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IMSA – A Sebring, Acura e Porsche mostrano i denti

La terza ora di gara della 12 ore di Sebring ha visto le due Cadillac condurre tranquillamente senza particolari problemi: l’unico brivido è stato rappresentato dalla pericolosa uscita di strada da parte della Ferrari di Francois Heriau, toccata dall’Acura Gradient in curva 1, senza però apparenti conseguenze per la 296 GT3; al contrario della NSX GT3, costretta al drive-through dalla direzione gara.

Una nuova neutralizzazione, la terza della giornata, veniva procurata dall’Oreca LM P2 del Richard Mille AF Corse, con Lilou Wadoux pronta ad uscire dalla vettura, ferma in curva 7.

Porsche7

Durante la Full Course Yellow, era Dane Cameron e prendere la testa della gara. La Porsche #7 effettuava una sosta breve per installarsi al comando su Jack Aitken e Scott Dixon. Sosta che permetteva a Mikkel Jensen di prendere il comando delle LM P2 per il TDS, a Michael Christensen in GTD Pro con la Porsche di AO Racing, mentre la Mercedes del Winward Racing, ora con Indy Dontje, manteneva la leadership delle GTD.

Al restart, Cameron resisteva bene ad Aitken, che però tornava al comando della gara 10’ dopo circa, imitato da Dixon che pure aveva la meglio sulla 963 vincitrice a Daytona.

Frattanto, la gara della McLaren di Pfaff Motorsports subiva una ulteriore battuta di arresto dopo i problemi al via a seguito del contatto con la Porsche dell’MDK di Klaus Bachler, contatto che provocava indirettamente problemi anche alla BMW #24 di Jesse Krohn, costretta ad una sosta extra ai box per verificare i danni. La Porsche #86 poco più tardi si rendeva protagonista anche di un altra manovra poco rispettosa verso la Ferrari Cetilar di Roberto Lacorte.

Una nuova svolta al termine della quarta ora di gara, con due situazioni separate che vedevano Salih Yoluc e la Mercedes del Lone Star Racing fermo in curva 13 e la Ligier LM P2 del Sean Creech Motorsport senza vita in curva 16.

Durante questa quarta neutralizzazione Aitken ed il box di Action Express compivano un errore madornale richiamando la Cadillac biancorossa nonostante il semaforo rosso, il tutto allo scadere della quarta ora foriera dei punti della Michelin Endurance Cup. Il driver britannico attraversava la corsia box, lasciando campo libero all’altra V-Series.R del Team Ganassi, ma allorquando le assetate GTP riuscivano finalmente a guadagnare la pitlane, la situazione cambiava ulteriormente.

Davanti a tutti infatti c’era Nick Yelloly con la BMW #25, che grazie ad una strategia leggermente differente necessitava di minor carburante. Il dominio della M Hybrid V8 durava peró meno di una curva in regime di corsa libera, con Filipe Albuquerque, ora al volante dell’Acura #10, ad installarsi al comando. Dietro la GTP di Monaco la Porsche di Matt Campbell, la Cadillac #01 con Renger van der Zande e l’altra Acura di Jordan Taylor.

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Ben Keating frattanto è tornato al comando delle LM P2, come la Lexus #14 di Ben Barnicoat, mentre tra le GTD è la BMW del Turner Motorsport ad avere avuto la meglio sull’altra RC F GT3 del Vasser Sullivan. Migliore fra le Ferrari, quella del Conquest Racing di Albert Costa, P5 in GTD.

Conquest

 

Ufficialmente ritirate ad un quarto di gara, oltre all’Oreca LM P2 del Richard Mille AF Corse, la Mercedes del Korthoff/Preston Motorsports e la Corvette #17 di AWA Racing, partita peraltro con 10 giri di ritardo, per problemi all’alternatore.

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti, Porche Motorsport, United Autosports, Ferrari Races

La classifica dopo 4 ore di gara

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