Colpi di scena a non finire nella top class in questa 69ma edizione della 12 ore di Sebring. Il terzo quarto di gara si apre con la Cadillac del Team Ganassi a precedere la Mazda all’Acura del’MSR, ma queste ultime due vetture si toccano in curva 15, girandosi, fortunatamente senza maggiori danni, e anche a Dane Cameron viene comminato un drive-through.
Il periodo di corsa libera termina però poco dopo e, come avvenuto alla quarta ora, è la Mazda ad approfittarne. Van der Zande è empre alle calcagna del prototipo giapponese, ora nelle mani di Jonathan Bomarito, ma ù un nuovo spettacolare contatto, propiziato dai bump in curva 1, con protagonista ancora la Cadillac #31 e Felipe Nasr, che vola e va a centrare l’incolpevole Tristan Vautier, manda tutte le DPi di corsa al pit.
Non viene però chiamata la Full Course Yellow, e Kevin Magnussen, subentrato a van der Zande, si fa uccellare da Filipe Albuquerque, che si lancia all’inseguimento della Mazda. Purtroppo per il pilota portoghese e per il WTR, l’Acura #10 finisce per fare girare la Lexus del redivivo Jack Hawksworth, risalito nel frattempo nelle posizioni di testa delle GTD dopo i problemi ai freni, e viene ritenuto responsabile.
Ancora via libera quindi per la Mazda, che porta a casa il massimo dei punti in chiave Michelin Endurance Cup assegnati all’ottava ora di gara. A causa del valzer delle soste, al termine della nona ora, allorquando le luci vanno calando sul tracciato della Florida, è Juan Pablo Montoya a condurre con 40” di vantaggio derivanti dal pitstop non ancora effettuato, su Magnussen e su Albuquerque, pure in debito di sosta, e Tincknell.
La vera classifica, a soste effettuate, vede ancora una volta la Mazda pressata dalla Cadillac #01, con l’Acura dell’MSR e la Cadillac dell’Ally/Action Express quali seconde linee.
Tra le LM P2 la vettura del PR1 Mathiasen ha messo un giro di vantaggio sugli inseguitori, capeggiati dal Tim Buret, che però nelle prime fasi sarà vittima di uno spettacolare incidente in curva 1 che porrà fine alla gara del Tower Motorsport.
In GTLM c’è gloria per la Porsche del WeatherTech Racing, che grazie ad una errata quanto rara strategia Corvette in regime di neutralizzazione, eredita la leadership. Nicky Catsburg, finalmente al volante della C8.R #3 sarà inoltre protagonista di un’uscita di strada al quinto restart che lo lascia dietro anche alle due BMW.
Riley Motorsports si avvia invece alla doppietta tra le LM P3, grazie a Spencer Pigot, inatteso mattatore al volante della Ligier #74, davanti al più esperto Jeroen Bleekemolen.
Porsche ancora al comando infine in GTD grazie alle due vetture di Pfaff Motorsports e Wright Motorsports. La GT3 R #16, a lungo al comando della categoria, si è riportata sotto nonostante una sosta più lunga del previsto per intervenire sui freni ma a tre ore dalla fine è ad appena 6” dal leader. Sono comunque ancora ben sei le vetture nel giro dei primi, capeggiate dalla Lamborghini del Paul Miller Racing, che ha ripreso ad essere una presenza costante tra i primi tre.
Piero Lonardo
La classifica dopo la nona ora di gara
Foto: IMSA