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WEC/IMSA – Ganassi lascerà Cadillac a fine anno

La notizia è rimbalzata ieri sera dagli States: il Chip Ganassi Racing terminerà a fine anno il rapporto con General Motors riguardante le Cadillac schierate nel WEC ed in IMSA.

Il contratto originario prevedeva la chiusura del rapporto triennale, che prevede lo schieramento delle V-Series.R  in entrambi i campionati, a fine 2024. Fin qui una sola vittoria per la nuova GTP col team in terra americana, a Laguna Seca, mentre nella serie mondiale, pur mancando la vittoria, va ricordato il podio di Le Mans dello scorso anno, oltre al bel quarto posto di Lusail di due settimane fa.

La vettura schierata da Action Express Racing dal canto suo ha conquistato il titolo con Pipo Derani ed Alexander Sims, insieme alla vittoria di Sebring 2023 e al più recente secondo posto alla Rolex 24 at Daytona. Il team diretto da Gary Nelson potrebbe espandersi a due vetture nel corso della prossima stagione, mentre la scelta per il WEC vede in pole position United Autosports e TF Sport.

Il team Ganassi, che va detto fin qui ha sempre spinto per un doppio effort nella serie mondiale, ipotesi alla fine negata dai vertici del costruttore e che potrebbe essere alla base del divorzio, potrebbe presto impegnarsi in un nuovo programma con Ford, insieme alla quale ha gestito con successo le GT, programma che la casa dell’Ovale ha recentemente anticipato – anche nel paddock di Lusail – potrebbe essere in cantiere. Ovviamente il pensiero vola agli scontri epici fra Ford e Ferrari a Le Mans, questa volta, a distanza di qualche anno, nella categoria top.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC/ELMS – Nei test di Imola, LM P2 più veloci delle Porsche hypercar

L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola è stato protagonista domenica e lunedí di due giornate di test organizzate da Kateyama. La lista dei partecipanti comprendeva diversi team iscritti a WEC, ELMS, GTWC e GT Italia, col Team Penske quale piatto forte.

A sorpresa ieri ci siamo ritrovati non solo la Porsche 963 trionfatrice in Qatar, ma anche un’altra LMDh di Jota Sport. Nessun’altra hypercar, anche se era prevista la presenza del team Duqueine, che invece non si è mostrato con l’Isotta Fraschini, ma nemmeno con l’Oreca LM P2.

Ieri una giornata uggiosa, poi complicata anche dalla pioggia, non ha permesso tempi di rilievo; tante anche le interruzioni che hanno spezzettato il lavoro delle squadre. Lunedí invece è stato possibile ottenere risultati apprezzabili.

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Davanti a tutti però nella lista complessiva dei tempi non ci sono le due hypercar, bensí l’Oreca ancora in finitura carbon black di Inter-Europol, accreditata di 1.30.933, a precedere le tre unità portate sul Santerno da United Autosports, tutte protagoniste dell’European Le Mans Series.

Le LM P2 quest’anno correranno nella serie europea con meno limitazioni ed infatti il crono segnato dal team polacco è inferiore di ben 8 decimi della pole ottenuta qui due anni fa da Alessio Rovera.

Le due Porsche LMDh invece, che ricordiamo condividono una base Multimatic LM P2, hanno segnato una migliore prestazione di soli 1.32.608 con l’esemplare di Penske. Anche se stiamo parlando di test, a scopo comparativo Sebastien Bourdais con la Peugeot 908 LM P1 in pole position nella gara valida per l’International Le Mans Cup del 2011 segnò il tempo di 1.31.736.

Altre apparizioni importanti nel paddock imolese nella giornata odierna di Toto Wolff e Andrea Kimi Antonelli su una Mercedes GT3 e di Valentino Rossi con la BMW M4 GT3 del WRT. Tra le GT3 è stata proprio la AMG GT3 #112 a segnare la migliore prestazione, con 1.39.685, davanti alla migliore delle due Ferrari 296 GT3 di AF Corse giunte per l’occasione.

Tra i team partecipanti al WEC presenti anche le due Corvette di TF Sport reduci dal season opener di Lusail e due Porsche attribuite a Manthey EMA. Tre sole infine le LM P3, tutte Ligier, appartenenti ad Inter-Europol, Eurointernational e 360 Competition.

La parola definitiva comunque ai weekend di gara che si svilupperanno fra poco più di un mese per il WEC e ai primi di luglio per l’ELMS.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Caldarelli e Jefferies sulla Huracan Iron Lynx. Rigon e Nielsen integrano per GR Racing e Formula Racing. Habsburg/Vesti, seconda line-up di lusso per Cool Racing

Ad un mese dal Prologo di Barcelona, si vanno ad integrare gli equipaggi che saranno protagonisti della prossima European Le Mans Series.

Iron Lynx sarà presente come noto con tre vetture: oltra all’Oreca LM P2 ed alla Porsche 911 GT3.R delle Iron Dames, il team diretto da Andrea Piccini sarà al via anche con una Lamborghini Huracàn GT3 Evo 2, sulla quale, oltre al già noto Hiroshi Hamaguchi, si alterneranno Andrea Caldarelli ed Axcil Jefferies.

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Tra le ben sei nuove Ferrari 296 GT3 iscritte, GR Racing si avvarrà della collaborazione, oltre che di Riccardo Pera e Michael Wainwright, già protagonisti lo scorso anno nel WEC con Porsche, di Davide Rigon, che va a sostituire Ben Barker, già visto in azione in Qatar con le Ford Proton.

Oltre a Daniel Serra e Takeshi Kimura sarà invece Esteban Masson, pilota di una delle Lexus gestite nel WEC da Akkodis ASP, a chiudere la line-up di Kessel Racing. Infine, Nicklas Nielsen per finire tornerà a vestire i colori di Formula Racing insieme ai connazionali Johnny e Conrad Laursen.

News anche da parte dei campioni in carica di Algarve Pro Racing, che oltre all’equipaggio Pro già annunciato a suo tempo, hanno annunciato Alex Quinn quale rinforzo sull’Oreca LM P2 Pro/Am insieme a Richard Bradley e Kriton Lendoudis.

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Nessuna novità di rilievo invece nei colori di Cool Racing, resi noti poco fa, per le tre vetture del team svizzero. Oltre ai due equipaggi già noti in LM P2 Pro ed LM P3, saranno Ferdinand Habsburg e Frederik Vesti ad affiancare Alejandro Garcia sull’Oreca #47, pure iscritta nella classe top. A Le Mans come noto il runner-up in carica del FIA F2 sarà invece coadiuvato da Naveen Rao e Matthew Bell.

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Svelati i colori infine della nuova Aston Martin Vantage GT3 da Grid Motorsport by TF Sport, che schiererà, oltre ai già sicuri Lorcan Hanafin e Martin Berry, Jonny Adam, 2 volte vincitore di Le Mans, una in GTE-Pro e una in GTE-Am, sempre con le GT britanniche. La livrea ricorda, seppure con colori diversi, il tema della Vantage “art-car” schierata a Le Mans nel 2013.

Piero Lonardo

Foto: Iron Lynx, Albero Manganaro, Cool Racing, TF Sport

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IMSA – Col BoP di Sebring si torna all’antico per le GTD

In settimana si è parlato tanto, talvolta a sproposito, del BoP adottato dal WEC in Qatar e delle sue conseguenze. L’IMSA, ente patrocinatore del WeatherTech SportsCar Championship, con un pragmatismo tutto statunitense, ha deciso di buttare via il metodo appena varato a Daytona per le GTD, basato sulla ricerca di una performance comune sulla base dei dati forniti dai costruttori, per tornare ad una metodologia che tiene conto dei dati pregressi.

Col benestare di tutti i costruttori, stante anche il precedente delle penalizzazioni a Ferrari e BMW per aver ecceduto nelle prestazioni previste, l’IMSA ha cosí ripreso completamente il controllo delle equivalenze esposte nelle tabelle diffuse nella giornata di oggi per la 12 Ore di Sebring.

Daytona come noto rappresenta un’eccezione rispetto al resto delle piste che animano la serie, e cosí non c’è da meravigliarsi se il BoP tra le due gare della Florida differisce sostanzialmente per ogni marchio, sia tra le GTP che le GTD. Il confronto quindi lo faremo con le equivalenze dello scorso anno.

Appesantite le Cadillac, che lo scorso anno si imposero con Action Express davanti alla BMW in una gara ad eliminazione insieme ad Acura e Porsche. Da 1.038 kg le V-Series.R passano a 1.060 ma potranno disporre di 7 kW di potenza massima (fa 513 a 520) e di 918 MJ per stint.

Le Acura, per contro, godranno di un peso simile all’edizione 2023 (1.055 kg contro 1.054 del 2023) ma di una potenza massima ridotta da 520 a 512 kW con 910 MJ per stint, similmente alle rinnovate Porsche, trionfatrici a Daytona, ora a 1.049 kg con 508 kW massimi e 904 MJ per stint. Peso minimo ridotto invece per le BMW, che con 10 kg in meno si portano a quota 1.030, ma anche in questo caso potenze ridotte da 905 a 898 MJ per stint e 506 kW massimi.

Infine la nuova Lamborghini, al debutto nella serie americana, che partirà con 1.044 kg, 513 kW di potenza massima e 908 MJ per stint.

Ancora più difficile il compito dei legislatori delle GT, con la bellezza di 11 marchi in gara. In generale, vetture appesantite rispetto allo scorso anno con punte di ben +50 kg per le Lamborghini, che comunque non risulteranno le più pesanti in pista. L’onore va alle Mercedes che correranno con 1.390 kg a vuoto che si contrappongono ai 1.315 kg delle Ford Mustang, alleggerite rispetto a Daytona, cosí come le Lexus. Solo 10 kg extra invece per le nuove Corvette rispetto al season opener.

Le Ferrari 296 GT3 manterranno lo stesso peso minimo di 1.380 kg e la medesima mappatura del turbo rispetto allo scorso anno, cosí come le BMW M4 GT3, dominatrici nel 2023 tra le GTD, mentre le McLaren e la versione Evo dell’Aston Martin Vantage GT3 godranno di un incremento di potenza.

Le Porsche infine, che con Pfaff Motorsports trionfarono nell’ultima edizione in GTD Pro, sconteranno un peso di 1.360 kg (30 in più di Daytona e 20 più del 2023) ma potranno respirare a pieni polmoni grazie ad un incremento dei restrittori d’aria di ben 3,5 mm (X2) rispetto a Daytona, +1,5 mm ciascuno rispetto allo scorso anno. Per concludere, tutti i modelli subiranno modifiche alla capienza massima dei serbatoi, la cui capacità varierà dai 113 litri delle Lamborghini ai 99 delle BMW.

La parola andrà alla pista a partire da giovedí 14 marzo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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IMSA – 58 vetture pronte per Sebring

Fra due weekend torna il WeatherTech SportsCar Championship con la 12 ore di Sebring. Per la seconda parte della cosiddetta 36 ore della Florida, che torna in solitario dopo aver condiviso negli ultimi due anni l’appuntamento col WEC, sono attese la bellezza di 58 macchine, 5 in più del 2023.

Occhi puntati sulla Lamborghini SC63, che farà il proprio debutto anche nella serie americana dopo il debutto in Qatar, con Matteo Cairoli, Andrea Caldarelli e Romain Grosjean. Tra gli equipaggi spiccano nuovamente gli assi dell’IndyCar: oltre al già citato pilota francese sono attesi Scott Dixon, Tom Blomqvist e Colton Herta tra le 11 GTP, più il deb Colin Braun tra le LM P2 e Kyle Kirkwood in GTD Pro.

Qualche cambiamento nelle line-up Porsche, con Fred Makowiecki ad unirsi sulla 963 Penske #6 a Nick Tandy e Mathieu Jaminet, e Julien Andlauer a rimpiazzare Neel Jani sull’esemplare di Proton/Mustang Sampling al fianco di Gianmaria Bruni ed Alessio Picariello.

Tra le LM P2, da segnalare la presenza di Malthe Jakobsen, vincitore a Daytona per il Crowdstrike by APR, sull’Oreca del DragonSpeed con Rasmus Lindh ed Henrik Hedman, mentre niente doppio impegno per Ben Keating, schierato solamente sull’Oreca #2 di United Autosports.

In GTD Pro, tornano i vincitori di Daytona di Risi Competizione con Davide Rigon, Daniel Serra e James Calado. Assente rispetto a Daytona la Mercedes del Sun Energy 1, mentre l’unica differenza tra le GTD è data dall’assenza della Porsche del Kellymoss with Riley. Saranno infine ancora una volta quattro le Ferrari iscritte nella classe riservata ai Pro/Am con i vincitori 2022 di Cetilar Racing, Triarsi Competizione, AF Corse e Conquest Racing.

L’appuntamento per la 12 Ore di Sebring è per le 10.05 AM ET di giovedí 14 marzo con le prime libere. Qualifiche alle 12.20 PM ET di venerdí 15 e start della 72ma edizione della classica della Florida alle 9.40 AM ET, corrispondenti alle 15.40 nostrane, di sabato 16 marzo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’entry list della 12 ore di Sebring

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WEC – Trionfo Porsche in Qatar: tris tra le Hypercar e successo in GT

Porsche piazza una tripletta in Qatar nel season opener WEC con Penske e Jota e trionfa anche in GT con Manthey Pure Rxcing.

Risultato a sorpresa, almeno nelle proporzioni? Beh, tenendo conto dei risultati di Prologo, libere e qualifiche non sarebbe stato difficile immaginare un podio simile, ma l’exploit allo start della Ferrari #50 e l’insperato effort della Peugeot #93 ci avevano fatto credere in un finale meno scontato.

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Invece, le 499P ufficiali sono scivolate incredibilmente nella mediocrità dopo una sanguinosa penalità alla #50 ed un contatto della #51, lasciando la sola “yellow submarine” AF Corse a combattere per un piazzamento. La 9X8 invece, avviata verso il secondo posto con Jean-Eric Vergne al volante dopo una gara egregia, ha rallentato vistosamente senza potenza all’ultimo giro, richiamando echi del finale di Le Mans 2016.

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Peraltro anche al box della #6 dei trionfatori Kevin Estre, Laurens Vanthoor e André Lotterer le ultime fasi di gara non sono state certo tranquille, prima per un contatto con la Lexus #87, vera mina vagante con Takeshi Kimura, e poi per le relative conseguenze nella forma del pannello numerico obbligatorio che è stato sostituito con un adesivo a pochi minuti dalla bandiera a scacchi.

La sosta comunque è stata veloce ed il vantaggio sarebbe bastato non solo a tenere dietro la Peugeot, ma anche le altre 963, che chiudono con Callum Ilott, Norman Nato e Will Stevens di Jota davanti a Matt Campbell, Michael Christensen e Fred Makowiecki, unici a pieni giri.

Il colpo di scena finale ha elevato la Cadillac, protagonista di una spettacolare rimonta dopo la penalità per il contatto che ha dimezzato le possibilità della casa del Leone (che al contrario si è insabbiata nelle retrovie senza più uscirne) soprattutto con il rimpiazzo di lusso Sebastien Bourdais.

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Buono anche per AF Corse, che ha cosí conquistato il secondo gradino del podio dei privati, nuovo campionato nel campionato, mentre delle 499P ufficiali solo la #50 riesce ad andare a punti, con l’ottavo posto.

Discorso a parte meritano le Toyota, mai realmente in contention, portano a casa un settimo ed un decimo posto, con la GR010-Hybrid dei campioni del mondo a 2 giri dietro anche alla migliore delle Alpine. Il circuito qatariota abbiamo inteso premiare il peso, per favorire il minore consumo dei pneumatici ma non solo, e le Toyota, insieme – va ricordato – alle Ferrari erano le vetture più pesanti. Speriamo che l’Endurance Committee WEC tenga conto delle risultanze odierne per avere una lotta più equilibrata ad Imola, circuito peraltro dalle caratteristiche nettamente differenti da Lusail.

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Successo infine per Lamborghini, inteso come raggiungimento della bandiera a scacchi, risultato insperato alla vigilia per il marchio di Sant’Agata, mentre Isotta Fraschini ha capitolato a metà gara per un problema alla sospensione anteriore destra. Attendiamo entrambi i marchi alla gara di casa.

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UPDATE: La Peugeot #93 è stata squalificata in quanto non è riuscita a tornare in pitlane e raggiungere il parc fermè. Il problema, probabilmente derivante da un sensore del carburante, ha costretto Vergne ad utilizzare il sistema ibrido al di sotto della soglia consentita In ragione di ciò, all’interno della zona punti la Ferrari #50 sale al settimo posto, l’Alpine #35 all’ottavo, la Toyota #8 al nono e la Porsche Proton al decimo.

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Porsche trionfa anche in GT3 con la 911 GT3 R del Manthey Pure Rxcing di Alex Malykhin, Klaus Bachler e Joel Sturm. Anche qui la casa di Stoccarda ha dimostrato una superiorità tecnica che avrebbe potuto generare una doppietta se solo l’altra vettura non avesse dovuto subire una lunga sosta per un problema tecnico.

Ad approfittarne le Aston Martin, che completano il podio con entrambi gli esemplari di Heart of Racing e D’Station. Le due Ferrari se la sono giocata, specie con i pro, Davide Rigon ed Alessio Rovera, chiudendo in P5 e P7 dietro le due BMW.

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Il resto del lotto è da considerarsi non pervenuto per vari motivi; fatto sta che solo la Vantage #27, nonostante un paio di penalità, è riuscita a terminare nel giro dei leader. Anche qui, una revisione del BoP pare necessaria per Lexus, Ford e Lamborghini, mentre McLaren e Corvette possono invece invocare le classiche attenuanti dei nuovi arrivati.

E’ tutto per questa 1.812 km, effettuati in anticipo rispetto al limite previsto delle 10 ore grazie alle due sole due Full Course Yellow, peraltro di brevissima durata, entrambe per detriti, più o meno voluminosi, in pista. L’appuntamento col FIA WEC è per la 6 Ore di Imola del 21 aprile.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 1.812 km del Qatar

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WEC – Peugeot ancora ultima speranza contro le Porsche. Rossi “vede” il podio in GT

Le Porsche si stanno involando verso un risultato annunciato sin dal Prologo, con la 963 #6 sempre in controllo a meno di 2 ore dal termine della gara. Dopo due doppi stint di André Lotterer e Laurens Vanthoor ora tocca a Kevin Estre preparare il terreno fino alla bandiera a scacchi, che dovrebbe vedere il tedesco tornare al volante per il gran finale sotto le luci artificiali del tracciato qatariota .

Solo la Peugeot #93 resiste nel giro del leader dopo che anche la Porsche Jota #12 è uscita dalla lotta per il primato insieme alla seconda entry ufficiale Penske e, esclusa la 9X8, si potrebbe profilare un clamoroso tris per la casa di Stoccarda, già trionfatrice in IMSA a Daytona.

La Ferrari meglio piazzata continua ad essere la terza forza di AF Corse, mentre la #50 ha subito una ulteriore penalità di 5” per track limits. La Lamborghini prosegue la propria gara di apprendistato in 17ma posizione, mentre Isotta Fraschini ha reso definitivamente le armi, unico ritiro fin qui della gara insieme alla sfortunata Corvette GT3 #81.

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Nella classe GT, usciti i pro di AF Corse, con la 296 GT3 #55 che ha subito anche un drive-through per track limits, Porsche ed Aston Martin sono tornate alla carica. Alle loro spalle però è emersa la BMW #46 sospinta da un assai convincente Valentino Rossi, unico dopo 8 ore di gara a pieni giri insieme al leader Joel Sturm e a Daniel Mancinelli.

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Il pilota marchigiano oggi ha dimostrato di non temere confronti anche nella serie mondiale. Il testacoda del teammate Alex Riberas nel corso della settima ora non ha inficiato le prospettive di podio dello Heart Of Racing. Difficile che altre vetture si possano infilare nella lotta per il vertice, a meno di defaillance tecniche dei battistrada.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 8 ore di gara

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WEC – In Qatar, dopo 5 ore solo una Peugeot sfida le Porsche. Ferrari passa al comando delle GT3

La Peugeot #93 ha approfittato di un pit lungo da parte della Porsche Jota #12 per riportarsi alle spalle della 963 di testa. Mikkel Jensen prima e Jean-Eric Vergne poi hanno tenuto il passo di Kevin Estre ed André Lotterer durante le ore centrali di gara, riducendo anche il distacco dai leader.

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L’altra Porsche Penske dal canto suo si è installata stabilmente in P3 davanti all’esemplare gestito in questa fase da Will Stevens e Callum Ilott. La migliore delle Ferrari è la “Yellow Submarine”, che nonostante un paio di contatti che hanno lasciato il segno sulla parte sinistra della 499P #83, mantiene la sesta piazza davanti alla Toyota meglio piazzata. Nel mezzo, la solitaria Cadillac grazie soprattutto ad un mega stint da parte di Sebastien Bourdais.

Le altre due Ferrari, penalizzate da quanto avvenuto nelle prime fasi di gara (si è poi appreso che il posteriore della vettura #51 è volato a causa di un contatto con la McLaren #59) scontano 1 e 2 giri rispettivamente. Proprio allo scadere della presunta metà gara l’Isotta Fraschini, penalizzata complessivamente dalla direzione gara con la bellezza di 290” per eccesso di velocità in pitlane ed una infrazione tecnica, è stata riportata nel box per un problema di natura elettrica della Tipo 6 Competizione.

In GT3, uno dei protagonisti delle prime fasi di gara, la Corvette #81 partita dalla pole, ha perso 10 giri per un problema al cambio. Le due Porsche Manthey, a lungo insidiate dall’Aston Martin dello Heart of Racing, durante la quarta ora di gata si sono ritrovate alle spalle le due Ferrari grazie ai due pro, Davide Rigon ed Alessio Rovera.

Alex Malykhin ha visto il proprio vantaggio via via ridursi fino a vedersi insidiato da vicino, anche a causa delle diverse strategie generate dalla seconda Full Course Yellow della giornata – chiamata in causa per detriti nelle curve 5 e 13 – non solo dalle due 296 GT3 ma anche dalla Vantage #27, con Valentino Rossi ad incalzare in P5 con la BMW #46.

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Dopo cinque ore le due Ferrari Vista AF Corse conducono sull’Aston Martin #27 e sulla Porsche #92; frattanto l’altra 911 GT3 R di Manthey è stata costretta ad una lunga sosta che l’ha tolta dalla lotta per il vertice a causa di un contatto con una Ferrari Hypercar.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 5 ore di gara

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WEC – A Lusail, prime illusioni Ferrari e Peugeot, poi le Porsche prendono le redini della gara

Finalmente siamo allo start della prima gara dell’anno del World Endurance Championship. A Lusail, atmosfera delle grandi occasioni con 37 vetture, tra cui ben 19 Hypercar. Presente anche la Ford Mustang GT3 #77 che non ha potuto partecipare alle qualifiche per un problema di elettronica, risolto facendosi spedire un particolare della centralina dagli States.

Pronti via e Miguel Molina si allarga dalla seconda fila e uccella sia Michael Christensen, autore ieri della prima Hyperpole fuori da Le Mans, Mike Conway sulla Toyota #7 e Will Stevens sulla Porsche Jota #12 che gli partiva a fianco. Dietro Alex Lynn arriva lungo e tampona la Peugeot di Paul Di Resta che si gira, mentre l’Isotta Fraschini riesce a prendere il via dal fondo nonostante un problema nel giro di formazione.

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Nelle GT3, Tom Van Rompuy mantiene la leadership sulla Porsche di Alex Malykhin e l’Aston Martin di Clement Mateu. Un contatto fra la Lamborghini di Sarah Bovy e la McLaren di Nicolas Costa comporta la rottura di una sospensione della 720S GT3, che perde 8 giri ai box. Malykhin non perderà tempo per avere la meglio della Corvette #81 e balzerà al comando della categoria.

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Purtroppo il sogno Ferrari non dura molto, perchè Nico Müller sulla Peugeot partita dalla terza fila si è fatto largo fra le varie Porsche e va ad insidiare prima il polesitter e poi lo stesso portacolori della 499P #50, che è costretto a cedere il comando. Un drive-through per aver passato la linea bianca della pit entry complica ulteriormente le cose per la Rossa, mentre alle spalle della 9X8 le Porsche Penske e Jota si danno battaglia fra loro.

Ma non è finita, perchè dopo circa 90’ di gara Müller, ormai senza gomme, va largo ed è costretto a cedere il comando a Laurens Vanthoor, che nel frattempo ha avuto la meglio sul teammate.

L’ulteriore tegola per Ferrari poco dopo, con il gruppo ala posteriore della #51 che inaspettatamente vola in T16 e a momenti prende la McLaren #59. Inevitabile la Full Course Yellow per rimuovere il pezzo, e fortunatamente costa solo 1 giro alla crew del Cavallino.

Dopo 2 ore di gara Kevin Estre, subentrato a Vanthoor, dopo il pitstop della Alpine #35, momentaneamente al comando, conduce con 9” di vantaggio su Callum Ilott. P3 per Mikkel Jensen sulla Peugeot, poi ancora le Porsche di Oliver Rasmussen e Matt Campbell e la seconda Peugeot. Le Toyota viaggiano nelle posizioni di rincalzo, ottava e decima, mentre Lamborghini e l’Isotta Fraschini proseguono la loro gara ad un giro dai leader.

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Porsche al top anche in GT3, con Joel Sturm, subentrato a Malykhin, davanti all’altra entry di Manthey con Morris Schuring. A seguire l’Aston Martin #27, ora con Ian James, la BMW #46 di Ahmad Al Harthy e la Ferrari #54 di Francesco Castellacci.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 2 ore di gara