Mazda si accomiata dal WeatherTech SportsCar Championship con una vittoria alla 24ma Petit Le Mans. Harry Tincknell, Oliver Jarvis e Jonathan Bomarito hanno condotto dopo la prima sosta per poi attardarsi ai box per un problema di misfire che li ha lasciati con 4 giri di ritardo.
Una serie interminabile di Full Course Yellow nelle fasi centrali di gara (ben 10 per un totale di oltre 3 ore) ha permesso all’equipaggio della RT24-P di rimontare fino ad assumere la leadership della gara a 23’ falla fine sulla Cadillac dell’Action Express, che terminerà alle spalle dopo un duello finale con l’Acura del Wayne Taylor Racing. Ricky Taylor, campione uscente, tenterà il tutto per tutto nell’ultimo giro, riuscendo a passare la DPi V.R biancorossa con una manovra rallistica, ma sarà costretto a cedere la seconda posizione.
La piazza d’onore permette a Felipe Nasr e Pipo Derani di aggiudicarsi il titolo, rimontando i 19 punti di distacco dal WTR. Degna di menzione la gara dell’altra Acura del Meyer Shank Racing, a lungo in testa nelle fasi centrali di gara, poi azzoppata da un problema tecnico nell’ultima ora. Poco prima dei 60’ finali, ko definitivo invece per la Cadillac del Mustang Sampling.
Tra le LM P2, la lotta è stata serrata per tutta la gara tra le vetture del WIN Autosport ed i neocampioni del PR1 Mathiasen. La strategia di gara ha premiato però alla fine la vettura del Tower Motorsport di Gabriel Aubry, John Farano e James French, grazie ad una penalità comminata nell’immediato post gara.
Peccato per la vettura dell’ERA Motorsport, fuori già dopo mezz’ora forse per il contatto con una DPi, mentre la vettura di United Autosports si è dimostrata competitiva perlopiù nelle mani di Niklas Kruetten, che ha condotto nelle fasi iniziali, poi, complici anche un paio di penalizzazioni, non è arrivata oltre la quarta piazza.
Vittoria e titolo nelle LM P3 per Gar Robison e la Ligier #74 del Riley Motorsports insieme a Felipe Fraga e Scott Andrews. Nella gara ad eliminazione che è stata quella della categoria, solo la vettura del JR III Racing ha saputo resistere fino nelle fasi finali, mentre il resto dello schieramento è stato decimato da contatti e problemi tecnici, come per il CORE Autosport, a lungo contender, ritiratosi per un problema al serbatoio del carburante.
L’altra impresa del giorno è targata Porsche, che ha fatto doppietta in GTLM con le vetture iscritte dal WeatherTech Racing. La gara delle sei macchine iscritte all’ultima di sempre della categoria, che il prossimo anno sarà sostituita della GTD-Pro, è stata equilibratissima (segno di un BoP corretto) con Corvette e BMW che si sono alternate al comando nella prima parte di gara.
Nel finale peró, dopo il ritiro della BMW di testa, sono uscite le Porsche e la Corvette residua di Nick Tandy, dopo aver disposto con le cattive di Mathieu Jaminet, non è riuscita ad arginare Kevin Estre, che alla fine cederà la vittoria al patron Cooper MacNeil. La Corvette #4 perderà anche la terza piazza a favore della BMW rimasta per un contatto con la Mazda vincitrice.
Fuori invece allo scadere della quarta ora la Corvette già campione di Jordan Taylor ed Antonio Garcia per un incidente che ha dimezzato il parco delle GTD, compresa una protagonista come la Lexus #14, al top nelle prime fasi di gara.
La gara della categoria è stata condizionata anche dalle strategie, che hanno portato al comando via via diverse vetture, ma alla fine il duello si è ristretto alla Porsche dello Pfaff Motorsports di Zach Robichon, Laurens Vanthoor e Lars Kern e alla Aston Martin dello Heart of Racing di Ross Gunn, Roman de Angelis e Ian James.
Alla fine hanno trionfati questi ultimi, ma alla Porsche in tartan il secondo posto basta e avanza per portarsi a casa il titolo di categoria. Peccato per la Lamborghini del Paul Miller Racing, costretta presto ai box per una foratura susseguente al contato con una LM P3 in testacoda ed una sosta eterna per sostituire la posteriore destra bloccata.
Out a metà gara anche la BMW del Turner Motorsports per problemi tecnici, la terza piazza è andata alla Lexus superstite di Zach Veach, Frankie Montecalvo e Robert Megennis. Chiude la carriera con una quinta piazza Pat Long con la Porsche del Wright Motorsports, attardata da un contatto già al primo giro.
E’ tutto per il WeatherTech SportsCar Championship e per l’endurance 2021. La stagione 2022 inizierà il 23 gennaio con la Roar Before the 24 a Daytona.
Piero Lonardo
Foto: IMSA, Porsche, Mazda