che vada bene. È nello spirito dell’endurance, mi piace.”

Last but not least, Mauro Barbieri, GT Endurance Racing performance engineer

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Ovviamente sapete che altri contender si lamentano. Uno in particolare si è lamentato molto ai nostri microfoni.. Pensate davvero che siano così lontani da voi?

“Questa è una domanda difficile perché in generale non mi piace parlare degli altri. Tutto quello che posso dire è che penso che sappiano quello che stanno facendo e se le prestazioni che mostrano sono quelle reali o se si stanno nascondendo per qualsiasi motivo, lo sanno solo loro.”

Allora ti pongo un’altra domanda, magari meno critica: pensi che sia possibile nascondersi a un livello così alto dopo due gare?

“Sai, alla fine la risposta più semplice sarebbe che ci sono degli esseri umani alla guida della macchina, non delle macchine, e una volta seduti a bordo e che corrono sul giro, possono fare quello che vogliono. Sta a loro spingere al limite o gestire le prestazioni. Quindi, sicuramente, ci sono diversi modi per farlo senza entrare nei dettagli tecnici, nelle impostazioni o altro, ma con questo non voglio dire che qualcuno lo stia facendo.”

“Come costruttori abbiamo cercato di migliorare l’analisi delle prestazioni insieme alla FIA durante l’inverno, ma alla fine ci sono comunque alcune aree che non si possono quantificare correttamente o per le quali non si ha modo di oggettivare se succede qualcosa di strano, diciamo cosí.

E quindi alla fine rimane sempre l’opportunità di gestire le prestazioni a seconda del proprio obiettivo. Ma come ho detto, non voglio entrare in questa discussione e puntare il dito contro questo o quell’altro. Abbiamo un comitato di regolamentazione regolare di cui ci fidiamo al massimo livello.”

“Noi confidiamo nel loro lavoro e speriamo solo che il campionato continui a crescere come sta facendo in questi anni, non solo in termini di concorrenti e partecipanti, ma anche in termini di spettacolo e di preparazione di tutte le auto per avere davvero i minimi dettagli che fanno la differenza, perché alla fine la sfida più dura è la più grande”.

Sappiamo invece per certo che la filosofia Ferrari invece è di non togliere mai il piede..

“Si, posso assolutamente garantire che per il nostro marchio e per la nostra mentalità noi corriamo sermpre per vincere. Noi non ci tiriamo mai indietro e vogliamo vincere il maggior numero possibile di gare, sperando di portare finalmente a casa il campionato quest’anno.”

“Fare il threepeat a Le Mans sarebbe un sogno, invece penso che per i nostri concorrenti vincere lí stia diventando quasi un’ossessione. Questo dalla mia prospettiva. Noi ci stiamo godendo l’esperienza come abbiamo sempre fatto finora, dando tutto ciò che abbiamo e cercando di vincere ancora una volta, di scrivere un’altra pagina di storia per questo marchio e, naturalmente, di realizzare i nostri sogni, perché alla fine tutti noi che lavoriamo a questo progetto sogniamo di vincere ogni anno.”

“Al momento ci sono almeno cinque marchi che stanno competendo ai vertici, e altri stanno arrivando e stanno cercando di accumulare esperienza per migliorare il pacchetto, e sicuramente ci arriveranno prima o poi e colmeranno il divario.”

Interviste raccolte da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo

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WEC – Ferrari al meglio nel preparare le qualifiche di Spa

L’ultima ora a disposizione per definire gli assetti della 6 Ore di Spa-Francorchamps ha rinvigorito i maggiori favoriti della vigilia. Antonio Fuoco ha presto fissato il limite in una sessione senza interruzioni con 2.00.596, quasi un secondo in meno della prestazione della Porsche #6 di ieri pomeriggio.

A ruota della Ferrari #50 resuscitano le Cadillac, grazie a Earl Bamber ed Alex Lynn, a 2 decimi dal calabrese e davanti a Robert Kubica, P4 a 6 decimi con la 499P AF Corse. Bene anche le Toyota, che piazzano entrambe le vetture fra i primi sette, con distacchi intorno al secondo insieme alla migliore delle Peugeot, mentre al contrario spariscono nuovamente le Porsche Penske.

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Simon Mann dal canto suo ha issato in alto tra le GT3 la Ferrari 296 #21 di VISTA AF Corse col tempo di 2.17.831, lasciando ad oltre 3 decimi Giammarco Levorato con la Ford Mustang #88 di Proton Competition e a mezzo secondo la Lexus di Clemens Schmid.

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Da segnalare il misunderstanding  negli ultimi minuti che poteva costare caro tra la BMW M4 GT3 di Ahmad Al Harthy e la Ferrari di Alessandro Pier Guidi all’Eau Rouge. Le due vetture si sono anche toccate ma fortunatamente il pilota arabo è riuscito ad evitare il contatto il peggio, nonostante un vistoso lungo.

Tutto pronto per le qualifiche, visibili sulla WEC TV, a partire alle 14.40.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Giulio Villa

I risultati delle Libere 3

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WEC – Spa: la Porsche finalmente si mostra nelle libere 2. Giovinazzi big crash ma pilota ok

Sessione travagliatissima questa delle libere 2 della 6 Ore di Spa-Francorchamps. Tre bandiere rosse hanno spezzettato i 90’ a disposizione. Immediatamente un violento impatto all’entrata del Raidillon per la Ferrari di Antonio Giovinazzi, uscito illeso dallo spettacolare botto della 499P #51.

Dopo una lunga sosta per sistemare le protezioni, è stata la volta dell’Alpine #35 di Charles Milesi, fuori a Fagnes, toccata dall’altra A424 a fare uscire le bandiere gialle; a seguire la seconda red flag per la Mercedes del deb Stephen Grove, out sempre al Raidillon, poi ancora interruzione l’Aston Martin Valkyrie #007, fuori a Pouhon, appena dopo la notizia che la sessione sarebbe stata prorogata.

Alla fine davanti a tutti è finita la Porsche di Kevin Estre, che ha abbassato sensibilmente il limite segnato al mattino da Antonio Fuoco con 2.01.475. Il pilota calabrese di Ferrari, pure lui a contatto delle barriere nel finale, ha comunque segnato la seconda prestazione a 91 millesimi dalla 963 #6.

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Più lontane la BMW di Robin Frijns e la Cadillac di Alex Lynn, entro il mezzo secondo dal battistrada, e terza fila virtuale per l’altra Porsche Penske e la Ferrari AF Corse.

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Scende il limite anche delle GT3 grazie a Zach Robichon, che ha portato l’Aston Martin Vantage dello Heart of Racing al top col tempo di 2.18.326, a precedere di appena 52 millesimi l’inesorabile Lexus di turno, stavolta la #87 di Clemens Schmid.

Ancora in top three una Ferrari VISTA AF Corse, stavolta quella di Davide Rigon, a precedere Eduardo Barrichello con l’altra Vantage schierata da Racing Spirit of Leman e Dennis Olsen con la Ford Mustang Proton #88.

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Sono otto le vetture racchiuse nel classico secondo; fuori da questo gruppetto di elite, che comprende anche la BMW di Valentino Rossi, l’altra Ferrari e l’altra Lexus, entrambe le Mercedes, Porsche, Corvette e McLaren, con la 720S Evo #59, gravata ricordiamo da 18 kg di Success Handicap (come altre auto che gli sono finite davanti peraltro), a ben 3” dal battistrada.

Domani il programma prosegue con la terza ed ultima sessione di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 11.00 e alle 14.40. Queste ultime saranno fruibili sul servizio WEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

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WEC – La Ferrari inizia con uno-due a Spa

Ferrari davanti a tutti nelle prime libere della 6 Ore di Spa-Francorchamps. Antonio Fuoco ha segnato presto la migliore prestazione di 2.02.835 con la 499P #50; poco più tardi Robert Kubica con la gialla #83 di AF Corse si è avvicinato a 2 decimi.

Nel finale l’Alpine #36 di Mick Schumacher si è installata in terza posizione scavalcando le due Peugeot. Più indietro la Ferrari #51, P8 con Alessandro Pier Guidi, a 1”3 dall’altra Rossa, comunque davanti a Toyota e Porsche.

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Segnali di vita anche da Aston Martin, con la Valkyrie #009 di Marco Sørensen quattordicesima, mentre poche le tornate per la Cadillac #38, ferma con Sebastien Bourdais a Fagnes, e la Porsche Proton, a lungo ai box per un problema tecnico e foriera della seconda delle due Full Course Yellow che hanno frammentato i 90’ a disposizione. La prima delle due interruzioni ha visto invece l’Alpine di Paul-Loup Chatin nella ghiaia a Les Combes.

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Battaglia vera tra le GT3 fra le due Lexus, ancora protagoniste della categoria, insieme alla Ferrari VISTA AF Corse #21. Finn Gehrsitz con la vettura #78 ha preceduto con 2.18.432 Alessio Rovera di appena 96 millesimi e di ulteriori 91 Josè Maria Lopez con l’altra RC F GT3.

Bene anche le Ford Mustang Proton, che completano la top six insieme all’Aston Martin Vantage di Valentin Hasse Clot. Malissimo anche qui dopo Imola le Corvette, che fungono da fanalini di coda, e debutto non facile infine dei fratelli Grove sulla Mercedes AMG GT3 #60 di Iron Lynx dopo il forfait da parte di Claudio Schiavoni, ancora alle prese con problemi alla schiena.

Le seconde libere della 6 Ore di Spa-Francorchamps sono in programma a partire dalle 16.30.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Mobil

WEC – Andiamo a scoprire la tecnologia della lubrificazione in casa Porsche

Ci addentriamo nella tecnologia della lubrificazione delle Hypercar con due ospiti d’eccezione: Tobias Klande, specialista in fluidi per gruppi propulsori e gestione termica di Mobil1, e Stefan Moser, responsabile del settore tecnico delle Porsche LMDh.

Iniziamo con Klande. “In pratica, quando si lavora su uno sviluppo in generale, bisogna verificare quali sono i requisiti e le specifiche nelle corse. Immagino sia più facile perché non ci sono specifiche fisse, ma team come Porsche ti dicono di fatto cosa devi sviluppare.”

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“E, a seconda delle specifiche, si inizia a costruire insieme ai partner, con il supporto per le specifiche. Poi vengono eseguiti test specifici, in genere al banco, in pista. Ci assicuriamo di fornire l’olio e la qualità necessaria e poi lavoriamo a stretto contatto per vedere se funziona o meno. In genere è un approccio rapido, ma se non funziona, allora pensa a qualcos’altro e ricomincia da capo. E questo è fondamentale per garantire che tutto funzioni bene e che il motore possa durare più a lungo, sia performante e offra la giusta efficienza e durata.”

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Non è la tua prima collaborazione con questo marchio giusto?

“No, mi occupo di quasi tutti i progetti aerospaziali globali, ad esempio, GT4E Performance, e anche GT Customer Racing, quindi rappresento un punto unico di contatto tecnico, se vuoi, per tutte le richieste. E se c’è un nuovo progetto, se ne parla e poi analizziamo cosa serve.

Stefan, quali caratteristiche prestazionali sono essenziali nell’olio del cambio?

“Beh, la cosa più interessante è che ovviamente stiamo cercando di prevenire l’usura del cambio. Voglio dire, facciamo gare di durata e corse di 24 ore e ovviamente vogliamo avere un cambio costante e un’efficienza costante e l’olio è un fattore molto, molto importante.”

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E come gestite nel team le temperature del cambio durante una gara di 6 o 24 ore?

“Sulla nostra auto, l’olio del cambio viene immesso nel sistema di raffreddamento ibrido ed è abbastanza facile avere una temperatura costante, ma è importante sapere che il cambio è un componente uguale per tutte le LMDh. Quindi l’olio diventa il fattore chiave di differenziazione per le prestazioni e anche un po’ per ottimizzare la strategia.”

Tobias, quindi potete trasferire questa tecnologia anche alle auto stradali?

“Sì. Questo è sempre l’obiettivo che vuoi raggiungere, ma non si tratta solo di creare una formulazione e poi applicarla alle auto stradali, ma anche di parlare con gli ingegneri. Qui ogni team ha una strategia, e fornire e sviluppare l’olio giusto per questa strategia è la chiave per ottenere le prestazioni. Come ha detto Stefan, la durata, le prestazioni, ma anche avere il giusto parametro di attrito, non solo all’inizio ma per tutta la gara. Quindi, ciò che facciamo e che cerchiamo di ottenere è davvero importante.”

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“Forse se mi è permesso aggiungere – parla Moser – Voglio dire, la LMH, come hai detto, ha il cambio specifico. Mentre l’LMH non ha il cambio specifico. Sono liberi in questo. E questo significa fondamentalmente che se vuoi migliorare qualcosa, puoi lavorare solo sui parametri che hai, e quindi con Mobil1 possiamo lavorare insieme sull’olio, ma non possiamo modificare nulla nel cambio. E quando parliamo di efficienza di un cambio, non stiamo parlando di cambi di marcia più rapidi, e non stiamo parlando nemmeno di longevità perché il cambio verrà comunque cambiato periodicamente.”

“La viscosità gioca un ruolo importante Trovare il punto ideale, questa è la vera sfida che abbiamo. Perché se si abbassa troppo la viscosità, si può anche danneggiare il cambio. Voglio dire, potrebbe durare una gara, per esempio. Ma non si vuole cambiare il cambio ogni gara perché è anche un fattore di costo. Quindi, ottimizzare anche per le diverse fasi, le qualifiche, magari le gare. Trovare il punto ideale. Questa è la vera sfida che affrontiamo.”

“Il livello di viscosità poi è molto importante. Le temperature si possono controllare fino a un certo punto, ma se l’olio è più efficiente, potenzialmente le temperature saranno più basse, e questo significa meno necessità di raffreddamento, ad esempio. Ci sono molti fattori diversi che concorrono alla fine per sviluppare il fluido giusto.”

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State sviluppando qualcosa per ridurre la quantità di olio che usate?

“In genere sviluppiamo l’olio per le prestazioni. La quantità di olio da immettere nell’auto è una decisione che spetta agli ingegneri hardware. Il regolamento prevede che la potenza sia controllata tramite sensori. Ci sono sensori sugli alberi motore che misurano la coppia, quindi in pratica non si guadagna potenza se si trova qualcosa che non va in attrito, ma di solito, quando si trova qualcosa, queste due cose vanno di pari passo. Quindi, in pratica, ogni volta che otteniamo un olio migliore e un migliore attrito, di solito guadagniamo anche qualcosa in termini di durata a lungo termine.”

Quante scatole del cambio si usano in un anno?

“Il cambio è progettato per durare un’intera stagione, anche se ovviamente non si va mai in pista senza un cambio di scorta.”

Il vostro componente è specifico per Porsche?

“Beh, le LMDh ovviamente i cambi hanno le stesse specifiche ed Exxon Mobil sponsorizza anche altri team, ma non so cosa stiano facendo. Quindi noi formuliamo per un team, per una strategia. Le specifiche in genere ci vengono fornite con un’idea approssimativa e poi sviluppiamo l’olio in base a questa idea. Poi vengono effettuati i test e ci adattiamo. In ogni caso, ci siano delle modifiche da apportare a qualsiasi prodotto commerciale per ottenere questa percentuale extra di prestazioni ed aiutare il team a raggiungere la vittoria.”

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo, Porsche

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WEC – Cosa ha da nascondere Toyota?

Nel paddock di Spa abbiamo incontrato uno dei top manager di Toyota Gazoo Racing, David Floury, che dall’inizio della scorsa stagione ha preso il posto di Pascal Vasselon quale direttore tecnico del costruttore giapponese. Riportiamo l’intervista integrale, senza sbilanciarci nei commenti.

Atteso che non ci è permesso parlare del BoP, possiamo aspettarci qualcosa di diverso questo fine settimana?

“Sì, ma non nella giusta direzione. In generale, non credo che saremo competitivi nemmeno questo fine settimana, quindi sì, tre gare su otto in campionato che sono andate perse. Non c’è da esserne felici.”

Capisco che non puoi parlarne più di tanto, ma è un peccato perché mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensi. Per quanto riguarda la riasfaltatura? Dovreste avere fatto dei test qui ad aprile.

“È una grande fortuna che il circuito sia stato riasfaltato. C’è sicuramente più grip, tempo sul giro più veloce, meno degrado, un quadro differente rispetto all’anno scorso.”

Quindi pensate di usare molte gomme soft questa volta se il degrado sarà minore?

“No, non è solo una questione di degrado, ma anche di temperatura. Non sono molto sicuro della temperatura delle soft perché dipenderà molto dalla temperatura della pista.”

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Riguardo al risultato di Imola. Abbiamo visto la Toyota guadagnare qualche posizione dopo il Qatar, anche combattere. Pensi che ci sarà un miglioramento qui a Spa, magari non nelle prestazioni complessive..

“Non è la pista il problema.”

Ok, ma non potendo parlare del BoP, sono poche le informazioni di cui possiamo discutere… Considerato poi che ovviamente non ci possono essere miglioramenti tecnici, questa sarà quindi semplicemente un’altra gara prima di Le Mans?

“Di sicuro ogni gara prima di Le Mans è importante per prepararsi al meglio. Dopo di che, a essere onesti, penso che saremo competitivi e dovremo cercare di ottenere più punti possibile, ma dopo tre gare, purtroppo, vediamo le possibilità di vincere il campionato diminuire sempre di più.”

“Questa è la situazione in cui ci troviamo, dobbiamo fare del nostro meglio e fare una gara senza errori, come abbiamo fatto in Qatar. Probabilmente un po’ meno a Imola perché abbiamo avuto il drive-through. Quello non ci voleva.”

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Pensi che sareste saliti sul podio senza il drive-through a Imola?

“È difficile dirlo perché è stato comminato alla fine della gara mentre la vettura era in lotta con la vettura #50, quindi sì.”

“Ma tenuto conto che i nostri concorrenti non hanno agito alla perfezione, se si elimina la virtual safety car e si verificano errori dall’altra parte, credo che in Imola sarebbe finita come in Qatar, primo secondo e terzo e poi c’è la BMW. Quando le cose sono come sono ora, questo tipo di errori siano forse più costosi di quanto sarebbero in circostanze normali. Con così tante auto ora, un piccolo errore ti fa perdere parecchie posizioni in classifica, e quindi non dobbiamo sbagliare.”

Pensate ancora di avere un vantaggio sugli altri team in termini di esperienza e che sia ancora importante o ora pensate di essere ancora alla pari con gli altri?

“In generale, penso che siamo un team forte, ma ovviamente abbiamo anche concorrenti forti. Il livello è piuttosto alto in campionato ed è piuttosto combattuto. Quindi, non credo che siamo i migliori in assoluto e dobbiamo impegnarci per migliorare e rimanere forti. Questo è sempre un modello per la squadra, per continuare a migliorare gara dopo gara.”

Dove potrebbe essere questo margine di miglioramento?

“Penso che in generale siamo ancora in grado di fare una gara molto forte, come abbiamo dimostrato molte volte, anche in Qatar. Penso che in Qatar la gara sia stata la migliore di tutte e alla fine, anche quando si fa una gara del genere, non si ha alcuna reale possibilità di farcela, data la situazione attuale. Al momento, una delle sfide è motivare tutti e mantenerli motivati per fare gare di alto livello. Noi, come squadra, non ci arrendiamo mai e spingeremo al massimo.”
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Abbiamo chiesto ad altri costruttori della situazione dei joker. Voi avete intenzione di usarne uno a breve?

“Non è qualcosa che rivelerò ora. Ognuno ha la propria strategia al riguardo. Non commenterò la cosa”.

Ma possiamo almeno sapere quanti Joker avete speso finora?

“Eh (imbarazzatissimo) non sta a me comunicarlo”

Beh, quasi nessuno lo fa, non solo Toyota, quindi non ci offendiamo

“Fa parte del gioco, ci sono cose di cui non vuoi parlare e ci sono cose di cui non puoi parlare. Quindi lascia pochissimo spazio per la discussione. Sono delle belle domande. Il media time è il momento più difficile della mia giornata. Non è che non mi diverta molto a trovarmi in questa situazione in cui non c’è molto da fare.”

Immagino che dobbiate discutere con ACO e FIA per cambiare questa situazione.

“Sì, ma non abbiamo il controllo, quindi sì. E potete immaginare che abbiamo argomenti da discutere per apportare delle modifiche a questo processo. Da questo punto di vista non c’è molto da commentare.”

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In Qatar ci è stato detto che vengono forniti tutti i dati che stanno utilizzando, e immagino che ovviamente sappiate che non potete sedervi e calcolare i giri che dovrebbero essere utilizzati in teoria, ma poi il risultato è quello che vi aspettate? Potete prevedere il vostro BoP in anticipo o è uno shock quando lo vedete?

“No, ci sono diversi fattori informatici che influiscono. Anche se il processo è ora più trasparente, alcuni dati ovviamente non sono disponibili per noi. Ed è normale che i dati di ogni vettura non vengano condivisi con altri produttori. Quindi ci sono cose che non sappiamo, ma per come viene applicato il processo non è una grande sorpresa. Certo non è molto divertente correre nelle retrovie quando si è in pista, per mancanza di merito.”

Uno dei vostri concorrenti (Alpine – ndr) sarà presente con una novità riguardo l’idrogeno questo fine settimana. Voi a che punto siete con la tabella di marcia e quale sarebbe la tua lista dei desideri per la categoria a idrogeno?

“L’idrogeno è un argomento che viene chiaramente discusso con la FIA ed ACO ed esiste un gruppo di lavoro insieme a diversi costruttori. È sicuramente un argomento che seguiamo con grande interesse e non è un segreto che abbiamo anche una LH2 in Giappone, ed è una tecnologia che stiamo già utilizzando nelle corse. Al momento non abbiamo impegni per gare come Le Mans. Vediamo come si svilupperà. Ci sono molti aspetti da considerare nel regolamento e non è un argomento facile. Quindi stiamo cercando di supportare FIA e ACO in questo processo. Non è un compito da poco, e questo spiega anche perché non ci sono regolamenti.”

Pensi che sarà gestibile prima della fine del decennio?

“Non spetta a me rispondere a questa domanda perché non sono io a definire il regolamento. Come ho detto, ci sono molte implicazioni in termini di tutti gli aspetti. Chiaramente noi e l’ACO stiamo lavorando sodo sull’argomento, ma diciamo che ci vuole tempo, ogni passo che fai ti fa scoprire cose nuove e ti apre nuovi campi e nuove ricerche necessarie, quindi speriamo di sí, ma è sicuramente una sfida interessante, quindi spero che prenda forma nei prossimi anni.

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo

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WEC/GTWC Europe – Valentino Rossi a ruota libera: dall’incidente di Imola alla 24h Spa con Rast e K-Mag

Nella cornice dell’inaugurazione della nuova faraonica sede di WRT abbiamo avuto la possibilità di fare nuovamente quattro chiacchiere, dopo il Qatar, con Valentino Rossi, pronto a disputare non solo il terzo round del FIA WEC in programma nel fine settimana, ma anche la 24h di Spa insieme, novità del giorno, a Renè Rast e Kevin Magnussen.

Probabilmente avete visto molte più fabbriche come questa di noi. Siamo rimasti tutti colpiti, tu cosa ne pensi?

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“Si, anche io sono rimasto sorpreso, è gigante. Hanno fatto un ottimo lavoro, ci sono moltissimi uffici e lo spazio non manca. Ma soprattutto l’officina è fantastica con un sacco di posto per le auto. Hanno fatto un grande passo avanti rispetto alla prima fabbrica e Penso che questo sia molto bello per il team, per far crescere la squadra in futuro. Quando inizi a lavorare in un posto nuovo come questo è sempre una grande motivazione, come quando cambi casa e vai a vivere in una più grande, tutto è più facile”.

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È il più grande edificio della tua carriera o ne hai visti di migliori in MotoGP?

“Questa è una buona domanda: ho visto tutti i produttori di moto come Aprilia, Honda, Yamaha e Ducati. Yamaha è in Italia, Gerno di Lesmo è piuttosto grande, ma penso che questo sia il più grande.”

Come ti senti a trovarti in questa situazione ora dopo tutta la tua carriera, auto e moto comprese ovviamente?

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“Sono molto felice di essere qui con WRT, seriamente. All’inizio è stato un po’ difficile fare la scelta, nelle moto conoscevo tutte le squadre ed i costruttori, ma quando sono passato alle auto per me è stata una cosa completamente nuova.

In MotoGP il livello è piuttosto alto, quindi ero un po’ preoccupato di non trovare lo stesso livello, ma alla fine ho fatto questa scelta dopo aver parlato con Vincent Vosse e qui è tutto fantastico, e tutte le persone che lavorano qui sono eccezionali. Allo stesso tempo in questo team ti diverti anche.

Ma soprattutto è bello essere qui per me perché mi sento al massimo livello in questo sport. Sono piuttosto contento di quello che ho ottenuto nei miei primi tre anni con le auto, tutto è una grande sfida perché ho diverse cose da migliorare, quindi ho sempre bisogno di un grande impegno perché purtroppo sono piuttosto vecchio (ride). Potessi avere 15 anni in meno, saremmo tutti più o meno sulla stessa barca, e quando si invecchia è un po’ più difficile migliorare, ma per me è molto emozionante tornare a essere un esordiente perché, sai, per me nel mondo delle moto so di sapere tutto, e ripartire non da lì, ma dall’inizio, è una grande avventura, e spero di poter migliorare le mie prestazioni nei prossimi anni.”

A Imola hai fatto un stint fantastico, ma alla fine hai commesso un errore che ti è costato la vittoria: puoi spiegarci cosa è successo?

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“Ero molto arrabbiato con me stesso e molto dispiaciuto dopo la gara di Imola, perché potevamo vincere. Quindi, prima di tutto, è stato un errore strategico per la gara, ma per me a volte non è molto facile perché sono cresciuto in un altro tipo di gare. E sinceramente, quando mi abituo al fatto che quando hai qualcuno davanti e sei più veloce, devi sorpassare. Perché con la moto si fa così.”

“Purtroppo, non ho capito bene che quello stint, il mio stint, dovesse essere breve perché il mio piano prevedeva due stint, ma sfortunatamente non è bastato per l’ora e 45 (minima) di guida. Quindi mi aspettavo di fare due stint completi e poi fermarmi, ma tre giri prima della seconda sosta mi hanno detto che dovevo rimanere ancora in macchina, e dopo, sinceramente, non capivo se dovevo fare tre, cinque o dieci giri. Perchè a volte, anche se finisci il tuo tempo, è meglio continuare ancora un po’ per continuare con la strategia, ed ero di gran lunga più veloce di chi mi stava davanti.”

“In quel punto esco meglio dalla prima della Rivazza e voglio mettere il muso dentro per allargare un po’ la curva per provare a sorpassare in rettilineo, perché di solito, quando lotto duramente con un’altra macchina, quando entro, guardo sempre gli specchietti perché so che con quella macchina tutti sono molto aggressivi e cercano tutti di mettere il muso dentro. Allora metto il muso ma lui (Simon Mann-ndr) non guarda lo specchietto. E’ colpa mia: ero in ritardo; peccato perchè andavo davvero forte, mi dispiace anche per la Ferrari perchè non volevo prenderlo, e abbiamo anche perso la possibilità di vincere, ma in ogni caso è stata una bella gara e comunque siamo arrivati sul podio, quindi, non è andata poi così male. E speriamo di poter continuare così e di poter lottare per il podio anche nelle prossime gare.”

 

Sei qui a Spa per la 6 ore WEC e poi per la 24 ore del GTWC: quali sono le tue possibilità qui questo fine settimana e tra sette weekend?

“Penso che questo sia piuttosto importante per me perché nelle prossime settimane avrò cinque giorni a Spa tra l’evento del FIA WEC ed il Prologue della 24h. Quest’anno durante l’inverno non ho fatto molti chilometri, quindi per me è un bene cercare di migliorare il mio ritmo e il mio feeling con la macchina, e penso che Spa sia la pista migliore per le auto così come il Mugello o Phillip Island per le moto ed è sempre divertente guidare qui. L’anno scorso siamo stati molto sfortunati perché un’altra macchina ci ha urtato e non ho nemmeno potuto guidare, quindi è stato molto frustrante e spero di potere fare meglio quest’anno. E poi cercherò di prepararmi per la 24 ore: stiamo parlando di una gara fantastica e mi diverto sempre molto perché è una sfida molto difficile. Ti trovi sempre in mezzo a 20 auto, il tempo cambia, quindi a volte devi decidere di cambiare le gomme e tutto il resto. Penso che sia la gara più difficile della stagione e speriamo di essere competitivi”. 

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Sarai con un grande team, WRT, e due piloti bravissimi ed esperti..

“Sono felice di poter correre con Kevin Magnussen e René Rast perchè penso di poter imparare molto da loro.  Se due anni fa mi avessero detto che avrei corso con un pilota di Formula Uno non credo che ci avrei creduto. Quando Vincent me l’ha detto per la prima volta, sono rimasto un po’ sorpreso. Abbiamo spinto molto per avere Rast con noi in auto e Kevin è molto contento, cosí penso che la formazione sia molto interessante”. 

Tornando a Imola, il sabato hai fatto la pole position. Immagino sia stata una grande emozione per te, la tua prima pole position con questa macchina e vedere tutte quelle bandiere col numero 46..

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“Sì, sono doppiamente contento perché di solito il giro veloce con le gomme nuove è il mio punto debole, ma a Imola ero pronto a fare due o tre giri velocissimi e conquistare la pole è sempre speciale. Mi fa molto piacere che ora il Silver Driver possa guidare durante l’Hyperpole perché ho bisogno di migliorare, mentre lo scorso anno questo non era possibile, e non si migliora mai se non ci si prova… Quindi sono molto contento e spero di essere competitivo anche nelle prossime gare, partire davanti è in ogni caso sempre fondamentale”.

Farai la pole venerdì a Spa? 

“Questa è una bella domanda: ci proverò″.

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Sarà determinante il nuovo BoP per Spa?

Pubblicato oggi, a meno di due giorni dall’inizio dell’evento, il Balance of Performance della 6 Ore di Spa-Francorchamps, terzo appuntamento del FIA WEC.

Con la dovuta premessa che, risultati alla mano, e nonostante la nuova metodologia di comparazione, le precedenti equivalenze non ci sono sembrate determinanti per il risultato finale di Imola, le nuove tabelle citano che le Ferrari, reduci ricordiamo da due vittorie consecutive, correranno a Spa con ben 12 kg extra, risultando tra le più pesanti, con 1.057 kg a vuoto, insieme alle Toyota, pure appesantite di 4 kg, e che segnano il limite a 1.069 kg.

Entrambe le Hypercar perdono inoltre ben 19 e 20 kW sotto i 250 kmh, diventando le meno potenti, pur guadagnando qualcosa sulle alte velocità. Colpita anche BMW con 7 kg extra, 10 kw in meno e un 2,8% in più rispetto alla soglia dei 250 kmh.

Percorso esattamente contrario per le Aston Martin Valkyrie, che sono state alleggerite di 16 kg rispetto all’autodromo del Santerno e a cui vengono concessi 15 kW extra alle velocità minori o uguali a 250 kmh, ma perderanno in potenza sopra questa velocità. Per completezza, l’endurance Committee della FIA ha anche concesso 8 MJ in più per stint alle LMH britanniche, mentre ne ha tolti 3 alle 499P e curiosamente 5 alle Alpine, che scontano invece aggiustamenti minori sugli altri parametri, come le altre Hypercar.

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Depotenziate tutte le GT3 al di sotto dei 200 kmh a parte le Ford Mustang, mentre BMW M4 e McLaren 720S prenderanno ben 11 e 8 kg rispettivamente. Dieta invece per Aston Martin Vantage e Ferrari 296, che perdono rispettivamente 11 e 7 kg. Le Mustang, pur appesantite di 4 kg, risultano sempre le più leggere con 1.332 kg a vuoto.

Colpita invece l’efficienza delle Lexus, che perdono ben 24 MJ per stint rispetto a Imola. Sensibile riduzioni anche per le Porsche (-10 MJ), Ferrari (che nonostante 8 MJ in meno continuano a risultare le più efficienti), Aston Martin e BMW (-7 MJ).

Un’ultima parentesi riguardante il Success Ballast, che come ipotizzato si sta dimostrando niente più di un BoP al quadrato. I risultati delle due gare e le posizioni in classifica fanno sí che la Corvette #33 di TF Sport, trionfatrice in Qatar, settima a Imola sconti ancora 36 kg in più, mentre saranno 18 i kg extra aggiunti alla Porsche Manthey 1st Phorm reduce dal successo sul Santerno, alla McLaren #59 di United Autosports, e alla Lexus #78 di Akkodis ASP, seconda in campionato.

Il primo responso dalla pista delle Ardenne è previsto per giovedí 8 maggio a partire dalle 11.30 con le prime libere.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro, Piero Lonardo

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ELMS – IDEC Sport regala il bis a Le Castellet. Ferrari AF Corse, trionfo in volata in GT3

Jamie Chadwick, Dani Juncadella e Mathys Jaubert si aggiudicano la 4 Ore di Le Castellet ELMS, aggiungendo dopo Barcelona una seconda vittoria di classe, la prima overall, al palmarès 2025 di IDEC Sport. Ancora una volta determinante la strategia in una gara resa complicata dalla pioggia, caduta a sprazzi più o meno copiosi durante la prima parte di gara.

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Allo start infatti, Kuba Smiechowski dalla pole per Inter-Europol e Mathias Kaiser di Algarve Pro Racing dalla quinta fila erano gli unici a partire con le wet e presto si involavano sul resto del gruppo, impegnato, come la stessa Chadwick peraltro, più di tutto a non riportare danni.

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Manuel Maldonado e Paul Lafargue infatti si giravano con le loro Oreca, ma a bloccare subito le ostilità ci pensava Francois Perrodo, in testacoda nel misto finale del tracciato, colpito dall’incolpevole Ligier LM P3 del Team Virage, che terminava cosí la propria gara.

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Al restart Jonas Ried, scivolato in quinta piazza, perdeva il controllo dell’Oreca di Iron Lynx-Proton e diverse posizioni, ma davanti Kaiser rompeva gli indugi ed assumeva la leadership della gara mentre la pioggia iniziava a cadere più insistentemente. Bene anche Anthony Wells con la vettura Pro/Am di Nielsen Racing, che si installava dietro i battistrada, ma la sorpresa era la Ligier LM P3 di M Racing che con Stèphane Tribaudini occupava addirittura l’ottava piazza assoluta, grazie alla maggiore maneggevolezza. Premiate in questa fase anche le GT3, con Duncan Cameron e la Ferrari Spirit of Race #55, vincitrice qui lo scorso anno, in evidenza.

La vettura di servizio rientrava in azione per la seconda volta a causa dell’uscita di pista a Signes da parte di Alex Malykhin con l’Oreca Pro/Am di CLX Motorsport. Era il momento di Cem Bolukbasi al comando con la vettura Pro di Nielsen Racing, ma iniziavano a delinearsi due gruppi di strategie nella classe regina, capeggiate proprio dalla #9 di Iron Lynx-Proton, che dopo oltre 90’ passava davanti a tutti con Maceo Capietto. Sulla stessa lunghezza d’onda tra gli altri anche la #28 di IDEC Sport e la #77 Pro/Am di Proton.

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L’enorme gap di Tribaudini tra le LM P3 veniva frattanto limato da una alquanto tardiva penalità riguardante il pass around, ma la Ligier #68 manteneva il comando della categoria; spariva invece dai radar la Ferrari #55, che cedeva il comando delle GT3 alla Mercedes di Iron Lynx con Martin Berry.

A meno di 90’ dalla bandiera a scacchi però si consumava il dramma per i battistrada virtuali, nella forma di una ruota che si staccava subito dopo il pitstop che aveva messo in macchina Matteo Cairoli. Fuori dai giochi poco dopo anche l’altra Oreca gestita dal team tedesco, a causa di una penalità.

Ferdinand Habsburg, subentrato a Bolukbasi per Nielsen Racing, anche grazie alla terza Safety Car della giornata, si trovava quindi a comandare la gara, ma ben conscio che si trattava di una leadership destinata a durare poco; non appena possibile infatti si fermavano coloro che non avevano ancora effettuato la quarta sosta, e, sorpresa sorpresa, davanti a tutti si installava, similmente a quanto accaduto a Barcelona, Mathys Jaubert con la #18 di IDEC Sport.

Alle sue spalle, dopo la penalità scontata da Proton, spuntavano la vettura Pro/Am del TDS e James Allen di Nielsen Racing, che con “Spike”, corroborata dall’ingresso dei due pro, Louis Deletraz e Dane Cameron, andavano a conquistare il podio assoluto dietro alla vettura con i colori di Genesis Magma Racing. Completano il podio delle LM P2 la #43 di Inter-Europol grazie al gran finale di Tom Dillmann nonostante una penalità nelle fasi conclusive, e la #47 di CLX Motorsport, per la cronaca ottava overall.

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Il team svizzero chiudeva alla grande La rincorsa nei confronti della Ligier di M Racing e Adrien Closmenil, dominatore nell’intero weekend tra le LM P3, conquistava il secondo successo di classe dopo Barcelona insieme a Paul Lanchère e Theodor Jensen. Completa il podio Eurointernational, unica altra vettura a pieni giri.

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Finale al cardiopalma invece in GT3, con Lilou Wadoux a mantenere il comando ereditato grazie alla strategia perfetta da parte del box di Richard Mille AF Corse su Fabian Schiller, al volante nel finale sulla Mercedes di Iron Lynx, e su Riccardo Pera con l’altra Ferrari 296 di GR Racing.

In classifica generale, IDEC Sport conduce con 50 punti contro i 37 di Vector Sport, che oggi ha chiuso in P4 (P9 overall), ed i 26 del Panis VDS, sesta di classe (dodicesima overall).

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Il passo falso di AF Corse frutta comunque qualche punticino utile per la classifica che li piazza al terzo posto fra i Pro/Am con 29 punti, appena dietro ai vincitori odierni del Nielsen Racing che ne vantano 31 punti ed al TDS con 30. Punteggio pieno invece per CLX Motorsport in LM P3, 52 punti, con M Racing ad inseguire a quota 30.

Classifica invece più fluida per le GT3, con le Iron Dames ancora al comando dopo la vittoria nel season opener nonostante una gara di conserva che le ha viste chiudere al settimo posto. Ben quattro le Ferrari ad incalzare, con i vincitori odierni a -4 dalle leader e Spirit oif Race, che grazie ai due quarti posti di fila diventano la terza forza a -7.

L’European Le Mans Series tornerà ai primi luglio con il round di Imola, ma prima spazio alla 93ma 24 Ore di Le Mans, che vedrà impegnata una buona parte del plateau delle LM P2 della serie europea, tredici vetture in totale fra Pro e Pro/Am, oltre ad Iron Lynx, campioni ELMS in carica, Kessel Racing e Richard Mille AF Corse.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 4 Ore di Le Castellet