La 12 Ore di Sebring ha regalato ancora una volta un finale mozzafiato. Protagonisti delle ultime concitate fasi di gara Earl Bamber e la DPi V.R. #02 del Team Ganassi, capaci di rimontare per due volte sull’Acura del MSR dopo altrettanti errori, ma tanta era la forza del già vincitore di Le Mans che alla fine il miracolo è stato compiuto e sul gradino alto del podio insieme ad Alex Lynn ed al sostituto di lusso (per Kevin Magnussen) Neel Jani.
Il successo Cadillac si completa col resto del podio, appannaggio del JDC-Miller e di Action Express/Whelen Racing. I vincitori lo scorso anno sono stati rallentati da un problema alla ventilazione che ha impedito doppi stint, mentre sulla #31 forse si è scontato qualche errore di troppo, soprattutto il contatto a due ore dal termine con l’Acura di Stoffel Vandoorne, che ha rovinato il fondo vettura.
Niente da fare per le due Acura, che alla fine sono scivolate addirittura fuori dal podio, mentre l’altra DPi V.R. dell’Action Express/Ally termina a 5 giri dopo aver risolto un problema ai freni nell’ultimo quarto di gara.
Non sfugge l’ennesima vittoria in LM P2 per il PR1 Mathiasen e Ben Keating, Scott Huffaker e Mikkel Jensen. Marchio di fabbrica il consueto giro di vantaggio al resto della concorrenza, capitanato dal Racing Team Nederland ed ERA Motorsports.
In LM P3, Joao Barbosa, Lance Willsey e Malthe Jakobsen portano a casa il primo pesante successo per il Sean Creech Motorsports. Decisivo il finale nei confronti del JR III Racing, che termina a 48”. Lontanissimi i terzi classificati del Performance Tech, che come il resto del lotto ha subito l’effetto devastante dei bumps sulle Ligier e Duqueine, che hanno generato una vera e propria gara ad eliminazione.
Alla Corvette non sfugge la vittoria in GTD Pro con la C8.R “rinvigorita” dal BoP infra-evento. Dopo i problemi sostenuti dalla Ferrari in pole di Risi Competizione, sono stati in tanti a cercare di impensierire Jordan Taylor e c, ma gli unici che hanno dato la sensazione di potercela fare, la Lamborghini iscritta dal TR3 Racing per Mirko Bortolotti, Marco Mapelli ed Andrea Caldarelli, ha terminato a 4”. Ad un giro la Mercedes del WeatherTech Racing, gestita al meglio da un super Jules Gounon.
Ed infine la vittoria forse tra le piú rocambolesche degli ultimi anni, che vede il Cetilar Racing trionfare in GTD dopo la bellezza di 17 pit-stop complessivi comprese diverse penalità. Va dato merito ai piloti, Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto ed Antonio Fuoco, di averci creduto sino in fondo, cosí come la squadra AF Corse, che ha gestito ogni situazione nel modo miglior possibile, arrivando a 56’ dalla bandiera a scacchi con l’ultimo decisivo pit-stop ancora in vantaggio nei confronti della BMW del Turner Motorsport, che invece sarà costretto ad un ultimo splash, perdendo anche il podio.
Podio che si completa con la Mercedes del Gilbert Korthoff Motorsports e soprattutto con l’altra Ferrari di Toni Vilander, Luis Perez Companc e Simon Mann. Il finlandese ha dimostrato di non aver perso nè la velocità nè il passo gara, ben coadiuvato dagli altri due driver.
E’ tutto per la cosiddetta SuperSebring, iniziata ben una settimana fa col Prologo WEC. Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà il 9 aprile con la showcase di Long Beach insieme all’IndyCar, protagoniste DPi, GTD Pro e GTD.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo